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Sommario
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Dispensa – La logistica 4.0 e la smart mobility – II edizione
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Dispensa – La logistica 4.0 e la smart mobility – II edizione
Questi sopracitati rappresentano solo alcuni dei concetti chiave analizzati nel
precedente corso. Ricordiamo di seguito le ragioni affinché è necessario
percorrere la strada di tale cambiamento.
Tali strumenti e tale rivoluzione del mondo della logistica conduce principalmente
ai seguenti vantaggi:
Figura 1
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▪ Phygital, che, come può intuirsi dal nome, rappresenta l’ambiente e il punto
di incontro tra tutto ciò che è fisico e ciò che è digitale, ovvero la capacità
di unire la tecnologia a persone o oggetti del mondo reale;
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Figura 2
Come specificato nel corso precedente, il concetto di supply chain riveste un ruolo
chiave nell’ambito della logistica moderna.
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Figura 3
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Il mondo dei Big Data è estremamente vasto e ricco di ramificazioni dal punto di
vista degli argomenti che si potrebbero sviluppare e approfondire partendo da
esso.
Figura 4
Nella maggior parte dei casi ognuno di noi produce dati in quantità davvero
impressionanti. È, infatti, pressoché inquantificabile la quantità di azioni che
compiamo ogni giorno con lo smartphone tra le mani: produciamo dati quando
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Un elemento fondamentale per la creazione e la fruizione dei Big Data sono gli
algoritmi.
Gli algoritmi sono quindi delle istruzioni che permettono di giungere alla
risoluzione di un problema. In relazioni ai Big Data, vengono creati degli
algoritmi che ne consentano l’analisi.
I Big Data, infatti, non avrebbero alcun senso di esistere se non si potessero
analizzare al fine di estrapolarne informazioni, da utilizzare poi per i fini specifici
di chi ne fa uso.
Ad analizzare queste grandi moli di dati, ovviamente, non provvedono gli esseri
umani, bensì le macchine, le nuove tecnologie apportate dalla quarta rivoluzione
industriale.
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Figura 5
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Gbl: assistenti virtuali che possono comunicare con l’utente h24 tramite
chat.
Figura 6
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Figura 7
È proprio per questo che questa soluzione risulta essere ormai indispensabile ed
insostituibile.
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Analisi predittive
Per la gestione della supply chain, oltre alle tecnologie IoT entra in campo anche
la tecnologia blockchain (catena di blocchi), al fine di soddisfare l’esigenza di
integrità della filiera, la trasparenza e la tracciabilità.
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I veicoli a guida autonoma fanno parte di quella categoria di tecnologie che sono
ancora in fase sperimentale, ma di cui potremo fare uso in un futuro non troppo
lontano.
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Figura 8
Questo fenomeno ha iniziato ad affacciarsi nel mondo del commercio già nel
2014, negli Stati Uniti, ma ha subito una spinta fortissima con l’avvento della
pandemia da Covid – 19.
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Ora come ora il phygital è presente a pieno titolo nelle nostre vite e non
abbiamo impiegato neanche troppo tempo ad abituarci.
Figura 9
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Figura 10
• l’intrattenimento
• la comunicazione
• la costumer service
Ove, per quest’ultima si intende il servizio clienti, ovvero l’esperienza dei clienti
rispetto l’offerta di un servizio e/o di un prodotto.
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Inoltre, è stato affermato che, con molta probabilità, i consumatori ideali di tali
esperienze phygital saranno i Millennials e la Generazione Z, ossia i nati dal
1981 in poi.
Per fare la spesa basta scaricare l’app di Amazon Go e creare un account tramite
il quale identificarsi in negozio.
La spesa del cliente viene controllata tramite sensori e telecamere posti all’interno
del supermercato e il conteggio dei prodotti avviene in maniera automatica grazie
a dei sistemi di AI.
Una volta terminata la spesa e usciti dal negozio, il conto viene presentato
direttamente sul proprio smartphone.
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Figura 11
Figura 12
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Figura 13
L’approccio phygital favorisce la collaborazione tra tutti gli attori della supply
chain.
Nelle seguenti slide descriviamo brevemente tali vantaggi relativi all’adozione del
phygital nel contesto della logistica.
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La tecnologia end – to – end include tutti gli step che fanno parte di una catena di
produzione in ambito logistico, dall’acquisto delle materie prime, fino alla
consegna dei prodotti nelle mani dei clienti.
Ogni componente del team della catena logistica deve conoscere tutti gli step di
vita dei prodotti.
Nel mondo della quarta rivoluzione industriale è indispensabile che gli articoli
maggiormente richiesti dal mercato siano disponibili h24 e 7 giorni su 7.
❑ sistemico
❑ collaborativo
In base a quelle che abbiamo detto essere, nel paragrafo precedente, le loro
caratteristiche principali (immersione, ma soprattutto immediatezza e
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Inoltre, ciò si intreccia con l’obiettivo della sostenibilità, poiché si punta a ridurre
i costi delle emissioni (e quindi le emissioni stesse) e a saturare maggiormente i
mezzi, in modo da dover compiere meno viaggi.
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Figura 14
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Fornire informazioni;
Ridurre i costi;
Cattura intelligente
Velocizzare i processi;
Ridurre i costi;
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I processi che hanno passaggi e risultati prevedibili possono essere ottimizzati con
l’automazione intelligente.
Inoltrare documenti;
Inviare notifiche.
Strumenti di questo tipo permettono alle imprese che gestiscono grandi quantità
di dati di gestirli nella maniera migliore. Ciò è utile soprattutto nel caso di dati
sensibili o riservati.
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Assicurare che i dati presenti nei documenti archiviati siano conformi alle
norme di riferimento;
3.2 RPA
Figura 15
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Uno dei principali vantaggi dei bot è che essi possono essere attivi h24 con costi
molto contenuti.
Figura 16
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I bot RPA, infatti, sono in grado di ripetere infinite volte sempre la stessa attività,
evitando in linea di massima gli errori.
Nonostante ciò, non sono in grado di apprendere e nel momento in cui dovesse
essere modificato un elemento dell’attività che svolge normalmente, il bot non
sarà più in grado di comprenderla e dovrà essere riprogrammato e riaddestrato.
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Controllo scorte;
Figura 17
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Figura 18
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Figura 19
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Figura 20
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Figura 21
L’operatore, infatti, diviene egli stesso parte integrante delle nuove tecnologie,
giungendo ad essere in grado di eseguire i compiti tradizionali in maniera più
efficiente.
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Tra i più comuni oggi possiamo ritrovare, ad esempio, gli smartwatch, piccoli
computer a portata di polso, ma anche gli strumenti di realtà aumentata rientrano
in questa categoria.
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Figura 22
Tecnologie divergenti
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Figura 23
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Per sistemi di trasporto intelligente (noto con l’acronimo ITS che equivale a
Intelligent Transport o Transportation Systems) si fa riferimento all’applicazione
delle conoscenze teoriche e pratiche di natura scientifica al ramo dei trasporti.
la scienza dell’informatica
l’ingegneria elettronica
Tra le prime ragioni per cui nasce l’esigenza di studiare e applicare nuovi metodi
al settore dei trasporti risiede la risoluzione dei problemi indotti dalla congestione
stradale, nota in gergo come traffico.
❑ Crescita demografica
❑ Maggiore urbanizzazione
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Figura 24
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Nel dettaglio tali sensori sono posizionati al di sotto del manto di usura delle
strade e permettono di rilevare informazioni circa i veicoli che transitano, come
ad esempio:
In tal caso si parla di Floating cellular data, il cui acronimo risulta essere FCD.
Tali sistemi sostituiscono in modo più efficiente le classiche antenne, le quali sono
distribuite uniformemente tra le nostre metropolitane.
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▪ costi minori
Figura 25
Un classico esempio è quello del trasporto del vino, un prodotto alimentare molto
delicato e spesso soggetto a viaggi molto lunghi.
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Figura 26
• Temperatura
• Pressione
• Umidità relativa
• PH
• Accelerazione
o l’illuminazione (on/off)
o termocoppia
Figura 27
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Figura 28
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Figura 29
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Figura 30
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In realtà, il digital twin (letteralmente tradotto come «copia digitale») non risulta
essere esclusivamente connesso alla logistica, ma rappresenta uno dei pilastri del
mondo della IV rivoluzione industriale.
Infatti, con tale termine si intende la realizzazione di una copia non materiale di
un determinato prodotto o progetto.
Figura 31
❑ Building
❑ Information
❑ Model/Management/Modeling
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La progettazione dello stesso prevede diverse fasi e può coinvolgere diverse figure
professionali ognuna delegata a curarne un aspetto.
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La dimensione dei tempi è nota come 4D mentre quella dei costi come 5D.
Figura 32
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Questo permette:
• evitare errori;
❑ velocizzare l’imballaggio
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Alla luce di ciò, si comprende che i motivi di adottare variazioni possono essere
molteplici. Nel tempo, al fine di mantenere un buon livello di competitività con
altre aziende in termini di qualità e costi è richiesta una continua capacità di
adattamento e di aggiornamento.
Figura 33
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Il processo viene reiterato fino a giungere al modello finito, ovvero quello a cui
sarà ispirata fedelmente la realtà.
Per comprendere maggiormente lo schema logico alla base del twinning process,
osserviamo il seguente diagramma di flusso.
Si parte dalla creazione del primo modello. Tale modello conterrà le informazioni
basilari che caratterizzano il prodotto o il processo da descrivere. Saranno inserite
nel primo modello diverse variabili si impiegheranno algoritmi di simulazione
differenti a seconda del caso specifico in esame.
A tal punto vi sarà una fase di verifica (la fase 2), a valle di questa alcuni dei
parametri incerti saranno eliminati conservando quelli che hanno ottenuto esito
positivo dalla fase 2. Si ottiene a tal punto un secondo modello avente le
informazioni aggiornate a seguito delle verifiche.
Le fasi 1, 2 e 3 saranno ripetute n volte finché non ci riterrà soddisfatti del modello
finale.
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Figura 34
➢ Manutenzione predittiva
➢ Manutenzione preventiva
➢ Manutenzione risolutiva
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Figura 35
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Riportiamo qui la linea del tempo già presentata nel corso precedente al fine di
riportare visivamente alla memoria quali sono stati i passaggi evolutivi della
logistica dagli anni Cinquanta fino ad oggi.
Figura 36
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Il termine Supply Chain compare per la prima volta agli inizi del Novecento,
riferito ancora ad un contesto bellico.
Abbiamo infatti già visto come la logistica si sia spogliata della sua connotazione
tipicamente bellica solo dopo il secondo conflitto mondiale, estendendosi
finalmente al settore economico e industriale.
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Attualmente i software che vanno per la maggiore nell’ambito della Supply Chain
sono i sistemi ERP (Enterprise Resource Planning).
Ad oggi, nelle aziende viene utilizzato un unico software e abbiamo già visto
quanti e quali possano essere i vantaggi della centralizzazione dei processi e della
gestione dei dati.
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Ora come ora questi sistemi sono fondamentali per la gestione delle catene di
approvvigionamento delle aziende, le quali necessitano di queste tecnologie quasi
al pari dell’energia elettrica per far funzionare l’intero comparto.
5.2 ERP
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L’utilizzo dei software ERP apporta all’azienda che se ne serve tutta una serie di
vantaggi, conseguenza, generalmente, dell’integrazione di tutti i dati all’interno
di quest’unica banca.
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Figura 37
Spesso gli ERP vengono identificati con i Financials. In realtà i due termini non
sono intercambiabili.
• la contabilità,
• la fatturazione,
• le sovvenzioni,
Inventario;
Produzione;
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Manutenzione;
Gestione ordini;
Le risorse materiale possono quindi essere utilizzate per compiere altre spese e,
nonostante ciò, l’azienda rimane sempre aggiornata all’ultima versione del
software ERP utilizzato.
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Figura 38
Dopo aver analizzato le caratteristiche principali della supply chain e quelle dei
software ERP, analizzeremo in questo paragrafo la supply chain management.
L’espressione supply chain management fu utilizzata per la prima volta nel 1982
da due studiosi, Oliver e Webber, che si riferivano ad essa per indicare
semplicemente la gestione del magazzino. In seguito furono coniate altre
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definizioni, attraverso le quali siamo giunti al significato che attribuiamo noi oggi
all’espressione in esame.
Nel 2007 The Council of SCM Professionals ha così definito il supply chain
management: «comprende la pianificazione e la gestione di tutte le attività
coinvolte nella ricerca, nella fornitura, nella conversione e nella gestione delle
attività logistiche. Include, inoltre, la coordinazione, l’integrazione e la
collaborazione con i partner della supply chain, che possono essere fornitori,
intermediari, fornitori di servizi, e clienti. In poche parole il SCM integra e
coordina la supply chain e la gestione dei rapporti tra i vari attori della supply
chain stessa».
Figura 39
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Riduce il time to market (il tempo che intercorre l’inizio della produzione
di un prodotto e la sua immissione sul mercato);
I benefici appena elencati sono resi possibili anche grazie all’avvento di internet
e alla diffusione delle TIC (Tecnologie di Informazione e Comunicazione).
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Figura 40
Il supply chain management ha avuto dei risvolti positivi anche per quanto
riguarda la parità delle opportunità nel mondo del lavoro.
Nel 2021 è stato infatti portato a termine uno studio (in USA, Canada ed Europa)
che sottolinea come la supply chain si sia concentrata sull’aumento del numero di
donne all’interno dei suoi stessi processi.
Altri dati dimostrano, inoltre, che nel 2020 il 62% delle aziende che adottano la
supply chain come metodo lavorativo, considerano le dimensioni di etnia e razza
una parte delle loro strategie; il 37% si sta invece concentrando sull’età, il 32%
sull’orientamento sessuale, il 28% sulle disabilità fisiche e il 25% su quelle
cognitive.
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Ovvero, tratteremo:
del motivo per cui è importante il digitale nel Supply Chain Management;
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Vediamo ora nel dettaglio quali sono le tecnologie utilizzate nel Supply Chain
Management.
Internet of Things
Analytics
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2. predictive analytics, per avere una proiezione delle tendenze future come
la domanda;
Cloud computing
Tutto ciò, ovviamente, rende la Supply Chain più reattiva, poiché consente di
analizzare e soddisfare rapidamente le richieste, collegando tutti gli strumenti e le
risorse.
Automazione
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Per cui, scelto e noto l’input l’azienda attua dei processi affinché possa acquisire
un valore aggiunto a valle dei processi svolti. In altre parole, i processi business
rappresentano il cuore dell’azienda, il meccanismo che permette all’azienda di
esistere, di evolversi e di estendersi.
Figura 41
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I processi aziendali possono essere classificati a seconda di vari aspetti. Una prima
classificazione potrebbe essere la seguente:
processi primari
processi secondari
Nel primo caso i clienti sono soggetti esterni all’azienda, mentre nel secondo sono
interni.
Per tale ragione è possibile affermare che i processi secondari sono di supporto
all’azienda e sono svolti da risorse umane esterna alla stessa, al fine di integrare
l’offerta che l’azienda dispone per il mercato.
Figura 42
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In particolare:
Tale suddivisione trae origine dal modello piramidale proposto da R.N. Anthony.
Per tale ragione si parla di processo piramidale ove in cima vi sono i processi
direzionali (anche detti strategici) a cui sono vincolati i processi gestionali e i
processi operativi.
Nel secondo posto vi sono i processi gestionali a cui devono subordinare i processi
operativi.
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Figura 43
❖ decisioni strutturate
❖ decisioni semi-strutturate
❖ decisioni non-strutturate
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Figura 44
Alla luce di ciò, risulta fondamentale gestire e coordinare al meglio tali processi.
A tal fine, possiamo appellarci a ciò che viene definito il Business Process
Management (BPM).
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Più nello specifico, gli obiettivi o compiti fondamentali del BPM sono inerenti
all’analisi, alla modellazione, alla verifica dei processi business, e di conseguenza,
all’ottimizzazione degli stessi.
Figura 45
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Figura 46
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Vi sono diversi strumenti al fine di applicare la disciplina del BPM. Tra questi i
maggiormente diffusi sono:
Figura 47
Per tale ragione, in questa lezione affronteremo il tema del ciclo di vita di un
Business Process Management (BPM). È possibile classificare le fasi della
gestione dei processi aziendali come descritto dalla seguente slide:
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Figura 48
❖ flussi di processo
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❖ scadenze
Una volta che il modello può ritenersi completo ed esauriente è possibile avviare
la fase di esecuzione e attuazione del BPM modellato.
In particolare, vi sono:
Tali sistemi di gestione sono basati tra le diverse cose sull’ottimizzazione delle
interfacce utente al fine di renderle maggiormente semplici e intuitive.
Un altro esempio di tale tipo di BPM è relativo allo sviluppo e alla gestione dei
metodi che permettono di assegnare facilmente le responsabilità alle varie figure
professionali.
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In tal caso il BPM pone attenzione ai dati tra vari processi, come quelli connessi
alla gestione delle risorse umane e le relazioni con la clientela.
La gestione delle risorse umane è nota con l’acronimo HRM e la gestione della
clientela con l’acronimo CRM.
Figura 49
Nella presente lezione affrontiamo uno dei maggiori esempi applicati del Business
Process Management.
Si tratterà di ciò che viene definito Lean Six Sigma, proveniente dall’unione di
due approcci.
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In particolare, la filosofia Lean (la cui traduzione italiana può essere snella) punta
al ridurre drasticamente gli sprechi durante la produzione di massa di un bene.
A tal fine, risulta particolarmente importante definire un metodo per ridurre gli
sprechi.
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Figura 50
Tali obiettivi sono alla base anche del Lean Six Sigma. Tra i primi obiettivi
ritroviamo la comprensione di concetto di qualità del cliente verso un determinato
prodotto.
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Ad esempio:
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