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3. Potenziali postsinaptici
Quando un neurone capta i neurotrasmettitori da un altro neurone presinaptico, questo può avere due risultati:
• potenziale eccitatorio: ridurre il potenziale di membrana a riposo in modo che il neurone si attivi più facilmente
ad inviare un messaggio al prossimo neurone (depolarizzazione della membrana)
• potenziale inibitorio: aumentare il potenziale di membrana a riposo in modo che il neurone non si attivi
(iperpolarizzazione della membrana)
Tutti i potenziali postsinaptici vengono sommati tra loro tramite un meccanismo definito integrazione, che avviene
sia sommando spazialmente, cioè quando due potenziali sono prodotti contemporaneamente in zone diverse della
membrana, sia sommando temporalmente, cioè quando a livello della stessa sinapsi avvengono due potenziali
distinti in momenti diversi
4. Potenziale d’azione
Se l’integrazione dei potenziali postsinaptici raggiunge una soglia di eccitazione di almeno -65 mV, si genera un
potenziale d’azione che fa modificare il potenziale di membrana drasticamente da -70 mV a +50 mV, aprendo e
chiudendo i canali ionici voltaggio-dipendenti (di ioni Na+ e di ioni K+) in risposta a modificazioni del potenziale di
membrana
Fase di ascesa – depolarizzazione
1. raggiunta la soglia di eccitazione, si aprono i canali sodio Na+ voltaggio-dipendenti facendo entrare ioni sodio
Na+, che depolarizzano drasticamente il neurone da -70 mV a +50 mV
2. in seguito al cambio del voltaggio della membrana, si aprono anche i canali potassio K+ voltaggio-dipendenti
permettendo la rapida fuoriuscita di ioni potassio K+, mantenendo quindi la depolarizzazione
Ripolarizzazione
3. dopo 1 millisecondo, si chiudono i canali sodio voltaggio-dipendenti con una continua fuoriuscita di ioni
potassio K+
Iperpolarizzazione
4. infine si chiudono gradualmente anche i canali potassio voltaggio-dipendenti, causando una fuoriuscita
eccessiva di ioni potassio K+ e portando ad una iperpolarizzazione del neurone
Periodo refrattario
5. questa iperpolarizzazione non permette di indurre un nuovo potenziale d’azione immediatamente dopo la
fine del precedente, per poi in un secondo momento permettere la creazione di un nuovo potenziale
d’azione se viene raggiunta però una soglia iniziale ancora maggiore rispetto a quella precedente