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LE “PORTE” ENERGETICHE
Le lezioni precedenti sono servite per comprendere che l’uomo è un essere vibrante
immerso in un mondo di vibrazioni e che l’armonia della sua salute, dipende dall’equilibrio
tra le energie interiori e quelle esteriori.
Le cellule inoltre sono dei veri e propri circuiti oscillanti, capaci di emettere e ricevere onde
che si accordano su frequenze variabili, ponendosi in risonanza.
Analizzando le cellule notiamo che sono costituite da una membrana esterna che
circoscrive e contiene un citoplasma, all’interno del quale si dispone un nucleo che
contiene il Dna e dirige tutte le funzioni della cellula.
La membrana funge da filtro, il citoplasma simile a un agar contiene invece, numerosi
corpuscoli preposti al metabolismo cellulare e alla produzione di energia.
Nelle cellule troviamo la base della vita e la loro azione è di tipo bio-elettro-chimico-
magnetico: bio in quanto vivente, elettro poiché produce l’energia necessaria a creare un
campo magnetico, chimico per le reazioni che al suo interno avvengono.
Già negli anni venti, il fisico e biologo russo George Lakhowsky, per mezzo delle sue
teorie sull’oscillazione cellulare, fece notare che le varie strutture all’interno della cellula
costituiscono delle vere e proprie bobine elettriche in grado di emettere o amplificare
radiazioni elettromagnetiche.
Alla Terra giungono radiazioni cosmiche ad altissima frequenza, provviste di un potere
penetrante migliaia di volte superiore ai raggi X, in grado di attivare i circuiti oscillanti
cellulari.
La cellula quindi è concepita come una macchina elettrica alimentata non solo dall’energia
prodotta al suo interno dai mitocondri, ma anche dalle onde cosmiche emesse dai corpi
celesti, confermando il significato di unità espresso dall’olismo: tutto è collegato al tutto.
Fin da tempi remoti i filosofi riconoscono l’uomo come “un microcosmo nel macrocosmo”;
prendendo come punto di riferimento la legge della corrispondenza della filosofia ermetica
(già discussa nelle lezioni precedenti) e applicandola alla cellula, si comprende quindi, il
funzionamento dell’Universo e dell’uomo ( quello che è in alto è uguale a quello che è in
basso).
L’uomo, infatti, è costituito da una membrana (l’aura) che funge da radar e permette gli
scambi tra interno ed esterno, da un citoplasma (il corpo) in cui sono immersi gli organi e
da un nucleo (il cuore) da cui provengono la vita e le informazioni genetiche (l’essenza).
La cellula che meglio assomiglia, sia morfologicamente sia funzionalmente ,a un radar, è
quella nervosa (neurone) il cui corpo (neurite) si prolunga attraverso numerose
ramificazioni (dendriti) che rappresentano pertanto delle piccole antenne, ognuna
suscettibile di vibrare su una determinata lunghezza d’onda al fine di trasmettere al
cervello un’idea sensoriale.
Se si estende questo schema all’uomo, si comprende che egli stesso è una vera e propria
antenna (un radar appunto) sensibile alle onde che riceve dall’ambiente ed emittente di
vibrazioni capaci di creare un campo elettromagnetico.
L’essere umano riceve le onde esterne per mezzo del campo aurico composto, come un
radar, da recettori sensibili che le canalizzano in una linea mediana invisibile, che collega
il cranio al pube e lungo gli arti definiti: “le tre V” per la forma che assumono quando sono
aperti. Il rilevamento e la trasmissione delle onde captate fino agli organi periferici, la
mano per esempio, non dipendono dalla nostra volontà ma sono governate direttamente
dal sistema nervoso simpatico.
Questo dimostra che, ogni volta che si esegue un trattamento con i cristalli, è necessario
fare il vuoto mentale e attivare la nostra costituente “ sensitiva”, che permette di creare
l’empatia.
La linea mediale in cui l’energia vitale-creativa s’incanala, segue l’andamento della spina
dorsale e la si può comparare, per analogia, a un grosso cavo elettrico collegato
direttamente alla centrale generante e captante ( il cervello) e a numerosi spinotti ( i gangli
spinali) con cui trasmette l’impulso a tutto il sistema nervoso (a tutti i fili).
Il corpo umano, anatomicamente parlando, è percorso al suo interno da una fitta rete di
nervi, veri e propri fili elettrici (dal verbo greco neuron deriva: filo) che mettono in
comunicazione il cervello (la centrale ricevente) e il midollo spinale (cavo conduttore
primario) con la circonferenza del corpo e trasmettono le sensazioni al centro e le volontà
alla periferia.
I nervi sono i fili conduttori collegati al radar (l’aura); non a caso, infatti, sono avvolti da
una guaina protettiva (detta mielinica) come lo sono i fili di un normalissimo impianto
elettrico. Osservando una comune mappa neurologica, è stupefacente l’assomiglianza con
uno schema elettrico.
Il sistema nervoso è il principale apparato di controllo e comunicazione del corpo; ogni
pensiero, azione ed emozione ne riflettono l’attività.
Il suo meccanismo di segnalazione, ossia il mezzo con cui comunica con le cellule del
corpo, è l’impulso elettrico che è rapido, specifico e produce risposte immediate.
Il sistema nervoso usa i milioni di recettori sensitivi per monitorare i cambiamenti che
avvengono sia all’interno che all’esterno del corpo.
Questi cambiamenti sono chiamati stimoli e l’azione acquisita è detta impulso sensitivo
che corre alla velocità di 200 m/ sec lungo i nervi, dal cervello alla periferia e viceversa,
incontrando, a intervalli più o meno regolari, ammassi di neuroni: i gangli.
Il sistema nervoso non lavora da solo per regolare e mantenere l’omeostasi corporea, ma
è coadiuvato in questo dall’apparato endocrino che costituisce il secondo importante
sistema di controllo.
L’omeostasi è la capacità dell’organismo di mantenere in condizioni relativamente stabili il
proprio ambiente interno, nonostante il mondo esterno sia in continuo cambiamento,
agisce perciò sull’equilibrio tra l’energia interiore e quella esterna.
Il sistema nervoso opera mediante impulsi elettrici immediati, mentre l’apparato endocrino
produce ormoni che immessi nel sangue, esercitano la propria attività più lentamente,
nell’arco di tutta la vita.
Sebbene gli ormoni producano svariati effetti che agiscono sull’organismo, i più importanti
processi che controllano sono: la riproduzione, la crescita e lo sviluppo, la mobilitazione
delle difese immunitarie, il mantenimento dell’equilibrio energetico e del metabolismo
cellulare.
TIROIDE è situata nel collo di fronte la laringe e produce, sotto lo stimolo dell’ipofisi,
importanti ormoni come la tiroxina, la triiodotironina e la calcitonina, per mezzo dei quali
regola il metabolismo (in particolare quello del calcio), controlla l’attività del cuore, influisce
sull’eccitabilità nervosa, stimola l’accrescimento scheletrico, la maturazione sessuale e lo
sviluppo psichico.
PARATIROIDI: sono quattro piccole ghiandole poste dietro la tiroide, che secernono il
paratormone preposto al controllo del metabolismo specifico del calcio e del fosforo.
SURRENALI: sono due ghiandole a forma di piramide irregolare, poste su entrambi i reni.
Ognuna è costituita da due zone ben distinte e istologicamente diverse:
- La corticale (esterna) che secerne gli ormoni adrogeni, il cortisolo (anti stress e anti
dolorifico) e l’aldosterone (equilibrio idrico).
- La midollare (interna) che produce le catecolamine (l’adrenalina e la noradrenalina),
due importanti neurotrasmettitori che agiscono sul sistema neurovegetativo.
EPIFISI o ghiandola Pineale o corpo pineale, per l’assomiglianza morfologica con una
pigna, secerne la melatonina, ormone dedito a regolare i ritmi circadiani (cicli di circa 24
ore dei processi fisiologici) e l’adreno-glomerulotropina, che stimola la produzione di
aldosterone nel rene.
TIMO: si trova dietro lo sterno, nella parte superiore del torace e svolge un certo ruolo
della risposta immunitaria.
Ghiandole endocrine
Il corpo umano, energeticamente parlando, è molto simile nella sua struttura e
funzionamento, alla sua costituente fisica perché, come spiegato nelle lezioni precedenti,
ne è la matrice invisibile. La parte fisica, infatti, è la manifestazione visibile di una
corrispondenza energetica invisibile.
L’energia all’interno del corpo circola in un intreccio di linee “immaginarie” longitudinali
chiamate meridiani, il cui decorso è spesso sovrapponibile e simile a quello dei nervi.
I meridiani sono in relazione con l'esterno e regolano il rapporto tra l’uomo e l'ambiente, tra
l’energia esterna e quella interna, garantendo l’equilibrio (omeostasi energetica) e
quell'unità Uomo - Cosmo per cui le leggi che regolano l'universo, improntano anche la
fisiologia umana.
Molteplici sperimentazioni sia radiologiche che elettromagnetiche e soprattutto
l’esperienza clinica millenaria, forniscono prove che attestano l’esistenza dei meridiani,
cosi come molte sono le persone che durante sedute di cristalloterapia, provano
sensazioni di formicolio o attivazione energetica che seguono la loro linea.
1) 3) 2)
Le altre due, Ida e Pingala, si avvolgono attorno ad essa trasportando le due polarità
energetiche: la maschile (positiva) è ascendente ed è associata all’energia solare (gialla),
mentre la femminile (negativa) è discendente e corrisponde all’energia lunare (blu).
Lungo il suo decorso, la Kundalini attraversa i sette chakra principali, attivandoli e, giunta
all’ultimo, detto “loto dai mille petali”, conduce la coscienza dell’individuo in uno stato
definito “ di realizzazione del sé”. I greci chiamavano la kundalini caduceo o pedaso
mercuriale, rappresentandola con un bastone avente due serpenti attorcigliati, che si dice
appartenuto al dio Ermes o Mercurio, a volte con le ali e con due nastri bianchi attaccati. Il
caduceo fu poi associato al bastone di Asclepio, quindi alla medicina e in Italia è usato
come emblema dell’Ordine dei Farmacisti.
caduceo Kundalini
interagire con le ghiandole endocrine e cui fanno riferimento tutti quelli minori, sono sette
(quante le ghiandole) e sono localizzati longitudinalmente sulla linea mediana del corpo: il
fulcro del sistema nervoso.
Il sette è il numero del compimento ciclico, del rinnovamento; Ippocrate diceva che “ il
sette, per le sue virtù nascoste, mantiene nell’essere tutte le cose, dispensando vita e
movimento…”. Sette sono i giorni della settimana, i gradi della perfezione, le sfere celesti, i
colori dell’arcobaleno e le note musicali che sono abbinate ai sette chakra.
Ciascuno dei chakra, quindi, ha il proprio centro in corrispondenza di una delle sette
ghiandole endocrine e ha la funzione di stimolarne la produzione ormonale.
Gli ormoni sono messaggeri chimici (informazioni energetiche) secreti direttamente nel
sangue, che li veicola verso il proprio “ bersaglio”. Attraverso gli ormoni, queste ghiandole
diffondono la propria informazione e portano a termine il proprio compito ossia, regolare
l’attività metabolica degli organi annessi.
I chakra, nella simbologia indiana, sono assimilati al Loto e, in base al numero dei loro
petali, sono rappresentati graficamente usando gli yantra (forme geometriche o mandala)
e abbinati a un determinato suono (mantra), elemento, senso e a un colore.
Fin dai primi anni della nostra vita, siamo stimolati a trovare le corrispondenze tra gli
oggetti e le loro forme: nelle scuole per l’infanzia, per esempio, i bambini giocano con un
cubo portante su una faccia le incisioni delle varie forme geometriche e altri solidi di
dimensioni inferiori, che entrano in queste fessure. In questo modo la mente è allenata a
trovare le corrispondenze e a facilitare, in seguito, il senso logico.
Il primo approccio con la cristalloterapia segue questa modalità e il punto d’associazione
mentale che facilita la scelta e il posizionamento dei cristalli sul corpo, è individuato
attraverso i colori.
Il primo incontro e la prima attrazione fisica istintiva tra noi e i cristalli sono di tipo
visivo, poiché i colori sono prerogative essenziali delle pietre e l’occhio ne è
influenzato.
Grazie a Kirlian, alle sue scoperte e agli strumenti da lui inventati, possiamo fotografare la
luce (che in natura è invisibile) attorno al corpo vivente, rendendola visibile sotto forma di
colori (l’aura emotiva) che, com’è stato spiegato nelle lezioni precedenti, permette di
valutare lo stato di salute. Questi colori altro non sono che i corrispettivi dei chakra, quindi
potendoli vedere e potendo relazionare la loro intensità con lo standard ottimale, abbiamo
un parametro scientifico attendibile di riferimento.
Fig. 7
Sette chakra sette ghiandole endocrine
con rispettivi Yantra e colori
I cristalli sono esseri viventi di luce pura (possiamo giustamente riconoscerli come prismi
di “luce congelata”) e il colore con cui si mostrano ai nostri occhi indica quale frequenza
dello spettro elettromagnetico scompongono ed esaltano e a quali chakra corrispondono.
La figura 7) ci permette di notare come i colori si ammorbidiscano, man mano che si sale
dalla zona corporea più vicina alla terra, verso quella più aerea, deducendo che i chakra
(quindi anche i cristalli) con colori caldi e densi sono abbinati alla parte più fisica del corpo,
mentre quelli a colorazione fredda, leggera sono associati alla costituente più mentale e
spirituale, sebbene, come sappiamo, non vi sia separazione tra di loro.
I cristalli di uno stesso tipo presentano tuttavia, tonalità e sfumature diverse, poiché sono
esseri viventi con una propria identità e con elementi distintivi individuali (il corrispettivo
Il vero pittore sulla tavolozza dovrebbe costruirsi i colori partendo dai tre di base,
rendendoli più chiari o più scuri, utilizzando il bianco (che si ottiene dalla miscela di tutte
le sette varietà cromatiche) e il nero (invece dalla loro assenza).
Il bianco e il nero “contengono” i colori (la vita) e permettono di apportare sfumature alla
loro natura. Questi due colori neutri sono, infatti, usati nel Tao per rappresentare lo yin e
lo yang, le due forze opposte, complementari e consecutive.
L’essere umano non può essere considerato solo come un organismo “anatomico”, ossia
sezionabile in numerose parti indipendenti, poiché ogni elemento che lo costituisce esiste
e opera con e per mezzo di tutti gli altri, in perfetta sinergia e sincronia.
Questo concetto vale anche per i chakra, sebbene si è soliti disegnarli ben distinti e
indipendenti. Osservando l’arcobaleno, tra i suoi colori non si notano separazioni nette,
bensì sfumature e accavallamenti, perciò anche i chakra si compenetrano e si miscelano,
cosi come avviene tra i colori primari, per dare origine a quelli secondari.
Le filosofie orientali parlano chiaro: “ il corpo è la casa dell’anima”, perciò, essendo il
corpo, un edificio, preferisco suddividerlo in piani che ospitano varie camere (organi e
ghiandole endocrine) comunicanti, in cui interagiscono le energie che escono ed entrano
attraverso le varie porte (i chakra).
I piani sono tre:
- inferiore: l’addome, in cui sono situate le camere dove si svolge la vita pratica, le
faccende familiari, dove si conservano e si stivano le provviste, dove sono i ripostigli e la
cantina, dove si gioca o ci si lascia andare ai vizi, dove si crea e si vive a contatto con il
mondo.
- centrale: il torace, in cui troviamo la stanza dove riposarsi, prendersi cura di sé,
l’intima alcova in cui condividere l’amore più intimo, sia con il partner che con le persone
amate.
- superiore: il cranio, in cui isolarsi per ritrovarsi o per sviluppare i propri talenti, le
proprie idee o aspirazioni, dove poter comunicare agli altri i propri ideali o cercare un
incontro con lo spirito.
Un uscio e un abbaino mettono la casa in comunicazione con la terra e il cielo, mentre i tre
piani interni sono collegati fra loro per mezzo di due porte e ospitano varie stanze, con le
rispettive porte d’accesso e intercomunicazione.
I chakra inferiori quindi, cooperano per trasmettere il proprio influsso all’addome, il
mediano al torace e quelli superiori al cranio.
Tre sono i colori primari, perciò incominciamo con l’analizzare le tre porte energetiche
corrispondenti e, successivamente, le altre intercomunicanti.
Riportando la nostra attenzione sulla figura 7), notiamo che la porta energetica di colore
rosso, solitamente classificata con il nome di 1°chakra, è localizzata alla base della
shusumna, in corrispondenza degli organi genitali e rappresenta l’uscio della “casa-uomo”.
La kundalini, l’energia vitale creativa, infatti, è rappresentata con il colore rosso e, non a
caso, nasce proprio in questo punto la cui energia, fotografata, assume la stessa identità
cromatica.
Deduciamo ,allora, che questo chakra regola la forza vitale, la creatività, la sessualità,
l’attaccamento e l’accettazione incondizionata della vita, e di tutto ciò che rappresenta la
nostra costituente genealogica. L’albero senza radici non può vivere, quindi è necessario
riconoscere, apprezzare e ritrovare il contatto con il passato, la famiglia (sia anagrafica,
che umana), la forza creativa che nasce, in una coppia, attraverso l’unione sessuale e in
ognuno di noi, per mezzo dell’equilibrio tra la nostra forza maschile e quella femminile (yin
e yang).
Questa porta energetica è la soglia di passaggio e comunicazione con il lato materiale sia
della nostra esistenza, sia di quella dell’umanità, che dei regni vegetale, minerale e del
pianeta.
Questo chakra ci mette in contatto anche con il nostro inconscio più profondo, con quella
zona della mente che Jung definiva “ la cantina oscura” ( stanza nera) piena di scheletri,
fantasmi, specchi ossia quella stanza della psiche in cui si depositano le nostre paure,
illusioni, ferite, traumi, in attesa di essere risolti. Molti “maestri” dell’umanità collocano
l’inconscio nella zona dei piedi, infatti, l’atto simbolico di lavarli, significa pulire la parte più
buia e nascosta del nostro essere.
I cristalli che operano sulla frequenza energetica di questa porta, serviranno a stimolare lo
scioglimento di tutte quelle informazioni antiche, ancora depositate o cristallizzate nella
nostra cantina, che il nostro inconscio ancora trattiene, impedendoci di vivere nel presente
e aprirci al futuro, creando zavorre pesanti che ci tolgono il fiato, la voglia di agire e di
vivere. I cristalli ,oltre ad allentare l’attaccamento di questi vincoli, fanno sì che la
coscienza ne prenda atto, “illuminandosi”, e si attivi per liberarsene, lasciando il posto alla
luce e alla comprensione e, per mezzo dello sviluppo della consapevolezza, facilitare
l’accettazione di ciò che è accaduto come esperienza necessaria per crescere.
Il chakra rosso, infatti, è direttamente sintonizzato con quello blu, localizzato in
corrispondenza della gola e della tiroide, ghiandola endocrina che regola l’accrescimento
scheletrico (di riflesso anche la crescita spirituale e umana), la maturazione sessuale e lo
sviluppo psichico (presa di coscienza).
2) PORTA BLU
La porta energetica di colore blu mette in collegamento il piano mediano con le stanze
superiori. Solitamente è definita 5° chakra, è situata nella regione del collo e interagisce
con la tiroide che, personalmente, considero l’ingresso per accedere alla realtà spirituale,
celeste, paranormale, esoterica e con l’interiorità meditativa.
Certe fonti etimologiche, infatti, fanno risalire l’origine della parola “tiroide” al greco “Thyra”
che significa porta, ma è anche al nome di un’isola greca (Santorini) che certe ricerche
geologiche riconoscono come appartenente alla mitica Atlantide.
Cristalli come il lapislazzulo o il turchese che aiutano a entrare in contatto con il metafisico
e l’astrale, sono abbinati a questo chakra e confermano le deduzioni logiche appena
esposte.
La porta energetica blu è associata alla polarità femminile discendente, Pingala, (di segno
negativo) tanto che la maggioranza dei cristalli a lei abbinati hanno un’energia morbida,
avvolgente, protettiva e consente di valorizzare la costituente materna, istintiva, creativa
del nostro essere.
Affezioni alla tiroide sono più frequenti nelle donne poiché si trovano spesso a dover
crescere in fretta e seguire ritmi inattesi, incontrollabili, talvolta maggiori anche delle loro
aspettative. L’isterismo, disagio tipico femminile, si crea quando l’utero, (dal latino
“ysteros”) a causa di troppo stress o disfunzioni fisiologiche, si restringe e si manifesta con
crisi in cui la voce diventa sibilante, simile a quella di un bambino che si lamenta.
La stessa anomalia fonetica si riscontra anche negli uomini con un’energia femminile più
marcata e negli individui di entrambi i sessi, che trovano difficoltà a lasciare la vita
infantile-adolescienziale e riconoscersi nei panni degli adulti.
La loro voce rimane come quella di un bambino.
La porta blu opera energeticamente sull’attitudine di comunicare, sia in forma verbale che
non-verbale, sul modo di parlare e confrontarsi con gli altri, con il mondo, con la società e
sulla capacità di trasmettere a parole le proprie esigenze e manifestare senza tabù o
vincoli i propri pensieri e modi di concepire la vita.
A causa delle imposizioni familiari e sociali, molte volte dobbiamo stare zitti oppure,
quando emozioni forti o shock profondi ci hanno coinvolto, o quando abbiamo dovuto
ingoiare bocconi amari o “rospi” fastidiosi, ci sentiamo come un nodo alla gola che ci toglie
il fiato e ci chiude in noi stessi, imprigionandoci.
Il chakra della gola ci aiuta ,quindi, a riconquistare il nostro desiderio di essere liberi,
spensierati, di sentirci come degli angeli e metterci in collegamento con le porte
energetiche del cranio, preposte a connetterci con le realtà dello spirito.
3) PORTA GIALLA
I chakra, come sappiamo, sono porte ,quindi, come tutti gli ingressi, lasciano entrare la
costituente esterna verso l’interno e viceversa.
Nasce spontanea una domanda: è la frenesia del mondo che coinvolgendo il diaframma,
genera in noi disarmonia e disagio diffuso o il mondo è frenetico perché dai diaframmi
degli uomini escono energie disarmoniche?
Tutto è collegato e sinergico, perciò il segreto di chi riesce a vivere in pace in ogni luogo
sta nell’essere riuscito a pulire il plesso solare, in modo che l’energia del cuore lo inondi e
generi pace diffusa, internamente.
La cristalloterapia ci accompagna alla scoperta di noi stessi, liberandoci di quella parte di
noi che ci ha tenuto nascosto, come un velo, le nostre potenzialità, i talenti e la visione
chiara del nostro cammino.
Inizialmente si comincia trattando con i cristalli i punti del nostro corpo in cui ci sono
tensioni , magari associate a emozioni di cui conosciamo e ricordiamo l’origine.
Una pillola di saggezza dice: ”non è importante la meta ma il viaggio”, infatti, durante
questo percorso, dopo aver sciolto le problematiche conosciute, cominciano a proporsi
disagi che non si pensava nemmeno di avere o che ci appartenessero.
Possiamo “controllare” ciò che entra in noi grazie al discernimento e la scelta, ma non
sempre siamo capaci di fare lo stesso nei riguardi di ciò che esce da noi.
Per comprendere bisogna prima di tutto accettare “l’inaccettabile” e il non-conosciuto,
senza cercare un senso logico, perché, continuando a lavorare su noi stessi, tutto diventa,
con il contributo del tempo, logico e comprensibile.
Così succede anche durante la pulizia del plesso solare.
La ghiandola con cui interagisce la porta gialla, è il pancreas che, oltre a secernere enzimi
digestivi, produce l’insulina, espletando una funzione sia esocrina che endocrina.
L’insulina è prodotta dalle isole di Langerhaus del pancreas,per controllare i livelli glicemici
( degli zuccheri) nel sangue.
Gli zuccheri rappresentano il bisogno d’amore, che può essere causato da diversi fattori:
ferite del cuore, mancanza d’affetto in fase infantile o adolescenziale, complesso
d’inferiorità, ecc…disagi dell’anima che il corpo riduce con l’assunzione di zuccheri,
compensando così il deficit d’amore.
La camera, di cui la porta gialla e quella rossa sono i due ingressi principali, circoscrive
l’area addominale, dal diaframma fino alla base del bacino.
Un bacino è, per definizione, un contenitore atto a raccogliere liquidi che, nel caso umano,
sono gli umori e le emozioni quindi, in questa “ camera” avviene sia l’analisi che la sintesi
della costituente emotiva.
Essere in grado di discernere le emozioni, le rende stabili e di riflesso, in questo stato di
equilibrio, la capacità umana di viverle, esprimerle, gestirle e assaporarle cambia in
positivo. Le emozioni coinvolgono l’animo umano, senza sconvolgerlo, perché anche la
mente, coordinata con le emozioni, diventa più forte e saggia.
4) PORTA ARANCIONE
In questa zona corporea, nelle donne, troviamo le ovaie che, al pari dei testicoli (sebbene
localizzati fisicamente più in basso), rappresentano i piatti di una bilancia, cui è affidato il
compito di regolare i cicli e coordinare i ritmi vitali. Come vedremo nella prossima lezione,
i cristalli abbinati a questa porta energetica sono sia maschili che femminili ed agiscono,
sulle corrispondenze energetiche della kundalini.
Attraverso il plesso solare (giallo) e la porta della gola (blu), si accede al piano centrale,
entrando nella stanza (il torace) illuminata dalla luce della porta verde (giallo+blu), il
comune 4° chakra: il cuore, unificatore e coordinatore delle energie provenienti dagli altri
due piani (mentale e fisico), connettore con ogni dimensione dell’essere e centro della
vita, da cui scaturisce la vita stessa.
Scriveva Platone nell’epoca in cui nacque anche il buddha Gautama:
Questa pillola di saggezza ci tramanda verità, da sempre eterne, che un cuore libero da
pesi e costrizioni può, aprendo le proprie ali, concedere a tutto l’essere.
Ci rammenta anche le sue virtù: la percezione dell’amore in noi stessi e in ogni essere
vivente, il filantropismo, il concetto di fratellanza e di cooperazione, il coraggio di osare, la
pace interiore, la calma, la bellezza e, paradossalmente, il senso di libertà, sebbene sia
racchiuso all’interno di gabbia formata da costole.
La sfida che ci propone l’amore è, infatti, quella di sciogliere le gabbie, le apparenze, le
limitazioni; non a caso, la ghiandola endocrina connesso alla porta del cuore, il timo,
opera sull’immunità dell’organismo che, come ho già spiegato, significa appunto: libertà.
Il cuore possiede veramente le ali: i due polmoni ai suoi lati, che il diaframma muove
ritmicamente o può anche bloccare, se il plesso solare è rigido o pieno di emozioni che
tolgono il fiato.
I polmoni rappresentano lo spazio vitale (il cielo), dove il cuore può volare, ma, per varie
ragioni può rimpicciolirsi (l’ansia per esempio può essere una causa) e trasmettere un
senso d’inferiorità o di chiusura, limitando la nostra percezione della libertà e, di
conseguenza, abbassando le nostre difese immunitarie, accompagnarci verso la malattia.
L’asma è il disagio che l’anima manifesta quando non riesce a trovare i propri spazi, a farli
rispettare o quando non riesce a esprimere liberamente le proprie potenzialità.
Togliendo i blocchi e le ferite sia emotive che affettive, il cuore ritorna a volare, riacquista il
proprio battito, unico e singolare per ogni essere vivente.
In poche parole la libertà è la sua unica salvezza, parola da cui deriva il termine salute.
L’amore è il balsamo che cura e riesce veramente a ridare le ali all’essenza, a rompere i
sigilli, riaprire tutte le porte (chakra) e ricalibrarle sulle loro giuste angolature.
Quando un cuore si libera, sebbene rimanga racchiuso nella gabbia toracica, “l’opera
alchemica” della trasmutazione dell’essere si compie e permette all’aura di illuminarsi,
diventare dorata e all’essenza di unirsi alla mente e al corpo.
La porta del cuore è l’ingresso più importante dell’organismo ed essendo individuato come
suo centro, oltre a miscelare e regolare le energie delle altre porte, unisce i due ingressi
principali: la porta rossa (ancora con la terra) a quella bianca o trasparente ( ancora con il
cielo) che corrisponde all’unione di tutti i colori e ,quindi, anche di tutte le sfaccettature
della vita.
Al piano centrale corrisponde anche il colore rosa, che nasce dall’unione del rosso
(accettazione incondizionata) con il bianco (tutti i colori della vita) e stimola l’essere umano
a comprendere e mettere in pratica, “amore per se stesso”.
Perché ciò avvenga è necessario quindi, accettare incondizionatamente ogni cosa si
presenti sul cammino della vita, anche se, di primo acchito, non viene capita e la si
consideri senza significato.
Il rosa e quindi anche i cristalli di questo colore, trasmettono serenità, rilassamento, la
sensazione di ritrovarsi a proprio agio in se stessi, rallentano le tensioni in periodi di stress
o momenti agitati, regolano il battito cardiaco e abbassano la pressione sanguigna.
Il colore verde è rivolto, invece, verso la comprensione e l’attuazione dell’amore per gli altri
esseri viventi, è connesso alla rielaborazione delle ferite emotive e alla loro risoluzione.
6) PORTA VIOLA
Salendo verso i piani alti della “casa-uomo”, oltrepassata la porta blu della gola, si accede
alla regione cranica, in cui pulsa la luce della porta viola.
Questa è la stanza dell’intelletto, del controllo, della visione interiore, della lungimiranza,
dell’intuizione, dell’elaborazione psichica, dei sogni e di tutto ciò che è connesso alla
mente, alla memoria (sia personale che astrale) e all’incontro con il Grande Spirito.
Se la vibrazione di questo chakra non è sintonizzata sulla giusta frequenza, queste virtù si
tramutano in manie, fissazioni, elucubrazioni mentali, malattie psicologiche e psichiatriche
fino ad arrivare alla pazzia (eccessiva ricerca della spiritualità).
La ghiandola endocrina annessa a questo centro energetico, è l’ipofisi o pituitaria,
considerata la più importante di tutto il sistema, tanto da essere chiamata anche
“ghiandola guida” poiché la sua azione e gli ormoni che essa secerne impartiscono “ordini”
alle altre ghiandole.
L’ipofisi ha le dimensioni di un pisello, è ben vascolarizzata e trova alloggio all’interno della
sella turcica, una piccola nicchia al centro dello sfenoide, un osso a forma di farfalla alla
base del cranio, circondato da un zona vuota che funge da cassa di risonanza.
I suoni dei mantra facilitano la meditazione perché, amplificandosi all’interno di questa
cassa, fanno vibrare la pituitaria la quale è indotta a produrre più ormoni e umori vitali.
L’ipofisi aderisce anche alle terminazioni nervose dell’olfatto ed è perciò recettiva e
sensibile agli odori ( l’incenso per esempio, la stimola); inoltre interagisce con la ghiandola
epifisi (la porta bianca-trasparente) e la tiroide per regolare tutto il sistema.
Pur essendo la ghiandola guida, essa stessa riceve informazioni, ordini e stimoli ad agire
da un altro centro nervoso che, per le sue molteplici funzioni di controllo e regolazione, è
considerato alla pari di una ghiandola endocrina: l’ipotalamo.
Questo importante centro nervoso fa parte del sistema limbico, cui aderisce anche l’altra
porta dell’intelletto (l’epifisi), tanto da non esservi separazione ma cooperazione d’intenti,
sinergia e sincronicità tra queste tre elementi.
Questa porta, meglio conosciuta come terzo occhio, opera in sinergia con il plesso solare
e permette di valutare e analizzare i propri talenti, cercando la strada e la forza interiore
per realizzarli.
La sua giusta taratura dipende in modo rilevante dall’emotività.
Quando vi è un eccesso di emozioni e, soprattutto, l’incapacità di gestirle in modo
armonico, si crea una stasi energetica che inibisce l’azione dell’ipofisi e, di riflesso, di tutte
le altre ghiandole endocrine.
Poiché l’ipotalamo stimola sia il senso di appetito che lo stimolo sessuale, se quest’ultimo
è represso, per poter soddisfare il desiderio e la richiesta nervosa, l’organismo reagisce
assumendo del cibo.
Spesso si hanno le idee chiare ma, se la regione diaframmatica è bloccata o ha
accumulato troppe energie stagnanti, la forza di volontà necessaria ad attuarle manca o è
debole. Viceversa , se il plesso solare è libero da forze antagoniste ma, per varie cause,
manca la chiara visione di ciò che si vuole raggiungere, l’energia costruttiva della volontà
può implodere, creando rabbia, ansia, impazienza , e abbassare il tono energetico, fino a
sfociare in depressione.
La porta viola, situata tra le sopracciglia, è considerata il centro della coscienza, cui le
tecniche di meditazione si riferiscono per attingere alla saggezza.
Chi riesce a controllare questo centro, addomesticandolo con le energie del plesso solare
(volontà), riesce a trasformare le emozioni e avere una visione più nitida dei bisogni della
propria anima.
Quando il terzo occhio si apre, ossia la sua vibrazione si amplifica, il flusso della
consapevolezza del mondo astrale ,che da esso scaturisce, diventa palese e, con la
pratica ed esercizi di concentrazione, si affinano le capacità di ascolto e di comprensione,
fino a sviluppare la chiaroveggenza, potenzialità insita in tutti gli esseri umani.
7) PORTA BIANCA-TRASPARENTE
Nella sommità del cranio, all’incirca nel punto dove in età infantile i due ossi parietali sono
disgiunti a formare le fontanelle, è collocata l’ultima porta: quella bianca-trasparente, a
causa della forte frequenza ondulatoria dell’energia che catalizza, genera e diffonde.
Meglio conosciuta come 7° chakra o della corona, questa porta trasmette la forza che
nasce dalla sintesi di tutti i colori di cui è la manifestazione massima.
Trovandosi all’apice della “casa-uomo” e all’esatto opposto della sua buia cantina, dove
paure, spettri e ogn’altro fantasma dell’inconscio si nascondono, la porta bianca-
trasparente è il suo terrazzo, da cui si scrutano le stelle e la visione della vita è aperta a
360 gradi.
La ghiandola connessa a questo chakra, appartiene all’epitalamo, sorge all’estremità del
terzo ventricolo e porta il nome di epifisi, ma è meglio conosciuta con il nome di
ghiandola pineale per la sua assomiglianza con una pigna.
Le sue cellule producono un ormone, la melatonina, preposto alla regolazione del ritmo
circadiano, ossia al ciclo del sonno e della veglia.
L’epifisi ha la capacità di reagire al buio e alla poca luce; è una sorta di fotorecettore che
induce l’organismo a riposarsi o a restare attivo, gestendo i suoi ritmi biologici.
La melatonina è antagonista degli ormoni ipofisari addetti a stimolare la secrezione delle
gonadi, infatti, in età pre-puberale la sua concentrazione è molto elevata, al punto da
inibire la maturazione sessuale. Quando inizia la pubertà, i valori della melatonina
precipitano e l’individuo diventa adulto.
La stessa cosa accade spiritualmente: quando un’anima vuole crescere, deve affrontare
prove impegnative, che la oscurano o la fanno avanzare lungo percorsi privi di luce.
Maggiore è la sua volontà di evolversi, maggiore è l’oscurità che la ostacola, finché il suo
bisogno di crescere è talmente necessario, che riesce a liberare la propria luminescenza e
abbassare le tenebre. Maturando, l’anima diventa fertile.
La ghiandola pineale secerne melatonina solo di notte, periodo in cui le sue concentrazioni
nel sangue aumentano rapidamente, per poi ridursi gradualmente verso la comparsa della
luce, incidendo sulle variazioni ritmiche dell’attività sessuale.
Il simbolismo della pigna, nelle tradizioni filosofiche e religiose di tutti i tempi, è sinonimo
d’iniziazione spirituale ed è associato all’immortalità.
Per mezzo della sua armonizzazione, le due forze rivali, la luce e le tenebre, dopo essersi
scontrate, si annullano, permettendo alla ghiandola di illuminarsi con la scintilla divina che
ne scaturisce.