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Il movimento è
È una funzione sempre presente nell’uomo che vive, riscontrabile anche nelle
perciò anche quando è fermo o in stato di riposo battito cardiaco stazioni o posizioni
respirazione
L’uomo per mantenerle
compie, senza saperlo,
delle contrazioni della
Una gestione corretta delle attività motorie diventa un fattore muscolatura posturale
determinante per il benessere e la qualità della vita antigravitaria.
EFFETTI
del movimento sulle differenti componenti del sistema nervoso:
Oggi,però, ci sono sempre meno spazi per muoversi e c’è sempre meno
tempo per poterlo fare.
Dalla nascita il neonato dispone di movimenti innati (espressioni spontanee ed istintive) con le quali
parla, perciò il linguaggio del corpo e dei gesti diventa espressione di emozioni, sentimenti ed
intenzioni e, quindi, mezzo per entrare in relazione coni simili
Imparare a muoversi secondo le sue
esigenze è l’unica soluzione che ha
per manifestare i propri bisogni.
Nel corso dei primi anni di ita lo sviluppo
infantile comprende degli aspetti che sono
alla base di una prima autonomia del
bambino rispetto al suo ambiente:
- Acquisizione del controllo sfinterico
- Costruzione e sviluppo del linguaggio parlato
- Conquista dello spazio prossimo attraverso un apprendimento progressive delle
abilità di traslocazione.
Il LINGUAGGIO DEL CORPO accompagna l’uomo per tutto l’arco di vita ogni volta
che avviene un movimento involontari, riflesso, spontaneo, volontario e controllato,
automatizzato o in alcuni casi anche patologico.
SPONTANEA ESPRESSIVO-SPORTIVO-MOTORIA
(inconsapevole) (consapevole)
Modalità di relazione attraverso le posture e la Ambito sportive attraverso gesti tecnici;
padronanza di movimenti; Ambito motoro-funzionale-utilitaristico
Manifestazioni di coinvolgimento emozionale attraverso la gestualità convenzionale
attraverso la mimica facciale, atteggiamenti del per comunicare, quando non è
corpo e tono di voce; possibile in modo verbale;
Supporto e conferma del discorso verbale Ambito espressivo per esprimere
attraverso sguardi, cenni, segnali vocali e non volutamente sensazioni, stati d’animo
vocali; ed emozioni.
Ccomunicazione di atteggiamenti interpersonali
attraverso la vicinanza fisica, tono di voce e
contatti.
Tali aspetti assolvono a due bisogni essenziali per l’uomo: quello della azione
: quello della comunicazione
La comunicazione tra gli esseri umani si attiva
quando un soggetto (emittente) entra nello La parola è da sempre considerate la ‘regina
spazio sensoriale di un altro soggetto (ricevente) della comunicazione’.
e si avvale del linguaggio definibile come un Il linguaggio verbale dipende
Sistema costituito da un insieme di ‘segni’ che sostanzialmente dalla contrazione
possono essere trasmessi attraverso 2 canali: coordinata dei muscoli responsabili della
- Verbale fonazione e dei movimenti della lingua
- Non verbale rispetto al palate ed è dunque un atto di
coordinazione motoria considerabile come
una forma raffinata ed evoluta di espressività
corporea.
La distribuzione delle aree motrici cerebrali denota uno spazio maggiore deputato
al controllo di quelle parti del corpo che servono all’uomo per comunicare.
La COMUNICAZIONE può essere spiegata con la metafora dello scambio in cui gli oggetti di scambio
sono le opinioni e le informazioni che contengono un messaggio riconducibile, in questo esempio,
alla sostanza fatta circolare all’interno di un tubo immaginario posto tra due soggetti che riescono, in
questo modo, a scambiarsi le opinioni
A viaggiare dentro esso sono i segnali, le informazioni
sono frutto dell’interpretazione e della elaborazione
intelligente di essi.
Nella TEORIA della comunicazione due soggetti che interagiscono elaborano reciprocamente i
segnali che si trasmettono grazie ad una interpretazione completa degli stessi che tenga conto del
motorio.
“il motorio fornisce l’interpretazione del sensorio e viceversa”
La comunicazione tra due soggetti avviene attraverso i vari tipi di linguaggio e si esprime a due livelli:
1- messaggio primario = rappresenta direttamente l’individuo e ne esprime il grado ed il tipo di
comunicazione consapevole basato su un discorso intellettuale chiaro che
consiste in proposizioni comunicate volontariamente;
2- metamessaggio = comunica il modo di essere dell’individuo attraverso il linguaggio non verbale,
perciò è una comunicazione inconsapevole.
Riprendono le modalità communicative del Sono istintivi e nella maggior parte dei casi
linguaggio verbale e trasmettono informazioni vengono attuati inconsapevolmente
relative a situazioni o dati di fatto. attraversoquell’insieme di messaggi che
Sono azioni globali o segmentarie volontarie ed compongono il comportamento comunicativo
intenzionali. dell’uomo.
(ex. orientamento e postura convenzionale, (ex. espressività delle mani, degli arti superiori
abbigliamento e cura dell’aspetto esteriore) e del volto, tono di voce)
DECODIFICA
Nella comunicazione verbale e Nella espressività spontanea non
non verbale convenzionale la verbale la decodifica del segnale è
codifica e la decodifica personale.
dipendono dale convenzioni:
- nazionalità
- grado di cultura
- stato sociale.
Tre tipologie di comunicazione non verbale associate a tre differenti condotte indicatrici di
relazione:
1. Situazione comunicativa fondata su un rapporto di parità: i segnali comunicativi passano a
turno da un soggetto all’altro e il
messaggio inviato viene compreso
e decodificato con certezza.
2. Comunicazione mono-direzionale: l’emittente sceglie una modalità di rapporto fortemente
carica di emotività, il ricevente diviene solamente oggetto
di un messaggio di aggressività che non gli consente di
rispondere.
3. I soggetti del messaggio comunicativo inviano all’altro un segnale aggressivo facilmente
decodificabile in termini di rifiuto a comunicare.
Esiste uno stretto legame tra il tono funzionale che utilizziamo per muoverci, le motivazioni e le
relazioni indotte dall’ambiente con la difficoltà di mascherare l’aspetto comunicativo non verbale.
1.e. – Movimenti del CAPO, espressività del VOLTO, sguardo e DILATAZIONE delle
PUPILLE
Il capo dell’uomo L’espressività del volto avviene grazie Le pupille non reagiscono
attraverso una all’intervento sinergico e principalmente spontaneo unicamente alla variazione
serie di movimenti dei muscoli cutanei che originano dallo scheletro di luce ma anche agli stati
segmentari appena della testa e si inseriscono sulla pelle del viso o emotive dilatandosi
accennati svolge della volta cranica = sono muscoli piccolo e quando vediamo qualcosa
una importante appiattiti che con che ci eccita (sia
funzione le loro contrazioni danno luogo alla eccitazione piacevole che
comunicativa. mimica facciale e vengono perciò da paura) e restringendosi
chiamati ‘muscoli mimici’. quando viviamo/vediamo
qualcosa di sgradevole.
L’espressività del volto può essere:
- naturale e spontanea quando asseconda nel
modo più semplice e con il giusto tono funzionale Tali modifiche avvengono
il linguaggio verbale senza che no ice ne
- indotta ed imposta da situazioni contingenti. accorgiamo
EX. L’alfabeto muto è un esempio di come l’uomo possa usare segnali del corpo convenzionali per
sostituire le lettere dell’alfabeto.
La postura si manifesta:
Nel corpo = attraverso dei blocchi osteo-articolari e delle tensioni muscolari permanenti
Nella psiche = con una sorta di rigidità mentale che condiziona negativamente l’interiorità della
persona e le sue relazioni con il mondo: è dovuta ad inibizioni di emozioni,
adattamenti forzati all’ambiente,
condizionamenti.
L’intelligenza umana non può essere ridotta ad un'unica componente razionale-logico-intellettiva ma,
nel suo comandare l’agire ed il fare dell’uomo, deve far tesoro anche delle afferenze che gli
provengono dalla corporeità, delle motivazioni ed emozioni ricreate dalle necessità dell’uomo di
esprimere se stesso, comunicare ed entrare in relazione con gli altri e con il mondo.
INTELLIGENZA UMANA = insieme dei processi mentali semplici e complessi che consentono
all’uomo la risoluzione dei problemi, derivanti dal rapporto con l’ambiente,
che implicano una ristrutturazione del rapporto adattivo con l’ambiente
stesso.
Dimostra come il corpo proprio, che rappresenta e raggruppa tutte le esperienze vissute del
soggetto, sia il primo ed efficace “mezzo di relazione e di comunicazione” con il mondo degli
oggetti e degli altri.
Attraverso le esperienze del corpo deriva una conoscenza del mondo non solo limitata agli oggetti ma
estesa anche agli altri, pertanto lo schema corporeo è alla base del processo di socializzazione
intesa come insieme stabile di interrelazioni con gli altri.
SCIENZA DELLE ‘CONDOTTE’ MOTORIE = tutto quello che l’uomo fa è frutto di un’elaborazione
soggettiva orientata verso l’esterno.
Tutti i movimenti dell’uomo sono
forme di condotte e pertanto espressioni orientate verso l’ambiente ed il mondo.
Nell’uomo adulto la motricità più complessa ed elaborata è il risultato dell’azione sinergica dei due
sistemi piramidale ed extrapiramidale.
A livello muscolare la regolazione di ogni condotta motoria si realizza grazie al duplice funzionamento
del muscolo che può produrre una contrazione tonica o fasica.
- riflessa
- continua
- involontaria
Nel corso degli ultimi 40 anni studi ed esperimenti hanno dato vita a tre teorie sull’apprendimento
umano: - Comportamentismo = si articola nelle due opposte concezioni dell’associazionismo e della
globalità della forma;
- Cognitivismo o teoria della scoperta cognitiva;
- Teoria della valorizzazione della persona che abbraccia l’approccio prettamente umanistico e
il problema dell’apprendimento.
Per gestire ed organizzare con serenità il proprio comportamento l’uomo deve tendere a soddisfare i
Bisogni di sicurezza utilizzando i mezzi consentiti dall’ambiente.
Bisogni di appartenenza collocati nella necessità per l’uomo di instaurare rapporti interpersonali ed
amicizie.
Secondo Maslow il soddisfacimento di questi 4 gruppi di bisogni non è sufficiente all’individuo per
sentirsi appagato.
L’insoddisfazione può essere dovuta alla mancanza di utilizzo pieno del proprio potenziale personale
che avviene solo attraverso l’impulso che porta al culmine della piramide dove può avvenire
l’autorealizzazione e l’autoaccrescimento =
Capacità dell’uomo di generare il nuovo e di
condizionare il proprio divenire.
Secondo Maslow è necessario distinguere la:
o Creatività derivante da special talento:
viene ereditata geneticamente ed è privilegio
solo di pochi.
o Creatività derivante dall’autorealizzazione:
È presente in ognuno di noi come capacità di
esprimere la propria personalità.
Nella teoria risalta con evidenza come l’espressione, la creatività e l’autorealizzazione abbiano un
ruolo primario nella vita dell’essere umani.
Intelligenti = non solo coloro che sanno utilizzare con efficacia le abilità logico-matematiche o
linguistiche ma anche tutte quelle persone che sanno padroneggiare con efficacia il
proprio corpo per esprimere e comunicare il proprio modo di essere.
Secondo esso gli uomini si distinguono perché sono portatori di diverse FORME DI INTELLIGENZA:
Avere una buona intelligenza motoria significa “saper usare il proprio corpo in modi molto differenti e
abili, per fini espressivi oltre che concreti”.
3 tipologie di motricità che nell’uomo si integrano e si completano vicendevolmente pur avendo
ubicazioni cerebrali differenti: - fine: area dell’emisfero sinistro
- per il controllo dei movimenti più grossolani: nell’area dell’emisfero
destro.
Entrambe le motricità, sinistra (analitica e logica) e destra (gestaltica, globale, procedurale) possono
funzionare sia da sole sia nella interazione reciproca di una con l’altra.
Nessuna prestazione può verificarsi semplicemente attraverso l’esercizio di una singola intelligenza
in quanto esistono forti relazioni tra le stesse, oltre che uno scambio di informazioni ed un
completamento reciproco.
2- ESPRESSIVITà ed EMOTIVITà
cenni di neuroanatomia e neurofisiologia
L’espressività corporea nell’uomo si manifesta attraverso modificazioni posturali e funzionali
indotte dalla contrazione dei muscoli che, grazie alla loro particolare struttura anatomica,
possiedono proprietà quali - eccitabilità
- elasticità
- contrattilità
- tonicità.
1. TONO POSTURALE
Indica la tensione muscolare impiegata da ogni singolo muscolo per contrarsi in modo
prevalentemente statico mantenendo così inalterata la sua lunghezza.
2. TONO FUNZIONALE
Esprime il grado di tensione necessario ad un muscolo per contrarci concentricamente o
eccentricamente comportando una variazione di lunghezza dello stesso.
Così l’uomo può produrre il movimento delle singole parti e del corpo in toto.
Il complesso composto da motoneurone alfa e relative fibre muscolari costituisce l’unità motoria e
l’intensità di tensione.
Numero di fibre variabile in relazione al tipo di funzione che il muscolo
svolge.
Muscolatura Liscia ed involontaria che interessa gli organi interni, i vasi
sanguigni e la zona viscero-tonica intestinale;
Muscoli Striati o Scheletrici Antigravitari e Funzionali deputati alla tenuta
delle posture ed all’effettuazione dei movimenti globali e segmentari.
La tipologia delle fibre della muscolatura striata può essere ricondotta a 3 categorie:
1- Fibre rapide (bianche)
2- Fibre lente (rosse) In relazione alla proporzione con qui queste fibre sono
3- Fibre miste presenti nel muscolo si distingue:
1.Muscoli a CONTRZIONE RAPIDA = Definiti bianchi in quanto ricchi di una proteina chiamata actina.
Sono inclusi solitamente tutti i muscoli superficiali.
Ci servono per compiere azioni globali, movimenti segmentari e
gesti sportivi e ciò avviene attraverso una modalità di contrazione
detta ‘fasica’ caratterizzata dall’attività ‘in fase’ e sincronizzata
delle diverse unità motorie.
Il loro dispendio energetico è consistente.
2.Muscoli a CONTRAZIONE LENTA = Definiti rossi in quanto ricchi di una proteina chiamata miosina.
Localizzati più in profondità.
Utilizzano una contrazione muscolare detta ‘tonica’ che consiste
in una produzione di tensione permanente, di natura automatica,
caratterizzata dall’alternanza dell’attività delle diverse unità
motorie e da una loro azione non sincronizzata.
Il loro dispendio energetico è limitato.
3.Muscoli MISTI = Caratterizzati dalla compresenza di fibre toniche e fibre fasiche che consente una
doppia funzionalità ad una loro partecipazione all’uno o all’altro tipo di contrazione.
Oggi si ritiene che questa formazione abbia almeno tre importanti funzioni:
a) La Prima: (Sistema reticolare Discendente) attraverso i suoi prolungamenti nel midollo spinale
ha effetto di regolazione e controllo sulla muscolatura ed in particolare sul tono
muscolare.
b) La Seconda: (Sistema reticolare Ascendente) attraverso i suoi prolungamenti di
interconnessione con la corteccia cerebrale offre un apporto significativo alle
funzioni di attenzione e vigilanza del sistema nervoso centrale.
c) La Terza: attraverso prolungamenti al sistema limbico (sede delle emozioni) ed alle aree
dell’encefalo deputate alla memoria dei vissuti, è implicata nella funzionalità della
memoria cinestetica e nella presa di coscienza e controllo degli stati affettivo-emotivi
della persona.
Cit. - Ruggieri = “l’espressione del modo di essere al mondo in questo determinato momento: è data
dall’intreccio della storia dell’individuo con le sue componenti genetiche”.
- Annibaldi = “posizione che il corpo assume sia da fermo che in movimento”.
Ogni postura è la risultante di aggiustamenti personali, attivati fin dalla nascita, impregnati
di corporeità ma anche di sentimenti, emozioni e vissuti relazionali.
2.5. LE EMOZIONI
Il termine EMOZIONE è riconducibile alla radice “emo” = dal greco sangue, e azione.
Perciò emozione vuol dire azione che si fa sangue, azione tradotta in sangue, azione
veicolata dal sangue, impulsi ad agire e piani di azione costruiti attraverso l’esperienza
per gestire in tempo reale le situazioni di emergenza.
Ogni emozione ci predispone ad agire in modo personale ed originale orientandoci verso una
direzione che si era già rivelata proficua per classifica
Damasio superare quel problema
le emozioni in: ed ogni uomo, nel corso del suo
processo di crescita, costruisce un vero eEmozioni
proprio repertorio
primarie emozionale
o universali utile per lapaura,
(ex. gioia, sua rabbia…)
sopravvivenza nell’ambiente. Emozioni secondary o sociali (ex. gelosia, orgoglio,
imbarazzo…)
Sistema Limbico = circuito che attiva eregola le emozioni
Emozioni di fondo (ex. calma, malessere, tensione…)
Temperamento: fattore genetico che rimane uguale per tutta
Principali famiglie emozionali: la vita
Rabbia Umore, stati d’animo: si prolunga anche per giorni e influisce
Tristezza sul nostro comportamento
Emozioni vere e proprie: durata breve scatenate da cause
precise non sempre note.
Paura
Gioia
Amore
Sorpresa
Vergogna
Disgusto
Tutti i tipi di emozioni sono risposte chimiche e neurali dell’organismo e determinati eventi e svolgono
un ruolo vantaggioso per la sopravvivenza della persona.
I suoni hanno effetti anche sul nostro corpo in quanto siamo dotati di organi sensoriali sollecitabili
dalle vibrazioni acustiche e di un sistema nervoso capace di percepirli, analizzarli e dar loro un
significato.
Gli stimoli vibratori delle onde acustiche possono influire in senso positivo o negativo sulla persona
‘risuonando’ in accordo (sincronia) o in disaccordo (diacronico) con la sua dinamica energetica.
RUMORE = non possiede alcuna linea melodica e non è neppure percepibile come stimolo
ritmico, quindi solitamente è vissuto come fastidioso.
≠
SUONO = è ritmico e melodioso, quindi viene percepito come piacere.
3.2. IL RITMO
Affinchè il bambino possa strutturare la sua vita futura su basi psico-fisiologiche solide e sane, è
necessario che viva quotidianamente e sulla totalità di sé nel modo più spontaneo il senso della
ritmicità degli eventi.
COORDINAZIONE MOTORIA = qualità ritmica del movimento che si esprime con l’armonia
del movimento.
TEMPO = caratteristica percettiva determinata dai dati ricevuti dall’orecchio, che si distingue per
la presenza di una certa regolarità nella frequenza di sequenze sonore successive.
Attraverso l’analisi percettiva del tempo possiamo individuare due differenti aspetti:
I. Aspetto qualitativo: rappresentato dal tipo di organizzazione
II. Aspetto quantitativo: rappresentato dalla durata e dagli eventuali intervalli presenti al suo
interno.
3.3. LA MUSICA
L’arte di comporre i suoni secondo determinate leggi e convenzioni che costituiscono un codice
normativo.
All’ORIGINE, secondo gli studiosi, ci fu un linguaggio che utilizzava i suoni come codice comunicativo
(musica e linguaggio nacquero insieme).
Quando ottiene l’effetto di farci entrare in armonia con noi stessi e con l’ambiente è positiva.
Esiste una sorta di catena cinetica che collega le vibrazione dei suoni con le emozioni che vanno
ad influenzare l’attività della formazione reticolare ed il tono di base.
I suoni accentuati aumentano il livello del tono muscolare articolare e degli arti;
Le musiche melodiche abbassano il tono muscolare ed hanno effetto calmante.
SISTEMICA o SCIENZA DEI SISTEMI = nata intorno al 1970, si occupa dello studio dei fenomeni
visti
nella loro complessità e costante interazione.
Secondo questa Considera l’individuo come un sistema e ne analizza i singoli
concezione aspetti in relazione a tutto il contesto.
l’organismo umano è
un sistema autonomo il cui funzionamento è regolato da proprie leggi di organizzazione, è
costituito da un insieme di sottoinsiemi che interagiscono tra loro e che sono costantemente in
relazione con l’ambiente; ogni singola parte è in comunicazione con il resto del sistema e
qualunque cambiamento di un aspetto genera una modificazione di tutto l’insieme.
Verso i 6 mesi di vita: grazie alla maturazione del fascio piramidale della corteccia cerebrale, la
motricità diventa progressivamente controllata ed intenzionale.
Si può affermare che grazie alla maturazione del fascio piramidale intenzionale ed alle
esperienza di piacere legate ai vissuti affettivo-emotivi positivi l’espressività spontanea
del bambino viene orientata verso la soddisfazione dei bisogni assumendo, con il passare
del tempo, una funzione socio-relazionale intenzionale.
Nel periodo dai 3 ai 6 anni: è importante lasciare il bambino libero di sperimentare, di scoprire e di
confrontarsi con limiti spazio-temporali, indispensabili per una buona
padronanza della motricità.
In questo modo gli viene assicurata la possibilità di esprimersi attraverso la motricità che gli è
propria e di acquisire armonia fino a raggiungere, verso i 4 anni, il massimo dell’eleganza gestuale.
La motivazione innata a scoprire l’ambiente e ad imparare a fare, unita alla possibilità che gli viene
offerta di essere libero di esplorare e operare aggiustamenti, consentono alla sua motricità ritmica di
conservare il carattere espressivo anche nelle esperienze operative della vita.
I risultati:
- Sul piano pratico: si rende conto di essere capace di fare e, quindi, sperimentala gioia della
riuscita
- In relazione all’esperienza di sé: la spontaneità manifesta nelle sue esperienze rafforza la
strutturazione di un’identità solida.
Conseguenza è l’approccio positivo a nuove esperienze.
GIOCHI:
Funzionali tradizionali: utili allo sviluppo delle abilità motorie e stimolano la realizzazione
di
automatismi motori nuovi; vanno proposti in forma globale.
Di immaginazione e di immedesimazione in personaggi luoghi o stati d’animo
sollecitano la fantasia, la creatività e la funzione simbolica.
Di espressione libera: hanno lo scopo di sviluppare la naturale ritmicità del bambino e di
consolidarne l’affettività grazie all’espressione di emozioni, sensazioni e sentimenti.
Quando i bambini avranno familiarizzato con esperienze di tipo musicale ed acquisito una certa
disponibilità corporea attraverso questi giochi si può proseguire con attività di espressività corporea
vera e propria. Ricerca di se stessi attraverso il
recupero della spontaneità.
Si può sostenere che
l’espressività corporea
aiuta ad esprimersi nel modo più autentico.
L’azione educativa della scuola dell’infanzia deve orientarsi verso lo sviluppo della spontaneità e della
naturalezza proprie del bambino di questa età, al fine di facilitare l’organizzazione della sua motricità
in armonia con l’espressione di sé in un ambiente relazionale accogliente.
In questo modo anche lo sviluppo di altre funzioni verranno favorite.
4.3. DAI 6 AGLI 11 ANNI: gli OSA dell’espressione nella scuola primaria
Le esperienze vissute con in proprio corpo rappresentano la via privilegiata per la costruzione dei
prerequisiti funzionali e le attività motorie-educative costruiscono nel bambino di questa fascia d’età
le basi per la realizzazione di un percorso scolastico motivante ed efficace che porta alla
strutturazione di un’identità culturale e sociale solida.
Dai 6 anni in poi: - il bambino inizia ad aprirsi alla cooperazione con l’altro ed al bisogno/necessità
di socializzare.
Gli scambi con l’altro implicano l’organizzazione della sua motricità in funzione
della comunicazione.
- Con il passare degli anni il bisogno di costruire una propria identità anche sociale si integra
alle ‘imposizioni’ dell’ambiente convenzionale che si vanno delineando con maggior chiarezza;
Il bambino pertanto incomincerà ad interessarsi di attività ludiche orientate al risultato.
GIOCHI:
Di gruppo
Guidati
Di regole con i quali il bambino può misurarsi con se stesso e contemporaneamente vivere
l’esperienza del gruppo.
Consentono al bambino di vivere l’esperienza del protagonismo e l’emozione della
cooperazione per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Di imitazione
Di immaginazione
Organizzati in forma di competizione
L’esistenza di obiettivi chiari da raggiungere non toglie la possibilità al bambino di esprimersi poiché
non ci sono strategie preconfezionate, né modelli da seguire ma voglia di giocare e di dimostrare a se
stessi e agli altri che si è capaci.
Ogni esperienza è meglio appresa se seguita dalla verbalizzazione in cui si mettono in evidenza le
modalità adottate nella realizzazione, le motivazioni che hanno spinto a quella particolare scelta e le
eventuali difficoltà incontrate.
Le variazioni biologiche tipiche di quest’età hanno ripercussioni sia sulla motricità sia
sull’emotività. All’inizio della spinta pubertaria è necessaria la presa di coscienza dei
cambiamenti fisiologici, corporei, emozionali e cognitive in atto.
Il ragazzo ha anche la necessità di vivere esperienze di successo, di
potersi misurare con le difficoltà e rendersi conto di essere capace.
Nuova immagine corporea = andrà via via evolvendosi fino a concretizzarsi nella capacità di gestione
autonoma di sé, quindi di fare uso del corpo, del movimento e delle
emozioni in armonia con i propri bisogni e con le norme socio-culturali in
vista di un’efficace collocazione nella società.
L’accettazione della propria identità è legata all’accettazione da parte dell’altro.
Richiede un riconoscimento sociale. Da ciò deriva la ricerca del senso di appartenenza al gruppo.
Attraverso l’esperienza del gruppo viene facilitata la
strutturazione del proprio sé sociale.
La scuola deve mirare il suo intervento ad uno sviluppo consapevole del giovane.
Bisogna porre l’accento sull’attivazione delle attitudini necessarie e facilitare l’apprendimento
attraverso le discipline.
L’azione educativa deve dapprima occuparsi di coltivare le potenzialità estensibili e svariate
situazioni, successivamente di conferire saperi.
Ognuno di noi dalla nascita è dotato di un potenziale funzionale con basi genetiche che durante la
vita potrà essere attuato in relazione al nostro adattamento all’ambiente.
Lo sviluppo funzionale rappresenta un vero bisogno ‘impresso’ nella spinta evolutiva; corrisponde a
costanti di natura biologica che si manifestano con caratteristiche diversificate nei vari stadi dello
sviluppo, dura tutta la vita e coinvolge la persona nella sua totalità corporea e mentale.
gli studi di Piaget sull’adattamento hanno evidenziato che nel corso dello sviluppo la persona è
confrontata costantemente con l’ambiente di riferimento con il quale stabilisce relazioni di varia
natura; la risultante di questo processo è il fenomeno dell’adattamento. È la risultante di due
‘momenti’
differenti ma complementari:
Assimilazione: che comporta l’acquisizione da parte
Del soggetto di una serie di dati dall’ambiente;
Accomodamento: determinato dalle modalità scelte dal soggetto per reagire ed interagire con
l’ambiente attraverso risposte personali grazie al movimento ed al linguaggio
verbale.
L’azione prodotta dall’individuo all’interno del contesto
socio-culturale che si esprime attraverso il movimento, assume
un’importanza prioritaria perché tutto comincia dal movimento e
solo successivamente si organizza l’equilibrio della persona con
l’ambiente.
L’Adolescenza rappresenta il momento in cui ciò che esisteva già prima si espande e si sviluppa.
Il giovane a ricerca del proprio equilibrio psico-fisico viene a confrontarsi con 3 problematiche:
1) La coscienza e l’identità del corpo;
2) Il riconoscimento delle proprie capacità;
3) L’assunzione di un ruolo sociale e la ricerca di un’attività professionale.
Il sé, la società con il lavoro e l’amore diventano tre contesti che, da questo momento in poi,
caratterizzeranno la sua vita.
AUTOREALIZZAZIONE = l’espressione autentica del sé non va repressa ma sollecitata:
l’uomo è chiamato ad attivare il proprio potenziale individuale in sintonia
con l’ambiente esterno e nel rispetto degli altri.
La scuola.
- necessita di orientare il percorso educativo verso la formazione della persona;
- deve consentire agli allievi di confrontarsi con problemi e quesiti che sollecitino uno sforzo
creativo poi consolidato grazie alla riuscita dell’esperienza di apprendimento;
- deve offrire agli allievi un apprendimento significativo che avvenga tramite il fare e che
contempli la partecipazione del giovane sia sul piano razionale-conoscitivo che su quello
emozionale-affettivo.
L’individuo e il gruppo hanno un ruolo attivo nel percorso finalizzato all’assunzione di
responsabilità.
L’insegnamento si origina, quindi, dai bisogni, dagli interessi e dalla curiosità dell’allievo e ne rispetta
le modalità e i tempi di apprendimento.
Avviene tramite il fare ed è quantificabile attraverso i cambiamenti del comportamento.
Con l’avvento delle problematiche adolescenziali i più deboli non sono in grado di sostenersi
autonomamente e spesso demotivati, sono spinti verso la ricerca di soluzioni palliative e
compensative (droghe, fumo…).
Proponendo un percorso educativo efficace attraverso il movimento si può offrire agli allievi
adolescenti la chance per conquistare la propria autonomia.
Attività motoria è uno dei mezzi più adeguati a supportare il giovane nel
superamento della delicata fase che sta attraversando.
Il corpo ci invia dei messaggi che se ascoltati ci aiutano a comprendere le nostre emozioni, ad
entrare in relazione con la nostra intima interiorità e a prevenire alcune malattie.
Scoprendo e comprendendo il linguaggio del nostro corpo potremo sempre più avvicinarsi alla
dimensione dell’inconscio.
La corporeità occupa un ‘posto’ rilevante nell’educazione e nella formazione del giovane alla quale si
aggiunge l’importanza di valorizzare anche gli aspetti affettivi ed emotivi.
Conoscere l’insieme di un sé che non è solo cervello ma è anche corpo è necessario per garantire al
futuro adulto il raggiungimento dell’autonomia personale e sociale.