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Nasce nel 1813 e muore nel 1855 a Copenaghen. Uno dei 7 gli.

Sia Shopenawer che Kierkegaard sono 2 loso fuori dal coro. Sono antisistematici e si
oppongono ad Hegel che prima della metà dell’800 era pre-dominante. Era un anti-hegeliano.
Ciò che viene prima di ogni cosa è la vita del singolo individuo. È il grande esaminatore
dell’esistenza umana, del singolo uomo, con le sue angosce delle singole scelte che deve
compiere.
Per Kierkegaard non è il sistema totale a cui punta, ma è l’analisi dell’INDIVIDUO quindi è il
singolo uomo con la sua vita ad essere in tutto. È inimmaginabile che le vite possano essere
interpretate in funzione di un ASSOLUTO.
Kierkegaard è il losofo della SCELTA ed ESISTENZA. Viene de nito un proto-esistenzialista
(corrente del 900).
La sua loso a parte dalla sua esistenza.
Kierkegaard parte dalla sua vita. Erano 7 gli di cui 5 muoiono. Ha un’educazione rigida dal
padre.
Il padre sosteneva che probabilmente aveva sbagliato qualcosa per la sua negatività. Si
innamorerà di regina Olsen ma non riuscirà a portare a termine il danzamento perché non si
sentiva in grado di essere un buon marito.

Per Kierkegaard non si può scegliere.

Angoscia nel “concetto dell’angoscia”, disperazione e fede nel “la malattia mortale”.
Vita etica, estetica e religiosa.
L’identità dipende dalle scelte fatte. La vita estetica la si ricorda dal dongiovanni che ricerca
piacere. Vita estetica è quella del momento, che vive nel carpe diem. La vita etica è
rappresentata dal marito, un buon padre di famiglia. È l’opposto dell’amante.
Nella vita religiosa viene riconosciuta la fede.
Terzo stadio è detto della salvezza.
La fede non è la fede dogmatica, quella del papato, la fede è quella del singolo uomo, del
rapporto dell’individuo con l’assoluto.
La fede nasce dalla solitudine, dolore. Sembra che io scelgo Dio, ma in realtà è Dio che sceglie
me.
L’angoscia invece è un sentimento connaturato nell’uomo. Nasce di fronte alla possibilità.La
libertà ha un prezzo e si chiama ANGOSCIA.
L’angoscia è il sentimento dell’uomo rispetto al mondo; la dispersione è il sentimento dell’uomo
verso se stesso, verso la propria anima. La disperazione è chiamata MALATTIA MORTALE.

L’uomo è prigioniero della mancata necessità e della mancata libertà. La mancata necessità si ha
quando l’uomo ha tante possibilità e libertà.
La mancata libertà si ha quando abbiamo vissuto qualcosa e vorremmo riviverla. Solo la fede
può salvare un uomo. La fede nasce dall’inquietudine. La grandezza di Kierkegaard sta nell’aver
delineato un uomo fragile, l’esistenza inquiete in un mondo in cui tutto descriveva i trion .

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