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Sistema nervoso

L’impulso nervoso è di natura elettrochimica. La differenza di quantità di carica elettrica presente tra una
regione di carica positiva e una regione di carica negativa è detta potenziale elettrico.

La membrana dell’assone ha un potenziale di riposo di -70 millivolt. Quando l’assone è percorso da uno
stimolo si verifica un’inversione di polarità e l’interno dell’assone diventa positivo. L’inversione di polarità è
detta potenziale d’azione.

Nella fibra mielinizzante l’impulso si propaga molto più velocemente saltando da un nodo di Ranvier
all’altro. L’impulso nervoso passa da un neurone all’altro tramite sinapsi.

La sinapsi è una struttura specializzata per la comunicazione tra cellule eccitabili e consente il trasferimento
di segnali elettrici. Sulla base del meccanismo mediante il quale avviene la trasmissione dei segnali, si
distinguono:

 Sinapsi elettriche
 Sinapsi chimiche

Sinapsi elettriche

A livello delle sinapsi elettriche, le membrane cellulari di cellule adiacenti sono collegate mediante giunzioni
comunicanti, che constano di canali proteici di connessione, una sorta di ponte citoplasmatico tra due
cellule adiacenti. Tali canali di connessione sono costituiti da coppie congiunte di emicanali detti
connessoni. Ogni connessone è composto da 6 connessine, disposte a cerchio intorno ad un asse centrale
lungo il quale decorre il poro del canale.
Le connessine possono ruotare in senso orario, modificando il lume del canale e quindi il suo grado di
apertura. Segnali quali abbassamento di pH o incremento di concentrazione intracellulare di Ca2+ in una
delle cellule, inducono la chiusura del canale.

Le sinapsi elettriche consentono il passaggio di correnti elettrotoniche, in quanto i canali sono abbastanza
ampi da consentire il passaggio di ioni inorganici. Un potenziale d’azione in un neurone presinaptico
scatena un potenziale d’azione in un neurone postsinaptico.

Le sinapsi elettriche non permettono l’integrazione di più segnali sinaptici, ma permettono rapide
comunicazioni tra cellule eccitabili adiacenti. Nell’organismo le sinapsi elettriche a livello del SNC sono rare,
ma sono presenti quando è necessaria rapidità nella trasmissione del segnale e sincronizzazione dell’attività
elettrica di più cellule (muscolo cardiaco).

Sinapsi chimiche

La sinapsi chimica è formata da 3 elementi:

 Terminale presinaptico: bottone sinaptico


 Spazio sinaptico
 Membrana post-sinaptica

Il neurone presinaptico rilascia un neurotrasmettitore, il quale diffonde nello spazio sinaptico e va a legarsi
a specifici recettori sulla membrana post-sinaptica, modificando la permeabilità agli ioni. Questa modifica
determina un cambiamento di potenziale di membrana, detto potenziale post-sinaptico o PPS.

I contatti sinaptici possono avvenire in parti diverse della cellula post-sinaptica:

 Sinapsi asso-dendridiche: tra assone e dendriti


 Sinapsi asso-somatiche: tra assone e soma
 Sinapsi asso-assoniche: tra assoni
A livello del terminale sinaptico, i neurotrasmettitori sono contenuti in vescicole sinaptiche. Il potenziale
d’azione generato a livello del cono d’emergenza (a livello del primo nodo di Ranvier) si propaga lungo
l’assone e raggiunge la membrana pre-sinaptica. La depolarizzazione della terminazione pre-sinaptica
provoca l’apertura dei canali del calcio. Si genera un flusso transmembranario di ioni Ca2+ secondo il suo
gradiente elettrochimico, che produce un aumento locale della concentrazione intracellulare di Ca2+ a
livello della terminazione pre-sinaptica. L’aumento della concentrazione intracellulare di Ca2+ innesca
l’esocitosi delle vescicole sinaptiche.

I canali del calcio voltaggio-dipendenti sono costituiti da una subunità alfa che contiene il poro ionico, il
sensore del voltaggio e l’apparato di gating.

Nella terminazione pre-sinaptica si distinguono due gruppi di vescicole:

 Reserve pool (RP): si trovano a maggiore distanza dalla membrana pre-sinaptica, e sono vincolate al
citoscheletro, man mano che le vescicole di pronto rilascio vengono esocitate, le vescicole di riserva
si svincolano dal citoscheletro e si indirizzano verso le zone attive, pronte per un futuro rilascio
 Vescicole pronte al rilascio (RRP): si trovano a ridosso della membrana pre-sinaptica in
corrispondenza delle zone attive

Le RP sono ancorate al citoscheletro di actina tramite le sinapsine, proteine associate al versante


citoplasmatico della membrana vescicolare. L’ingresso di ioni calcio determina la fosforilazione della
sinapsina, che riduce l’affinità di questa per l’actina promuovendo il distacco delle RP. Il distacco di queste è
seguito da una mobilizzazione e indirizzamento verso la zona attiva, il tutto svolto dalle proteine Rab3, che
contrassegnano le RP che devono diventare RRP. Le proteine del complesso SNARE delle vescicole (v-
SNARE) e della membrana (t-SNARE) interagiscono, assicurando il corretto posizionamento delle vescicole
vicino ai canali del calcio.

La fusione della vescicola con la membrana pre-sinaptica è promossa dal legame del Ca2+ alla
sinaptotagmina, proteina transmembrana che si trova nella membrana delle vescicole sinaptiche. In seguito
all’ingresso di Ca2+ nel terminale assonale, il legame del Ca2+ alla sinaptotagmina indice un cambiamento
conformazionale che permette di interagire con le proteine SNARE che nel frattempo hanno avvicinato le
due membrane. La sinaptotagmina si lega ai fosfolipidi di membrana, determinando la formazione di un
poro di fusione.

L’esocitosi delle vescicole deve essere seguita dalla rimozione della membrana vescicolare, che avviene
tramite un processo mediato dalla clatrina. Quest’ultima determina l’incurvamento della membrana e la
formazione di una struttura vescicolare rivestita. Il distacco della neovescicola avviene tramite la dinamina,
che si avvolge attorno ad essa. La vescicola neoformata viene indirizzata verso il pool di riserva, e riempita
con un neurotrasmettitore.
Il terminale assonico del neurone pre-sinaptico rilascia il neurotrasmettitore nello spazio sinaptico,
dirigendosi verso la membrana post-sinaptica e legandosi ai recettori di essa. La trasmissione sinaptica
chimica può essere mediata da due tipi di recettori post-sinaptici:

 Ionotropici: risposte rapide


 Metabotropici: risposte lente (modulano l’attività del canale attraverso un secondo messaggero)

I recettori ionotropici possono essere raggruppati in due famiglie:

 Recettore nicotinico, recettore GABA, recettore glicina, recettore serotonina


 Recettore per glutammato

I recettori metabotropici comprendono:

 Recettori adrenergici (adrenalina e noradrenalina)


 Recettori Muscarinici (acetilcolina) presenti nelle sinapsi del SNC a differenza di quelli presenti a
livello della placca motrice
 Recettori per glutammato e serotonina
 Recettori neuropeptidi
Ogni vescicola libera una quantità fissa (quanto) di neurotrasmettitore. Il numero di vescicole che si
fondono con la membrana pre-sinaptica dipende alla concentrazione di ioni calcio nel terminale.

Neurotrasmettitori

Possono essere distinti in 2 categorie:

 A basso peso molecolare (amminoacidi, ammine), in genere mediano reazioni rapide


 Neuropeptidi ed endorfine, tendono a modulare funzioni cerebrali più lente e continue

Entrambi si legano a recettori sulla membrana post-sinaptica.

Il ciclo di attività dei neurotrasmettitori è simile e prevede 4 step:

 Sono immagazzinati nelle vescicole pre-sinaptiche


 Sono liberati nello spazio sinaptico in seguito ad esocitosi delle vescicole
 Interagiscono con recettori specifici sulla membrana post-sinaptica
 Sono rapidamente rimossi o degradati nello spazio sinaptico

Le molecole del neurotrasmettitore vengono concentrate all’interno delle vescicole sinaptiche grazie ad un
trasporto attivo secondario, presente sulla membrana vescicolare. Si tratta del controtrasporto VNT
(vescicular neurotransmitter transporter), che accumula il neurotrasmettitore all’interno della vescicola,
sfruttando il gradiente elettrochimico degli ioni H+ a cavallo della membrana vescicolare. Tale gradiente è
generato e mantenuto da una V-ATPasi, presente sulla membrana vescicolare stessa, la quale provvede ad
accumulare H+ all’interno della vescicola sinaptica con dispendio di ATP.

All’interno dello stesso terminale pre-sinaptico possono essere presenti vescicole di entrambe le categorie
di neurotrasmettitori.
L’inattivazione dei neurotrasmettitori può avvenire in 3 modi:

 1) Alcuni neurotrasmettitori possono rientrare nei terminali assonali per essere riutilizzati, oppure
vengono captati dalle cellule gliali
 2) Alcuni neurotrasmettitori vengono inattivati da enzimi
 3) Alcuni neurotrasmettitori possono diffondere fuori dalla fessura sinaptica

Nel caso della ricaptazione da parte della membrana pre-sinaptica, questa vien operata da meccanismi di
trasporto attivo secondario, in particolare da un simporto Na+/neurotrasmettitore, che sfrutta il gradiente
elettrochimico dello ione sodio, generato e mantenuto dalla ATPasi sodio/potassio.

Le variazioni di permeabilità ionica, determinate dall’apertura o chiusura di canali ionici in seguito al legame
del neurotrasmettitore col suo specifico recettore, creano una variazione del potenziale di membrana della
cellula post-sinaptica detto potenziale post-sinaptico o PPS:

 PPSE o potenziale post-sinaptico eccitatorio: depolarizza la membrana pertanto avvicina il


potenziale di membrana al valore soglia per il potenziale d’azione
 PPSI o potenziale post-sinaptico inibitorio: iperpolarizza la cellula pertanto allontana il potenziale di
membrana dal valore soglia per il potenziale d’azione

Il tempo che intercorre tra la comparsa di un potenziale d’azione nel terminale assonico e la genesi del
potenziale post-sinaptico è di 0,5 ms, è definito ritardo post-sinaptico ed è dovuto principalmente alla
diffusione del neurotrasmettitore nella fessura sinaptica.

Nel caso di sinapsi eccitatorie ad azione rapida, il neurotrasmettitore causa l’apertura di canali ionici dove
Na+ e K+ fluiscono secondo il proprio potenziale elettrochimico. Mentre nel caso di quelle ad azione lenta, il
PPSE può essere determinato da vari meccanismi, il più diffuso è quello generato dalla chiusura dei canali
del potassio.

Nelle sinapsi inibitorie il neurotrasmettitore promuove sulla membrana post-sinaptica l’apertura di canali
ionici per il potassio e il cloro. Come conseguenza si verifica iperpolarizzazione del potenziale di membrana
post-sinaptico e diminuzione della probabilità di generare un potenziale d’azione del neurone post-
sinaptico.

Alcuni neurotrasmettitori sono esclusivamente eccitatori, come il glutammato. Altri esclusivamente


inibitori, come il GABA. Altri ancora sono sia eccitatori che inibitori a seconda del tipo di recettore o canale
ionico presente sulla membrana post-sinaptica. Un esempio è l’acetilcolina:

 Legandosi al recettore nicotinico della membrana delle cellule muscolari scheletriche, provoca
depolarizzazione post-sinaptica
 Legandosi al recettore muscarinico della membrana delle cellule cardiache, provoca
iperpolarizzazione

Integrazione neuronale

Ogni neurone è connesso sinapticamente con altri neuroni. L’assone di un neurone può comunicare con
numerosi altri neuroni, e un singolo neurone può ricevere segnali da molti neuroni. Pertanto l’attività
elettrica del neurone viene influenzata da numerose sinapsi che insistono sul neurone stesso. In ogni
momento, la frequenza di scarica di un neurone dipende dal numero di sinapsi inibitorie ed eccitatorie che
riceve. È ciò che influenza la genesi del potenziale d’azione e la sua frequenza. Le modalità con cui i diversi
PPS vengono integrati tra loro è regolata da sommazione spaziale e temporale.

La sommazione spaziale è la somma dell’effetto di input sinaptici multipli in punti diversi di soma e dendriti
della cellula. Due stimoli eccitatori sotto-soglia possono, se sommati, dare depolarizzazione che attiva la
soglia.

La sommazione temporale è la risultante della sommazione di depolarizzazioni successive dovute all’attività


ripetitiva. In questo modo, un PPS non ha il tempo di dissiparsi prima dell’arrivo del successivo.

Sistema nervoso centrale


È composto da:

 Telencefalo: corteccia cerebrale


 Diencefalo: ipofisi, ipotalamo, talamo, chiasma ottico
 Mesencefalo: nuclei della base
 Ponte: peduncoli cerebellari, formazione reticolare, nervi cranici
 Bulbo: incrocio vie discendenti motorie, incrocio vie ascendenti sensitive, formazione reticolare,
nervi cranici
 Cervelletto: integrazione dell’equilibrio
 Midollo spinale: sinapsi con SNP, vie ascendenti e discendenti

L’encefalo adulto può essere suddiviso in 6 regioni principali:

 Cervello
 Cervelletto
 Diencefalo
 Mesencefalo
 Ponte
 Bulbo

Mesencefalo, ponte e bulbo fanno parte del tronco encefalico.

Il cervello o telencefalo è composto dalla corteccia cerebrale o sostanza grigia, e la sostanza bianca.
Durante lo sviluppo embrionale la sostanza grigia si sviluppa più rapidamente di quella bianca, e si avvolge
e ripiega su sé stessa formando le circonvoluzioni. I solchi profondi tra le pieghe sono le scissure.

La scissura longitudinale divide il cervello in due emisferi, collegati dal corpo calloso. Ogni emisfero
cerebrale riceve informazioni sensitive e genera comandi motori che interessano il lato opposto del corpo.
In specifiche aree della corteccia cerebrale vengono elaborati segnali sensoriali, motori e integrativi (aree
sensitive), tali aree sono in connessione con i recettori sensitivi periferici. Nelle aree motorie il segnale
motorio in uscita parte dalla zona anteriore di ogni emisfero (area di Brodmann e area di Broca). Le aree
associative sono composte da alcune aree motorie e sensitive, collegate tramite fasci.

I lobi sono divisioni funzionali della corteccia cerebrale:

 Frontale: controlla attività motoria e contribuisce a definire la personalità dell’individuo


 Parietale: riceve informazioni sensitive
 Temporale: riceve ed elabora informazioni uditive, è coinvolto nel riconoscimento di volti e persone
 Occipitale: interpretazione di stimoli visivi

Il cervelletto riceve stimoli da tutti gli organi e dai recettori sensoriali, integra le informazioni e favorisce la
coordinazione dei movimenti.

Le principali regioni del diencefalo sono talamo, ipotalamo, epifisi o ghiandola pineale:

 Talamo: trasmette informazioni provenienti dai recettori sensoriali alla corteccia cerebrale, i nuclei
genicolati laterali del talamo ricevono informazioni dagli occhi e le inviano al lobo occipitale
 Ipotalamo: controlla gran parte del sistema endocrino
Le strutture del tetto mesencefalico fanno parte del sistema visivo e uditivo e sono responsabili dei riflessi e
delle reazioni rapide agli stimoli di movimento, su ciascuna metà del mesencefalo si trovano due nuclei:

 Nucleo rosso: integra informazioni provenienti dal cervello e dal cervelletto, indirizza comandi
motori involontari per il mantenimento del tono muscolare e la posizione degli arti
 Sostanza nera: svolge un ruolo fondamentale nel regolare le efferenze motorie dei nuclei della base

Il bulbo contiene i centri di controllo di funzioni vitali, come battito cardiaco, respirazione, deglutizione.

La formazione reticolare svolge un ruolo nella regolazione del sonno e della veglia, nell’attenzione dei
movimenti muscolari e in vari riflessi vitali come il battito cardiaco.

Il sistema limbico, comprendente i nuclei e i fasci che si trovano lungo il confine tra cervello e diencefalo, è
coinvolto nell’elaborazione dei ricordi, nella creazione degli stati emozionali, nel comportamento.

I nuclei della base sono ammassi pari di sostanza grigia situati all’interno degli emisferi cerebrali. Si trovano
in ciascun emisfero, circondati da sostanza bianca. Tra i nuclei della base vi sono l’amigdala, che fa parte del
sistema limbico, il nucleo caudato, il putamen, il nucleo pallido, che hanno tra le loro funzioni
aggiustamenti involontari e modificazioni dei comandi motori volontari.

Sistema nervoso periferico

È formato dai nervi con sinapsi sul midollo vertebrale, a disposizione metamerica che:

 Conducono stimoli sensitivi dalla periferia al midollo


 Conducono stimoli motori dal midollo ai muscoli
 Controllano funzioni involontarie o automatiche (pressione sanguigna, battito cardiaco…)

I nervi spinali sono la via di comunicazione tra midollo spinale e aree del corpo. Vi sono 31 coppie:

 8 coppie nervi cranici


 12 coppie nervi toracici
 5 coppie nervi lombari
 5 coppie nervi sacrali
 1 coppia nervi coccigei

I nervi spinali sono nervi misti, sia motori che sensitivi. Le fibre motorie e sensoriali dei nervi spinali si
separano in prossimità del midollo. In esso i neuroni sensoriali, gli interneuroni e i neuroni motori sono
spesso connessi tra loro tramite archi riflessi, ovvero circuiti neuronali che permettono una risposta rapida
ad uno stimolo. Ad esempio il riflesso rotuleo:

 La pressione con il martelletto provoca lo stiramento del tendine che, a sua volta, stira il recettore
sensoriale del muscolo recettore della coscia
 Il neurone sensoriale eccita il motoneurone nel midollo, il quale eccita l’interneurone spinale, che a
sua volta inibisce il motoneurone del muscolo flessore del ginocchio
 Il motoneurone conduce il potenziale d’azione alla sinapsi delle fibre dell’estensore, causando
contrazione del quadricipite
Sistema toraco-lombare (SNA)

Componente motoria del SNP, presenta due suddivisioni: simpatico e parasimpatico. Agiscono in maniera
opposta sullo stesso organo, eccitandolo o inibendolo.

I corpi cellulari dei neuroni pre-gangliari simpatici si trovano nella sostanza grigia dei 12 segmenti toracici e
nei primi due segmenti lombari del midollo. I gangli prevertebrali si trovano anteriormente alla colonna
vertebrale.

I corpi cellulari dei neuroni pre-gangliari parasimpatici si trovano nei nuclei del tronco encefalico e nella
sostanza grigia dei segmenti sacrali del midollo. Gli assono pre-gangliari del parasimpatico stabiliscono
connessioni sinaptiche con neuroni post-gangliari nei gangli terminali, che sono vicini all’organo innervato.

Midollo

Vie ascendenti

Trasportano informazioni sensitive ai centri di controllo superiori e all’encefalo. Generalmente le


informazioni sensitive viaggiano tramite 3 neuroni:

 Di primo ordine: raccoglie lo stimolo sensitivo del recettore e lo trasmette al midollo o al tronco
encefalico
 Di secondo ordine: si estende fino al talamo
 Di terzo ordine: arriva fino alla corteccia cerebrale sensitiva
Vie piramidali

Portano informazioni motorie dall’encefalo verso il tronco encefalico e il midollo spinale. Sono tipicamente
formate da 2 neuroni:

 Primo motoneurone: ha il corpo cellulare a livello corticale o nel tronco encefalico, termina a livello
del secondo motoneurone
 Secondo motoneurone: a livello del tronco encefalico o del midollo, arriva fino ai muscoli

Vie extrapiramidali

Fascio vestibolare:

 Informazioni relative all’equilibrio


 Controlla la muscolatura ipsilaterale in risposta all’informazione vestibolare

Fascio tettospinale:

 Dal tetto del mesencefalo, gestisce movimenti riflessi a stimoli visivi e acustici
 Controlla la muscolatura controlaterale in risposta a informazioni visive e uditive

Homunculus sensitivo e motorio

Rappresenta la mappa funzionale della corteccia cerebrale. Le porzioni del corpo dell’omuncolo sono
diverse da quelle reali, le distorsioni sono dovute al fatto che:

 La corteccia sensitiva correla con il numero di recettori presenti sull’area del corpo e non con
l’estensione della superficie
 La corteccia motoria correla con il numero di unità motorie e non la grandezza dei muscoli

Funzione sensoriale

Ha inizio nei recettori sensoriali, i quali vengono definiti trasduttori attivi:

 Trasduttori perché capaci di trasformare qualunque tipo di energia in entrata in energia elettrica e
amplificando quella in uscita;
 attivi perché possiedono una propria energia derivante dal metabolismo cellulare

I recettori stimolati producono un potenziale di recettore che innesca il potenziale d’azione:

 primo tipo: meccanocettori e nocicettori


 secondo tipo: cellule cigliate dell’apparato vestibolare e acustico
 terzo tipo: fotocettori retinici
I recettori in base alla loro localizzazione:

 esterocettori: sensibili agli stimoli provenienti dall’esterno (cute, retina, mucosa nasale)
 enterocettori: sensibili a stimoli interni (recettori viscerali)
 propriocettori: sensibili a stimoli provenienti da muscoli, tendini, articolazioni, relativi alla posizione
del corpo nello spazio (fusi neuromuscolari, organo tendineo del Golgi)

I recettori in base alla forma di energia cui sono sensibili:

 meccanocettori: meccanica
 chemocettori: chimica
 fotocettori: luce
 nocicettori: dolore
 termocettori: termica
 elettrocettori: elettrica

Adattamento: la scarica di potenziali tende a ridursi progressivamente di frequenza, quando lo stimolo


persiste troppo a lungo con intensità invariata. A seconda della differente intensità e prontezza con cui
avviene l’adattamento, i recettori possono essere divisi in:

 tonici: non si adattano o si adattano lentamente


 fasici: rapido adattamento, si attivano quando iniziano a ricevere lo stimolo, ma cessano di
rispondere se l’intensità è costante

Il dolore

Esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole causata da danni a tessuti, in atto o potenziale. La sensazione
dolorifica rappresenta un importante meccanismo di difesa contro danni tissutali. Nei rari casi di analgesia
congenita o traumatica, i pazienti possono andare contro ad estese lesioni senza consapevolezza. Oppure in
alcuni casi il meccanismo di protezione non è sufficiente: alcuni tumori non provocano dolore fino al
raggiungimento di dimensioni importanti.

Il dolore viene trasmesso tramite fibre:

 A-delta: dolore puntorio (rapido), fibre debolmente mielinizzate


 Fibre C amieliniche: dolore lento

Sono numerose le strutture adibite alla recezione e l’elaborazione del dolore. I nuclei talamici influenzano la
percezione cosciente del dolore; una loro lesione comporta un dolore severo e intrattabile. Il soggetto
percepisce il dolore che origina dalla parte del corpo rappresentata nella parte lesa del talamo.

Gli stimoli algogeni sono percepiti come tali a livello della corteccia cerebrale. Questi stimoli passano prima
il midollo spinale o l’equivalente nucleo discendente del quinto paio di nervi cranici per il capo, quindi il
talamo, dove vengono integrati e smistati. Una parte, la principale, giunge alla corteccia parietale e crea la
sensazione. Un’altra parte si porta al sistema limbico, dove la sensazione, confrontata con i ricordi, influisce
su comportamento e umore. Infine questa via si interfaccia con la corteccia prefrontale e il dolore assume
sfumature comportamentali.
Due sono le strutture fondamentali coinvolte nella sensazione dolorifica:

 Corteccia cerebrale: la corteccia prefrontale gestisce eventi coscienti, attività pianificate, processi
cognitivi
 Sistema limbico: le due stazioni di elaborazione dei segnali algogeni sono l’ippocampo (memoria),
l’ipotalamo (stato ormonale), l’amigdala (umore)

La proiezione dei segnali algogeni sul sistema limbico è la base per l’effetto che il dolore ha sullo stato
d’animo.

Nervi cranici

1) Nervo olfattivo Stimoli dell’olfatto


2) Ottico Impulsi visivi
3) Oculomotore Elevatore della palpebra,
movimento degli occhi
4) Trocleare Muscolo obliquo superiore
5) Trigemino Sensibilità del volto, mobilità
mascellare, mandibolare, fronte
6) Abducente Muscolo retto laterale
7) Facciale Muscoli mimici
8) Vestibolo-cocleare Equilibrio e stimoli uditivi
9) Glossofaringeo Stimoli sensitivi di laringe e
lingua
10) Vago Innervazione di organi interni
11) Accessorio Muscolo trapezio e
sternocleidom.
12) Ipoglosso Muove la lingua

La coscienza

È la consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante. È possibile definirla attraverso 3 componenti:

 Vigilanza
 Consapevolezza di sé
 Reattività all’ambiente circostante

Espressioni della coscienza:

 Livello di vigilanza: stato generale di attenzione


 Modificazioni somatiche automatiche: movimenti oculari, tono muscolare, respiro…
 Contenuti di coscienza: somma delle attività mentali (percezioni, pensieri…)
 Memoria del sé: raffronto tra esperienze in arrivo, passate
 Memoria selettiva: concentrazione volontaria su un contenuto
 Attività elettrica: espressione del livello funzionale della corteccia (EEG)
La formazione reticolare è responsabile del livello di vigilanza (veglia, sonno). La corteccia cerebrale è sede
delle attività mentali e dei contenuti della coscienza. Le proiezioni discendenti sono responsabili delle
modificazioni somatiche al variare della vigilanza.

Il sonno

Durante il sonno il nostro cervello è attivo. I momenti del sonno possono essere suddivisi in:

 Sonno leggero
 Fase intermedia (sonno delta)
 Sonno profondo
 Sonno REM (con movimenti oculari rapidi)

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