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INTRODUZIONE
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LA VITA
Søren Kierkegaard nasce a Copenhagen il 5 maggio
1813, qui trascorre gran parte della sua vita.
Cresce educato in un clima di religiosità severa.
Si laurea in teologia (1840) con la dissertazione Sul
concetto di ironia con particolare riguardo a Socrate
e si fidanza nello stesso anno con Regina Olsen
LA VITA
«possibilità-che-sì»
«possibilità-che-no»
L’esistenza intesa come possibilità è costantemente
attraversata dalla minaccia del NULLA.
Si può scegliere e perdersi in essa o scegliere di non
scegliere, rimanendo quindi nella paralisi.
Kierkegaard stesso, di fronte all’angoscia della possibilità,
pare sentirsi paralizzato dall’impossibilità di ridurre la
propria vita ad un compito preciso, di scegliere tra due
alternative opposte.
CHE FARE?
Vita Estetica
Vita Etica
Vita Religiosa
I TRE STADI DELL’ESISTENZA
LO STADIO ESTETICO
Primo stadio:
è quello in cui vive l’esteta, l’uomo che
“è immediatamente ciò che è”, che
cerca di fare della sua vita un’opera
d’arte, consumata unicamente attimo
per attimo, sempre all’insegna della
novità, dell’immaginazione e
dell’avventura
… La vita estetica esclude ogni
ripetizione, che implica la monotonia,
e ogni forma di impegno continuato.
• « In questo regno non abitano il linguaggio, la prudenza del
pensiero, le faticose conquiste della riflessione; vi si odono
soltanto la voce elementare della passione, gli scherzi del
piacere, il selvaggio clamore dell’ebbrezza; là solo si gode in
eterno tumulto…non abbiamo ancora detto che è il regno del
peccato, perché ci troviamo ancora nel regno dell’indifferenza
estetica. Solo quando entra in ballo la riflessione si mostra
come il regno del peccato, ma allora Don Giovanni è ucciso, la
musica tace…»
IL SEDUTTORE E IL TEMPO
• L’amore per una sola donna piuttosto che gli attimi slegati
delle infinite seduzioni: una ripetitività consapevole, voluta,
scelta, durevole.
• Il marito ha scelto il sistema dei valori, le regole sociali, un sistema
oggettivo, sottraendosi alla radicale soggettività della scelta, alla
sua libertà, ma solo apparentemente, perché scegliendo di
scegliere, ha scelto assolutamente dando fondamento alla sua
libertà.
• Anche chi si nasconde dietro la rispettabilità borghese, è sempre
responsabile.
• Ma anche per l’uomo etico è in agguato lo scacco; la vita etica
infatti « addita l’ idealità come scopo e presuppone che l’uomo sia
capace di raggiungerlo»
• L’uomo è limitato, inevitabilmente gravato dal peccato, quindi la
vita etica è destinata a naufragare contro lo scoglio dell’incapacità
dell’uomo.
• «Il peccato è una disperata liberazione dal dover realizzare
l’etica».
• L’autentica vita etica deve passare attraverso la disperata
consapevolezza del limite umano; la disperazione conduce al
pentimento e, tramite questo, si giunge sulla soglia della vita
religiosa, soglia che non si può varcare né tranquillamente né
felicemente.
I tre stadi dell’esistenza
Lo stadio etico
etico
Normalità Morale
Continuità Fedeltà
Pentimento
Angoscia Fede
Solitudine
Stadio Paradosso Scandalo
religioso
Angoscia, fede e disperazione
Nel Concetto dell’angoscia e La malattia
mortale Kierkegaard approfondisce il
concetto di angoscia come base di tutta la
sua filosofia …
… L’angoscia è infatti la conseguenza del
possibile nell’uomo, implicando dunque il
peccato ed è addirittura causa del peccato
originale. Adamo era infatti innocente nei
riguardi del male in quanto lo ignorava. Ma
tale ignoranza, rende inquieto Adamo e
crea in lui l’angosciante possibilità di
potere: tuttavia egli non sa in cosa
consista questo potere. Trovandosi in Il “Peccato originale” di
questa “ignoranza”, Adamo si trova nella Michelangelo
pura possibilità e l’angoscia è
l’oggettivazione di tale possibilità …
Angoscia, fede e disperazione
… “Per la libertà, il possibile è l’avvenire, per il tempo l’avvenire è
possibile. Così all’uno come all’altro, nella vita individuale corrisponde
l’angoscia” …
… L’angoscia è dunque, secondo
Kierkegaard, strettamente connessa al
trascorrere del tempo: il passato, ad esempio,
può angosciare nella misura in cui si può
ripresentare nel futuro. In definitiva, l’angoscia
è legata alla possibilità del nulla e dunque
all’intera condizione umana …
… Ritornando al già citato principio dell’infinità
del possibile, possiamo concludere che è
proprio l’infinità delle possibilità che rende
insuperabile l’angoscia e ne fa la situazione
fondamentale dell’ uomo nel mondo …
“L’Angoscia” di E. Munch
Angoscia, fede e disperazione
Se l’angoscia riguarda il rapporto dell’uomo con il
mondo, la disperazione è, invece, la condizione in
cui l’uomo viene posto dalla possibilità nell’ambito
del rapporto con sé stesso. Come già detto,
l’uomo tenta di cambiare vita, di “volere o non
volere essere se stesso”
Tale tentativo rimane però impossibile: egli
dispera di sé (nello stadio estetico), ossia voler
essere l’io che non si è veramente; oppure egli
vuole essere se stesso a qualunque costo (nello
stadio etico), cercando di diventare un io
autosufficiente e compiuto e sfuggire alla
possibilità. L’impossibilità di questo tentativo
genera in entrambi i casi la disperazione