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LEZIONE 10 31/10/07

I potenziali d’azione rappresentano sicuramente il modo per arrivare ad attivare e quindi mettere in funzione
delle strutture diverse, che sono state definite SINAPSI. Le sinapsi non sono altro che dei punti di contatto
tra il tratto di membrana di una cellula nervosa, e il tratto di membrana di un’altra cellula, che può essere
nervosa, muscolare, o di altro tipo. Quindi le sinapsi rappresentano la possibilità di comunicare tra le cellula,
e questa comunicazione diventa fondamentale perché rappresenta il dialogo tra le cellule diverse. Con la
definizione di comunicazione cellulare si possono mettere insieme una serie di processi che consentono a
due cellule, di entrare in relazione l’una con l’altra.
Molti studi sui neuroni sono stati fatti da Ramon y Cajal, che si rende conto dell’individualità del neurone,
cioè che il neurone è separato da un altro neurone; in quel periodo c’era in contrapposizione a questa idea,
un’ipotesi che parlava di reti neurali, in cui tutte le cellule nervose erano collegate insieme come una rete,
non c’erano membrane che separavano una cellula dall’altra.
Immaginiamo un qualunque organismo vivente, nel quale ci sono cellule diverse, sia che si tratti di un
organismo costituito da poche cellule che di un organismo costituito da miliardi di cellule: il primo
problema che queste cellule hanno dovuto affrontare è stato sicuramente quello di “dialogare” l’una con
l’altra; quindi avere una COMUNICAZIONE CELLULARE in realtà significa avere dei meccanismi che
consentono ad una cellula di inviare informazioni ed avere le informazioni delle cellule vicine.
Nella comunicazione cellulare si possono identificare diversi meccanismi:
- Molte cellule nell’organismo in generale, possono produrre delle sostanze chimiche, che possono
essere definite come ormoni, o come mediatori locali, o semplicemente come sostanze con azione
AUTOCRINA (su se stessa) o PARACRINA (sulle cellule adiacenti).
- La COMUNICAZIONE ENDOCRINA, che è in correlazione con le cellule endocrine, differenti
dalla situazione precedente perché in questo caso ci troviamo a definire come cellule endocrine
quelle cellule che producono delle sostanze chimiche che passano a livello del sangue, vengono
trasportate dal sangue, e una volta che giungono in contatto con tutte le cellule dell’organismo vanno
a legarsi solamente a quelle cellule che presentano il recettore di membrana, in grado di legare la
sostanza chimica in questione, in questo caso si parla in maniera più classica di ormoni.
- Quando a produrre una sostanza chimica sono delle cellule nervose ci troviamo davanti ad una
situazione che ha una definizione differente. Le cellule nervose possono produrre anche delle
sostanze che sono definite come ormoni, perché vengono rilasciate dal terminale della cellula
nervosa a livello dei vasi sanguigni, quindi vanno a livello ematico e una volta che sono in circolo
vanno ad agire su cellule bersaglio che anche in questo caso possono essere distanti come lo erano
nel caso della secrezione endocrina. In questo caso si parla di SISTEMA NEUROENDOCRINO o
secrezione neuroendocrina.
- Un altro meccanismo che mettiamo in evidenza nell’ambito della comunicazione cellulare riguarda
espressamente la sinapsi, che in realtà, in questo caso, è costituita dalla terminazione del
neurone,terminazione che libera all’esterno del terminale una sostanza chimica, che agisce sulla
cellula adiacente, o comunque su un tratto di membrana a contatto con la terminazione, e
naturalmente, presentando i relativi recettori consente un trasferimento di informazione dalla
membrana del neurone alla membrana dell’altra cellula. Questo potrebbe essere in realtà identificato
come uno dei tanti meccanismi di secrezione paracrina, ma non lo è perché, mentre parlare di
secrezione paracrina può essere legato ad un qualunque tipo di cellula, parlare di sinapsi è un
concetto che si realizza in un neurone con un’altra cellula; questo meccanismo prende il nome di
SINAPSI CHIMICA. In realtà nell’ambito delle sinapsi si possono anche distinguere meccanismi
che hanno caratteristiche diverse.
Esistono infatti anche altri meccanismi che hanno una struttura della membrana differente e una funzione
differente; quest’altro tipo di sinapsi viene definita come SINAPSI ELETTRICA, quindi una struttura che ha
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caratteristiche completamente differenti rispetto alla sinapsi chimica. Il meccanismo che consente
l’attivazione di una sinapsi elettrica è una GAP JUNCTION cioè una particolare combinazione delle
membrane delle cellule adiacenti. In realtà osserviamo che il citoplasma delle due cellule adiacenti unite
attraverso la gap junction è in contatto grazie alla presenza di particolari canali che vengono definiti
CONNESSONI, che nel momento in cui si trovano aperti consentono il passaggio di ioni e quindi di
materiale dal citoplasma di una cellula a quello della cellula adiacente . Quindi quando le gap junction si
trovano aperte abbiamo una continuità di materiale citoplasmatico, e questo naturalmente differenzia questo
tipo di sinapsi dalla sinapsi chimica dove non c’è questa continuità di citosol. Le sinapsi elettriche sono
strettamente legate a quella che è la struttura del connessone, così si identifica la particolare struttura di
canale, di polo delle due membrane, che è costituita da sei subunità di connessione (proteina). Naturalmente
il connessone mette assieme le due cellule formando, da un punto di vista funzionale, una singola cellula; il
connessone può essere aperto o chiuso, e questo differente stato viene prodotto dalla rotazione delle
subunità, questo garantisce una possibilità di funzionare o no di queste sinapsi elettriche.
Le sinapsi elettriche sono importanti perché ci consentono, in realtà, una funzionalità diretta delle
caratteristiche elettriche della membrana che consideriamo. Le sinapsi elettriche sono presenti anche negli
organismi meno evoluti: sono studiate per esempio nel gambero, a livello del cuore dove presentano una
vitale funzione (quella di sincronizzare l’attività elettrica delle cellule); sono sempre più importanti a livello
del SNC, perché anche a livello del SNC queste sinapsi elettriche consentono un’attività sincronizzata.
Quando parliamo di sinapsi elettrica quindi ci riferiamo in maniera diretta alla struttura che presenta in ogni
caso dei canali di tipo connessone.
Si definisce PRE-SINAPTICA la cellula in cui si origina un potenziale d’azione, oppure una variazione di
potenziale, e POST-SINAPTICA quella nella quale si trasferisce mediante il passaggio attraverso le gap
junction questa variazione di potenziale. Nel momento in cui la membrana presinaptica si è depolarizzata,
questa depolarizzazione crea dei circuiti locali che si spostano attraverso le gap junction e in questo modo
generano un trasferimento di depolarizzazione, cioè un flusso di cariche che determina l’attivazione della
membrana della cellula postsinaptica. Quindi elettricamente la gap junction rappresenta una via di passaggio
di correnti ioniche, che determinano chiaramente il raggiungimento della soglia e il potenziale d’azione nella
nuova cellula. In realtà si possono mettere in evidenza situazioni diverse a seconda della conduzione
sperimentale in cui ci si trova:
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ESEMPIO 1  Qui abbiamo due cellule, A e B, in contatto


mediante gap junction, quindi una sinapsi elettrica. Abbiamo
una stimolazione di corrente, e poi abbiamo due elettrodi di
registrazione, uno in A e uno in B. Nel momento in cui
stimoliamo un tratto di membrana della cellula A, si
depolarizza e chiaramente avremo un flusso di corrente che
attraverserà la gap junction andando a depolarizzare la
membrana della cellula B. Il grafico ci dice che nella cellula A
si ha un certo tipo di potenziale, una depolarizzazione, e che
anche nella seconda cellula si genera una depolarizzazione,
quindi un potenziale. Quindi quando due cellule sono
collegate insieme da una sinapsi elettrica, il potenziale
d’azione si può propagare dalla prima cellula alla seconda con
una differenza temporale minima (1 ms).
ESEMPIO 2  Facciamo un altro esperimento,mettiamo
sempre le due cellule A e B collegate da una gap junction. Ma
questa volta stimoliamo la cellula B e misuriamo i potenziali
nelle due cellule. Quando andiamo ad osservare il potenziale
della cellula A osserviamo una variazione di potenziale che è
molto più bassa rispetto a quella che avevamo nell’esempio 1.
Quindi possiamo dire che nell’ ambito delle sinapsi elettriche,
il potenziale d’azione che si genera nella cellula B non viene
seguito da un potenziale d’azione, ma solamente da una
piccola variazione di potenziale nella cellula A.

Questo perché in realtà le membrane delle due cellule presentano delle resistenze diverse. Noi possiamo
prevedere che ci sia un flusso nelle due direzioni in una sinapsi elettrica, se le due membrane presentano uno
stesso tipo di resistenza elettrica, quindi presentano le stesse conduttanze agli ioni. Però se le due membrane
sono differenti da un punto di vista della resistenza e quindi della conduttanza, cioè una conduce di più e una
conduce di meno, avremo un meccanismo che chiaramente non ci mette davanti ad una diffusione uguale
nelle due direzioni attraverso il connessone. Quindi le sinapsi elettriche in realtà possono essere delle
SINAPSI BIDIREZIONALI nel momento in cui le due membrane coinvolte presentano le stesse
caratteristiche fisico-chimiche e bioelettriche, cioè le stesse conduttanze ioniche. Quando ciò non si verifica
ci troviamo davanti ad una SINAPSI UNIDIREZIONALE, cioè ha una predisposizione nel trasferire il
potenziale in una sola direzione. Entrambi i sistemi sono validi, perché dipende dal tessuto, e dalla
condizione nella quale la sinapsi elettrica si trova ad agire.
Ad esempio, il tessuto muscolare liscio, che presenta delle gap junction e delle sinapsi elettriche, e che ha
bisogno di essere sincronizzato (cioè ha bisogno di una contemporaneità di contrazione), ha una diffusione
di potenziale che è bidirezionale. Se invece consideriamo esempi diversi, come il gambero, qui la
unidirezionalità della sinapsi elettrica diventa funzionale perché serve a controllare l’attività dei muscoli che
chiaramente sono stimolati dall’assone di questa sinapsi. Il vantaggio di utilizzare delle sinapsi elettriche,
sicuramente è una rapidità di propagazione del potenziale d’azione dalla prima cellula che viene stimolata
alla seconda cellula che deve rispondere, e questo è un vantaggio notevole se si considera che una sinapsi
chimica necessita invece di un determinato tempo, che viene definito RITARDO SINAPTICO.
In una sinapsi chimica abbiamo sempre una membrana presinaptica che è la terminazione dell’assone che
viene definita TERMINAZIONE PRESINAPTICA, poi c’è sempre uno SPAZIO SINAPTICO, e poi
abbiamo la MEMBRANA POSTSINAPTICA, che può essere di un neurone, di un muscolo (perché il
muscolo si contrae solo se viene eccitato dal sistema nervoso), ma può anche essere la membrana di una
struttura ghiandolare.
Una importante caratteristica che identifica una sinapsi chimica è il rilascio di sostanze che vengono definite
NEUROTRASMETTITORI, sostanze che vengono rilasciate dalla terminazione presinaptica e che
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naturalmente possono agire perché a livello della membrana postsinaptica sono presenti dei recettori in
grado di legare queste sostanze chimiche. La terminazione presinaptica viene depolarizzata da un potenziale
d’azione, e questa depolarizzazione portata dal potenziale d’azione a livello della membrana presinaptica
determina il rilascio del neurotrasmettitore; quindi il neurotrasmettitore dall’interno passa nello spazio
presinaptico e a questo punto il potenziale d’azione viene trasformato in un evento chimico (quindi da un
evento elettrico si passa a un evento chimico). Il neurotrasmettitore a sua volta viene liberato nello spazio
sinaptico, e agisce localmente, cioè agisce a livello della membrana postsinaptica, ma eventualmente anche
in quella presinaptica, legandosi ai recettori che sono presenti nella membrana postsinaptica, ed
eventualmente nella membrana presinaptica.
Ciò che avviene a livello della membrana postsinaptica naturalmente sarà in relazione alla presenza di canali
che potranno modificare le conduzione elettriche della membrana postsinaptica stessa.
Quindi abbiamo un potenziale d’azione che si genera a livello dell’assone, arriva alla terminazione
presinaptica, determina la liberazione di una sostanza chimica, questa si lega a dei recettori legati alla
membrana postsinaptica e determinano una variazione di potenziale. I recettori di membrana sono diversi da
quelli incontrati fino ad ora, e sono strutture che possono essere definite CANALI LIGANDO-
DIPENDENTI, e ciò significa che si aprono e si chiudono in relazione al legame con il neurotrasmettitore.
Naturalmente questo tipo di sinapsi ha una funzionalità che è direzionale e che va dalla membrana
presinaptica alla membrana postsinaptica. Quindi la sinapsi chimica è una sinapsi che ha una funzionalità
che va dal pre- al postsinaptico.
A livello della terminazione presinaptica noi possiamo avere una frequenza di scarica diversa;
FREQUENZA significa che noi possiamo avere un numero diverso di potenziali. In realtà la frequenza di
scarica sulla membrana presinaptica è importante per poter comprendere come e quante volte si può attivare
una sinapsi , perché per ogni potenziale d’azione si può ripetere tutto ciò che andremo a ricostruire per la
funzionalità sinaptica. Quindi una frequenza di scarica più bassa di un neurone ci può dare una risposta, e
una frequenza più alta ci può dare una risposta diversa. Quindi la variabilità di frequenza di scarica a questo
punto diventa un parametro importante.

Il secondo concetto importante riguarda il numero dei recettori ligando-dipendenti che si possono trovare a
livello della membrana postsinaptica: se la membrana postsinaptica contiene 10 di questi canali avremo una
certa conduttanza, se ne contiene 5 o ne contiene 50 avremo due valori di conduttanza diversi, cioè anche
nell’ambito della struttura della sinapsi noi possiamo avere delle differenze nella funzionalità della sinapsi
che sono legate espressamente ai canali che sono presenti nella membrana stessa. Quindi stiamo
introducendo due variabili che sono: frequenza di scarica del neurone presinaptico, e presenza di un certo
numero di recettori canali nella membrana postsinaptica. Chiaramente questi due fattori intervengono nella
modulazione dell’attività sinaptica. MODULAZIONE significa avere un range di attività che può avere un
minimo e un massimo. Quindi il potenziale d’azione è importante perché la frequenza di scarica rappresenta
il punto di partenza dell’attivazione della sinapsi, e dall’altro lato la specificità della membrana postsinaptica
rappresenta la capacità di reagire nel momento in cui si ha un effetto a livello di questa sinapsi.
Quello che si modifica quando si parla di sinapsi in realtà può essere l’area del contatto sinaptico, che può
essere maggiore o minore. Quando studiamo le sinapsi che si realizzano tra due neuroni (quindi nell’ambito
del SN), possiamo in realtà identificare sinapsi che hanno una definizione diversa: se la sinapsi si stabilizza
tra la terminazione assonale con il dendrite dell’altro neurone, allora si definisce SINAPSI ASSO-
DENDRITICA. Se l’assone del primo neurone prende contatto col soma dell’altro neurone si definisce
SINAPSI ASSO-SOMATICA. Una sinapsi che si instaura tra due assoni è definita SINAPSI ASSO-
ASSONICA, se si instaura tra dendriti si dice SINAPSI DENDRO-DENDRITICA. E queste sono tutte
definizioni di sinapsi che si possono realizzare tra neuroni e quindi essendo i neuroni tutti raggruppati nel
sistema nervoso centrale sono dette con il termine generico di SINAPSI CENTRALI.
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Ci sono delle specializzazioni, infatti una terminazione nervosa non è mai costituita da un solo bottone
sinaptico, perché si sfiocca in diversi rametti ed ognuno prende contatto con la membrana postsinaptica,
naturalmente anche la membrana postsinaptica avrà delle specializzazioni per prendere contatto con la
membrana presinaptica sfioccata.
Quando parliamo di sinapsi che si realizzano tra sistema nervoso e muscolo in questo caso si parla di
SINAPSI NEURO-MUSCOLARI, SINAPSI PERIFERICA o PLACCA MOTRICE. Da un punto di vista
sperimentale andare a studiare una sinapsi periferica risulta più facile rispetto a quelle centrali, ed è per
questo che molte informazioni provengono dalla sinapsi periferica. Nella membrana presinaptica di queste
sinapsi si ha:
- POTENZIALE D’AZIONE Arriva alla terminazione presinaptica e determina l’attivazione dei
canali voltaggio-dipendenti per il Ca 2+, quindi a livello della membrana della terminazione ci
troviamo davanti ad una specializzazione di membrana perché presenta appunto canali Ca2+.
- INGRESSO DEL CALCIO  L’apertura dei canali determina l’ingresso di Ca2+ a livello della
membrana presinaptica.
- FUSIONE DI VESCICOLE PRESINAPTICHE  L’INGRESSO DEL Ca2+ determina la fusione
delle vescicole sinaptiche con la membrana presinaptica,
- RILASCIO DEL NEUROTRASMETTITORE Le vescicole contengono al loro interno il
neurotrasmettitore e quindi questo meccanismo viene definito come rilascio del neurotrasmettitore.
- REUPTAKE (o ricaptazione) È la riassunzione mediante un processo inverso rispetto
all’esocitosi, quindi mediante un meccanismo di endocitosi di tratti di membrana e di piccole
quantità del liquido del neurotrasmettitore o di variazioni metaboliche del neurotrasmettitore che
sono state rilasciate nello spazio sinaptico. Quest’ultimo meccanismo fa in modo che la membrana
presinaptica mantenga costante la sua superficie.

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