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NEUROBIOLOGIA 2021/2022

lez1 ripasso

La plasticità SN: le connessioni sinaptiche tra i neuroni si ri-organizzano e vengono generati


sempre nuovi neuroni che vanno a integrarsi nei circuiti già esistenti e avviene un rimodellamento
nella connettività sinaptica. Plasticità si intende il cambiamento della forza di una sinapsi, cioè il
rilascio del neurotrasmettitore varia: meccanismi a livello pre-sinaptico che assicurano la
disponibilità del neurotrasmettitore devono essere potenziati per aumentare il rilascio del nt e nel
post-sinaptico aumento il numero dei recettori. Per rafforzare la sinapsi devo modificare sia pre sia
post-sinaptico.

Sistemi di neurotrasmissione-> le vescicole sinaptiche contengono neurotrasmettitore ma ce ne


sono anche di più grandi ‘granuli secretori’ che contengono neuropeptide (esempio interneuroni
gaba-ergici). Il granulo è posto più internamente, non a ridosso dello spazio inter-sinaptico come
le vescicole e questo influenza i rilasci.

Cervello: equilibrio eccitazione - inibizione, hardware gaba-ergico e glutamatergico. Sede area


noradrenergica nucleus ceruleus.

Lez 2 01/10

Neuro trasmissione partenza da slide ‘targeting different aspects of synaptic transmission’.


Interneurone termine che da maggiormente il senso della sua funzione, interneurone è neurone
che si trova tra altri neuroni. Ci cimenteremo con altri tipi di recettori, non canali ionici.

NEUROTRASMISSIONE LENTA E NEUROMODULAZIONE

La differenza: quando il canale ionico si apre gli ioni a cui quel canale è permeabile, si muovono fra
i due lati della membrana plasmatica di quel neurone secondo i loro gradienti di concentrazione->
esempio il rilascio del neurotrasmettitore dal punto di vista biologico è ‘esocitosi calcio-
dipendente’ nt viene rilasciato esocitato attraverso un meccanismo calcio dipendente. Le vescicole
sinaptiche si fonde col terminale presinaptico (con le membrane) e nt viene rilasciato, questo
processo è mediato dal meccanismo dell’ingresso di calcio che innesca l’apertura de canali
voltaggio dipendenti per il calcio (la cui apertura è legata ai cambiamenti di distribuzione di carica
fra i due lati della membrana) mediante il potenziale d’azione. Gli ioni calcio entrano perché c’è un
gradiente in entrata per il calcio, la loro concentrazione è più elevata all’esterno rispetto
all’interno e quindi c’è un ‘gradiente in ingresso’. Pompe ioniche, funzionano per far si che la
concentrazione degli ioni venga ristabilita, lavorano per generare gradienti di concentrazione.

CANALI IONICI E POMPE IONICHE (proteine)

La plasticità sinaptica ha come substrato la plasticità molecolare, nel senso che possono esserci
variazioni molecolari. La superficie esterna del neurone è delimitata da membrana composta da
doppio strato fosfolipidico, il corredo di proteine presente dentro o fuori dal neurone è diverso. Ad
esempio alterazioni di agglomerati di proteine generano sinaptopatie. Uno dei meccanismi
ampiamente analizzato della neurotrasmissione è la presenza sulla membrana del presinaptico di
una proteina chiamata ‘ricaptatore retrogrado’ reintroduce il nt all’interno del presinaptico.

Nella neurotrasmissione l’hardware gaba e glutammato, eccitazione e inibizione sono regolate da


un gruppo di neuroni relativamente piccolo. Esempio: cervello di topo: A NORADRENALINA B
DOPAMINA C ACETILCOLINA D SEROTONINA

A nucleo locus ceruleus, aggregato neuronale che contiene corpi cellulari dei neuroni
noradrenergici, da li partono dei prolungamenti, delle proiezioni che portano al raggiungimento
dell’intero cervello.

SISTEMI DI NEUROTRASMISSIONE, NEUROMODULAZIONE DIFFUSA: gruppi di pochi neuroni,


localizzati in aree discrete, organizzati in aggregati neuronali omologhi fra di loro che proiettano in
tutto il sistema.

D serotonina circuito nell’IPPOCAMPO come agisce nella corteccia, li ci sono neuroni


glutamatergici chiamati neuroni piramidali + due tipi di neuroni gabaergici (neurone parvalvumina
positivo che rilascia gaba e nt paravalvumina + neurone non paravalvumina che rilascia gaba e un
nt diverso dalla paravalvumina). La serotonina in corteccia per esercitare la sua azione ha dei
recettori diversi, circa 40. Diversità di legame, diversità di risposta. [5HT ecc altro modo di
chiamare la serotonina]

Neuromodulazione: hardware gabaercico e glutammatergico regolato dal sistema serotoninergico,


se c’è serotonina succede a se non c’è succede b ecc.

Esempio: problema sovra stimolazione gabaergica-> intervengo farmacologicamente inibendo il


sistema gabaergico di tutto il sistema? Non posso influenzare tutto il cervello. Con la
psicofarmacologia riusciamo ad individuare recettori specifici ed intervenire su quegli stessi per
non andare a colpire l’intero sistema.

Sistemi neuromodulazione diffusa 4, ↑ da una regione discreta sono in grado di influenzare


tutto il cervello. Tutti hanno specifiche funzioni ma condividono alcune caratteristiche (slide 12).
Quando pensiamo a gaba e glutammato pensiamo ad un sistema on-off, eccitatorio e inibitorio,
mentre questi 4 sistemi hanno azioni modulatorie su altri neuroni.

Ripasso proteine-> importante partire da amminoacidi e struttura proteine. Legame ligando (nt) e
recettore. Tutti e 20 gli amminoacidi hanno in comune l’atomo di carbonio, in modo covalente
legato a un idrogeno, a un gruppo carbossilico, a un gruppo amminico-> ciò che fa la differenza è il
legame con la catena laterale R, gruppi di amminoacidi hanno caratteristiche biochimiche
differenti, ce ne sono di idrofobici, acidi, idrofilici, con caratteristiche di base. Strutture proteiche
primaria, secondaria, terziaria, quaternaria. Ligando recettore si legano con interazioni deboli, ad
esempio legame fra le cariche, legame a idrogeno, congruità della forma tridimensionale ecc: però
è un legame debole poiché si legano ma temporaneamente, non si crea un legame covalente.

RECETTORI PER I NEUROTRASMETTITORI


-canali ionici-> 1 regolato da ligando 2 regolato da voltaggio

-recettori metabotropi anche detti recettori associati a proteine G, responsabili sistemi


neuromodulazione o neurotrasmissione diffusa.

Lez 3 05/10

Recettori metabotropi una volta attivati dal ligando nt segnalano attraverso una cascata ad eventi-
> il legame nt-recettore è il primo evento della cascata di eventi. La risposta è articolata, la
segnalazione mediata da questo tipo di recettore va ad impattare su diverse attività del neurone
post-sinaptico stimolato, quindi metabotropo, e si verificano una successione di eventi.

Slide 23 membrana plasmatica +++ strato interno - - - strato esterno, cariche della membrana
quando si trova a riposo. Slide 24, il poro (canale ionico) si apre quando c’è l’acetilcolina altrimenti
è chiuso grazie alla diversa distribuzione ionica.

POTENZIALI DI AZIONE

La depolarizzazione si ha quando il versante interno della membrana diventa temporaneamente


meno negativo invece l’iperpolarizzazione si ha quando all’interno entrano più cariche negative.
Da cosa dipende la polarizzazione della membrana plasmatica? Slide 27 K+ potassio, Na sodio, A
anioni fissi cariche negative che predominano nelle molecole presenti nelle cellule. K+ è
maggiormente concentrato all’interno mentre Na più all’esterno. Fagiolo viola rappresenta la
pompa sodio-potassio è una pompa ionica che lavora a ciclo continuo e determina l’ingresso del
potassio e l’uscita del sodio (pompa gli ioni sodio all’interno e gli ioni potassio all’esterno).

Il recettore canale ionico per l’acetilcolina è permeabile agli ioni sodio e potassio, e li il sodio entra
ed il potassio esce, è in antitesi con la pompa. Però gli ioni si muovono secondo il loro gradiente,
quindi siccome il sodio è maggiore all’esterno tende a entrare e il potassio ad uscire. Quindi la
pompa garantisce questa distribuzione delle concentrazioni negli strati della membrana, quando il
canale ionico si apre allora gli ioni si muovono secondo il loro gradiente, di concentrazione e
elettrochimico, fino a raggiungere l’equilibrio. Altre componenti presenti nella membrana sono
canali ionici per il potassio e canali ionici per il sodio, nella slide 27 frecce accanto alla pompa, per
la diffusione negli strati della membrana. L’apertura di questi canali dipende dal voltaggio, dalla
distribuzione di carica ai lati della membrana. La pompa sodio potassio accumula potassio
all’interno, generando un gradiente in uscita del potassio. Accanto alla pompa ci sono i canali
permeabili al potassio, libero di muoversi secondo il suo gradiente, ed è spinto ad uscire. Man
mano che fuoriesce lo strato interno perde carica positiva, perché il potassio esce, e ad un certo
punto si raggiunge l’equilibrio-> in virtù del suo gradiente è spinto ad uscire ma allo stesso tempo
è attratto all’interno poiché è diventato internamente più elettronegativo: -65mV è il valore di
equilibrio del potassio ed è quindi il valore del potenziale di riposo della membrana plasmatica
corrisponde al valore di equilibrio dello ione a cui la membrana è più permeabile in quel dato
momento. Quando la membrana è a riposo lo ione più libero di muoversi è lo ione potassio
(freccia arancione più grande).
Cosa succede quando si genera un potenziale d’azione?

Quando i canali sono voltaggio dipendenti significa che la loro apertura dipende dalla distribuzione
della carica quindi soprattutto dal cambiamento del potenziale di membrana, quando il pdA
raggiunge il terminale dell’assone depolarizza il terminale, depolarizza la membrana,
determinando una temporanea inversione di carica, l’interno diventa più positivo rispetto alla
condizione di riposo e ciò viene avvertito dal canale voltaggio dipendente, poiché posseggono il
‘sensore’ del voltaggio, una sequenza di amminoacidi elettricamente carichi che fanno percepire il
cambiamento del potenziale di membrana. Ciò porta ad un cambiamento proteico di
conformazione che significa l’apertura del canale. I canali voltaggio-dipendente è formato da 4
sub unità proteiche, mentre il canale ligando dipendente da 5. Gli ioni calcio Ca2+ hanno due
cariche positive e interagendo con le proteine gli fanno cambiare la conformazione, per quanto
riguarda l’esocitosi calcio dipendente.

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STRUTTURA RECETTORI METABOTROPI E SEGNALAZIONE

Parole chiave NEUROTRASMISSIONE LENTA E NEUROMODULAZIONE

Slide 48, (A) recettore canale ionico regolato da ligando. Nt pallina verde, legame ligando-
recettore-> cambiamento conformazionale-> apertura cancello e il canale diventa permeabile a
specifici ioni. L’attivazione del recettore determina un temporaneo cambiamento di carica
nell’ambiente intracellulare. -> neurotrasmissione rapida. I recettori metabotropi , anch’essi
recettori che interagiscono con nt, non hanno la struttura di un canale ma è una proteina integrale
della membrana plasmatica, la attraversa. C’è un dominio nelle proteine, le varie porzioni della
proteina che hanno una specificità funzionale identificano un dominio. Qui (B) il dominio
intramembrana consente di inserirsi nel doppio strato lipidico, quello intracellulare contiene un
trimero di proteine (alfa beta gamma), complesso PROTEINA G, perché la subunità alfa è in grado
di interagire con un nucleotide che può essere il gonosintrifosfato o un altro (?). Il dominio esterno
è deputato al legame con nt, il legame attiva la subunità alfa che va a sua volta ad attivare la
proteina effettrice che genera dei ‘secondi messaggeri’ messaggeri intracellulare che hanno degli
effetti con eventi a cascata, uno dei quali ad esempio è quello di attivare altri canali ionici. Questa
del recettore metabotropo è una neurotrasmissione più lenta. Slide 49 (A) struttura tipica di tutti i
recettori metabrotopi, grosse proteine transmembrana caratterizzate da 7 domini
transmembrana. I cilindri sono strutturate ad ‘alfa-elica’ ideale per inserirsi nella membrana, i
gruppi chimici idrofobi si trovano nella superficie esterna e quelli idrofilici all’interno, si crea un
mini compartimento perfettamente adatto alla idrofobicità della membrana plasmatica. La
porzione amino-terminale sporge verso l’esterno e quella carbossi-terminale nel versante interno,
verso il citoplasma ed è questa la parte che interagisce con il trimero di proteine g. slide 50 la
fosfolirazione e la defosforilazione sono i meccanismi più ampiamente utilizzati per accendere e
spegnere l’attività proteica. Slide 50 due vie:

- Adenilato ciclasi- amp ciclico che è secondo messaggero


- Fosfolipasi c- ioni calcio come secondo messaggero
Da cosa dipende il fatto che se ne attiva una piuttosto che un’altra? Esistono diversi tipi di
proteina G e a seconda di questa tipologia G che entra nel complesso si attiverà una via piuttosto
dell’altra. Neurotrasmissione lenta, poiché c’è una cascata di eventi. DAG, IP3 ecc sono secondi
messaggeri, nella modalità di funzionamento del recettore metabotropo è implicita la generazione
di molecole secondo messaggero.

Neuromodulazione slide 52: nt interagisce con rec metabotrobo, cambiamento conformazionale,


attivazione proteina alfa del recettore, si lega a GTP e attivano a sua volta l’effettore n1 adenilato
ciclasi, proteina inserita nella membrana plasmatica. N1 dotato di attività enzimatica e trasforma il
substrato generando amp ciclico, secondo messaggero che attiva la proteina chinasi a PKA che
prende gruppi fosfato dall’atp adenosina trifosfato e lega covalentemente un gruppo fosfato alle
proteine bersaglio (fosforilazione)-> es CREB che si lega al dna nel nucleo e fa partire la
trascrizione. Come funziona PKA proteina chinasi a: amminoaicidi che sono fosforilabili: serina
treonina e tirosina (bersaglio delle proteine chinasi). Suscettibili perché nella catena laterale R c’è
il gruppo OH che viene coinvolto nella formazione del legame covalente con il gruppo fosfato,
l’adenosina trifosfato, quindi ad esempio la serina diventa fosfoserina, la proteina chinasi a ha
formato questo legame covalente (fosforilazione autonoma). Avviso cambio slide.

Slide 54 struttura recettore metabotropo, ogni pallino è un singolo amminoacido, quelli gialli ocra
sono i 7 domini transmembrana e sono strutture a alfa elica. Slide 55 sempre recettore
metabotropo H sta per Helics, elica. ‘Loop’ parte proteina con struttura disorganizzata, pezzi rossi
sono quelli che interagiscono con il complesso di proteine G. Il cambiamento conformazionale fa
attivare l’alfa. GDP guadosindifosfato è composta da due gruppi fosfato, quando il recettore
metabotropo interagisce con nt e induce il cambiamento conformazionale induce anche il
cambiamento a alfa e il GDP diventa GTP, alfa si stacca da beta e gamma e diventa alfa legata al
GTP e va a stimolare l’effettore n1. Per tornare nella configurazione inattiva l’alfa, quindi tornare
legata a beta e gamma, è dotata di un’attività gtp-idrolisi che gli consente di rompere un legame
covalente, quindi eliminare un gruppo fosfato, e trasformare GTP in GDP.

Via adenilato ciclasi-> trasformazione ATP in molecola adenosina monofosfato ciclico, da lineare
diventa ciclico. Sintesi amp ciclico, che attiva PKA, chinasi che aggiunge gruppi fosfato alle serine e
treonine. PKA struttura quaternaria lide , parte sx attività regolatoria, parte dx blu attività
catalitica (con attività enzimatica), interazione amp ciclico cambiamento conformazionale perché
riconosciuto dalle subunità regolatorie e questo induce alla liberazione delle subunità catalitiche,
che sono in grado quindi di formare legami covalenti con l’oh della serina e treonina e il gruppo
fosfato.-> slide 62.

LEZ. 5 12/10

TRASDUZIONE DEL SEGNALE ripasso

Il segnale extracellulare viene trasdotto all’interno della cellula stimolata modificando il


comportamento della cellula bersaglio. Avviene tramite recettori metabotropi, proteine
transmembrana che hanno tutti una struttura condivisa. Proteine che condividono funzionalmente
un’attività spesso condividono una simile struttura. La trasduzione viene avviata dalla segnalazione
del ligando, il neurotrasmettitore, per poi generare i secondi messaggeri che a loro volta attivano
una serie di attività (eventi a cascata). Abbiamo visto la via adenilato ciclasi, proteina chinasi PKA,
AMPc, ATP ecc.

Slide 1 addendum: GPCR, altra via. Diverse tipologie di Alfa: i, q, s, 12. Alfa i è inibitoria
dell’adenilato ciclasi, alfa s è stimolatoria dell’adenilato ciclasi. Se il recettore generico in blu della
slide lo identifichiamo come recettore dopaminergico D1 la subunità alfa associatogli è un’alfa s,
quindi quando il recettore viene stimolato dalla dopamina c’è una stimolazione dell’adenilato
ciclasi e una sintesi dell’ampc. Se invece alfa è i ci sarebbe una mancata sintesi, perché inibizione
adenilato ciclasi. Alfa q è per la via del calcio, l’effettore n1 è un’attività enzimatica diversa, infatti
si chiama fosfolipasi c, e in questa via non si trova PKA ma PKC. Alfa 12 non particolarmente
rilevante per la neurotrasmissione. A seconda della tipologia di alfa a cui è associata la funzione
intracellulare del recettore metabotrobo attiverà una particolare via, per la via adenilato ciclasi
alfa i e alfa s.

Secondo questi elementi si da una risposta a: come agisce la serotonina? La noradrenalina? Ecc ad
esempio per la noradrenalina esistono circuiti metabotropi di tipo alfa e di tipo beta, esistono degli
alfa 1 associati ad alfa q e degli alfa 2, associati ad un alfa i e i beta ad alfa s. esistono quindi per la
noradrenalina almeno tre diversi tipi di recettori, quindi nt agendo su recettori diversi, attiva
circuiti diversi e si ottengono diversi.

Via del calcio

Calcio come un secondo messaggero, non come ione. Il recettore metabotropo è associato ad alfa
q, alfa in grado di attivare l’effettore primario fosfolipasi c. l’alfa attiva legata al GTP (da inattiva
legata a GDP)-> l’alfa q attiva va a interagire con la fosfolipasi c che viene attivata-> attività
enzimatica degli effettori primari che consiste nella formazione o nella rottura di legami chimici
su molecole che fungono da substrato. In questo caso la fosfolipasi c agisce su PIP 2 e rompe un
suo legame chimico generando una parte DAG o DG diacilglicerolo secondo messaggero (perché
appunto generato da effettore primario) che va ad attivare PKC localizzata sulla membrana
plasmatica; e un’altra parte inotisolo trifosfato IP3 che si lega a dei recettori posti sulla membrana
in un sistema di cisterne interno al citoplasma delimitate da membrana, ‘reticolo endoplasmatico’.
Sono recettori di tipo canale ionico permeabili agli ioni calcio. Quando inotisolo li apre il calcio si
muove dall’interno del reticolo all’esterno nel citosol, perché c’è un gradiente, la concentrazione
di ioni calcio all’interno è maggiore dell’esterno. Alla fine c’è quindi una liberazione di ioni calcio
che fungono poi da secondo messaggero, ma in questa via i secondi messaggero sono gli ioni
calcio, il diacilglicerolo e l’inotisolo trifosfato. La liberazione del calcio è una risposta alla
stimolazione del recettore metabotropo e questo porta ad attivare proteine sensibili al calcio ecc.

Slide 70 pallini rossi ioni calcio, maggiori nell’ambiente extracellulare e minore all’interno grazie
alle pompe che regolano i gradienti. Si apre il canale ionico per il calcio e la concentrazione interna
aumenta. ER reticolo endoplasmatico che ‘sequestra’ gli ioni calcio all’interno della cellula.
Quando arriva IP3 apre dei canali per il calcio sulla membrana del reticolo e fa aumentare la
concentrazione del calcio, ma è regolata dai secondi messaggeri.

Slide 71 calcio importante nei terminali degli assoni perché ci sono i suoi canali, è bene tenerlo
sotto controllo alla condizione di riposo. I mitocondri contribuiscono a questa regolazione, a
sequestrare rapidamente gli ioni calcio liberi nella porzione di citosol nei terminali. QUESTO PER
SOTTOLINEARE IL FATTO CHE IL CALCIO FUNGE DA SECONDO MESSAGGERO

Slide 67

Slide 66 rottura legame chimico da parte dell’attività enzimatica della fosfolipasi c

Slide 68 via dei recettori metabotrobi per la via adenilato ciclasi (secondo mess ampc-> effettore
secondario PKA) e via del calcio (secondo mess calcio, DG, IP3-> eff 2 PKC ).

Slide 73 -> con la segnalazione dei recettori metabotropi, ad ogni tappa degli eventi c’è
un’AMPLIFICAZIONE del segnale, un aumento numerico delle molecole coinvolte. -> plasticità
neuronale e neuromodulazione.

Slide 74-> p in giallo potrebbe essere serina, non nega che il recettore metabotropo non possa
partecipare alla fosforilazione, il recettore potrebbe avere quella parte fosforilata e richiamare una
proteina ‘arrestina’ che blocca la possibilità che le proteine g interagiscano con la quella porzione-
> il recettore non risponde. Cambiamento molecolare alla base del fenomeno ‘desensibilizzazione
del recettore metabotropo’, meccanismo che contrasta la sovrastimolazione, può essere
vantaggioso. Guarda video youtube

LEZ 15/10

Le subunità beta e gamma che funzioni hanno? Ci sono 5 sottotipi di beta e 2 di gamma, vanno ad
agire su alcune proteine g che a loro volta regolano canali per il potassio, o vanno a regolare dei
canali per il calcio (tipologia M), di solito li inibiscono, o vanno ad attivare delle chinasi associate a
dei recettori di tipo g ecc hanno delle loro funzioni specifiche, a seconda di quello che occorre.

Classificazione neurotrasmettitori:

importanti le dimensioni, quelli a molecole grandi sono neuropeptidi. Molecole piccole sono
composte da un numero esiguo di atomi tenuti insieme da legami. Acetilcolina, glicina,
glutammato, noradrenalina, dopamina, adrenalina che hanno una parte identica, serotonina,
istamina, gaba. Glutammato principale nt eccitatorio è anche il substrato per generare il principale
nt inibitorio che è il gaba. Es recettore noradrenergico è per il nt noradrenalina, recettore
acetilcolina è quello M (metabotropo MUSCARINICO). Alcune definizioni dei recettori dipendono
da molecole agenti come agonisti o antagonisti, es i recettori muscarinici (derivano da un fungo)
sono antagonisti della acetilcolina, i recettori nicotinici sono agonisti dell’acetilcolina, la nicotina è
un’agonista di questi recettori. I recettori metabotropi muscarinici dell’acetilcolina sono di diversi
tipi, da M1 a M5. La glicina non ha recettori metabotropi GPRC.
CATECOLAMINE: Dopamina noradrenalina e adrenalina (epinefrina) hanno una parte identica.
Slide 86 L’amminoacido tirosina è il punto di partenza per la loro sintesi, si assume con la dieta
come il triptofano. Tirosina-> trasformata in L-DOPA dall’enzima tirosina idrossilasi (aggiunta
gruppo idrossile, OH)-> l-dopa diventa il substrato di una attività enzimatica- DOPA decarbossilasi,
viene tolto un gruppo carbossilico = dopamina. -> substrato di un’altra attività enzimatica->
noradrenalina-> adrenalina. Le catecolamine vengono sintetizzate a partire da una stessa via
sintetica, partendo dall’amminoacido tirosina. Gli nt sono sintetizzati nel citoplasma del terminale
presinaptico.

Slide 87 La dopamina dal presinaptico viene rilasciata con meccanismo esocitosi calcio
dipendente, agisce sui recettori del postsinaptico, attiva i recettori e torna libera nello spazio
intersinaptico e trova DAT ‘trasportatore retrogrado’ (proteina transmembrana) che la ricapta, la
reintegra nel terminale presinaptico. AUTO RECETTORE, riquadrato di rosso, auto perché sta nel
presinaptico, è per ogni sistema di neutorasmissione sempre associato ad una subunità alfa
inibitoria dell’adelinato ciclasi, posto più distante-> la dopamina una volta ricaptata va a stimolare
l’autorecettore che regola la sintesi e il rilascio del nt. Stimolando l’autorecettore ci sono 3
risposte molecolari che hanno lo scopo di regolare il suo rilascio e la sintesi. Ad esempio se è alta
la concentrazione di dopamina nel presinaptico, si può regolare e diminuire il suo rilascio.

Neurobiologia continuo lez 15/10 h1.20

Slide sintesi recettori metabotropi

Desensibilizzazione

La maggior parte dei neurotrasmettitori hanno recettori metabotropi.

CATECOLAMINE dopamina, noradrenalina, adrenalina (epinefrina): la loro sintesi parte


dall’amminoacido precursore Tirosina. (Freccia identifica una attività enzimatica) l’enzima tirosina-
idrossilasi trasforma la tirosina in L-DOPA (levato gruppo OH)-> DOPA decarbossilasi toglie gruppo
carbossilico quindi trasformazione in dopamina, poi attività enzimatica trasformazione in
noradrenalina, poi altra attività enzimatica e trasformazione in adrenalina-> sintesi con una
STESSA via biosintetica che parte dalla tirosina.

Neurotrasmettitori sintetizzati nel citoplasma del terminale presinaptico-> rilascio tramite


meccanismo esocitosi calcio-dipendente nel post sinaptico. Nello spazio inter sinaptico rimane e
interviene il trasportatore retrogrado DAT (agisce per DA, 5-HTT, NA; il NET per la noradrenalina,
funziona anche per DA) che la ricapta e la reinserisce nel terminale presinaptico, responsabile
quindi della rimozione del nt dalla fessura sinaptica. Nella membrana del presinaptico è presente
l’autorecettore, sempre associato ad un alfa inibitoria dell’adenilato ciclasi. Ha un ruolo
fondamentale di regolatore della sintesi e del rilascio di un neurotrasmettitore-> ci sono 3 risposte
molecolari. Se la concentrazione di DA è alta, grazie all’autorecettore viene regolato il suo rilascio,
viene diminuito. È una sorta di sentinella del tono del neurotrasmettitore presente nella sinapsi.
Quando viene attivato l’autorecettore, associato all’alfa inibitoria, c’è un’inibizione delle attività
enzimatiche della sintesi degli nt e un blocco del rilascio del nt-> come si ottiene? Il suo rilascio è il
risultato di una esocitosi calcio dipendente, quindi se voglio ridurre o bloccare, vado a interferire
con i meccanismi che rendono possibile l’esocitosi. Cos’è? L’apertura dei canali voltaggio
dipendenti per il calcio-> quando l’autorecettore si attiva la conduttanza degli ioni calcio nei canali
si riduce, quindi meno calcio e aumenta l’attività dei canali per il potassio che ha un gradiente in
uscita, quindi esce e l’interno del terminale perde la carica positiva, portatasi dietro dal potassio e
quindi questo contrasta la depolarizzazione necessaria ad aprire i canali voltaggio dipendenti per il
calcio.

LEZ 7 19/10

Tutti i recettori metabotropi caratterizzata da 7 domini proteici trans membrana e i trasportatori


retrogradi invece ne hanno 12. I nuclei dopaminergici sono localizzati nelle regioni sottocorticali,
la via mesocorticale, attraverso la quale le proiezioni dei neuroni dopaminergici raggiungono la
corteccia prefrontale. La disregolazione del sistema dopaminergico è associata con diversi disturbi,
aumento della dopamina associata ad esempio con l’ADHD, schizofrenia ecc.

Slide descrizione vie dopaminergiche, vie e localizzazione che dipendono dalla stazione di partenza
e di arrivo.

COMT CATECOLAMIN-O-METILTRANSFERASI->enzima, attività enzimatica ancorata alla membrana


plasmatica del terminale presinaptico, posizione strategica per degradare la dopamina. 2 forme,
una solubile (meno espressa) e una membrane-bound (presenza maggiore).

Meccanismi di rimozione della dopamina

-DAT

-COMT

-MONOAMMINEOSSIDASI localizzate nei mitocondri, attività enzimatiche intracellulari che


agiscono metabolizzando la DA dopo che è rientrata all’interno della cellula.

L’azione della COMT e del DAT coesiste ma nel caso della dopamina sono attive in aree separate, il
DAT principale meccanismo di rimozione della DA nelle aree dopaminergiche sottocorticali,
COMT invece nella corteccia prefrontale. L’attività della COMT è molto studiata perché la
trasmissione dopaminergica in corteccia, la via mesocorticale ha un ruolo importante nella
regolazione delle funzioni cognitive.

POLIMORFISMO GENICO-> variazione di uno o pochi nucleotidi nella sequenza codificante per un
gene. Le sequenze sono basate su 4 nucleotidi A-T-G-C.

Frequenza di polimorfismo 1-2% -> varia nucleotide-> si origina la proteina COMT-> due forme
della COMT che sono entrambi funzionali ma funzionano in maniera leggermente diversa e porta a
conseguenze poi diverse. Dal punto di vista della causa della mutazione genetica per le malattie, la
variazione del nucleotide e quindi della sequenza si accompagna a una PERDITA di funzione, quindi
l’individuo portatore di quella mutazione è danneggiato, ecco che si sviluppa la malattia genetica.
Nel polimorfismo funzionale invece l’individuo è funzionante, è generata semplicemente una
variabilità interindividuale.

SNPs= single nucleotide polimorphism-> polimorfismo a singolo nucleotide, in cui cambia la


sequenza relativamente a uno o pochi nucleotidi.

Polimorfismo COMT-> gene localizzato sul cromosoma 22. Il locus genico è la posizione fisica del
gene codificante la COMT nel cromosoma 22 (slide 12 parte 2). [i geni negli eucarioti sono
organizzati in esoni e introni]

In posizione 1947, quindi il nucleotide 1947esimo della sequenza nucleotidica può essere il
nucleotide G guanina o A adenina, polimorfismo naturale. Non è una mutazione perché non si
accompagna a una perdita ma semplicemente a una leggera differenza funzionale della COMT. Il
cambiamento di un singolo nucleotide comporta che nella posizione 158 della PROTEINA COMT ci
siano amminoacidi diversi-> se nel gene posizione n 1947 c’è G allora nella COMT posizione n 158
c’è l’amminoacido Valina, se n 1947 c’è A, allora su n 158 c’è la Metionina-> si riescono a generare
quindi due forme della stessa proteina (COMT). L’attività enzimatica della forma Val della COMT è
più efficiente della forma Met, degrada in maniera più efficiente DA.

Questo perché importante? Corteccia prefrontale slide 14-> rilascio dopamina, legame recettori
D1 associati all’alfa eccitatoria per l’adenilato ciclasi e D2 associati all’alfa inibitoria (presente
anche nel presinaptico come autorecettore)-> D1 e D2 mediano quindi azioni antagoniste. In
corteccia prefrontale i recettori D2 sono prettamente sinaptici, presenti quindi nella fessura
sinaptica, mentre D1 sono extrasinaptici (distanti dalla fessura, tipo la posizione
dell’autorecettore). Quindi DA si lega prima a D2. La dopamina che sfugge all’attività enzimatica
della COMT diffonde dalla fessura sinaptica e si lega a D1. COMT Met ha minore efficienza, quindi
la possibilità nel caso che i recettori D1 vengano stimolati è maggiore perché ci sarà maggior
diffusione...

 Polimorfismo COMT: funzionamento individuale diverso. Working Memory, cognition ecc.

Sindrome da delezione del cromosoma 22, sindrome di The George in cui viene perso un
segmento del cromosoma che contiene una 30ina di geni. Tra questo gene c’è anche il gene
codificante per la COMT-> a livello funzionale si determina un malfunzionamento. Scoperta che ha
contribuito a chiarire la funzione della COMT e del ruolo di DA. Ad esempio soggetti con questa
sindrome sono più vulnerabili alla schizofrenia.

COME COMUNICANO FRA LORO LE AREE DOPAMINERGICHE?

LEZ 22/10

IN CHE MANIERA LA TRASMISSIONE DOPAMINERGICA IN CORTECCIA E LE AREE SOTTOCORTICALI


(STRIATO E NUCLEO ACCUMBENS) SI INFLUENZANO VICENDEVOLMENTE:

RILASCIO TONICO E FASICO DI DOPAMINA: slide 16 pacco 2

Il rilascio di DA da parte delle aree sottocorticali è ‘stimolo-dipendente’


Slide 18 ultima immagine, rilascio in corteccia (partiamo da PFC)-> burst firing attività elettrica
elevata, propagazione potenziali d’azione-> rilascio dopamina e stimolazione recettori D1 e D2

Rilascio Tonico: pda attività di background, esempio condizione di riposo: i neuroni dopaminergici
del nucleo accumbens ricevono degli imput glutammatergici dai neuroni piramidali degli strati 3 e
5 di PFC (comunicazione fra circuiti). Queste afferenze rilasciano glutammato e l’anatomia di
queste sinapsi è tale da determinare un rilascio di glutammato in prossimità dei terminali
dopaminergici, dove sono presenti dei recettori glutammatergici, recettori per lo più recettori
regolati da ligando di tipo NMDA, canali ionici per il glutammato, permeabili a ioni positivi (quindi
anche al calcio). Ci troviamo nel PREsinaptico, quindi l’ingresso di calcio determina in genere
rilascio di nt, in questo caso dopamina. In presenza di una stimolazione elettrica basale a bassa
frequenza il rilascio di DA dipende dall’intensità degli imput glutammatergici. = RILASCIO
TONICO. Rilascio di DA indipendente dai pda, non è l’attività elettrica che la influenza. Questo
rilascio basale determina appunto la concentrazione basale di dopamina nelle aree sottocorticali.
Assicura il tono dopaminergico.

RILASCIO FASICO dipende invece dai potenziali d’azione, in risposta a stimoli salienti. I neuroni
sono pronti anche a rilasciare dopamina in modo rapido in risposta a stimoli. I due rilasci sono
inversamente correlati -> maggiore è il tonico, minore è il fasico e viceversa. Il tonico sappiamo che
dipende dalla stimolazione glutammatergico e il livello basale di DA viene controllato anche
dall’autorecettore, in presenza di poca DA l’attivazione dell’autorecettore sarà proporzionale per
la poca DA quindi sarà più debole rispetto all’attivazione di tanta DA. Quando l’autorecettore si
attiva mette in moto 3 attività:

- Inibizione della sintesi del secondo messaggero amp ciclico quindi mancata attivazione PKA
- Diminuzione conduttanza calcio nei canali voltaggio dipendenti
- Aumento conduttanza potassio

Più l’autorecettore è attivo, più è inibita la sintesi della DA e più è inibito il rilascio di DA. Se quindi
aumenta il tonico l’autorecettore è più stimolato, maggiore inibizione della sintesi, la disponibilità
quindi di DA e del suo rilascio sono ridotte. Il tono dopaminergico in una sinapsi influenza il suo
rilascio. A livello delle nostre sinapsi c’è sempre il rilascio tonico per ogni nt, un minimo rilascio è
comunque presente, questo livello basale informa costantemente il presinaptico della situazione,
della concentrazione di nt a livello di quella sinapsi. Quindi quando arriva il pda ad alta frequenza,
l’intensità del rilascio di DA dipenderà dal rilascio tonico, quindi dal livello basale di DA che a sua
volta dipende dalle afferenze glutammatergiche.

IN CHE MANIERA TUTTO QUESTO SI TROVA IN INTERAZIONE CON IL POLIMORFISMO?

Nel soggetto che ha la variante Met della COMT, la densità dei recettori di tipo D1 è minore
rispetto alla variante Val. Le implicazioni della differente attività enzimatica-> i recettori D2 sono a
livello della fessura sinaptica, i D1 stanno extrasinaptici-> la possibilità di stimolazione di D1
dipende dalla quantità di DA rilasciata. Se c’è la variante Val la dopamina viene degradata più
rapidamente e diminuisce la possibilità di stimolazione di D1. I ricercatori hanno visto che il livello
di espressione di D1 è molto alto nei soggetti Val-> individui Met hanno un enzima poco efficace,
la dopamina viene degradata di meno quindi maggior stimolazione D1, i Val invece minore-> in
questi soggetti con l’obiettivo di poter aumentare la stimolazione di D1, si è aumentata la
concentrazione di loro stessi-> PLASTICITA’ SINAPTICA, perché il sistema con un meccanismo
omeostatico si adegua in maniera di assicurarsi la stimolazione di D1, aumentano di numero,
aumento la possibilità che vengano stimolati.

 Maggiore sono gli input glutammatergici, (variante Met quindi più presente DA) maggiore è
il tonico di DA, più basso è il fasico.
 Variante Val, minori gli input glutammatergici, minore è il tonico, più alto è il fasico. Slide
21
 DIFFERENZE FUNZIONALI COGNITIVE slide 24, prestazioni differenti

LEZ 26/10

IL SISTEMA NORADRENERGICO

Slide 25

Importante per diverse funzioni, ad esempio la regolazione sonno-veglia (proiezioni corteccia). I


neuroni noradrenergici si localizzano maggiormente nel locus ceruleus, la loro attività elettrica
aumenta durante lo stato veglia e diminuisce drasticamente durante il sonno REM (firing). La loro
attività di scarica di noradrenalina è associato alla comparsa di nuovi stimoli sensoriali, importante
regolatore risposta allo stress, ampio rilascio in risposta a fattori stressanti. La sintesi non c’è
molto da dire, è sintetizzata a partire dalla dopamina (singola attività enzimatica) quindi già sai. I
recettori esistono solo metabotropi per la noradrenalina e l’autorecettore è il recettore alfa-2. Le
molecole antagoniste bloccano il recettore alfa-2 e qui cade il controllo esercitato
dall’autorecettore sulla sintesi e sul rilascio. Gli oppiodi e benzodiazepine diminuiscono il firing dei
neuroni nel locus ceruleus e questo porta alla diminuzione dell’ansia.

Slide 26 neuroanatomia vie noradrenergiche con relative funzioni. Slide 27 similarità


neuroanatomia del topo, varie proiezioni.

RECETTORI slide 28

- Di tipo alfa con sottotipi-> alfa 1 associati ad una Gq via del calcio e gli alfa 2 accoppiati ad
una Gi, inibitoria. Attivazione quindi alfa 2 autorecettore, riduzione attività adenilato ciclasi
quindi riduzione sintesi amp ciclico, riduzione canali voltaggio conduttanza del calcio,
aumento conduttanza potassio, lenta iperpolarizzazione membrana plasmatica-> lento
rilascio nt
- Di tipo beta con sottotipi -> tutti associati ad una Gs (s sta per alfa stimolatoria
dell’adenilato ciclasi), quindi via di sintesi dell’ampciclico, attivazione PKA
- Slide 29-30 schema recettori e rilascio

Hanno una diversa affinità per la noradrenalina, la legano con diversa affinità. -> la concentrazione
del nt è variabile, modulando un firing il rilascio è diverso. Quindi la stimolazione dei recettori
dipende dal rilascio, se un recettore ha alta affinità con la noradrenalina viene stimolato anche se
la concentrazione del nt è basso; per l’altro verso se c’è bassa affinità serve maggior rilascio del nt.

Le sinapsi sono ANCHE localizzate lungo gli assoni stessi e vengono chiamate ‘boutons en passant’-
> questo assicura il rilascio di noradrenalina anche lungo il percorso assonale e non solo nei
terminali sinaptici. Slide 33, collegamento alla 26 per le lunghe proiezioni del sistema
noradrenergico. Sono presenti anche in altri sistemi, ma in particolare più per questo.

Slide 35 locus ceruleus, 12500 neuroni, staziona di partenza del sistema NE. Un singolo neurone
può formare connessioni sinaptiche con più di 250000 neuroni, neuro modulazione diffusa. Una
delle più importanti destinazioni delle proiezioni del sistema NE è la corteccia prefrontale PFC. È
una via a doppio senso, proiettano a vicenda, si inviano degli input. In corteccia sono espressi tutti
i recettori disponibili alla NE, alfa 1 alfa 2 e beta. Questi recettori hanno una diversa affinità. Slide
37, 740 nano molare, 56 nano molare ecc si parla di concentrazione. Alfa 2 (anche autorecettore)
si attiva alla più bassa concentrazione di NE, per attivare beta1 ne serve di più. Il fatto della loro
attivazione dipende dal firing dei neuroni NE, perché dal firing dipende il rilascio e dal rilascio
dipende l’attivazione del recettore.

Slide 37 ‘engaged’ e ‘disengaged’ = funzionante e disfunzionale-> la presenza dei vari sottotipi di


recettori NE è appropriata per il buon funzionamento, perché in corrispondenza di un determinato
range di firing dei neuroni NE i recettori sono relativamente attivati-> questo correla con la
situazione di allerta e stress. Slide 39 sintesi e dettagli aggiuntivi sui recettori. (quando vengono
attivati i recettori betadrenergici la PFC diventa disfunzionale)

LEZ 29/10

REGOLAZIONE RISPOSTA ALLO STRESS SLIDE 44

La prima risposta, quella istantanea è noradrenergica, poi glucocorticoide (asse ipotalamo-ipofisi-


surrene).

SLIDE 41-42!

Slide 45 aree punto di arrivo della via noradrenergica e asse HPA: ippocampo, amigdala, PFC. Il
surrene è diviso in due parti, la parte corticale che rilascia cortisolo e la parte midollare che rilascia
adrenalina, regolata dal SNautonomo. I segni – indicano controllo inibitorio, esercitato
dall’ippocampo nel nucleo paraventricolare dell’ipotalamo. Controllo basato sull’azione del
cortisolo, che agisce sui recettori mineralcorticoidi e glucocorticoidi, mette un ‘freno’ al nucleo
paraventricolare, mentre l’amigdala lo sveglia, lo attiva. Se l’ippocampo è ipertrofico quindi ha
meno volume, l’asse tende ad essere più attiva, perché maggiore attività, si indebolisce il controllo
inibitorio. Condizione di ipercortisolemia

La corticale del surrene dopo l’attivazione dell’asse rilascia cortisolo, e questo agisce sui propri
recettori nell’ippocampo e nell’ipotalamo-> inibisce l’attività dei neuroni neurosecernenti del
nucleo paraventricolare-> inibisce l’attivazione dell’asse. Controllo generale, locale e controllo che
dipende dall’attivazione dell’asse stessa, livello del cortisolo. L’asse si autoregola, feedback
negativo-> inibizione da prodotto finale. ↓

Slide 48 STRESS- nucleo paraventricolare dell’ipotalamo rilascia CRH, ormone corticotropo->


attivazione ipofisi anteriore che rilascia ACTH ormone adrenocorticotropo-> stimolazione surrene
corticale che rilascia cortisolo-> raggiunge l’ipotalamo e ipofisi anteriore, legandosi ai recettori MR
e GR.

SISTEMA SEROTONINERGICO

‘Influenza tutto e non regola nulla’

Più attivo negli stati di veglia. Neuroatanomia: 9 nuclei del rafe, localizzati a livello del tronco
encefalico, proiettano un po’ dappertutto. Nuclei del rafe superiore che proiettano in regioni
anteriori come la corteccia, e nuclei del rafe inferiore che proiettano inferiormente, come il
midollo spinale.

SINTESI: si parte dall’amminoacido essenziale triptofano (le nostre cellule non sono in grado di
sintetizzarli, li assumiamo con la dieta). Slide 53…. Dalla serotonina viene sintetizzata anche la
melatonina, nella ghiandola pineale. È un nt a molecole piccole, viene immagazzinata in una
vescicola sinaptica, c’è un trasportatore vescicolare e viene ricaptata dal trasportatore retrogrado
SERT (come DAT e NET), proteina con struttura simile). Regola il livello delle sinapsi
serotoninergiche, di grande interesse per la farmacologia, ci sono farmaci che inibiscono la sua
attività. È anche substrato della droga ecstasy, che ha come proprio bersaglio il SERT e sui recettori
della serotonina + il suo utilizzo cronico aumenta la distruzione dei neuroni serotoninergici. La
loro morte fa innescare il meccanismo tipico della tolleranza, muoiono i neuroni aumenta
l’assunzione della droga, gli effetti a lungo termine sono molto molto severi. Riferimento ai
recettori metabotropi, desensibilizzazione dei recettori = tolleranza, curva dose risposta.

Ci sono una 40ina di recettori per la serotonina. Ce ne sono alcuni associati alla via adenilato
ciclasi, altri alla via di inibizione dell’adenilato ciclasi e altri associati alla via del calcio. L’unico
recettore canale ionico è 5-HT3 ed è permeabile ai cationi, ioni positivi. Slide 56

Inattivazione ad opera del SERT e ad opera delle MAO.

LEZ 02/11

40ina di recettori, slide 56 molecole che reagiscono sui sottotipi di recettori.

ETERORECETTORE: stimolato da un nt diverso rispetto al nt sintetizzato dal neurone in cui si trova,


esempio recettore serotoninergico che si trova su un interneurone gabaergico. Circostanza molto
frequente, soprattutto i recettori serotoninergici sono etero recettori.

Interneuroni gabaergici- LOCALIZZATI FRA altri neuroni: attraverso rilascio di gaba nt inibitorio, con
questa disposizione vanno a modulare una serie di altri neuroni.
La serotonina funziona da modulatore, slide 60 influenza su glutammato, attivando il recettore
metabotropo serotoninergico sulla sinapsi glutammatergica.

Sinaptosoni: slide 58 porzioni che corrispondono al terminale degli assoni, porzione di un


omogenato di tessuto nervoso preparato dal cervello da cui attraverso procedure di separazione si
isolano le parti terminali dei neuroni. 5-HT1B esempio di etero recettore che inibisce il rilascio di
alcuni nt. -> l’azione modulatoria della serotonina viene spiegata con questi recettori metabotropi
presenti sui terminali assonali dei diversi neuroni, e a seconda della via di trasduzione del segnale a
cui sono associati, una volta che vengono stimolati dalla serotonina o inibiscono o facilitano il
rilascio di nt (stiamo parlando però di etero recettori, quindi ad esempio si parla di rilascio inbito o
facilitato di gaba). -> ulteriore ragionamento: i neuroni gabaergici sono interneuroni, quindi si
trovano fra i neuroni, vengono quindi utilizzati per modulare altri neuroni attraverso il rilascio di
gaba-> la serotonina regola gli interneuroni gabaergici e questi regolano altri neuroni.

COME L’RNA EDITING INFLUENZA L’ATTIVITA’ DEI RECETTORI

L’RNA polimerasi trascrive i nostri geni generando RNA messaggeri, sequenze di ribonucleotidi,
triplette a cui vengono associati degli amminoacidi. Negli RNA la base azotata timina viene
sostituita da uracile. 64 codoni di cui 61 sono codificanti che specificano per degli amminoacidi e 3
sono di terminazione, indicano il punto in cui viene inserito l’ultimo amminoacido della proteina.
Slide 64

RNA EDITING è un meccanismo epigenetico che consiste in modificazioni enzimatiche tramite cui
nucleotidi dell’mrna (rna messaggero) vengono modificati. Gli mrna sono utilizzati per la sintesi,
ma sono molecole estemporanee, vengono rapidamente degradati. Meccanismo epigenetico
perché non cambia il nostro genoma, ma si instaura sulle sequenze nucleotidiche a livello dei
nucleotidi, una sorta di sovrascrittura (non cambia la parola, ma su questa viene sovrascritto
qualcosa). Esempio adenina che grazie a un’attività enzimatica avviene una de-amminazione,
viene rimosso il gruppo amminico- ADAR. -> il codice genetico lo legge come G, non più come A.
Meccanismo particolarmente attivo nel nostro SNC, uno dei recettori finemente regolato da
questo è uno di quelli per la serotonina 5-HT2C, recettore metabotrobo. L’mrna di questo
recettore è soggetto a editing, la A può diventare I associabile a G slide 67. -> da AUA (isoleucina)
diventa AUG (metionina), l’amminoacido isoleucina viene sostituito dall’amminoacido metionina.
Sono 5 le A che possono essere editate, ma non sono editate tutte allo stesso tempo. Quando
tutte sono editate, l’interazione di questo recettore metabotropo con il trimero di proteine G si
indebolisce al punto che la trasduzione del segnale si riduce di 20 volte. Con questo meccanismo
viene aumentata la variabilità, questo consente di aggiustare la risposta a una quantità di
serotonina costante. Il gene quello è e non si modifica, però grazie a questo meccanismo si
possono generare delle varianti del recettore. Non è casuale, affinchè questo editing possa avere
luogo deve essere espresso l’enzima partendo dal genoma, devono essere presenti queste attività
enzimatiche. Le attività enzimatiche adar sono state attivate da qualche effetto contingente
(esempio condizione fisiologica) e quindi può avvenire l’editing, è una risposta, deve esserci la
disponibilità della proteina provvista di quella attività. Meccanismo fisiologico epigenetico.
LEZ 05/11

SISTEMA GLUTAMMATERGICO, neuroni eccitatori localizzati un po’ ovunque, no precisa anatomia.

Recettori glutammato slide 70, ionotropi (canali ionici) e metabotropi (tipo 1 associati alla via del
calcio, si capisce dalla parte sotto). Questi recettori canali ionici sono formati da 4 sub unità (non
da più come solito), riportate sotto, ad esempio recettori NMDA ce ne sono 2 di tipo NR1 e altre 2
con possibili diverse sub unità, in genere sono o di tipo NR2A o B. nel cervello neonatale c’è
un’abbondanza di recettori NMDA con sub unità NR2B. nel cervello adulto invece NR2A. è un
recettore canale ionico, quindi quando il glutammato interagisce e apre il canale gli ioni positivi si
muovono secondo il loro gradiente elettrochimico-> le due sub unità differiscono per pochi
amminoacidi e conferiscono al recettore una diversa conduttanza.-> motivo evoluzionistico slide
95-96.

Sinapsi glutammatergica: slide 73, nel presinaptico ci sono le vescicole che contengono il
glutammato, viene sintetizzato a partire dal glucosio e molecole simili. Glutammato e aspartato
sono amminoacidi non essenziali, le nostre cellule sono in grado di sintetizzarli in loco, perché non
attraversano la membrana mediante la circolazione sistemica. Terzo elemento della sinapsi->
sinapsi tripartita= presinaptico, post sinaptico, cellula gliale (astrocita, cellula gliale a stella che
terminano con delle estremità che quasi avvolgono la sinapsi, sulla loro membrana ci sono delle
proteine trasportatori retrogradi per il glutammato, EAAT). Astrocita quindi fondamentale per la
ricaptazione del glutammato.

RECETTORI AMPA: 4 sub unità e ce ne sono 4 differenti, tra due sub unità c’è una parte della
sequenza amminoacidica che forma il filtro di selettività (primo pacco slide)-> amminoacidi (che
vengono distinti in polari, non polari ed elettricamente carichi, questi ultimi hanno dei gruppi di
atomi carichi nella catena R) chiave che rendono conto che quel canale sia permeabile a ioni a
carica positiva e non negativa. QR side glutammina Q e arginina R, a livello del filtro è possibile
che sia presente l’amminoacido Q o R.-> differenza permeabilità.

 Slide 75, differenze permeabilità al calcio-> nei recettori AMPA quando è presente la sub
unità GluR2 i canali sono permeabili solo a sodio e potassio, se assente GluR2 anche agli
ioni calcio. Nell’ambito del sistema glutammatergico quelli migliori per la permeabilità al
calcio sono gli NMDA. Questo determinato da RNA Editing, trasforma l’amminoacido Q in R
quindi rende il canale impermeabile agli ioni calcio.

RECETTORE NMDA: non è esclusivamente regolato da ligando, il legame con il glutammato non è
sufficiente ad aprire il canale. Quando il potenziale di membrana è a riposo a -65mv il canale è
ostruito da ioni magnesio a carica positiva. È necessaria una depolarizzazione (deve arrivare
almeno a -35mV) per far liberare il canale dagli ioni magnesio e per far passare gli ioni calcio e
sodio in entrata e potassio in uscita. Sì, è regolato da ligando ma è anche un recettore voltaggio
dipendente, apertura regolata dal potenziale di membrana. Si aprono un po’ più tardi rispetto ai
recettori AMPA, perché loro si comportano da semplici recettori regolati da ligando, mentre i
NMDA necessitano anche del cambiamento del potenziale.
Come l’ingresso di ioni calcio tramite NMDA dia un rafforzamento delle sinapsi glutammatergiche.
Slide 85 in vede segmenti di dendrite, in blu spine dendritiche, molto numerose e sono la sede
fisica della maggior parte delle sinapsi glutammatergiche. Slide 86 spina in arancione, protusione
di citoplasma delimitata da membrana, hanno una morfologia dinamica, aumentano il numero, la
superficie ecc e questo aumenta la forza della sinapsi glutammatergica, aumento il numero dei
recettori e la risposta al glutammato. Eventi responsabili del rafforzamento della sinapsi glut: slide
80, calcio che passa nei NMDA, funge da secondo messaggero e attiva eventi a cascata, in
particolare sull’attività enzimatica NOS ossido nitrico sintasi, enzima che sintetizza l’ossido nitrico,
che si comporta come un segnale chimico molto importante, è paragonabile a un nt. È una piccola
molecola formata da 2 atomi azoto e ossigeno, può passare liberamente attraverso la membrana
plasmatica per diffusione semplice e stimola delle attività enzimatiche nel presinaptico che
aumentano il rilascio e la sintesi del glutammato. Post sinaptico e pre sinaptico comunicano: il
segnale ossido-nitrico generato a livello del post sinaptico, agendo come segnale retrogrado, va ad
innescare nel presinaptico attività enzimatiche che favoriscono il rilascio e la sintesi del
glutammato e quindi si rafforza la sinapsi.

L’ossido nitrico è simile a nt perché favorisce la sinapsi, ma non lo è, perché non viene
immagazzinato. Viene chiamato ‘nt non convenzionale’. Ha una vita molto breve, di circa 30 sec e
si trasforma in altre molecole, quale il nitrito, non esiste un meccanismo attivo che lo inattivi. Il
post sinaptico deve essere stimolato affinchè sia generato l’ossido nitrico-> viene sintetizzato di
continuo, non importa l’essere degradato dopo 30 sec. LTP, potenziamento a lungo termine e LTD
depressione a lungo termine, fenomeni importanti per le sinapsi: da cosa dipendono? Nonostante
siano presenti gli elementi per il potenziamento della sinapsi, a un certo punto le attività
biosintetiche si indeboliscono, si esauriscono, non ci sono più le vescicole col glutammato ecc;
anche desensibilizzazione recettore ecc. una volta che le sinapsi cominciano a rafforzarsi il numero
dei recettori è aumentato slide 87, 88/92 attività biosintetiche limitate ma funzionali al
funzionamento della spina, poche ma buone. Reazione bidirezionale pre e post sinaptico, si
modificano funzionalmente a vicenda.

Come agisce l’ossido nitrico: slide 82, guanilato-ciclasi sintetizza GMPciclico, simile a enzima
adenilato ciclasi. + facilita proteine SNARE slide 121 dx, stanno nella vescicola sinaptica, permeabili
agli ioni calcio, interagendoci favoriscono l’avvicinamento della vescicola alla membrana
plasmatica, la fusione della loro con quella del presinaptico ecc. interagendo con NO quindi
facilitano l’azione delle proteine SNARE favorendo l’esocitosi calcio.

LEZ 09/11

SISTEMA GABAERGICO

Tipica sinapsi-> slide 98, terminale che rilascia gaba che incontra i recettori. C’è una terza
componente, piede dell’astrocita. Il GABA principale nt inibitorio del cervello viene sintetizzato a
partire dal glutammato, attraverso una sola attività enzimatica GAD, acido glutamico
decarbossilasi.
Glutammato- GAD fa decarbossilasi, elimina un gruppo carbossilico- GABA.

A livello dell’astrocita il gaba viene ritrasformato in glutammato e poi rientra nel presinaptico. GAT
fa riferimento al trasportatore del GABA, GABA T gaba transaminasi enzima coinvolto nel
metabolismo del gaba che viene trasformato nel glutammato.

Slide 100 neuroni gabaergici, interneuroni che si trovano un po’ dappertutto, fra i neuroni (inter),
neuroanatomia diffusa. Circuito con neuroni piramidali, la cui disposizione richiama la
stratificazione della corteccia. Colori diversi indicano diversi interneuroni, distinti anche da una
piccola sigla, che richiama un’altra molecola segnale: oltre a rilasciare GABA rilasciano anche un
neuro peptide-> scenario in cui l’interneurone depolarizzato rilascia sia GABA che neuro peptide->
sulla base di questo gli interneuroni vengono definiti come interneutoni gabaergici
colecistochinina positivi ecc. grande variabilità degli interneuroni che dipende dalla molecola
segnale neuro peptide che rilasciano. Vari tipi di sinapsi, alcuni nel monticolo assonico, altri nel
terminale ecc.

Slide 101 recettore GABA

 Canale ionico GABA-A -> tipico canale ionico, formato da 5 sub unità. Ci sono molecole che
agiscono su di esso, oltre al sito di legame per il gaba ha altri siti per altre molecole, è
modulato da varie molecole. La famiglia delle benzodiazepine è quella degli ansiolitici.
‘Inibitorio’ perché? È permeabile agli ioni cloro, a carica negativa (anioni). Quando si apre si
osserva un flusso dall’esterno all’interno di ioni cloro, esiste un gradiente in ingresso per il
cloro perché viene accumulato all’esterno dei neuroni e questo porta ad una
iperpolarizzazione, l’interno diviene ancora più negativo. L’azione del GABA non è sempre
inibitoria, perché in alcune istanze ha un’azione depolarizzante, molto importante: questa
azione dipende dall’uscita degli ioni cloro, la direzione degli ioni a cui un canale è
permeabile dipende dal gradiente elettrochimico per quello ione, che dipende a sua volta
dalle pompe ioniche per quello ione. Proprietà importante nei neuroni immaturi, nel
cervello in sviluppo.
102 struttura singola sub unità, ogni sub ubità ha 4 domini trans membrana. P= gruppo
fosfato-> Il recettore GABA A è substrato di PKA e PKC, la fosforilazione amp ciclico
dipendente è uno dei principali meccanismi di regolazione del canale, PKA con aggiunti di
gruppi fosfato è in grado di regolare la conduttanza del cloro. Le sub unità alfa sono 6, beta
4, gamma 3 ecc slide 103. La maggior parte di questi recettori sono composti da due alfa,
due beta ed una gamma. Tutti i sottotipi possono combinarsi in modo diverso per generare
il pentamero e da questo deriva una variabilità dei recettori di gaba a. slide 106 esempio
neurone del cervelletto che rilascia glutammato, riceve molte sinapsi gabaergiche->
persino sulla membrana di un singolo neurone i recettori GABA A sono diversificati. La
struttura a pentamero fu scoperta dai recettori nicotinici dell’acetilcolina, e ci sono 2 siti di
legame per nt, sia per il gaba sia per l’acetilcolina. Queste diverse combinazioni di sub unità
portano ad una diversa sensibilità per alcune molecole e per la conduttanza agli ioni cloro.

Regolazione conduttanza al cloro recettore GABA A:


- Benzodiazepine-> famiglia di molecole che agisce come ansiolitici ecc slide 107. Potenziano
l’azione del legame del GABA A, aumentando la probabilità di apertura del canale dopo il
legame. I recettori rispondono solo se fra le sub unità è presente quella gamma. Sono co-
agonisti, ne potenziano l’azione. Esiste un sito ad-hoc.
- Barbiturici: più pericolosi, prolungano la durata del tempo di apertura del canale, facilitano
quindi il movimento degli ioni cloro. Funzionano come agonisti, la loro azione è utilizzata in
forme di epilessia. Esiste un sito preciso per il legame.
- Neuro steroidi: molecole prodotte dagli oligodendrociti (nel SNC formano la guaina
mielinica), sono molecole grasse, es colesterolo.
- Etanolo : potenzia il recettore e collabora con i barbiturici e le benzodiazepine. L’azione sul
recettore è indiretta, mediata da proteine chinasi, soprattutto PKC.

 Recettore metabotropo GABA B: è associato ad un’alfa inibitoria dell’adenilato ciclasi. Si


attiva-> chiusura canali per il calcio e per il potassio, inibizione rilascio nt, inibizione
generazione potenziali di azione. La membrana si iperpolarizza.

LEZ 12/11

GABA B, slide 111. Quando il GABA proveniente dalle sinapsi circostanti stimola il GABA B presente
sul terminale glutammatergico il risultato è una inibizione del rilascio di glutammato, chiudendo i
canali per il calcio e apertura di quelli per il potassio, quindi si iperpolarizza la membrana e si
inibisce il rilascio di nt. Quando il gaba b sta nel post sinaptico la risposta è quella tipica di un
recettore associato all’alfa inibitoria dell’adenilato ciclasi-> inibizione dell’adenilato ciclasi, azione
sui canali calcio e potassio insomma stesso scenario.

SISTEMA COLINERGICO

Neuroanatomia: i neuroni colinergici sono localizzati in aggregati, CH1 a 8, 8 nuclei colinergici.

Sinapsi: ancora nell’ambito nt a molecole piccole, sintetizzati in prossimità del terminale. Sintesi
acetilcolina inizia da colina e acetil-coenzima A (viene dal mitocondrio), riunite con legame chimico
dalla colina acetil-transferasi. Rimossa mediante degradazione enzimatica ad opera dell’acetil
colina esterasi, che la degrada e rigenera colina e acido acetico. (<- come viene rimossa dalla
fessura sinaptica?) La colina poi viene recuperata con un trasportatore nel presinaptico e
riutilizzata per la sintesi.

Recettori di tipo canale ionico NICOTINICI, attivati dall’agonista nicotina (5 sub unità e attivato da
2 siti di legame con ACh e permeabile a ioni a carica positiva) e recettori metabotropi classificati da
M1 a M5. Per ognuno di questi recettori muscarinici slide 124- M1 3 5 sono associati ad un’alfa Q
quindi si attiva la tipica via del calcio, M2 e 4 associati invece ad un’alfa inibitoria dell’adenilato
ciclasi.

Inibitori dell’AChesterasi- tappa bersaglio per le terapie- reversibili e irreversibili. 119-120 es La


tossina botulinica agisce sulle proteine del complesso SNARE necessarie all’esocitosi calcio-
dipendente, che viene inibita perché queste proteine vengono bloccate, quindi inibizione e blocco
rilascio ACh. Muscarina sostanza velenosa che si estrae da un fungo.

PROFESSOR LA ROSA: NEUROPEPTIDI (NP)

Intro: ripasso sinapsi chimica-> complesso strutturale che si forma fra 2 neuroni e formata da 3
parti: terminale pre sinaptico, la fessura sinaptica e il post sinaptico. Si converte uno stimolo
elettrico (propagazione pdA) in un segnale chimico. Nt molecole piccole, di solito sono o
amminoacidi o parti di essi.

Tutti i recettori dei neuro peptidi sono METABOTROPI, mai canale ionotropo. Mentre i neuro
peptidi sono delle proteine, i nt sono sintetizzati da reazione enzimatiche, la partenza infatti è da
amminoaicidi catalizzati poi da enzimi, mentre i neuro peptidi sono trascritti e tradotti. I
neurotrasmettitori sono SINTETIZZATI da enzimi, i neuro peptidi NO.

LEZ 16/11

Nt messaggero chimico, alcuni ormoni pure, molti neuro peptidi che hanno funzioni ormonali
pure, l’adrenalina a livello sistemico è un ormone. Np struttura più complessa, di natura proteica
perché è vengono trascritti e tradotti come nella sintesi proteica, ma le proteine sono molecole
ancora più grandi. La complessità non è come nelle proteine, la struttura tridimensionale è più
semplice e la maggior parte delle volte è formata da ponti solfuro. Poi di solito la parte attiva del
neuro peptide è piccola, nella maturazione vengono tolti dei pezzi quindi la catena polipeptidica
diventa ancora più piccola. La sintesi dei np deve avvenire nelle vicinanze nel nucleo, per poi
raggiungere il terminale sinaptico, non vengono ricaptati ma inattivati con azione enzimatica ecc
slide 12 ampia la classificazione.

Funzioni np

- Neurotrasmissione come nt, quindi messaggeri chimici, sia in maniera autocrina sulla
cellula stessa che li ha fatti uscire-> feedback, sia in maniera paracrina sulla cellula vicino.
- Neuro modulatori, condizionare la neurotrasmissione, influenzare l’azione del nt (esempio
nelle tachinine sensibilizzano il neurone al glutammato, quindi sensibilizzano al dolore)
- Funzione di ormoni secreti dalle cellule nervose, vengono quindi rilasciati nel circolo
sanguigno e svolgono la loro azione anche in distretti dell’organismo molto distanti.

A livello generale possono essere categorizzati secondo la funzione che svolgono slide 18, np Y
sintetizzato nel SN che regola l’appetito, ha azioni anti depressive, ansiolitiche, è vasocostrittore e
spesso rilasciato con la NE. La grelina sintetizzata a livello intestinale ma impatta nel SN.
Somatostatina inibisce il rilascio dell’ormone della crescita.

RNA subisce maturazione, nella trascrizione, splicing vengono rimossi gli introni (nella codifica del
gene ci sono sequenze che poi faranno parte della proteina, esoni, e sequenze poi quasi inutili,
introni). RNA esce dal nucleo, viene tradotto e inserito nelle vescicole, che lo trasportano fino al
presinaptico. Il np viene liberato solo quando lo stimolo è forte, quando il PdA ha una intensità
(frequenza) molto importante.
Slide 20 dx alto grandezza molecole, sono numeri di amminoacidi.

RNA polimerasi copia la sequenza di DNA genica. Negli eucarioti l’rna subisce maturazione come
abbiamo già detto, splicing importante nella regolazione dell’espressione dei nucleotidi, dove
avviene questo? Nel citoplasma.-> RNA maturo. Quando poi arriva al ribosoma viene tradotto in
una sequenza di amminoaicidi che poi formeranno il neuro peptide. Questi vengono sintetizzati
non subito nella loro forma matura, ma come una lunga catena polipeptidica chiamata PRE PRO
NEUROPEPTIDE e poi viene maturato con ‘tagli proteolitici’ a livello della catena polipeptidica
effettuati da proteine chiamate PEPTIDASI (proteasi-> proteine che tagliano altre proteine).

Splicing alternativo: a volte fa si che gli introni non vengano eliminati tutti oppure a volte possono
essere eliminati anche degli esoni-> si possono fare tanti RNA maturi diversi-> proteine diversi. Ci
sono alcuni neuro peptidi da un gene di partenza se ne generano più di 1 diverse a seconda di ciò
che viene trascritto, slide 24. Altro esempio slide 25 calcitonina (tiroideo) che regola l’omeostasi
del calcio-> dallo stesso gene per splicing alternativo si può generare CGRP, np neuronale correlato
al dolore.

Slide 26 endopeptidasi sono enzimi che sono deputati alla maturazione dei np: come prima cosa
tagliano il ‘peptide segnale’, il quale indica dove deve essere portato il np immaturo, è il pre pro
neuro peptide. La traduzione avviene a livello del reticolo endoplasmatico rugoso, molti ribosomi
sono legati alle sue membrane e quindi sintetizzano gli RNA che vengono trasportati subito fuori
dal nucleo. Le proteine sintetizzate a livello del reticolo, vengono subito inserite li dentro e da li
partono i pre pro polipeptidi per raggiungere l’apparato di Golgi, importante per le modifiche
post-traduzionali che avvengono nelle cisterne. Vengono poi inseriti nelle vescicole che li
trasportano al terminale. Nelle vescicole si trovano le peptidasi che fanno i tagli e lo ‘maturano’.
Come si muovono le vescicole dentro alla cellula? Sistema di microtubuli che veicola.

LEZ 19/11

Slide 27 trascrizione nel corpo cellulare poi traduzione e trasporto fino alle sinapsi. Processo di
trasporto veicolato dai microtubuli-> 2 passaggi fondamentali: traduzione del citoplasma, a ridosso
del reticolo endoplasmatico rugoso, cisterne in continuità del nucleo. Ci sono le proteine che
devono essere secrete, il polipeptide tradotto viene preso dalle vescicole che poi lo portano
altrove. Pre pro peptide-> Appena si genera la vescicola che trasporta viene tagliato il peptide
segnale-> pro peptide. Prima tappa è l’apparato di Golgi, dove il polipeptide viene modificato post
traduzionalmente e viene maturato, con le peptidasi (fam proteasi). Ribosoma traduzione RNA.
Maturazione avviene mentre arriva al Golgi e mentre attraversa l’assone.

Come abbiamo detto dal pro peptide si generano più neuro peptidi.

Rilascio : a bassa frequenza viene liberato solo nt, per i np serve un pdA forte, stimolazioni ad alta
frequenza. Questo perché? Un pdA viene trasmesso lungo l’assone attraverso l’apertura di canali
ionici voltaggio dipendente che alterano la permeabilità della membrana al sodio e al potassio. Nel
terminale presinaptico c’è invece il canale per il calcio, apertura del quale può regolare l’evento di
esocitosi. Le proteine snap – snare ecc presenti sulla vescicola e sulla membrana del pre sinaptico
si devono annodare fra loro per far si che avvenga la fusione delle membrane per permettere il
rilascio del nt. Questo avviene solo se è presente il calcio, perché permette che il legame proteico
sia stabile. Per i np c’è bisogno di TANTO calcio. Spesso quindi insieme al nt vengono liberati uno o
più neuro peptidi, perchè la vescicola che si apre si libera di ciò che contiene. Il nt quando viene
liberato fa la sua azione poi viene ricaptato, mentre il np ha un processo di degradazione da parte
degli enzimi molto più lento e quindi viaggia più a lungo.

I recettori sono esclusivamente metabotrobi, 7 alfaeliche che passano nella membrana, associati
a una proteina G, formato dal trimero alfa beta gamma. Questo è anche formato in modo che
l’alfa leghi la molecola GDP nel momento in cui arriva lo stimolo-> cambiamento conformazionale,
alfa si stacca dal trimero e lega la GDP-> può essere attivata l’adenilato ciclasi che può funzionare
da secondo messaggero attivando la PKA che fa attivare la cascata di eventi, la trasduzione del
segnale. Oppure può essere attivata la fosfolipasi c, che prende PIP2, lo rompe e lo divide->
secondi messaggeri. Slide 38

Famiglie principali:

- Tachinine slide 40.

Per parlare delle altre famiglie necessario parlare di ipotalamo e ipofisi. Asse ipotalamo ipofisi. A
livello dell’ipotalamo ci sono dei neuroni che secernono (neurosecernenti) serie di fattori di rilascio
e di inibizione, che arrivano all’adenoipofisi facendole rilasciare gli ormoni. Neuroipofisi è
collegamento neuronale, mentre adenoipofisi vasi sanguigni (?).

- Ormoni ipotalamici: Ossitocina e vasopressina 46/49 nei topi si è notata una diversa
localizzazione dei recettori, da questo deriva la monogamia. Se nei circuiti di ricompensa
nel topo diventa monogamo, nell’avicola diversa localizzazione e no legami di coppia.
- Fattori di rilascio ipotalamici, quelli che vanno ad agire nell’adenoipofisi. RH e IF (inibitore).

LEZ 26/11 pacco sistema oppioide

Oppio, sostanza alcaloide, lattice estratto dal papavero.

Sistema del dolore, studia slide.

Slide 10: 3 vie, interazione di soli 3 neuroni. Via delle colonne dorsali lemnisco-mediali, stimoli
sensoriali tattili e propriocettivi. FINO A SLIDE 19

LEZ 30/11 FINO A SLIDE 48

LEZ 03/12 FIORENZA

SISTEMA CANNABINOIDE chiusura parte della neurotrasmissione

Fitocannabinoidi - molecole che derivano dalla cannabis-> THC principio attivo. La differenza tra le
preparazioni e i risultati di come viene trattato è la percentuale di THC contenuta. La scoperta del
sistema è nata da una domanda: come mai i derivati della pianta hanno un effetto psicoattivo?
Ci sono dei recettori. Perché quelli? Il nostro cervello produce endogenamente delle molecole
simili ai derivati della cannabis. -> legame con i recettori, poi azione su queste molecole endogene-
> identificazione sistema endocannabinoide, fatto da recettori e molecole segnale. Distribuzione
ampia di queste molecole: attivazione on demand= si attiva in risposta a qual cosa.

Recettori CB1, recettore metabotropo maggiormente espresso nel nostro cervello, e CB2. Gli
endocannabinoidi sono molecole lipidiche, non possiamo classificarli come neuro peptidi. Vero e
proprio sistema di neurotrasmissione-> ci sono quindi dei ligandi (endocannabinoidi, principali
agonisti sono 2-AG e anadamide) e recettori. I ligandi funzionano come nt. Normalmente è un
sistema spento, si attiva in maniera transitoria in presenza di stimoli stressanti.

Slide 55 recettori CB1 (1) si riferisce a neuroni gabaergici positivi alla col.-> soprattutto espressi
quindi in quella classe dei neuroni gabaercigi e meno nell’altra. Maggior espressione nella
membrana dei terminali presinaptici di questi neuroni gabaergici (in minor concentrazione anche
nei glutammatergici). Sempre accoppiati ad un alfa inibitoria dell’adenilato ciclasi. -> potente
sistema modulatorio degli altri sistemi.

Slide 56: regolazione metabolismo energetico. Ligandi rilasciati attraverso trasportatori e recettore
CB1 sta nel terminale presinaptico-> contesto che spiega che gli endocannabinoidi fungono come
segnali retrogradi, sintetizzati nel postsinaptico e agiscono nel presinaptico. Questo perché
essendo lipidi sono sintetizzati dagli acidi grassi, parte dei fosfolipidi che formano le membrane
biologiche. L’ipotalamo riporta un importante meccanismo di controllo che coinvolge la leptina,
che regola la sintesi degli endocannabinoidi bloccandola e stimolando la loro degradazione.
Quando il CB1 viene attivato regola l’espressione degli oressigeni ipotalamici, si attivano delle vie
intracellulari che aumentano il metabolismo aumentando l’ingestione di cibo. Partiamo dal fatto
che il metabolismo dipende da peptidi oressigeni e anoressiggeni. La leptina like ‘segnale di
sazietà’, è prodotta a livello del tessuto adiposo, quando le riserve quindi sono considerevoli i
livelli di leptina aumentano e agiscono sugli endocannabinoidi bloccandone la sintesi e
degradandoli. Dice quindi ai neuroni ipotalamici che non serve attivare i CB1, perché poi si
attiverebbero le molecole di segnale oressigene che segnalano il bisogno di cibo. Sintesi
endocannabinoidi, riferimento alla fosfolipasi C, che fa liberare DAG che viene convertito in 2-AG
dall’enzima diacil glicerolo lipasi alfa.

Slide 57 segnale retrogrado e regolatore del rilascio di GABA e glutammato. Per attivare il sistema
cannabinoide è necessaria un’attivazione del postsinaptico. Normalmente non sintetizza gli
endocannabinoidi, solo quando è stimolato. La via della fosfolipasi c è coinvolta, questo spiega che
il sistema è off-mode, deve essere attivato. Una volta stimolato il post-sinaptico è attivato, c’è la
sintesi degli endocannabinoidi e viene modulato il presinaptico per il rilascio di nt. SEGNALAZIONE
RETROGRADA GIA’ VISTA CON L’OSSIDO NITRICO. Anche in questo caso c’è la parte attiva nel post-
sinaptico, per l’ossido nitrico la sua sintesi è un processo attivo del post sinaptico. Stretta relazione
bidirezionale, post attivo modula il pre che a sua volta quindi rimodula il post. Simile anche il fatto
che sono de mobilizzati dai lipidi di membrana, sono mobilizzati on-demand, quando i meccanismi
di segnalazione li smuovono. Anche l’ossido nitrico, non sono entrambi racchiusi nelle vescicole.
Slide 61 forma di plasticità sinaptica che si declina in due direzioni: soppressione della inibizione
mediata da depolarizzazione oppure soppressione della eccitazione mediata dalla
depolarizzazione. Depolarizzazione post- parte la sintesi degli endocannabinoidi – segnalazione
retrograda azione CB1 – depolarizzazione indotta – soppressione inibizione: soppressione rilascio
di GABA mediata da attivazione post-sinaptico. Per la soppressione dell’eccitazione si deve
pensare al terminale glutammatergico.

Slide 59- sistema endocannabinoide regolatore depressione sinaptica. Importante capacità di


regolare sinapsi GABA e glutammatergiche, quindi importante per la plasticità, cambiamento della
forza della sinapsi, ossia quanto nt viene rilasciato.

Slide 62, i fitocannabinoidi favoriscono la socialità, favoriscono le relazioni. Studio che rimarca una
relazione fra sistema ossitosinergico e endocannabinoide. Recettore ossitocina può sintetizzare
anandamide (?)

LEZ 07/12 SVILUPPO SISTEMA NERVOSO PROF LA ROSA !slide!

LEZ 10/12

GASTRULAZIONE: embrione si impianta, cellule parte blu scuro iniziano a differenziare diventando
quelle gialle, proliferando e coprendo un’area detta ipoblasto. Nelle cellule blu allo stesso tempo si
forma la cavità amniotica, struttura a due foglietti (strati di cellule), da cui originerà il SN. A un
certo punto 15-16esimo giorno si crea nell’epiblasto la linea primitiva, che si invagina perché delle
cellule dell’epiblasto scendono e vanno a formare l’esoderma. -> formazione 3 foglietti: 1
ectoderma blu, mesoderma rosso, endoderma giallo. Da li origine tutti i tessuti dell’organismo.
Processo di differenziamento e proliferazione di cellule, gastrulazione. Video

NEURULAZIONE:

Neuro ectoderma: notocorda a forma di bastone che si forma nel mesoderma e da origine al
neuro ectoderma a partire da una parte dell’ectoderma. La notocorda fa invaginare una parte
dell’ectoderma facendo formare dal tubo neurale, che si forma a livello del 4 somite al giorno 21,
continuando a chiudersi in momenti diversi verso la direzione rostrale e caudale. Nella testa al
24esio giorno, 26 esimo coda. (nelle rane si chiude il tubo allo stesso momento). Noto corda
secerne molecole che bloccano la BMP-4 e le cellule senza di essa iniziano a produrre la placca
neurale, le restanti invece producono pelle (ectoderma), riferimento slide 27.

Tubo neurale-> processo di neuro genesi

- Proliferazione cellule del tubo, cellule epiteliali

Fino a slide 51

LEZ 14/12

07/01 RIPASSO PRE ESAME


Ore inizio 12 durata 80-90 minuti struttura risposta multipla con + risposte corrette e domande
aperte (partire dalla definizione, esempio se la domanda verte sui morfogeni partire dalla
definizione dei morfogeni, induzione neurale ecc).

RISPOSTA DOMANDE

1 INDUZIONE NEURALE

È un processo attivo dipendente da segnali induttivi rilasciati dalla notocorda. Questi segnali
induttivi sono costituiti dai morfogeni, molecole di segnalazione che influenzano il destino
differenziativo delle cellule agendo in maniera concentrazione-dipendente. La notocorda è
formata da un cordone di cellule mesodermiche e secerne proteine (folli statina, noggina, cordina)
in grado di inibire l’azione di proteine morfogenetiche dell’osso BMPs, soprattutto BMP4.
Quest’ultima promuove l’espressione di geni dell’epidermide e le proteine secrete dalla notocorda
impediscono loro il legame con i recettori e bloccano quindi la loro azione. Queste cellule che non
vanno più a formare l’epidermide formeranno il neuro ectoderma da cui genererà il tubo neurale
dopo i 20 giorni di gestazione, processo di neurulazione. Le cellule del neuro ectoderma si
dispongono in forma colonnare formando la placca neurale, la quale attraverso un processo di
invaginazione interna forma la doccia neurale, i cui margini si sollevano e si fondono formando un
tubo cavo. Le due estremità rostrale e caudale formano rispettivamente il neuroporo anteriore e
posteriore, che saranno gli ultimi a chiudersi nel 25 e 27 giorno di gestazione. Al confine tra la
doccia neurale e l’ectoderma si trovano le cellule della cresta neurale che hanno la capacità di
migrare per lunghi tratti e generare un ampio spettro di tipi cellulari che includono i neuroni e le
cellule di Schwann del sistema nervoso periferico, cellule della muscolatura liscia ed altre. Durante
lo sviluppo embrionale l’embrione si allunga ed il tubo neurale cambia, andando a formare tre
vescicole cerebrali che rappresentano i primordi del cervello, il prosencefalo, il mesencefalo e il
romboencefalo.

2 MODALITà D’AZIONE NEUROTROFINE

Il normale neuro sviluppo consta anche di processi regressivi, come la morte cellulare
programmata o apoptosi, una perdita di un gran numero di tutti i tipi di neuroni in tutte le regioni
del sistema nervoso. L’apoptosi è un processo intrinseco alla cellula, in cui l’attivazione di una
cascata di eventi porta alla frammentazione del nucleo e del citoplasma. Può essere apoptosi
scatenata da fattori esterni o da meccanismi interni e i suoi effettori sono le Caspasi, proteasi che
distruggono le proteine e le altre strutture cellulari. Ci sono dei fattori che contrastano l’apoptosi,
le neurotrofine, molecole proteiche secrete dal neurone post-sinaptico che promuovono la
crescita del neurone, guidano gli assoni e stimolano la sinaptogenesi. Esistono dei recettori
specifici per ogni neurotrofina, Trk recettori tirosin chinasici, ed uno in grado di legarsi a tutte, il
p75. I due domini dei recettori Trk si uniscono quando avviene il legame con la neurotrofina e
fosforilano le loro molecole a vicenda, permettendo la formazione di proteine che danno il via alla
trasduzione del segnale. Il recettore p75 invece appartiene alla famiglia dei ‘dependence
receptors’ : se non avviene il legame con la neurotrofina questo induce la morte cellulare, quindi la
sopravvivenza della cellula dipende dalla disponibilità del ligando. Secondo l’ipotesi neurotrofica
sostiene quindi che i fattori rilasciati dal bersaglio in quantità limitanti regolassero il numero di
neuroni in grado di differenziare e sopravvivere.

3 I NEUROPEPTIDI

Negli anni ’40 si dimostrò che i neuroni potevano secernere peptidi per la comunicazione
intercellulare. Per neuro peptidi si intende numerose molecole di natura proteica, più grandi dei
neurotrasmettitori ma più piccoli delle proteine, rilasciate da neuroni in seguito a precisi stimoli.
Vengono sintetizzati nel corpo cellulare, i loro recettori sono esclusivamente metabotropi e
vengono inattivati mediante attività enzimatica e non ricaptati come i neurotrasmettitori. Hanno
tre funzioni principali, quali la neurotrasmissione, la neuro modulazione (come i nt) e la
neurosecrezione come gli ormoni. La trascrizione dell’RNA avviene nel nucleo e la sua traduzione
nel citoplasma, a ridosso del reticolo endoplasmatico rugoso. Importante è il processo di RNA
splicing, poiché da un singolo gene possono essere tradotte diverse proteine. Nel ribosoma del
reticolo endoplasmatico rugoso l’RNA viene tradotto in una sequenza di amminoacidi formando
l’iniziale catena PRE-PRO-NEUROPEPTIDE. Le proteasi, in particolare le peptidasi, effettuano tagli
proteolitici nella catena polipeptidica e come taglio iniziale si effettua quello della molecola
segnale che indirizza il neuro peptide alla destinazione finale. Si passa quindi a PRO-neuropeptide.
Questo poi dai ribosomi del RER raggiunge l’apparato del Golgi dove subiscono modifiche post-
traduzionali e vengono poi immagazzinati in vescicole che attraverso un sistema di micro tubuli
trasportano il pro-peptide verso il terminale sinaptico e nel frattempo continua a maturare in
queste vescicole per mezzo delle proteasi e viene trasformato in un neuro peptide maturo. Il
rilascio dei neuro peptidi è diverso da quello dei nt, poiché si necessita di una maggiore quantità di
ioni calcio per permettere l’esocitosi delle vescicole. Lo stimolo elettrico, il potenziale di azione
deve essere ad alta frequenza, così da permettere l’apertura dei canali voltaggio-dipendenti per il
calcio, l’interazione dei complessi proteici SNAP e SNARE e la fusione delle vescicole con la
membrana fino a raggiungere la liberazione del neuro peptide maturo. FAMIGLIE NEUROPEPTIDI
ecc

4 STRUTTURA E FUNZIONE SPINE DENDRITICHE

Le spine dendritiche sono la sede fisica della maggior parte delle sinapsi glutammatergiche.
Morfologicamente possono assumere diverse forme e vengono definite come una protusione del
citoplasma delimitata da membrana ed hanno un comportamento dinamico, nel senso che
possono aumentare di numero, la loro superficie e influenzare poi le sinapsi, rafforzandole. Le
spine sono infatti responsabili del potenziamento a lungo termine nelle sinapsi a causa dei loro
cambiamenti strutturali che riguardano la loro espansione e la formazione di nuove spine.
L’espansione porta ad un maggior numero di flusso di calcio nei canali e di conseguenza un
maggior rilascio di neurotrasmettitore e di recettori associati. Aumentano le spine ed aumentano
anche le altre componenti, e questo permette un rafforzamento della sinapsi e conseguente
facilitazione di generazione di LTP. C’è quindi una relazione bi-direzionale fra terminale pre e post
sinaptico poiché si modificano funzionalmente a vicenda.
5 RECETTORI GLUTAMMATO

Il glutammato è il principale neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso. È sintetizzato a


partire dal glucosio ed è un amminoacido non essenziale, ciò significa che le nostre cellule sono in
grado di sintetizzarlo in loco, non potendo attraversare la membrana mediante la circolazione
sistemica. I suoi recettori sono sia recettori ionotropi e metabotropi. Quelli metabotropi sono
distinti in tre classi e gli ionotropi sono di tipo NMDA, AMPA e Kainato. I recettori AMPA sono
formati da 4 sub unità: tra due sub unità è presente il filtro di selettività, gruppo di amminoacidi
che indica a quali ioni il canale possa essere permeabile e per questo recettore c’è una differenza
sostanziale. Quando nel recettore AMPA è presente la sub unità GluR2 e quindi l’amminoacido nel
filtro di selettività è l’arginina R i canali sono permeabili solamente al sodio ed al potassio e non al
calcio. Se invece la sub unità GluR2 è assente, nel filtro di selettività è presente l’amminoacido
glutammina Q (processo di RNA editing) e il canale diventa permeabile agli ioni calcio. La sua
permeabilità al calcio dipende quindi dalle sub unità presenti nel canale. Altro recettore del
glutammato è il canale NMDA, che è sempre permeabile al calcio ma non basta il legame al
neurotrasmettitore per far si che si apra. È normalmente ostruito da ioni magnesio e quando si
apre attraverso il legame col glutammato cmq non può essere attraversato dagli ioni calcio. Per far
passare il calcio si necessita una depolarizzazione della membrana fino a -35mV che permette la
liberazione nell’NMDA di ioni magnesio. Questa voltaggio-dipendenza causa un ritardo
nell’apertura del canale.

6 RECETTORI GABA-ERGICI

Il GABA è il principale nt inibitorio del sistema nervoso e viene sintetizzato a partire dal
glutammato, mediante l’acido glutamico decarbossilasi (GAD) che elimina un gruppo carbossilico. I
principali recettori per il GABA sono GABA A e GABA B. il GABA A è un recettore ionotropo formato
da 5 sub unità ed ha la caratteristica di avere siti di legame anche per altre molecole, come ad
esempio le benzodiazepine o i barbiturici. Si riscontra un’azione inibitoria GABA perché il recettore
è un canale permeabile agli ioni cloro, con carica negativa, che si trova all’esterno degli
interneuroni gabaergici ed ha quindi un gradiente in ingresso. Questo porta ad una
iperpolarizzazione della membrana cellulare. Non sempre ha un’azione inibitoria, poiché c’è la
dipendenza della permeabilità del gradiente elettrochimico degli ioni nel canale, quindi il GABA
può avere anche un’azione depolarizzante. Il recettore GABA A è substrato delle proteine chinasi A
e C, infatti la fosforilazione e la sintesi dell’AMPc regolano la conduttanza del canale per gli ioni
cloro. Però questo dipende dai domini trans membrana che vanno a formare ogni singola sub
unità del recettore, solitamente sono due alfa due beta ed uno gamma, e danno al recettore
caratteristiche diverse. Ad esempio il recettore risponde alle benzodiazepine solo se fra le sub
unità è presente quella gamma. L’altro recettore GABA B è di tipo metabotropo ed è associato ad
un’alfa inibitoria dell’adenilato ciclasi, quindi la sua attivazione porta ad una iperpolarizzazione
della membrana. Quando il GABA B si trova nel terminale glutammatergico e si lega al GABA
questo inibisce il rilascio di glutammato.

7 COME VIENE ELIMINATO IL NEUROTRASMETTITORE DALLA FESSURA SINAPTICA


Il neurotrasmettitore una volta rilasciato dalle vescicole e legatosi al proprio recettore bersaglio,
rimane nella fessura sinaptica e necessita di essere eliminato. Questo avviene principalmente
mediante ricaptazione ad opera di specifici trasportatori retrogradi, che li reinseriscono nel
terminale presinaptico. Utile è anche l’azione dell’autorecettore, il quale posto nello spazio
extrasinaptico regola la sintesi e il rilascio del neurotrasmettitore. Per le catecolamine dopamina e
noradrenalina la ricaptazione a livello delle aree sottocorticali avviene per mezzo dei trasportatori
DAT e NET, proteine formate da 12 domini trans membrana. La dopamina nella corteccia
prefrontale viene invece maggiormente degradata, dall’attività enzimatica della proteina COMT.
La serotonina viene invece ricaptata dal trasportatore retrogrado SERT. Per il glutammato un terzo
elemento nella sinapsi, una porzione dell’astrocita, che contiene delle proteine trasportatrici
retrograde EAAT che hanno il compito di reinserirlo nel terminale presinaptico. Astrocita
fondamentale anche per il GABA, poiché li sono presenti gli enzimi GABA-T in grado di degradarlo.
Per il sistema colinergico l’eliminazione dell’acetilcolina dalla fessura sinaptica avviene tramite
degradazione per mezzo dell’enzima AChesterasi, che la trasforma in colina, riutilizzata poi per la
sintesi ed acido acetico.

8 CATECOLAMINE

Le catecolamine sono una classe di neurotrasmettitori sintetizzati a partire dall’amminoacido


essenziale tirosina, che viene assunto con la dieta. Per mezzo dell’attività enzimatica della tirosina
idrossilasi viene trasformata in L-DOPA, poi gli viene tolto un gruppo carbossilico ed il risultato è il
nt dopamina. Dalla stessa dopamina vengono poi generate adrenalina e noradrenalina.

TO BE CONTINUED

.-IL DOLORE

I nocicettori sono definiti come neuroni sensoriali afferenti il cui corpo cellulare è situato nei gangli
dorsali nel SN periferico e segnalano che il tessuto del corpo è stato danneggiato o potrebbe
esserlo. Ce ne sono di diversi tipi, ad esempio le fibre Adelta hanno assoni con diametro grande
che trasmettono l’informazione ad alta velocità segnalando una sensazione pungente di dolore
acuto, mentre invece le fibre c hanno un diametro più piccolo e non sono mielinizzati e la
sensazione provocata è di un dolore prolungato ed urente. Ma nocicezione e dolore sono due cose
distinte, la prima è definita come il processo sensoriale che fornisce i segnali al cervello per poi
localizzare il dolore, che è la sensazione, la percezione cosciente dello stimolo potenzialmente
lesivo. Un danno al nostro tessuto può risultare da stimolazione meccanica forte, temperature
estreme, esposizione a sostanze chimiche dannose ecc. La membrana dei nocicettori possiede dei
canali ionici Ca e Na (TRP) che vengono attivati da questi tipi di stimoli e che generano quindi un
pdA che si propaga dalla periferia verso il centro arrivando ai terminali sinaptici situati nella
sostanza gelatinosa, corna dorsali del midollo spinale. Arrivato il pdA vengono liberati nei terminali
i relativi neurotrasmettitori ecc.

Seguendo il tratto spino talamico laterale gli stimoli dolorosi seguono una via afferente che parte
dal nocicettore afferente primario di primo ordine (glutammatergico), che trasmette lo stimolo a
quello di secondo ordine situato nelle corna dorsali del midollo spinale. Il suo assone percorre il
midollo fino al tronco encefalico e raggiunge il talamo. Qui vari neuroni di terzo ordine portano il
segnale alla corteccia e al sistema limbico. Nella corteccia lo stimolo doloroso viene codificato e
‘diventa cosciente’ per mezzo della somatosensoriale, della insulare e della cingolata anteriore;
mentre nel sistema limbico le risposte al dolore derivano dall’ippocampo, dall’ipotalamo e
dall’amigdala. Corteccia e limbico si interfacciano producendo risposte comportamentali e legate
alla personalità. La risposta al dolore viene prodotta dai neuroni della sostanza grigia
periacqueduttale PAG, dove l’intensità dello stimolo viene modificata. La trasmissione nocicettiva
è quindi controllata indirettamente dalla PAG che attiva neuroni localizzati nel locus coeruleus e
nel midollo rostrale ventromediale che mandano segnali inibitori (via analgesica discendente).

OPPIOIDI ENDOGENI

Il cervello stesso produce sostanze simili alla morfina, derivata dall’oppio, e recettori associati, le
endorfine, encefaline e dinorfine. Tutti questi oppioidi endogeni permettono l’inibizione del
rilascio di neurotrasmettitori (glutammato e sostanza P) coinvolti nella trasmissione del dolore,
poiché legandosi ai loro recettori metabotropi inibiscono l’adenilato ciclasi, aumentano la
conduttanza al potassio e diminuiscono quella del calcio causando una iperpolarizzazione della
membrana. Recettori e oppioidi endogeni agiscono maggiormente su PAG e MRV e controllano
anche il rilascio di dopamina, inibendo i neuroni gabaergici che inibiscono il suo rilascio. Hanno
azione prevalentemente analgesica verso tutto l’organismo.

La sintesi delle endorfine deriva dal Pro-Opiomelanocortina POMC ed inizia nel lobo anteriore e
nel lobo intermedio dell’ipofisi. Le cellule che lo secernono a livello del sistema nervoso centrale si
trovano nel nucleo arcuato dell’ipotalamo, nel nucleo del tratto solitario e nel midollo spinale. Da
li le proiezioni arrivano al sistema limbico, al mesencefalo e al midollo spinale. Le encefaline
derivano invece dalla pro encefalina A prodotta a livello della midollare del surrene e la loro
distribuzione e proiezione nel SNC è molto ampia e spesso correlata a quella delle dinorfine,
derivanti dalla maturazione della pro encefalina B.

I loro recettori sono rispettivamente DOR, MOR, KOR, tutti metabotropi che hanno appunto come
principale azione quella di ridurre il rilascio di nt eccitatori coinvolti nel dolore.

SINAPTOGENESI

Dopo aver raggiunto la corretta regione di destinazione e i corretti bersagli cellulari, le


terminazioni assoniche iniziano un processo specializzato nel quale si formano le strutture
sinaptiche. Durante lo sviluppo del sistema nervoso vengono prodotte un numero di sinapsi molto
superiore a quelle che poi permarranno, infatti durante la crescita si assiste ad un rimodellamento
in cui le sinapsi in eccesso vengono eliminate e le altre potenziate, secondo un principio ‘use it or
loose it’. la formazione iniziale di contatti tra assoni e dendriti sembra essere mediata da molecole
di adesione trans-sinaptica, le Caderine. Queste legano a e b catenine, che a loro volta contattano
il citoscheletro ed attivano la GTPasi Rho. L'adesione iniziale basata stabilizza i contatti asso-
dendritici transitori e dinamici abbastanza a lungo da consentire ad altre classi di molecole
sinaptogene di interagire e attivare cascate intracellulari che reclutano proteine sinaptiche. Queste
proteine sono le neuroligine che si legano ai recettori presinaptici delle b-neurexine creando
sinapsi glutammatergiche e gabaergiche. Altre molecole che promuovono la crescita di sinapsi
eccitatorie sono le SynCAM che si legano a CASK, proteina che ha un’azione implicata nel traffico
di canali ionici e interagisce con fattori di trascrizione.

Appena formate le sinapsi sono funzionali, ma silenti, poiché mancano nel terminale post-
sinaptico i recettori dei neurotrasmettitori. Durante il primo periodo di sinaptogenesi gli astrociti
secernono 2 tipi di proteine che interagendo con le proteine strutturali come ad esempio le
neuroligine, collaborano alla formazione dei recettori. Ad esempio le molecole della famiglia delle
efrina-B, che attraverso un legame e l’attivazione GRIP1, una proteina che aiuta ad ancorare i
recettori glutammato alla membrana postsinaptica, aiuta i recettori AMPA e NMDA a stabilizzarsi
nel postsinaptico. Altri importanti componenti per la stabilizzazione delle sinapsi e il processo di
‘pruning’ sono i fattori neurotrofici, la mielinizzazione neuronale ed anche stimoli ambientali, i
quali generano attività elettrica che innesca dei cambiamenti locali a livelli sinaptici, modificando
la composizione e la forza delle sinapsi, inducendo cambiamenti nella sintesi proteica generando
fattori di trascrizione che inducono specifici pattern di attivazione genica rilevanti per la
maturazione funzionale delle sinapsi.

INDUZIONE NEURITICA

Per quanto riguarda la formazione dei neuriti, dopo che i neuroni si sono aggregati si cominciano a
sviluppare assoni e dendriti grazie alla formazione del cono di crescita, una struttura con un’ampia
estensione chiamata lamellipodio, da cui si diramano estroflessioni di citoplasma chiamate
filopodi. Il movimento del cono è mediato da un reticolo citoscheletrico contenete proteine
motorie quali actina e miosina; il neurite si estende dietro il cono di crescita in movimento, grazie
dell’azione della tubulina che costituisce i microtuboli .

L’assone, per capire in che direzione deve crescere, si serve delle informazioni che gli arrivano
dall’ambiente circostante ad opera di diverse proteine: alcune di queste sono mobili (netrine, slits
e a volte semaforine) altre sono ancorate alla membrana, dunque fisse (semaforine a volte, CAM).
Le azioni di queste proteine dipendono da quattro meccanismi: attrazione per contatto, repulsione
per contatto, chemoattrazione, chemorepulsione.

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