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Il nevrasse è connesso con tutta la periferia del corpo (tutti gli organi - sistema somatico: interviene un solo neurone (motoneurone
non nervosi) tramite il sistema nervoso periferico, in cui si possono somatico) che trasmette l’impulso in periferia.
distinguere: - Sistema viscerale: l’efferenza dell’impulso avviene ad opera di
due neuroni:
- sistema nervoso periferico somatico: innervazione che o Neurone pregangliare: ha sede nel nevrasse e fa capo a
conduce stimoli propri della vita di relazione. un ganglio
- Sistema nervoso viscerale o simpatico: innerva visceri, vasi e o Neurone postgangliare: dal ganglio raggiunge l’organo
ghiandole. innervato.
I nervi appartenenti al sistema nervoso somatico emergono I nervi vengono notoriamente distinti secondo la loro origine in:
direttamente dal nevrasse e si distribuiscono ai distretti superficiali e
scheletrici del corpo: - nervi encefalici: originano dall’encefalo
- nervi spinali: originano dal midollo spinale.
- mucose
- cute,
- ossa
- articolazioni
- muscoli
- organi di senso
sul decorso di tali nervi sono intercalati i gangli somatici, veri e propri
aggregati di neuroni sensitivi.
I nervi del sistema nervoso simpatico hanno la funzione di condurre
stimoli viscerali, propri della vita vegetativa:
- sono detti nervi viscerali
- nel decorso di questi nervi sono intercalati i gangli viscerali.
Gli impulsi afferenti al nevrasse (sia della sensibilità somatica che di
quella viscerale) sono raccolti dalle cellule dei gangli encefalo spinali:
- i neuroni gangliari sono neuroni T, in cui vi sono due rami
o ramo periferico o pregangliare: innerva la periferia e
raccoglie gli stimoli.
o Ramo centrale o postgangliare: invia lo stimolo al
nevrasse.
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- emergono dal nevrasse con delle radici - dalla faccia profonda nascono gruppi di lamelle connettivali che si
- le radici confluiscono poi in un unico tronco. dispongono concentricamente a delimitare fasci e fascicoli di
- Lungo il loro decorso i nervi cedono dei rami collaterali. nervi, costituendo il perinervio.
- Nel territorio d’innervazione terminano con dei rami terminali, o Le singole lamelle del perinervio sono costituite da
nati dalla suddivisione del ramo principale. fibroblasti uniti da giunzioni occludenti, alternati a sottili
lamelle collagene.
Quando rami collaterali e rami terminali di diversi nervi invece di o Per questa particolare composizione il perinervio forma
distribuirsi separatamente ai tessuti si congiungono uno all’altro formano una barriera alla diffusione di grosse molecole.
una anastomosi:
L’endonervio è una sottile trama connettivale che avvolge le singole
- un fitto sistema di nervi anastomotici tra nervi differenti o rami di fibre:
uno stesso nervo forma un plesso.
- Dà passaggio ai capillari sanguigni e linfatici che penetrano tra le
Ad eccezione dei nervi più sottili, ogni nervo è affiancato da: singole fibre.
- arteria propria Nei nervi encefalici, gli involucri esterni rappresentano la prosecuzione
- vene delle meningi.
- fibre simpatiche destinate alle pareti dei vasi.
I nervi sono composti da fasci paralleli di fibre nervose comprese entro
guaine di tessuto connettivo fibroso. Fibre nervose.
A seconda del loro calibro, i fasci vengono distinti in:
Le fibre nervose del sistema nervoso periferico sono costituite da:
- fasci primari
- fasci secondari - assone di neuroni effettori o sensitivi.
- fasci terziari. - Cellule di Schwann: cellule satelliti che rivestono i nervi
o Sono in particolare simbiosi con gli assoni, infatti si
Il calibro di tali fasci può variare notevolmente lungo il decorso per: accrescono sempre in contemporanea.
- scambi di fibre tra fasci differenti Le cellule di Schwann possono avvolgere le fibre in maniera differente,
- variazioni del connettivo che li avvolge. costituendo due differenti tipologie di fibre nervose, a seconda del
rivestimento mielinico:
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- fibre amieliniche: la cellula di Schwann compie un solo giro o Fibre Aβ: calibro progressivamente decrescente, quindi
attorno all’assone. anche la velocità di propagazione. Stimoli tattili o
- Fibre mieliniche: la cellula di Schwann si avvolge numerose pressori.
volte sull’assone, formando uno spesso rivestimento di lamelle o Fibre Aδ: calibro ancora minore e minor velocità.
concentriche, la guaina mielinica. Deputate allo stimolo dolorifico.
La guaina mielinica è il risultato di un iperavvolgimento attorno - Fibre B: sono fibre mieliniche con piccolo diametro. Sono fibre
all’assone di una cellula di Schwann. Questo porta a alcune peculiarità: che ineriscono gli stimoli viscerali, sia effettrici sia sensitivi.
- Fibre C: sono fibre amieliniche di piccolo calibro. Trasportano
- neurilemma: il lembo più esterno della cellula di Schwann, stimoli dolorifici e termici. Sono anche fibre effettrici viscerali
contenente parte di citoplasma e nucleo. postgangliari.
- Nodi di Ranvier: sono i punti in cui le cellule di Schwann sono a
contatto tra loro, in cui sono presenti solamente i prolungamenti Si ricorda che la maggiore distinzione delle fibre è in base alla guaina
citoplasmatici delle cellule senza le lamelle superavvolte. mielinica:
- Incisure di Schmidt-Lanterman: sono fessure irregolari lungo il - mieliniche: tipi A e B
tragitto della fibra nervosa, corrispondente al citoplasma - amieliniche: tipo C.
intercalato nelle lamelle mieliniche.
Le fibre nervose possono permettere:
Terminazioni nervose.
- conduzione dell’impulso: è saltatoria nel caso delle fibre
mieliniche, è più veloce quanto maggiore è il diametro di una
fibra. Terminazioni periferiche dei nervi effettori.
- Trasporto chimico: all’interno dell’assone vi è un trasporto di I prolungamenti periferici dei nervi motori somatici e viscerali terminano
sostanze in doppio senso. con espansioni specializzate per la trasmissione dell’impulso al tessuto
muscolare: le giunzioni neuromuscolari:
Classificazione delle fibre nervose. - liberano dei neurotrasmettitori
Le fibre nervose si distinguono in base al proprio calibro e al rivestimento - questi entrano in contatto con la superficie delle fibre e delle
mielinico, quindi anche in base alla velocità di propabazione dell’impulso. cellule muscolari
- a contatto con il neurotrasmettitore il muscolo attua la
Si possono individuare tre grandi classi di fibre:
contrazione.
- fibre A: hanno calibro di grosse dimensioni e rivestimento
Le terminazioni somatiche, che mettono capo alla muscolatura
mielinico. Conducono gli impulsi velocemente. Con dimensioni
scheletrica:
progressivamente decrescenti si usa una ulteriore divisione delle
fibre A: - neurotrasmettitore: acetilcolina
o fibre Aα: hanno un diametro elevato e conducono stimoli - modalità di giunzione: la modalità di congiunzione con il tessuto
solitamente tattili o pressori. Alternativamente sono muscolare varia a seconda della tipologia di fibre muscolari con
fibre effettrici somatiche. cui entrano in contatto
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o fibre muscolari fasiche: fibre che richiedono una - solo in alcuni casi i prolungamenti hanno le terminazioni libere.
contrazione rapida e veloce, sono innervate con la placca - In altri casi terminano in rapporto con corpuscoli sensitivi:
motrice. o Formazioni che favoriscono e amplificano la stimolazione
o Fibre muscolari toniche: contrazione lenta e di lunga del terminale sensitivo.
durata, per il mantenimento del tono muscolare. Innervata Terminazioni libere e corpuscoli sensitivi sono dispersi in tutto
mediante numerosi collaterali che si espandono e si l’organismo e portano al sistema nervoso centrale tutti gli ambiti della
distribuiscono a diverse aree. sensibilità generale:
Anche le fibre postgangliari parasimpatiche utilizzano l’acetilcolina come - propriocettiva
neurotrasmettitore. - esterocettiva
Le giunzioni neuromuscolari simpatiche non prendono intimo contatto - enterocettiva o viscerale.
con le cellule muscolari lisce:
- neurotrasmettitore: noradrenalina. Recettori della sensibilità somatica generale.
- Modalità di giunzione: l’assone scorre a distanza dalle cellule
muscolari lisce e emette piccoli gruppi di vescicole sinaptiche La sensibilità somatica generale comprende differenti tipi di sensibilità,
che, grazie alla demielizzazione, permettono la trasmissione raccolte da differenti tipi di recettori.
dell’impulso. Si distinguono innanzitutto due differenti tipologie di sensibilità somatica:
- sensibilità esterocettiva: è una sensibilità che raccoglie stimoli
Terminazioni periferiche dei nervi sensitivi. dall’ambiente esterno (tramite recettori posti sulla cute)
- sensibilità propriocettiva: che riceve stimoli dall’interno del
Nell’ambito della sensibilità si distingue anche dal punto di vista corpo, dalle ossa, dai muscoli e dalle articolazioni. È, infatti, detta
recettoriale tra: anche sensibilità osteoartromuscolare.
- sensibilità generale Sensibilità somatica esterocettiva.
- sensibilità specifica.
Nell’ambito della sensibilità somatica esterocettiva sono presenti diversi
Nell’ambito della sensibilità specifica si hanno dei recettori specifici tipi di sensibilità:
per il tipo di impulso che possono essere:
- tattile
- recettori primari: sono cellule nervose (es. sensibilità ottica e - termica
olfattiva) che sono dislocate in periferia. Il loro assone si porta nel - dolorifica o nocicettiva
SNC, per contrarre sinapsi con il secondo ordine di neuroni.
- Recettori secondari: sono cellule epiteliali altamente modificate I recettori della sensibilità esterocettiva sono di due tipologie generiche:
atte ad accogliere lo stimolo e trasmetterlo mettendosi in - terminazione libera
giunzione citoneurale con assoni di neuroni gangliari. - terminazione corpuscolare
La sensibilità generale, non utilizza elementi o organi specifici. La
stimolazione avviene sulle terminazioni periferiche delle fibre Le terminazioni libere si trovano spesso:
postgangliari determinandone la depolarizzazione di membrana:
- nello spessore dell’epidermide
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- nell’epitelio corneale
- nelle mucose congiuntivali Nelle ossa e nel periostio sono presenti due differenti tipi di recettori che
- nelle mucose nasali ed orali sono anche in grado di recepire stimoli dolorifici:
- attorno al bulbo dei peli, ove ricevono informazioni circa il
movimento di questi ultimi. - corpuscoli di Pacini
- terminazioni libere.
I corpuscoli sensitivi invece sono di vario genere:
Nei muscoli e nelle giunzioni muscolari sono presenti:
- corpuscoli tattili di Meissner,
- corpuscoli a clava di Krause - organi tendinei di Golgi
- corpuscoli di Ruffini - fusi neuromuscolari.
- corpusoclli lamellati di Pacini: sono di notevoli dimensioni, visibili
quasi ad occhio nudo, ricevono stimoli pressori e vibratori.
Gangli.
La classificazione morfologica dei recettori è estremamente complessa e
difficile, quindi si preferisce una classificazione funzionale, che prevede: I gangli sono ingrossamenti fusati o tondeggianti dei nervi che
- meccanocettori: rispondono a stimoli tattili e vengono suddivisi contengono aggregati di neuoroni.
in base alla soglia di eccitazione e alla capacità di adattamento Si distinguono:
allo stimolo
- termocettori: non è ancora chiara la specificità morfologica e - gangli encefalo spinali: sono costituiti da neuroni sensitivi atti
vengono distinti in: alla ricezione di stimoli sensitivi.
o recettori per il caldo: sono suscettibili all’innalzamento - Gangli del sistema simpatico: sono costituiti da neuroni effettori
della temperatura rispetto alla cute viscerali.
o recettori per il freddo: suscettibili ad un abbassamento
della temperatura Gangli encefalo spinali.
- nocicettori: recepiscono il dolore cutaneo. Sono
I gangli sensitivi dei nervi encefalici e spinali sono aggregati di fibre e
sostanzialmente delle terminazioni libere intraepidermiche.
cellule avvolti da una capsula fibrosa che invia all’interno dei setti
Recettori della sensibilità propriocettiva. connettivali percorsi da vasi sanguigni:
I propriocettori sono sensibili alla tensione, allo stiramento e alla - fibre: sono prevalentemente mieliniche e raccolte in fasci.
pressione a livello muscolare, tendineo, osseo e cartilagineo. Sono sia Occupano la parte centrale del ganglio.
terminazioni libere sia corpuscoli sensitivi. - Cellule: sono raccolte in gruppi tra i fasci di fibre e risultano
Nello spessore delle capsule articolari, dei legamenti e delle membrane maggiormente posizionate in periferia.
sinoviali si trovano diversi recettori: Nei gangli sensitivi si distinguono due tipologie di cellule:
- tipo I: simili a corpuscoli di Ruffini. - cellule principali: pirenoforo molto voluminoso, circondato da
- Tipo II: simili ai corpuscoli di Pacini. una corona di cellule satelliti. Danno origine ad un assone che
- Tipo III: simili ai corpuscoli tendinei di Golgi. dopo un breve e tortuoso percorso si suddivide in due, formando
- Tipo IV: sono terminazioni libere. la T (fibre centrali e periferiche).
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Gangli viscerali.
I gangli viscerali possono avere dimensioni notevolmente variabili:
- il ganglio ciliaco è grande come un fagiolo
- altri gangli all’interno degli organi sono microscopici.
Sono addensamenti neuronali assieme a fibre sia mieliniche che
amieliniche avvolti da una capsula connettivale. Si possono distinguere,
come nei gangli encefalo spinali:
- cellule principali: hanno dimensioni notevolmente minori
rispetto alle cellule dei neuroni T dei gangli encefalo spinali.
o Sono ricche di arborizzazioni dendritiche
o Superficie altamente irregolare, citoplasma basofilo e
nucleo vescicoloso.
o L’assone ha forma variabile e si ramifica a distanza
dall’origine.
- Cellule satelliti: sono cellule di natura gliale che avvolgono i
corpi cellulari e i neuriti delle cellule principali.
- Cellule fluorescenti: piccoli corpi neuronali ricchi in dopamina.
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- le fibre effettrici viscerali, di calibro minore, originano dai Rami e metameria cutanea muscolare.
neuroni effettori viscerali nella sostanza grigia posteriore alle
corna anteriori. All’uscita del foro intervertebrale il nervo spinale si divide in un ramo
o Le fibre effettrici viscerali simpatiche nascono nella posteriore e uno anteriore, entrambi nervi misti.
colonna grigia laterale del tratto toraco-lombare (C8-L2) I rami posteriori sono di norma sottili e si dirigono posteriormente:
o Le fibre effettrici viscerali parasimpatiche nascono - conservano la propria individualità
nella colonna laterale dei neuromeri sacrali (S2-S4). - innervano i muscoli e la cute (sens) della regine dorsale del
Terminano in sinapsi nei gangli del parasimpatico tronco.
pelvico.
I rami anteriori sono più voluminosi e in diretta continuazione del tronco
La radice posteriore, sensitiva, contiene fibre afferenti, sia somatiche d’origine:
che viscerali:
- si dirigono fuori e in avanti intrecciandosi tra loro a formare i
- sono i prolungamenti centrali dei neuriti delle cellule cosiddetti plessi nervosi
pseudounipolari (cellule T) dei gangli sensitivi spinali. - fanno eccezione i nervi toracici, i quali decorrono indipendenti tra
- Il ganglio è un raggruppamento neuronale presente nel tratto loro, scambiandosi all’origine sottili arcate anastomotiche.
distale della radice sensitiva. - Le fibre si distribuiscono alla muscolatura ventrale e alla cute
- Le fibre della radice posteriore possono essere sia mieliniche che delle regioni corrispondenti e alla muscolatura della parte
amieliniche. appendicolare.
La confluenza delle due radici anteriore e posteriore forma il nervo L’origine dei plessi dei nervi spinali è da ricercarsi negli spostamenti
spinale, che risulta quindi un nervo misto: avvenuti durante lo sviluppo dei territori periferici corrispondenti:
- la componente mista si mantiene anche nella ramificazione - soprattutto durante la comparsa delle appendici.
successiva. - Con la formazione di un plesso le fibre di un nervo si mescolano
Il calibro dei nervi dipende dall’estensione del territorio che essi debbono assieme a quelle di un altro nervo.
innervare: - Un nervo periferico, originatosi da un plesso, può contenere fibre
- aumenta dal 1° al 6° cervicale di due o più nervi spinali.
- dal 6° cervicale al 1° toracico, nervi del plesso brachiale, il calibro Viene tuttavia mantenuto un regolare ordinamento segmentale o
è notevole. metamerico delle aree e dei territori di innervazione:
- I successivi nervi toracici sono sottili - alla serie ordinata dei nervi spinali (non quelli periferici, tuttavia)
- I nervi lombari sono voluminosi in progressione crescente fino al corrispondono
5°, che è il più grande in assoluto o dermatomeri: segmenti periferici cutanei. Ciascuna
- I nervi sacrali hanno calibro elevato che decresce fino al 1° radice posteriore fornisce fibre sensitive provenienti da un
coccigeo. dermatomero
- Gli ultimi due nervi coccigei hanno un diametro ristretto, sono o miomeri: segmenti periferici muscolari. Ciascuna radice
rudimentali e non escono dal canale vertebrale. anteriore fornisce fibre a un miomero.
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I dermatomeri si presentano sul tronco e sul collo come strisce anulari posture mantenute invariate per lungo periodo.
perpendicolari all’asse del corpo:
- nel collo i territori cutanei hanno una disposizione meno netta e Collaterali dei nervi spinali.
forma trapezoidale
- negli arti, in relazione alle particolari modalità di sviluppo, hanno All’uscita del foro intervertebrale, prima di dividersi in due rami terminali,
forma più complessa e estensione varia. anteriore e posteriore, il nervo spinale emette dei collaterali:
I miomeri sono in genere rappresentati da parti di vari muscoli, tutte - ramo meningeo: rientra nello speco vertebrale dove si
innervate dalle fibre di una singola radice anteriore: distribuisce con fibre sensitive alle meningi, al tessuto peridurale
e alle vertebre.
- anche i miomeri hanno disposizione metamerica. o Sono presenti esili rami motori viscerali, che si portano ai
- Si susseguono ordinatamente nel tronco e nel collo vasi del canale vertebrale.
- Negli arti la disposizione è più complessa - ramo comunicante bianco: presente solamente nei nervi
- La maggioranza dei muscoli ha innervazione plurisegmentale (da toracici e lombari superiori (C8-L2) che si collega alla catena del
più neuromeri) simpatico, con fibre mieliniche pregangliari.
- L’innervazione sensitiva propriocettiva, per i muscoli, segue i o Presenti fibre amieliniche afferenti viscerali, originate nel
miomeri e non i dermatomeri. ganglio spinale, che portano nei visceri le loro fibre
attraverso questa strada.
NOTA CLINICA. Se a causa di un’erniazione di un disco intervertebrale - Ramo comunicante grigio: contiene fibre postgangliari
viene compresso un nervo spinale si ha una sintomatologia dolorosa a amieliniche, originate dai gangli della catena del simpatico, che
livello del miotomo corrispondente: rientrano nel nervo per distribuirsi ai territori periferici.
- parestesie e ipoestesie vengono riferite al dermatomero relativo,
ma sono di più difficile localizzazione, data spesso l’estensione
sovrapposta di dermatomeri contigui.
- L’erniazione di un disco intervertebrale causa, di norma, la
compressione del nervo posto al di sotto del disco
intervertebrale:
o Esempio se il disco è tra L4 e L5, il nervo interessato è
L5.
Parestesie nei territori di
La parestesia è un'alterazione distribuzione di un nervo
della sensibilità degli arti o di periferico possono essere
altre parti del corpo. In causate da ischemie prodotte
particolare, il termine descrive
da compressione o riduzione
una condizione caratterizzata
dell’apporto ematico a causa di
da perdita del senso del tatto a
livello locale, formicolii o
ipersensibilità tattile
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Plesso cervicale.
Rami anteriori dei nervi spinali.
Il plesso cervicale è formato dai rami anteriori dei nervi da C1 a C4, più
I rami anteriori dei nervi spinali continuano in direzione anteriore e un’anastomosi con C5:
laterale il tronco dei nervi da cui originano: - i rami anteriori dei nervi cervicali da C1 a C4 formano tre arcate
- si distribuiscono alla muscolatura e alla cute della regione anastomotiche sovrapposte in direzione verticale.
anterolaterale del collo e del tronco e agli arti superiori Anteriormente ai processi trasversi delle vertebre corrispondenti, i rami
- hanno dimensioni nettamente maggiori dei corrispondenti rami anteriori da C2 a C4 emanano due rami, ascendente e discendente:
posteriori.
- costituiscono anse anastomotiche con i corrispondenti rami degli
I rami anteriori dei nervi toracici sono gli unici a decorrere isolati, altri nervi, formando le anse cervicali, disposte una sopra l’altra
conservando la corrispondente disposizione metamerica: in
- sono definiti nervi intercostali, dato il loro percorso nello spazio o superiore
intercostale corrispondente. o media
Tutti gli altri rami anteriori dei nervi spinali si intrecciano tra loro, o inferiore
costituendo numerose e vistose anastomosi e costituendo i plessi, quali: - C1 si unisce al ramo ascendente del 2° nervo cervicale anteriore.
- Il ramo anteriore del 4° nervo cervicale invia il ramo discendente,
- plesso cervicale che forma l’ansa cervicale inferiore, al ramo anteriore del 5°
- plesso brachiale nervo cervicale.
- plesso lombare
- plesso sacrale Localizzazione. Il plesso cervicale è situato profondamente nel collo
- plesso pudendo davanti ai processi trasversi delle vertebre, nell’interstizio compreso tra:
- plesso coccigeo. - anteromedialmente: muscolo scaleno anteriore e muscoli
prevertebrali
- posterolateralmente: muscolo scaleno medio, splenio ed
elevatore della scapola.
Il plesso cervicale è raggiungibile rimuovendo il margine posteriore del
muscolo sternocleidomastoideo:
- anteromedialmente si trova il fascio vascolo nervoso del collo
e i linfonodi giugulari interni.
- Superiormente e anteromedialmente i nervi
o Glossofaringeo
o Vago
o Ipoflosso
o Ganglio cervicale superiore del simpatico.
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Rami cutanei.
I rami cutanei del plesso cervicale sono sensitivi e si fanno superficiali
perforando la fascia cervicale superficiale, dietro il muscolo
sternocleidomastoideo.
Sono:
- nervo cutaneo trasverso del collo: decorre trasversalmente in
avanti
- nervo piccolo occipitale: decorre in senso obliquo supero
posteriormente.
- Nervo grande auricolare: è ascendente.
- Nervi sopraclavicolari: sono discendenti.
La porzione sovraclaveare è unita ai muscoli scaleni da una lamina - superiormente il plesso cervicale
fibrosa in dipendenza della fascia cervicale superficiale. - inferiormente la radice anteriore del 2° nervo toracico.
I rapporti con le formazioni circostanti prevedono: La catena del simpatico può essere connessa al plesso brachiale con
- nella parte infero mediale della loggia è rivestita dalle fasce alcuni rami comunicanti grigi.
cervicali superficiali e medie.
- Al di sotto e davanti dei tronchi primari circola l’arteria
succlavia, che emette alcune collaterali
o Arteria scapolare posteriore
o Arteria trasversa della scapola.
Rami terminali.
Dai tronchi secondari originano i rami terminali del plesso brachiale, a
cui si aggiungono numerosi rami collaterali e anastomotici:
- dal tronco secondario posteriore: nervo ascellare e nervo
radiale.
- Dal tronco secondario mediale: radice mediale del nervo
mediano, nervo ulnare, nervi cutanei mediali del braccio e
dell’avambraccio. Rami collaterali.
- Dal tronco secondario laterale: radice laterale del nervo I rami collaterali del plesso brachiale, in prevalenza motori, si
mediano, nervo muscolocutaneo. distribuiscono a:
- muscoli del cinto scapolare
Rami anastomotici. - muscoli del dorso e del torace
I rami anastomotici del plesso brachiale riguardano: - muscoli intertrasversari
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- muscoli scaleni
- muscolo lungo del collo
I rami collaterali si suddividono in:
- rami dorsali: nervi toracici posteriori, nervi sottoscapolari, nervo
toracodorsale e nervo ascellare
- rami ventrali: nervo succlavio, nervi toracici anteriori e nervo
sovrascapolare.
o Nervo muscolocutaneo o Sensitiva: cute di una parte posteriore del braccio, della
o Nervo mediano regione mediana posteriore dell’avambraccio e del polso,
o Nervo ulnare metà laterale del dorso della mano e delle prime tre dita,
o Nervo cutaneo mediale dell’avambraccio salvo le ultime due falangi.
o Nervo cutaneo mediale del braccio. Rami terminali.
I rami terminali del nervo radiale nascono a livello dell’articolazione del
Nervo radiale (C5 -> T1).
gomito nella sua parte laterale, dividendosi in:
Il nervo radiale è un grosso nervo che origina dal tronco secondario
posteriore del plesso brachiale ed ha origine da tutti i nervi spinali del - ramo radiale profondo: prevalentemente motore
plesso brachiale: - ramo radiale superficiale: solamente sensitivo.
- origine: nasce nell’ascella in continuazione del tronco Il ramo radiale profondo è il ramo più voluminoso del nervo radiale ed
secondario posteriore. è prevalentemente motore:
- Qualità: nervo misto, sia sensitivo che motorio. - origine: origina dal nervo radiale unico a livello della parte
- Decorso: il decorso generale è dall’ascella, passando per la mediale del gomito.
loggia posteriore del braccio, piegando anteriormente - Decorso: attraversa a pieno il muscolo supinatore. Continua tra
nell’avambraccio e giungendo alla volta della mano. lo strato muscolare profondo e il superficiale della loggia
o Si porta posteriormente e lateralmente abbandonando la posteriore dei muscoli del braccio e giunto al terzo distale inizia a
cavità ascellare assieme all’arteria omerale profonda ramificarsi. Si distribuisce alla superficie dorsale dell’articolazione
o Passa tra il capo lungo e il capo mediale del tricipite del polso.
brachiale, passando sotto il margine inferiore del muscolo - Territorio d’innervazione:
grande rotondo. o Motoria: innerva i muscoli della loggia posteriore
o Decorre nel solco del nervo radiale (faccia posteriore dell’avambraccio:
dell’omero) assieme all’arteria. Estensore breve del carpo
o Raggiunge il margine laterale dell’omero, perfora il setto Supinatore
intermuscolare laterale e raggiunge la faccia anteriore del Estensore comune delle dita
braccio Estensore proprio del mignolo,
o Passa tra: abduttore lungo del pollice
Medialmente: muscolo brachiale estensore breve e lungo del pollice
Lateralmente: muscolo brachioradiale estensore proprio dell’indice.
o Si divide nei suoi due rami terminali: o Sensitiva: le fibre si distribuiscono come rami articolari
Ramo profondo del nervo radiale per l’articolazione del polso.
Ramo superficiale del nervo radiale.
Il ramo radiale superficiale è molto più sottile del precedente e
- Territorio d’innervazione: il nervo radiale innerva tutta la parte
totalmente sensitivo:
estensoria dell’arto superiore.
o Motoria: muscoli posteriori del braccio (tricipite brachiale) - origine: origina dal gomito posteriormente.
e muscoli laterali e posteriori dell’avambraccio. - Decorso: decorre in maniera rettilinea nella regione
anterolaterale dell’avambraccio (affianca i vasi radiali) e poi ne
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Rami terminali.
Il ramo palmare superficiale della mano prosegue la direzione del
nervo ulnare portandosi, assieme all’arteria ulnare, fino all’eminenza
ipotenar:
- motore innerva il muscolo palmare breve
- sensitivo: innerva la cute dell’eminenza ipotenar e si divide in
ulteriori due rami che innervano l’anulare e il mignolo palmare e
dorsale, nonché il medio nella sua parte mediale.
Il ramo palmare profondo della mano è prevalentemente motorio e
innerva i muscoli flessori propri della mano (interossei, adduttore del
pollice e flessore breve del pollice, muscoli dell’eminenza ipotenar).
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Plesso lombare.
Il plesso lombare è un plesso situato caudalmente formato dai nervi 1°
2° 3° 4° lombari con un ramo anastomotico del 12° nervo toracico:
- posto davanti ai processi trasversi delle vertebre lombari,
compreso tra i due piani d’intersezione della porzione
paravertebrale del muscolo psoas (ileo e grande psoas).
Ogni ramo anteriore, o radice del plesso, si divide in tre rami:
- due diventano rami periferici del plesso
- uno è un ramo anastomotico per il nervo sottostante.
Le particolarità riguardano:
- 4° nervo lombare, con il ramo anastomotico che si porta a L5.
Tale ramo è detto ramo comunicante ed è molto voluminoso e
contribuisce a formare il tronco lombosacrale, importante per la
formazione del plesso sacrale.
- Il 1° nervo lombare riceve l’anastomosi dal 12° nervo toracico.
In base allo schema descritto, deriva che ogni nervo spinale lombare da
origine a:
- due nervi periferici
- un’ansa anastomotica.
Il 1° nervo lombare si divide in:
- nervo ileoipogastrico
- nervo ileo inguinale
- 1° ansa anastomotica.
Il 2° nervo lombare si divide in:
- nervo cutaneo laterale della coscia
- nervo genitofemorale
- seconda ansa anastomotica, che si divide rispettivamente in
due rami:
o radice superiore del nervo otturatorio.
o Radice superiore del nervo femorale.
Il ramo anteriore del 3° nervo lombare emette:
- radice media del nervo otturatorio
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del
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del
s
I rami collaterali del plesso lombare si distinguono in: - decorso: si porta superficialmente al quadrato dei lombi e penetra
nell’aponeurosi del muscolo trasverso dell’addome, per inserirsi tra il
- rami collaterali brevi trasverso e l’obliquo interno.
- rami collaterali lunghi. o Successivamente emette due rami, uno profondo e uno
I rami collaterali brevi sono nervuzzi motori per i muscoli del tronco superficiale
Ramo genitale: percorre il canale inguinale e si
quali:
dispone sulla cute dei genitali esterni.
- grande e piccolo psoas Ramo cutaneo anteriore: passa tra l’obliquo interno e
- nervi per i muscoli intertrasversari laterali. l’obliquo esterno e innerva la cute della regione
- Nervi per il muscolo quadrato dei lombi. ipogastrica.
Il nervo ileo inguinale (L1) nasce dal ramo anteriore del 1° nervo lombare e
decorre sotto il nervo ileoipogastrico:
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del
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Rami terminali.
Il nervo muscolocutaneo laterale ha una doppia componente (motoria
e sensitiva) che distribuisce portandosi in basso appoggiandosi sulla
faccia profonda del muscolo sartorio:
- rami motori: si distribuiscono nel muscolo sartorio
- rami sensitivi: innervano la superficie anteriore della coscia, fino
al ginocchio dividendosi in numerosi rami, alcuni dei quali
diventano sottocutanei, altri seguono il nervo e la vena safena
profondamente.
Il nervo muscolocutaneo mediale è anch’esso misto ma molto più
sottile del precedente:
- fibre motorie: innerva il muscolo pettineo e l’adduttore lungo
- rami cutanei: cute della faccia supero mediale della coscia,
distalmente alla superficie cutanea servita dai rami genitali del
plesso.
Il nervo del muscolo quadricipite è il più profondo e il più voluminoso
dei rami terminali del nervo femorale:
- quasi totalmente motorio
- si divide in quattro rami muscolari per innervare i quattro
componenti del muscolo quadricipite:
o vasto laterale
o vasto mediale
o retto anteriore
o vasto intermedio.
- Alcuni rami sensitivi si distaccano per innervare:
o Periostio della rotula e del femore
o Articolazione del ginocchio.
Il nervo safeno è il ramo più importante tra i terminali del nervo
femorale:
- componente: esclusivamente sensitivo.
- Decorso: inizialmente decorre come satellite dell’arteria
femorale, sul lato esterno di questa.
o Penetra nel canale degli adduttori per qualche centimetro,
per poi uscire perforando la parete anteriore.
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Rami collaterali.
I rami collaterali del plesso sacrale possono essere distinti in:
- anteriori Ramo terminale: il nervo ischiatico (L4, L5, S1, S2, S3).
- posteriori.
Il nervo ischiatico è il nervo più lungo e voluminoso del corpo umano,
Tali rami si distribuiscono principalmente alla cintura dell’arto inferiore. dato il suo decorso dal bacino fino al piede:
I rami anteriori sono quasi esclusivamente dei rami motori: - componenti: nervo misto
- originano dalla faccia anteriore del plesso e escono dalla grande - origine: origina da tutte le radici dei nervi che costituiscono il
incisura ischiatica plesso sacrale. Nel tratto iniziale è appiattito e in senso
- si dirigono ai muscoli anteroposteriore misura 1,5 cm in altezza e 5 mm di spessore.
o gemello inferiore e superiore - Decorso: il decorso generico prevede l’origine nel bacino, poi il
o quadrato del femore passaggio nella natica, nella coscia, nella gamba e nel piede.
o muscolo otturatorio. o Bacino: il tronco esce dal bacino passando per il grande
foro ischiatico, sotto al margine inferiore del muscolo
I rami posteriori emergono dalla faccia posteriore del plesso sacrale e
piriforme.
sono:
o Natica: ne percorre la parte inferiore e profonda,
- nervo cutaneo posteriore della coscia, sensitivo passando tra il grande trocantere e la tuberosità
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Rami collaterali.
Il nervo ischiatico, lungo il suo decorso fornisce rami collaterali
muscolari o articolari:
- rami muscolari: capo lungo del muscolo bicipite, capo breve del
bicipite, muscolo semitendinoso e semimembranoso, grande
adduttore.
- rami articolari: si distribuiscono alle articolazioni di anca e
ginocchio.
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del
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Inoltre non tutti i nervi sono misti, come nel caso dei nervi spinali, ma
possono essere misti, viscerali, motori o sensitivi a seconda del nervo.
Il punto della superficie dove nasce il nervo sull’encefalo è definito
Nervi
encefalici.
emergenza o origine apparente:
- l’origine reale indica il nucleo all’interno dell’encefalo da cui il
Generalità. nervo nasce.
o Nervo motore: l’origine sarà un nucleo motore all’interno
I nervi cranici o encefalici sono nervi che emergono pari e simmetrici del tronco encefalico
dalla superficie dell’encefalo: o Nervo sensitivo: l’origine reale sarà il ganglio dove hanno
sede i proto neuroni sensitivi, mentre il nucleo encefalico
- attraverso i fori del cranio si portano sulla superficie esocranica. corrispondente è il nucleo di terminazione, poiché riceve
- Sono dodici paia numerate in ordine progressivo in senso i prolungamenti postgangliari.
craniocaudale, in base all’emergenza dall’encefalo
- Si distribuiscono alla testa e al collo. I nervi encefalici hanno composizione disomogenea:
o Fa eccezione il nervo vago, X, che innerva anche strutture - I, II, VIII nervo encefalico: trasportano unicamente sensibilità
toraciche e addominali. specifiche.
Il I paio (nervo olfattivo) è annesso al telencefalo: - IV, VI, XI e XII nervi encefalici: sono costituiti solamente di fibre
motrici somatiche.
- costituito oltre dal ramo terminale anche da filamenti olfattivi che - III nervo encefalico: è un nervo effettore somatico
originano dai neuroni sensoriali primari nell’epitelio della mucosa - Il V paio: costituito da fibre sensitive e motrici somatiche.
olfattiva - VII, IX e X: accolgono fibre di natura effettrice e sensitiva, sia
- tali fibre terminano nella corteccia del bulbo olfattivo. somatica che viscerale.
Il II paio (nervo ottico) non è propriamente un nervo periferico: Sul decorso dei nervi encefalici che contengono fibre sensitive (sia
- costituito da un fascio di fibre mieliniche che connette la retina ai somatiche che viscerali) sono intercalati uno o più gangli, contenenti
centri diencefalici cellule T (protoneuroni sensitivi):
Con l’eccezione delle prime due paia di nervi, tutti gli altri emergono dal - fibre periferiche raccolgono lo stimolo
tronco encefalico: - fibre centrali le portano ai nuclei di terminazione encefalici.
- mesencefalo: III e IV Le fibre effettrici viscerali contenute solamente in alcuni dei nervi
- ponte: V, VI, VII encefalici, sono fibre pregangliari parasimpatiche che originano dai
- ponte e bulbo: VIII nuclei parasimpatici encefalici e terminano nei gangli parasimpatici
- bulbo: IX, X, XI, XII. (motori):
Tutti i nervi cranici, ad eccezione del IV, emergono dalla superficie - i gangli parasimpatici (a differenza dei simpatici) sono situati
ventrale o laterale dell’encefalo: vicino al territorio d’innervazione.
- non ricalcano la distribuzione dei nervi spinali.
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Analisi specifica dei nervi encefalici. sottomucosa passando per la lamina cribrosa, dove si dividono
ulteriormente il fascetti primari amielinici, che si portano alla
faccia basale delle cellule olfattive (protoneuroni sensoriali).
- Territorio d’innervazione: setto nasale e conca nasale
superiore.
Nervo Olfattivo (I)
Emergenza Bulbo olfattivo
Fori d’uscita dal cranio Fori della lamina cribrosa dell’etmoide
Composizione del Sensitivo somatico specifico
nervo
Origine reale delle fibre Epitelio olfattivo
del nervo
Decorso del nervo Filamenti del nervo olfattivo – lamina cribrosa – bulbo
olfattivo.
Distribuzione Mucosa olfattiva.
periferica.
Origine. L’origine è differente a seconda delle componenti e vi sono o il cavo trigeminale di Meckel è una cavità delimitata da
differenze anche all’interno della medesima componente sensitiva. uno sdoppiamento della dura madre encefalica che
E fibre sensitive somatiche originano prevalentemente dal ganglio appoggia sull’apice della piramide petrosa.
Semilunare del Gasser, posto nella fossa cranica media all’apice o Accoglie il ganglio semilunare di Gasser.
dell’osso temporale in un recesso della dura madre detto recesso di - La radice sensitiva penetra nel ganglio semilunare dal margine
Meckel: inferiore e quella motoria, mantenendo la propria individualità, vi
passa sotto.
- inviano le fibre centrali ai nuclei del trigemino nel tronco - Dal margine anteriore, convesso, del ganglio semilunare, escono
encefalico le tre branche del nervo trigemino:
o nucleo sensitivo principale del trigemino (ponte) o In alto e medialmente: nervo oftalmico.
o nucleo della radice discendente del trigemino (bulbo e o In centro: nervo mascellare
midollo spinale). o In basso e lateralmente: nervo mandibolare.
- Le fibre postgangliari o periferiche si disperdono nelle tre branche
del nervo trigemino (oftalmica, mascellare e mandibolare). Alle tre branche del nervo trigemino si trovano annessi diversi gangli
parasimpatici ai quali giungono fibre pregangliari mediante anastomosi
Le fibre della sensibilità somatica propriocettiva dei muscoli con altri nervi encefalici:
masticatori, dei muscoli mimici e di quelli degli alveoli dentali nascono da
fibre che non hanno protoneuroni nel ganglio semilunare: - ganglio ciliare
- ganglio sfenopalatino
- i protoneuroni sono nel nucleo sensitivo mesencefalico del - ganglio otico
trigemino. - gangli sottomandibolare e sottolinguale.
Le fibre motrici somatiche hanno origine dai motoneuroni del nucleo Da tali gangli escono fibre che, unendosi alle tre branche del trigemino,
masticatorio, e terminano nella sola branca mandibolare. innervano i propri territori.
Territorio d’innervazione. Il territorio d’innervazione è quello raggiunto
Ganglio semilunare di
Decorso. Dopo l’emergenza dalla anteriormente dalle tre branche del nervo trigemino.
Gasser. superficie ventrolaterale del ponte le - Sensibilità somatica: cute della faccia e di gran parte del cuoio
È un ganglio sensitivo che radici si dirigono in alto e in avanti: capelluto, dei denti, dal bulbo oculare, dalle mucose della bocca
accoglie i neuroni - si portano all’apice della rocca e del naso, dalle meningi cerebrali, informazioni propriocettive
pseudounipolari delle fibre petrosa del temporale dell’articolazione temporomandibolare.
sensitive somatiche del nervo
trigemino. passando sotto il seno petroso o Sensibilità propriocettiva: muscoli masticatori, muscoli
superiore e al tentorio del mimici e alveoli dentali (protoneuroni nel nucleo
Ha la forma di una mezza luna,
con il margine concavo volto in cervelletto mesencefalico), muscoli estrinseci dell’occhio.
alto e indietro e il margine - perforano poi la dura madre e - Motilità somatica: muscoli masticatori, muscolo tensore del
convesso che guarda in basso entrano nel cavo trigeminale timpano, muscolo tensore del velo del palato, ventre anteriore del
e in avanti. di Meckel, nella fossa cranica muscolo digastrico, muscolo miloioideo.
È accolto nel cavo trigeminale media:
di Meckel e posto sull’apice
della rocca petrosa, poggiante
sulla membrana
fibrocartilaginea che occlude il
foro lacero.
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del nervo
Decorso del nervo Radice motoria V nervo – branca mandibolare – foro ovale –
fossa zigomatica
Distribuzione Muscoli masticatori, parte dei muscoli sopraioidei, muscolo
periferica. tensore del martello, muscolo tensore del velo del palato.
Composizione del Sensitivo somatico generale
nervo
Origine reale delle fibre Ganglio semilunare
del nervo
Decorso del nervo Branche oftalmica, mascellare e mandibolare – ganglio
semilunare – radice sensitiva del V paio.
Distribuzione Cute della faccia, mucosa della bocca, del naso, dei denti,
periferica. della congiuntiva.
Composizione del Sensitiva somatica generale.
nervo
NOTA CLINICA. Il nervo trigemino nel sul tratto unitario può essere
Origine reale delle fibre Nucleo mesencefalico
danneggiato da traumi, aneurismi, infezioni meningee e tumori. In tal del nervo
caso si presentano questi sintomi: Decorso del nervo Branche mandibolare e mascellare – radice sensitiva del V
- paralisi dei muscoli masticatori con deviazione della mandibola paio
dal lato interessato Distribuzione Muscoli masticatori (fusi neuromuscolari) e alveoli dentali.
- ipoestesia o anestesia della cute e delle mucose sul lato periferica.
interessato.
- Perdita del riflesso corneale e dello starnuto.
Nervo oftalmico.
La nervralgia del trigemino (tic doloroso) produce attacchi di dolore
acuto nell’area di distribuzione, soprattutto in area mandibolare: Il nervo oftalmico è il nervo che si distribuisce nella porzione superiore
della faccia ed è il più piccolo tra i rami del nervo trigemino:
- tali attacchi sono spesso scatenati dalla stimolazione di
particolari aree del volto. - componenti: sensitiva.
- Origine: origina dal lato mediale del ganglio semilunare del
Nervo Trigemino (V)
Gasser.
Emergenza Superficie ventrale del ponte
- Decorso: il nervo oftalmico decorre dall’apice della rocca
Fori d’uscita dal cranio 1° branca: Fessura orbitaria superiore. petrosa, dove c’è il ganglio semilunare, al bulbo oculare, dove si
2° branca: foro rotondo dirama nei suoi tre rami terminali:
3° branca: foro ovale. o Abbandona il cavo di Meckel e si porta nello spessore
Composizione del Motore somatico laterale del seno cavernoso.
nervo o Prima di penetrare nella cavità orbitaria attraverso la
Origine reale delle fibre Nucleo masticatorio fessura superiore si divide nei suoi tre rami:
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del
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del
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Ganglio ciliare.
Il ganglio ciliare, di natura parasimpatica, è un piccolo e appiattito
ganglio situato nella massa adiposa della parte posteriore della cavità
orbitaria (tra il muscolo retto laterale e il nervo ottico):
- vi afferiscono tre rami, le radici del ganglio ciliare (breve,
lunga, simpatica).
- Escono numerose fibre, i rami ciliari brevi.
- È attraversato anche da fibre simpatiche postgangliari e fibre
sensitive della branca oftalmica.
Nervo mandibolare.
Il nervo mandibolare è la III branca del nervo trigemino ed è la più
voluminosa. È l’unica ad avere anche la componente motoria.
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Nervo masseterino.
Il nervo masseterino è un nervo motore e si dirige lateralmente
passando per l’incisura del ramo della mandibola:
- territorio: innerva la faccia profonda del muscolo massetere.
Nervo auricolo-temporale.
Il nervo auricolo-temporale è un nervo prevalentemente sensitivo, che
contiene tuttavia anche fibre postgangliari parasimpatiche originate dal
ganglio otico dell’Arnold per la ghiandola parotide:
- origine: origina dal tronco anteriore del nervo mandibolare
formando un occhiello con le sue due radici.
- Decorso: si porta posteriormente incrociando medialmente il
Nervi temporali profondi. collo del condilo della mandibola. Entra nella ghiandola parotide
I nervi temporali profondi anteriore, medio e posteriore sono tre con alcune fibre eccitosecretrici. Piega poi verso l’alto, passa
nervi motori: davanti al meato acustico esterno e sale profondamente nella
- origine: dal ramo anteriore del nervo mandibolare. cute della regione temporale.
- Decorso: decorrono sulla faccia inferiore dello sfenoide, e, - Territorio d’innervazione: ghiandola parotide (eccitosecrezione)
raggiunta la cresta infratemporale piegano sulla parete laterale e cute della regione temporale.
del cranio.
Nervo linguale.
- Territorio: innervano il muscolo temporale.
Il nervo linguale è un nervo sensitivo voluminoso:
Nervo buccinatore. - componenti: sensitiva. Sensoriale gustativa e fibre pregangliari
Il nervo buccinatore è composto in gran prevalenza da fibre sensitive, simpatiche inviate dalla corda del timpano.
anche se accoglie fibre postgangliari parasimpatiche, originate dal - Decorso: si porta anteriormente formando una curva con
ganglio otico e destinate all’innervazione eccitosecretrice: concavità anterosuperiore.
- origine: si porta in avanti e si pone sulla faccia laterale del o Decorre tra l’interstizio tra il muscolo pterigoideo esterno e
muscolo buccinatore, dove si divide in numerosi rami. il muscolo pterigoideo interno.
o Poi tra il pterigoideo interno e la faccia mediale del ramo
della mandibola.
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del
s
o Giunge nel pavimento della bocca e si porta alla punta o Dal canale esce attraverso il foro mentale, dividendosi in
della lingua, passando dal basso, dove si risolve nei rami due rami terminali:
terminali. Nervo mentale: innerva la cute del mento e del
- Innervazione: innerva la punta della lingua (sia sensitiva labbro inferiore.
generale che gustativa) e la tonaca mucosa della lingua. Nervo incisivo: innerva denti e gengive della
parte anteriore dell’arcata inferiore.
- Territorio d’innervazione: si divide nelle sue due componenti:
o Motoria: innerva il muscolo milo-ioideo e il ventre
anteriore del muscolo digastrico.
o Sensitiva: innerva l’arcata dentale inferiore e la cute del
mento e del labbro inferiore.
- componenti: motoria somatica, fibre pregangliari del o Fibre pregangliari: gangli sottomandibolari e sottolinguali
parasimpatico eccito secretorie (VE). per l’innervazione delle ghiandole sottomandibolari,
- Origine: origina da due differenti nuclei all’interno del ponte sottolinguali e ghiandole della lingua.
o Motorio somatico: nucleo del nervo facciale, nella Emergenza del nervo facciale. Il nervo facciale (sia proprio che
callotta del ponte intermedio) è in corrispondenza della fossetta retrolivare del bulbo:
o Visceroeffettore: nucleo lacrimatorio dello Yagita, nella
callotta del ponte. - il nervo facciale propriamente detto è posto medialmente
- Territorio d’innervazione: l’innervazione del nervo facciale - il nervo intermedio del Wrisberg è posto lateralmente.
propriamente detto va scomposta nelle sue due componenti: Decorso. Il nervo facciale, subito dopo essere emerso dal bulbo si porta
o Motoria somatica: muscoli pellicciai di testa e collo, anteriormente e superiormente:
ventre posteriore del muscolo digastrico, muscolo stilo- - dalla fossa cranica posteriore entra nel meato acustico interno,
ioideo, muscolo stapedio, elevatore del velo palatino, nella piramide del temporale
muscolo dell’ugola. - Sul fondo del meato entra nel canale facciale (o acquedotto di
o Fibre pregangliari (VE): giungono al ganglio Falloppia) e lo percorre interamente, formando pieghe (o
sfenopalatino, da cui innervano la ghiandola lacrimale, le ginocchi) lateralmente e posteriormente
ghiandole nasali e palatine. o In corrispondenza della piega posteriore vi è il ginocchio
Il nervo intermedio rappresenta in gran parte la componente sensitiva del nervo facciale, in corrispondenza del quale è
del nervo facciale: presente il ganglio genicolato, in cui terminano
- componenti: fibre sensitive somatiche, fibre sensitive specifiche anatomicamente le fibre del nervo intermedio del facciale.
del gusto, fibre eccitosecretrici pregangliari del simpatico. - Si dirige poi indietro decorrendo tra il vestibolo (medialmente) e
- Origine reale: l’origine reale delle fibre sensitive postgangliari è la cavità timpanica.
dal ganglio genicolato situato lungo il nervo facciale quando - Esce dal canale facciale attraverso il foro stilomastoideo,
questo decorre entro il canale facciale della piramide del situato dietro al processo mastoideo, e viene a trovarsi nella
temporale. I nuclei sensitivi sono differenti a seconda delle fibre: loggia parotidea.
o Sensibilità somatica: nucleo della radice discendente
del nervo trigemino (ponte-bulbo-midollo spinale).
o Sensibilità gustativa: nucleo del fascicolo solitario
(bulbo).
o Fibre parasimpatiche pregangliari: nucleo salivatorio
superiore (callotta del ponte).
- Territorio d’innervazione: l’innervazione va descritta per le
diverse componenti:
o Fibre sensitive somatiche: cute dell’orecchio esterno,
o Fibre gustative: calici gustativi della parte anteriore della
lingua
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Rami collaterali.
Lungo il suo decorso entro il canale facciale, il nervo facciale emette dei
rami collaterali:
- nervo grande petroso superficiale
- nervo stapedio
- corda del timpano.
Nervo vestibolare.
Il nervo vestibolare è il nervo deputato alla conduzione degli impulsi
sensoriali inerenti al senso dell’equilibrio e al senso statico:
- origine reale: è nel ganglio vestibolare di Scarpa, posto entro
il meato acustico interno. Da origine a
o fibre periferiche: si portano alle macule acustiche
dell’urticolo e del sacculo, nonché alle creste ampollari dei
tre condotti semicircolari.
o Fibre centrali: si dirigono nel bulbo attraverso il nervo
acustico, dove raggiungono i nuclei vestibolari
superiore, inferiore, laterale, mediale.
- Decorso: dall’emergenza del nervo statoacustico nella fossetta
retrolivare si porta nel meato acustico interno, a livello della
piramide del temporale.
o Lungo il decorso nel meato acustico interno incontra il
ganglio vestibolare di Scarpa.
o Dopo il ganglio si divide in due rami, superiore e inferiore,
che terminano nel fondo del meato acustico interno.
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Nervo cocleare.
Il nervo cocleare è il ramo del nervo statoacustico che porta la Nervo glossofaringeo (IX paio).
sensibilità uditiva ai nuclei cocleari del tronco encefalico: Il nervo glossofaringeo è un nervo misto che si porta nella regione
- origine: nel meato acustico interno, come ramo di divisione del faringea:
nervo statoacustico, nel ganglio spirale di Corti, dove i neuroni - Componenti e territorio d’innervazione: nel glossofaringeo
T emanano: sono presenti numerosissime componenti.
o fibre periferiche: si portano poi all’organo spirale di Corti. o Fibre motrici somatiche: innervano i muscoli della
o Fibre centrali: si portano, tramite il nervo statoacustico, faringe, soprattutto il muscolo costrittore superiore della
ai nuclei sensitivi: nucleo cocleare dorsale e nucleo faringe e il muscolo stilo-faringeo.
cocleare ventrale, situati nella callotta del ponte e nel o Fibre pregangliari del prarasimpatico
bulbo. (eccitosecretrici): destinate al ganglio otico dell’Arnold
- Decorso: si porta al ganglio spirale del Corti, passando per il per l’innervazione delle ghiandole parotide, geniene e
meato acustico interno: labiali.
o Sul fondo del meato acustico interno si apre a formare un o Fibre sensitive somatiche: innervano parte del
cono, la cui base è applicata al tractus spiralis padiglione auricolare.
foraminosus. o Fibre sensitive viscerali: innervano la tonaca mucosa
o Si scompone in fascetti che entrano nel tractus spiralis dell’istmo delle fauci con la tonsilla palatina, della tonaca
foraminosus, percorrono i canali del modiolo della mucosa della faringe e della tonaca mucosa dell’orecchio
chiocciola e raggiungono il ganglio spirale di Corti. medio.
o Dal ganglio spirale nascono i rami periferici, che
percorrono i canalicoli della lamina spirale ossea per
portarsi al labirinto membranoso,
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o Fibre sensitive specifiche: fibre gustative che si o Uscito dalla cavità del cranio, il nervo glosso-faringeo si
distribuiscono alla lingua e ai calici gustativi della regione porta in avanti, descrivendo una concavità aperta
del V linguale. superiormente
- Emergenza: il nervo glossofaringeo emerge dal solco laterale o Passa tra la vena giugulare interna e l’arteria carotide
posteriore del bulbo, appena sopra alla radice del nervo vago. interna,
o Emerge con numerose radicole che convergono in un o Poi tra il muscolo stiloglosso e stilo-faringeo, costeggia a
unico tronco. lato la faringe
- Origini reali: le origini reali sono molto differenti tra loro, viste le o Raggiunge la base della lingua.
numerose componenti del nervo glossofaringeo:
o Fibre motrici somatiche: nascono dal nucleo ambiguo,
nel bulbo.
o Fibre pregangliari del parasimpatico: originano nel
bulbo dal nucleo salivatorio inferiore.
o Fibre sensitive somatiche: originano dal ganglio
superiore dell’Ehrenritter, a livello dell’uscita del
glossofaringeo dal cranio. Nascono
Fibre periferiche: si portano al padiglione
auricolare.
Fibre centrali: hanno come nucleo sensitivo il
nucleo della radice discendente del nervo
trigemino.
o Fibre sensitive viscerali e gustative: nascono dal
ganglio petroso che è situato lungo il decorso del
glossofaringeo.
Fibre centrali: conducono a due distinti nuclei
sensitivi a seconda delle componenti.
• Fibre viscerali: nucleo dell’ala cinerea.
• Fibre gustative: nucleo del tratto solitario.
- Decorso: il nervo glossofaringeo esce dal cranio attraverso il
foro giugulare.
o A livello del foro è presente un piccolo rigonfiamento, il
ganglio superiore dell’Ehrenritter.
o Oltrepassato il foro giugulare vi è un secondo
rigonfiamento, più voluminoso, il ganglio petroso
dell’Andresch.
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Rami collaterali.
I principali rami collaterali del nervo glossofaringeo sono:
- nervo timpanico di Jacobson.
- Rami faringei
- Ramo stilo-faringeo
- Rami tonsillari.
Rami faringei.
I rami faringei del nervo glossofaringeo sono motori e sensitivi:
- si portano alla faringe
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Ramo stilo-faringeo.
Il ramo stilo-faringeo è un ramo motore, che innerva unicamente il
muscolo stilo faringeo.
Rami tonsillari.
I rami tonsillari del nervo glossofaringeo sono rami sensitivi:
- formano il plesso tonsillare (di Andersch) che provvede ad
innervare la tonsilla palatina e l’istmo delle fauci.
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- Origini reali: le origini nucleari che pertengono al vago sono Nella cavità toracica entrambi i nervi fiancheggiano la trachea e
numerose come le sue componenti incrociano anteriormente il bronco del loro lato:
o Fibre motrici somatiche: originano dal nucleo ambiguo, - vago destro: passa dietro all’esofago, dove si risolve nel plesso
nella parte inferiore del nucleo situato nel bulbo. esofageo posteriore,
o Fibre pregangliari parasimpatiche: nascono dal nucleo - vago sinistro: passa anteriormente all’esofago formando il
motore dorsale del vago, situato nel bulbo. plesso esofageo anteriore.
o Fibre sensitive somatiche: originano dal ganglio
giugulare, intercalato sul percorso del nervo vago alla Dai due plessi esofagei dei due nervi vaghi si ricostruiscono i tronchi
sua uscita dal cranio. nervosi, che attraversano l’orifizio esofageo del diaframma e passano
Fibre centrali: le fibre centrali dei neuroni T del nella cavità addominale:
ganglio giugulare hanno come nucleo sensitivo il - vago destro: si porta posteriormente terminando nel ganglio
nucleo della radice discendente del trigemino. celiaco destro
o Fibre sensitive viscerali: le fibre sensitive viscerali e - vago sinistro: è anteriore e si porta alla piccola curvatura dello
quelle specifiche del gusto mettono capo al ganglio stomaco.
nodoso, situato sotto il ganglio giugulare. Le fibre centrali
però hanno differenze a seconda della componente.
Fibre sensitive viscerali: nucleo dell’ala cinerea,
nel ponte.
Fibre sensitive specifiche del gusto: nucleo del
tratto solitario.
I rami faringei.
I rami faringei del nervo vago sono solitamente due e si portano alla
faringe per formare assieme ai nervi faringei del nervo glossofaringeo e
a quelli dell’ortosimpatico il plesso faringeo.
I rami cardiaci inferiori si portano attorno all’arco dell’aorta per - Rami celiaci: entrano a costituire il plesso celiaco
partecipare alla costituzione del plesso cardiaco assieme ai rami dell’ortosimpatico.
superiori e alle fibre dell’ortosimpatico. - Rami lienali: seguono l’arteria lienale e vanno alla milza
I rami tracheali sono fibre destinate alla trachea. - Rami renali: si recano ai reni
I rami bronchiali si portano sotto alla biforcazione della trachea, per Termina entrando nel ganglio celiaco dell’ortosimpatico:
costituire il plesso polmonare con i rami polmonari dell’ortosimpatico. - le fibre che penetrano dal vago al ganglio non sono pertinenti
I rami esofagei sono destinati alla parte inferiore dell’esofago. all’ortosimpatico
- escono dunque assieme alle fibre efferenti senza formare
Nervo laringeo inferiore. neuroni T.
Il nervo laringeo inferiore prende origine dal tratto iniziale della parte il nervo vago sinistro si porta alla piccola curvatura dello stomaco,
toracica del nervo vago: dove forma il plesso gastrico anteriore. Da tale plesso originano poi:
- nervo laringeo inferiore destro: nasce più in alto del sinistro e - rami gastrici: si portano alla faccia anteriore dello stomaco.
circonda l’arteria succlavia destra. - Rami epatici: si portano al fegato.
- Nervo laringeo inferiore sinistro: nasce più in basso di quello Nervo Nervo vago (X)
destro e circonda l’arco aortico.
Emergenza Solco laterale posteriore del bulbo
Decorso. Il nervo laringeo inferiore sale verso l’alto, tra la trachea e
Fori d’uscita dal cranio Foro giugulare
l’esofago per arrivare sulla faccia anteriore e inferiore della mucosa della
Composizione del Motore somatico
laringe:
nervo
- si risolve in rami motori, che innervano i muscoli laterali e Origine reale delle fibre Nucleo ambiguo
posteriori della laringe del nervo
- da un ramo anastomotico che si anastomizza con un ramo Decorso del nervo Foro giugulare – ramo esterno del nervo laringeo superiore e
interno del nervo laringeo superiore a formare l’ansa di Galeno. nervo ricorrente (laringeo inferiore)
- Si staccano anche altri rami: Distribuzione Muscoli faringei e laringei.
o Rami cardiaci medi: giungono al plesso cardiaco periferica.
o Rami faringei: per il plesso faringeo Composizione del Effettore viscerale
o Rami tracheali nervo
o Rami esofagei Origine reale delle fibre Nucleo motore dorsale del vago
del nervo
Rami della parte addominale del nervo vago. Decorso del nervo Tutto il tragitto del vago nel collo, torace, addome
Distribuzione Visceri del collo, del torace, dell’addome. Rami collaterali
Nel cavo addominale, i due nervi vaghi dei due lati sono differenti. periferica. dell’aorta.
Il nervo vago destro da luogo, dietro alla piccola curvatura dello Composizione del Somatosensitivo generale
stomaco al plesso gastrico posteriore, che fornisce: nervo
- rami gastrici: per la faccia posteriore dello stomaco. Origine reale delle fibre Ganglio giugulare
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Colombo
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del
sistema
nervoso
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del nervo
Decorso del nervo Ramo auricolare - ganglio giugulare – nervo vago.
Distribuzione Padiglione auricolare
periferica.
Composizione del Sensitivo viscerale
nervo
Origine reale delle fibre Ganglio nodoso
del nervo
Decorso del nervo Rami collaterali del vago – ganglio nodoso – nervo vago
Distribuzione Visceri di collo, torace, addome. Collaterali dell’aorta. Seno e
periferica. glomo aortico.
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nervo
Decorso del nervo Radici bulbari – nervo ipoglosso – canale dell’ipoglosso
– rami linguali.
Distribuzione periferica. Muscoli della lingua e alcuni muscoli sopraioidei.
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nervoso
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del
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La conduzione dell’impulso visceroeffettore avviene secondo una catena - il prolungamento periferico si dirige al territorio da innervare
di due neuroni: - il prolungamento centrale si reca ai centri sensitivi viscerali.
- neurone primario o pregangliare: è situato nei centri nevrassi
ali del tronco encefalico o del midollo spinale. Invia fibre al
neurone secondario.
- Neurone secondario o postgangliare: è situato nel ganglio e
riceve le fibre dal neurone primario. Le sue fibre periferiche
innervano i visceri.
Le fibre pregangliari sono generalmente fibre di tipo B: mieliniche di
piccolo calibro.
Le fibre postgangliari sono prive della guaina mielinica e i loro fasci
sono di colore grigio:
- sono fibre C, neuriti amielinici di piccolo calibro.
Le attività del sistema simpatico efferente sono controllate da centri
nevrassiali localizzati in:
- formazione reticolare
- ipotalamo
- talamo
- lobi limbico e frontale.
Le efferenze dal sistema nervoso simpatico sono implicate in tutte o L’attività di alcune ghiandole endocrine può essere
quelle reazioni che prevedono la fuga-attacco: modulata in relazione alle attività simpatiche o
- riflesso di dilatazione pupillare alla luce. parasimpatiche.
- Aumento della frequenza e forza di contrazione cardiaca
(aumento conseguente della pressione).
- Bronco dilatazione Sistema ortosimpatico o simpatico.
- Riduzione delle secrezioni e della motilità gastrica.
- Sudorazione L’ortosimpatico ha come suo nucleo visceroeffettore la colonna
- Erezione dei peli. intermedio - laterale del midollo spinale:
Le fibre che mettono capo ai neuroni effettori viscerali derivano da: - dal C8 a L2.
- Forma il corno laterale del midollo spinale stesso.
- nuclei paraventricolare e preottici dell’ipotalamo
- nucleo centrale dell’amigdala La colonna intermedia laterale è sede dei centri ortosimpatici
- neuroni reticolari del bulbo. nevrassiali, che sono distribuiti così:
Queste fibre discendono nel fascicolo longitudinale dorsale verso il - C8-T1: vi è il centro cilio-spinale del Budge, che presiede
midollo spinale viaggiando assieme alle fibre reticolospinali laterali: all’innervazione del muscolo dilatatore della pupilla.
- C8-T2: presente il centro cardioacceleratore.
- si scaricano sui neuroni simpatici spinali, da cui partono fibre - T3 a T5: presente il centro polmonare, che presiede alla
effettrici pregangliari. respirazione.
Le efferenze del sistema nervoso parasimpatico sono implicate in: - T6 a L2: presente il centro per i visceri addomino-pelvici.
- costrizione pupillare Dalle cellule effettrici viscerali della colonna intermedia laterale
- accomodazione del cristallino per la visione da vicino nascono le fibre pregangliari che escono dal midollo spinale mediante
- lacrimazione le radici anteriori dei nervi toracici e delle prime due lombari:
- salivazione - si portano ai gangli dell’ortosimpatico tramite i rami comunicanti
- riduzione di frequenza e battito cardiaco bianchi.
- bronco costrizione.
- Aumento di peristalsi e secrezione gastrica I gangli dell’ortosimpatico sono chiamati gangli vertebrali, che sono
- Erezione di pene e clitoride allineati per tutta la lunghezza della colonna, e a seconda della posizione
- Defecazione e minzione. che occupano si distinguono:
I nuclei effettori parasimpatici (sacrali e craniali) ricevono fibre dai nuclei - gangli laterovertebrali: sono quelli allineati lateralmente ai corpi
ipotalamici: delle vertebre
- gangli prevertebrali: si trovano anteriormente ai corpi vertebrali
- le risposte viscerali quindi possono venire sia da stimoli delle vertebre lombari. Sono i gangli del plesso celiaco
propriocettivi dei visceri sia da stimoli del sistema limbico. dell’ortosimpatico.
- L’intervento dell’ipotalamo si estende dunque anche alla
regolazione delle attività ipofisarie. I gangli laterovertebrali formano da ciascun lato della colonna il tronco
del simpatico:
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del
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- sono connessi tra loro dall’interposizione di fibre nervose dette Parte cervicale del simpatico.
cordoni longitudinali intermedi.
- Il tronco del simpatico si estende dalla base del cranio fino al Il tratto cervicale del tronco del simpatico si trova da subito sotto il foro
coccige, carotico esterno (base del cranio) fino a davanti al collo della prima costa
o In tal punto si unisce a quello eterolaterale mediante (dove continua con il tratto toracico):
un’ansa anastomotica. - si trova davanti ai processi trasversi delle vertebre cervicali
- Ciascun tronco del simpatico presenta 24 gangli laterovertebrali, - applicato alla fascia cervicale profonda
di cui il tratto cervicale del tronco del simpatico possiede tre gangli:
o 2-3 cervicali
o 11 toracici - ganglio cervicale superiore: di forma fusata, si trova di fronte ai
o 5 gangli lombari processi trasversi di C2 e C3.
o 4 gangli sacrali - Ganglio cervicale medio: è incostante e situato davanti ai
o 1 ganglio coccigeo. processi trasversi di C5 o di C6.
- Il tronco del simpatico è connesso ai nervi spinali del proprio lato - Ganglio cervicale inferiore: davanti al processo trasverso della
mediante i rami comunicanti grigi o bianchi. C7.
o È frequentemente fuso con il primo ganglio toracico per
I rami comunicanti bianchi (bianchi a causa delle fibre mieliniche) formare il ganglio stellato.
constano di fibre pregangliari che abbandonano i nervi spinali per
portarsi ai gangli laterovertebrali: Il cordone longitudinale intermedio che collega il ganglio cervicale medio
con quello inferiore è diviso in due fibre:
- sono esclusivi dei nervi toracici e dei primi nervi lombari.
- Si dirigono ai gangli corrispondenti lombari e toracici. - una passa anteriormente all’arteria succlavia e prende il nome di
- Non tutte le fibre si interrompono però nel ganglio ansa succlavia di Vieussens.
corrispondente, poiché alcune salgono o scendono ad altri Ganglio cervicale superiore.
gangli. Dal ganglio cervicale superiore originano i seguenti rami:
I rami comunicanti grigi (grigi perché amielinici) compiono il percorso - nervo carotico interno
inverso dei bianchi: - nervi carotici esterni: formano il plesso carotico esterno,
- sono fibre postgangliari che si portano ai nervi spinali attorno all’arteria carotide esterna e ai suoi rami. Discendono
- si recano alla periferia mediante il decorso dei nervi spinali stessi. anche alla carotide comune.
- Ogni nervo spinale ha il proprio ramo comunicante grigio, che lo - Rami faringei: destinati al plesso faringeo
connette al ganglio corrispondente. - Rami laringei: destinato al plesso laringeo
Nell’ortosimpatico si possono considerare diverse parti: - Nervo cardiaco superiore: scende verso l’arco aortico per
partecipare alla costituzione del plesso cardiaco, donde deriva
- parte cervicale
l’innervazione del cuore e delle coronarie.
- parte toracica
- parte lombare (o addominale) Il nervo carotico interno accompagna l’arteria carotide interna e si
- parte pelvica. scompone entro il canale carotico della piramide temporale nel plesso
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carotico interno (o plesso carotico, o plesso cavernoso), che percorre il Parte toracica del simpatico.
seno cavernoso della dura madre:
Il tratto toracico del tronco del simpatico fa seguito a quello cervicale
- fuoriuscito dal seno cavernoso il plesso carotico interno si e giunge nel diaframma, da cui si porta nella cavità addominale
distribuisce in rami terminali che seguono i rami dell’arteria passando tra i pilastri mediale e intermedio del muscolo:
carotide interna.
- si distende dinnanzi alle teste delle coste da 2 a 12.
Il plesso carotico interno da luogo a rami collaterali: - È ricoperto dalla pleura parietale.
- nervi carotico-timpanici (entrano a costituire il plesso timpanico) Possiede 11 gangli toracici, da cui originano i rami:
- nervo petroso profondo, che si unisce al grande petroso
superficiale per formare il nervo vidiano - rami aortici: formano il plesso dell’aorta toracica.
- radice simpatica del ganglio ciliare. - Rami polmonari: costituiscono, assieme ai rami bronchiali del
nervo vago, il plesso polmonare, per l’innervazione del
Ganglio cervicale medio. polmone.
Dal ganglio cervicale medio originano i seguenti rami: - Rami esofagei: prendono parte con i rami esofagei del nervo
vago alla costituzione del plesso esofageo, per l’innervazione
- rami carotici: formano, assieme ai nervi carotici esterni del
dell’esofago.
ganglio cervicale superiore, il plesso nervoso attorno alla carotide
- Nervo grande splancnico: si forma dall’unione dei rami che
comune
provengono da 6° 7° 8° e 9° ganglio toracico:
- nervo cardiaco medio: partecipa alla costituzione del plesso
o Decorso: discende davanti alla colonna vertebrale, passa
cardiaco attorno all’arco dell’aorta.
tra i due pilastri più mediali del diaframma e all’interno
Ganglio cervicale inferiore. della cavità addominale termina nel ganglio celiaco.
Dal ganglio cervicale inferiore originano i seguenti rami: o Le fibre sono destinate ad estinguersi nel ganglio celiaco,
da cui poi deriveranno altre fibre postgangliari.
- rami per il plesso succlavio: circondano l’arteria succlavia e si
- Nervo piccolo splancnico: origina da 10° e 9° ganglio celiaco
continuano poi nei plessi nervosi accompagnati dalle arterie che
o Decorso: si porta oltre il diaframma nella cavità
alla succlavia fanno seguito (arteria ascellare, arteria brachiale,
addominale assieme al grande splancnico. Termina nel
ecc…)
ganglio reno-aortico.
o si dipartono poi numerosi plesso tante quante sono le
o Costituzione: fibre pregangliari che hanno oltrepassato i
arterie da innervare.
gangli da cui origina senza interrompersi.
o Si diparte pertanto anche il plesso vertebrale, che
circonda l’arteria vertebrale fino alla cavità del cranio.
- Nervo cardiaco inferiore: si porta attorno all’arco dell’aorta per
partecipare alla costituzione del plesso cardiaco.
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Plesso celiaco.
Il plesso celiaco, impari e mediano, si trova subito sotto il diaframma, in
prossimità del tratto iniziale dell’aorta addominale:
- in tal punto l’aorta emana l’arteria celiaca e l’arteria mesenterica
superiore
- è posto dietro al peritoneo.
È un grande e fitto plesso nervoso alla cui costituzione partecipano:
- i rami efferenti dei gangli lombari dei due tronchi del simpatico
- due nervi grandi splancnici
- due nervi piccoli splancnici
- il nervo vago destro
- i rami frenico-addominali del nervo frenico
- i rami efferenti dei gangli prevertebrali che si trovano nello stesso
ganglio celiaco.
Entro il plesso celiaco sono accolti numerosi gangli (tutti pari, sinistro e
destro) dell’ortosimpatico:
- due gangli celiaci I gangli celiaci.
- due gangli reno-aortici I gangli celiaci destro e sinistro, hanno una forma di semiluna concava
- due gangli mesenterici superiori. superiormente. Sono posti sui due lati dell’aorta.
A ciascun ganglio celiaco pervengono fibre da:
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- nervo grande splancnico, sull’estremità laterale - plesso lienale: accompagna l’arteria lienale, giunge alla milza e
- nervo piccolo splancnico, sull’estremità inferiore gli fornisce rami.
- rami frenico-addominali del nervo frenico. o Da rami al pancreas
Il ganglio celiaco destro riceve anche fibre del nervo vago sul suo lato o Altri rami seguono l’arteria gastro-epiploica sinistra, si
laterale. recano alla grande curvatura dello stomaco e formano il
plesso gastrico interiore.
Di questi nervi celiaci, solo le fibre provenienti dai nervi splancnici sono - Plesso epatico: segue l’arteria epatica e si reca al fegato.
fibre pregangliari: o Emana rami che costituiscono il plesso cistico, per la
- le altre fibre li attraversano semplicemente. cistifellea
I gangli reno-aortici. o Altri rami sono per il duodeno e il pancreas
I gangli reno-aortici, destro e sinistro, sono gangli di dimensioni inferiori o Altri rami ancora si portano ad accompagnare l’arteria
ai gangli celiaci e gli si situano inferiormente: gastro-epiploica destra e si recano al plesso gastrico
inferiore.
- sono situati nel punto in cui le arterie renali si dipanano dall’aorta - Plesso gastrico superiore: circonda l’arteria gastirca sinistra e
- ciascun ganglio reno-aortico riceve fibre dal nervo piccolo arriva alla piccola curvatura dello stomaco.
splancnico del proprio lato. - Plesso mesenterico superiore: è il plesso secondario di
I ganglio mesenterici superiori. maggiori dimensioni. Accompagna l’arteria mesenterica inferiore
I gangli mesenterici superiori sono due piccoli gangli che stanno sopra e si distribuisce a
l’origine dell’arteria mesenterica dall’aorta. o Intestino tenue
o Intestino cieco con appendice vermiforme
Plessi nervosi che si staccano dal plesso celiaco. o Colon ascendente
Dal plesso celiaco si distaccano anche dei plessi nervosi secondari, o Metà destra del colon trasverso.
alcuni pari e altri impari, che si accompagnano alle arterie che originano
dall’aorta.
Plesso aortico addominale.
Plessi nervosi secondari pari.
I plessi secondari pari derivanti dal plesso celiaco sono: Il plesso aortico addominale è la prosecuzione inferiore del plesso
celiaco:
- plesso frenico: segue l’arteria frenica inferiore e si distribuisce al
diaframma con fibre vasomotorie. Da anche rami alle ghiandole - discende verso il basso davanti e lateralmente all’aorta.
surrenali. - Da origine ad un plesso secondario impari:
- Plesso surrenale: accompagna l’arteria surrenale media e si o Plesso mesenterico inferiore: questo plesso
reca alla ghiandola surrenale accompagna l’arteria mesenterica inferiore e si
- Plesso renale: accompagna l’arteria renale e giunge al rene distribuisce a:
- Plesso spermatico: segue l’arteria spermatica interna e si porta Metà sinistra del colon trasverso
al testicolo del maschio o all’ovaia della femmina. Colon discendente
Colon iliaco
Plessi nervosi secondari impari.
Colon pelvico
I plessi nervosi secondari impari provenienti dal ganglio celiaco sono:
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- origine: nucleo naso lacrimale - Fibre sensitive viscerali: sensibilità gustativa del terzo
- ganglio: ganglio genicolato posteriore della lingua, sensibilità generale del palato e del terzo
- decorso: fuoriescono dal ganglio attraverso il nervo grande posteriore della lingua,
petroso superficiale, poi entrano nel nervo vidiano (unione del - Fibre sensitive viscerali vascolari: pressione e pH del sangue
grande petroso superficiale e di quello profondo) e giungono nel a livello del seno e del glomo carotideo.
ganglio sfenopalatino. Le fibre postgangliari entrano nei nervi.
o Nervo zigomatico: per terminare alla ghiandola lacrimale
o Nervi nasali e palatini: si distribuiscono alle mucose. I neuroni effettori pregangliari hanno origine nel tronco e si portano alle
ghiandole previste:
Il parasimpatico annesso al nervo intermedio di Wrisberg comprende:
- origine: nucleo salivatorio superiore
- fibre visceroeffettrici: - decorso: nervo glossofaringeo, nervo timpanico di Jacobson e
o stimolano la secrezione delle ghiandole sottolinguali e terminano nel ganglio otico
sottomandibolari - ganglio: ganglio otico dell’Arnold
o hanno azione vasodilatatoria sui vasi annessi - fibre postgangliari: si recano alla parotide (tramite il nervo
- fibre sensitive ausiliarie specifiche: auricolo-temporale), alle ghiandole salivari minori, linguali,
o mediano la sensibilità gustativa dei due terzi anteriori faringee (tramite collaterali del nervo mandibolare o del nervo
della lingua. glossofaringeo).
Gli assoni pregangliari effettori per le ghiandole sottomandibolari e
sottolinguali hanno il seguente percorso:
Le fibre sensitive viscerali hanno l’origine reale nel ganglio petroso:
- origine: nucleo salivatorio superiore
- decorso: nervo intermedio, corda del timpano, nervo linguale - fibre centrali: nucleo del tratto solitario
(ramo del nervo mandibolare del trigemino) fino ai gangli - fibre periferiche: rami faringei, tonsillari, linguali, nervo
- gangli: sottomandibolare e sottolinguale timpanico e nervo del seno carotideo.
- fibre postgangliari: si distribuiscono alle ghiandole vicine.
Le fibre sensitive viscerali per il gusto originano nel ganglio genicolato: Parasimpatico del nervo vago (X).
- fibre centrali: nucleo del tratto solitario Il nervo vago raggruppa un numero molto elevato di fibre effettrici
- fibre periferiche: passano nella corda del timpano, poi nel nervo viscerali (circa l’80%) e di fibre sensitive viscerali.
linguale e s distribuiscono alla lingua anteriore.
Componente effettrice viscerale.
La componente effettrice viscerale controlla:
Parasimpatico del nervo glossofaringeo.
- cuore: riduce la frequenza e abbassa la velocità di trasmissione
Il parasimpatico all’interno del nervo glossofaringeo comprende: degli impulsi
- fibre effettrici viscerali: per la parotide, per le ghiandole salivali - polmoni: costrizione dei bronchioli e aumento di secrezione delle
minori e per la vasodilatazione dei vasi annessi alle ghiandole ghiandole bronchiali.
citate. - Esofago, stomaco, intestino, colon: aumento della peristalsi e
rilasciamento degli sfinteri.
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Parasimpatico sacrale.
Il parasimpatico sacrale comprende diverse fibre visceroeffettrici e
alcune fibre sensitive viscerali.
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L’apparato della vista è costituito interamente da organi simmetrici e - meridiano orizzontale: piano trasversale passante per il centro
pari, situati per la maggior parte nella parte anteriore della testa: della cornea anteriormente
- meridiano verticale: piano sagittale passante per il centro della
- lateralmente alla radice del naso cornea.
- sotto la fronte
L’occhio è accolto nella capsula di Tenone, ma non aderisce ad essa,
Di tali organi, il principale è l’occhio o bulbo oculare, gli altri organi poiché ne è separato da una fessura che consente la mobilità del bulbo:
sono detti organi accessori dell’occhio.
- ciascun bulbo poggia su una massa di tessuto adiposo (corpo
adiposo dell’orbita), che consente assieme alla capsula di
Bulbo oculare. mantenere l’occhio nella sua posizione naturale e con la
sporgenza corretta.
Il bulbo oculare è l’organo fotosensibile deputato alla captazione dei Il bulbo è rivestito da tre membrane sovrapposte, che dalla più
segnali luminosi dall’esterno che, trasformati in impulsi nervosi, danno superficiale alla più profonda sono:
luogo alla visione. - tonaca fibrosa: comprende anteriormente la cornea e
È un organo di forma sferoidale, accolto nella cavità orbitaria (struttura posteriormente la sclera. I due segmenti (corneale e sclerale)
ossea di forma piramidale con base anteriore), la quale è rivestita da una sono in continuità tra loro in corrispondenza di un piccolo solco, il
capsula connettivale, la fascia del bulbo o capsula di Tenone. limbus sclerocorneale, posto nel sesto anteriore dell’occhio.
- Tonaca vascolare: è una tonaca che può essere scomposta in
una parte anteriore e una parte posteriore:
Generalità.
o Parte anteriore: si espande nel corpo ciliare e più avanti
Il bulbo oculare è costituito da due segmenti di sfera adesi, con ancora nell’iride, il quale regola l’afflusso di luce
differente raggio di curvatura: all’interno del bulbo mediante un foro centrale, la pupilla.
- cornea: sfera anteriore o Parte posteriore: è la porzione più estesa e regolare, che
- sclera: sfera posteriore. prende il nome di coroide.
- Retina: membrana più profonda, di natura nervosa. Dalla sua
Asse anatomico: diametro anteroposteriore passante per il centro della parte posteriore, che è adesa al coroide, nasce il nervo ottico.
cornea e quello della sclera. o Parte anteriore: contribuisce profondamente alla
Asse ottico: normalmente incluso nell’asse anatomico. formazione del corpo ciliare e dell’iride. Non partecipando
Asse visivo: diametro che dal centro della cornea giunge alla fovea alla costituzione del nervo ottico, viene anche denominata
centralis della retina, responsabile della visione cromatica e distinta. parte cieca della retina.
Tale asse diverge dall’asse anatomico di 7°. o il limite tra la parte ottica della retina e la parte cieca è
segnato da un solco detto ora serrata.
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- la colorazione dipende da un pigmento nel suo strato profondo I vasi linfatici nell’iride, così come la coroide e il corpo ciliare, non ci
(parte iridea della retina) e da eventualmente altri pigmenti negli sono. Vi sono solamente alcune lacune linfatiche.
strati superficiali. I nervi sono abbondanti e sono formati da fibre sensitive e
o Lo strato profondo corrisponde ad una colorazione molto visceroeffettrici:
scura, che diventa però azzurra-grigiastra grazie alla
diffrazione dei raggi luminosi - sono rami ciliari brevi del ganglio ciliare.
o Altri colori dell’occhio dipendono dalla presenza di - Nervi ciliari lunghi del nervo nasociliare, ramificazione
pigmenti negli strati superficiali. dell’oftalmico.
o Muscolo sfintere della pupilla: innervato da fibre
La faccia posteriore dell’iride è appoggiata al cristallino e contribuisce a parasimpatiche posgangliari, che nascono dal nucleo di
formare la parete anteriore della camera posteriore dell’occhio: Edinger-Westphal nel mesencefalo e giungono al ganglio
- si presenta uniformemente scura per la presenza della parte ciliare.
iridea della retina. o Muscolo dilatatore della pupilla: innervato da fibre
Struttura. simpatiche postgangliari, che originano dal ganglio
L’iride consta di tre strati disposti in senso anteroposteriore: cervicale superiore, il quale riceve fibre dal centro
nasociliare del midollo spinale (C8-T1).
- strato endoteliale: riveste la faccia anteriore dell’iride ed è in
continuità con quello della faccia posteriore della cornea. È ANATOMIA FUNZIONALE. L’iride regola la quantità di luce che penetra
discontinuo e manca in corrispondenza di depressioni (cripte). nella pupilla in relazione alle condizioni di luminosità:
- Stroma: è la parte più voluminosa dell’iride ed è costituita da - miosi: attuata dal muscolo sfintere della pupilla, in condizioni di
connettivo fibrillare. Riccamente vascolarizzata e innervata. alta luminosità. Il muscolo, a forma di anello, si contrae dando
o Presenta internamente un muscolo anulare, lo sfintere luogo ad un restringimento della pupilla
della pupilla, che con la sua contrazione determina il - midriasi: attuata dal muscolo dilatatore della pupilla, che
restringimento pupillare o miosi. essendo formato a raggiera, con la contrazione dilata la pupilla.
- Epitelio: l’epitelio è distinto in uno strato interno e uno strato
esterno: Corpo ciliare.
o Strato interno: costituito da cellule poliedriche ricche di
pigmento nero, che ne conferisce un aspetto scuro. Il corpo ciliare è la zona intermedia tra l’iride e la coroide:
o Strato esterno: in continuazione con o strato esterno - separato dalla coroide mediante l’ora serrata, un solco
della parte ciliare della retina. Formato da cellule - la sua superficie interna è rivestita dalla porzione ciliare della
mioepiteliali retina, altamente pigmentata.
nel loro insieme costituiscono il muscolo - Ha forma circolare e il suo spessore si incrementa in senso
dilatatore della pupilla, la cui contrazione posteroanteriore.
determina la dilatazione della pupilla o midriasi.
Il corpo ciliare si presenta costituito da:
Vasi e nervi.
- corona ciliare: parte anteriore
I vasi sanguigni sono molto numerosi.
- orbicolo ciliare: parte posteriore
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- muscolo ciliare: struttura muscolare che è applicato alla faccia - va dall’ingresso del nervo ottico fino all’ora serrata della retina
esterna del corpo ciliare. - continua gradatamente nel corpo ciliare
Il corpo ciliare si presenta fornito di rilievi nella sua parte anteriore, detti - presa singolarmente appare come 2/3 di sfera cava.
processi ciliari: - Si presenta di color ruggine scuro a causa dell’alta
vascolarizzazione
- tra i processi sono presenti delle vallecule, da cui nascono fibre o Nutre gli strati esterni e l’epitelio pigmentato della retina.
tese fino alla zona equatoriale del cristallino o Ha funzione di assorbire i raggi luminosi che attraversano
- tali fibre costituiscono la zonula ciliare di Zinn. la retina, evitandone la loro riflessione.
I vasi sanguigni sono presenti in gran quantità all’interno dei processi La coroide è adesa alla faccia profonda della sclera per mezzo di uno
ciliari, i quali sono in gran parte costituiti da capillari sanguiferi e vene. strato di tessuto connettivo lasso, la lamina sovracoroidea, attraversata
I vasi linfatici mancano, sono presenti alcune lacune linfatiche. da vasi e nervi:
I nervi sono rami dei nervi ciliari e sono sia sensitivi che effettori - la coroide è molto delicata e lacerabile.
viscerali: - Può separarsi dalla sclera, lasciando adesa ad essa solamente la
- rami sensitivi: terminano con arborizzazioni libere lamina sovracoroidea.
- rami viscereoeffettori: si distribuiscono al muscolo ciliare. Posteriormente, presenta un foro di circa 1,5 mm che permette il
Giungono fibre originate dal ganglio ciliare, che rispondono al passaggio del nervo ottico.
nucleo mesencefalico dell’oculomotore. La coroide è costituita essenzialmente di tre strati in continuità tra loro:
- lamina sovracoroidea: aderisce alla sclera.
ANATOMIA FUNZIONALE. La contrazione del muscolo ciliare - Lamina vascolare: costituita dalle ramificazioni delle arterie e
determina il riflesso di accomodamento, un processo che permette delle vene proprie della coroide.
l’adattamento del cristallino, funzionale alla visione di oggetti vicini. - Lamina coriocapillare: costituita da una rete vascolare più
La contrazione del muscolo ciliare provoca: vicina alla retina per la sua stessa nutrizione.
- sposta il corpo ciliare anteriormente verso la cornea I vasi sanguigni sono presenti in gran quantità disposti su due strati,
- lo sposta medialmente verso l’asse dell’occhio. mentre mancano vasi linfatici. Sono tuttavia presenti abbondanti lacune
- Permette il rilassamento delle fibre della zonula di Zinn linfatiche, soprattutto nella lamina sovracoroidea.
o A questo consegue una mancata tensione del cristallino, il I nervi rami dei nervi ciliari, terminano prevalentemente sulle pareti dei
quale aumenta il proprio diametro sagittale vasi.
o Aumenta anche la curvatura della lente del cristallino,
quindi la messa a fuoco.
La retina.
Coroide. La retina o tonaca nervosa è la più interna delle tonache del bulbo
oculare e va considerata di natura nervosa.
La coroide è una lamina connettivale che riveste i due terzi posteriori
del bulbo oculare:
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I coni, di contro, non raggiungono l’epitelio pigmentato, ma terminano Il loro pirenoforo è localizzato all’interno dello strato dei granuli interni.
appena prima di avere il contatto. Si distinguono due classi di cellule bipolari a seconda del fotorecettore
Nella gran parte della retina sono visibili gruppi di bastoncelli paralleli con cui entrano in contatto:
intervallati da un cono: - cellule bipolari dei coni
- nella fovea centralis, fino a 0,25 mm dal suo centro, vi sono - cellule bipolari dei bastoncelli.
solamente coni Nella zona della macula fovea le cellule bipolari contraggono la sinapsi
- allontanandosi dalla fovea, cominciano ad evidenziarsi più con bastoncelli o coni in rapporto di 1:1. Tale rapporto aumenta a favore
bastoncelli. dei coni e dei bastoncelli:
- A 3-4 mm dalla fovea centralis, i bastoncelli iniziano a essere
veramente più numerosi dei coni. - in zone lontane dal territorio maculare, le cellule bipolari sono
- In prossimità dell’ora serrata i bastoncelli diminuiscono di sempre multisinaptiche, ovvero ricevono sinapsi da più coni e più
numero, senza che quello dei coni aumenti. bastoncelli.
Dal punto di vista citologico, coni e bastoncelli presentano le seguenti Tutte le cellule bipolari possono essere, a seconda della tipologia di
caratteristiche: eccitazione, di tipo:
- articolo esterno: coni e bastoncelli possiedono una emanazione - on
cilindrica o a forma di cono che sporge verso l’epitelio - off
pigmentato. All’intero di questo vi sono numerose cisterne del Cellule gangliari o multipolari.
reticolo endoplasmatico impilate.
I neuroni gangliari della retina sono neuroni multipolari con un nucleo
- Ciglio di connessione: nove coppie di microtubuli che molto voluminoso:
connettono l’articolo esterno all’articolo interno quindi al corpo
cellulare. Nell’articolo interno vi è un centriolo formato da nove - contraggono sinapsi con le cellule bipolari della retina
coppie gruppi di microtubuli a tre a tre. - gli assoni si dirigono verso la papilla ottica, per lasciare il bulbo
o Ellissoide: il complesso centriolare va sotto il nome di come fibre del nervo ottico.
ellissoide. Nei coni è molto ricco di mitocondri, nei Possono anche le cellule gangliari essere on o off a seconda del tipo di
bastoncelli ci sono ma sono in numero minore. sinapsi.
- Mioide: zona inferiore, in cui diminuiscono i mitocondri,
aumentano le cisterne del reticolo endoplasmatico e Cellule di Muller.
dell’apparato di Golgi. Le cellule di Muller sono cellule gliali che attraversano radialmente
- Fibra esterna: trasmette l’impulso al pirenoforo del neurone l’intero strato della retina nervosa:
recettoriale. - mantengono l’omeostasi del microambiente extracellulare retinico
(trasporto ionico, isolamento dei recettori, supporto meccanico,
Cellule bipolari. assorbimento dei neurotrasmettitori).
Le cellule bipolari sono neuroni disposti radialmente che contraggono
sinapsi, con il loro assone esterno, con i coni, i bastoncelli e con le loro
cellule orizzontali nello strato plessiforme esterno. ANATOMIA FUNZIONALE. Le modalità con cui la luce modifica il
rilascio dei neurotrasmettitori dai coni e dai bastoncelli, e gli effetti di tali
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Nervo ottico.
Il nervo ottico si costituisce con le numerose cellule gangliari della
retina che inviano le loro fibre attraverso la papilla ottica nel nervo:
- la papilla ottica si presenta, all’esame oftalmoscopio, come un
piccolo disco bianco rosastro, leggermente ovalare, del diametro
di circa 3 mm, situato al polo posteriore del bulbo.
- Il nervo è lungo circa 5 cm, con variazioni individuali.
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Sulla base dei principali rapporti che contrae nel suo decorso, il nervo Umore acqueo.
ottico può essere scomposto in:
L’umore acqueo è un liquido contenuto nella camera anteriore e
- porzione intrabulbare: costituita dalle fibre che seguono posteriore dell’occhio:
immediatamente la papilla ottica.
- liquido incolore che contiene amminoacidi, glucosio, alta
o Le fibre ancora amieliniche, passano per un orifizio della
concentrazione di acido ascorbico.
coroide e si insinuano attraverso le maglie della lamina
- Consente la nutrizione degli elementi che bagna (cristallino e
cribrosa della sclera.
cornea).
o Nell’attraversare la sclera, il nervo acquista la guaina
- Ha una pressione di circa 14-20 mmHg.
mielinica.
o Emergendo dal bulbo oculare li nervo viene avvolto dalle L’umore acqueo è secreto dall’epitelio dei processi ciliari e
tre guaine (dura, aracnoide e pia) che continuano con le probabilmente anche dall’epitelio dell’iride nella camera posteriore.
meningi a livello del foro ottico. Passa poi nella camera anteriore attraverso la pupilla e viene riassorbito
- Porzione orbitaria: lunga circa 3 cm, ha un decorso che all’angolo dell’iride.
presenta varie curve, che permettono di evitare lo stiramento del
nervo durante il movimento del bulbo oculare. Corpo vitreo.
o A 7 mm dal suo inizio, il nervo si espande nel ganglio
ciliare. Il corpo vitreo occupa i 4/5 del globo oculare posteriormente e
- Porzione canalicolare: lunga circa 8 mm. Il nervo attraversa presenta, nella sua regione centrale, la fossa ialoidea, che si adatta alla
l’anello di Zinn e oltrepassa il foro ottico. forma del cristallino, il quale poggia anteriormente.
o È fissato alle radici della piccola ala dello sfenoide È una sostanza incolore costituita prevalentemente d’acqua, ma a
mediante espansioni della dura madre. differenza dell’umore acqueo, presenta un certo contenuto cellulare:
o È in rapporto con l’arteria oftalmica, la quale gli passa - nella parte centrale assume consistenza liquida
sotto lateralmente. - in periferia pare un gel.
- Porzione intracranica: lunga circa 10 mm, il nervo raggiunge il - È ricco di acido ialuronico, che è sintetizzato da cellule
chiasma ottico, davanti alla sella turcica. particolari, gli ialociti, le quali hanno anche funzione fagocitaria.
o Perde il rivestimento durale e rimane circondato
solamente dall’aracnoide e dalla pia madre. Il corpo vitreo, assieme al corpo ciliare, partecipa alla formazione del
legamento sospensore del cristallino, nella zonula ciliare di Zinn.
La fascia del bulbo è un setto fibroso che separa il bulbo oculare dal
NOTA CLINICA. La curvatura delle facce del cristallino cambia secondo corpo adiposo dell’orbita:
le condizioni della visione: - tra la sclera e la fascia vi è un sottile strato di connettivo
- con occhio riposo o nella visione da lontano le fibre sono tese e estremamente lasso, tanto da poter essere considerato una
sono meno incurvate fessura linfatica
- per la visione degli oggetti vicini il muscolo ciliare è teso e le fibre - consente lo scorrimento reciproco delle formazioni a cui si
del cristallino sono più rilassate, quindi concave. interpone.
Nel vivente il cristallino è trasparente, incolore, elastico e costituito
sostanzialmente da un nucleo centrale che continua impercettibilmente Muscoli propri dell’occhio.
in uno strato corticale: L’apparato motore dell’occhio comprende i muscoli estrinseci dell’occhio
- nell’anziano il cristallino subisce un progressivo indurimento. (retti e obliqui) e il muscolo elevatore della palpebra, che viene
o Spesso anche a causa di disidratazione compreso per contiguità.
o Il cristallino perde la sua plasticità I muscoli retti originano dall’anello tendineo comune di Zinn, che si
o Diventa opalescente. inserisce sul fondo della cavità orbitaria, circoscrivendo la parte mediale
- La totale opalescenza del cristallino è detta cataratta. della fessura orbitaria superiore e il foro ottico:
- L’elasticità del cristallino è una condizione indispensabile per i
cambiamenti di curvatura che si hanno nell’accomodazione. - da passaggio al nervo ottico e alla arteria oftalmica.
o Quando la rigidità del nucleo si estende agli strati - Passano anche: nervo oculomotore, nasociliare, abducente e la
superficiali, l’organo diventa tutto rigido e causa vena oftalmica superiore.
presbiopia. I movimenti dei due occhi sono sinergici, ovvero all’azione di un muscolo
da un lato si affiancano azioni di:
- altri tre muscoli dello stesso lato
Organi accessori dell’occhio. - muscoli controlaterali.
- epitelio di rivestimento: pavimentoso nella parte corneale e - congiuntiva bulbare, palpebrale e dei fornici: nervo oftalmico
progressivamente batiprisimatico in prossimità dei fornici. Vi sono e nervo infraorbitario.
intercalate numerose cellule caliciformi mucipare.
- lamina propria: connettivo lasso fibrillare, infiltrato di cellule
Apparato lacrimale.
linfoidi. Aderisce ai connettivi del tarso e della sclera.
Nella congiuntiva dei fornici e nella massima parte della congiuntiva L’apparato lacrimale dell’occhio, assieme alle palpebre e alla
bulbare, segue un terzo strato, lo strato sottocongiuntivale: congiuntiva, costituisce il sistema di protezione dell’occhio.
- costituito da connettivo fibrillare molto lasso È formato da:
- conferisce alla congiuntiva capacità di movimento sui piani - ghiandola lacrimale
sottostanti. - vie lacrimali: dotti lacrimali, sacco lacrimale, condotto
- Vi si trovano le ghiandole lacrimali accessorie e delle nasolacrimale.
ghiandole di Henle (ghiandole tubulari semplici a secrezione
mucosa). Ghiandola lacrimale.
La ghiandola lacrimale è una ghiandola tubuloacinosa che versa
Vasi e nervi nella congiuntiva. attraverso piccoli condotti secretori le lacrime nella parte laterale del
La congiuntiva, a seconda dei suoi punti, è irrorata da sangue arterioso fornice congiuntivale superiore.
proveniente da: È suddivisa in due parti dal tendine del muscolo elevatore della palpebra
- arterie palpebrali: congiuntiva dei fornici, congiuntiva palpebrale superiore:
e periferia della congiuntiva bulbare - parte orbitaria
- arterie ciliari anteriori: congiuntiva prossima al limbus - parte palpebrale.
sclerocorneale.
La parte orbitaria è anche detta ghiandola lacrimale superiore:
Le vene sono affluenti dalla rete venosa profonda delle palpebre e delle
- forma ovoidale con asse maggiore di circa 2 cm
vene ciliari anteriori.
- in alto è situata nella fossa lacrimale dell’osso frontale
I vasi linfatici si dispongono su due strati formando delle reti linfatiche a - in basso poggia sui tendini dei muscoli retto laterale e elevatore
livello della lamina propria e profondamente allo strato della palpebra superiore.
sottocongiuntivale: - In avanti è a contatto con il margine anteriore dell’orbita, nella
- drenano anche il liquido interstiziale che nutre la cornea sua parte laterale.
- il drenaggio della congiuntiva avviene ad opera dei vasi linfatici La parte palpebrale è chiamata ghiandola lacrimale inferiore ed è
delle palpebre. generalmente appiattita e più piccola della precedente:
L’innervazione avviene ad opera di nervi differenti a seconda dei - localizzata sotto l’espansione laterale del muscolo elevatore della
territori: palpebra
- anello congiuntivale: nervi ciliari (lunghi e brevi) - in basso è in rapporto con il corpo adiposo dell’orbita e raggiunge
anteriormente il fornice congiuntivale.
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Gli adenomeri sono costituiti da cellule alte e presentano caratteristiche - Si restringe inferiormente per proseguire nel canale
di elementi ghiandolari sierosi. nasolacrimale.
Il secreto della ghiandola è il liquido lacrimale: Il canale nasolacrimale è contenuto nell’omonimo canale osseo e si
- limpido, acquoso e a reazione alcalina. porta in basso e medialmente per aprirsi nel meato inferiore delle cavità
- Contiene tracce di bicarbonato di sodio, cloruro e una specifica nasali.
prealbumina La parete delle vie lacrimali è ricoperta da una mucosa (epitelio
- Possiede anche agenti antibatterici: IgA, lactoferrina, lisozima. pavimentoso nei condotti e cilindrico nel sacco, con cellule caliciformi
- Funzione: mantiene umida la cornea e la congiuntiva. mucipare intercalate). Sotto la mucosa vi è la lamina propria, connettivo
Vasi e nervi. spesso infiltrato di linfociti.
La ghiandola lacrimale è irrorata da rami dell’arteria lacrimale,
collaterale dell’arteria oftalmica.
Le vene, tramite la vena lacrimale, drenano alla vena oftalmica
superiore.
I condotti linfatici nascono dai linfonodi preauricolari e parotidei
profondi, nonché dai sistemi linfatici delle palpebre e della congiuntiva.
I nervi sono rami del nervo lacrimale, che trasportano:
- fibre secretrici parasimpatiche postgangliari (ganglio
sfenopalatino).
- Fibre pregangliari provenienti dal nervo intermedio
- Terminali assonici simpatici del ganglio cervicale superiore.
Vie lacrimali.
Le vie lacrimali sono costituite da piccoli condotti (dotti lacrimali) che
sboccano nel meato inferiore delle cavità nasali.
I condotti lacrimali originano dai punti lacrimali all’apice delle papille
lacrimali e si distinguono in:
- condotto lacrimale superiore
- condotto lacrimale inferiore.
I condotti lacrimali riversano il liquido lacrimale nel sacco lacrimale:
- situato nella fossa lacrimale, tra il processo frontale del
mascellare e l’osso lacrimale.
- Lungo 1,5 cm e largo 5 mm
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Apparato dell’udito.
Generalità.
L’apparato dell’udito è costituito da organi contenuti per la maggior
parte nello spessore dell’osso temporale.
La funzione di tali organi è quello di assicurare la percezione di due
differenti tipologie di stimoli:
- stimoli uditivi.
- Stimoli gravitari e di accelerazione.
Di conseguenza nell’orecchio sono contenuti due tipi diversi di recettori:
- recettori acustici per la sensibilità uditiva
- recettori statocinetici per la sensibilità gravitazionale e di
accelerazione.
L’apparato dell’udito viene suddiviso topograficamente in tre parti che si
susseguono proseguendo in senso lateromediale:
- orecchio esterno.
- Orecchio medio
- Orecchio interno.
L’orecchio esterno e l’orecchio medio sono totalmente pertinenti alla
sensibilità uditiva.
L’orecchio interno, invece, si distingue in due parti:
- parte acustica: condotto cocleare
- parte vestibolare: organi vestibolari e canalicoli semicircolari
membranosi.
La sensibilità uditiva, raccolta dal nervo cocleare, e la sensibilità stato
cinetica, raccolta dal nervo vestibolare, vengono portate nel cranio
passando per il fondo del meato acustico interno per portarsi ai centri
assiali del bulbo e del ponte.
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Orecchio esterno. - elice: è il rilievo più periferico. Con la sua radice suddivide la
conca in una porzione superiore e una anteriore.
L’orecchio esterno comprende due porzioni che hanno la funzione di - Lobulo: è la parte terminale dell’elice, che è pendente. È una
raccogliere i segnali acustici e convogliarli verso la membrana del plica cutanea priva di scheletro cartilagineo.
timpano: - Tubercolo di Darwin: è un rilievo più o meno accentuato
presente sul bordo posterosuperiore dell’elice.
- padiglione auricolare
- Antelice: è un secondo rilievo situato tra la conca e l’elice,
- meato acustico esterno.
separato da quest’ultimo mediante il solco dell’elice.
- Fossa triangolare: cavità apparente delimitata dalle due
Padiglione auricolare. branche d’origine dell’antelice. Situata superiormente.
- Trago: sotto la radice del’elice e davanti alla conca.
Il padiglione dell’orecchio ha la forma di una lamina fortemente
- Antitrago: rilievo che delimita la parte posteriore della conca ed
irregolare ed è costituito da uno scheletro fibrocartilagineo rivestito da
è situato dietro al trago,
cute:
- Incisura intertragica: è un solco nel margine inferiore della
- situato nella parte laterale della testa, anteriormente alla regione conca situato tra il trago e l’antitrago.
temporale
Il padiglione auricolare può presentare notevoli variazioni individuali
- ha forma pressoché ovale con asse maggiore diretto
pertinenti alla forma, alle dimensioni e alla sporgenza.
verticalmente e leggermente obliquo verso l’avanti e il basso.
- Raggiunge le sue dimensioni definitive attorno ai 7 anni e ha un
asse maggiore di 60-65 mm e minore di 30-35 mm. Vasi e nervi.
Le arterie del padiglione auricolare sono rami delle arterie appartenenti
Configurazione esterna. al sistema della carotide esterna:
Il padiglione auricolare mostra due facce: - auricolare posteriore
- temporale superficiale.
- faccia laterale
- faccia mediale. Le vene del padiglione confluiscono nelle diramazioni della vena
giugulare esterna:
La faccia mediale è libera nella sua parte posteriore e adesa alla testa
nella sua parte anteriore: - anteriormente nella vena temporale superficiale.
- Posteriormente nella vena auricolare posteriore.
- nel punto in cui si attacca alla testa presenta il solco
cefaloauricolare I vasi linfatici mettono capo a tre sistemi di linfonodi differenti:
- presenta rilievi e irregolarità corrispondenti alla faccia laterale. - linfonodi pteragici e parotidei sottofasciali
La faccia laterale mostra rilievi caratteristici e numerose depressioni: - linfonodi parotidei inferiore
- linfonodi mastoidei.
- conca: è la depressione maggiore, posta al centro del padiglione
e continua con il meato acustico esterno L’innervazione cutanea del padiglione auricolare dipende da:
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Orecchio medio.
L’orecchio medio è costituito dalle seguenti parti:
- cavo del timpano
- membrana del timpano
- catena degli ossicini dell’udito
- apparato mastoideo
- tuba uditiva di Eustachio.
Sopra e dietro la finestra ovale è presente una sporgenza arcuata, La parete anteriore o carotidea presenta nel suo terzo superiore un
delimitata dal secondo tratto del canale del nervo facciale e prosegue orifizio ovoidale, l’ostio timpanico della tuba uditiva, con il quale ha
per formarne il terzo tratto: inizio questo condotto:
- da questa sporgenza si solleva un rilievo osseo, l’eminenza - nella parte restante, la parete è costituita da una sottile lamina
piramidale, che delimita medialmente una cavità in cui è ossea che separa il cavo del timpano con la parte ascendente del
contenuto il muscolo stapedio. canale carotico
Poco superiormente e anteriormente alla finestra ovale si trova l’orifizio - sopra l’orifizio tubarico, sulla faccia mediale del cavo del timpano,
del canale del muscolo tensore del timpano, da cui emerge il tendine si trova il canale del muscolo tensore del timpano.
del muscolo tensore del timpano. La parete posteriore o mastoidea, è occupata superiormente
dall’aditus ad antrum:
La parete mediale separa il cavo del timpano da alcune parti del labirinto - ampio foro che conduce all’antro timpanico.
osseo: - Sotto l’aditus si trova la fossa dell’incudine, ce si articola con il
processo breve dell’incudine
- la finestra ovale comunica medialmente con il vestibolo, nel quale - Lateralmente all’eminenza piramidale si trova il foro d’ingresso
sono disposti sacculo e urticolo della corda del timpano, che da ingresso all’omonimo ramo del
- al promontorio corrisponde la parte iniziale del giro basale della nervo facciale.
chiocciola membranosa. - Lungo il confine tra la parete posteriore e la parete mediale del
cavo del timpano decorre la terza parte del canale facciale, in cui
scorrono il nervo facciale e l’arteria stilomastoidea.
La parete superiore è formata dal tegmen tympani, lamina ossea
appartenente alla piramide del temporale che separa il cavo del timpano
dalla fossa cranica media:
- forma la volta della parte più alta del cavo del timpano, in cui
sono contenute la testa del martello e gran parte dell’incudine.
La parete inferiore, o giugulare, ha la forma di una stretta doccia il cui
fondo è spesso cribrato per la possibile apertura di celle timpaniche:
- si trova l’orifizio di sbocco del canale timpanico, che da
passaggio al nervo timpanico e all’arteria timpanica inferiore.
- Tale parete ha rapporto con la fossa giugulare, in cui è accolto il
bulbo della vena giugulare interna.
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Il margine è ispessito e si fissa al solco timpanico dell’osso timpanico All’innervazione della membrana timpanica partecipano:
mediante un’anello fibrocartilagineo detto orletto anulare: - nervo auricolotemporale: ramo auricolare del vago, che forma
- l’orletto è incompleto per l’assenza di solco superiormente, dove una rete sotto la cute.
è presente la squama e non l’osso timpanico. - nervo timpanico: ramo del glossofaringeo, che forma la rete
- L’orletto prosegue sia anteriormente che posteriormente a sottomucosa.
formare i due legamenti timpanomalleolari.
Nella membrana del timpano si possono individuare due parti: Struttura.
- pars tensa: parte mobile, più estesa La pars tensa della membrana timpanica si compone di tre strati:
- parte flaccida: è più piccola, di forma triangolare, situata al di
- strato cutaneo esterno
sopra dei due legamenti timpanomalleolari.
- strato fibroso interno
La pars tensa vede terminare su di sé, a livello dell’ombelico, il manico - strato mucoso interno.
del martello.
Lo strato cutaneo esterno, continua quello del meato acustico esterno:
La pars flaccida è la porzione di membrana timpanica compresa tra i
- costituito da epidermide molto sottile,
due legamenti timpanomalleolari e la squama dell’osso temporale:
- pochi strati di cellule cornee
- ha forma triangolare
lo strato fibroso risulta formato di fibre disposte in due modi distinti:
- presenta scarsa resistenza
- si mette in rapporto con il processo laterale del martello. - fibre radiate: fibre che dall’orletto anulare si dispongono
radialmente verso il manico de martello.
- Fibre circolari: formano numerose anse concentriche attorno al
Vasi e nervi.
manico del martello.
La vascolarizzazione della membrana è assicurata da reti vascolari sia di Vi sono poi, in prossimità dell’orlo, le fibre semilunari, fibre arcuate che
natura venosa che arteriosa situate sotto la cute e la mucosa. si inseriscono all’orlo con le loro estremità e volgono la convessità
Le arterie per la superficie cutanea provengono dai rami arteriosi che all’ombelico.
vascolarizzano il meato acustico interno (arteria timpanica anteriore e Lo strato fibroso della pars tensa conferisce alla membrana timpanica le
auricolare profonda). caratteristiche che consentono di vibrare in seguito di stimolazioni
Le arterie per la superficie mucosa derivano dalle arterie timpanica sonore.
anteriore e stilomastoidea. La tonaca mucosa che tappezza la faccia interna ha la medesima
Per quanto riguarda le vene: struttura del rivestimento del cavo del timpano, essendo in continuità:
- parte cutanea: rami della vena giugulare esterna - cellule epiteliali appiattite
- parte mucosa: rami della vena giugulare interna. - unico strato che poggia sulla lamina propria.
I vasi linfatici si distinguono in:
- interni: derivano dai linfonodi parotidei. Nella pars flaccida della membrana lo strato fibroso è sostituito da
- esterni: linfonodi auricolari anteriori. connettivo lasso.
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Catena degli ossicini dell’udito. - possiede nella sua parte posteriore una superficie articolare per
l’incudine.
La catena degli ossicini è formata da tre piccole ossa articolate tra loro
mediante diartrosi e mantenute nelle loro posizioni mediante un apparato Il collo del martello collega la testa al manico:
legamentoso. Sono: - lateralmente affronta la pars flaccida della membrana timpanica.
- martello - Medialmente è incrociato dalla corda del timpano.
- incudine Il manico del martello, contenuto nello spessore della membrana del
- staffa. timpano, è obliquo in basso, inietro e in dentro:
La catena degli ossicini è contenuta nel cavo del timpano e stabilisce - si dirige verso l’umbo della membrana del timpano.
un collegamento tra membrana del timpano e finestra ovale. - Presenta due processi che originano dalla sua parte superiore
L’ampiezza dei movimenti permessi agli ossicini della catena è regolata o Processo anteriore: è un prolungamento sottile che si
da due piccoli muscoli: dirige anteriormente verso la fessura petrotimpanica.
o Processo breve o laterale: è corto e tozzo, rivolto in
- muscolo stapedio. fuori, contro la pars flaccida della membrana del timpano.
- Muscolo tensore del timpano. Da inserzione ai due legamenti timpanomalleolari.
Incudine.
L’incudine ha una forma che ricorda vagamente un dente molare.
Presenta un corpo e due processi.
Il corpo dell’incudine è accolto nel recesso epitimpanico e presenta una
superficie articolare per la testa del martello.
Il processo breve o superiore si dirige verso la parete posteriore del
cavo del timpano:
- la raggiunge poco sotto l’aditus ad antrum
- si fissa nella fossa dell’incudine.
Il processo lungo o inferiore si porta in basso e termina, piegando
medialmente, con un processo lenticolare:
Configurazione esterna.
- è l’articolazione con la staffa.
Martello. Staffa.
Il martello, il più laterale degli ossicini, è formato da:
La staffa è situata medialmente all’incudine. È costituita da una testa,
- testa due archi e una base.
- collo
La testa si articola con il processo lenticolare dell’incudine:
- manico.
- nella sua parte posteriore da inserzione al muscolo stapedio.
La testa è situata nel recesso epitimpanico:
- ha forma ovoidale
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I due archi (anteriore e posteriore) terminano nella base, una laminetta Struttura.
ellittica di tessuto osseo:
La catena degli ossicini dell’udito è completamente rivestita dalla
- la base si inserisce ad occupare la finestra ovale, mucosa del cavo del timpano, che è in continuità con il rivestimento delle
- è connessa al bordo della finestra mediante un legamento pareti:
anulare.
- il rivestimento mucoso crea delle tasche e delle pieghe.
Mezzi di fissaggio. I muscoli della catena degli ossicini sono due:
La catena degli ossicini è mantenuta nella sua posizione da: - muscolo tensore del timpano
- connessioni del manico del martello con la membrana timpanica. - muscolo stapedio.
- Legamento anulare della staffa Muscolo tensore del timpano.
- Legamenti dell’incudine e del martello. Il muscolo tensore del timpano è contenuto in un canale osseo situato
La testa del martello è vincolata al tetto del recesso epitimpanico dal sopra la tuba uditiva, nella parte anterire della parete mediale del cavo
legamento superiore del martello. del timpano:
Il collo del martello è connesso con l’osso timpanico mediante il - il canale terminan indietro aprendosi nel cavo del timpano davanti
legamento laterale. e un poco sopra la finestra ovale
Il legamento anteriore connette il processo anteriore del martello con la - dalla sua apertura esce il tendine del muscolo che, piegando ad
spina angolare dello sfenoide, passando attraverso la fessura angolo retto verso l’esterno, attraversa il cavo del timpano, fino a
petrotimpanica. raggiungere la radice del manico del martello.
- Innervazione: ramo del nervo mandibolare.
- Azione: la sua contrazione provoca uno spostamento mediale
Per quanto riguarda l’incudine: del manico del martello
- legamento posteriore: fissa il processo breve alla fossa o Consegue uno spostamento mediaqle anche dell’incudine
dell’incudine, sotto l’aditus ad antrum. e della staffa
- legamento superiore: collega il corpo dell’incudine alla volta del o La base della staffa entra più profondamente nella finestra
recesso epitimpanico. ovale.
Gli ossicini si articolano tra loro mediante diartrosi: Muscolo stapedio.
Il muscolo stapedio origina ed è contenuto nell’eminenza piramidale,
- la testa del martello si articola con il corpo dell’incudine mediante
piccolo rilievo osseo della parte posteriore della parete mediale del cavo
un’articolazione a sella
del timpano:
- il processo lenticolare dell’incudine si articola con la testa della
staffa mediante un’enartrosi. - inserzione: parte posteriore della testa della staffa.
- Innervazione: ramo del nervo facciale
Come tutte le diartrosi i capi articolari sono rivestiti di cartilagine
- Azione: determina un leggero spostamento della base della
articolare e connessi mediante capsule articolari, che al loro interno
staffa verso il cavo del timpano.
possiedono una membrana sinoviale.
I due muscoli agiscono sinergicamente in via riflessa, variando l’intensità
della loro contrazione in base alle richiese funzionali:
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- Sulla cartilagine della faccia mediale si inserisce il muscolo - equilibra la pressione che vi è sulla faccia esterna della
elevatore del veolo del palato. membrana timpanica.
o La contrazione di questi muscoli può allontanare le due - Un’occlusione della tuba uditiva altera il buon funzionamento
pareti della tuba, quindi modificare il diametro del della membrana del timpano e del sistema di trasmissione delle
condotto. onde sonore.
Mentre la parte ossea presenta una cavità normalmente aperta, la parte
cartilaginea e fibrosa delimita una cavità virtuale poiché le due pareti
aderiscono normalmente tra loro.
L’orifizio faringeo della tuba uditiva si apre nel rinofaringe e ha forma
triangolare con base inferiore, delimitato da due labbri:
- torus tubarius: labbro posteriore, assai in rilievo
- labbro anteriore: poco sporgente.
Struttura.
La tuba uditiva presenta un rivestimento che continua, alle due estremità
con quello del timpano e della faringe.
Nella porzione fibrocartilaginea la superficie del condotto presenta
pieghe che tendono a scomparire nella parte ossea.
La tonaca mucosa ha struttura simile a quella del rinofaringe:
- formata da epitelio cilindrico semplice cigliato che diventa
composto a livello dell’orifizio faringeo.
La lamina propria contiene ghiandole tubulo acinose a secrezione mista
e numerosi follicoli linfatici che si aggregano a formare la tonsilla
tubarica a livello dell’orifizio faringeo.
Funzione.
La tuba uditiva ha in sé una duplice funzione:
- drenare nella faringe le secrezioni del cavo del timpano
- permettere la penetrazione dell’aria nel cavo del timpano.
L’aria all’interno della cavità timpanica permette di creare le condizioni
ottimali per la vibrazione della membrana:
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o Finestra ovale
o Chiocciola ossea
Orecchio interno. o Acquedotto del vestibolo.
L’orecchio interno è costituito da: Nel vestibolo, schematizzato come un parallelepipedo, si considerano
sei pareti:
- labirinto osseo: complesso sistema di cavità scavate all’interno
dell’osso temporale. - anteriore
- Labirinto membranoso: insieme di vescicole e condotti - superiore
membranosi delimitati da pareti di tessuto connettivo, rivestiti da - posteriore
epitelio e contenuti nel labirinto osseo. - inferiore
- laterale
I due labirinti sono separati dallo spazio perilinfatico, formato da - mediale.
fessure tra loro comunicanti in cui circola la perilinfa, un liquido.
La parete laterale, rivolta verso il cavo del timpano, è occupata
totalmente dalla finestra ovale, chiusa dalla staffa e dal suo legamento
Labirinto osseo. anulare.
Il labirinto osseo è situato in una porzione molto compatta e resistente La parete mediale corrisponde al fondo del meato acustico interno:
della piramide del temporale. - presenta un rilievo osseo, che si dirige in basso e
posteriormente, detto cresta del vestibolo. L’estremità anteriore
Configurazione esterna. forma la piramide del vestibolo.
- La cresta del vestibolo separa:
Il labirinto osseo è costituito da due porzioni:
o Recesso ellittico: posterosuperiore, che accoglie
- parte posteriore o vestibolare: comprende il vestibolo, i canali l’urticolo.
semicircolari ossei e l’acquedotto del vestibolo. o Recesso sferico: posto anterioinferiormente, che
- Parte anteriore o acustica: comprende chiocciola e acquedotto accoglie il sacculo.
della chiocciola. - Nella parete mediale si osservano numerose aree perforate per il
Il meato acustico interno si trova in posizione mediale rispetto al passaggio dei nervi che provengono dagli organi del vestibolo.
labirinto osseo. - Dietro al recesso ellittico, in un solco verticale, si apre l’orifizio
interno dell’acquedotto del vestibolo.
Vestibolo.
La parete anteriore, breve e ristretta, corrisponde:
Il vestibolo è la parte centrale del labirinto osseo:
- superiormente al canale facciale
- piccola cavità di forma ovoidale (o schematicamente
- inferiormente presenta un ampio foro di forma ellittica, l’orifizio
parallelepipedo) appiattita trasversalmente
vestibolare della chiocciola, che porta nella scala vestibolare.
- localizzazione: tra il cavo del timpano e il meato acustico
interno. La parete posteriore, presenta l’orifizio del canale semicircolare
- Nel vestibolo hanno accesso posteriore.
o Canali semicircolari ossei La parete superiore o volta, presenta quattro orifizi:
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- due laterali
o anteriore: sbocco del braccio ampollare del canale
semicircolare laterale
o posteriore: sbocco del braccio semplice del canale
semicircolare laterale
- due mediali
o anteriore: sbocco del braccio ampollare del canale
semicircolare superiore
o posteriore: sbocco comune dei canali semicircolari
posteriore e superiore.
La parete inferiore, o pavimento, mostra la porzione iniziale della
lamina spirale ossea che si stacca dalla parete inferiore del vestibolo e si
porta anteriormente per entrare nella chiocciola:
- la parete inferiore è percorsa dalla fessura vestibolo timpanica,
fessura longitudinale
o conduce in una piccola cavità sottostante al vestibolo, la
cavità sottovestibolare, che continua in avanti con la
scala timpanica della chiocciola.
Canali semicircolari ossei.
o Questa fessura si forma poiché il pavimento del vestibolo
I canali semicircolari ossei sono tre:
è formato da due lamine distinte:
Lamina spirale ossea propriamente detta: - anteriore
lamina mediale, di dimensioni maggiori. - posteriore
Lamina spirale secondaria: lamina più piccola, - laterale.
situata lateralmente. Sono situati posteriormente e in alto rispetto al vestibolo:
- La fessura vestibolo timpanica è chiusa dal tratto iniziale del
- ciascuno rappresenta circa 2/3 di circonferenza
condotto cocleare, quindi le due cavità (vestibolare e
- sono schiacciati trasversalmente
sottovestibolare, sono completamente separate,
- sono differenti tra loro per lunghezza
- La cavità sottovestibolare comunica con l’orecchio medio
- hanno tuttavia un diametro costante: 0,8 mm
mediante la finestra rotonda, chiusa dalla membrana timpanica
- a una delle due estremità ciascun canale presenta un
secondaria.
rigonfiamento, l’ampolla, in cui il suo diametro raddoppia.
o Si distinguono dunque il braccio ampollare e il braccio
semplice.
- I canali semicircolari si aprono nella volta del vestibolo con 5 fori,
o Un foro è in comune tra il braccio semplice dei canali
semicircolari anteriore e posteriore.
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I canali semicircolari sono orientati nei tre piani dello spazio e Acquedotto del vestibolo.
costituiscono dunque un sistema adatto alla rilevazione di accelerazioni L’acquedotto del vestibolo è uno stretto canale che mette in
angolari prodotte dalla rotazione della testa: comunicazione la cavità vestibolare con la cavità cranica:
- tale rilevazione è attuata dai recettori ampollari. - inizia nella parete mediale del vestibolo
- Ogni canale giace su uno dei piani ortogonali: - sbocca a livello della fossetta ungueale, nella faccia
o Canale semicircolare anteriore: a andamento verticale posteromediale della piramide del temporale.
o Canale semicircolare posteriore: anch’esso a
andamento verticale.
o Canale semicircolare laterale: ha andamento
orizzontale.
Il canale semicircolare laterale in realtà è inclinato anteriormente di
circa 30°, secondo una direttrice che va dal meato acustico esterno alla
fessura laterale dell’occhio:
- la convessità è rivolta lateralmente
- forma un angolo di 90° con il canale semicircolare posteriore.
- Sporge sopra la fossetta ovale
- Ha direzione orizzontale
- L’ampolla è situata nella parete superiore del vestibolo, in avanti
e lateralmente.
Il canale semicircolare anteriore è perpendicolare all’asse maggiore
della piramide del temporale:
- la convessità è rivolta in alto
- l’ampolla ossea è anteriore e si apre nella parte superiore e
laterale del vestibolo. Chiocciola ossea.
- L’estremità semplice si unisce con l’estremità del canale Il canale della chiocciola ossea deriva il suo nome dalla sua particolare
posteriore per formare il braccio comune, che si apre nella parte struttura a guscio di lumaca.
mediale del vestibolo. È essenzialmente costituito da:
Il canale semicircolare posteriore è posto lateralmente e inferiormente - canale spirale: canale osseo avvolto attorno al modiolo.
a quello anteriore: - modiolo: tronco centrale al canale.
- è perpendicolare alla faccia posteriore della piramide del La chiocciola è in rapporto:
temporale - medialmente con il fondo del meato acustico interno
- la convessità è rivolta a lato e indietro. - lateralmente con la parete mediale del cavo del timpano.
- Forma un angolo di 90° con l’anello anteriore.
Le due chiocciole dei due lati (dx e sx) sono simmetriche:
- L’ampolla si apre nella parte posteriore e inferiore del vestibolo.
- destra: si avvolge a spirale con movimento antiorario
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- sinistra: si avvolge a spirale in modo orario. - scala anteriore o vestibolare: situata anteriormente e comunica
L’asse è generalmente orizzontale o lievemente inclinato in basso e in con il vestibolo.
avanti. - Scala posteriore o timpanica: si apre nella cassa del timpano
attraverso la finestra rotonda.
Il modiolo forma il nucleo centrale della chiocciola e appare come un
cono ad apice tronco: La scala vestibolare della chiocciola si apre nella parete anteriore del
vestibolo, quella timpanica nella cavità sottovestibolare.
- base inferiore, diretta verso il fondo del meato acustico interno.
L’intervallo tra il margine libero della lamina spirale e la superficie interna
Il canale spirale si avvolge attorno al modiolo descrivendo delle spire del canale cocleare osseo è rivestito dalla membrana basilare della
con calibro decrescente, compiendo 2 giri e 3/4: chiocciola:
- compie un giro basale, - completa la separazione tra le due scale
- un giro medio - le due scale comunicano all’apice mediante un foro, detto
- e un giro apicale. elicotrema, che si trova immediatamente sotto il fondo chiuso
Il canale spirale, osservato in sezione ossea, pare percorso dalla lamina della chiocciola.
spirale ossea, una lamina che aderisce all’asse della chiocciola o Stabilisce la comunicazione tra la perilinfa della scala
(modiolo) e sale con decorso spirale fino all’apice: timpanica con quella della scala vestibolare.
- termina con un rilievo osseo evidente, l’hamulus o rostro.
Acquedotto della chiocciola.
- Nella parte di lamina prossima al modiolo è scavato il canale
L’acquedotto della chiocciola è un canale osseo di piccolo calibro che
spirale del modiolo, un canalicolo osseo in cui è situato il
mette in comunicazione lo spazio perilinfatico della chiocciola con lo
ganglio spirale del Corti:
spazio subaracnoideo della fossa cerebellare:
o Il ganglio ha la medesima forma del canale e la stessa
lunghezza - origina dalla fossetta piramidale posta nella faccia inferiore della
o Appare come un cordoncino con decorso spiralizzante. rocca petrosa del temporale.
o È il ganglio del nervo cocleare. - S porta obliquamente in alto, in avanti e lateralmente
- Raggiunge la scala timpanica della chiocciola, nella quale si
La base del modiolo risulta perforata da numerosi buchetti in cui
immette.
passano i ramuncoli del nervo cocleare:
L’acquedotto mette in comunicazione la cavità endocranica con la scala
- questi rami percorrono il modiolo in numerosi canali scavati nello
timpanica, ma non direttamente per l’interposizione tra le due della
spessore del modiolo che si aprono nel canale spirale
fossetta piramidale:
- emergono poi dai foramina nervina, piccoli fori sulla lamina
spirale ossea - questa, dal punto di vista funzionale, ostacola il deflusso tra
- una volta emersi entrano in contatto con i relativi gangli (ganglio liquor e perilinfa.
spirale).
Meato acustico interno.
La lamina spirale suddivide il canale spirale in due compartimenti detti Il meato acustico interno è un canale osseo che, dalla faccia posteriore
scale: della parte petrosa del temporale si dirige verso l’orecchio interno:
- con orientamento obliquo in avanti e lateralmente
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Dal punto di vista funzionale si divide il labirinto membranoso in: o cellule di sostegno: alte, prismatiche nella loro metà
- labirinto posteriore: responsabile della percezione di stimoli prossimale e sottili nella metà distale, che raggiunge la
statocinetici. Formato dai canali semicircolari membranosi, dal superficie con un bordo spesso
sacculo e dall’urticolo e dal condotto endolinfatico. o cellule cigliate: cellule che sull’estremità apicale
- Labirinto anteriore: responsabile della percezione di stimoli possiedono un pelo acustico, costituito da varie
acustici. Formato dal condotto cocleare. stereociglia e un chinociglio. Sono di 2 tipi
tipo 1: cellule di forma ampollare
Canali semicircolari membranosi. tipo 2: cellule cilindriche.
I canali semicircolari membranosi si trovano all’interno dei canali Le ciglia dei recettori penetrano in una formazione gelatinosa a forma di
semicircolari ossei e, sebbene non li occupano totalmente, ne ricalcano cupola, la cupola ampollare:
la forma e il decorso.
- questa forma una sorta di diaframma gelatinoso che interrompe il
Ciascun canale semicircolare membranoso possiede due estremità: lume dei canali semicircolari.
- estremità ampollare o laterale: diventa più larga alla base, per
contenere i recettori ampollari.
- Estremità semplice: la più mediale, senza ampolla.
I tre canali si aprono nell’urticolo con cinque orifizi, due semplici e tre
ampollari:
- ciascuna ampolla presenta nella sua parte media una piccola
piega trasversale di forma semilunare, la cresta ampollare.
- Nella cresta sono presenti le terminazioni del nervo vestibolare.
Struttura dei canali semicircolari.
La parete dei canali semicircolari membranosi presenta la struttura
comune a tutto il labirinto membranoso:
- tonaca connettivale esterna: tessuto connettivo posto
superficialmente al lume
- epitelio interno: strato di cellule epiteliali cubiche o pavimentose
semplici. In alcune zone presenta caratteristiche di apparato
recettoriale.
Vestibolo membranoso.
Nella superficie interna di ciascuna ampolla, infatti, nella zona vicina L’urticolo è la più voluminosa delle due vescicole vestibolari:
all’urticolo vi è la cresta ampollare, disposta perpendicolarmente
- situato postero superiormente nel vestibolo
all’asse del canale, che è un rilievo dell’epitelio:
- forma irregolarmente allungata
- costituita da due tipi di cellule - viene in contatto con il recesso ellittico e la superficie sottostante.
- La sua faccia laterale corrisponde alla finestra ovale, dunque
anche alla base della staffa.
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- Riceve gli sbocchi ampollari nella sua faccia laterale. - all’interno e sulla superficie di membrana vi sono piccoli granuli di
Dalla parte anteromediale dell’urticolo si distacca il condotto carbonato di calcio, detti otoconi.
urticosacculare, che lo collega al sacculo: - Le cellule di sostegno, alte e sottili, raggiungono la membrana
basale.
- dalla parte centrale del condotto si distacca il condotto o Hanno un corpo ingrandito in prossimità del nucleo
endolinfatico, che riceve un ramo anche dal sacculo. o Terminano sulla superficie libera con un bordo ispessito.
I recettori sensoriali si trovano nella macula dell’urticolo, zona a forma - Le cellule cigliate, così come nelle creste ampollari, si
di disco situata nella parete mediale dell’organo: distinguono in cellule di tipo 1 e tipo 2.
- cellule sensoriali o La loro superficie apicale è bagnata dall’endolinfa, che
- cellule di sostegno. viene mantenuta separata dagli altri liquidi extracellulari
per mezzo di giunzioni occludenti a livello della superficie
Il sacculo è più piccolo dell’urticolo ed è situato sotto questo, a contatto basolaterale delle cellule cigliate
del recesso sferico in prossimità dell’orifizio della scala vestibolare della o Sotto le giunzioni strette è presente la cintura
chiocciola: desmosomica.
- forma irregolarmente sferica, leggermente allungata. Cellule cigliate.
- Medialmente presenta l’orifizio d’imbocco del ramo sacculare Cellula di tipo 1. Le cellule del tipo 1 dell’apparato vestibolare hanno la
del condotto endolinfatico
forma di un’ampolla con collo ristretto e una base più ampia, in cui si
- Inferiormente l’orifizio del canale reuniente, che lo collega al trova il nucleo:
condotto cocleare.
- Sulla parete interna, vi è la macula del sacculo, che presenta un - possiedono una decina di stereociglia e un chinociglio,
epitelio differenziato come nell’urticolo. decisamente più lungo
o il chinociglio presenta la classica organizzazione
Le macule di urticolo e sacculo sono generalmente perpendicolari tra microtubulare con nove coppie di microtubuli e una
loro. interna.
Struttura. o Le stereociglia sono organizzate in file regolari con
I due organi risultano costituiti da: dimensioni crescenti verso il chinociglio
- epitelio: strato prospiciente il lume. - Le stereociglia sono unite tra loro da materiale filamentoso, che
- Tonaca connettivale: funge da membrana basale dell’epitelio. ne influenza l’oscillazione
o Il legame delle stereociglia costituisce il tip-link coinvolto
L’epitelio si differenzia a livello delle macule in cellule recettoriali
nella trasduzione del segnale nervoso.
particolari:
o Il loro movimento è aiutato da quello del chinociglio, il
- le macule dell’urticolo e del sacculo hanno struttura analoga a quale funge da leva.
quella delle creste ampollari - La cellula di tipo 1 è accolta da una terminazione afferente che la
- possiedono cellule epiteliali neurosensoriali e cellule di sostegno. comprende in tutto il suo volume, con una terminazione a forma
La parte sensitiva della macula è ricoperta da una sostanza gelatinosa, di calice.
la membrana otolitica, nel cui spessore si spingono i fascetti di ciglia - Vi sono anche alcune sinapsi sul calice nervoso attuate da fibre
delle cellule cigliate: efferenti.
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Cellule di tipo 2. Le cellule di tipo 2 sono generalmente cilindriche e o Assorbe l’endolinfa prodotta dalla stria vascolare della
presentano dimensioni molto variabili. Possono avere caratteristiche chiocciola membranosa.
simili a quelle del tipo 1, ma: o Se il sacco endolinfatico viene danneggiato si ha
- presentano stereociglia e chinocigila più corti. accumulo di endolinfa e conseguenti danni alla funzione
- Stabiliscono contatti sinaptici sulla loro base, ma senza dell’apparato sia vestibolare che cocleare.
espansioni caliciformi. Il condotto endolinfatico si costituisce per l’incontro di due canali di
Le terminazioni efferenti a livello delle cellule recettoriali vestibolari piccole dimensioni, che originano dalla faccia mediale dell’urticolo e del
portano impulsi provenienti dal tronco encefalico. sacculo, dirigendosi in alto e indietro:
Le cellule cigliate non presentano piani di simmetria: - ramo sacculare: continua direttamente nel dotto
- ramo urticulare: è più sottile e presenta la valvola
- sono strutturalmente polarizzate per cui l’orientamento delle urticoloendolinfatica, che permette di escludere i recettori
formazioni apicali assume grande importanza nella risposta allo urticolari dall’effetto delle vibrazioni endolinfatiche provenienti
stimolo meccanico dalla coclea.
- nelle macule, in posizione centrale, è presente un rilievo, definito
striola: Condotto cocleare.
o separa due gruppi di cellule cigliate con orientamento Il condotto cocleare è un canale delimitato esternamente da pareti di
opposto del chinociglio. tessuto connettivo, contenuto per la maggior parte nella scala
Nelle due macule (urticolo e sacculo) le direzioni dei chino cigli in vestibolare del canale spirale della chiocciola, seguendone
prossimità della striola sono differenti: l’andamento:
- macula dell’urticolo: i chinocigli sono da entrambi i lati rivolti - origine: nasce a fondo cieco nel pavimento del vestibolo con il
verso la striola nome di cieco vestibolare
- macula del sacculo: i chinocigli divergono dalla striola. - dopo aver ricevuto lo sbocco del canale reuniente, proveniente
dal sacculo, situato subito sopra di esso, penetra nella scala
Questa differente disposizione assume notevole importanza funzionale,
vestibolare
poiché è il fattore determinante nella risposta agli stimoli meccanici.
- percorre 2 giri e mezzo nella chiocciola
Nelle creste ampollari, i chini cigli sono: - nel canale spirale il condotto cocleare occupa una posizione
- canale semicircolare laterale: sono disposti in maniera opposta eccentrica
a quella dei canali semicircolari superiore e posteriore. o si interpone tra il margine libero della lamina spirale ossea
e la parete laterale del canale spirale.
Condotto endolinfatico. o Contribuisce alla separazione delle due scale.
Il condotto endolinfatico è un sacco membranoso che percorre per Il condotto cocleare, situato nella scala vestibolare, appare triangolare
tutta la lunghezza il canale dell’acquedotto vestibolare osseo: in sezione trasversale, con:
- termina distalmente sulla faccia posteriore della piramide del - base: parete laterale della chiocciola
temporale.
- Al di sotto della dura madre forma un rigonfiamento a fondo
cieco, il sacco endolinfatico.
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- lati: inferiormente la lamina spirale e superiormente la o Prominenza spirale: sporgenza situata tra le due creste,
membrana di Reissner, una membrana che lo separa dallo che forma inferiormente a sé il solco spirale esterno.
spazio perilinfatico della scala vestibolare. Un altro importante ispessimento dell’endostio si osserva sulla faccia
Quindi nel condotto cocleare si possono individuare tre pareti: della lamina spirale ossea compresa all’interno del condotto cocleare, il
- parete laterale, formata dal condotto cocleare lembo spirale:
- parete timpanica, costituita per la maggior parte dalla membrana - sporge nel lume del dotto cocleare.
basilare (la restante dalla lamina spirale) - Occupa tutta l’estensione della chiocciola e si riduce
- membrana di Reissner. progressivamente nel giungere alla cupola.
- Nella sua superficie superiore esso presenta numerosi solchi che
incrociandosi determinano delle sporgenze prismatiche dette
denti acustici.
- Lateralmente a questi, la faccia esterna del lembo spirale si fa
concava, scavata dal solco spirale interno, che si divide in due
labbri
o Labbro vestibolare: prosegue rivestito da una superficie
cuticolare di aspetto laminare che si porta verso l’organo
spirale di Corti: la membrana tectoria.
o Labbro timpanico: continua con il margine della
membrana basilare.
- Nel punto in cui queste due formazioni continuano l’una nell’altra
si formano una serie di orifizi, i foramina nervina, attraverso i
quali passano i rami periferici del ganglio cocleare (verso l’organo
di Corti).
La membrana di Reissner si inserisce sulla faccia anteriore a breve
distanza dal margine libero della lamina spirale, in corrispondenza
Le pareti che delimitano le cavità del labirinto osseo sono rivestite da dell’origine del lembo spirale:
uno strato di periostio, che sulla parete esterna risulta ispessito: - si porta in avanti e in fuori inserendosi alla cresta d’inserzione
- prende il nome di legamento spirale, poiché regge la membrana per la membrana di Reissner.
basilare. - Forma un angolo di 45° con il legamento spirale.
- Il legamento spirale si solleva in tre punti. - Costituisce la parete anteriore del condotto cocleare, con funzioni
o Cresta d’inserzione per la membrana basilare di divisione tra:
o Cresta d’inserzione per la membrana vestibolare di o Condotto cocleare
Reissner: aumenta di spessore per dare apporto alla o Scala vestibolare.
membrana vestibolare Struttura
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o Si delimita una galleria di Corti a forma triangolare, con La loro parte apicale è immersa in un liquido che risulta separato dagli
l’apice rivolto verso la cavità del condotto cocleare e la altri compartimenti extracellulari da giunzioni serrate a livello del
base verso la zona tecta della membrana basilare. perimetro apicale e da una cintura di desmosomi inferiormente.
I pilastri sono costituiti nella loro parte superiore da materiale A seconda della loro posizione nel condotto cocleare sono classificate in:
filamentoso, simile ai tonofilamenti, che li rende rigidi. - cellule acustiche interne
I pilastri interni si impiantano sulla membrana basilare in vicinanza dei - cellule acustiche esterne.
foramina nervina, in cui passano i rami del nervo cocleare. Le cellule acustiche interne sono circa 3500 disposte in un'unica fila,
tesa medialmente ai pilastri interni:
Le cellule di Deiters si collocano sul versante esterno delle arcate di - hanno aspetto cilindrico e sezione ellittica
corti, per tre o 4 file: - nella parte apicale hanno 20 stereocigli disposte a V o a U.
- cellule aventi corpo prismatico che possiede un incavo a livello Le cellule acustiche esterne sono circa 13000 e sono disposte su più
apicale per accogliere una cellula acustica. file (3 o 4):
- Dall’incavo vengono emanate delle falangi che si portano in alto - il numero delle file aumenta da 3 a 5 passando dal giro basale a
e entrano in contatto con le falangi vicine quello apicale.
- Tra le falangi e le cellule acustiche vengono a delimitarsi spazi - Hanno forma cilindrica e sezione circolare
intercellulari che si organizzano nello spazio di Nuel, - Nell’estremità distale hanno un ispessimento da cui dipartono
attraversato dalle fibre nervose che raggiungono le cellule stereociglia con disposizione identica a quelle delle cellule
acustiche esterne. acustiche interne.
Le cellule di Hensen sono cellule epiteliali che fanno seguito - Le ciglia sono tuttavia più numerose (60-100).
esternamente alle cellule di Deiters: La superficie basale delle cellule acustiche, sia interne che esterne,
- si dispongono in un unico strato su più file, di altezza riceve un assone afferente presinaptico, in corrispondenza del quale
decrescente viene liberato un neurotrasmettitore.
- decrescono man mano verso l’esterno per confinare con le La maggior parte delle cellule acustiche riceve anche l’innervazione
cellule di Claudius. efferente da parte di neuroni situati nel tronco encefalico.
Le cellule di Claudius sono esterne alle cellule di Hensen: L’innervazione afferente è molto presente a livello delle cellule acustiche
- somigliano a cellule epiteliali isoprismatiche interne, mentre è scarsa in quelle esterne. Quella efferente è
- disposte su un unico strato esattamente il contrario, è assai maggiore nelle cellule acustiche
- sono simili alle cellule epiteliali del solco spirale esterno. esterne.
Cellule sensoriali dell’organo di Corti. La parte apicale delle cellule acustiche esterne si trova tra gli spazi della
Le cellule sensoriali acustiche dell’organo di Corti sono cellule epiteliali membrana reticolare, delimitata dalle falangi delle cellule di Deiters.
altamente specializzate ma mantengono il proprio carattere epiteliale. La membrana reticolare ha un aspetto di reticolo per la regolarità con
cui si interconnettono tra loro le porzioni cellulari di:
- teste dei pilastri
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- falangi delle cellule di Deiters - le cellule cigliate degli apparati vestibolare e cocleare sono
- cellule di Hensen. predisposte a ricevere stimoli particolarmente rapidi o con
Questa membrana conferisce stabilità alle cellule acustiche interne e elevate frequenze.
esterne e favorisce l’interazione, per percepire i movimenti della - La stimolazione delle ciglia apre i canali ionici della membrana
membrana basilare, tra: plasmatica delle cellule, determinando modificazione del
potenziale di membrana, quindi rilascio del neurotrasmettitore.
- stereociglia delle cellule acustiche - Le fibre afferenti in contatto con le cellule cigliate vengono
- membrana tectoria. eccitate dal neurotrasmettitore e scaricano potenziali d’azione
che codificano:
Superiormente alla membrana reticolare si estende la membrana o Intensità
tectoria, formazione cuticolare fibrosa che parte dall’epitelio del lembo o Decorso temporale
spirale: o Frequenza dello stimolo.
- è ancorata alla fila più esterna delle cellule di Deiters Il fascetto di stereociglia funge da apparato recettore degli stimoli
- è in stretto contatto con le ciglia delle cellule acustiche esterne. meccanici e può avere una lunghezza variabile da 1 a 100 µm:
- Costituisce un sistema di copertura e di isolamento dell’organo di - le cellule sensoriali che rispondono a stimoli acustici, vibratori e
corti dalla restante parte della scala media. acceleratori di bassa frequenza sono quelle che posseggono
- Viene messa in movimento assieme all’organo di Corti in seguito fascetti di stereociglia più lunghi.
alla vibrazione della membrana basilare. - Le cellule deputate a captare segnali ad alte frequenze hanno
o Questa stimola le ciglia e produce l’eccitamento delle ciglia più corte.
cellule acustiche. Le stereociglia sono rigide e di forma cilindrica a causa di un robusto
L’endolinfa contenuta negli spazi sottostanti alla membrana reticolare citoscheletro di actina:
ha una composizione ionica differente da quella contenuta negli altri - alla base hanno un diametro ristretto
compartimenti del labirinto membranoso: - ciò consente di muovere il ciglio in maniera tale che questo non
- possiede una grande percentuale di Na+ (sodio) invece che alte si fletta, ma compia solo una rotazione a livello della base.
concentrazioni di potassio Si ritiene che l’apertura e la chiusura dei canali ionici sia regolata da una
- le alte concentrazioni sodiche permettono alle fibre nervose del connessione filamentosa tra due stereociglia adiacenti:
nervo cocleare la depolarizzazione nel mezzo ambiente.
- questo legame è definito legame tip-link
- costituiti da una sottile fibra disposta obliquamente tra le
ANATOMIA FUNZIONALE. Le cellule cigliate dei sei diversi organi estremità distali di stereociglia adiacenti
sensoriali presenti nell’orecchio interno (coclea, tre canali semicircolari, - la fibra è collegata con la porta dei canali ionici, implicati nella
urticolo e sacculo) sono trasduttori di stimoli meccanici che presentano trasduzione.
caratteristiche simili tra loro: - Il movimento del ciglio determina trazione o rilascio sulla fibra
legante, con conseguente chiusura o apertura dei canali ionici.
Apparato vestibolare.
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La deflessione delle stereociglia viene determinata in modo differente: L’orecchio risulta formato da un apparato di trasmissione e
- a livello del sacculo e dell’urticolo: che sono dotati di organi amplificazione dei segnali acustici, che poi vengono convertiti in stimoli
otolitici elettrici dall’apparato del Corti:
- a livello dei canali semicircolari: dotati di creste ampollari. - gli stimoli meccanici vengono convertiti in segnali nervosi, per
I movimenti della testa attivano comunque contemporaneamente sia i diventare sensazioni uditive coscienti.
recettori delle macule sia le creste ampollari: Le onde sonore entrano nel meato acustico esterno convogliate dal
- la quantità dell’effetto dipende se il moto accelerato è di padiglione auricolare:
traslazione o di rotazione. - trasferiscono la vibrazione alla pars tensa del timpano
Nelle macule, con recettori otolitici, un’accelerazione lineare della forza - questa trasferisce la vibrazione alla catena degli ossicini, che ha
di gravità sposta la membrana otolitica e, di conseguenza modifica la il potere di amplificare il segnale di circa 22 volte in condizioni
posizione delle ciglia immerse: normali.
- La staffa preme la perilinfa attraverso il foro ovale.
- nelle cellule cigliate si genera una risposta elettrica che attiva poi
la fibra afferente. La conduzione del segnale acustico nell’orecchio interno è permessa da:
Nelle creste ampollari la deflessione delle stereociglia è causata dallo - spostamenti perilinfa e endolinfa
spostamento dell’endolinfa: - vibrazioni della membrana basilare e delle pareti della chiocciola.
- a causa dell’inerzia, l’endolinfa si muove in ritardo rispetto al Il movimento della staffa, che funziona come un pistone, genera aumenti
capo, producendo una forza sulla cupola delle creste ampollari. e riduzioni di pressione che si diffondono nella perilinfa che riempie la
- La deformazione sulla cupola causa la flessione delle ciglia, le scala vestibolare alla velocità del suono:
quali attivano la risposta elettrica. - la perilinfa è un liquido incomprimibile, quindi quando viene
I canali semicircolari lavorano in coppia con quelli dell’orecchio opposto, premuto dalla staffa attua uno spostamento all’interno della scala
generando risposte eccitatorie o inibitorie nei due lati della testa. vestibolare, poi della scala timpanica.
- Dalla scala timpanica la perilinfa va a premere sulla membrana
Il senso di movimento del chinociglio determina risposte differenti: secondaria del timpano, tesa sulla finestra rotonda. Quando lo
- stereociglia flesse verso il chinociglio: si genera stimolo pressorio cessa, il liquido torna indietro
depolarizzazione, con conseguente aumento del rilascio di Il movimento del liquido sollecita la membrana basilare:
neurotrasmettitori
- stereociglia flesse in direzione opposta al chinociglio: - la diversa ampiezza della membrana nei diversi punti della
iperpolarizzazione di membrana, con conseguente stop al rilascio chiocciola permette una scomposizione e risposta ottimale delle
del neurotrasmettitore. frequenze sui diversi punti della membrana.
- Le ciglia delle cellule acustiche sono tanto più lunghe quanto più
Apparato cocleare. basse sono le frequenze che debbono captare
Le onde sonore sono un trasferimento vibratorio di energia meccanica o Il rapporto tra la posizione della cellula nella chiocciola e
all’interno di un mezzo di propagazione normalmente costituito dall’aria. la frequenza che essa deve percepire consente la
mappatura tonotopica.
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