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La vita

Giovanni pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna un paesino tra Rimini e Cesena, era il primo
figlio di una famiglia numerosa e serena. Il padre amministrava le terre, i poteri dei principi di torlonia e
permetteva agli 8 figli di vivere agiatamente. Per esempio il primogenito Giovanni fu mandato a Urbino a
studiare in un collegio religioso, purtroppo all'improvviso avvenne una tragedia che sconvolse la vita della
famiglia e che segnò Giovanni per sempre. Il padre venne assassinato con un colpo di fucile mentre tornava
a casa, in calesse, in circostanze, per motivi che non furono mai chiariti, il nido familiare a cui pascoli era
tanto legato fu distrutto, cominciarono i problemi economici. Di lì a pochi anni morirono la madre e tre
fratelli, mentre gli altri orfani si dispersero : chi in collegio, chi in convento, chi al lavoro grazie ai sacrifici del
fratello Giacomo e una borsa di studio. Giovanni poté terminare il liceo e iscriversi alla facoltà di lettere di
Bologna dove divenne allievo prediletto di Giosuè Carducci, in quegli anni pascoli si avvicinò agli ambienti
socialisti e alle lotte dei lavoratori ma dopo aver passato tre mesi in prigione nel 1879 abbandonò la
militanza politica e riprese a studiare laureandosi nel 1882 come professore di liceo, insegna o prima ma
tera in Basilicata poi in Toscana a Massa e Livorno. Appena la sua situazione economica si stabilizzó, chiamò
a vivere con se le sorelle Ida e Maria in ricordo del nido felice della loro infanzia,per loro il poeta maturo o
un attaccamento eccessivo, Ida si sposò qualche tempo dopo ed egli ebbe una crisi profonda di gelosia
mentre Maria visse con il fratello scapolo per tutta la vita . Uscì nel 1891 la prima raccolta di poesie di
pascoli myricae ebbe successo e gli valse notorietà e premi letterari, viene perciò nominato professore di
letteratura presso l'università di Messina nel 1898 e presso l'università di Pisa nel 11902. u in questo
periodo che acquistò la casa Toscana di campagna a Castel vecchio, di Barga, nella valle Lunigiana che
rimarrà il luogo di soggiorno preferito fino alla morte nel 1905. Venne chiamato alla cattedra di letteratura
italiana presso l'università di Bologna per sostituire il suo maestro Carducci, sono gli anni di pubblicazione
di molti suoi libri di poesie di alcune antologie, per la scuola di saggi critici articoli, per riviste e dei viaggi in
Italia e all'estero per tenere conferenze, la grande fama che lo inseguiva non gli impediva di rifugiarsi
spesso e di buon grado nella sua amata casa di Castel vecchio morì di cancro a Bologna nel 1912.

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