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MEDICINA E VIBRAZIONE
La vita dell’essere vivente chiamato essere umano, è sempre stata assoggettata alla
natura punto di riferimento costante, cui ha dovuto adattarsi e trasformarsi per preservare
la propria salute e in essa sentirsi a proprio agio.
Ogni volta che l’essere umano non riusciva ad armonizzarsi interiormente con i
cambiamenti naturali, le difficoltà climatiche, le sostanze alimentari che la natura stessa gli
forniva in ogni stagione, entrava in gioco l’istinto di sopravvivenza che oltre ha stimolarlo a
trovare una soluzione, creava automaticamente disagi fisici ed emotivi; il corpo vivente
come sappiamo, si autoregola per sopravvivere.
La natura umana nella sua complessità, cerca sempre di adattarsi a un luogo o a una
situazione quando non riesce a costruire all’esterno l’habitat o l’habitus, assomigliante al
proprio sentire o stare bene.
L’incapacità di adattamento crea un disagio che, se non riesce a essere risolto, nel tempo
si trasforma in malattia; frasi come: “non vivo in un luogo sano”, oppure “mi sento in un
abito che non è il mio” o “ho cattive abitudini”, si sentono uscire dalla bocca di chi, in poco
tempo, in maniera più o meno incisiva o evidente, si ammalerà.
Il termine “malato”, infatti, è stato coniato dai latini utilizzando le parole male habitus o
male habere ossia: “che si trova in cattivo stato” e “sentirsi male, a disagio”.
Quando l’essere vivente riusciva a riallineare la propria natura interiore con quella
esteriore, riusciva quindi ad adattarsi, ritornava in salute, ossia si salvava.
Quest’attitudine di auto-guarigione, era una capacità istintiva e innata, comune a tutti gli
esseri viventi animali e vegetali, che si sviluppava grazie all’istinto di sopravvivenza.
Chi non riusciva a comprendere da sé il disagio che lo aveva condotto in un “cattivo stato”,
chiedeva aiuto a una persona saggia (dotto, quindi dottore, insegnante), dotata di
esperienza e capacità interiori sviluppate, che si prendeva cura del suo stato di salute
aiutandolo a comprendersi e riavvicinarsi alla natura.
Questo saggio era chiamato anche stregone, perché usava gridi simili a quelli degli uccelli
per curare i disagi dell’anima, oppure mago perché conosceva l’energia della natura detta
“Mag”, i suoi poteri terapeutici in tutte le forze possibili, anche invisibili, sconosciute,
oscure e riusciva a veicolarle verso il malato per sanarlo.
La Natura quindi portava alla malattia, ogni volta che il vivente non riusciva a essere un
tutt’uno con la sua energia.
Non a caso la Natura è chiamata “Madre” quindi donna amorevole che vuole condurre i
propri figli nella direzione della crescita sana, facendoli sentire costantemente in quello
stato di beatitudine che esiste nel suo utero, durante la gravidanza.
La Natura poi riportava al bene essere e alla guarigione l’individuo, quando questi riusciva
a ritrovarsi e risentirsi in armonia con la sua energia.
Attraverso le storie di Asterix, fin da bambini abbiamo appreso l’esistenza degli stregoni e
dei maghi che componevano all’interno di un pentolone, una mistura di erbe per produrre
una pozione magica che conferiva potere fisici, forza e anche guarigione.
Nella civiltà celtica o gallica, ossia la stessa da cui è nata la storia di Asterix, non vi era
separazione tra scienza e spiritualità e tutto dipendeva dalla natura, dai suoi cicli e dalla
sua forza guaritrice, il MAG appunto.
Il medico detto stregone era anche un sacerdote, quindi un uomo di alta spiritualità capace
di connettersi con l’energia spirituale e attingervi la conoscenza e, unendola alla sapienza
e alle forze della natura, sintetizzare un rimedio atto a risolvere la salute dell’ammalato.
Rimedio che poteva essere visibile o addirittura invisibile, magico perché utilizzava le
vibrazioni della natura.
La guarigione avveniva attraverso il permesso di un dio, di cui il medico-sacerdote era
intermediario, depositario della conoscenza ed esecutore.
In Grecia i medici erano discepoli del dio Asclepio nel quale s’identificavano e chiedevano
aiuto.
La magia era un’arte sacra che utilizzava le forze occulte, ossia non visibili, della Natura,
le sue vibrazioni.
Il medico, che era definito mago, poneva quindi l’ascolto di sé sia sulla parte irrazionale,
invisibile dell’essere e della Natura, sia sulla costituente tangibile, materiale della vita
(erbe, cristalli, tamburi, preghiera, ecc…).
Nel II secolo d.C. anche Galeno, naturopata greco, i cui punti di vista hanno dominato la
medicina europea per più di mille anni, riconobbe l’esistenza di una forza naturale che
favorisce il ripristino delle condizioni di salute ( Vix medicatrix naturae).
Il medico era una persona sensibile che si metteva al servizio del malato, entrava in
empatia ma tenendo il distacco necessario per rimanere in contatto anche con la propria
parte spirituale, dispensatrice di conoscenza e soluzioni.
Era in poche parole un medium, termine che richiama subito l’attenzione perché collegato
alla magia, allo spiritismo quindi, nell’immaginario collettivo, rappresenta il male.
In verità medium significa “che sta nel mezzo” quindi, teoricamente, tutti noi esseri umani
saremmo potenziali medium, se riuscissimo a rimanere centrati sul nostro sentire e
collegarci al cielo e alla terra.
Non voglio declassare o depauperare il prezioso ruolo dei medici e della medicina
convenzionale, anzi occorre riconoscerne e valorizzarne il ruolo e l’importanza della
ricerca scientifica nell’ambito sanitario che tanti progressi straordinari ha prodotto.
Cosi come non è mia intenzione dare importanza solo alla medicina naturale e ancorarmi
al passato, rivendicandone le radici.
La vita è trasformazione e integrazione.
La collaborazione e integrazione tra medicina convenzionale e medicina naturale, è una
realtà che già in diversi ospedali di numerose nazioni europee e mondiali, da molto tempo
esiste e produce ottimi risultati.
La medicina vibrazionale, quel ramo della medicina naturale che usa la vibrazione come
mezzo, non è un’invenzione di qualche ipotetico personaggio che, spinto da una sorta di
bisogno di gloria, un giorno ha deciso di costituire una nuova branca della medicina.
L’uso della vibrazione come strumento di analisi e terapia, affonda le sue origini in un
lontanissimo passato, più antico dei sumeri e delle testimonianze archeologiche fino ad
ora portate alla luce, che tratterò nelle prossime lezioni.
Già ho citato Apollo e la sua lira, le cui vibrazioni acustiche procuravano cambiamenti
nell’aura di chi era malato, riconnettendola alla giusta modulazione di frequenza.
Le radiazioni sono utilizzate sia come strumento diagnostico (radiografia, Rmn e PET) o
curativo (radioterapia).
Poiché il corpo, durante queste applicazioni, è esposto a onde radioattive, questi
trattamenti non sono innocui e devono perciò essere effettuati adottando opportune
precauzioni.
Con il tempo la ricerca fece passi da gigante, tanto che l’uso delle vibrazioni nell’indagine
preventiva e curativa delle malattie, si perfezionò e permise di realizzare strumenti più
precisi come la TAC anch’essa funzionante per mezzo di emissione di onde e vibrazioni.
Anche le onde sonore sono impiegate in campo diagnostico e terapeutico; l’ecografia,
infatti, è una tecnica di esame che sfrutta gli echi emessi da un fascio di ultrasuoni che
attraversa parti solide o liquide del corpo.
L’ecografia a differenza della radiologia è innocua tanto da essere impiegata anche in
gravidanza, per visualizzare il contenuto dell’utero e controllare la crescita dell’embrione.
Parlare invece di vibrazioni emesse da cristalli e la possibilità di impiegarle nella
prevenzione e risoluzione della salute umana, suona come magia o pura fantasia, solo
perché manca la giusta informazione e educazione.
Sostanzialmente i cristalli emettono vibrazioni in modo naturale, ossia senza collegarsi a
fonti esterne.
Sono essi stessi, infatti, generatori, irradiatori, catalizzatori, amplificatori, emettitori di pura
energia che dal loro interno nasce, si sviluppa e per semplice irraggiamento si amplifica
all’esterno (ambienti) o all’interno di superfici con cui vengono messi a contatto (corpo
umano) o indirizzati (radionica), tutto senza effetti collaterali e inquinamento
elettromagnetico, anzi aiutano a schermare luoghi e persone da ogni tipo di interferenza
nociva proveniente dall’esterno.
I cristalli esistono da quando esiste la Terra e tutte le civiltà li hanno sempre utilizzati, non
solo come oggetti di ornamento, ma anche e soprattutto come strumenti di terapia
naturale, armonizzazione del clima, dell’ambiente e naturali immagazzinatori
d’informazioni e conoscenze.
I cristalli possono essere utilizzati anche come amplificatori di altre fonti energetiche,
migliorandone l’effetto e focalizzandone l’azione; in base alla mia esperienza ho
riscontrato ottimi risultati nell’abbinamento dei cristalli con la terapia del suono (musico-
terapia) o dei colori (cromoterapia) e, ovviamente con reiki e pranoterapia.
I cristalli possono essere usati anche come elementi di protezione durante le operazioni
ecografiche o radioterapiche, per schermare il corpo di chi subisce l’analisi o il trattamento
curativo.
Per comprendere il senso della medicina vibrazionale, giustificandola con elementi
tangibili, è necessario analizzare le tre parole chiave che la contraddistinguono:
vibrazione, frequenza e risonanza.
Il movimento delle molecole dei corpi scossi crea una vibrazione la quale in verità, può
nascere e svilupparsi direttamente dalle loro unità costituenti: gli atomi.
La vibrazione è un’onda invisibile che si propaga nello spazio e nel tempo, amplificandosi
fino a raggiungere una superficie o un corpo che può assorbirla o rifrangere, ossia
deviarla.
Tenendo in mano un cristallo e ponendo l’attenzione sul contatto che si crea, è possibile
sentirlo pulsare, ciò dimostra che il cristallo oltre ad essere vivo, emette vibrazioni che si
traducono, in questo caso, con una pulsazione, ma può avvenire anche sotto forma di
calore, freddo, punture o pizzicore.
Il cristallo è quindi un generatore naturale di vibrazioni.
Ogni cristallo possiede la propria frequenza, che lo rende diverso dagli altri e gli conferisce
un colore, una caratteristica peculiare, un effetto terapeutico e la sinergia con un
determinato chakra.
Tuttavia il cristallo può cambiare la propria frequenza base, venendo a contatto con
energie esterne (elettrosmog, nodi energetici, ecc…) che lo magnetizzano e lo “sporcano”,
caricandolo o scaricandolo, appesantendolo, energeticamente parlando.
Per fortuna il cristallo possiede la capacità di trasformare e, soprattutto, di armonizzare
questi tipi di energie, assorbendone talvolta le impurità.
Per questo i cristalli si sporcano, ma esistono vari metodi pratici per pulirli e riportare la
loro energia, nella giusta e perfetta vibrazione e frequenza.
I cristalli quindi interagiscono con le energie con cui si trovano a contatto, divenendo un
tutt’uno, scambiando le proprie informazioni in modo da allineare la frequenza del corpo o
dell’ambiente con cui sono in unione, fino a trasformarne la vibrazione e tararla sulla loro
stessa frequenza.
Cos’è allora la frequenza di una vibrazione?
Corrisponde al numero di oscillazioni nell’unità di tempo.
Immaginiamo di far ruotare un sasso legato a un filo a velocità diverse.
Se ciò avviene lentamente, possiamo distinguere il filo e il sasso, mentre se aumentiamo
la velocità non distinguiamo più i due oggetti che appaiono di un colore unico,
trasparente..
Questo esempio serve a rappresentare come la velocità di vibrazione e la frequenza
incide sullo stato energetico del cristallo e sul suo colore: un cristallo può essere di colore
nero, quando la sua vibrazione è molto densa a differenza di un cristallo trasparente che
vibra a una velocità molto alta.
Altra parola “chiave” per comprendere la medicina vibrazionale, quindi nello specifico
anche l’effetto curativo dei cristalli, è la risonanza, che deriva da una parola greca: Echò
(il verbo echein significa infatti risuonare).
La eco è la ripetizione di un suono prodotta da riflessione delle onde sonore da parte di un
corpo, ma il termine ha altri significati.
Quando un sistema vibrante è sollecitato da una frequenza uguale alla propria, si ha il
fenomeno della risonanza. Quando un cristallo ci attira e sentiamo di tenerlo con noi,
significa che siamo in risonanza.
Un diapason ad esempio, induce le molecole dell’aria a muoversi in modo armonico, ossia
ogni molecola produce un’onda naturale uguale a quella del diapason.
Così fanno i cristalli, perché possono essere considerati, come accennavo nella prima
lezione, come diapason naturali.
Tesla, uno scienziato serbo-americano vissuto agli inizi del ventesimo secolo, eseguì
numerosi esperimenti in laboratorio per studiare le vibrazioni e scoprì che ogni oggetto
possiede una naturale frequenza di vibrazione che chiamò: frequenza di risonanza.
Negli anni venti dello stesso secolo, un altro fisico e biologo di origine russa, George
Lakhowsky, divulgò le sue teorie sull’oscillazione elettrica cellulare, in base alla quale tutti
gli esseri viventi sono simili a circuiti oscillanti ad altissima frequenza, poiché sono
costituiti da cellule che sono a loro volta oscillatori elementari.
Le cellule quindi sono delle vere e proprie bobine elettriche in grado di emettere o
amplificare radiazioni elettromagnetiche e vibrazioni.
Dunque le cellule sono alimentate in misura importante, non solo dal metabolismo
cellulare, ma anche dalle onde esterne (cosmiche, telluriche, ecc…) emesse da corpi
celesti dell’Universo, dalla Terra stessa o da altri elementi come i cristalli.
Lakhowsky dice testualmente: «Dal punto di vista pratico, avendo osservato che la
malattia risulta dallo squilibrio oscillatorio cellulare, ho studiato di ristabilire attorno
all'organismo il campo delle onde nel suo valore normale, creando generatori locali di
oscillazioni. I metodi da me proposti consentono di apportare nuovi progressi in Medicina e
nel campo dell'igiene e di favorire la longevità».
Per risonanza (come ci insegna la radionica) siamo in collegamento con tutto l’universo e
più il nostro canale di ricezione è aperto, più riceviamo ogni tipo d’informazione eterica,
dobbiamo quindi continuamente discernere attraverso il sentire del cuore, l’elemento
collegato alla nostra anima, alla nostra verità.
Quando vivevo in Grecia, mi divertivo ad ascoltare la strana lingua del suo popolo e
spesso udivo pronunciare due parole che attiravano la mia attenzione, tanto che non esitai
a chiederne il significato: atomos e cosmos.
Con mia grande sorpresa scoprii che atomos voleva dire“ persona” e cosmos,”gente”.
Il microcosmo è veramente un riflesso del macrocosmo, come bene enunciava Ermete
Trismegisto attraverso il secondo assioma della sua filosofia “com’è al di sopra, così è al
di sotto; com’è al di sopra così è al di sotto”.
Perciò quanto esposto sopra riguardo alla risonanza in rapporto alle persone, vale anche
per gli atomi, le molecole, l’energia e qualsiasi elemento vivente visibile e invisibile che
compone il Tutto.
Ogni cristallo emette una determinata frequenza che produce una vibrazione più o meno
armonica e in accordo con l’energia della persona che la riceve.
Seconda la legge della propagazione, qualsiasi corpo che si trovi nello stesso campo
energetico creato da una fonte vibratoria, emette per effetto simpatico (stesso pathos) o di
risonanza, la stessa vibrazione, sintonizzandosi sulla stessa frequenza della fonte,
cambiando tuttavia la propria frequenza.
Poiché la salute è collegabile al tono energetico, alle sue frequenze in accordo con
l’accordatura del cuore, se un individuo si trova costantemente a contatto con frequenze
destabilizzanti e non riesce a rimanere centrato sulla propria ottimale, nel tempo cambia la
propria frequenza, l’energia si disallinea dall’armonia e si ammala.
Anche ogni organo (da intendere come uno strumento musicale) del nostro corpo è
accordato a una frequenza ed emette una determinata vibrazione che consideriamo
standard o ottimale (si può anche misurare con strumenti radiestesici e radionici).
Un organo o elemento malato è mal funzionante; esce quindi dalla propria frequenza
ottimale, perdendo così l’armonia con il proprio sé singolare e l’orchestrazione strumentale
con tutti gli altri organi.
I cristalli servono nel rimettere in armonia il sistema nervoso (circuito elettrico del corpo,
che riceve frequenze e informazioni dal radar – cervello- e da cui dipende lo stato di
rilassamento o tensione, la salute); essi stessi conservano una memoria che è
immagazzinata nella loro energia e viene trasmessa sotto forma di frequenze vibratorie
alla parte del corpo con cui si trova a contatto.
Ogni parte del corpo e ogni chakra è in risonanza con un cristallo specifico che viene
considerato CRISTALLO BASE ossia il cristallo che riaccorda il chakra o l’organo sulla
propria frequenza standard o armonica.
In poche parole se il chakra vibra troppo velocemente rispetto all’armonia, il cristallo
provvede a diminuire la frequenza e ristabilirla sul tono o nota giusta, e viceversa.
L’energia dei cristallli opera sul corpo energetico o aura dell’essere vivente (umano,
vegetale, animale) a livello globale ossia olistico, nella sua interezza .
Il loro effetto benefico si riflette oltre che sulla salute e sul benessere interiore dell’essere
vivente, anche sulla relazione con il mondo esterno, con gli altri esseri viventi; tornando
all’assioma emetico poco fa esposto, possiamo intuire che se l’uomo cambia interiormente
comincia a percepire la vita in modo diverso e in lui si attua un cambiamento di pensiero
che induce anche un cambiamento del proprio modo di agire e, in generale, della sua
relazione con il mondo.
Il campo energetico è collegato a ogni sfera specifica dell’organismo: sentimenti, pensieri,
emozioni. Perciò operando sull’aura umana si prevengono e si possono risolvere problemi
di salute, perché la manifestazione fisica di una malattia, nasce e si sviluppa da un disagio
interiore.
In verità incominciamo ad ammalarci ancor prima che la malattia sia evidente e si palesi
all’esterno. Operando sul campo aurico, da cui parte il disagio, riusciamo a cambiarne la
frequenza energetica e lentamente, ammorbidire il disagio fino a eliminarlo.
Il lavoro di prevenzione consiste nel mantenere il tono energetico alto o in armonia in
modo tale che il nostro essere rimanga nella giusta consapevolezza. Operando sul campo
aurico o energetico, si riesce a risolvere (ossia sciogliere) definitivamente il problema che,
con il tempo, si sarebbe trasformato in malattia.
I cristalli non operano a settori, come fa un farmaco che localizza il proprio effetto su un
organo o una malattia, essi agiscono sull’essere; funzionano anche solamente tenendoli in
tasca, perché entrano in contatto diretto con l’energia (aura) che essendo intelligente,
veicola l’informazione del cristallo all’interno dell’individuo.
Nello stesso modo agiscono i cristalli, in modo olistico, perché la persona è come l’acqua,
ossia trasparente, come ho spiegato poco fa.