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CAPITOLO 4

CERVELLO E COMPORTAMENTO

Vermont, 1848, incidente di Phineas Gage. Gage utilizza una barra per forare gli
esplosivi per poi mettere la miccia, mentre fa questo lavoro un esplosivo esplode e la
barra gli perfora il cranio, danneggiando una parte del cervello e portandolo alla
perdita dell’occhio sinistro. Ciò non portò a delle disfunzioni, ma ad un cambio
comportamentale, infatti divenne scurrile e indifferente, portando anche alle persone
a lui più care a non riconoscerlo più. Tale incidente ci mostra il legame tra cervello,
mente e comportamento. La nostra identità è racchiusa nel cranio? Ciò che siamo e
che facciamo è tutto racchiuso nelle attività celebrali?

I NEURONI

Gli elementi di base del sistema nervoso sono costituiti da cellule altamente specializzate denominate
neuroni. Sono circa 100 milioni tra cervello e midollo spinale e sono connessi tra loro mediante dei circuiti
elettrici, simile ad un computer. I neuroni sono avvolti da una membrana cellulare che, oltre ad avere una
funzione protettiva, regolarizza gli scambi tra interno ed esterno della cellula. Ogni neurone ha 3 elementi
principali:

1. Corpo cellulare: detto anche pirenoforo o soma, contiene il nucleo e le strutture biochimiche
necessarie al metabolismo cellulare.
2. Dendriti: dal soma si diramano i dendriti, sono simili a delle antenne e recepiscono i messaggi
provenienti dai neuroni circostanti inviandoli al corpo cellulare. Possono ricevere input anche da più
di 1000 neuroni circostanti. Anche la superfice del corpo cellulare ha delle aree che possono essere
direttamente stimolate da altri neuroni.
3. Assone: fuoriesce da una parte del corpo cellulare, trasmette gli impulsi elettrici emessi dal corpo
cellulare ad altri neuroni. L’assone si dirama all’estremità in diversi terminali assonici. Ogni
terminale assonico prende il contatto con i dendriti di numerosi neuroni, così da trasmettere un
messaggio da un neurone a migliaia di altri neuroni.

La forma ed il ruolo funzionale dei neuroni cambiano ed i loro assoni hanno delle lunghezze che variano dai
pochi millimetri per i neuroni corticali a oltre 1 metro per alcuni neuroni midollari. Indipendentemente da
funzione e forma, i neuroni parano tutti la stessa lingua basata sullo scambio di impulsi elettrici. Intorno ai
neuroni, in numero 10 volte superiori, ci sono le cellule gliali che hanno una funzione “strutturale” per i
neuroni, infatti li sostengono dandogli nutrimento e proteggendoli dalle sostanze tossiche.

L’ATTIVITÀ ELETTRICA DEI NEURONI

I neuroni comunicano tra loro e con altre strutture non nervose (muscoli e ghiandole) generando segnali
elettrochimici.
1. In quiete: il neurone ha un potenziale di riposo elettrico dovuto ad una distribuzione asimmetrica
di ioni positivi e negativi ai due lati della membrana cellulare.
2. Quando viene stimolato, un flusso di ioni entrano ed escono dalla membrana cellulare inverte la
carica elettrica del potenziale di riposo, producendo un potenziale di azione o impulso nervoso.
3. In seguito che il neurone ha generato e scaricato l’impulso nervoso, l’equilibrio ionico originario
viene ripristinato ed il neurone torna in stato di riposo.

In tutto ciò un processo importante è svolto dalla membrana cellulare. Una sorta di filtro semi-permeabile
che permette a certe sostanze contenute nel fluido extracellulare di entrare nella cellula attraverso dei
canali ionici, impedendo o limitando il passaggio ad altre sostanze. L’ambiente chimico interno del neurone
differisce in maniera significativa dal suo ambiente esterno a causa della diversa concentrazione di atomi
caricati elettricamente detti ioni, e si parla di polarizzazione del neurone.

Si è scoperto che se viene stimolato l’assone di un neurone con un impulso elettrico, la sua carica muta
istantaneamente da -70 millivolt a +40 millivolt; questa variazione dura circa 1 millisecondo e si chiama
potenziale d’azione o impulso nervoso. Per i pochi istanti seguenti il pda (potenziale d’azione) il neurono
non è stimolabile in quanto non ci sono ioni disponibili, questa caratteristica si chiama periodo refrattario
assoluto, ossia il lasso di tempo in cui la membrana non è eccitabile e non è in grado di scaricare un altro
impulso. Ciò pone un limite al ritmo a cui possono viaggiare gli impulsi, tale limite negli umani è di 300
impulsi al secondo.

LEGGENDA:

 Na+= ioni sodio a carica


positiva
 Cl-= ioni cloro a carica
negativa
 A- o anioni= molecole
proteiche a carica negativa
 K+= ioni potassio a carica
positiva

LEGGE DEL TUTTO O NULLA

I potenziali d’azione si determinano con un’intensità uniforme e massima o non si determinano affatto, tale
legge è chiamata “legge del tutto o nulla”, infatti i mutamenti che avvengono nel potenziale negativo ma
che non sono sufficienti a creare un pda vengono detti potenziale graduati, i quali però possono sommarsi
gli uni agli altri arrivando ad innescare il potenziale d’azione.

LA GUAINA MIELINICA

Alcuni assoni sono ricoperti da una guaina mielinica, ovvero uno strato isolante grasso di natura lipidica
prodotto dalle cellule gliali durante lo sviluppo. Gli assoni che sono ricoperti da questa guaina sono detti
assoni mielinici, quelli che ne sono privi sono assoni amielinici. Il pda che attraversa gli assoni amielinici, li
attraversa come se fosse una miccia, da un punto all’altro, mentre in quelli mielinici il pda passa da un nodo
di Ranvier all’altro, ovvero delle zone in cui la guaina mielinica è sottilissima o assente, aumentando in ogni
“salto” la velocità di trasmissione, permettendo una migliore trasmissione del segnale elettrico. La guaina
mielinica nei neuroni non si presenta nel momento della loro nascita, ma si sviluppa col tempo,
incrementando le funzioni cognitive e muscolari. La mancanza di tale rivestimento può avere delle gravi
conseguenze, ciò accade a chi è affetto da patologie demielinizzanti (sclerosi multipla), infatti gli impulsi
elettrici non vengono trasmessi bene e ciò comporta un peggioramento nei movimenti portando anche alla
paralisi. Sappiamo che i neuroni comunicano tra loro mediante degli impulsi elettrici, ma per innescarli è
necessario un processo chimico.

COME COMUNICANO I NEURONI: LA TRASMISSIONE SINAPTICA

Negli anni 30 del XX secolo vi fu un dibattito su come avveniva la comunicazione tra i neuroni, c’era chi
sosteneva che la trasmissione sinaptica fosse elettrica e un flusso di corrente passasse dal neurone pre-
sinaptico al neurone post-sinaptico e chi sosteneva che c’era una trasmissione chimica dovuta al rilascio di
un mediatore chimico liberato dal neurone pre-sinaptico nello spazio sinaptico per poi raggiungere il
neurone post-sinaptico e innescare la catena di eventi alla base della trasmissione del segnale. Oggi
sappiamo che la maggioranza delle sinapsi è di natura chimica, ma sono presenti anche le sinapsi elettriche.

I neuroni producono neurotrasmettitori (NT), delle sostanze chimiche che trasmettono messaggi ad altri
neuroni, a muscoli e ghiandole attraverso lo spazio sinaptico. La comunicazione chimica avviene in 5 fasi:

1. Sintesi = i vari NT vengono prodotti nel neurone.


2. Immagazzinamento = e singole molecole vengono immagazzinate nelle vescicole sinaptiche situate
all’estremità dell’assone. Quando si crea il pda queste vescicole si fondono con la membrana
sinaptica per arrivare alla superfice esterna.
3. Rilascio = le molecole di NT vengono rilasciate nello spazio tra l’assone del neurone presinaptico
(emittente) e la membrana del neurone postsinaptico (ricevente).
4. Legame = le molecole attraversano lo spazio sinaptico e si legano ai ricettori, delle grosse molecole
proteiche incorporate nella membrana cellulare del neurone ricevente. Ogni neurone ricevente ha
una struttura per accogliere un determinato NT, come una serratura con una chiave. Quando una
molecola di NT si lega al proprio ricettore si crea una reazione chimica con 2 possibili conseguenze
nel neurone ricevente: eccitatoria o inibitoria.
5. Disattivazione = una volta legata al recettore, la molecola NT continua ad eccitare o inibire il
neurone finché non viene disattivata, infatti alcune molecole di NT vengono disattivate da delle
sostanze chimiche situate nello spazio sinaptico che le scompongono nei loro componenti; in altri
casi il NT è disattivato per un
meccanismo di ri-captazione e le
molecole di NT vengono
richiamate nei terminali
dell’assone presinaptico. Alcuni
farmaci antidepressivi inibiscono
la ri-captazione del NT eccitatorio
serotonina, che continua così ad
eccitare i neuroni riducendo la
depressione.
I segnali elettrici sono tutti identici, ma ciò che cambia è il NT, che sono diversi gli uni dagli altri, andando a
costituire ognuno un sistema a sé stante, che non interferisce e non subisce interferenze con gli altri sistemi.
Esistono tanti NT diversi, alcuni coesistono all’interno dello stesso neurone. Si possono trovare NT diversi
anche nello stesso terminale assonico o nella stessa sinapsi. Alcuni NT possono avere effetti sia eccitatori
che inibitori a seconda dell’area in cui agiscono.

Quasi tutti i NT agiscono su neuroni specifici, ma esistono anche i neuromodulatori, che hanno un’influenza
più estesa e generalizzata (ex. Le endorfine).

SINAPSI ELETTRICHE

Mentre nelle sinapsi chimiche il trasferimento del segnale elettrico richiede l’intervento di un mediatore
chimico, nelle sinapsi elettriche il segnale elettrico passa direttamente dalla cellula presinaptica a quella
postsinaptica. I due diversi tipi di trasmissione sono riconducibili a due diverse morfologie di sinapsi: nelle
sinapsi chimiche i neuroni sono separati da una piccolissima fessura, lo spazio sinaptico; mentre nelle
sinapsi elettriche i neuroni pre e post-sinaptici sono interconnessi da ponti protoplasmatici che permettono
la comunicazione, cosicché una corrente applicata ad una cellula fluisce direttamente nell’altra.

Le differenze sostanziali tra i diversi scambi (elettrici e chimici) sono nella velocità di trasmissione
(elettrico>chimico), sul fatto che nello scambio elettrico si perde la definizione di pre e postsinaptico poiché
lo scambio è bidirezionale. Ma se a livello funzionale le sinapsi elettriche sembrano avere solo vantaggi,
perché l’evoluzione ha favorito quelle chimiche? Le sinapsi chimiche, nonostante siano più lente, hanno un
comportamento molto più duttile e si prestano a comportamenti più complessi e variabili. Comunque le
sinapsi elettriche sono essenziali per molte funzioni del sistema nervoso centrale (SNC), infatti sono molto
presenti nel cervelletto, talamo, ippocampo, bulbo olfattivo e midollo spinale e anche nei muscoli cardiaci.

IL SISTEMA NERVOSO

Il sistema nervoso è il centro di controllo del corpo e ci sono 3 categorie principali di neuroni a garantire le
funzioni di input, output e di integrazione del sistema.
 Neuroni sensoriali: portano al cervello e al midollo spinale i messaggi (input) emessi dagli organi di
senso
 Neuroni motori: trasmettono agli organi e ai muscoli i messaggi (output) inviati dal cervello e dal
midollo spinale
 Interneuroni: mettono in relazione funzioni di input e output, sono più numerosi dei neuroni
sensoriali e motori e svolgono funzioni connettiva all’interno del sistema nervoso. Ad esempio ci
permettono di riconoscere un amico mettendo in connessione l’input del sistema visivo con un
ricordo delle caratteristiche di quella persona. La loro attività rende possibile la complessità delle
nostre funzioni mentali, delle nostre emozioni e dei nostri comportamenti.

Il sistema nervoso si può suddividere in diversi sottosistemi: sistema nervoso centrale (SNC) l’ungo l’asse
mediano e protetto da strutture ossee, il sistema nervoso periferico (SNP) che comprende tutte le strutture
nervose distribuite nel corpo e prive di protezione ossea.

IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO

Il sistema nervoso periferico comprendere tutte le strutture nervose che si trovano al di fuori del cervello e
del midollo spinale e che non sono contenute all’interno di una struttura ossea. Contribuisce alle funzioni di
input che ci permettono di percepire ciò che accade all’esterno e all’interno del nostro corpo e alle funzioni
di output, che ci permettono di rispondere agli stimoli con i muscoli e le ghiandole.

SISTEMA NERVOSO SOMATICO (SENSORIALE)

Il sistema nervoso somatico è composto da neuroni sensoriali specializzati nella trasmissione di messaggi
provenienti dagli organi di senso e dai neuroni motori che controllano i nostri movimenti volontari. Gli
assoni dei neuroni sensoriali si raggruppano formando i nervi sensitivi, come gli assoni dei neuroni motori
formano i nervi motori. Molti nervi sono comunque misti, contendo entrambe le tipologie. Il sistema
somatico permette quindi di percepire l’ambiente e reagire alle sue sollecitazioni.

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

L’ambiente interno dell’organismo viene regolato dal sistema nervoso autonomo, che controlla le ghiandole
e la muscolatura cardiaca, i vasi sanguigni e i diversi apparati e organi. Governa quindi principalmente azioni
involontarie, ma è coinvolto anche in molti aspetti della motivazione, del comportamento e delle risposte
allo stress. È suddiviso in due parti: sistema nervoso simpatico (ortosimpatico) e sistema nervoso
parasimpatico. I due sistemi agiscono sulle stesse cose ma in modalità opposte. Il sistema nervoso
simpatico agisce unitariamente e ha una funzione di attivazione, ad esempio in una situazione stressane il
sistema simpatico aumenta il battito cardiaco per far affluire più sangue ai muscoli, dilata le pupille per
permettere una visione migliore, in pratica mette in funzione tutte le risorse del corpo per attivare la
reazione di fuga o di combattimento. A differenza del simpatico, il sistema nervoso parasimpatico agisce in
maniera più specifica, solo su uno o due organi alla volta, ha il compito di rallentare i processi e mantenere
uno stato di quiete (ad esempio rallenta il battito cardiaco). Così i due sistemi tengono i nostri valori in
omeostasi (in equilibrio). Delle volte i due sistemi si coordinano per una determinata funzione, ad esempio
nell’atto sessuale maschile il sistema parasimpatico fa dilatare i vasi sanguigni del pene per permettere
l’erezione e quello simpatico permette l’eiaculazione.

SISTEMA NERVOSO CENTRALE

Il sistema nervoso centrale ci distingue dalle altre creature, infatti esso comprende l’encefalo ed il midollo
spinale, che connette quasi tutte le parti del sistema nervoso periferico al cervello.

 Il midollo spinale: quasi tutti i nervi entrano ed escono dal SNC mediante il midollo spinale, una
struttura lunga poco più di 40cm. Assomiglia ad una
H o ad una farfalla, l’interno è composto da corpi
cellulari di colore grigio e la parte esterna è bianca,
composta da assoni mielinizzati che collegano i vari
livelli di midollo spinale tra loro. Alcune sequenze di
stimolo-risposta si possono attivare direttamente
nel midollo senza passare dal cervello (ad esempio
se si tocca qualcosa che brucia). Il sistema dei
riflessi spinali riduce i tempi di reazione perché non
si deve aspettare che il messaggio venga codificato
dal cervello e che esso ci dica cosa fare e riduce
anche i potenziali danni che si possono subire.
 L’encefalo: comprende il midollo allungato, il ponte e il mesencefalo che insieme formano il tronco
dell’encefalo, regolatore della vita vegetativa. Nella fossa cranica posteriore trova sede il cervelletto,
che ha un importante ruolo nella coordinazione motoria, nel controllo muscolare e dell’equilibrio. Si
ha poi il diencefalo, composto dal talamo, una struttura essenziale per le funzioni sensoriali e
l’ipotalamo, che regola l’attività ormonale, infine abbiamo i due emisferi con i due nuclei, che hanno
rilevanza nell’attività motoria. Il cervello è l’organo che consuma più energia nel nostro corpo, infatti
nonostante sia solo il 2% del nostro peso, consuma il 25% dell’ossigeno e il 70% del glucosio, anche
perché non è mai in riposo.

SVELARE I SEGRETI DEL CERVELLO

I neuroscienziati usano vari modi per studiare le strutture e l’attività del cervello. Per studiare al meglio il
cervello, specialmente quale area ricopre una determinata funzione, si tende a studiare i casi in cui c’è una
lesione celebrare (anche perché procurarne una per la sola curiosità degli scienziati è poco etico).
LA DISSOCIAZIONE SEMPLICE E DOPPIA
Le neuroscienze cognitive combinano le neuroscienze con la psicologia cognitiva e studiano le funzioni di
diverse parti del cervello. Se c’è un comportamento inusuale e un’evidente lesione cerebrale, si può
concludere che la parte del cervello in esame è associata al comportamento osservato.
LE TECNICHE DI ABLAZIONE E DI STIMOLAZIONE
Un altro metodo per valutare la funzionalità del cervello è con l’ablazione (distruzione) e stimolazione. I
ricercatori possono produrre delle lesioni selettive del sistema nervoso tramite asportazione chirurgica o
applicazione di energia elettrica, termica o chimica. Tali esperimenti vengono quasi sempre svolti su animali
o su esseri umani che hanno subito per necessità una rimozione chirurgica di un tessuto cerebrale
patologico. Con la stimolazione invece vengono iniettate delle sostanze chimiche nel cervello per studiarne
gli effetti. Alcune regioni del cervello sono stimolabili anche con impulsi elettrici a bassa intensità trasmessi
mediante degli elettrodi fissi.
TECNICHE DI REGISTRAZIONE ELETTRICA
Gli elettrodi oltre a stimolare l’attività elettrica sono anche in grado di registrarla, riuscendo a captare le
“conversazioni” che avvengono nel cervello. L’elettroencefalografo (EEG) è uno strumento che misura
l’attività di vasti gruppi di neuroni tramite dei grossi elettrodi applicati sul cuoio capelluto.
IMAGING CEREBRALE
Gli strumenti più avanzati sono le tecniche di imaging, che forniscono immagini molto dettagliate delle
diverse strutture del SNC. I più importanti sono la TAC, la PET, la RMN e la fMRI.
La TAC e RMN forniscono informazioni morfologiche estremamente dettagliate, mentre a PET e la fMRI
consentono di “fotografare” l’attività cerebrale.
Nella TAC un fascio focalizzato di Raggi-X fotografa piccole sezioni del cervello. Un computer analizza le foto
e crea delle immagini interne del cervello riprese da tante angolazioni diverse. La TAC è 100 volte più precisa
delle normali radiografie, inoltre permette la visione delle parti molli. Permette di visualizzare il cervello solo
lungo l’asse trasversale (assiale)
La RMN crea delle immagini basate sulla risposta degli atomi di idrogeno a un campo magnetico emesso
dalla macchina, questa tecnica è altamente precisa e permette di visionare il cervello lungo i 3 assi dello
spazio: assiale, longitudinale (da SX a DX) e coronale (da avanti a dietro).
Le scansioni TAC e RMN forniscono quindi delle immagini della struttura cerebrale. Le scansioni PET invece
misurano l’attività cerebrale, inclusi il metabolismo, il flusso sanguigno e l’attività dei neurotrasmettitori
(NT).
Siccome i neuroni si alimentano di glucosio, per preparare i pazienti ad una PET viene iniettata loro una
dose di glucosio radioattivo, che permette di creare un’immagine a colori del cervello. Se un paziente ad
esempio sta elaborando un problema, in base alla distribuzione del glucosio il ricercatore può sapere che
parte del cervello viene attivata.
Un’evoluzione della RMN è la RM funzionale (fMRI), che è in grado di fornire immagini del flusso sanguigno
cerebrale in tempo reale.
LA STIMOLAZIONE MAGNETICA TRANSCRANICA (TMS)
La stimolazione magnetica transcranica permette di disattivare una parte selezionata del cervello
attraverso un circuito magnetico. Ciò permette di studiare in sicurezza le funzioni delle diverse aree
cerebrali. La TMS permette quindi di creare una lesione cerebrale temporanea e reversibile.

IL CERVELLO GERARCHICO: STRUTTURE E FUNZIONI COMPORTAMENTALI


Le strutture di base del cervello sono quelle comuni ad altri esseri vertebrati, ovvero quelle che governano
le funzioni fisiologiche primarie che ci tengono in vita. Su di esse si sono innestate delle strutture più recenti
che ci coinvolgono funzioni più complesse come emozioni, percezioni sensoriali e pensiero.
Il cervello è sempre stato diviso convenzionalmente in 3 segmenti principali: rombencefalo, mesencefalo e
prosencefalo. L’elemento chiave dello sviluppo cerebrale è la corteccia cerebrale.

IL ROMBOENCEFALO
Il romboencefalo è il livello più basso e primitivo del cervello. Quando il midollo spinale entra nel cervello si
allarga e forma il bulbo e il ponte, strutture che compongono il tronco encefalico. Al tronco encefalico si
attacca l’altra parte principale del romboencefalo: il cervelletto.
IL TRONCO ENCEFALICO: SISTEMI DI SOPRAVVIVENZA
Le strutture del tronco encefalico controllano funzioni essenziali per la vita (attività cardiaca e respiratoria),
ne fanno parte il bulbo, il ponte ed il mesencefalo. Il midollo allungato (bulbo), lungo tra i 3 e 4 cm, è la
prima struttura soprastante il midollo spinale. È sede dei nuclei di origine di vari nervi cranici (come il nervo
vago), quasi tutti i nervi connessi al cervello passano per il midollo allungato. La lesione del midollo
allungato causa quasi sempre la morte. Il ponte è situato poco sopra il bulbo e rappresenta anch’esso una
struttura di passaggio delle fibre nervose tra livelli inferiori e superiori del sistema nervoso. Contiene dei
gruppi di neuroni che regolano il sonno e controlla funzioni vitali come la respirazione, una sua lesione può
causare la morte.
IL CERVELLETTO, CENTRO DEL COORDINAMENTO MOTORIO
Attaccato nella parte posteriore del tronco encefalico è situato il cervelletto, composto principalmente da
corpi cellulari grigi (materia grigia) in numero superiore ai neuroni contenuti nel cervello stesso. Il
cervelletto presiede al coordinamento muscolare, ma ha ruolo anche nella memoria. I singoli movimenti
motori vengono avviati nei centri cerebrali superiori, ma la tempistica ed il coordinamento son dettati dal
cervelletto. nel regno animale i gatti hanno un cervelletto particolarmente sviluppato. Le funzioni del
cervelletto vengono facilmente alterate dall’alcool. Il danneggiamento de cervelletto causa problemi motori.
Il cervelletto non è indispensabile per la vita.

IL MESENCEFALO
Il mesencefalo è la parte più breve e rostrale (posta all’estremità anteriore) del tronco encefalico, è formato
da due strutture: i peduncoli cerebrali, laterali e il tetto, posto tra i due. Il mesencefalo contiene i collicoli
superiori e inferiori, coinvolti nelle funzioni visive ed uditive, è coinvolto anche nell’elaborazione degli
stimoli dolorifici.
LA FORMAZIONE RETICOLARE, CUSTODE DEL CERVELLO
All’interno del mesencefalo si trova un sistema di neuroni che prende il nome di formazione reticolare,
struttura che copre un ruolo cruciale nei processi di regolazione dell’attività cerebrale. La formazione
reticolare agisce da sentinella, avvisando i centri superiori del cervello che stanno arrivando dei messaggi,
bloccandoli o lasciandoli passare. La formazione reticolare ha una parte ascendente che manda input alle
regioni superiori del cervello per allertarlo, e una parte discendente, attraverso la quale i centri superiori del
cervello possono ammettere o rifiutare l’input sensoriale.
La formazione reticolare ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda il sonno, la coscienza e l’attenzione.
Se si inibisce la sua funzione, certi “messaggi” non arriveranno mai al cervello e non verranno mai registrati
e codificati. Un grave danneggiamento della formazione reticolare può indurre ad un coma permanente.
La formazione reticolare ha un ruolo fondamentale anche nell’attenzione, funziona da filtro per gli stimoli
che ci giungono.

IL PROSENCEFALO
Il prosencefalo è la porzione più avanzata del cervello sotto un punto di vista evolutivo. La sua struttura
principale è il cerebrum, ossia il cervello, composto da due emisferi che si avvolgono intorno al tronco
encefalico. La porzione esterna del prosencefalo ha un sottile rivestimento, la corteccia.
IL TALAMO, LA CENTRALE SENSORIALE DEL CERVELLO
Il talamo è posto al di sopra del mesencefalo, ha una struttura complessa, suddivisa in più zone di fasci di
fibre; la sua funzione è quella di un centralino che organizza gli input provenienti dagli organi sensoriali e gli
indirizza nelle aree appropriate del cervello. Una lesione del talamo può creare uno stato confusionale a
causa della mancata o erronea codifica delle informazioni sensoriali. Spesso una persona schizofrenica ha
delle anomalie al talamo.
L’IPOTALAMO: MOTIVAZIONE ED EMOZIONE
L’ipotalamo è situato sotto il talamo (da qui il suo nome), è composto da minuscoli gruppi di cellule
neuronali e ricopre molteplici funzioni. L’ipotalamo è molto importante per molti aspetti della motivazione
e delle emozioni, compresi il sonno, l’appetito, l’aggressività e il comportamento sessuale. Un danno
all’ipotalamo può cambiare completamente il comportamento di una persona. Ha connessioni importanti
con il sistema endocrino, composto da ghiandole che producono ormoni. È adiacente all’ipofisi, ovvero la
ghiandola comandante, così l’ipotalamo controlla molte secrezioni ormonali che regolano lo sviluppo
sessuale, il comportamento sessuale, il metabolismo e le reazioni allo stress. L’ipotalamo è coinvolto anche
nel piacere e nel dispiacere, quindi nel rilascio della dopamina.

PSICOFISIOLOGIA DELL’EMOZIONE
Le emozioni consistono in una risposta psicofisiologica ad un evento scatenate, detto emotigeno. Lo stato
emotivo è misurabile nelle parti del corpo, ad esempio nella sudorazione della pelle, nella pressione
arteriosa. Però non tutte le persone reagiscono agli stimoli allo stesso modo, quindi queste misurazioni sono
attendibili all’incirca al 60%.
IL SISTEMA LIMBICO: MEMORIA, EMOZIONE E COMPORTAMENTO GUIDATO DALL’OBBIETTIVO
Il sistema limbico è un insieme di strutture che si trovano nella parte mesiale degli emisferi, aiuta a
coordinare dei comportamenti necessari per soddisfare dei bisogni motivazionali ed emotivi che nascono
nell’ipotalamo. È anche coinvolto nella memoria.
Due strutture fondamentali del sistema limbico sono l’ippocampo e l’amigdala. L’ippocampo è coinvolto
nella formazione e nella conservazione dei ricordi, se danneggiato viene compromesso il ricordo di eventi
recenti. L’amigdala organizza i livelli di risposta motivazionale ed emotiva, specie quelli legati all’aggressività
e alla paura. L’amigdala è connessa con l’ippocampo e interviene nella formazione di ricorsi emotivi. Certe
droghe, come la marijuana e la cocaina inducono piacere attraverso la stimolazione di aree limbiche della
ricompensa che utilizzano la dopamina come neurotrasmettitore.
LA CORTECCIA CEREBRALE, LA PARTE PIÙ EVOLUTA DEL CERVELLO
La corteccia cerebrale è un rivestimento spesso meno di 1cm che forma lo strato più esterno del cervello, è
il prodotto finale della sua evoluzione. Non è essenziale per la sopravvivenza, ma è ciò che ci rende umani.
La corteccia è circonvoluta, ciò rende possibile la compressione di molto tessuto corticale in uno spazio
piccolo. Il 75% della superfice della corteccia sta all’interno delle scissure (le fenditure che separano le
diverse parti del cervello). Una grossa scissura corre lungo la sommità del cervello, dividendolo nei due
emisferi (DX e SX). All’interno di ogni emisfero c’è la scissura centrale, che divide il cervello in una metà
anteriore e una metà posteriore, una terza scissura, chiamata scissura di Silvio, percorre la superfice laterale
del cervello in direzione antero-posteriore.
La superfice laterale di ogni emisfero è suddivisa in 4 lobi: frontale, parietale, occipitale e temporale. Un
quinto lobo, quello dell’insula, è situato nella parte mediale di ogni emisfero. Ogni lobo è impegnato in
determinate funzioni sensoriali e motorie. Le grandi aree della corteccia che non sono impegnate in funzioni
sensoriali e motorie, formano la corteccia associativa, coinvolta in processi come il pensiero, la memoria e
la percezione.
LA CORTECCIA MOTORIA
La corteccia motoria controlla gli oltre 600 muscoli volontari del corpo, è posta nella parte posteriore del
lobo frontale. Ogni emisfero controlla le parti del corpo opposte, quindi un danno alla corteccia motoria
dell’emisfero destro creerebbe una paralisi alla parte sinistra del corpo.
LA CORTECCIA SENSORIALE
Aree specifiche della corteccia ricevono input dai recettori sensitivi. Tranne per gusto e olfatto, è stata
individuata un’area specifica della corteccia per ognuno dei sensi.
La corteccia somatosensoriale riceve gli input sensoriale e dà origine alla sensazione di caldo e freddo,
tattili e al senso di equilibrio e di posizione. Sta nella parte anteriore del lobo parietale, dopo la corteccia
motoria, da cui la separa la scissura centrale. La quantità di corteccia dedicata a ciascuna area del corpo è
direttamente proporzionale alla complessità.

LA COMPRENSIONE E LA PRODUZIONE DEL LINGUAGGIO


Due aree specifiche che si occupano della produzione e della comprensione del linguaggio si trovano in
diversi lobi dell’emisfero sinistro.
L’area di Wernicke, situata nel lobo temporale, è coinvolta nella comprensione del linguaggio. Un danno a
questa area non permette la comprensione del linguaggio scritto e/o parlato.
L’area di Broca, situata nel lobo frontale, è coinvolta nella produzione del linguaggio attraverso le sue
connessioni con la regione della corteccia motoria che controlla i muscoli utilizzati per parlare. Danni a
questa regione permettono alle persone di comprendere il linguaggio ma di non riuscire ad esprimersi
verbalmente.
LA CORTECCIA ASSOCIATIVA
La corteccia associativa è coinvolta in tante funzioni mentali importanti (percezione, linguaggio e pensiero).
Queste aree sono dette anche “aree silenziose” poiché la loro stimolazione elettrica non da origine a
nessuna esperienza sensoriale o motoria. Negli umani occupa il 75% di tutta la corteccia cerebrale. Uno
studio la definisce “l’anello mancante dell’evoluzione”. Danni in quest'area possono causare alterazioni di
funzioni come il linguaggio, la comprensione e il pensiero.
LOBI FRONTALI: LE DIFFERENZE TRA GLI ESSERI UMANI E LE ALTRE SPECIE ANIMALI
Negli esseri umani il lobo frontale occupa il 29% della corteccia (17% negli scimpanzè e 7% nel cane). Il lobo
frontale si occupa di attività come l’autoconsapevolezza, la pianificazione, l’iniziativa e la responsabilità;
resta la parte più misteriosa del nostro cervello. La maggior parte delle cose che sabbiamo sui lobi frontali
deriva dagli studi svolti su persone che hanno riportato un danno in quell’area. Un danno ai lobi frontali può
causare una perdita delle capacità intellettuali come la pianificazione e l’esecuzione di azioni, inoltre
essendo implicata nell’esperienze emotive potrebbe rendere una persona completamente apatica,
disumanizzarla.
Negli ultimi anni si è studiata sempre di più una regione del lobo frontale, la corteccia prefrontale, situata
dietro la fronte, è la sede delle funzioni esecutive, come la pianificazione strategica mentale ed il controllo
degli impulsi. Deficit delle funzioni cognitive producono seri problemi comportamentali. Le persone con
disturbi alla corteccia prefrontale sembrano ignorare le conseguenze future delle loro azioni,
preoccupandosi solo di quelle immediate.

LA LATERIZZAZIONE EMISFERICA: L’EMISFERO DESTRO E L’EMISFERO SINISTRO


L’emisfero destro e sinistro sono collegati da un’ampia fascia bianca di fibre nervose mieliniche. Il corpo
calloso è un ponte neuronale composto da fibre mieliniche bianche che funge da raccordo comunicativo
principale tra i due emisferi e consente loro di operare unitariamente. La laterizzazione è la locazione
maggiore di una funzione in un emisfero rispetto all’altro. Ad esempio un danneggiamento dell’emisfero
sinistro può portare ad un’afasia di Broca, mentre l’emisfero destro si occupa prevalentemente delle
relazioni spazio-temporali, immaginazione e abilità artistiche. L’emisfero destro è più attivo con la presenza
di emozioni negative, mentre l’emisfero sinistro con quelle positive.
IL CERVELLO DIVISO: DISCONNETTERE GLI EMISFERI
Nonostante la laterizzazione, il cervello funziona all’unisono. Ma cosa accadrebbe se la comunicazione tra i
due corpi callosi venisse interrotta? I due emisferi lavorerebbero in maniera individuale, senza comunicare
l’uno con l’altro.

LA PLASTICITÀ DEL CERVELLO: IL RUOLO DELL’ESPERIENZA E IL RECUPERO DELLA FUNZIONE


La plasticità neuronale è la capacità dei neuroni di modificarsi nella struttura e nella funzione.
COME INFLUISCE L’ESPERIENZA SULLO SVILUPPO DEL CERVELLO
Lo sviluppo del cervello è programmato da comandi impartiti dai geni, ma il modo in cui si esprimono tali
comandi è influenzato dall’ambiente, incluso l’utero materno, ad esempio:
1. Se la futura madre si espone ad alte dosi di alcol, può compromettere la giusta formazione del
cervello e produrre dei danni permanenti nel bambino.
2. Il cervello dei topi allevati in un ambiente stimolante è più grande e pesante rispetto a quelli
cresciuti in un ambiente standard.
3. I neonati prematuri accarezzati e massaggiati regolarmente mostrano uno sviluppo neurologico più
rapido rispetto a quelli non sottoposti a tale trattamento.
4. Le scansioni con RMN fatte ai musicisti di violino dimostrano una più estesa rappresentazione della
mano sinistra nell’area somato-sensoriale destra.
5. L’alcolismo cronico inibisce la produzione di nuove connessioni neuronali nell’ippocampo,
danneggiando la memoria e l’apprendimento.
Il cervello di ogni singolo individuo segue quindi un suo processo evolutivo specifico. Il cervello si modifica e
adatta in base alle esperienze di vita.
GUARIRE IL SISTEMA NERVOSO
Quando il tessuto nervoso è lesionato o muoiono dei neuroni, i neuroni sopravvissuti possono ripristinare la
funzionalità; possono alterare la propria struttura sviluppando reti allargati di dendriti o estendendo gli
assoni per formare nuove sinapsi o aumentano la produzione dei NT.
La neurogenesi è la produzione di nuovi neuroni nel sistema nervoso, avviene sia in età infantile che in età
adulta. Nell’età adulta però è stata accertata solo nell’ippocampo. Una tecnica rivoluzionaria per lo sviluppo
della neurogenesi comporta l’impianto nel cervello di cellule staminali neuronali, delle cellule immature
non differenziate, che possono prendere qualsiasi tipo di funzione e trasformarsi in qualsiasi tipo di
neurone. Questa pratica permette alle cellule staminali di raggiungere qualsiasi area del cervello,
soprattutto se in fase di sviluppo o di degenerazione. È una pratica che si potrà rivelare molto utile per
combattere malattie come Alzheimer o sclerosi multipla. Le cellule staminali potrebbero avere la chiave
anche per ritardare l’invecchiamento del cervello.

IL SISTEMA NERVOSO INTERAGISCE CON I SISTEMI ENDOCRINO E IMMUNITARIO


Il sistema nervoso interagisce con altri due sistemi di comunicazione interni al corpo: il sistema endocrino
ed il sistema immunitario.

LE INTERAZIONI CON IL SISTEMA ENDOCRINO


Il sistema endocrino è composto da un gran numero di ghiandole ormonali distribuite in tutto il corpo. La
sua funzione è quella di passare informazioni da un organo all’altro, ma invece degli impulsi nervo (come il
SN), utilizza gli ormoni, dei messaggeri chimici che vengono immessi dalle ghiandole nel circuito sanguigno.
Molti di questi ormoni incidono sullo sviluppo e sul funzionamento della psiche. Il sistema di comunicazione
del sistema endocrino è molto più lento rispetto a
quello del sistema nervoso, che si basa su impulsi
elettrici, poiché gli ormoni rilasciati viaggiano
attraverso il sangue. I messaggi trasmessi con il
sistema nervoso hanno una stimolazione
immediata, quelli col sistema endocrino hanno una
stimolazione più prolungata.
Gli ormoni incidono sul nostro sviluppo già da prima
della nascita, circa al 3-4 mese di gestazione. Gli
ormoni rilasciati determinano il sesso del bambino.
Molto interessanti per gli psicologi sono le
ghiandole surrenali, che fungono da fabbriche di
ormoni, producono e secernano circa 50 ormoni
diversi. Le ghiandole surrenali producono il NT
dopamina.

LE INTERAZIONI CON IL SISTEMA IMMUNITARIO


Il sistema nervoso e quello endocrino non comunicano esclusivamente tra loro, ma anche con il sistema
immunitario. Il sistema immunitario perlustra e protegge in continuazione il nostro corpo, riuscendo a
capire quali sostanze ci appartengono e quali sono estranee e possono quindi crearci dei problemi. Questo
riconoscimento avviene perché delle sostanze estranee denominate antigeni inducono una risposta
biochimica da parte del sistema immunitario.
Il sistema immunitario ha la capacità di memorizzare gli antigeni, così che in futuro lo riconoscerà
immediatamente e produrrà le armi biochimiche (gli anticorpi) per distruggerlo. Purtroppo anche se la
memoria del sistema immunitario è perfetta, le sue difese non lo sono e spesso i virus o i batteri che si
evolvono velocemente riescono a sfuggire alle sentinelle del nostro corpo e farci ammalare. I tre sistemi
sono tutti collegati e interagiscono tra loro, influenzando il nostro comportamento e pensiero.

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