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CONDUZIONE NERVOSA E TRASMISSIONE SINAPTICA

LA DIREZIONE DEGLI
IMPULSI NERVOSI
IL POTENZIALE DI RIPOSO
DEL NEURONE
Potenziale di membrana:
differenza di cariche
elettriche tra l’esterno e
l’interno della cellula. La
registrazione del potenziale
di membrana di un neurone
si attua inserendo due
elettrodi rispettivamente dentro e fuori la cellula, nel liquido extracellulare.
Il Potenziale di riposo: quando entrambi gli elettrodi sono nel liquido extracellulare
la differenza di potenziale tra loro è zero.
Quando invece la punta dell’elettrodo è
inserita all’interno di un neurone,
l’oscilloscopio misura un potenziale
stazionario di -70 mV. Ciò indica che il
potenziale all’interno di un neurone è di circa
70 mV inferiore (il neurone è polarizzato) a
quello del liquido extracellulare. Questa
differenza di carica elettrica tra l’interno e
l’esterno della membrana viene chiamata Potenziale di Riposo.
Il potenziale di riposo nasce dalla differenza nelle concentrazioni di ioni all’interno e
all’esterno della membrana neuronale. Gli ioni possono avere una carica positiva (+)
(Na+, K+, Ca++) o negativa (-) (Cl-). Nello stato di riposo, all’interno del neurone vi è
un’elevata concentrazione di uno ione positivo, il potassio (K+) e all’esterno di Sodio
(Na +). Questa distribuzione ineguale degli ioni Na+ e K+ all’interno e all’esterno
della cellula è determinato da 4 diversi fattori:
- Due fattori tendono a mantenere uguale la distribuzione di carica nei liquidi intra
ed extracellulari. - Due fattori, legati alla membrana neuronale, si oppongono al
mantenimento di questo equilibrio.
BASI IONICHE DEL POTENZIALE DI RIPOSO
1. La prima delle due forze che tende ad uniformare la distribuzione degli ioni
all’interno e fuori il neurone è il movimento casuale. Tale movimento casuale
tende a distribuire gli ioni in modo omogeneo. Infatti, la probabilità che gli
ioni si muovano seguendo il loro gradiente di concentrazione è più alta (da
aree in cui sono più concentrati ad aree in cui lo sono meno) che in direzione
opposta.
2. Il secondo fattore è il potenziale o gradiente elettrico. Qualsiasi accumulo di
cariche positive o negative in un’area tende a ridursi a causa della repulsione
(elettrostatica) tra ioni dello stesso segno e all’attrazione tra ioni con carica di
segno opposto. Nonostante la continua azione di questi fattori uniformanti,
nessuna classe di ioni è distribuita in modo uniforme ai due lati della
membrana neuronale.
Due proprietà della membrana neuronale sono responsabili della non uniforme
distribuzione di ioni Na+, K+ all’interno e all’esterno della membrana cellulare. Una
di queste proprietà è passiva, cioè non richiede apporto di energia. L’altra proprietà
è attiva e implica un costo energetico.
- La proprietà passiva della membrana neuronale è la sua permeabilità
differenziale agli ioni Na+, K+. Nello stato di riposo, i canali che consentono
alle molecole K+ di fluire liberamente attraverso la membrana cellulare sono
aperti, mentre i canali che consentono il flusso di Na+ generalmente sono
chiusi. Vi è una concentrazione più elevata di K+ all’interno della cellula;
pertanto, alcune molecole K+ fuoriescono dalla cellula attraverso i canali
aperti, producendo all’interno del neurone una carica di -70 mV rispetto
all’esterno. Gli ioni transitano attraverso la membrana in corrispondenza di
pori specializzati detti canali ionici.
- Il mantenimento del potenziale di riposo di un neurone è svolto da processi
attivi che richiedono energia. Il trasporto attivo di ioni Na+ fuori dalla cellula e
di ioni K+ entro la cellula non sono processi completamente indipendenti.
Sono effettuati da un meccanismo comune, legato alla membrana cellulare,
che consuma energia e che continuamente scambia 3 ioni Na+ con 2 ioni K+.
Questo meccanismo è
comunemente chiamato pompa
del sodio-potassio.
GENERAZIONE E CONDUZIONE DEI
POTENZIALI POST-SINAPTICI
Quando i neuroni si attivano, essi
rilasciano dai bottoni terminali
determinate sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori che diffondono
attraverso le fessure sinaptiche e interagiscono con molecole recettoriali
specializzate, presenti sulle membrane dei neuroni successivi all’interno del circuito.
Quando le molecole recettoriali si collegano con in neuroni postsinaptici si possono
determinare due effetti a seconda del tipo di recettore, del tipo di
neurotrasmettitore e del neurone postsinaptico in questione. La membrana si
iperpolarizza con un aumento del potenziale di membrana riposo (da -70 a -72 mV);
oppure si depolarizza con una riduzione della membrana a riposo (- 70 a - 67 mV). Le
correnti iperpolarizzanti o depolarizzanti che vengono generate nei dendriti si
propagano, attraverso il corpo cellulare, sino a raggiungere la porzione iniziale
dell’assone. Qui i segnali ricevuti dai vari dendriti del neurone vengono sommati
algebricamente e se il computo è sufficiente, stimola una reazione.
1. Potenziali postsinaptici inibitori (IPSP) perché riducono la probabilità che il
neurone scarichi;
2. Potenziali postsinaptici eccitatori (EPSP) poiché aumentano la probabilità che
il neurone scarichi.
Sia gli EPSP che gli IPSP sono risposte graduate. Ciò significa che la loro ampiezza è
proporzionale al segnale che li evoca. La trasmissione del potenziale postsinaptico
presenta due importanti caratteristiche: 1) è rapida 2) e decrementale, i potenziali si
riducono in ampiezza via via che si muovono lungo il neurone.
INTEGRAZIONE DEI POTENZIALI POSTSINAPTICI E GENERAZIONE DEL POTENZIALE
D’AZIONE
Se la somma algebrica di
depolarizzazioni e
iperpolarizzazioni pervenute in
ogni istante nel segmento iniziale
dell’assone in un dato momento
è sufficiente a portare la
membrana a un livello di
depolarizzazione detto soglia di
eccitazione, di solito -65 mV, si
genera un Potenziale d’azione
(PA). Il PA è un’esplosiva e
transitoria (dura circa 1ms)
inversione del potenziale di membrana da -70 a circa +50mV.
A differenza dei potenziali postsinaptici i PA non sono risposte graduate: la loro
ampiezza non è correlata all’intensità del segnale che le innesca. Al contrario, essi
rappresentano risposte tutto-o-nulla. In altre parole, si verificano in tutta la loro
ampiezza o non si verificano affatto.
LA CONDUZIONE DEL POTENZIALE D’AZIONE
Come si generano i PA e come sono condotti lungo l’assone? Mediante l’azione di
canali ionici-voltaggio-dipendenti: canali ionici che si aprono o chiudono in risposta a
variazioni del potenziale di membrana.
Il potenziale di membrana di un neurone a riposo si mantiene relativamente
costante. Questo sia perché la membrana a riposo è poco permeabile allo ione NA+,
sia perché esiste un meccanismo attivo che esclude dalla cellula quei pochi ioni NA+
che vi si diffondono passivamente.
Tuttavia, la situazione muta quando il potenziale di membrana dell’assone si
abbassa fino alla soglia di eccitabilità del neurone. La genesi del potenziale è dovuta
allo scambio di ioni attraverso due tipi di canali ionici molto particolari: i canali
voltaggio- dipendenti per il sodio (Na+) e per il potassio.
1. I canali ionici voltaggio dipendenti per il sodio si aprono e una corrente
massiva di NA+ entra nella cellula portando il potenziale di membrana da -
70mV a circa +50mV.
2. apertura dei canali ionici per il potassio: gli ioni potassio escono dalla cellula in
virtù del fatto che sono più̀ concentrati al suo interno e perché il versante
cellulare della membrana è positivo.
3. Circa 1 ms dopo l’inizio del PA, i canali ionici per il sodio si chiudono
impedendo che la depolarizzazione all’interno della cellula continui. Questo
evento segna la fine della fase di ascesa, e l’inizio della ripolarizzazione
4. Al termine del periodo di ripolarizzazione, i canali per il potassio lentamente si
chiudono: poiché questa chiusura avviene in modo graduale, troppi ioni K+
escono dal neurone iperpolarizzandolo per un breve periodo di tempo.
PERIODI REFRATTARI
È presente un breve periodo di circa 1-2 ms dopo l’inizio di un PA durante il quale
non è possibile innescarne un secondo. Questo periodo è definito periodo
refrattario assoluto.
Il periodo refrattario assoluto è seguito dal periodo refrattario relativo: il periodo
durante il quale è possibile far scaricare nuovamente il neurone ma solo applicando
uno stimolo più intenso della norma.
Alla fine del periodo refrattario relativo, l’intensità dello stimolo necessaria per
attivare il neurone ritorna al valore di base.
LA CONDUZIONE NEGLI ASSONI MIELINIZZATI
Gli assoni di molti neuroni sono
isolati dal liquido extracellulare da
una guaina lipidica chiamata
mielina. Negli assoni mielinizzati, il
flusso di ioni attraverso la
membrana si realizza solo negli spazi
compresi tra segmenti adiacenti di
mielina chiamati nodi di Ranvier, e
anche i canali di sodio sono
concentrati a livello di questi nodi.
Come si trasmette il PA negli assoni
mielinizzati?
Quando un PA si genera sulla membrana di un assone mielinizzato, il segnale è
trasmesso passivamente, cioè in modo istantaneo e decrementale, lungo il primo
segmento di mielina fino al successivo nodo di Ranvier. Anche se quando raggiunge
il nodo il segnale è alquanto attenuato, esso ha sufficiente intensità per aprire i
canali ionici per il sodio a livello del nodo e generare un PA.
Questo PA viene poi trasmesso passivamente lungo l’assone al nodo di Ranvier
successivo dove si scatena un altro PA e così via.
La mielinizzazione aumenta la velocità di conduzione assonale. Infatti, poiché la
trasmissione lungo i segmenti è istantanea ne risulta che il segnale “salta”
rapidamente lungo lʼassone rapidamente da un nodo all’altro. La trasmissione dei
PA negli assoni mielinizzati viene chiamata conduzione saltatoria.
LA TRASMISSIONE SINAPTICA
I neurotrasmettitori aumentano (sinapsi
eccitatoria) o diminuiscono (sinapsi
inibitoria) la probabilità che si verifichi
un potenziale d’azione
Il tutto avviene in meno di mezzo
millisecondo
Quando un impulso neurale arriva ad
una terminazione dell’assone fa sì che
delle piccole vescicole a forma di sacco
liberino i loro contenuti chimici
attraverso la membrana presinaptica
nello spazio sinaptico. La sostanza
liberata, chiamata neurotrasmettitore, reagisce con la membrana post-sinaptica e
modifica il potenziale di riposo della cellula ricevente generando un potenziale post-
sinaptico.
SINAPSI TRA NEURONI
SINTESI, DEPOSITO E TRASPORTO DEI
NEUROTRASMETTITORI
Nel SN sono presenti due classi diverse di
neurotrasmettitori. I piccoli neurotrasmettitori sono
di diverso tipo mentre i grandi sono tutti peptidi. I
peptidi sono semplici proteine. I neurotrasmettitori a
basso peso molecolare sono in genere sintetizzati nel
citoplasma dei
bottoni terminali
e impacchettati
in vescicole
sinaptiche a livello delle membrane
dell’apparato di Golgi. Una volta riempite di
neurotrasmettitori, le vescicole sono
immagazzinate in gruppi posti vicino alla
membrana presinaptica.
I neurotrasmettitori peptidici sono invece
sintetizzati dai ribosomi, nel citoplasma del
corpo cellulare e poi depositati in vescicole dalle membrane dell’apparato di Golgi.
Le vescicole sono trasportate lungo i microtubuli situati nell’assone e inviate ai
bottoni terminali.
IL RILASCIO DI NEUROTRASMETTITORI
Il processo di liberazione delle molecole di neurotrasmettitori prende il nome di
esocitosi. Quando un neurone è a riposo, le vescicole sinaptiche che contengono
neurotrasmettitori a basso peso molecolare si aggregano in vicinanza della
membrana presinaptica, particolarmente ricca di canali voltaggio-dipendenti per il
calcio.
L’arrivo del PA ai bottoni terminali apre
questi canali, e consente agli ioni Ca+ di
entrare nei bottoni. L’afflusso
intracellulare di calcio determina la
fusione delle vescicole con la membrana
presinaptica; nel punto di fusione la
membrana si apre e il
neurotrasmettitore è liberato nella
fessura sinaptica.
LʼATTIVAZIONE DEI RICETTORI
POSTSINAPTICI
Una volta liberati, i neurotrasmettitori attraversano la fessura sinaptica e si legano
con le molecole di recettore poste sulla membrana postsinaptica, generando un
potenziale postsinaptico.
Ciascun recettore è una molecola proteica che presenta siti di legame specifici solo
per un determinato neurotrasmettitore; ne consegue che ogni neurotrasmettitore
può trasmettere segnali solo a quei neuroni che dispongono i recettori in grado di
riconoscerlo. La maggior parte dei neurotrasmettitori si lega a diversi tipi di
recettore chiamati sottotipi recettoriali.
TIPI DI RICETTORI
Recettori IONOTROPI: associati a canali ionici ligando-dipendenti. Quando un
neurotrasmettitore si lega al recettore, il canale ionico associato si apre o si chiude
immediatamente, inducendo immediatamente un potenziale postsinaptico. Effetti
rapidi e locali.
Recettori METABOTROPI: associati a proteine G. Quando un neurotrasmettitore si
lega al recettore, una subunità della proteina G si dissocia. Le subunità possono:
spostarsi lungo la superficie interna della membrana e legarsi a un canale ionico;
diffondersi nel citoplasma influenzando le attività del neurone in vari modi. Effetti
diffusi, più lenti, di lunga durata.
RICAPTAZIONE, DEGRADAZIONE E RICICLAGGIO DEI NEUROTRASMETTITORI
L’attività dei neurotrasmettitori nella membrana viene terminata in 2 modi:
1. i neurotrasmettitori vengono riassorbiti (ricaptazione) all’interno dei terminali
presinaptici mediante un meccanismo mediato da proteine trasportatori;
2. i neurotrasmettitori vengono degradati (degradazione) nello spazio
intersinaptico da specifici enzimi.

prodotti della ricaptazione


vengono ricaptati all’interno del terminale e riciclati per la sintesi di nuovi
neurotrasmettitori.
I NEUROTRASMETTITORI
I neurotrasmettitori rilasciati a livello della maggior parte delle sinapsi dirette a
rapida azione del sistema nervoso centrale sono amminoacidi (i mattoncini di cui
sono costituite le proteine), i più studiati sono: il glutammato, l’aspartato, la glicina e
l’acido y-amminobutirrico (GABA). I primi tre sono comuni costituenti delle proteine
alimentari, mentre il GABA viene sintetizzato attraverso una semplice modificazione
della struttura del glutammato.
I NEUROTRASMETTITORI AMMINOACIDICI
GLUTAMMATO: è un neurotrasmettitore eccitatorio coinvolto nella trasmissione
d’informazioni in tutto il cervello. Viene usato dagli interneuroni, quindi, è
importante in tutti i tipi di elaborazione delle informazioni. È particolarmente
importante nei processi di apprendimento e di memoria.
GABA (acido gamma-amminobutirrico): è il principale trasmettitore inibitorio del
cervello. Blocca quindi la trasmissione del segnale tra neuroni e serve a controllare
l’eccitazione delle sinapsi che senza di esso potrebbe procedere in modo
incontrollato. Si usa infatti per combattere gli attacchi epilettici e per trattamenti
dell’ansia.
I NEUROTRASMETTITORI MONOAMMINICI
Sono sintetizzati a partire da un singolo amminoacido.
DOPAMINA: è il neurotrasmettitore che regola il comportamento motorio, la
motivazione, il piacere e l’attivazione emozionale. Livelli più elevati di dopamina
sono associati in genere ad emozioni positive. Ma la dopamina può produrre effetti
diversi in vie cerebrali diverse perché gli effetti di qualunque trasmettitore
dipendono dal tipo di recettore postsinaptico con il quale esso si lega. Il rilascio di
dopamina in alcune vie cerebrali, per esempio, gioca un ruolo nella
tossicodipendenza mentre in altre vie alti livelli di dopamina sono stati associati alla
schizofrenia. In altre vie ancora la dopamina contribuisce ai processi decisionali,
all’attenzione e al movimento.
ACETILCOLINA: è il neurotrasmettitore della maggior parte delle sinapsi del sistema
nervoso autonomo e di molte altre sinapsi del sistema nervoso centrale. È
responsabile di numerose funzioni, tra cui il controllo motorio volontario. Si trova
nei neuroni del cervello e nelle sinapsi in cui gli assoni si connettono ai muscoli e agli
organi del corpo, come il cuore. L’acetilcolina attiva i muscoli in modo da avviare il
comportamento motorio ma contribuisce anche alla regolazione dell’attenzione,
dell’apprendimento, del sonno, dell’attività onirica e della memoria. La malattia di
Alzheimer è associata ad un deterioramento di neuroni che producono acetilcolina.
La nicotina eccita i recettori dell’acetilcolina nel cervello, il che contribuisce a
spiegare perché le persone che si applicano i cerotti alla nicotina riferiscono di sogni
estremamente vividi e perché le persone che hanno smesso di fumare da poco
spesso hanno difficoltà a concentrarsi.
NORADRENALINA: influenza l’umore e l’attivazione fisiologica. È particolarmente
coinvolto negli stati di vigilanza e in una più intensa consapevolezza dei pericoli
presenti nell’ambiente.
ADRENALINA: accelera la frequenza cardiaca. restringe i vasi sanguigni. dilata le vie
aeree bronchiali.
SEROTONINA: è coinvolta nella
regolazione del sonno e della veglia,
dell’alimentazione e del comportamento
alimentare e aggressivo.
ENDORFINA: agisce all’interno dei percorsi
del dolore e dei centri emotivi del cervello;
una mancanza di endorfine diminuisce la
soglia del dolore o riduce l’abilità di auto-
calmarsi.
EFFETTI DELLE SOSTANZE CHIMICHE
SULLA NEUROTRASMISSIONE
I neurotrasmettitori sono sostanze chimiche contenute nelle vescicole sinaptiche
che vengono liberate nella fessura e assorbiti dall’altro neurone. Questo processo di
neurotrasmissione dell’informazione può essere influenzato da sostanze chimiche
esterne in due modi:
- Sostanze chimiche agoniste, facilitano la trasmissione sinaptica;
- Sostanze chimiche antagoniste, inibiscono la trasmissione sinaptica
LA SINDROME MANIACO-DEPRESSIVA
I farmaci antidepressivi inibiscono il riassorbimento della serotonina e di altre amine
L’azione di un neurotrasmettitore si svolge secondo sette tappe principali:
1. I nt vengono sintetizzati a partire da precursori per azione di specifici enzimi;
2. I nt vengono immagazzinati in vescicole;
3. Le molecole di nt che fuoriescono dalle vescicole vengono degradate dagli
enzimi;
4. L’arrivo di un pda determina la fusione delle vescicole con la membrana
presinaptica e il rilascio del nt nella sinapsi;
5. Le molecole di nt rilasciate si legano agli autorecettori e inibiscono il
successivo rilascio di altre molecole di nt;
6. Le molecole di nt rilasciate si legano ai recettori postsinaptici;
7. Le molecole di nt rilasciate vengono disattivate mediante ricaptazione o
degradazione enzimatica.
I farmaci esercitano effetti agonisti o antagonisti sulla trasmissione sinaptica agendo
su uno o più di tali tappe.

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