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Manuale pratico di

Psicosomatica
...come la Mente influenza il Corpo!

Scopri il “Vero motivo” di oltre


250 manifestazioni corporee

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MANUALE PRATICO DI
PSICOSOMATICA

Questo libro è dedicato alla mia dolce moglie Giovanna


al mio splendido figlio Alessandro
a e tutti i miei allievi che mi seguono sempre con tanta stima!
Francesco Ciaccia

MANUALE PRATICO DI
PSICOSOMATICA

Come la mente influenza il corpo

Scopri il “Vero motivo” di oltre


250 manifestazioni corporee
Proprietà letteraria riservata di
ZoneRiflesse Company Srl
via Galvani 18, Monfalcone (GO)
34074

Prima edizione: luglio 2015


INTRODUZIONE
“Chi è Francesco Ciaccia e perché
dovrei leggere questo libro?”

Spesso inizio le registrazioni dei miei video-corsi dicendo: “Bene, sono


orgoglioso di presentarti...” e dico il nome del video-corso in questione.
Qui voglio fare altrettanto in quanto sono veramente orgoglioso del risul-
tato ottenuto di questo mio primo libro e sono sicuro che sarà per te un
valido aiuto a comprendere molte manifestazioni che affliggono l’essere
umano.

Quindi sono veramente orgoglioso di presentarti il “Manuale pratico di


Psicosomatica” come la mente influenza il corpo.

Per tutti quelli che non mi conoscono giustamente voglio dare una descri-
zione su chi è Francesco Ciaccia e di cosa mi occupo da 17 anni a questa
parte. Ma partiamo dall’inizio dal lontano 1998.

La mia scoperta del mondo Olistico

Dopo un’intera estate sacrificata a studiare per passare il test di ammis-


sione alla facoltà di Medicina mi ritrovai nella classifica generale alla
posizione 233. Peccato che passavano solo i primi 90 su 600 circa quin-

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di ti lascio immaginare la mia frustrazione! Allora mi sono detto “Bene
Francesco significa che non era destino” e cosi pochi giorni dopo provai
anche il test per l’ammissione alla facoltà di Odontoiatria. Non mi ricor-
do nemmeno quale posizione avessi ottenuto ma di certo fu che su i 16
posti disponibili, io non ero tra quelli.
Alla mia sconsolata domanda “e adesso cosa faccio” il destino volle
che quasi per caso mia madre leggesse su un giornale locale l’annuncio
di una scuola privata che proponeva un corso di sei mesi per diventare
“massaggiatore professionista”. Mi ricordo di averle quasi risposto male
dicendole: “Che cosa vuoi che si impari in un corso di sei mesi?” quando
nella mia testa c’era un progetto di studi da sei a dieci anni per diventare
un medico!
Solo perché avevo “tempo da perdere” visto che oramai comunque per
un anno dovevo stare fermo nell’attesa di ritentare il prossimo test, decisi
di prendere contatti con questa scuola. La prima impressione fu buona
ma comunque ero consapevole del fatto che fosse incompleta per dare
una formazione adeguata. Serviva altro per entrare nel mondo del lavoro
con le competenze che ne derivano.

Alcuni giorni dopo la mia iscrizione al corso mi sentivo comunque già


“uno del settore” e mi venne il pensiero di chiamare tutti i centri mas-
saggi della zona di Gorizia per chiedere se magari avessero bisogno di
un’apprendista che magari non avesse ancora la mano “viziata” da altre
tecniche imparate chissà dove. Ovviamente facendo una richiesta solo via
telefono ricevetti tanti NO fino a che chiamai un’estetista che mi fece il
terzo grado al telefono poiché potenzialmente interessata. Dopo circa tre

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giorni mi fece richiamare dal suo rappresentate dell’azienda e mi disse:
“Domani c’è un corso di tre giorni di Riflessologia Plantare abbiamo
ancora un posto libero, vuoi venire?”
Ammetto che lo sconforto di colpo aumentò in quanto se già un corso di
sei mesi mi sembrava poco figuriamoci uno di 3 giorni. Ma cosa si potrà
imparare mai in soli tre giorni?

Parlai con mia madre la quale mi disse solo una parola: “Vai!”

Sempre perché non avevo altro da fare che occupare il tempo… decisi di
andare e da lì tutto cambiò!

Ebbi la fortuna di avere degli insegnati super preparati che a sentirli par-
lare sembravano dei medici! Ero affascinato da tutte quelle informazione
che iniziavo ad apprendere e dal primo giorno di corso (23 Ottobre 1998)
ebbi la chiara sensazione che quello sarebbe diventato il mio “mestiere
da grande”!
Diventai un ossessionato di cosi di Riflessologia e Massaggio seguendo
corsi in mezza Italia per circa quindici anni, studiando continuamente e
“rompendo le scatole” ai colleghi più esperti di me che mi dimostravano
la loro disponibilità a rispondere a tutti i “perché” che gli ponevo.
Approfitto per ringraziarli pubblicamente.

Nel mentre, da ambizioso qual’ero, decisi nel 2000 di aprire il mio “stu-
dio professionale” dove mi accingevo a fare i primi trattamenti. Consape-
vole di avere solo due anni di esperienza allora, mi dedicavo a prendermi

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in carico i trattamenti più semplici e man mano che i corsi proseguivano,
aumentava sempre di più la mia preparazione, e di conseguenza i miei
clienti. Avevo ancora una forma-mentis impostata sul razionale e quindi
mi sembrava ancora impossibile che la mente potesse influenzare cosi
tanto il corpo con la creazione di tensioni più o meno accentuate in base a
cosa le persone stavano attraversando in quel periodo. Ammetto che ci ho
messo più di 5 anni a convincermi del tutto sulla validità della psicoso-
matica (e della Riflessologia) ma questa è stata la mia più grande fortuna
in quanto lo scetticismo è stato sempre mio alleato nel ricercare la verità
nascosta nelle varie manifestazioni corporee.
Nelle prossime pagine ti trasmetterò tutto quello che ho imparato in que-
sti diciassette anni di carriera, di corsi, esperienze dirette, casi studio e
anche da insegnante quale sono adesso, ho imparato moltissimo e sono
desideroso di “passarti” tutto questo materiale al fine che tu lo possa usa-
re al meglio. Alla domanda che qualcuno mi ha già fatto se non sono
geloso di queste informazioni la mia risposta è: NO. Nessuno è “nato con
la sfera di cristallo” motivo per cui c’è sempre stato un insegnante che
ha tramandato ad altri i preziosi insegnamenti secondo la sua esperienza.
Compito mio quindi, è continuare questa divulgazione affinché più per-
sone possibili possano beneficiare di tutto ciò.

Al momento sono orgoglioso di tutti i video-corsi che ho creato. Il primo


video-corso che feci nel 2011 fu “Il Massaggio Base”. Ero emozionan-
tissimo di esordire sul web consapevole che le critiche se il lavoro non
fosse stato fatto bene, erano sempre dietro l’angolo. E invece fu da subito
un successo immediato acquistato da centinaia di persone in pochi mesi.

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Da li proseguii con il video-corso di Riflessologia 1° livello e poi anche
con il video corso di Riflessologia 2° livello che sono i miei “cavalli di
battaglia”. Mi sento molto competente in materia e quando spiego le cose
riesco a trasmettere tutto l’amore che ho!

Successivamente un trionfo esagerato sono stati (e lo sono tutt’ora) gli


altri video-corsi sulle varie tecniche di Massaggio tra cui:

Massaggio Metamerico

Trattamenti Specifici

Linfodrenaggio manuale

Tecnica Vertebrale

Massaggio Sportivo

Massaggio in Gravidanza (la modella è stata mia moglie Giovanna men-


tre aspettavamo il nostro piccolo Alessandro)

Massaggio Infantile (ovviamente il modello è stato il piccolo Alessandro


quando aveva solo 3 mesi)

Massaggio Metamerico 2° livello (in collaborazione con la bravissima


Giulia Aloia)

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Taping Neuro Muscolare (in collaborazione con la bravissima Elisabetta
Maccechini)

Nel 2012 decido di dare in gestione a una società estera il sito web in
cambio di una Royalty mensile in modo da potermi dedicare di più ai
miei clienti e alla mia famiglia. Dopo poco più di un anno me ne pento e
decido di riprendermi il mio Brand aprendo ZoneRiflesse Company Srl
che ad oggi continua a dare grandi soddisfazioni ma allo stesso tempo
consumando tanto “olio di gomito”. Poco prima decisi di aprire anche la
mia accademia del massaggio fondando ZoneRiflesse Academy dove io
e Elisabetta Maccechini ci dedichiamo alla formazione degli allievi con
corsi dal vivo in particolare sulla zona di Verona e Roma.

Cosa dicono i miei followers?


“Francesco Ciaccia è la persona più competente in materia di riflesso-
logia che io conosca. Dominato da una vera passione per il suo lavoro
riesce a trasmettere a noi allievi la voglia di essere sempre più ……”

“Sono molto felice di averti conosciuto Francesco!!! Felice di esprimerti


la mia gratitudine per il lavoro Stupendo che fai, e condividere con noi la
tua Grande Esperienza e Professionalità”

“Ho acquistato diversi corsi e lo farò ancora perché il modo che hai di

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insegnare è pieno di Amore e Semplicità questo per me è basilare…” Ti
auguro con tutto il cuore tutto il Bene di questo mondo.
Un grande abbraccio a presto Clelia

“Salve mi chiamo Melania, sono veramente molto contenta di aver sco-


perto ZoneRiflesse e Francesco Ciaccia con i suoi corsi online……..che
ringrazio infinitamente per dare la possibilità ,anche a chi non può per
vari motivi frequentare un corso lungo e dispendioso anche in denaro, di
imparare l’arte del massaggio. I suoi video sono fatti veramente bene,
curati nei dettagli e nelle spiegazioni, proprio per permettere a chi guar-
da di imparare le manovre in modo perfetto come dal vivo.”

Grazie ancora per la tua Professionalità che si percepisce dai tuoi video
e per avermi dato la possibilità di migliorarmi con quello che insegni.

Sono molto orgoglioso di tutte questi feedback positivi da parte della


gente e di come li definisco io, i miei “allievi virtuali”. Il complimento
che amo di più è quando mi dicono che si trovano molto bene a studiare
e apprendere tutte le nozioni che ho da dare in modo semplice e chiaro.

Nella vita privata chi è Francesco Ciaccia?


Sono felicemente sposato con Giovanna Bernardi e abbiamo un splendi-
do figlio di nome Alessandro. Ci siamo trasferiti dalla piccola Gorizia alla
provincia di Vicenza dove siamo tanto felici. Da quando sono diventato

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un imprenditore del web con i siti ZoneRiflesse.it e FrancescoCiaccia.
com la mia presenza in studio con i clienti è diminuita molto per forza di
cose… Se fino prima riuscivo a dedicare 10 ore al giorno ai miei clienti
adesso passo giornate intere a programmare video-corsi nuovi e corsi
dal vivo per divulgare al meglio tutte le informazioni che sono in mio
possesso. Di sicuro a breve c’è l’intenzione di aprire un nuovo centro
massaggi anche dove mi sono appena trasferito.

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Parte Prima
___________

I cinque fattori che influenzano la psiche sul corpo

Di seguito entriamo nel vivo del discorso sulla Psicosomatica e sul per-
ché molti fattori anche esterni influiscono sulle persone. Il mio consiglio
è di prendere questo libro come se fosse un vero e proprio “manuale” in
modo di potervi accedere ogni volta che ne senti il bisogno per andare a
rinfrescare certi concetti o quando vuoi approfondire il perché di deter-
minate situazioni che affliggono un tuo cliente o una persona a te cara.

Esistono 5 situazioni che nel corso delle prossime pagine chiameremo


“radici” per cui il nostro corpo somatizza, adesso le vedremo una ad una
e le analizzeremo nel dettaglio.

1) La genetica
2) L'attività e l'esposizione fisica
3) La predisposizione all'essere molto emotivi
4) La nutrizione
5) L'ambiente in cui viviamo

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1) La genetica

Spesso si usa dire: “ce lo aveva anche mio padre”, oppure “anche mia
madre aveva la stessa cosa”.
Sicuramente una componente ereditaria ci potrebbe essere stata ma spes-
so (se non addirittura la maggior parte delle volte) ciò che si “eredita” è lo
stesso modo di fare e di pensare, motivo per cui anche il figlio somatizza
le stesse problematiche di un genitore.

L'ereditarietà invece viene influenzata dal vissuto dei nostri genitori, i


quali ci trasmettono attraverso i geni, determinate caratteristiche fisiche e
spesso predisposizioni fisiche.

Sono due componenti che vanno di pari passo e una non esclude l'altra.
Sta di fatto che, come vedremo nelle prossime righe, in base con chi stia-
mo più in contatto, influenzano il nostro modo di vivere, di pensare e di
conseguenza di somatizzare.

2) L'attività e l'esposizione fisica

La seconda “radice” include tutte le situazioni del nostro quotidiano, ad


esempio le amicizie di cui siamo circondati, le relazioni amorose, l'am-
biente in cui lavoriamo, l'ambiente familiare.; tutto ciò influenza costan-
temente il nostro modo di vivere e di pensare. Se consideri che tutto è
energia, le nostre cellule vengono influenzate dalle vibrazioni dei nostri

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pensieri. Pensieri positivi vengono spesso dati da esperienze positive,
mentre pensieri negativi vengono dati da esperienze negative.

Per fortuna i pensieri positivi sono molto più forti dei pensieri negativi.
Ogni volta che compiamo azioni che ci fanno stare bene, qualsiasi esse
siano (ascoltare musica, suonare uno strumento, vedere la propria fidan-
zata, stare con i propri figli-nipoti, etc...) influenziamo positivamente le
nostre cellule grazie anche alla produzione di endorfine.

Quando invece viviamo situazioni di stress il nostro corpo tende a pro-


durre istamina e cortisolo che causano al nostro corpo sensazioni di mal
stare anche fisico (ci sentiamo stanchi, nervosi, spossati, gonfi, etc...).
Queste situazioni influiscono negativamente anche sui nostri pensieri in
quanto se è vero che esiste la psico-somatica ma esiste anche la reazio-
ne somato-psichica. Sai che cos'è? Praticamente quando viviamo per un
lungo periodo situazioni di stress, queste mandano in tensione il corpo il
quale produce appunto istamina e cortisolo. Il cervello che legge costan-
temente gli equilibri ormonali nel sangue e fluidi corporei, legge che nel
corpo ci sono troppe tensioni e quindi ne viene influenzato negativamen-
te con i pensieri.

Ti faccio un esempio molto pratico.

Prima di sottoporci a un massaggio potremmo sentirci molto: stanchi,


nervosi, stressati appunto. Per quanto potremmo non percepire nessun
dolore fisico il nostro cervello vive assieme al resto del sistema nervoso

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uno stato di stress con pensieri negativi e pesanti. Ogni cosa la si vede
come problematica e si tende a ingigantire i problemi più di quello che
sono.

Dopo appena un'ora di massaggio, appena rialzati dal lettino ci sentiamo


benissimo, molto più sereni con un sorriso 32 denti e con l'effetto relax
modello Jamaica (come lo chiamo io, in quanto lo sguardo delle persone
ha quel sorriso beato e leggermente stordito come se si fossero fatti uno
spinello).

Improvvisamente la frequenza vibratoria dei pensieri ha cambiato com-


pletamente frequenza.

Ma cosa è successo quindi? Perché la persona si sente meglio con la


mente e con i pensieri? Eppure abbiamo massaggiato il corpo e non il
cervello. Tutto questo accade in quanto c'è questa stretta connessione tra
psiche – sistema nervoso – corpo.

3) La predisposizione a essere molto emotivi

Terza componente riguarda la predisposizione all'essere molto emotivi:


ci sono persone altamente sensibili, le quali registrano le situazioni che
vivono con particolare coinvolgimento psichico e fisico, mentre altre per-
sone – nella stessa situazione – non si smuovono di un millimetro; questo
lo potrai notare in tutte le persone con cui hai a che fare ogni giorno.

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Ognuno di noi è unico nel suo essere, pensa che anche nei gemelli lo
stesso accadimento viene registrato dalla mente in due maniere spesso
differenti; questo perché il nostro cervello recepisce migliaia, se non ad-
dirittura milioni, di stimoli al secondo, ma ne filtra solo una piccola parte,
che formeranno la parte cosciente creando, più o meno, reazioni emotive
o somatismi (laddove venga trattenuto un pensiero, un'azione o un sen-
timento).

4) La nutrizione

Quarto fattore: la nutrizione, essa rappresenta circa il 30% di quello che


siamo oggi; una volta esisteva il detto “noi siamo quello che mangiamo”,
ad oggi con le nuove conoscenze tale detto è cambiato e si è trasformato
nel “noi siamo quello che mangiamo, viviamo e di conseguenza somatiz-
ziamo”. Cosa significa tutto ciò? Che se hai un'alimentazione perfetta ma,
per esempio, vivi in forti situazioni di stress, il tuo corpo (e la tua mente
ovviamente) registreranno tali informazioni; mentre paradossalmente se
vivi in uno stato di serenità psico-emotiva (senza grandi fonti di stress)
il tuo corpo avrà sicuramente una tendenza a stare bene. Tutto ciò cosa
significa? Che siamo autorizzati a mangiare alimenti poco genuini? No.
L'alimentazione è sì importante ma rappresenta soltanto il 30% del nostro
star bene finale.
Il 30% della alimentazione potrebbe sembrare poco. Chi la segue con
particolare attenzione potrebbe non essere d'accordo. Ma prova a pensare
un trauma emotivo molto forte. Ti garantisco che per quanto tu possa es-

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sere attento con l'alimentazione, non sarà sufficiente dal non somatizzare
certe situazioni. E' anche vero che ciò che mangiamo influisce sul nostro
umore grazie alla reazione insulinica. Infatti se abusiamo di cibi che fan-
no alzare la risposta insulinica troppo rapidamente ci sentiremo stanchi,
svogliati e affaticati. Di conseguenza anche i pensieri tenderanno a essere
più pesanti e non pieni di energia.

Non ci credi? Prova a mangiare un bel piatto di pasta abbondante, accom-


pagnato da un bel secondo a tua scelta e poi per finire un bel dolce con
molta crema. Togliendo i 10 minuti di piacere dato dagli zuccheri, nell'ar-
co di 1 ora ti sentirai stanco e svogliato e l'unica cosa che desidererai è un
letto per fare un riposino.

Mantenere una glicemia costante nel sangue, mangiando pochissimi zuc-


cheri e derivati ti aiuterà a stare bene e a essere pieno di energie.

Sottolineo quello che ho appena detto, ovvero ti aiuterà a stare bene ma


non ti renderà immune dal somatizzare molte situazioni che il tuo corpo
nasconde o non vuole far vedere al pubblico.

5) L'ambiente in cui viviamo

Quinto elemento caratterizzante è l'ambiente; per ambiente si intende ge-


neralmente il posto in cui viviamo (principalmente casa e lavoro). Per
ambiente si intendono anche i ritmi in cui tu vivi il tuo quotidiano, ti fac-

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cio un esempio: fino a pochi mesi fa i miei ritmi di lavoro erano: sveglia
ore 6.30, porta il bimbo all'asilo, torna a casa, vai a lavorare in studio per
circa 6 ore, riprendi Alessandro al nido, torna a casa, accendi il computer,
lavora fino alle ore 20.00, cena veloce, un bacio al volo a mia moglie
(che nel frattempo è tornata dal lavoro), riaccendi il pc e lavora ancora
fino alle ore 23.00. Sicuramente mantenere tali ritmi al lungo influiscono
negativamente sul corpo e sulla mente, quindi per quanto potessi man-
tenere un'alimentazione perfetta (o quasi in quanto non so resistere alla
Nutella), per quanto vivessi ottimi rapporti relazionali, tutto ciò creava
in me un forte stato di stress. Ti scrivo questo proprio per farti capire che
l'ambiente e come viviamo l'ambiente, influisce, volente o nolente, su di
noi.

Consapevole di tali situazioni ho deciso di cambiare vita, rivoluzionando


completamente ritmi e modalità di lavoro (di recente io e la mia famiglia
ci siamo trasferiti in provincia di Vicenza, in una casa molto più gran-
de, luminosa e abbiamo ridotto i ritmi di lavoro, pur mantenendo un'alta
produttività). Non ci vuole un genio per capire come, eliminando alcune
fonti di stress, il corpo è portato a rilassarsi e a stare molto meglio. Sono
anche consapevole che per molti non sia cosi semplice cambiare lavoro,
casa o altri elementi importanti. L'importante è se non altro prendere co-
scienza della situazione e trovare dei momenti di decompressione da tali
incombenze. Una soluzione potrebbe essere prendesi più giorni di ferie
o se non altro nel weekend dedicarsi a se stessi magari in qualche Spa o
centro termale.

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Seconda Parte
___________

Separazioni del corpo

Adesso vedremo come il corpo tende a somatizzare in base alla separa-


zione tra:
Destra - sinistra
Alto - basso
Davanti - dietro
Suddivisione tra corpo e testa
Suddivisione tra torso-arti

Se ci mettessimo nudi davanti allo specchio, senza giudicare quello che


ci piace da quello che non ci piace, dovremo analizzare le disarmonie
che possiamo essere in grado di notare; questo lo possiamo fare sia su di
noi (anche se spesso gli specchi riflettono solo una porzione del nostro
corpo, esempio da mezzo busto in su, classico dello specchio del bagno),
oppure potremmo farlo sui nostri clienti quando vengono a farsi massag-
giare. Potremmo notare quindi delle disarmonie, ad esempio come sono
le gambe rispetto al tronco? Sono più grosse o sono più magre? Sono più
lunghe o sono più corte?

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Oppure la nostra parte destra dovrebbe essere speculare (o quasi) alla
nostra sinistra, ma capita a volte che ci sono delle grosse disarmonie.

Adesso andremo ad analizzarle in modo che tu possa avere un quadro


completo della persona che stai guardando (sia di te stesso se ti stai guar-
dando allo specchio, sia dei tuoi clienti-amici-familiari)

Divisione destra-sinistra

Come detto prima queste dovrebbero essere molto simili e prima di ini-
ziare a descrivere i conflitti che possono colpire più un lato rispetto all'al-
tro; ti voglio ricordare che l'emisfero celebrale sinistro controlla gran
parte delle funzioni motorie e neuromuscolari della parte destra e che
l'emisfero celebrale destro controlla la parte sinistra del corpo.

L'emisfero sinistro è colui che viene interessato alla parte logica, alle
nostre funzioni verbali e matematiche.
L'emisfero destro invece rappresenta la nostra parte più artistica.

La nostra metà destra, come tutti sanno, viene considerata la nostra parte
maschile; mentre quella sinistra viene collegata alla nostra parte più dol-
ce e sensibile, ovvero alla nostra componente più femminile.

Questa suddivisione la si può notare in particolare nella maniera in cui

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si sviluppa la nostra muscolatura. Quando osservi una persona, non è
facile da notare tale separazione, anzi solo alle volte si notano delle evi-
denti disarmonie tra destra e sinistra (escludendo ovviamente incidenti e
traumi fisici); starà a te essere un attento osservatore e affinare la giusta
sensibilità nel cogliere certe disarmonie.

In questi casi sarà più evidente e più marcata la parte predominante, ov-
vero la destra che è più maschile-logico-razionale, rispetto alla sinistra
che è più femminile-intuitiva e sensibile. Questo lo possiamo notare an-
che nelle grosse manifestazioni emotive, ad esempio in uno scatto di rab-
bia o di forte nervosismo come il cervello anima maggiormente la nostra
parte più aggressiva (che non a caso nel 90% della popolazione) risiede
nella parte destra del corpo.

Divisione parte superiore ed inferiore

Hai presente la forma di una pera? Essa è più stretta nella parte superio-
re e molto più bombata nella parte inferiore. A tale analogia dovrebbe
corrispondere il corpo della donna, ovvero il torace meno sviluppato e
i fianchi più accentuati (in quanto madre natura ha dato alla donna tale
predisposizione ai fini del parto).

Un uomo invece dovrebbe avere la forma di una pera rovesciata, ovvero


un torace molto sviluppato per avere maggiore forza fisica e i fianchi più
stretti.

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Spesso capita di vedere donne che si ritrovano nella forma della “pera
sbagliata” ovvero torace molto sviluppato e fianchi e gambe più affusola-
te. Oppure anche l'uomo può subire questa inversione di ruolo, trovando-
si con torace più assottigliato e fianchi e gambe più grosse.

Che cos'è che ha influenzato questa situazione? Risposta, rullo di tambu-


ri: proprio le cinque “radici” che abbiamo descritto nel capitolo prece-
dente, le quali riescono ad avere un impatto anche sul nostro equilibrio
ormonale. Ti faccio un esempio: se una donna, come detto prima, si ri-
trova con un torace espanso, significa che ha dovuto lasciare spazio più
alla parte più maschile e aggressiva... e perché questo? Probabilmente per
una serie di situazioni dove non ha potuto essere e fare la donna a 360°,
ma ha dovuto sviluppare la sua parte maschile per superare determinati
momenti della sua vita (per necessità o per dovere).

Compiti e mansioni dell'uomo e della donna

In base a ciò che facciamo, il nostro corpo sviluppa maggiormente (at-


traverso la stimolazione di ormoni) la nostra parte maschile o femminile
(sottolinea pure queste righe perché sono fondamentali per comprendere
alcuni concetti).

L'uomo (maschio) è composto da una predominanza di ormoni maschili


che ne disegna i caratteri sessuali primari (apparato genitale) e secondari
(lo spessore della pelle, le corde vocali più sviluppate, la mandibola più

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accentuata, la presenza di peli, etc...).

In lui risiede anche una piccola parte di lato più sensibile che ne confe-
risce la dolcezza, la delicatezza e altre caratteristiche prettamente fem-
minili. Il tutto è fisiologico solo che dovrebbe prendere solo una piccola
fetta di questo equilibrio ormonale.

La stessa cosa vale per la donna. La maggior parte degli ormoni corri-
spondenti al sesso di appartenenza e una piccola parte atta a svolgere
mansioni anche maschili.
Ad esempio la donna dovrebbe cucinare, ricamare, stirare, lavare i piatti,
accudire i figli e sicuramente completarsi nell'ambiente lavorativo dan-
dogli però spazio solo al 30%.
L'uomo invece dovrebbe essere colui che cambia la ruota dell'auto, ripara
un elettrodomestico in casa, porta le borse della spesa, cambia le lampa-
dine di casa e principalmente lavorare per poi completarsi con il 30%
nell'ambiente familiare.

In medicina cinese queste sono le leggi dell'equilibrio Yin e Yang.

Prima di essere riempito di email da molti di voi, voglio spiegarmi bene


in questo concetto. In base a ciò che facciamo stimoliamo più o meno
il nostro lato maschile o femminile; è chiaro che se una donna si trova
in una situazione che deve lavorare 8-9 ore al giorno, deve essere lei a
occuparsi di tutte le mansioni di un marito assente, dove è sempre lei a
prendere le decisioni di casa, il suo corpo verrà influenzato così tanto da

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questi atteggiamenti e pensieri, che faranno prevalere in lei la parte più
mascolina.

Lavorare tanto per una donna è innaturale in quanto è una prerogativa


maschile. Infatti c'è il detto:

“Il lavoro nobilita l'uomo”


(e non la donna)

L'uomo invece che, per esempio, decide di dedicarsi ad un lavoro pret-


tamente femminile come il parrucchiere, sarà portato a sviluppare la sua
parte più artistica, sensibile, dolce ed emotiva.

Questo non vuol dire che sia un problema o che incida negativamen-
te, solo che dobbiamo prendere atto che il nostro corpo si è modificato;
in passato ho potuto monitorare la trasformazione di ragazze bellissime,
dolci e raffinante che dopo essere state arruolate nell'esercito (ambien-
te tipicamente maschile) il loro corpo (e i loro pensieri) ha subito del-
le forti modifiche fisiche e fisiologiche. Fisiche in quanto hanno avuto
un aumento di 10 Kg di massa muscolare, la muscolatura del fisico si è
modifica sviluppandosi di più i lineamenti mandibolari (tipico segnale
dell'aumento del testosterone in circolo) e fisiologiche in quanto le me-
struazioni subivano dei grossi ritardi o addirittura alcune di queste anda-
vano in amenorrea (assenza di ciclo di almeno 6 mesi).

Pensa che questi equilibri incidono anche sull'attività intestinale-escreto-

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ria, in quanto l'ormone che stimola l'evacuazione è il testosterone. Infatti
quando è molto basso (tipico nella donna) si tende ad andare di corpo una
volta ogni 2-3 giorni; mentre l'uomo – con più testosterone – tende ad
avere una situazione di benessere andando di corpo 1-2 volte al giorno.
Su questo argomento ci sarebbero molti approfondimenti ma in questa
parte del libro ho voluto solo darti una panoramica in più, anche perché
esistono anche altri fattori che influiscono l'attività intestinale come ad
esempio l'alimentazione.

Divisione tra parte anteriore e posteriore

La parte anteriore rappresenta il nostro “io”, ovvero la parte che guar-


diamo ogni giorno, la nostra facciata, la parte per cui noi ci compriamo i
vestiti e quindi tutto quello che noi vogliamo far vedere; mentre la nostra
parte posteriore rappresenta ciò che noi vogliamo tenere nascosto alla
vista degli altri e tutto ciò che noi non manifestiamo, viene registrato in
particolare a livello dei metameri.

Cosa sono i metameri?


Sono delle fasce orizzontali nella schiena, attraversate nel sistema ner-
voso periferico, dove ogni singola emozione trattenuta viene registrata
come una forte tensione di una fascia particolare oppure dolore di una
fascia o anche grasso accumulato in particolare aree della schiena, questo
grasso ad esempio non dipende da ciò che mangiamo ma viene definito
“grasso nobile” in quanto ha la funzione di proteggere determinati me-

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tameri.

Divisione testa e corpo

Questa separazione assomiglia molto a quella descritta precedentemente


(separazione anteriore e posteriore) in quanto il volto e la testa è una par-
te del nostro corpo che non copriamo mai ed è quella che esponiamo alla
società, mentre il corpo è la parte che facilmente possiamo nascondere
con vestiti più o meno aderenti.

In particolare approfondiremo tutti i significati sia del corpo che della


testa nei prossimi capitoli, dando particolare attenzione ai molti dettagli
che dovremo fare attenzione quando osserveremo una persona in partico-
lare osservandole il volto.

Divisione torso-arti

Esistono diversi significati a tali disequilibri, esempio braccia e gambe


deboli, torso sovra o sotto-sviluppato, ecc. Il torso rappresenta il nostro
nucleo e il nostro essere ed è dove risiedono le nostre energie e le nostre
emozioni; esso è come un contenitore che manifesta la propria energia
attraverso le braccia e le gambe.

Inoltre se volessimo paragonare il corpo ad un albero: le gambe sono


le radici che mantengono il nostro contatto con la terra, mentre le brac-

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cia sono le responsabili del fare e dell'agire e si protraggono verso l'alto
come dei rami.
Queste sono le spiegazioni metaforiche, mentre da un punto di vista
osteopatico le braccia vengono subordinate dalle prime dorsali mentre le
gambe vengono subordinate alla zona lombo-sacrale.

Questo significa che una compressione protratta nel tempo (anni) della
zona dorsale crea uno stato di squilibrio energetico alle braccia, le qua-
li possono dare degli scompensi tra cui irrigidimento, sovra-sviluppo o
sotto-sviluppo; la stessa cosa avviene per le gambe le quali subordinate
dalla innervazione della zona lombo-sacrale possono dare delle disarmo-
nie (e anche dolori) a questi arti.

Se vai sul sito ZoneRiflesse.it troverai degli approfondimenti su tutti i


collegamenti tra vertebre - zona innervata e disturbi del corpo.

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Terza Parte
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Il corpo visto nelle varie segmentazioni e relativi disturbi

I PIEDI

I piedi rappresentano il nostro corpo in miniatura, quindi dovrebbero es-


sere il riflesso della nostra costituzione. Un piede magro, ad esempio,
dovrebbe appartenere ad una persona magra mentre un piede robusto ad
una persona robusta.

Se una persona ha i piedi magri ma è in netto sovrappeso significa che


quella non è la sua vera costituzione ma che si trova in un periodo dove
il suo corpo preferisce trattenere calorie ed energie invece che perderle;

Al contrario (molto più raramente) si trova la situazione in cui il piede


robusto appartiene ad una persona molto magra, in quel caso la persona
è in sottopeso.

Non è un caso se in alcune grandi culture, specie quelle orientali, i pie-


di siano considerati una parte essenzialmente “sacra” del corpo umano,
tanto da essere addirittura venerati. Questo accade perché il piede rap-
presenta il progredire della vita, dunque il cambiamento e la crescita.
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Avere particolare cura nei confronti dei piedi è essenziale per il nostro
benessere psicofisico. Credimi, se ti concedi una seduta a settimana (
o anche una ogni due) di Riflessologia Plantare, potresti assistere a una
trasformazione incredibile del tuo stato di benessere psico-fisico
Da riflessologo, quale sono, su tale argomento potrei dedicare il libro
intero (cosa che farò a breve), ma vediamo di dare intanto delle linee di
massima, senza entrare nei dettagli della riflessologia plantare, che è il
mio primo amore.

Male ai piedi

Se ci sentiamo bloccati in quello che facciamo o nelle aspirazioni alle


quali tendiamo, il piede può risentirne. Il dolore ai piedi può essere sinto-
mo di una fase dove ci sentiamo stretti dalle cose e situazioni che ci cir-
condano. Pensa a quando arriviamo alla sera che piacere si prova nel to-
glierci le scarpe. Togliamo immediatamente la compressione su di esso.
Quando tutto il corpo si trova in compressione (a livello psichico perché
bloccato nell'agire) allora il piede riflette ancora di più questo stato emo-
tivo iniziando a far male sotto lo stimolo di una scarpa apparentemente
troppo stretta.

Piede piatto

Il piede piatto ha come manifestazione un appiattimento dell'arco plan-

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tare; i piedi piatti indicano un appoggio non corretto col terreno, è come
se indossassero degli scii, la persona con i piedi piatti tende a slittare
sulla superficie delle cose, senza mai mettere radici e senza mai mettersi
tranquillo.
L'appoggio plantare è in stretta correlazione con le curve della colon-
na vertebrale, in questi casi prenderemo in esame anche la postura della
colonna che, se trattata con manualità apposite entro i 12-15 anni, può
essere notevolmente migliorata. Passato tale periodo possiamo far si solo
che non peggiori (o se non altro è molto difficile apportare dei grossi
cambiamenti)

Piede torto (o piede equino)

Si tratta di una deformazione del piede che impedisce a chi ne soffre


di appoggiare correttamente e normalmente l'arto a terra. Talvolta si ha
dalla nascita, in altri casi si acquisisce in seguito, ad esempio a causa
di malattie quali la poliomielite. Una persona colpita dal “Piede Torto”
può avere la tendenza a non entrare realmente nella sua vita, preferendo
piuttosto cullarsi in un mondo immaginario per fuggire ai problemi e alle
responsabilità che la quotidianità propone.
Quando è dalla nascita invece, è una somatizzazione di rabbia da parte
della madre nel periodo dei 9 mesi.

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Piede cavo

Si manifesta attraverso un'eccessiva incavatura dell'arco plantare, tale da


annullare praticamente il benché minimo segno dell'arco in un'impronta.
Chi, cercando sicurezza e protezione, tende a chiudersi in se stesso sen-
za lasciare spazio alle influenze del prossimo, può finire per soffrire di
questa patologia, frutto anche di una vita troppo frenetica e attiva, che
impedisce alle persone di concedersi un attimo di tregua per sé stessi.

Dita del piede

Le dita sono la parte più avanzata del piede. E dunque se il piede rap-
presenta l'avanzare nella vita, nel presente, le dita sono la sua estensione
verso il futuro.

Piedi prensili (dita a martello)

Il piede prensile si manifesta con il piegarsi delle dita verso il basso


come se volessero essere degli artigli nel terreno. Secondo te perché una
persona dovrebbe avere questo tipo di piede? Ovvero, scopo mio con
questo libro non è solo darti informazioni (bla, bla, bla...), ma voglio aiu-
tarti a comprendere il più possibile l'essere umano in tutte le sue forme.
Torniamo quindi alla domanda. Una persona con i piedi prensili se vuole
così arditamente rimanere attaccata al terreno, è una persona che ha paura

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di lasciarsi andare, spesso per esperienze passate negative, per esempio
ha paura di essere raggirata e quindi vive sotto il continuo stimolo della
diffidenza e non vive ovviamente la spensieratezza che la porterebbe a
vivere con un corpo più rilassato.

Alluce valgo

Definito anche “Cipolla”, è una deviazione dell'alluce, e colpisce tipica-


mente chi, per non deludere gli altri, mette da parte se stesso e le proprie
aspirazioni per soddisfare quelle altrui. E, in tal modo, finisce per non
trovare il proprio posto e la propria serenità. Ha un collegamento con la
colonna vertebrale infatti in riflessologia plantare l'ungo il bordo del pie-
de ritroviamo la zona riflessa della colonna vertebrale. Più essa si curva
in avanti o lateralmente più sarà accentuato l'alluce valgo (a volte non c'è
una curvatura della colonna ma una fortissima tensione che la mantiene
in uno stato di compressione a livello delle vertebre dorsali).

Piede d'atleta

Con questa definizione ci si riferisce ad una particolare infezione, una


micosi dovuta a funghi che provocano sul piede una serie di lesioni, so-
prattutto tra le dita dei piedi, sulla pianta e il bordo interno. Sulla pelle
possono apparire come delle vesciche, umide, oppure come arrossamenti
che portano alla desquamazione.

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Dal punto di vista psicosomatico, questa manifestazione indica una con-
trarietà a fronte di situazioni che hanno preso una piega a noi sfavorevo-
le, o piuttosto una volontà di non avanzare, cambiare.
In Riflessologia Plantare ha un collegamento con tutti i linfonodi del
collo in quanto si manifesta proprio sulla zona riflessa. Questo disturbo
si può notevolmente migliorare con la stimolazione manuale delle stessa
zona.

Piedi gonfi

Il gonfiore può essere determinato da una sensazione di insoddisfazione


di fronte alle limitazioni che ci impone la vita di ogni giorno. Capita
ad esempio che, una volta rimosso il motivo scatenante di questo bloc-
co (un'attività lavorativa, una relazione sentimentale, ecc...) le persone
che soffrono di piedi gonfi improvvisamente ritrovino il loro equilibrio e
guariscano da questo disturbo. Una forte tensione allo stomaco può an-
che essere il significato nascosto; esso infatti altera l'equilibrio linfatico
dando origine cosi al gonfiore. Ti ricordo che in medicina cinese: Stoma-
co- Milza-Pancreas e cingoli linfatici fanno parte delle stessa famiglia e
quindi uno squilibrio di uno di questi porta scompensi anche agli altri.

Vescica ai piedi

Sono piccoli rigonfiamenti della pelle che, al loro interno, contengono del
siero, un liquido trasparente. Se ne soffriamo spesso dovremmo chiederci

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se sulla nostra strada, metaforicamente, troviamo degli ostacoli che ci
impediscono di avanzare e raggiungere il nostro obiettivo, realizzandoci.

Camminare con i piedi volti verso l'interno

Questo particolare atteggiamento posturale è tipico di coloro che soffro-


no della cosiddetta “sindrome di Peter Pan”, ovvero di persone rimaste
eterni bambini, che si rifiutano di crescere affrontando le responsabilità
dell'età adulta.
Se non migliora dopo i 18 anni rappresenta anche una chiusura nel vivere
la propria sessualità con disinvoltura in quanto implica anche una chiu-
sura del bacino anteriormente che porta a una torsione dell'anca in avanti
che a sua volta da appunto una camminata con i piedi volti internamente.

Verruche plantari

Isolate oppure a strati, le verruche sono di fatto piccoli tumori della pelle,
che possono essere legati a bassa autostima, una sensazione di inadegua-
tezza. Più banalmente, le verruche possono venire quando ci vergognia-
mo dell'aspetto dei nostri piedi, o della loro igiene.
Rappresentano anche un forte abbassamento delle difese immunitarie
della zona su cui si presentano. Conoscendo la mappa di Riflessologia
Plantare potresti capire qual'è l'organo in sofferenza in base a dove si
sono manifestate.

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TALLONE

Sul tallone poggia di fatto gran parte del peso del corpo, e dunque su di
esso facciamo conto per poggiare le nostre aspirazioni e tutto il nostro
essere.

Dolore al tallone

Chi di noi non si è mai trovato di fronte ad un vicolo cieco, con la sensa-
zione di non poter trovare una soluzione ad un problema, o di non riuscire
a cambiare una situazione che non ci piace? Ecco, in questi casi è come
se ci venisse a mancare un solido appoggio sotto i piedi. E' così che può
svilupparsi un fastidioso dolore al tallone, connesso sia agli aspetti stret-
tamente materiali (economici, pratici) sia a quelli immateriali (affettivi)
della vita.

Peso sui talloni

Questo tipo di postura psicosomatica esprime un carattere molto deciso


accompagnato spesso da un falso senso di stabilità psichica.
Quando camminiamo con il peso sui talloni, si verifica una cosa innatura-
le e quindi deve essere dettata da una forza interiore; si è portati anche a
stringere le mascelle, si irrigidisce il ventre e il tutto si riversa anche sulla
nostra respirazione, la quale viene compressa e ci dà una sensazione di

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ansia, la quale però viene volutamente nascosta.

Queste persone faticano a rilassarsi e a sentirsi a proprio agio nelle situa-


zioni spontanee. Il camminare sui talloni porta a degli scompensi di tutta
la colonna vertebrale.

Persone che camminano in punta dei piedi

Questo tipo di persone camminano in punta dei piedi come se volessero


spiccare il volo attraverso tutto ciò che le aiuta a scappare dalla realtà.
Sono spesso persone sognatrici, molto introverse e fanno fatica ad instau-
rare rapporti duraturi, razionali e tutto ciò che le riporta alla realtà.
Se capita nei bambini sarebbe bene dare loro più attenzioni coinvolgen-
doli nel gioco e in tutto ciò che gli porti a vivere il quotidiano nella realtà.
Spesso invece vengono lasciati troppe ore davanti alla televisione (senza
la presenza di un genitore) a fantasticare mondi che esistono solo nella
televisione.
Camminare in punta di piedi (discorso valido per i bambini) di per se
non sarebbe un grosso problema anche perché con la crescita tende a
sistemarsi da solo. Lo dobbiamo però interpretare per il suo significato
nascosto e prendere le dovute misure e considerazioni sulla situazione
che stanno vivendo.

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Passo pesante (piedi di piombo)

Queste persone con i piedi di piombo rappresentano l'opposto delle per-


sone descritte in precedenza, ovvero di quelle che camminano in punta
dei piedi; tali persone non amano lasciarsi andare, non accettano tutto
quello che esce dalla loro visione logica e razionale; sono persone con-
crete e non lasciano spazio alle fantasie. Non accettano di buon grado
i cambiamenti in quanto sono consapevoli che possono destabilizzarli
dalla loro realtà, ad esempio non amano cambiare casa o lavoro.

Sono consapevole che queste informazioni verranno accettate forse non


da tutti, ma ovviamente a contribuire alle varie forme dei piedi e degli
atteggiamenti alla base ci sono sempre le 5 “radici” spiegate preceden-
temente.

LE ANCHE

Regione anatomica che unisce la zona pelvica con le cosce, rappresenta-


no la volontà nell’andare avanti in una data situazione e, quindi, nell’im-
boccare una determinata strada.
Un dolore in questa zona è spesso legato ad un dubbio, una scelta tra
l’andare avanti e il mantenersi statici per la paura di sbagliare.

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I GLUTEI

I glutei sono formati da tre muscoli: grande gluteo, medio gluteo e picco-
lo gluteo che originano dall’osso sacro, dal coccige e dalla cresta iliaca
inserendosi nel femore. Tali muscoli permettono la funzione locomotoria
e la stabilizzazione della colonna vertebrale e sono fondamentali nel mo-
vimento di estensione e di rotazione della coscia oltre che nel proteggere
le ossa quando siamo seduti.

I glutei sono connessi con il potere e a seconda della forma degli stessi
possiamo capire il rapporto che la persona ha con la volontà di coman-
dare gli altri. Glutei alti rappresentano la voglia di innalzare il proprio
potere, al contrario di glutei piatti e stretti che sono connessi col desiderio
di non essere presi in considerazione e notati. Glutei arrotondati sono
sintomo della volontà di dominare sugli altri, mentre un bacino ampio
con glutei grossi traduce una limitata possibilità di avere la leadership,
mancanza che viene compensata sul piano fisico.

Inoltre nei glutei come descritto nei capitoli precedenti hanno un grosso
collegamento con la nostra sfera sessuale. Se i glutei sono troppo con-
tratti l'energia sessuale tenderà a non circolare correttamente dando degli
scompensi genito-sessuali. I glutei dovrebbero essere sempre caldi o per
lo meno tiepidi. Troppo spesso abbiamo i glutei freddi se non addirittura
ghiacciati. Questa sintomatologia indica un blocco energetico a livello
del nostro lasciarsi andare con l'altro sesso.
Esistono però delle manualità che descrivo nel “Massaggio Metame-

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rico” che sono capaci di migliorare notevolmente in pochissime sedute
questa situazione.

NERVO SCIATICO

Si tratta del nervo più lungo del copro umano che nasce nella parte lom-
bare e scende lungo la gamba dopo aver attraversato glutei e cosce.

Dolori al nervo sciatico

La sciatalgia o sciatica può colpire il nervo in diversi punti del suo per-
corso. Il dolore in ognuno di questi punti è legato ad una determinata
causa. Se il dolore è localizzato nella zona del gluteo o, comunque, vede
la sua fonte in questo muscolo, la causa può essere ricercata nella pau-
ra di perdere il proprio status di potere e, quindi, di essere visto come
“decaduto” rispetto alla posizione occupata nella società. Se, invece, il
male colpisce, soprattutto, coscia e gambe esso può essere uno specchio
dell’angoscia nell’intraprendere una strada incerta ma anche della fru-
strazione derivante dall’insicurezza di non sapere come si concluderà una
progetto intrapreso.

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GINOCCHIA E CAVIGLIE

Le caviglie e le ginocchia sono sedi di manifestazioni molto simili a quel-


le del piede. Inoltre somatizzano i pensieri rigidi e pesanti della persona.

In particolare il ginocchio è una delle articolazioni più importanti del


corpo umano. Questo perché è sottoposta a sforzi continui in coincidenza
con qualsiasi movimento. E' evidente, dunque, che il ginocchio simbo-
leggi anche la capacità del singolo di adattarsi alle situazioni e alle per-
sone. Una sofferenza a quest'arto può indicare un conflitto dettato dalla
volontà di non piegarsi al volere altrui o alle situazioni della vita che
paiono avverse. Se da un lato il dolore può derivare dall'eccessiva accon-
discendenza alle pressioni esterne (ovvero ci pieghiamo “troppo”, per
non deludere gli altri), dall'altro esso può essere motivato dal tentativo di
non piegarsi, resistendo.

In tanti anni di lavoro quello che ho potuto constatare è che effettiva-


mente caviglie rigide o ginocchia rigide appartengono a persone che non
amano lasciarsi andare, molto controllate e per niente flessibili. Tutto
questo auto-inquadramento della persona crea dei pensieri che vanno ad
influire su tutto il corpo, ma in particolare le zone più colpite sono quelle
sopra indicate.

Le caviglie invece sono essenziali per i movimenti di rotazione e flessio-


ne del piede, simboleggiano la capacità di adattarci ed essere flessibili
nei cambiamenti di direzione, ovvero nelle novità che la vita quotidiana-

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mente ci propone.

Dolori alle caviglie

Sono connessi all'impossibilità di avanzare in una determinata situazio-


ne. Se abbiamo la sensazione di trovarci di fronte ad un ostacolo insor-
montabile o che qualcuno ci stia mettendo i bastoni tra le ruote, impeden-
doci di raggiungere la nostra meta, le caviglie possono essere una delle
prima parti del corpo a risentirne. Possiamo però essere anche noi stessi
la causa di questi disturbi se abbiamo paura di cambiare e andare avanti,
intraprendendo una nuova strada.

I POLPACCI

Il polpaccio è forse la parte più importante delle gambe, in quanto è fon-


damentale per il movimento di corsa o camminata. A livello simbolico
i polpacci rappresentano la capacità di avanzare, superare gli ostacoli,
progredire. Il dolore in questa parte del corpo è legato alla volontà di ral-
lentare il mondo che ci circonda, perché ci sembra che tutto attorno a noi
vada troppo rapidamente, spaventandoci. Ma, allo stesso tempo, questo
dolore può indicare la preoccupazione per lo stallo che sta condizionando
una determinata situazione della nostra vita.

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LE GAMBE

Le gambe rappresentano il nostro sostegno ma esse rappresentano anche


il nostro mezzo di fuga; sono dominate dal sentimento della paura, infatti
dovesse mai succedere un qualche cosa che ci spaventa esse sono la parte
del corpo che tremano di più rendendoci incapaci di agire e togliendoci
tutte le forze. Quanto più una persona ha un carattere insicuro e pauroso,
tanto più le gambe tendono ad avere quattro aspetti:

Gambe deboli e sotto-sviluppate: queste persone hanno difficoltà a radi-


carsi a causa della debolezza e della fragilità dell'essere

Gambe massicce ed iper-muscolose: rappresentano una personalità rigi-


da ed autoritaria, sono persone che non accettano i cambiamenti, sono
legate al passato e non amano nessun tipo di novità.

Gambe grasse e sotto-sviluppate: appartengono a persone che hanno


paura di muoversi nel sociale, che hanno difficoltà ad iniziare un nuovo
lavoro e di svolgere fino in fondo qualsiasi attività. Tali persone assomi-
gliano al carattere degli individui col piede di piombo, sono individui
congestionati nello stare al mondo e quindi cercano dei capisaldi ma sono
consapevoli di essere incapaci di iniziare una qualsiasi avventura della
vita.

Gambe sottili e contratte: le gambe sottili e contratte sono tipiche nelle


persone che di danno molto da fare, il flusso energetico è intenso e vitale,

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tuttavia nelle giunture possono avere delle problematiche date dal fatto
che il flusso a volte scorre a sprazzi e crea conflitto; sono individui che
si muovono con grande slancio e motivazione e talvolta con estremo im-
paccio dato dalla contrattura di queste che interrompe il flusso energetico.

LE PELVI

Pelvi ruotate (inclinate) posteriormente

Quando osserviamo una persona possiamo notare che ha il bacino pro-


tratto in avanti o altre volte protratto all'indietro. Quando il bacino si
sposta posteriormente (quindi la parte anteriore si abbassa e i glutei si al-
zano) è una chiusura della propria sfera sessuale che le porta a non vivere
serenamente l'intimità di coppia per il pensiero e il significato a cui loro
lo associano; questa forma di chiusura può essere data da più fattori, ad
esempio educativi oppure di esperienze vissute (ovviamente non positi-
ve), la persona tende quindi a chiudersi e a non vivere disinvoltamente i
rapporti con il proprio partner. Tale caratteristica è tipicamente femminile
e potrebbe dare come conseguenza la diminuzione della sensibilità data a
sua volta dall'aumento di tensione dei tessuti interni e della muscolatura
pelvica; in queste persone il sedere è molto più pronunciato (chiama-
to “sedere a mandolino”) il quale viene molto apprezzato dagli uomini,
ignari di tale significato.
Negli anni mi sono dovuto ricredere osservando la corporatura delle per-
sone di colore. La maggior parte hanno questo tipo di postura (sia uo-

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mini che donne). In questo caso quindi è una caratteristica fisica e non
una chiusura. Quando si tratta di chiusura i glutei diventano molto tesi
e rigidi. In questo caso proprio per questo aumento della tensione della
muscolatura il pavimento pelvico ne viene influenzato negativamente ri-
ducendo la sensibilità nella donna e creando disfunzioni erettili nell'uo-
mo (molto più raro).

Pelvi ruotate (inclinate) anteriormente

Questo tipo di persone sono l'esatto opposto delle persone appena descrit-
te e tendono ad essere particolarmente predisposte ai rapporti sessuali, i
quali però vengono vissuti a volte senza una sensazione di appagamento
totale, sicuramente tale situazione non rappresenta una realtà assoluta ma
sicuramente se esiste questa tipo di rotazione del bacino viene interpreta-
ta come una maggior apertura e propensione verso l'altro sesso.

IL VENTRE

La zona del ventre è al centro delle nostre sensazioni ed è come se fosse


il punto di partenza delle nostre emozioni; rappresenta anche il cuore
delle nostre passioni, le quali possono essere considerate come energie in
movimento, liberate attraverso il movimento e la parola, se queste ultime
vengono trattenute danno origine a tutti i vari psicosomatismi.

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IL DIAFRAMMA

Il diaframma è un muscolo piatto, sottile come una lamina, situato sotto


i polmoni, sopra lo stomaco, data la sua posizione, ha un'importanza cru-
ciale nel funzionamento degli organi interni e dei polmoni. Il movimento
del diaframma comanda la nostra respirazione e contemporaneamente è
come se massaggiasse i vari organi quando esso si abbassa.

Quando viviamo delle situazioni di stress ed ansia l'elasticità del dia-


framma viene meno e ciò si ripercuote sulla nostra respirazione la quale
tenderà ad essere molto più corta e superficiale. Le persone ansiose infatti
le si riconoscono in quanto hanno una parlata molto più veloce, accompa-
gnata da una respirazione molto corta.

IL TORACE

Il torace viene paragonato alla cassa di risonanza delle emozioni che pro-
vengono dal ventre, attraversando il diaframma.
Esistono delle somatizzazioni che coinvolgono il torace che possono dar-
ci o una contrazione o un'espansione.

Le persone con il torace contratto hanno il petto stretto e fragile; in questa


situazione la cassa di risonanza emotiva sarà inferiore e in tale status si
vive come in un costante stato di apnea, in quanto spesso il torace oltre

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ad essere minuto, si trova anche in uno stato di compressione (che impe-
disce la normale regolarità respiratoria e così mantengono l'individuo in
uno stato di apnea).

L'espansione del torace dovrebbe essere una prerogativa tipicamente ma-


schile, un torace molto espanso aiuta ad amplificare le emozioni ed è
sinonimo di un grosso quantitativo di energia nel manifestare le emozioni
qualsivoglia.

Entrambi sono indice comunque di uno squilibrio: sia che sia troppo pic-
colo, sia che sia troppo grande; la normalità sta nel mezzo tra queste due
situazioni.

LE SPALLE

Il dolore alle spalle è connesso con il carico di responsabilità assunto:


ecco perché, non appena si avverte dolore in questa zona, la prima do-
manda che dobbiamo porci riguarda cosa in quel momento è per noi
troppo pesante da sostenere e quali sono gli obblighi, gli oneri e le incom-
benze assunti che ci sembrano ingestibili.
Esistono diversi tipi di forme di spalle e diversi atteggiamenti nel porta-
mento di esse. Le spalle hanno molteplici significati, tra cui anche tutti i
nostri sensi di sicurezza e responsabilità.
I dolori alle spalle sono di origine tipicamente psicosomatica quando
compaiono senza il trauma come causa scatenante; per farti un esempio:
quei dolori che si accendono e fino al giorno prima non avevi assolu-
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tamente nulla, (a meno che durante la notte tu non abbia ricevuto una
martellata sulla spalla dal tuo partner) il dolore che si accende la mattina
è di causa psicosomatica; questo perché esistono un'infinità di termina-
zioni nervose, strettamente connesse con il nostro sistema nervoso, che
comunicano con ogni cellula del nostro corpo, attraverso tutto ciò che
tratteniamo, in tal caso nasce una carica psico-fisica che sfoga su una
determinata articolazione, in questo specifico caso sulle spalle.

Come accennato negli altri capitoli, le spalle hanno – oltre che ad un


collegamento psicosomatico – un riferimento alle vertebre cervicali, le
quali - se si trovano in una posizione sbagliata o in uno stato di compres-
sione, irritano la nervatura che va alle spalle, causando poi dei dolori;
per escludere tale situazione, sarebbe buona norma massaggiare bene la
cervicale per allentare tutti i fasci muscolari, che rimanendo tesi portano
una compressione delle vertebre cervicali con determinate tecniche più
osteopatiche; dopodiché, escluse tali situazioni – si passa ad analizzare
che tipo di somatizzazioni hanno le spalle.

In prima persona sono stato oggetto di un forte dolore alla spalla destra
durato circa 6 mesi che non voleva andarsene per nessuna ragione al
mondo. Mi sono svegliato una mattina con un dolore lancinante da impe-
dirmi persino di guidare. Con nessun antinfiammatorio voleva diminuire
il suo dolore (nemmeno con dosi massicce).

Ho speso una fortuna in massaggi – fisioterapia – chiropratica – osteopa-


tia – lastre - risonanza - ortopedico e farmaci. Eppure non c'è niente da

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fare, quando il corpo ti vuole dare un messaggio forte (nel mio caso ci è
riuscito benissimo) non ci sono santi che tengano. A dimenticavo, sono
andato anche dalla tira-ossa di paese (spinto dalla disperazione) che oltre
avermi fatto un male boia non ha risolto niente.

Tutto questo per spiegarti che certi dolore di origine psico-somatica si


“accendono” senza un apparente motivo logico ma sono il riflesso di un
qualche cosa che il corpo non vuole più trattenere.

Nel mio caso sono sicuro che sia stato dato da un eccesso esagerato di
lavoro. Il corpo in molte occasioni mi ha detto FERMATI, ma secondo
voi io l'ho ascoltato? Se la spalla è riuscita a infiammarsi a questi livelli
credo proprio di no.

Comprendi adesso come la psiche influenza il corpo?

Spalle curve arrotondate verso il basso

In alcune persone le spalle tendono a scivolare verso il basso, questo


perché sono individui che psicologicamente vogliono fare tutto da sole e
spesso la sensazione di tutto tale peso di portare tanta responsabilità gra-
va su di esse; per quanto si tratta di un peso psicologico, esso è così forte
da riuscire a curvare le spalle; queste persone in realtà hanno una grande
forza e determinazione, in quanto – come detto prima – non si fermano
mai a costo di fare tutto da sé, senza mai chiedere aiuto agli altri.

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Spalle rialzate

In queste persone le spalle sono visibilmente più alte rispetto la loro po-
sizione naturale; ed è come se volessero con le spalle chiudersi in una
situazione di paura portandole verso le orecchie; un po' come fa la tar-
taruga che ritrae la testa quando si trova in uno stato di allerta. Noi non
potendo ritrarre la testa alziamo le spalle.

Spalle quadrate

Le spalle quadrate sono le spalle tipicamente maschili, trasmettono un


grande senso di potenza e di sicurezza di sé. Tali persone spesso assumo-
no questo atteggiamento perché si sentono costantemente con gli occhi
addosso e vogliono apparire nel più bel modo possibile; con tale postura
rappresentano il loro ego e questo atteggiamento potrebbe comportare
una compressione del diaframma per cui anche la colonna vertebrale sarà
estremamente eretta.

Spalle curve in avanti

Molte persone hanno le spalle curve in avanti, tale situazione assomiglia


a quella descritta in precedenza ovvero “le spalle arrotondate verso il
basso”, ma si differenzia perché in questo caso la persona cerca di chiu-
dersi a riccio per provare una sensazione di auto-protezione, proteggen-

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do così la zona del cuore. La stessa cosa succede a molte ragazzine con
la comparsa del seno. Se viene accettato le spalle rimangono nella loro
posizione naturale, se invece se ne vergognano allora le spalle si protrag-
gono in avanti a nascondere il seno.

In tali casi anche la respirazione nel risente, infatti essa diventa più diffi-
cile per compressione del torace.

Spalle retratte all'indietro

Le spalle retratte all'indietro rappresentano una situazione dove la per-


sona trattiene la sua voglia di agire; è come se il corpo volesse arrestarsi
nel suo impeto di scaricare la propria aggressività; anche questa è una
postura determinata dai nostri atteggiamenti mentali.

LE ASCELLE

Cavità posta ad angolo tra la spalla e il braccio, le ascelle rappresentano


l’appoggio che si dà e che si riceve dagli altri. Un dolore in questa zona
potrebbe essere connesso con il nostro trattenerci da quanto possiamo
dare agli altri. (Sono molto rari questi tipi di dolori quindi anche il suo
significato va preso un po' con le pinze).

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IL TRAPEZIO

Muscolo del corpo umano con la funzione di elevare, abbassare e ruotare


esternamente la spalla, estendere la testa ruotandola al lato opposto e
attirare verso il dietro scapola e clavicola.
Quando questa zona duole significa che siamo incapaci di rifiutare una
richiesta per paura della reazione dell’altro: questo ci induce a farci cari-
co di pesanti oneri.
Allo stesso modo un dolore in questa zona può indicare l’incapacità di
fare una richiesta per timore che essa venga respinta.

TENDINITI E BORSITI

Tendinite

Si tratta di un processo infiammatorio che coinvolge uno o più tendini


del corpo umano, ovvero quelle strutture che hanno il compito di tenere
unite ossa e muscoli. Le cause sono diverse ma le principali sono da rin-
tracciare in movimenti sbagliati sotto lo stimolo di uno sforzo ripetuto
nel tempo o uno sforzo eccessivo dei muscoli.
La tendinite è legata alla volontà di cambiare una situazione: il mutamen-
to però è bloccato dalla mancanza di fiducia in noi stessi.

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Borsite

Con il termine borsite si intende l’infiammazione delle borse, piccoli cu-


scinetti che si trovano tra tendini o legamenti e altro tessuto del corpo
umano dove può esserci un eccessivo sfregamento. Il suo scopo è proprio
quello di andare a ridurre l’attrito tra le due parti.
La borsite è legata ad un episodio di rabbia trattenuta verso noi stessi,
verso una particolare situazione o verso gli altri.

LE SCAPOLE

La scapola è un osso della spalla piano, pari e simmetrico. Di seguito


vedremo come i dolori che possono colpire questa zona sono di natura
spesso psicosomatica

Dolore alle scapole

Il dolore alle scapole, ovvero alla parte superiore della spalla, è connesso
ad una situazione di eccessivo senso della responsabilità e del lavoro. La
persona che ne soffre, infatti, tende a non essere in grado di apprezzare i
piaceri della vita e a lasciarsi andare, focalizzandosi solo sui suoi compiti
e su quando deve fare. Sono persone che hanno tutta la zona alta (tra le
scapole) molto rigida e bloccata. La tensione può arrivare al punto che
sentono la sensazione di aghi tra le spalle in particolare mantenendo po-

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sizione statiche (esempio quando si stira la biancheria).

BRACCIA - MANI

Le braccia e le mani sono i canali attraverso cui vengono espresse mol-


tissime emozioni; come ad esempio il voler abbracciare una persona du-
rante un momento di forte gioia, il voler aggredire una persona sotto
l'impeto della rabbia oppure portarsi le mani alla testa di un momento di
disperazione.

Rappresentano la nostra capacità di prendere e di fare le cose, ecco per-


ché un dolore alle braccia indica un sentirsi in colpa per aver preso qual-
cosa o una sensazione di eccessivo carico di lavoro.

Sensazione di bruciore alle braccia

E’ connessa con la rabbia verso qualcosa che non si riesce a capire


Le braccia e le mani sono un nostro modo di comunicazione non verbale,
e nel momento in cui trattengo degli stati emotivi, queste (in particolare
le braccia) possono avere delle somatizzazioni, come ad esempio:

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Braccia deboli e sottosviluppate

La debolezza delle braccia è data da un trattenimento del manifestare


le espressioni emotive che provengono dal ventre passando attraverso il
torace; la persona lamenta un senso di debolezza nelle braccia ed è come
se avesse difficoltà di afferrare le redini della propria vita; tipicamente
queste persone hanno le mani fredde ed umide in quanto sono costan-
temente in uno stato di tensione che limita la circolazione sanguigna ed
energetica; e la sensazione di umido nella mani un segnale di forte insi-
curezza personale.

Braccia massicce ed iper-muscolose

La muscolatura massiccia delle braccia – qualora fossero sproporzionate


rispetto al corpo, è segno di una personalità molto rozza e con mancanza
di sensibilità; tali individui a livello sociale sono caratterizzati come per-
sone con un scarso tatto emotivo e basano ogni movimento consapevoli
della loro forza fisica. Hai presente Bud Spencer?

Braccia sottili e contratte

Anche questa caratteristica deve essere in disarmonia con il resto del cor-
po, in quanto, se tutta la persona fosse con una corporatura esile, ovvia-
mente anche le braccia sarebbero in armonia con il resto del corpo – lad-

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dove però tali si discostassero dall'equilibrio corporeo allora possiamo
considerare il loro significato.
Rappresentano così una incapacità nei rapporti personali, e una difficoltà
nel tenersi stretti le relazioni umane che le circondano.

Braccia grasse e sotto-sviluppate

Come per le gambe grasse e sotto-sviluppate, anche per le braccia vale lo


stesso significato, ovvero la torbidità d'azione; in tale caso queste persone
avranno difficoltà ad iniziare qualsiasi progetto e a mantenere l'energia
durante tutto tale periodo, si pongono in maniera goffa a causa della man-
canza di grazia e di fluidità energetica.

I GOMITI

I gomiti sono connessi al cambiamento rispetto ad una situazione che


stiamo vivendo nella vita lavorativa o affettiva.
Un dolore in questa parte del corpo è connesso alla paura che la propria
situazione rimanga stagnante e che quindi non muti o ad un senso di for-
zatura nell’imboccare una strada che non piace. Ma il dolore ai gomiti è
uno specchio anche della flessibilità verso se stessi, gli altri o una data
situazione.

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Psoriasi ai gomiti

La psoriasi è una alterazione infiammatoria cronica della pelle caratte-


rizzata da macchie rosse ricoperte da squame biancastre che colpisce,
soprattutto, gomiti, mani, ginocchia, regione sacrale, piedi e cuoio capel-
luto e che può colpire a qualsiasi età sia uomini che donne.
Questo disturbo è tipico di coloro che vivono una separazione con una
persona con cui, per altro, fanno fatica a mantenere buoni rapporti.
Un'altra spiegazione è un eccessiva carica sessuale non scaricata a livello
psichico. Ovvero se si desidera arditamente una persona e non possiamo
averla in quanto rappresenta un qualche cosa di proibito (esempio: è già
sposata/o oppure è del nostro stesso sesso) e la pensiamo ossessivamente
(sotto tutti gli aspetti anche sessuali), ecco che tutta questa carica non
viene espressa e quindi rimanendo in circolo causa un'alterazione ener-
getica a livello ormonale con scarico sulla cute sotto forma di tossico. In
quest'ultimo caso la psoriasi non si limita al gomito ma coinvolge tutto
il corpo.

I POLSI

I polsi rappresentano l’adattabilità agli ordini che vengono ricevuti.

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Dolori ai polsi

Indica una resistenza ad un ordine o ad un’imposizione per paura di non


essere all’altezza di quanto ci viene richiesto o, semplicemente, perché il
compito che ci viene affidato non ci piace.

Cisti ai polsi

Se compaiono dopo aver subito un forte impatto fisico hanno la funzione


di riparare i tessuti danneggiati mentre se compiono in assenza di traumi
sono indice di dolore accumulatosi nel corso del tempo.
Le cisti ai polsi sono connesse con rimpianti che creano in noi sensazioni
di rabbia per situazioni accadute nel passato o al rifiuto inconscio della
propria attività occupazionale. Ovviamente non pensare che una ciste di
1 millimetro abbia tutti questi significati nascosti. Bisogna prendere in
considerazione tanto più è grande la ciste, tanto più è importante il mes-
saggio celato dietro quella ciste. OK?

LE MANI

Connesse con la propria capacità di dare e ricevere e con l’eseguire uno


o più lavori, il dolore alle mani è indice del sentirsi instabili, insicuri e
perplessi riguardo al lavoro che si sta svolgendo. I dolori in questo caso
sono veramente molto forti (se pur rari).

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Eczema nelle mani

Si tratta di un’infiammazione cutanea alle mani che talvolta può estender-


si anche a i polsi e che può avere diversi gradi di gravità e di estensione
superficiale. I sintomi principali sono cute secca, arrossamento e prurito
ma, a volte, la cute può addirittura sanguinare. Coloro che sono colpiti da
questa alterazione cutanea provano la sensazione di non essere “al posto
giusto nel momento giusto” e di non fare ciò che, invece, andrebbe fatto.

Se la pelle sanguina la sensazione sopra descritta è accompagnata alla


mancanza di gioia e di soddisfazione personale perché ci si sente obbli-
gati a dover fare qualcosa che, nel proprio intimo, si sa non essere affine
con la propria personalità.

Ci sono persone che nascono già con questa debolezza (mia moglie Gio-
vanna) e il problema si aggrava con l'aumentare dello stato di stress.
Giovanna in questo ultimo periodo si trovava a dover affrontare la se-
guente situazione:
ore 5.30 sveglia per studiare gli appunti di un master in Trading online;
ore 7.00 prendi il treno per andare al lavoro a Udine e star via di casa 10
ore facendo 80 km al giorno;
ritorno a casa alle 18.00 circa, e dedica attenzione al piccolo Alessandro
ore 19.30 cena;
ore 20.00 metti a letto il piccolo Alessandro e fai i piatti;
ore 21.00 inizia a seguire i webinar sul Forex;
ore 23.00 circa va a dormire per poi riniziare la giornata punto a capo

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(nota che nel frattempo non mi ha ancora calcolato di striscio...).

Capite bene che se c'è una debolezza alla base, qualsiasi comune morta-
le, con questi ritmi tende a sclerare e a manifestare più che mai una sua
debolezza fisica.
Adesso per fortuna abbiamo risolto con il cambio di lavoro di Giovanna
(si è data alla libera professione) e al cambio di casa e di città.

Le dita delle mani

Rappresentano i dettagli nella vita quotidiana. Spesso ad essere colpiti da


problemi alle dita sono i perfezionisti che vivono tale “perfezione” come
un impegno che procura stress nel mantenere uno standard cosi alto.

Ferite, bruciature e tagli delle dita

Colpiscono, soprattutto, le persone eccessivamente perfezioniste e che si


sentono in colpa, insoddisfatti e scontenti verso di sé per non aver svolto
come volevano piccoli particolari nei compiti che quotidiani.

Rigidità alle dita

Fenomeno associato all’artrite trova la sua causa nella paura di sbagliare,

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essere criticati o venire sminuiti ma anche nel pretendere troppo da se
stessi nei compiti quotidiani.

LA SCHIENA E LA COLONNA VERTEBRALE

Rappresentano protezione e supporto ma anche la modalità con cui si


affronta la vita.

Scogliosi

E’ una curvatura anomala e permanente della colonna vertebrale ed è


connessa con la propria sottomissione ad un’autorità o, semplicemente,
con un'autoconvinzione di valere poco o nulla. Più la scogliosi è accen-
tuata più è forte la sensazione provata.

Lordosi

Si tratta di una curvatura con convessità anteriore della colonna vertebra-


le nella zona lombare che può manifestarsi con diversi sintomi: dolore
alla zona lombare, parestesia degli arti o venir meno della sensibilità de-
gli arti stessi.
E’ connessa con uno stato di svalutazione di se stessi.

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Cifosi

Curvatura anomala con concavità anteriore della colonna vertebrale nella


zona superiore che si manifesta con mal di schiena ma che, nei casi più
gravi, può coinvolgere anche nervi, polmoni e altri organi.
Le cause della cifosi possono essere genetiche o essere la causa di deter-
minate malattie.
La cifosi è connessa con la sensazione di dover reggere un peso sulle
spalle o con quella di sentirsi sopraffatto da un peso ma anche con l’im-
pressione di essere incapace di fare fronte alle difficoltà.
Inoltre ho potuto constatare che anche i lutti famigliari dove non si ha
dato sufficiente sfogo con il pianto e lo sfogo del dolore psichico, riesco-
no a curvare la persona in avanti se non viene elaborato e superato.

60
Quarta Parte
___________

Dal collo in su

IL COLLO

Quando guardiamo il collo di una persona ci accorgiamo immediatamen-


te che esso rappresenta il sostegno della testa. Mentre ruotiamo la testa
possiamo notare come si attivino i vari fasci muscolari; ciò rappresenta il
nostro auto-controllo, in quanto è punto di separazione tra la nostra parte
emotiva (il corpo) e la nostra parte intellettuale e razionale (la testa).

Una rigidità del collo indica un trattenimento di situazioni aggressive che


ci portano al continuo controllo di noi stessi.

Posizioni del collo

Quando il collo spinge la testa in avanti, riflette una personalità con un


“io” razionale molto accentuato, sono persone che affrontano la vita “di
testa”.
Al contrario quando la testa è protratta all’indietro sta a significare la
paura nel manifestare ciò che si pensa e ciò che si vede (molto più raro
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da riscontrarsi).

Torcicollo

Si tratta di una contrattura dei muscoli laterali del collo. Per la psico-
somatica è indice dell’essere bloccati nell’intraprendere una data strada
o svolgere un determinato compito per paura delle azioni da compiere.
Anche una grossa rabbia trattenuta può scatenare questo disturbo.

Rigidità all’altezza della nuca

Si tratta di un dolore localizzato in zona cervicale che fa si che si perce-


pisca il collo duro e dolorante. Colpisce, soprattutto, coloro che hanno
paura di vivere le proprie emozioni e di lasciar andare la parte razionale
per paura di perdere il controllo della situazione e le persone testarde e
caparbie che difendono con ostinazione le proprie idee

MANDIBOLA

Esistono diversi tipi mandibole che - in odontoiatria - vengono chiamate


le tre classi di Angle, ovvero le tre posizioni della mandibola in rapporto
alla mascella.

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L’equilibrio ottimale dovrebbe essere quando i denti dell’arcata superio-
re occludono con i denti dell’arcata inferiore con una sovrapposizione
di due millimetri dei denti incisivi superiori in rapporto ai denti incisivi
inferiori (in gergo tecnico ortodontico si chiama “Overbite).

Detto in parole più semplici guardandoci allo specchio con un sorriso a


trentadue denti dovremmo notare che gli incisivi superiori sovrastino i
denti inferiori per uno spazio sia in altezza (Overbite) che in profondità
(Overjet) di appunto soli due millimetri.

La prima classe di Angle descrive appunto questo equilibrio di normo-oc-


clusione.

Quando questo rapporto si altera si possono notare situazioni dove – per


esempio – la mandibola rientrante (seconda classe di Angle) è un indice
che rispecchia una situazione di tristezza o collera trattenuta, con forte
impulso di piangere o di urlare; tali persone hanno difficoltà nell’espri-
mersi in modo sereno, hanno un atteggiamento spesso sulla difensiva e
si impuntano per far valere i propri diritti in quanto hanno una continua
sensazione di inferiorità.

In ortodonzia queste situazioni si possono modificare con degli apparec-


chi, i quali potranno modificare la sede anatomica ma non l’atteggiamen-
to mentale; c’è da precisare che non si nasce con tale tipo di anomalia,
ma si forma durante le fasi dello sviluppo in base a ciò che abbiamo
trattenuto.

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Mandibola sporgente

Questo tipo di mandibola inverte completamente la normale occlusio-


ne e i denti inferiori scavalcano anteriormente i denti superiori (ben che
vada si allineano con i denti superiori). In tali persone – avendo così la
mandibola sporgente – se non tenessero la bocca chiusa, nelle situazioni
di maltempo gli pioverebbe in bocca (metafora simpatica per renderti
l’idea). Tale caratteristica (terza classe di Angle) è indice di una persona-
lità molto determinata e hanno voglia di avanzare nella vita con sfida e
arroganza; per farti un esempio il pilota di Formula Uno, Michael Schu-
macher, ha questo tipo di mandibola. Sarà un caso?

Mandibola contratta

Queste persone vivono in un costante stato di tensione, sia di giorno che


di notte. I muscoli masticatori si sono iper-atrofizzati, dando al viso (in
particolare alle guance) un aspetto più bombato, come il viso di un cri-
ceto. A tali individui spesso gli chiedo di sputare le noccioline che han-
no in bocca per sdrammatizzare questo status (non posso scrivere cosa
mi rispondono...) inoltre queste persone tendono a soffrire di bruxismo,
ovvero digrignare i denti di notte o semplicemente tenere la bocca ser-
rata. In questo ultimo caso, in particolare, l’eccessivo autocontrollo non
scema nemmeno durante il sonno notturno. Queste persone riescono a
mascherare bene con un viso angelico la loro tensione. Ma se i muscoli
masticatori si sono cosi sviluppati da troppa tensione psico-emotiva, la

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“diagnosi” di troppo stress accumulato non lascia scampo. Il corpo non
mente mai!

LA TESTA

E’ il centro di tutti i ricettori che ci permettono di entrare in contatto con


il mondo esterno e di comunicare con lui. La testa è sede della spirituali-
tà, poiché raccoglie i centri energetici superiori, ma anche dell’individua-
lità, definendo le caratteristiche e il pensiero di ogni individuo.

Mal di testa

E’ un disturbo che può avere cause e intensità differenti. Se di breve dura-


ta e non particolarmente intenso può essere motivato da un’eccessiva at-
tività mentale ed è tipico, in questo caso, degli studenti o di chi, per lavo-
ro, è chiamato a condurre lunghi e pesanti ragionamenti. Talvolta, però,
il mal di testa colpisce anche chi esagera nel pensare continuamente ad
un problema che vuole risolvere a tutti i costi. Se il dolore è più intenso e
continuo, allora le cause vanno ricercate altrove: spesso in un’emozione
repressa e trattenuta a lungo che cerca di emergere.
Se la testa fa male, i pensieri non sono di certo belli! Un eccesso di pen-
sieri belli al contrario crea endorfine e non di certo il mal di testa. Per chi
soffre di mal di testa consiglio di andare a farsi massaggiare la base della
nuca da dove fuoriescono gran parte dei nervi cranici. L’allentamento di
questa zona porta enormi benefici in poche sedute. La manualità di mas-

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saggio da effettuarsi in questa zona (la base del cranio) è lo scollamento
dei tessuti.

Emicrania

Dolore estremamente intenso, talvolta accompagnato anche da un senso


di nausea e, nei casi peggiori, anche dal vomito, che colpisce solamente
uno dei due lati della testa. L’emicrania è legata a una situazione in cui
ci siamo sentiti minacciati e che emotivamente ci ha provato. Nausea e
vomito, invece, rappresentano un rifiuto nei confronti della situazione
che ha causato l’emicrania. Più in generale anche un rifiuto di un’espe-
rienza traumatica vissuta durante l’infanzia, nella quale ci siamo sentiti
impotenti.

Nevralgia

Letteralmente, dal greco, significa dolore del nervo. Il disturbo deriva,


infatti, da una patologia del nervo e si manifesta con un dolore estre-
mamente acuto ed fastidioso, connesso ad un calo della sensibilità. La
nevralgia è legata ad una chiusura, per non provare un’emozione indesi-
derata, ed evitare di venirne feriti.

Anche in questo caso farsi massaggiare la base del cranio aiuta moltissi-
mo (anche per le emicranie).

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ORECCHIE

Le orecchie, come tutti sanno, servono per udire; esistono moltissimi casi
di sordità, anche parziale, dati anche dal non voler ascoltare cose che ci
fanno soffrire.
Questo discorso vale escludendo lesioni puramente fisiche. Spesso l’in-
dividuo ode solo quello che vuole udire e per il tempo che esso decide,
questo succede spesso negli anziani, apparentemente sordi, ma che in
realtà quando vogliano ci sentono benissimo.
Le orecchie sono gli organi che ci permettono di ascoltare gli altri, essere
connessi con il mondo ricevendone tutti i segnali. Se abbiamo dei pro-
blemi alle orecchie, o ad una delle orecchie, vuol dire che abbiamo dei
problemi di comunicazione e di ricezione dei messaggi che ci arrivano
dagli altri.

Sordità

E’ un brusco calo, se non addirittura una scomparsa, dell’udito, molto


spesso legato alla mancanza di ricettività, ovvero all’incapacità di ascol-
tare e comprendere i messaggi che ci arrivano dagli altri. La sordità può
essere motivata da una chiusura nei confronti di ciò che non vogliamo
più udire: notizie negative, persone o attività che ci hanno deluso o ferito.

Anche le infiammazioni dell’orecchio interno dipendono da ciò che ci fa


soffrire e crea in noi uno stato di terrore; in particolare l’orecchio destro

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ha una correlazione con ciò che udiamo e coinvolge più la nostra parte
maschile; l’orecchio sinistro ha invece una correlazione di tutto ciò che
udiamo e coinvolge di più la nostra parte femminile. Anche le offese che
riceviamo e ci fanno stare veramente male, possono infiammare l’orec-
chio sinistro se provengono da una donna o destro se provengono da un
uomo.

Questo discorso vale quando le offese sono rivolte a noi stessi in prima
persona, se invece le offese colpiscono una persona a noi molto cara,
infiammano l’orecchio in base al sesso della persona oggetto dell’offesa;

ti faccio un esempio: ho un amico spostato da più di dieci anni con una


donna di cui lui è fortemente innamorato, ma che alla famiglia di lui non
è mai stata simpatica, anzi non viene proprio digerita e lui in tale situa-
zione di dualismo, dove sapere e sentire che la donna da lui amata viene
vista e additata come “una poco di buono acida e cattiva”, crea in lui
delle forti infiammazioni all’orecchio che lo hanno portato a consultare i
migliori otorini in Italia senza trovare la causa scatenante.

Ovviamente finché da parte della Medicina non ci sarà maggior apertura


di prendere in considerazione tali cause, non si riuscirà a comprendere il
perché di tali manifestazioni.
A dire il vero con il propagarsi di Internet, sempre più informazioni stan-
no circolando e appena adesso si iniziano ad aprire alcuni varchi nel con-
siderare anche tali tematiche da parte della Medicina tradizionale, dove
si etichettano sotto la parola “STRESS” tutte le cause che non riescono

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ad inquadrare la loro causa scatenante.

Conosco un’altra persona che è praticamente sorda da tutte e due gli


orecchi da quando era bambina all’età di 6 anni. Da tutte le visite me-
diche non risulta praticamente niente. Eppure lei non ci sente realmente
(ha una riduzione del suono del 75 % circa). Un carattere molto sensibile
e da piccola è stata allevata da genitori che non andavano particolarmen-
te d’accordo (a dire il vero se ne dicevano una per colore ogni giorno).
Sicuramente lei era affezionata a tutti e due i genitori e il sentire parlare
male della propria madre da parte del padre le ha occluso il canale udivo
sinistro. Tutte le maldicenze e le ingiurie che il padre diceva sulla madre
le creavano un forte senso di dolore psico-emotivo. La madre però che
non era da meno altrettanto ribatteva nel dire : tuo padre, quello …. , che
….., ….. (parole irripetibile), creavano in lei uno stato di profondo do-
lore da farle chiudere anche il canale uditivo destro a protezione per non
udire quelle parole che tanto la facevano soffrire.

Comprendi adesso come funzionano le somatizzazioni? Questi sono tipi-


ci esempi ma non dobbiamo confonderli con malattie o traumi fisici che
allora in quel caso non hanno una la psiche come comune denominatore.

Otite

E’ un’infiammazione dell’orecchio, che può essere di tipo diverso in base


alla posizione in cui si manifesta. Avremo dunque otiti interne, esterne o

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medie, acute o croniche, solo per citarne alcune. Come abbiamo visto in
molti altri casi, anche l’otite può essere motivata da una fonte di paura o
disappunto, in questo caso giunta alle nostre orecchie.

Vertigine

La vertigine è un disturbo che si concretizza nella sensazione di veder


modificare la posizione delle cose, e della sensazione di caduta immi-
nente. E’ dettata da un conflitto interiore, tra la necessità del corpo di
fermarsi, riposare, e la volontà della testa di proseguire in un percorso o
un’attività.

Labirintite

Parliamo di un’infezione dell’orecchio interno, connessa alla sensazione


di forte stress uditivo o anche dall’impressione di non riuscire a condurre
in porto tutti gli impegni a cui siamo chiamati.

Acufene

Disturbo che si concretizza in un ronzio fastidioso e continuo udito so-


lamente da chi ne soffre, causato da un aumento di pressione all’interno
dell’orecchio, che nei casi più gravi può portare addirittura alla perdi-

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ta dell’udito. Se accompagnato anche da vertigine, prende il nome di
“Sindrome di Meniere”. Colpisce spesso le persone che, per iperattività,
non si concedono riposo, e non ascoltano dunque i segnali lanciati dal
proprio corpo, che chiede tregua.
Per esperienza ti posso dire che non è risolvibile. Al massimo esistono
degli esercizi dove ti puoi allenare a non farci più tanto caso.

Isolare tale rumore in presenza di altri rumori è relativamente semplice.


Se pensi al rumore delle onde del mare quando sei in spiaggia, all’inizio
le senti, poi trascorrendo la tua giornata, le senti ma non le ascolti (picco-
la differenza ma sostanziale). Diventa molto più difficile la notte quando
non ci sono altri rumori che possono distrarre il cervello dal ronzio (o
fischio) continuo dell’acufene.
Questo tipo di persona che ne soffre è una persona costantemente in com-
pressione psichica.

GLI OCCHI

Gli occhi sono una regione psicosomaticamente importante sia per la for-
ma degli stessi che per l’area che li circonda.
Gli occhi rispecchiano la salute o il malessere della persona, considera
che la luce che passa attraverso gli occhi è la nostra forma di energia che
ci nutre e ci da vitalità. I nostri occhi rivelano i nostri sentimenti interiori,
le nostre passioni, le nostre paure e sono la finestra della nostra anima.
Essi sono l’organo che ci permette di vedere e osservare il mondo che ci

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circonda, gli altri e la vita che scorre. La loro forma e la loro dimensione
indicano caratteristiche precise del nostro essere. Occhi grandi sono in-
dice di una mente curiosa, attiva, aperta all’esterno, mentre occhi piccoli
sono tipici di una persona diffidente, riservata, maggiormente dotata di
mente logica e razionale.
Quando nasciamo tutti quanti abbiamo gli occhi spalancati per osservare
e scoprire il mondo. Se quello che vediamo ci piace allora gli occhi ri-
marranno sempre belli spalancati altrimenti se quello che vediamo non
ci piace, tenderemo a ridurre l’apertura di questi fino in certi casi a chiu-
dersi completamente.

Ricordo il caso di un mio cliente che dopo aver fondato una ditta di fab-
bricazione di macchinari per la lavorazione del legno e portata con tanti
sacrifici al successo ha voluto integrare in azienda con se altri soci. Negli
anni questi soci si sono coalizzati contro di lui e per una sorta di situazio-
ni (che non ti so spiegare) sono riusciti a buttarlo fuori dalla sua stessa
azienda (come è successo anche a Steve Jobs). Quest’uomo non si è mai
dato pace e ha sofferto come un disperato nel vedersi portare via l’azien-
da dagli stessi soci.

La rabbia che ha accumulato nel tempo (e mai più di tanto scaricata) lo


ha portato a un disturbo per il quale le sue palpebre si chiudevano senza
voler stare aperte nemmeno sotto lo stimolo della volontà.
Ovviamente si è fatto visitare da moltissimi specialisti in Italia senza tro-
vare una causa logica (i medici non si spiegano tale fenomeno).

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L’unica soluzione per continuare a vedere è stata farsi fare delle iniezioni
di botulino per paralizzare il muscolo responsabile dell’apertura degli
occhi.

Alla mia domanda come mai non avesse manifestato la sua rabbia, la sua
risposta è stata: “perché sarei finito in galera, in quanto li avrei uccisi
tutto quanti!”
Il detto “la rabbia acceca” non è un detto a caso.

Quindi ha dovuto dare tutto in mano ad avvocati e commercialisti i quali


hanno fatto di tutto ma senza risultato nel restituire l’azienda al povero
malcapitato (anzi la rabbia è aumentata in quanto questi ultimi hanno
presentato parcelle a quattro zeri)

A distanza di anni è finito più volte in ospedale per infarto del miocardio.

I medici gli hanno consigliato di cambiare stile di vita (e ci credo). L’uo-


mo ha trovato pace rifugiandosi nella fede e nella preghiera perdonando
i suoi soci, anche se preferisce non vederli, non si sa mai che torni un
raptus omicida!

Occhi grandi e tondi

Gli occhi grandi e tondi corrispondono ad una personalità affettuosa e


ricca di calore umano. Quando guardiamo una persona con questa tipo-

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logia di occhi, ci sentiamo immediatamente a nostro agio, in quanto la
persona è come se si volesse protendere verso di noi.

Occhi sporgenti e sbarrati (aperti eccessivamente)

Quando gli occhi sono sporgenti e aperti eccessivamente indicano uno


stato di paura continua e vivono tutte le situazioni con forte fase di stress,
in quanto sono dominati da questo sentimento. Hai presente quelle per-
sone che hanno appena preso uno spavento? Ecco queste persone vivono
costantemente con questa stato d’animo. Sono dominati quindi dalla pau-
ra di qualsiasi cosa e vedono il problema celarsi dietro ogni cosa.

Mia sorella maggiore ha questa caratteristica di occhi. Ogni cosa le crea


ansia e paura. Anche per le cose belle la sua mente riesce a trovare qual-
cosa di cui stare in guardia. Ti faccio un esempio. Tempo fa stanco da
un eccesso di lavoro decido di prenotarmi un viaggio nella Repubblica
Domenicana. Tutto felice vado a trovarla e le dico:

“Sono tanto felice perché lunedì parto per Santo Domingoooo” la sua
risposta è stata : “Mio Dio !!! Francesco stai attento agli squali !!!!”
Oppure un’altra volta contento di iniziare una collaborazione con una
squadra di calcio di serie B (il che mi avrebbe portato a un notevole
aumento di profitti e una grande esperienza), la sua prima affermazione
quando glie lo comunicai fu:

74
Caspita!! Stai attento che in quegli ambienti gira tanta droga!!!

Ma io dico, deve essere proprio il tuo primo pensiero quello negativo?

Vabbè ci sono dei motivi per cui ragiona cosi … (Le sue insicurezze e le
sue piccole paure da piccola non sono mai state rassicurate e quindi i
suoi pensieri sono costantemente in fase di “allarme”).

Occhi tristi

Quando gli occhi sono spioventi verso gli angoli esterni, indicano una
sensazione di tristezza di fondo interiore. Cosa significa? Significa che,
per quanto possano sembrare persone felici all’apparenza, se l’occhio è
spiovente verso il basso, le sensazioni di tristezza sono radicate dentro
l’“io” più profondo.

Considera che la dimensione della sfera dell’occhio di un neonato è esat-


tamente uguale a quella di un adulto, in quanto gli occhi sono l’unica
parte del corpo che non cresce mai. Questo è il motivo per cui gli occhi
di un bambino sembrano molto grandi in proporzione alla sua testolina.

Congiuntivite (infezione)

Si tratta di un’infiammazione della membrana interna dell’occhio e del-

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la palpebra, ed è determinata dall’incapacità di accettare qualcosa che è
accaduto nella nostra vita e che non ci piace, o piuttosto, dall’ansia deri-
vante dal non riuscire più a vedere davanti a noi qualcosa che riteniamo
perso e che era importante.
Anche una grande rabbia trattenuta riesce a infiammare gli occhi. Questa
rabbia deve essere però fortissima tanto da avere istinti omicidi.

Miopia

Riduzione della capacità dell’occhio di mettere a fuoco qualcosa di lon-


tano. Dal punto di vista psicosomatico rappresenta la paura per il futuro,
una sensazione di minaccia che incombe su di noi.

Presbiopia

Riduzione della capacità dell’occhio di mettere a fuoco e distinguere in


modo nitido oggetti vicini. E’ legata alla volontà di nascondere a noi
stessi qualcosa che ci sta di fronte, e che vogliamo ignorare, per paura di
affrontarla.

Strabismo

Difetto del parallelismo degli assi visivi, che può avere due nature: con-

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vergente quando la deviazione degli assi è verso l’interno del campo vi-
sivo, divergente nel caso opposto. Lo Strabismo può derivare da un’e-
sperienza traumatica vissuta nell’infanzia oppure quando si nasce con
questo difetto dipende da una forte gelosia della madre nei confronti di
una donna se coinvolge l’occhio sinistro del bambino oppure una forte
gelosia di un uomo se coinvolge l’occhio destro del bambino.
Tale gelosia però se viene manifestata non lascia traccia sul bambino.
Quando invece viene trattenuta (durante la gravidanza) il feto l’assorbe e
crea i difetti sopra riportati.

Per esempio se il marito passa troppo tempo con un caro amico/a tra-
scurando per questo la moglie, essa ne diviene fortemente gelosa della
situazione che si è venuta creare. Se invece la cosa non la turba oppure
lo manifesta apertamente, la gelosia non lascerà traccia.

Cataratta

Opacizzazione del cristallino dell’occhio, dovuta alla paura per un futuro


che ci sembra destinato a portare tristezza e problemi. Inoltre rappresenta
un invecchiamento delle ghiandole sessuali. Esiste una connessione ener-
getica tra occhi e ghiandole sessuali (ovaie – testicoli).

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Astigmatismo

Disturbo che provoca difficoltà di vista sia da vicino che da lontano. E’


legato ad un senso di confusione e smarrimento di fronte alla vita, ad
un’indecisione sulla strada da prendere o sulla propria stessa natura.

Glaucoma

Si ha quando la pressione all’interno dell’occhio è troppo alta, e, ri-


schiando di provocare danni irreparabili al nervo ottico, può anche cau-
sare nei casi più gravi la cecità. Il glaucoma si può manifestare quando
una pressione emotiva ci opprime da troppo tempo, senza che riusciamo
a trovarvi una soluzione, per liberarla. Anche in questo caso il messaggio
è da ricercare nel collegamento con la ghiandola sessuale.

Occhio destro = ovaia - testicolo destro


Occhio sinistro = ovaia - testicolo sinistro

Una forte pulsione emotiva nei confronti di una donna sovraccarica l’oc-
chio sinistro mentre una forte pulsione emotiva nei confronti di un uomo
sovraccarica l’occhio destro.

Ricordo il caso di un caro ragazzo che perse completamente la testa per


una ragazza fidanzata da oltre dieci anni e che non lo degnava nemmeno
di uno sguardo. Lui aveva completamente perso la testa per questa ra-

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gazza.
Consapevole della sua situazione non osava farsi avanti perché sapeva
che avrebbe ricevuto un NO.

Un giorno lo incontro nel bar sotto lo studio dove lavoravo con l’occhio
sinistro tutto gonfio e rosso. Al che sapendo da che cosa dipende gli con-
sigliai vivamente di dichiararsi. I medici gli avevano detto che stava per
perdere l’occhio da quanto la pressione era salita.
Lui mi rispose che non poteva in quanto era una battaglia persa in par-
tenza.

Da amico gli consigliai di dichiararsi non tanto per ricevere un SI ma se


non altro per buttare fuori questa forte carica che stava trattenendo altri-
menti avrebbe perso letteralmente l’occhio.

Per fortuna mi ha ascoltato. L’occhio adesso sta bene e non chiedermi


come ha fatto (in quanto poi per un lungo periodo ci siamo persi di vi-
sta) ma fatto sta che dopo 2 anni si sono sposati e hanno una bellissima
bambina.

Cheratite

La cheratite è un’infiammazione della cornea e spesso può essere moti-


vata dalla forte contrarietà verso una situazione di cui siamo testimoni o
una persona che conosciamo.

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Puntolini neri

Quando i nostri occhi vedono piccoli punti neri che “macchiano” le im-
magini vuol dire che vediamo di fronte a noi ostacoli e situazioni insor-
montabili che non ci permettono di raggiungere i nostri traguardi.

LE PALPEBRE

Come una sorta di velo, hanno la funzione di proteggere gli occhi dagli
agenti esterni, ma anche più semplicemente di coprirli quando devono
riposare, ad esempio durante il sonno. Le palpebre rappresentano sim-
bolicamente il riposo e il distacco dal mondo (ti ricordi il caso del mio
clienti che ha perso la ditta?!)

Calazio e cisti delle palpebre

Si tratta di piccoli tumori dalla forma rotondeggiante che possono com-


parire sulla parte inferiore o superiore della palpebra. Nel primo caso
sono definiti “Calazio”, nel secondo invece “Cisti”. Sono manifestazioni
dolorose derivanti dalla contrarietà a ciò che vediamo, che nei casi più
gravi, quando ci assale la rabbia, possono portare addirittura alla con-
giuntivite.

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Orzaiolo

E’ un foruncolo che si materializza nei pressi del ciglio, e come tutte le


patologie del derma è legato ad un senso di collera dovuto al non riuscire
in qualcosa in cui ci stiamo impegnando.

Palpebre cadenti

Collegate allo stato d’animo della tristezza, per un evento luttuoso, l’in-
capacità di cambiare una condizione in cui non ci si trova a proprio agio,
o per la separazione da qualcuno o qualcosa.

Palpebre gonfie

Derivano da un sentimento di tristezza trattenuto, come il pianto.

Sbattere le palpebre a ripetizione

Atteggiamento dovuto ad una tensione irrisolta ed eccessiva o ad un sen-


so di svalutazione di sé.

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LA FRONTE

E’ la sede del pensiero e la forma che assume è legata anche al modo


in cui noi lo utilizziamo. Così, ad esempio, una fronte dalla forma arro-
tondata è tipica di una personalità creativa, intuitiva, capace di grande
immaginazione, mentre una fronte più quadrata si trova in persone mag-
giormente razionali, analitiche.
Essa è caratterizzata da molti muscoli facciali in comunicazione anche
con le sopracciglia, ogni volta che pensiamo a qualche cosa, i pensieri
attivano questa muscolatura dando un movimento alle ciglia, quindi è
facile intuire cosa pensa una persona guardando i movimenti della fron-
te, ad esempio pensieri come perplessità, gioia, paura, rabbia, tristezza
coinvolgono questa regione che se, anche se la persona non li esprime
verbalmente, è facile che si disegnino sul volto (mia moglie è una cam-
pionessa in questo; non si accorge mai delle espressioni che fa le quali
rivelano sempre quello che sta pensando, spesso in disapprovazione con
quello che le sto dicendo, poi mi dice: “ma se non ti ho detto niente...” .
La sua disapprovazione le si disegna sulla fronte in modo inequivocabile!

In particolare quando proviamo un’emozione, tale muscolatura viene ca-


ricata, se la liberiamo essa successivamente subisce un rilassamento, se
però per anni tratteniamo un determinato sentimento, tale muscolatura
caricandosi eccessivamente da tale sentimento e rimanendo inespressa,
rimane disegnata sul volto, ecco perché certe persone hanno lo sguardo
tipicamente imbronciato-arrabbiato.

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IL VOLTO

Il volto dovrebbe rimanere in uno stato di neutralità quando siamo a ripo-


so, attivarsi sotto lo stimolo di una determinata emozione e scaricarsi col
manifestarsi di essa. Esso è per definizione la nostra vera “carta d’identi-
tà”. Non ve ne sono due uguali, ed ognuno è espressione dell’individua-
lità. Sul volto si possono leggere sentimenti, umore, condizioni dell’ani-
mo, ma anche carattere e personalità. E’ il primo canale di contatto con
gli altri, ed esterna l’approccio che vogliamo avere con essi.

Tic nervosi

Movimenti automatici ed involontari, che si ripetono nel tempo. Si tratta


di un disturbo spesso legato ad emozioni represse ed una tensione in-
teriore irrisolta, che si manifesta così all’esterno. Per quanto la mente
cosciente cerchi di reprimere il movimento, il tic nervoso ci ricorda che
la mente inconscia vince spesso sulla mente conscia.

LABBRA E BOCCA

Le nostre labbra, formate dalla parte esterna che è coperta e protetta da un


sottile strato di pelle, e da quella interna che invece è costituita da muco-
sa, sono fasce muscolari che si sviluppano attorno al cavo orale, chiuden-
dolo. Se è vero che le loro funzioni essenziali sono quelle di trattenere il

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cibo all’interno della bocca, contribuire all’emissione dei suoni e baciare,
allora è possibile dire che le labbra sono il simbolo della nostra capacità
di esprimerci e di aprirci al prossimo. Il labbro superiore ha un collega-
mento con il grosso intestino che è sede delle nostre emozioni mentre il
labbro superiore ha un collegamento con l’intestino tenue.

Ecco allora che patologie e disturbi alle labbra sono legati in buona parte
a mancanze, ciò che non riceviamo, o alla nostra incapacità di esprimere
quel che proviamo.

Herpes labialis (detto anche “FEBBRE”)

Si tratta di un’eruzione cutanea determinata da un’infiammazione della


cute, ed è motivato da una preoccupazione trattenuta, parole e pensieri
di stessanti non espressi fino in fondo, rimasti sulle labbra. L’herpes può
emergere anche dalla frustrazione di un desiderio insoddisfatto, come
quello di baciare o essere baciati da qualcuno.

Ferita alle labbra

In questo caso è un senso di colpa la causa scatenante di fastidiose feri-


te di questo genere. Forse abbiamo parlato troppo, svelato qualcosa che
sarebbe dovuto restare un segreto. Ce ne pentiamo e la sofferenza rappre-
senta una sorta di “punizione” che ci infliggiamo.

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Labbra aride

Non sono altro che le screpolature che, in particolari condizioni clima-


tiche (d’inverno con il freddo, o per una scarsa idratazione) si possono
formare sulla pelle delle labbra. Ma le labbra inaridite possono segnalare
anche il freddo che sentiamo dentro di noi per la mancanza di qualcuno,
la solitudine e l’aridità del nostro cuore non riscaldato dall’amore.

Labbra screpolate che sanguinano

Ne soffrono, spesso, i bambini figli di genitori separati. Perché si tratta


di lacerazioni dettate dalla perdita di gioia (simboleggiata dal sangui-
namento in questo caso) dettata dalla mancanza di qualcuno che ci sta
particolarmente a cuore.

Labbra intorpidite

Il torpore alle labbra indica la tendenza alla chiusura verso il prossimo.


Non vogliamo essere baciati (forse per non soffrire), o vogliamo evitare
di manifestare qualcosa agli altri, reagire e rispondere a qualcuno.

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Ulcera alla mucosa della bocca (o Afta)

Sono lacerazioni piccole ma estremamente dolorose che intaccano la


mucosa delle labbra, e possono nascere dal dolore che proviamo per il
fatto di non essere stati accettati dalla persona che amiamo. Nel caso in
cui ad essere frustrato sia il desiderio di coccole e baci, l’afta compare
sulle labbra, ma talvolta nel caso in cui la frustrazione sia più propria-
mente sessuale, l’afta può interessare anche la mucosa dei genitali. E’
anche la preoccupazione, in questo caso nei confronti della nostra dolce
metà, ad essere una delle cause dell’ulcera.

Labbro leporino del neonato

Il cosiddetto “labbro leporino” è una malformazione delle labbra, talvolta


accompagnata anche dalla malformazione del palato, causato a volte da
un forte bisogno della madre, non soddisfatto, di avere il marito maggior-
mente vicino e presente durante la gravidanza.

LA LINGUA E LA SALIVA

La lingua, che superficialmente può sembrare un organo piuttosto sem-


plice, in realtà è formata dalla bellezza di diciassette muscoli diversi, che
si muovono e lavorano all’unisono per svolgere compiti essenziali quali
deglutire, contribuire alla masticazione, produrre suoni e dunque permet-

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tere alle persone di esprimersi. Come nel caso delle labbra, problemi alla
lingua possono rappresentare difficoltà nell’esprimere il pensiero, ma
anche la paura di assumere del cibo perché questo ci provoca ribrezzo,
oppure perché non vogliamo ingrassare.

Lingua spessa

E’ un fastidio legato alla tendenza a non esprimere fino in fondo ciò che
pensiamo, per timore di offendere qualcuno, oppure di essere giudicati
negativamente.

Lingua gonfia e piena di taglietti

Può capitare di soffrirne quando per qualche motivo impediamo a noi


stessi di esprimere fino in fondo emozioni e sentimenti, non riuscendo a
lasciarci andare.

Mordersi la lingua

E’ l’atteggiamento tipico di chi si sente in colpa per aver detto qualcosa


che, a suo modo di vedere, non avrebbe dovuto dire. Ma anche di chi si
sente colpevole per un pensiero che stava per esprimere, ed è riuscito a
contenere.

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Bruciore alla lingua

Questo disturbo può essere dettato dalla collera verso se stessi, per aver
ecceduto nel mangiare, per golosità (magari mentre si sta tentando di
seguire una dieta), oppure dal fastidio per il fatto di mangiare spesso cibi
che non ci piacciono, insapori, o poco vari.

Lingua intorpidita

Talvolta inconsciamente non desideriamo più assumere cibo, per paura


di ingrassare, deludere qualcuno o noi stessi. E questo può provocare un
intorpidimento, quasi una paralisi in certi casi, della nostra lingua. Se il
problema persiste bisogna consultare il medico per escludere altre cause
molto più gravi.

IL PALATO

Rappresenta in un certo senso il tetto, la copertura del cavo orale, che ha


la funzione di impedire ai liquidi di entrare nel naso, che si trova subito
sopra. Così il palato è proprio il punto in cui si toccano i sensi del gusto e
dell’olfatto. Problemi al palato rappresentano per tanto situazioni che ci
disgustano, che ci mettono a disagio, e che fatichiamo a vivere.

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Alito

Si tratta dell’odore del nostro respiro, ed è pertanto spia di tutta una serie
di possibili situazioni che viviamo al nostro interno. Un alito cattivo può
essere legato a problemi al fegato, ma anche ad una cattiva igiene orale,
disturbi allo stomaco o alle vie respiratorie. Nella maggior parte dei casi
un alito sgradevole è segno di preoccupazioni che sono diventati troppo
grandi da gestire, o senso di impotenza verso ciò che noi riteniamo un’in-
giustizia e quindi continuiamo a rimuginarci su.

MASCELLE, DENTI E GENGIVE

Questi tre elementi del corpo rappresentano un’apertura al nuovo, a ciò


che offre la vita, in senso materiale e spirituale, e dunque dolori o disturbi
a denti, mascelle o gengive sono sintomo di paura di ciò che ci circonda
o del futuro, o anche di scarsa fiducia in noi stessi.

Dolore alla mascelle

Se il dolore è passeggero, può essere motivato semplicemente dall’aver


tenuto per del tempo un atteggiamento che non ci è proprio, che non sen-
tiamo, come ad esempio quando forziamo un sorriso o un’allegria fasul-
la. Se invece il dolore è più persistente, esso può derivare da una collera a
lungo repressa, alla paura per una scelta importante o alla sfiducia in noi

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stessi (ne ho parlato nella prima parte del libro)

Mal di denti

Il dolore ai denti è dettato essenzialmente dalla paura. Paura di perdere


qualcosa (in questo caso il simbolo può essere un dente malato), ma an-
che delle responsabilità legate ad una decisione o un impegno importanti.
Ovviamente questo tipo di mal di denti deve escludere altre cause di na-
tura odontoiatrica. Ci sono dei casi di mal di denti dove anche il dentista
non riesce a capire il perché.

Carie

Si tratta di una aggressione della saliva che è diventata molto più acida
di quello che dovrebbe essere. A causare tale acidità sono sia i cibi trop-
po zuccherini sia un eccesso di preoccupazioni che alterano il pH della
saliva.

Gengive che sanguinano

Il sanguinamento delle gengive rappresenta una ipersensibilità delle stes-


se per troppa compressione ai dischi della colonna vertebrale. Infatti i
denti sono collegati indirettamente alle vertebre mentre le gengive hanno

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un collegamento energetico con i dischi intervertebrali. Se questi si tro-
vano in uno stato di compressione per troppa stanchezza e stress, rifletto-
no la loro tensione sulle gengive rendendole ipersensibili al lavaggio con
lo spazzolino. Ti posso assicurare che dopo aver massaggiato la colonna
vertebrale, questo disturbo migliora notevolmente. Bisogna escludere
però un eccesso di tartaro che porta a un’infiammazione delle gengive.

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92
Quinta Parte
___________

Il ruolo della psico-somatica

Come la psicosomatica può aiutarci a stare meglio

La psicosomatica può aiutarci a alleviare un disturbo o una patologia


ricostruendo l’evoluzione della stessa a partire dalle sue origini e dalle
sue cause più profonde. Per scoprire qual è la reale causa della nostra
sofferenza, bisogna andare a scavare nel nostro passato. Tale compito è
di competenza di un professionista come potrebbe essere uno psicologo
o un’analista.
Tutto quello che troverai descritto nelle prossime pagine ti servirà per
avere una visione d’insieme e non di certo per fare diagnosi o autodia-
gnosi. Semplicemente il mio compito è fornirti una visione d’insieme più
globale dell’essere umano sottolineando determinati aspetti di come la
psiche influenza il corpo fino a volte anche farlo ammalare.

LE FREQUENZE VIBRATORIE

Per frequenza si intende il numero delle volte in cui un determinato feno-


meno periodico si ripete all’interno di un’unità di tempo. Essa si misura
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comunemente in hertz (Hz).
Tutto ciò che proviamo, che sentiamo, che diciamo, e quindi anche noi
stessi, vibra ad una data frequenza, che si diffonde come se emessa da
una trasmittente. Le frequenze vibratorie possono essere di due tipi, alte
o basse. Quelle alte hanno come conseguenza l’armonia, la salute, il be-
nessere, mentre quelle basse provocano malessere, sofferenza e tristezza.
Quando siamo infelici, ci sentiamo sfortunati, o abbiamo qualche malat-
tia che altera il nostro stato, è perché stiamo vibrando ad una frequenza
negativa: basterà modificare la frequenza, trasformandola da negativa in
positiva, e il disturbo scomparirà di conseguenza, mutando anche il no-
stro umore e migliorando i nostri rapporti con il prossimo.
Ci sono dei casi documentati (ne parlano anche nel libro The Secret) di
persone che allontanando le cause della loro vibrazione negative riescono
a reagire a determinate situazioni molto meglio.

Il classico esempio si ha quando una coppia si lascia stanca dei troppi


conflitti, dove l’amore oramai non c’è più e il “mal stare” è una costante
quotidiana. Con l’arrivo di un nuovo partner (che contribuisce a instau-
rare una nuova vibrazione positiva data dall’entusiasmo, da una nuova
carica di passione) la persona entra in un’altro stato emotivo. Il viso in
questi casi si illumina di una nuova luce, il corpo si modella (spesso si
dimagrisce naturalmente a causa di un nuovo benessere) e si apprezzano
notevoli cambiamenti in positivo.

E’ importante sapere che noi possiamo essere artefici della nostra condi-
zione, determinando il tipo di frequenza sulla quale ci “sintonizziamo”.

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Questo vale sia per le condizioni fisiche che per quelle psicologiche, per
la salute come per le relazioni con gli altri.

Il cervello emozionale

Si tratta del cosiddetto “Cervello limbico”, ovvero del punto di passaggio


tra la neocorteccia e l’ipotalamo, che svolge un ruolo fondamentale in
tutti i processi di elaborazione degli stimoli e delle informazioni. In pri-
ma battuta, quando arriva uno stimolo, il Cervello limbico, o emozionale,
stabilisce se l’informazione deve essere inviata alla materia grigia o se è
il caso di agire immediatamente. In questo caso, quando si tratta di agi-
re, esso fornisce la giustificazione dell’atto. Inoltre, il Cervello limbico
invia alla memoria emozionale il risultato dell’azione della materia gri-
gia, dove questo ricordo verrà archiviato per essere riutilizzato in futuro.
Infatti, se il ricordo sarà positivo, quell’azione verrà riconosciuta allo
stesso modo, come gradevole e buona, da ripetere, mentre se il ricordo
sarà negativo, la stessa azione in futuro verrà per quanto possibile evitata.
E’ per questo motivo che, quando una situazione che viviamo provoca
in noi una forte emozione, è perché in passato essa è già stata vissuta e
“registrata” dalla memoria emozionale. Memoria che dunque racchiude
le risposte a buona parte dei problemi, dei disturbi e delle sofferenze.

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L’IPOTALAMO

Vediamo adesso di descrivere le funzioni dell’ipotalamo, ti serviranno


per comprendere determinati aspetti del funzionamento del cervello. Si
tratta di un centro nervoso posizionato tra i due emisferi del cervello,
costituito da numerosi gruppi o nuclei di cellule nervose. Capire come
funziona esattamente l’ipotalamo permette di capire quali influenze esso
ha sull’attività dei diversi organi del corpo.
L’ipotalamo sovrintende alle più importanti funzioni neuro vegetative,
e all’istinto, ponendosi al centro dei rapporti tra il sistema endocrino e
sistema nervoso. Il sistema neuro-vegetativo compie le sue attività attra-
verso due circuiti principali, quello simpatico e quello parasimpatico. Il
primo gestisce le funzioni automatiche mentre siamo in stato di veglia, e
in caso di stress, mentre il secondo agisce durante il sonno, attivando tutte
quelle funzioni che ci permettono di recuperare le energie e riposare. Ad
esempio il circuito para-simpatico attiva un ormone definito acetilcolina,
che tra le varie funzioni ha quella di contrarre l’iride, rallentare il cuore
e aumentare la secrezione di succhi gastrici. E’ importante che l’attività
dei due circuiti resti sempre in equilibrio perché se questo non avviene si
evidenziano sintomi e disturbi da iperattività che si traducono in stress e
in un senso di spossatezza e debolezza.

L’origine del malessere

Tutte le malattie, i disturbi, le sofferenze e i dolori hanno una causa sca-

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tenante, le cui origini possono essere molto differenti tra di loro. Quando
la causa è temporanea, si avrà un disturbo passeggero, di tipo fisico o
psicologico, che può essere motivato da un eccesso (troppo sole, troppo
cibo, poco sonno, ecc…), scomparso il quale anche il disturbo svanirà.
Una forte emozione può turbare la persona generando uno squilibrio
all’interno dell’organismo. Il modo in cui gestiamo queste emozioni può
influire direttamente sull’evoluzione del disturbo. Se l’emozione viene
vissuta intensamente, ma gestita correttamente (ovvero manifestata all’e-
sterno), la situazione che l’ha provocata viene accettata, il disequilibrio
cessa e l’organismo è in grado di riprendere a svolgere le sue normali
funzioni. Se invece l’emozione viene trattenuta si creerà un grave di-
sordine che darà vita ad un disturbo fisico o psicologico. Ecco perché la
chiave del benessere sta nel capire le cause da cui deriva la mancanza di
equilibrio, e dunque il malessere.

Le emozioni sedimentate nel tempo possono provocare


l’emergere della malattia.

- La malattia può essere un modo per gridare al mondo che ci circonda


quanto siamo a disagio e soffriamo nonostante non lo facciamo vedere
apertamente.
- La malattia talvolta può essere anche una sorta di via fuga, che ci per-
mette di scappare da un’attività, un lavoro o una relazione che non ci
piace più.
- La malattia rappresenta anche un mezzo per fuggire da una situazione

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che ci sembra una sorta di prigione.
- La malattia serve spesso per attirare l’attenzione di chi ci circonda, spe-
cie di coloro a cui vogliamo bene.
- La malattia può essere la nostra reazione di fronte al disagio di vivere,
una sorta di ancora di salvezza, un meccanismo di autodifesa.
- La malattia viene utilizzata anche come strumento per far patire colo-
ro che noi pensiamo siano i responsabili della nostra sofferenza, oppure
come modo per nutrire rancore verso di loro.
- La malattia può essere anche scelta inconsapevole di abbandonare qual-
cosa, rinunciare a qualcuno, lasciarsi andare.

Come capire gli eventi che hanno dato origine alla malattia?

Per capire la causa scatenate del disturbo o della malattia che ci affligge
dobbiamo ricostruire la nostra vita, ripensando al clima presente in occa-
sione degli eventi che ci hanno segnato.
Nel momento in cui una donna è incinta, ella trasmette tutti i suoi senti-
menti, stati d’animo, emozioni, paure e gioie al bimbo che porta in grem-
bo: è fondamentale, quindi, che stia attenta a quello che prova per non
condizionare la vita del figlio. Anzi per essere più corretti è bene non tan-
to a ciò che prova ma a ciò che prova e trattiene! Così la tristezza di una
persona può essere spiegata con la tristezza provata dalla propria madre
durante la gravidanza.

Se soffriamo, invece, di senso di colpa, è possibile che questo sia dovuto

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ad uno stato d’animo particolare della mamma al momento della nostra
nascita, ad esempio, la vergogna di non essere sposata quando era già
incinta. Un disagio di vivere, inoltre, può essere dovuto ad un’infanzia
negativa, vuoi perché trascorsa in un orfanotrofio, perché siamo stati ab-
bandonati o perché abbiamo trascorso parte di essa in ospedale.

Anche il modo in cui abbiamo trascorso la nostra adolescenza è fon-


damentale per l’eventuale svilupparsi di una malattia. Essa, infatti, può
essere dovuta a un’adolescenza ribelle, a eventuali problemi di anoressia
o bulimia vissuti da giovani, o ad eventuali rifiuti subiti.

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100
Sesta Parte
___________

Suddivisione per apparati

Adesso andremo a vedere come la psiche influenza gli apparati e le sin-


gole parti del corpo. Partiremo dall’apparto locomotore per poi entrare
sempre più nel dettaglio di molti significati che probabilmente ti erano
sconosciuti fino ad oggi. Sei pronto per questo viaggio? Bene incomin-
ciamo:

LE OSSA

Rappresentano le strutture in cui siamo immersi come, ad esempio, la


società in cui viviamo, composta da individui che condividono una stessa
cultura ed una medesima identità o la struttura professionale in cui lavo-
riamo o, ancora, la struttura parentale della nostra famiglia.
In senso più specifico, le ossa, sono legate anche alla struttura personale
di pensieri e convinzioni, ovvero a quella struttura che è propria di ognu-
no e che serve a dare significato alla propria vita, fornendo la chiave di
interpretazione della realtà.
Le ossa come qualunque altro organo possono somatizzare i nostri pen-
sieri che influiscono sull’intero corpo, ossa comprese.
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Osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia dello scheletro caratterizzata da un’eccessi-


va perdita di minerali dalle ossa. A causa di questa modificazione la mas-
sa ossea scende al di sotto di determinati livelli provocando un’eccessiva
fragilità delle ossa e un maggior rischio di fratture patologiche.

La malattia colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa e può essere


legata ad un senso di scoraggiamento e sconforto, molte volte causato
da un senso di svilimento da parte di qualcuno che ha minato la nostra
autostima oppure da un senso di inutilità nei confronti di una particolare
situazione.
Le persone affette da osteoporosi, spesso, hanno l’impressione di aver
subito ingiustizie durante la vita e di non essere state in grado di realiz-
zarsi e dare sfogo alle proprie inclinazioni.
Ovviamente esistono anche altri fattori (tra cui quelli ormonali) che van-
no ad incidere su questa situazione. Quello che vorrei che ti fosse chiaro
è che queste sensazioni che la persona prova creano il terreno fertile alla
manifestazione dell’osteoporosi.

LE ARTICOLAZIONI

Come ben saprai, queste sono delle strutture anatomiche in cui due o più
ossa entrano in contatto tra di loro, le articolazioni ci consentono di muo-
verci: se non ci fossero, infatti, saremmo fermi.

102
Esse, quindi, rappresentano l’elasticità ma anche la fluidità e la duttilità
ad adattarci a situazioni e cambiamenti.
I dolori alle articolazioni sono legati all’azione che non viene compiuta
con la parte del corpo in cui l’articolazione dolorante è collocata. Se,
quindi, abbiamo dolori alle gambe, alle anche e alle ginocchia la causa
potrebbe essere legata alla nostra mancanza di flessibilità e di adattamen-
to ad una nuova situazione oppure alla paura di avanzare verso una strada
per noi nuova.
Se, invece, i dolori colpiscono le articolazioni delle spalle, dei gomiti,
dei polsi o le dita della mano, il problema potrebbe essere stato generato
da una nostra mancanza di elasticità nei confronti di ciò che dobbiamo
eseguire manualmente.

Artrite

Essa è l’infiammazione articolare di cui esistono moltissime tipologie


(gottosa, infettiva, reumatica, solo per citarne alcune). Può essere locale
o estesa a più articolazioni ed è caratterizzata da dolore, gonfiore e rigi-
dità della parte colpita.
Ricorda, tutte le parole che finiscono in “ite” significano “infiammazio-
ne” della parte corrispondente a cui è associata la desinenza (per esempio
“appendicite” è l’infiammazione dell’appendice).

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Artrite reumatica

L’artrite reumatica è una delle forme più gravi di affezione articolare e


deve la sua origine, soprattutto, alla rigidità di pensiero, al pretendere
troppo da sé stessi e alla mancanza di comprensione di sé e degli altri.
La persona affetta da artrite reumatoide tende a criticarsi e a svalutare sé
stessa e il proprio operato ma anche a porsi sempre in competizione con
gli altri e a fare osservazioni su di loro.

Artrosi

L’artrosi è una degenerazione, cronica e progressiva che colpisce le car-


tilagini articolari.
E’ una delle manifestazioni reumatiche più diffuse e colpisce, soprattutto,
le dita delle mani e dei piedi, le anche e le ginocchia, a volte anche sim-
metricamente: in questo caso si parlerà di poliartrosi.
L’artrosi è connessa con un indurimento delle proprie emozioni e dei pro-
pri pensieri sia verso una persona specifica che verso una situazione o la
stessa vita: è come se una persona o una particolare situazione ci avessero
reso il cuore freddo e incapace di provare emozioni. Ovviamente questi
sono stadi di difesa del corpo che crea queste situazioni per cercare di
non provare più emozioni che altrimenti ci farebbero soffrire troppo.

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I MUSCOLI

Formati da cellule specializzate nella trasformazione di energia chimica


in energia meccanica, i muscoli sono organi con tre funzioni principali:
sostenere il corpo, riscaldarlo quando si contrae e proteggere le ossa.
I muscoli rappresentano lo stimolo nel fare qualcosa e lo sforzo.

Mialgie (dolori muscolari diffusi su tutto il corpo)

I dolori muscolari sono causati dalla rabbia trattenuta nel voler esprimere
qualcosa, una rabbia paralizzante che non permette di andare avanti o di
imboccare una nuova strada. Conosco molte persone che soffrono di que-
ste manifestazione. Stando in questa situazione consumano molta energia
la quale poi si manifesta nell’incapacità di reagire e quindi si piangono
addosso lamentandosi di tutto quello che li circonda. Non sono persone
particolarmente piacevoli o di compagnia.

Crampi

Dolori muscolari improvvisi e violenti causati dalla contrazione involon-


taria e dolorosa di uno o più muscoli, i crampi sono provocati da un’in-
sufficiente ossigenazione del muscolo, da un trauma, dal freddo o dalla
carenza di sali minerali.
I crampi sono legati ad un sentimento di rabbia molto forte e, a seconda

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della loro localizzazione, sono indice del tipo di tensione a cui siamo
sottoposti: un crampo alle dita delle mani è, infatti, indice di troppo per-
fezionismo e di troppa attenzione ai dettagli e ai particolari, un crampo
facciale è il segno di pensieri e preoccupazioni mentre un crampo alle
braccia è legato ad una preoccupazione eccessiva per quello che si sta
facendo.

Tendini e legamenti

Dal punto di vista della psicosomatica tendini e legamenti sono molto


simili tra di loro: entrambi, infatti, rappresentano i legami poiché la loro
funzione è di tenere unite due parti: un muscolo alle ossa, due ossa tra di
loro o due organi.
Un problema ai tendini o ai legamenti, quindi, può essere indice della
volontà di interrompere il rapporto con una persona o una struttura che
esercita una cattiva influenza o un senso di potere su di noi.

L’APPARATO CIRCOLATORIO

L’apparato circolatorio è formato dal cuore, dal midollo osseo, dai vasi
sanguigni e dalla milza e comprende anche il sangue, i globuli rossi e
bianchi e le piastrine. Le malattie che lo colpiscono, principalmente,
sono legate quasi tutte alla scarsità di amore e felicità.

106
Il cuore

Si tratta di un muscolo cavo che governa la circolazione del sangue nel


nostro corpo. Il cuore pompa il sangue nelle arterie, a loro volta suddivise
in arteriole, e poi fino agli organi. I capillari, invece, pensano a distribuire
il sangue in tutto il resto del corpo. Il percorso inverso del sangue, ovvero
quello dagli organi nuovamente al cuore, avviene attraverso le vene.
Essendo, di fatto, un simbolo dello sforzo (come un po’ tutti i muscoli),
il cuore soffre di problemi legati agli sforzi che quotidianamente condu-
ciamo per riuscire a realizzarci ed essere felici. Un atteggiamento perico-
loso, in questo senso, può essere quello di illuderci che per essere felici
dobbiamo per forza lavorare tanto e realizzarci solamente nella profes-
sione, richiedendo al cuore degli sforzi eccessivi che poi finiscono per
essere dannosi e procurare delle patologie a questo organo.
Anche le emozioni hanno un effetto negativo sul cuore, che è chiamato a
venirci in soccorso con uno sforzo supplementare per pompare sangue e
dunque energia, quando un forte stress emotivo provoca un blocco all’al-
tezza del plesso solare.

Aritmia

Si tratta di un disturbo caratterizzato da un ritmo irregolare delle contra-


zioni del muscolo cardiaco ed è spesso associata a traumi del passato mai
rielaborati e dunque superati.

107
Tachicardia

E’ un’accelerazione del battito del cuore legata ad emozioni che cercano


di risalire a galla dal profondo del nostro essere. La maggior parte delle
volte l’emozione scatenante ha radici piuttosto lontane nel passato.

Infarto del miocardio (o Attacco di cuore)

L’infarto di fatto è una necrosi di parte del cuore, che, privo di sangue,
muore. Rappresenta una perdita importante per noi, della quale non riu-
sciamo a darci pace, anche perché per evitarla abbiamo lottato fino allo
stremo delle nostre forze.

Ipertensione o pressione alta

E’ uno stato del corpo caratterizzato da una pressione arteriosa molto più
elevata del normale. L’ipertensione può essere motivata da un’emozione
fortissima o comunque irrisolta. Non a caso è tipica in soggetti che ten-
dono a reprimere le emozioni, e dunque non viverle, oppure in chi cu-
stodisce a lungo un segreto del quale avrebbe invece bisogno di liberarsi,
sentendosi così in colpa.
Chi soffre di pressione alta si sente sotto-pressione e vuole mantenere le
redini del controllo a tutti i costi.

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Ipotensione o pressione bassa

E’ uno stato del corpo caratterizzato da una pressione arteriosa molto


più bassa del normale. E’ tipica di persone scoraggiate, che hanno perso
fiducia nella vita per aver sperimentato esperienze negative in serie, sof-
frendone oltremodo.
Anche in questo caso sono sempre persone che sono sotto-pressione ma
oramai si sono arrese. Immagina un vaso che fino a prima era in pressione
e che quando si rompe la pressione al suo interno cala bruscamente.

Colesterolo

Malgrado la sua fama negativa, il colesterolo è in realtà un elemento


essenziale all’interno delle nostre cellule, perché interviene nella produ-
zione degli ormoni e dei sali biliari, oltre che nel trasporto dei grassi nel
corpo. Il colesterolo viene prodotto dal fegato, attraverso l’assunzione
di diversi alimenti. Esistono due tipologie di colesterolo, quello buono e
quello cattivo. Il secondo, accumulandosi, è responsabile dell’ostruzione
delle arterie, mentre il primo funge da “spazzino”, ed è in grado di pro-
teggere i vasi sanguigni eliminando le cellule in eccesso del colesterolo
cattivo. Tutti quindi abbiamo dentro di noi il colesterolo, ma è la sua
quantità e qualità a fare la differenza: dipende dal tipo di pensieri che
facciamo, e dalle vibrazioni ad essi collegate. I pensieri ad alta frequenza
vibratoria, come quelli positivi legati all’amore e alla fiducia, portano il
corpo a produrre più colesterolo buono, mentre quelli a bassa frequenza

109
(paura, rabbia, sfiducia) portano il corpo a produrre una maggiore quan-
tità di colesterolo cattivo.

Varici

Parliamo delle vene varicose, ovvero quelle vene che si presentano come
vasi sanguigni particolarmente gonfi e tortuosi, che si trovano per lo più
negli arti inferiori. Le varici sono causate da emozioni di gioia mai libe-
rate e vissute, che, con il tempo, trovano sfogo causando questi rigonfia-
menti.
Questo inestetismo è tipico delle persone che si sono dedicate una vita
solo ai doveri e non ai piaceri. Ricordati che il dovere crea vaso-dilata-
zione mentre il dovere crea vaso-costrizione. Ci dovrebbe essere un’al-
ternanza dei due ma come detto prima se prevarica il dovere, il sistema
circolatorio va in crisi. Anche il fare all’amore dovrebbe essere un mo-
mento di piacere. Se si fa all’amore per dovere …. beh basta che ti guardi
quanti capillari e varici hai sulle gambe.
Ovviamente a parte la provocazione questi non sono gli unici motivi.
Prova a pensare a molte persone che per una vita intera hanno lavorato
duramente senza mai potersi rilassare e godere di un attimo di tregua e di
piacere.

110
Emorroidi

Sono dilatazioni delle vene che si trovano nell’intestino retto o nella ca-
vità anale. Le emorroidi sono causate dal vivere situazioni negative alle
quali però siamo costretti a sottostare, per l’impossibilità di liberarci.
Quando le emorroidi sanguinano, poi, sono simbolo di una perdita di
emozioni positive, come gioia o serenità, proprio a causa della situazione
che si sta vivendo e alla quale non si riesce a fuggire.

Flebite (o tromboflebite)

La flebite è un’infiammazione che colpisce le vene, spesso anche con la


presenza di un coagulo di sangue. In questo caso una causa del disturbo
potrebbe essere il vivere frequenti dispiaceri e frustrazioni che portano
ad un blocco della nostra felicità, che si traduce nel coagulo di sangue.

Anemia

L’anemia è una diminuzione drastica del numero di globuli rossi presenti


nel sangue, che servono ad ossigenare i tessuti. I sintomi più evidenti di
questa malattia sono la stanchezza, la perdita di colore in volto, un ecces-
sivo innalzamento del ritmo cardiaco in conseguenza di uno sforzo anche
non particolarmente intenso. Per la psicosomatica l’anemia è legata alla
mancanza di voglia di vivere e ad un senso di incomprensione.

111
LA MILZA

Questo organo serve a rigenerare il sangue. Infatti elimina i globuli rossi


ormai vecchi e dunque non più utili all’organismo, e libera nel sangue il
ferro, attraverso l’emoglobina. Inoltre nella milza vengono prodotti anti-
corpi necessari a difendere il corpo dall’attacco di microrganismi nocivi.
La milza rappresenta in un certo senso le nostre relazioni con gli altri: se
esse sono negative, infatti, questo organo è destinato a soffrirne, amma-
landosi.

L’APPARATO URINARIO

Le vie urinarie

E’ il complesso di organi composto da reni, ureteri, vescica e uretra.


Sono gli organi preposti a filtrare il sangue, eliminandone le tossine e
il materiale di scarto. Un’altra importante funzione dei reni è il mante-
nimento di una pressione arteriosa equilibrata. Questi organi, essendo,
come detto, degli equilibratori, rappresentano la capacità di ogni perso-
na di difendersi da ciò che potrebbe mettere in crisi il suo equilibrio e
dunque arrecare pericolo alla vita stessa. I reni possono soffrire quando
avvertiamo di essere in pericolo, minacciati da qualcosa o qualcuno, o
anche quando temiamo che la nostra vita possa cambiare in peggio, per-
ché stiamo per perdere tutto ciò che riteniamo importante.

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Dolore ai reni

Questo tipo di sofferenza è connessa alla paura che ci sia qualcosa o qual-
cuno che attenti alla nostra vita o al nostro equilibrio personale.

Calcoli renali

I calcoli non sono altro che accumuli e depositi di sali di acido urico, che
ostruendo il passaggio nei reni fanno trattenere al nostro corpo liquidi e
scorie in eccesso, che andrebbero invece eliminate. Tutto ciò è connesso
con pensieri che rimangono in noi e di cui non riusciamo a liberarci, e che
ci tormentano fino ad ossessionarci.

Cisti renale

La cisti è una sacca piena di liquido formatasi all’interno del rene. Sono
connesse ad una grande paura che la persona che ne soffre ha vissuto o
nello stato fetale o nel corso della sua esistenza.

Nefrite

Si tratta di un’infiammazione del rene, che nella maggior parte dei casi è
motivata da una serie di grandi aspettative disilluse, che hanno lasciato in

113
noi un forte rammarico e un senso di collera.

LA VESCICA

La vescica è di fatto il serbatoio dove si accumula l’urina in attesa di es-


sere eliminata attraverso la minzione. Essa rappresenta la capacità degli
individui di segnare il territorio, un po’ come avviene nel mondo animale,
ed i problemi di vescica sono dunque strettamente connessi ad una viola-
zione che noi avvertiamo rispetto al nostro territorio, in ambito affettivo,
professionale o negli altri campi della vita.
Essa registra anche tutti gli spaventi che abbiamo preso (esempio trovarsi
i ladri in casa).

Enuresi notturna (o fare la pipì a letto)

Molto tipica nei bambini, la minzione involontaria nel sonno è legata


all’impressione di aver visto invaso il proprio territorio o perso un punto
di riferimento importante, come può essere ad esempio l’orsacchiotto per
i neonati. Esistono casi per i quali la pipì a letto è dovuta piuttosto ad un
bisogno di attenzione non soddisfatto. Nel caso dei bambini appunto sen-
tono la figura di un genitore (spesso il papà) molto lontana anche se vive
in casa. Si consiglia di coinvolgere di più il bambino nel gioco durante il
giorno e di rassicurarlo che il papà c’è!!! Se per qualsiasi caso il papà per
forze di cosa non c’è, sta nella madre parlare del padre con toni positivi

114
(anche se a volte non lo si pensa) tutto questo per rinforzare l’immagine
del padre nella mente del bambino.

Vescica irritabile

La sensazione di dover urinare spesso legata a questo disturbo è dovuta


ad una serie di contrazioni intermittenti e involontarie dei muscoli della
parete vescicale. Nella maggior parte dei casi la vescica irritabile è col-
legata al sentimento della paura, o allo stress per una situazione che ci
mette a disagio e che dobbiamo affrontare.

Cistite (o infezione urinaria)

Si tratta di un’infiammazione della parete vescicale causata dalla presen-


za di un microbo. La cistite per la psicosomatica è dovuta alla collera e
alla rabbia per non essere stati rispettati, ma può essere dovuta anche alla
perdita del proprio territorio, invaso dalle persone a noi vicine.

Ritenzione urinaria

E’ un disturbo per il quale il corpo umano riesce ad eliminare solo una


piccola parte dell’urina. Se per la medicina la ritenzione può essere dovu-
ta alla presenza di calcoli, malformazioni, o fibromi, per la psicosomatica

115
la causa è da ricercarsi in un’invasione del territorio della persone che ne
soffre.

Ematuria (o sangue nelle urine)

La presenza di sangue nelle urine può indicare un problema ai reni, alla


vescica o all’uretra, ma anche cisti, calcoli, o, nei casi più gravi, tumori.
Anche in questo caso il motivo scatenante è da ricercarsi nelle emozioni
negative connesse al proprio territorio e alla propria vita.

Prolasso della vescica

Si ha quando le pareti che sostengono la vescica si rilassano a tal punto da


provocare l’abbassamento della stessa. Il prolasso è legato alla volontà,
ovviamente inconscia, di limitare le relazioni sessuali.

Uretrite

Si tratta dell’infiammazione del canale di passaggio dell’urina, ed è lega-


ta alla rabbia o alla delusione che proviamo quando dobbiamo accettare
che una situazione che ci eravamo immaginati in un determinato modo in
realtà è molto diversa, e, ai nostri occhi, peggiore.

116
L’APPARATO GENITALE E IL SENO

L’apparato riproduttivo femminile

Il sistema di riproduzione femminile comprende utero, ovaie, tube di Fa-


loppio e vagina.
Tutti i disturbi che si manifestano in questo apparato sono, secondo la
psicosomatica, collegati alla nostra femminilità o mascolinità nell’ap-
procciarci agli altri. In particolare, tra le cause scatenanti dei disturbi che
colpiscono queste parti del corpo, possiamo annoverare: il rifiuto del pro-
prio lato femminile, problemi famigliari, un rimorso o un senso di colpa
legato all’aver rotto un tabù legato alla sessualità oppure nei confronti di
un aborto o una violenza e la volontà di difendersi da tutto ciò che ha a
che fare con l’intimità, perché giudicata impura o sbagliata.

Le ovaie

Le ovaie sono due ghiandole, pari, simmetriche e della grandezza simile


a quella di una mandorla, situate ai lati dell’utero che hanno il compito di
produrre gli ovuli e di secernere ormoni con una duplice funzione: da un
lato stimolare, proteggere e difendere lo sviluppo dei caratteri femminile
e dall’altro quello di sviluppare la mucosa uterina per rendere possibile
la fecondazione e la crescita dell’ovulo.
Per la psicosomatica le ovaie sono connesse con la femminilità e la fe-
condità, intesa sia come riproduzione sessuale, e quindi, il dare origine

117
ad una nuova vita, sia come capacità di produrre e generare un nuovo
lavoro o progetto.

Dolori alle ovaie

Se, come abbiamo visto, le ovaie sono connesse alla femminilità, i dolori
a questa parte del corpo saranno connessi con la mancata accettazione
del proprio essere donna. Questo rifiuto può derivare da diversi motivi: la
sensazione di essere svantaggiate nel lavoro e nella posizione sociale ri-
spetto agli uomini; l’aver visto, in passato, la propria figura femminile di
riferimento sottomessa ad una figura maschile oppure un timore connes-
so alla nascita di qualcosa di nuovo: da un figlio ad un progetto appena
avviato e, quindi, ancora allo stato embrionale.

Cisti ovariche

Si tratta di piccole sacche ripiene di liquido collocate sopra la superficie


delle ovaie. Le cisti ovariche si formano per rabbia nei confronti di un
uomo se coinvolgono l’ovaia destra mentre rabbia nei confronti di una
donna se coinvolgono l’ovaia sinistra. Se sono colpite entrambe da molte
cisti (ovaio poli-cistico) il carattere della persone è sicuramente un carat-
tere rabbioso nei confronti della società!

118
Le tube uterine

Chiamate anche tube di Falloppio sono due organi pari e simmetrici che
collegano l’ovaio all’utero. Hanno forma ad imbuto e accolgono l’ovaio
al momento dell’ovulazione creando le condizioni ambientali adatte per
la sua fecondazione per poi condurre l’ovulo fecondato all’utero affinché
possa impiantarvisi.
Sono il luogo d’incontro tra ovulo e spermatozoo e, per questo, simbo-
leggiano la relazione tra uomo e donna.

Dolore a una tuba

In virtù di quanto appena detto, un dolore a questa parte del corpo sta a
simboleggiare una mancanza di comunicazione o una comunicazione di-
fettosa tra due individui di sesso opposto con la donna che può soffrire di
un senso di frustrazione perché l’uomo non è degno delle sue aspettative.

Gravidanza extra-uterina

Si verifica quando l’embrione si impianta all’esterno dell’utero, cioè in


una zona differente da dove normalmente avviene la gravidanza. Solita-
mente, infatti, lo spermatozoo feconda l’ovulo all’interno della tuba e,
successivamente, l’ovulo fecondato attraversa la tuba per poi giungere
nell’utero. In questo caso, invece, l’ovulo si impianta all’interno della

119
tuba causando, appunto, una gravidanza extra uterina. La tuba, però, può
non riuscire a reggere la crescita dell’ovulo fecondato e, quindi, lacerarsi
provocando un’emorragia.
La gravidanza extrauterina è connessa con la volontà di “trattenersi” dal
diventare mamma, perché la persona non si sente pronta per questo passo
o perché ha paura che possa provocarle qualche reazione negativa.

L’UTERO

Si tratta di un organo cavo, a forma di pera rovesciata, che nella parte


superiore riceve le tube di Falloppio mentre nella parte inferiore si apre
nella cavità vaginale.
Al suo interno, l’utero, è rivestito dall’endometrio, una mucosa la cui
parte più superficiale subisce delle modifiche durante il ciclo.
Questo organo rappresenta l’accoglimento e l’amore e, quindi, per trasla-
zione la famiglia.

Fibromi all’utero

Si tratta di un tumore benigno dell’apparato genitale femminile che fa sì


che la struttura dell’utero risulti modificata e che le cellule fibrose siano
in numero maggiore rispetto a quelle muscolari.
Secondo la psicosomatica questa patologia è legata ad un senso di colpa
o ad un rimpianto per una perdita di un membro della propria famiglia o

120
per un aborto.

Utero retroverso

Si ha quando l’utero è mal posizionato e guarda verso l’indietro appog-


giandosi con varie angolature sugli organi posteriori. Questo mal posi-
zionamento è dovuto alla paura della donna che ne è afflitta di restare in-
cinta e di perdere il controllo della propria vita e della situazione che sta
vivendo. Esistono diversi gradi di retroversione dell’utero. Una volta si
pensava che con l’utero retroverso non si potesse rimanere incinta mentre
ad oggi si è scoperto che non è cosi (la nascita di mio figlio Alessandro
ne è la prova)

Prolasso dell’utero

Si verifica quando l’utero si stacca dalla sua sede e penetra all’interno


della vagina a causa dell’indebolimento del pavimento pelvico. Questa
patologia rispecchia la volontà della donna che ne è afflitta di non avere
più relazioni sessuali per i più svariati motivi: dalla volontà di punire il
proprio partner, al rifiuto della propria femminilità al timore di restare
incinta.

121
MESTRUAZIONI

Si tratta della perdita di sangue proveniente dalla cavità uterina in seguito


allo sfaldamento dell’endometrio.

Dolori mestruali

Anche se il ciclo mestruale è un fenomeno del tutto naturale, molte donne


vivono questo periodo in modo negativo a causa di malesseri e disturbi
vari come crampi addominali, mal di testa e nausea. Uno dei fattori che
può scatenare questi disturbi è il rifiuto della propria femminilità, che
proprio in quei giorni viene ad essere accentuata, oppure il rancore nei
confronti di un uomo.
Troppa tensione nervosa incide sui tessuti dell’intestino retto i quali van-
no in tensione e influenzano la muscolatura dell’utero. All’arrivo delle
mestruazioni tutta questa tensione si trasforma in dolore.

Mestruazioni abbondanti

Si tratta di un’eccessiva perdita di sangue durante le mestruazioni, sia


per quanto riguarda la durata prolungata del flusso rispetto ad un normale
mestruo, sia per quanto riguarda la sua intensità.

122
Endometriosi

Si ha quando il tessuto che normalmente riveste internamente l’utero,


ovvero l’endometrio, viene ad essere presente in altri organi come tube,
ovaie, intestino o vagina provocando sanguinamenti, infiammazione ed
infertilità.
Si ha in quanto la donna produce un surplus di ormoni maschili per dimo-
strare che lei anche senza l’uomo può farcela da sola.

Menopausa

Si tratta della definitiva cessazione delle mestruazioni che porta con se


tutta una serie di disturbi come le vampate di calore, l’insonnia, le palpi-
tazioni o la secchezza vaginale.
Secondo la psicosomatica tali disturbi derivano dalla paura di invecchia-
re, di essere meno attraente e di essere inutile per i propri figli ormai
grandi e quindi autonomi.

LA VAGINA

Si tratta di una parte interna dell’apparato genitale femminile ed è inte-


ressata nei rapporti sessuali e nel parto. Rappresenta il principio femmi-
nile ed è il luogo in cui tale principio incontra quello maschile.

123
Prurito vaginale (senza infezioni)

Rappresenta impazienza nei confronti del proprio partner sessuale. Il


prurito è dato da un surplus ormonale stimolati dal pensiero di quel de-
terminato uomo che tanto desidera. In questo caso meglio fare una tele-
fonata all’uomo che si desidera che ricorrere all’uso di qualche crema.

Vaginismo

Si tratta di un disturbo che impedisce la penetrazione durante un rapporto


e che si manifesta sia a livello fisico che a livello psicologico. A livello
corporeo esso si palesa in una contrazione involontaria di alcuni muscoli
mentre a livello psicologico la radice va ricercata in una fobia che impe-
disce l’atto penetrativo.
In questo caso la paura può essere fatta risalire ad un trauma, come un
abuso sessuale o una visita ginecologica troppo irruenta vissuta come
abuso.

Secchezza vaginale

Si tratta di un inaridimento della vagina che può essere dovuto a vari fat-
tori: la paura dei rapporti sessuali, un calo di desiderio nei confronti del
proprio partner, la volontà di mettere freno alla propria sessualità o una
sensazione di disagio durante i rapporti.

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Sterilità

Si tratta di una condizione fisica permanente che non rende possibile il


concepimento e che, sia maschile o femminile, può essere un sintomo
della volontà inconscia di non avere figli per timori legati al parto, all’ar-
monia di coppia o per il non voler mettere al mondo un bambino nella
società in cui si vive e che non piace.

LA GRAVIDANZA E I SUOI PROBLEMI

Le nausee

Le nausee fino ai primi tre mesi sono del tutto naturali in quanto la gra-
vidanza ha un tempestamento ormonale che causa le nausee e l’iper sen-
sibilità a odori e cibi. Se la nausea e il vomito persistono fino al nono
mese ci potrebbe essere una mancanza di accettazione del nuovo ruolo
di mamma o in certi casi più drastici del bambino stesso. A volte succede
perché non si sente pronta a diventare mamma per la paura che la nascita
possa sconvolgere i piani di vita che si era creata oppure minare gli equi-
libri della coppia.

Gonfiori

La donna in stato interessante che soffre di gonfiori alle gambe o in altre


parti del corpo si sente limitata dalla gravidanza, sia nelle sue aspirazioni

125
che nelle normali attività di ogni giorno.

Diabete gravidico

E’ collegato ad una brutta notizia che sopraggiunge nel periodo in cui si


è in dolce attesa. I pensieri creano uno stato di tormento nella gestante.

Pruriti addominali alla fine della gravidanza

Sono connessi all’impazienza di voler partorire.

Aborto spontaneo

Si tratta dell’interruzione prematura di una gravidanza con espulsione del


feto. È collegato al fatto che la donna non si sente pronta per diventare
mamma o non desidera il bambino che ha in grembo. A volte l’aborto
spontaneo è collegato al fatto che l’anima del bambino non si sente pronta
ad affrontare una nuova vita e decide di tornare da dove era venuta. Una
mancanza di energia della donna può causare numerosi aborti spontanei.

126
Parto

Si tratta del fenomeno attraverso il quale il bambino, dopo il periodo di


gestazione, viene alla luce.
I problemi di parto possono essere legati a paure ma anche alla volontà di
voler prolungare il periodo della gravidanza per avere più attenzioni da
parte delle persone vicine.

IL SENO

Organo ghiandolare con doppia secrezione: la secrezione esterna produce


il latte, mentre quella interna alcuni elementi utili al funzionamento delle
altre ghiandole.
Questa parte del corpo rappresenta l’essere donna, la maternità, la casa,
la famiglia e gli affetti.

Mastite

Si tratta di un’infiammazione alla mammella che può essere di tipo puer-


perale se avviene durante l’allattamento o non puerperale.
Nel primo caso essa è connessa a paure riguardanti il proprio bimbo,
mentre nel secondo caso può essere dovuta al timore di non poter avere
figli.

127
IL SENO NELL’UOMO

Rappresenta il lato femminile dell’uomo. Un uomo molto grasso può svi-


luppare maggiormente il seno (ginecomastia).

Dolori al seno dell’uomo

Sono connessi con i problemi che stanno vivendo la propria moglie o il


proprio figlio.

Cancro al seno dell’uomo

E’ legato a particolari emozioni che riguardano i propri figli.

APPARATO RIPRODUTTIVO MASCHILE

Comprende pene, testicoli e prostata.

PROSTATA

E’ una ghiandola la cui funzione principale è di produrre il liquido semi-


nale, uno degli elementi dello sperma, e simboleggia la potenza maschi-

128
le: proprio per questo, possiamo trovare un parallelo tra i disturbi alla
prostata nell’uomo e i disturbi connessi alla menopausa nella donna.
Tra le cause dei problemi alla prostata possiamo annoverare la paura del-
la perdita del proprio vigore sessuale o il timore che, dopo una certa
età, le proprie prestazioni, in tutti i campi, si abbassino. Essa è collegata
anche ai fallimenti personali e lavorativi. Se la persona vive il fallimento
con dolore allora la prostata somatizza, se invece c’è stato un fallimento
(ad esempio del matrimonio o della ditta) ma non si ha dato particolare
importanza a ciò, in quel caso non ci saranno somatizzazioni.

Dolore alla prostata

Come accennato più sopra, il dolore alla prostata è connesso con la paura
della perdita del proprio vigore intellettivo e fisico: l’uomo non accetta
il naturale calo delle sue prestazioni e teme di poter perdere la stima dei
propri colleghi, capi, amici o della propria donna. Se questa sensazione
permane a lungo c’è il rischio che la persona sviluppi un cancro alla
prostata.

Prostatite

Si tratta di un’infiammazione alla prostata ed è connessa con la delusione


del vedere le proprie doti professionali, atletiche o amatorie diminuire
a causa dell’avanzare dell’età. Ci si sente sfiduciati, tristi e colpiti nel

129
proprio essere uomo.

Calcoli alla prostata

Si tratta di calcificazioni che simboleggiano le paure e le delusioni ri-


guardo al proprio valore come uomo oppure a un insieme di pensieri
torbidi e duri nei confronti di una donna.

Pene

Oggetto di venerazione in alcune religioni e elemento cardine delle teo-


rie di Freud, il pene rappresenta il principio maschile, il complementare,
quindi, della vagina.
Il fatto che sia stato addirittura un elemento di adorazione in alcune ci-
viltà patriarcali ci fa capire quanto esso sia ritenuto simbolo di forza,
audacia e coraggio e come molti uomini si sentano in dovere di offrire
prestazioni vigorose rifiutando la loro parte femminile ed emozionale.

Fimosi

E’ un restringimento dell’orifizio prepuziale che fa sì che il pene di un


uomo non riesca a scoprire completamente e autonomamente il glande,
portando a fastidi durante la minzione e irritazione.

130
Può essere congenita o acquisita in età adulta e indica il rifiuto del ruolo
maschile.

Difficoltà di erezione (impotenza)

E’ l’incapacità dell’uomo a raggiungere e mantenere l’erezione e, quindi,


ad avere un rapporto sessuale soddisfacente.
Secondo la psicosomatica, questo disturbo può colpire gli uomini che
nutrono rabbia verso le loro ex partner sessuali o che si sentono in colpa
nel provare piacere. Anche gli uomini che considerano le donne al pari
della loro madre, e che quindi cercano di ribellarsi, possono soffrire di
questo disturbo.
Un altro collegamento di psicosomatica si ha quando la paura del rap-
porto sessuale con una donna molto (a volte troppo) esigente spaventa
l’uomo. La paura crea una tensione del retto il quale inibisce il corretto
funzionamento della prostata nel provare piacere. Infatti in molti casi
senza fasi di stress (ovvero quando l’uomo è da solo in compagnia di un
“supporto audio-visivo”) l’erezione non ha nessuna difficoltà a presen-
tarsi.
A volte capita questo tipo di impotenza quando l’uomo vuole cambiare
compagnia o trova un’amante molto più giovane. Se lo vive con ansia
anche in questo caso farà cilecca (penso che sia come una sorta di male-
dizione della ex compagnia o della moglie).

131
Problemi di penetrazione

Sono tipici degli uomini che hanno assistito a violenze domestiche da


parte del proprio padre sulla propria madre o sulla propria sorella.

Tagli e sanguinamenti sulla pelle

Sono spesso connessi ad una perdita del piacere sessuale perché ci si sen-
te usati come oggetto di piacere dalla propria partner oppure sono dovuti
all’incapacità di lasciarsi andare al piacere.

Eiaculazione precoce

Si tratta della difficoltà o dell’incapacità dell’uomo di esercitare il con-


trollo volontario dell’eiaculazione e pare sia dovuto alla scoperta della
sessualità da parte del maschio: egli, infatti, nel momento in cui scopre
la masturbazione compie questo atto molto di fretta a causa dei tabù cul-
turali in cui è immerso. La soluzione starebbe nel riscoprire da adulto il
piacere della masturbazione ma con una consapevolezza diversa, libera
da ogni tipo di tabù.
E’ opportuno indagare a fondo le conseguenze che questo disturbo com-
porta ai fini di una completa “guarigione”. Troppa tensione nervosa porta
a peggiorare questo disturbo. Comunque con molta pratica da soli o in
compagnia si riesce a gestire questa situazione. L’importante non è au-

132
to-etichettarsi di questo problema come se fosse una cosa irrisolvibile.

Assenza di eiaculazione o difficoltà nell’averla durante il rapporto

Traduce in sintomo fisico la difficoltà dell’uomo di abbandonarsi com-


pletamente alla sua partner. I motivi possono essere vari: dalla volontà
di non mostrare un lato tenero e bisognoso di protezione, al voler dimo-
strare troppo di essere un super-maschio. Come appena detto l’intento
del “dimostrare quanto siamo bravi” supera il lasciarsi andare al proprio
piacere. Esistono delle tecniche di stimolazione della prostata durante il
rapporto orale che possono aiutare l’uomo a raggiungere l’orgasmo.

Dolore ai testicoli

I testicoli hanno la funzione di produrre gli spermatozoi e alcuni ormoni,


come il testosterone e rappresentano la controparte maschile delle ovaie.
Il dolore a questa parte del corpo è collegato a un sovraccarico di deside-
rio sessuale che non si spegne nemmeno con un intenso numero rapporti
settimanali. La causa è una sovra-eccitazione mentale nel desiderio di
amare e possedere una determinata donna a noi sfuggente.
Crampi ai testicoli
Sono connessi ad un senso di colpa nei confronti del provare piacere
durante l’atto sessuale.

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Ernia ai testicoli

E’ la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene.


L’ernia ai testicoli, secondo la psicosomatica, è collegata al fatto di sen-
tire bloccata la propria virilità e, quindi, la propria realizzazione come
maschio o ad un rifiuto motivato soltanto dal fatto di essere di sesso ma-
schile.

L’APPARATO DIGERENTE

L’azione stessa di mangiare, di nutrirsi, rappresenta una sorta di relazione


e di scambio continuo con l’ambiente che ci circonda, e che ci fornisce la
le sostanze fondamentali per restare in vita, crescere, evolvere. Se anche
la nutrizione si svolge in tante azioni diverse (che vanno dal mangiare
fino al digerire, per concludersi con l’evacuare ciò che il nostro corpo
non assimila), essa va vista più in generale come un unico grande atto,
che ha lo scopo fondamentale di fornire alle cellule l’energia e le sostan-
ze per funzionare.

LO STOMACO

Lo stomaco è l’organo della digestione, e, in senso figurato, possiamo


dire che è l’organo che accoglie e “accetta” il cibo che ingeriamo. Così,
lo stomaco rappresenta anche la nostra capacità di accettare gli altri e ciò

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che il mondo e la vita ci propongono, e i problemi che lo affliggono sono
legati all’incapacità o all’impossibilità di “digerire”, accettare, queste si-
tuazioni.

Ricorda, lo stomaco digerisce tre cose: COSE, PERSONE, SITUAZIO-


NI.

Dolori allo stomaco

E’ un disturbo che nasce dalla volontà di ribellarsi ad una situazione che


non è possibile accettare, qualcosa che viene ritenuta un’ingiustizia, un
torto.

Vomito

E’ il nostro modo di rifiutare, rigettare, ciò che non accettiamo. Ma anche


una manifestazione di disprezzo e disgusto verso qualcosa o qualcuno.

Bruciori allo stomaco

I bruciori di stomaco sono frutto di una forte collera trattenuta, quando si


è costretti ad assistere ad una situazione ritenuta ingiusta, che ci “brucia”
dentro.

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Diarrea del viaggiatore

Colpisce chi, in vacanza, non riesce a gestire ed affrontare nel modo giu-
sto una situazione che si viene a delineare. Può essere la preoccupazione
per un imprevisto, il fastidio per una spesa ritenuta eccessiva o la delu-
sione per qualcosa che non va come vorremmo.
Fatto sta che anche in questi casi uno stato emotivo di agitazione altera le
normali funzioni fisiologiche.

IL FEGATO

E’ l’organo chiamato a svolgere diverse funzioni del metabolismo, tra le


quali l’assorbimento di tutti gli elementi vitali e nutritivi trasportati dal
sangue. Il fegato serve però anche a regolare il livello degli zuccheri e
degli aminoacidi, a smaltire le tossine e le scorie, attraverso la produzio-
ne della bile. Permette dunque all’organismo di adattarsi agli stimoli che
arrivano dal cibo, e per questo il fegato rappresenta la capacità di adatta-
mento di ognuno di noi. I problemi ad esso legati sono il somatizzare il
sentimento della RABBIA. Infatti il detto:

“Non ti arrabbiare che ti rovini il fegato”

Non a caso coinvolge proprio questo organo. Anche se il detto dice cosi
dobbiamo fare una piccola distinzione. Nel momento in cui viene pro-
vata la rabbia se la persona la trattiene allora si crea un sovraccarico

136
emotivo e il fegato ne risentirà in negativo. Se invece di fronte alla stessa
situazione riusciamo ad allontanarci (rimanendo sereni) proprio per non
sovraccaricarci di tale emozione, allora la persona non accuserà tale so-
matizzazione.

Epatite

Alla base dell’insorgere di questa infiammazione vi sono la ribellione


verso una data situazione a cui non ci si vuol adattare, e la rabbia ad esso
legata.

Cirrosi

Si tratta di un’estesa sclerosi del fegato, tipica degli alcolisti ma non solo.
Spesso avviene che chi prova rifiuto e disprezzo verso se stesso o la pro-
pria vita si auto infligga questa patologia, distruggendosi, per non soffrire
più un disagio o patire un senso di colpa irrisolto. La cirrosi colpisce
anche chi ha sempre trattenuto la rabbia.

Mi raccontava una mia cliente che la mamma è morta di cirrosi epatica.


Non ha mai bevuto nemmeno un sorso di vino ma in compenso ha vis-
suto una vita intera di violenze da parte del marito senza mai ribellarsi
per amore dei figli e del quieto vivere. Una persona che negli anni si era
creata una corazza e quindi molto auto-controllata.

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Quando oramai era nelle ultime fasi della malattia in ospedale la sentiva-
no urlare parolacce irripetibili come se il fegato arrivato oramai “all’ul-
tima spiaggia” volesse sbottare di tutto quello che ha tenuto dentro per
anni. La persona era in uno stato di incoscienza e quindi a parlare non era
più la sua parte razionale ma la sua parte emotiva!

Quando le ho spiegato il significato a questa donna si è commossa dan-


dosi però una spiegazione di tutte quelle urla che rimbombavano per tutto
il reparto dell’ospedale.

Le vie biliari

Le vie biliari sono l’organo dove si forma la bile, e dove essa passa per
arrivare al duodeno. La rabbia, l’inquietudine, il rancore e tutti gli altri
sentimenti simili repressi sono alla base delle malattie che le affliggono.

Itterizia

L’itterizia deriva dalla scomparsa di un gran numero di globuli rossi, de-


terminata dal rifiuto per se stessi, o per la rabbia riguardo una situazione
che non viene accettata.

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Calcoli biliari

Si tratta di depositi di calcio o di colesterolo che possono assumere for-


me e dimensioni differenti, e generalmente non provocano problemi, se
non quando si spostano. Allora sopraggiungono fortissimi dolori. I cal-
coli biliari si formano per la forte rabbia non manifestata nei confronti di
qualcuno che ci ha rovinato la vita con la sua presenza e con le sue azioni.

Ho avuto modo di parlare con molte persone che ne hanno sofferto e che
sono state anche operate di ciò. Quando ho chiesto chi è che scatena in
loro tanta rabbia e che gli ha rovinato la loro vita, non ci pensano mezzo
secondo nel rispondere.

IL PANCREAS

Il pancreas è la ghiandola del nostro corpo fondamentale per tenere sotto


controllo il livello della glicemia. A questo scopo produce l’insulina, or-
mone che serve ad abbassare la glicemia, e il glucagone, ormone che al
contrario ha lo scopo di alzarne il livello. Inoltre nel pancreas si formano
anche i succhi che aiutano la digestione.

Al pancreas è legato il nostro livello di felicità, di allegria. Se ci sentiamo


particolarmente preoccupati , può insorgere dunque l’ipoglicemia, se la
perdita di gioia è improvvisa si può avere una pancreatite acuta, mentre
se la preoccupazione diventa un tormento insopportabile, sopraggiunge

139
il diabete.

Diabete

Si tratta di una malattia che impedisce al pancreas di produrre l’insulina


in quantità sufficiente a tenere sotto controllo il livello della glicemia.
Così, il tasso di glucosio nel sangue s’impenna in maniera anomala, cau-
sando forti attacchi di fame e di sete dovuti all’eccessiva eliminazione
dell’urina.

Due sono le tipologie di diabete: quello di tipo uno è detto “insulino di-
pendente, ed è legato al senso di preoccupazione dovuto all’impossibilità
di vivere come vorremmo, seguendo la nostra logica e le nostre tendenze.
Quello di tipo due, invece, è detto “non insulino dipendente”, ed è legato
ad un forte bisogno insoddisfatto di affetto e tenerezza.

L’INTESTINO CRASSO

E’ la parte terminale del tubo digerente, ed è formato dall’intestino tenue


e dall’intestino crasso, che a sua volta si divide in intestino cieco, colon
e retto. Essendo strettamente legato all’evacuazione, rappresenta la capa-
cità delle persone di lasciar andare le cose e le persone.

Pertanto i disturbi dell’intestino sono principalmente motivati da rifiuto

140
per le cose, incapacità di accettare quel che accade e di lasciar scorrere
la vita.

INTESTINO TENUE

Si compone di tre parti: il duodeno, dove si innestano le vie biliari, l’in-


testino digiuno e l’ileo. Può essere affetto da disturbi dovuti alla non
accettazione di situazioni dove la persona ha perso la sua gioia di vivere.
Quando ridiamo l’intestino tenue sobbalza scaricando tutte le micro-ten-
sioni. Pensa che un eccesso esagerato del ridere può provocare la morte,
infatti si dice:
“Mi fai morire del ridere”

Hai mai provato la sensazione di dolore alla pancia da quanto stai riden-
do? Ecco quel dolore e l’inestinto tenue che sobbalza. Con questo non
voglio dire che ridere fa male, anzi è una grandissima medicina per stare
bene in quanto produce endorfine. Ridere secondo me è una delle cose
più belle della vita!

Il mio consiglio? Attorniati di persone che ti fanno ridere, ti cambierà i


pensieri, le tue azioni e la vita di conseguenza (in meglio).

Per questo sto molto lontano da quelle persone che si lamentano sempre.

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Morbo di Crohn (o ileite)

Infiammazione, acuta o cronica, cicatrizzante o necrotizzante, dell’ileo.


Soffrono di questo morbo le persone che, oltre a non valutarsi adegua-
tamente e disprezzarsi, si circondano di persone dal carattere più forte
che acuiscono il problema, soggiogandole. La volontà di ribellarsi a tutto
questo, insoddisfatta, finisce per portare all’insorgere del disturbo.

Diarrea

La diarrea colpisce quando ci rifiutiamo istintivamente e immediatamen-


te di prendere in considerazione una novità, o una situazione che ci si
presenta. Anche il rifiuto di un ricordo che vorremmo dimenticare può
portare alla diarrea, che tenderà a ripresentarsi ogni volta che quel ricor-
do affiorerà alla nostra memoria.

Stitichezza

Rappresenta il voler trattenere tutto per se. Non si vuole dare alla società
nemmeno le proprio feci. Spesso però questa caratteristica è tipica di
donne con una femminilità molto accentuata (a livello ormonale) e di
uomini poco mascolini.

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Coliche

Le coliche sono dolori molto forti generati da contrazioni che si generano


in condizioni di intenso stress emotivo. Spesso sono le stesse persone che
ne soffrono a causarle mettendosi addosso una pressione eccessiva, cari-
cando di aspettative una data situazione oppure una forte emozione non
scaricata (per esempio una forte rabbia trattenuta totalmente o in parte)

Colite

E’ un’infiammazione del colon che solitamente colpisce i bambini in te-


nera età senza che ci sia un particolare significato. Negli adulti, invece,
la stessa cosa può accadere con una figura importante (un superiore sul
posto di lavoro, o un cliente) al posto del genitore.

Flatulenza

L’eccessiva produzione di gas intestinali alla base di questo disturbo è


legata solitamente ad una tendenza a restare aggrappati a qualcosa o a
qualcuno che non ha più un influsso positivo nella vita, ma che risulta
ugualmente importante perché genera sicurezza.

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Appendicite

L’appendicite è un’infiammazione dell’appendice dovuta alla collera nei


confronti di qualcuno che esercita su di noi (a nostro dire in modo sba-
gliato o eccessivo) la sua autorità. Può essere un parente o un collega
di lavoro. Talvolta il nervosismo e la collera dentro di noi generata da
questa situazione diventano tanto forti da degenerare in un vero e proprio
scoppio dell’appendice, con l’insorgere dunque della peritonite.

Diverticolite

La mucosa intestinale presenta piccole ernie, dette diverticoli, che pos-


sono infiammarsi dando corpo alla diverticolite. Essa è legata al senso
di smarrimento e collera che proviamo quando ci troviamo in una situa-
zione dalla quale non riusciamo ad uscire. Anche l’eccessiva dipendenza
da una persona che ci è vicina, e che in qualche modo ci spaventa, può
portare all’infiammazione dei diverticoli.

IL RETTO

Si tratta della porzione conclusiva dell’intestino crasso, dove si accu-


mulano le feci fino a quando non giunge lo stimolo per l’evacuazione.
Dolori e disturbi a questa parte dell’intestino sono legati alla disapprova-
zione, la paura o la rabbia. In particolare la paura ha un pieno controllo su

144
questo sfintere. Se provata in piccole dosi quotidiane lo porta a rimanere
contratto e poco elastico. Il tutto si ripercuote sia sulle funzioni sessuali,
sia nelle donne per fase del parto.

L’ANO

L’ano è la parte finale dell’apparato digerente e, un po’ come anche il


retto, è simbolo della fine, della conclusione di un qualcosa. Anch’esso
dominato dal sentimento della paura. Se oggetto di un’ improvvisa paura
si dilata improvvisamente facendo fuoriuscire le feci.

In due occasioni della mia vita ho provato quest’ultima sensazione. Per


fortuna ho potuto sedermi altrimenti sarebbe successo l’irreparabile. Paz-
zesco come si perda il controllo dello sfintere e come questo si dilati im-
provvisamente, senza preavviso. E’ come una risposta immediata a uno
stimolo dettato dalla paura, o meglio, dal terrore!

Ragadi anali

Questa patologia insorge spesso quando siamo in un periodo di crisi, in


bilico tra un passaggio e l’altro della nostra vita. Questo cambiamento ci
spaventa o ci mette ansia. Anche la mancata concretizzazione di un cam-
biamento che desideriamo può causare le ragadi anali.

145
LA PELLE E GLI ANNESSI CUTANEI

LA PELLE

La pelle è, per il nostro corpo, molto più di quel che può banalmente
sembrare ad un primo sguardo. Non è solamente lo strato protettivo, la
“maschera”, che avvolge come un velo aderentissimo il nostro copro, ma
è anche l’organo del tatto. Ecco perché è evidente che eventuali problemi
che riguardano la nostra pelle segnalino anche difficoltà nella relazione
con gli altri, nel contatto con il prossimo. Se ci sentiamo respinti, non ca-
piti o abbandonati, può essere che siamo noi stessi per primi a non volerci
abbastanza bene, valutarci e sostenerci.

Pelle morbida

Indica gentilezza e apertura al prossimo, il fatto che ci sentiamo al sicuro


e non abbiamo bisogno di proteggerci, e dunque siamo pronti a far avvi-
cinare l’altro..

Pelle rugosa

A differenza di quella morbida, una pelle ruvida al tatto e cosparsa di ru-


ghe indica una rigidità nei rapporti con gli altri, e una scarsa propensione

146
al dialogo e al cambiamento per il prossimo.

Pelle brufolosa

Questo tipo di pelle parla di una volontà di tenere a distanza il prossimo,


perché ci sentiamo oppressi, vediamo invasi i nostri spazi e non vogliamo
più piegarci al volere altrui. Se oltre a presentare brufoli la pelle è anche
grassa, allora può indicare un eccesso di qualcosa nella nostra vita.

Pelle secca

E’ sintomo di solitudine, di carenze affettive, tipica di chi riceve poco


amore dagli altri, ma anche di chi non è capace di amare se stesso a suffi-
cienza. Più la pelle è secca e più alto è il livello di solitudine interiore. In
questi casi la crema per la pelle secca diventa solo un palliativo.

L’odore della pelle

Il nostro odore è direttamente influenzato dal nostro pensiero, che viene


trasmesso alle cellule. Buoni pensieri portano a buon odore, e viceversa
odio o rancore repressi portano cattivo odore. Diverso il discorso per la
puzza che deriva da trascuratezza, tipica delle persone che non si lavano.
In questo caso la causa scatenante può essere una depressione, quasi un

147
tentativo di autodistruzione del soggetto.
Il sudore, invece può essere legato ad insicurezza e nervosismo.
Alcune persone prendono atto di questo problema e fanno di tutto per
correre ai ripari con una particolare igiene continua, altri invece sembra
non cogliere questo “difetto” e non fanno niente per migliorare la situa-
zione.
Quest’ultimi sono persone che nel loro inconscio non si vogliono bene a
sufficienza.

Pruriti cutanei

Siamo in presenza di un prurito quando siamo portati istintivamente e


continuamente a grattarci per dare sollievo ad un pizzicore all’epider-
mide. Atteggiamento che è legato talvolta a stress, ansia, impazienza,
oppure indica il fatto che non riusciamo più ad accettare una situazione o
una persone con cui abbiamo a che fare. I pruriti possono essere di molti
tipi diversi, in base alla loro localizzazione.
Alla testa: incapacità di esprimere a pieno ciò che stiamo pensando;
Al seno: rabbia nei confronti del proprio partner e di come la donna è
consapevole di essere vista ai suoi occhi (più come un oggetto);
Sulle braccia: esasperazione per la propria attività, o paura di non riusci-
re a tenerne il ritmo;
Alle dita: eccesso di perfezionismo. Si bada fin troppo ai dettagli (ho un
esempio in casa...);
Ai glutei: esigenza di alzarsi e cambiare attività o luogo;

148
Anale: timore di perdere una persona cara, o di veder scomparire una
parte importante di se stessi;
Alle gambe: sensazione di stallo, blocco. Si vorrebbe veder accelerare
una determinata situazione;
Ai piedi: sensazione di perdere tempo, di girare a vuoto e non risolvere
una questione. Il ciò ci porta rabbia verso noi stessi.

Estremità fredde

Legato, dal punto di vista medico, ad una scarsa circolazione sanguigna,


dal punto di vista psicosomatico questo disturbo può essere causato da un
senso di solitudine e abbandono ma soprattutto insicurezza.

Polipi

I polipi sono piccole escrescenze che si sviluppano nel naso, nella bocca,
nell’intestino o in mucose di altri organi. Spesso a soffrirne sono perso-
ne che si sentono imprigionate in una situazione dalla quale vorrebbero
fuggire, senza riuscirci.

Eczema ai piedi

In questo caso la sensazione legata al disturbo è più di blocco, di impedi-

149
mento. Ad esempio possiamo avvertire il timore di essere ostacolati nel
vivere pienamente una relazione affettiva.

Psoriasi

E’ una malattia che si manifesta attraverso una serie di macchie rosse


sulla pelle che si ricoprono di squame bianche e secche, ed è tipica delle
persone troppo sensibili e bisognose delle cure e dell’amore degli al-
tri. Come già accennato per la “psoriasi al gomito”, indica un surplus di
ormoni stimolati dal pensiero di una particolare persona. Il proibito di
essere consapevole di non poter avere (la persona in oggetto) aumenta
tale disturbo. Quindi a scatenare ciò sono i pensieri più impuri che si me-
scolano con la paura di esprimerli.

Psoriasi del cuoio capelluto

E’ un tipo di disturbo legato in gran parte a traumi che hanno complicato i


nostri rapporti con persone a cui vogliamo bene e teniamo, situazioni che
ci hanno visto usciti sminuiti o giudicati negativamente.

Herpes zoster

Detta comunemente anche “Fuoco di Sant’Antonio”, questo distubo ha

150
origine virale, e si manifesta attraverso una serie di vescicole che com-
paiono lungo il percorso delle terminazioni nervose sul nostro corpo. E’
un senso di colpa, legato magari ad una perdita, una separazione o un
fallimento dal punto di vista sentimentale, che può causare l’emergere di
questa manifestazione.

Verruche

Le verruche sono piccoli tumori della pelle, ed indicano la repulsione che


proviamo per qualcosa che non ci piace. In particolare, si tratta di una
repulsione per noi stessi, e per la parte del corpo sulla quale le verruche
compaiono: il giudizio negativo che questa ha ai nostri occhi può essere
di tipo funzionale, e non necessariamente estetico.

Ecchimosi

Più banalmente si tratta di “lividi”, molto comuni in persone che si col-


pevolizzano anche per questioni di minimo conto. E’ allora un modo per
punire se stessi il fatto di andare a sbattere contro gli oggetti, procurando-
si le ecchimosi, o, nei casi più gravi, addirittura tagli, lesioni, bruciature.

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Acne

L’acne si manifesta attraverso piccole lesioni cutanee, e può comparire su


svariate parti del corpo. Sulla fronte e sul mento è spesso presente negli
adolescenti, ed è frutto di una scarsa autostima, una mancanza di inte-
grazione nel gruppo legata magari a giudizi, osservazioni o prese in giro
subite da parte degli altri. Più grave è la forma di acne che si manifesta
sul volto, denotando il rifiuto della propria persona. Può capitare che le
nostre caratteristiche fisiche, messe in confronto con quelle degli altri, ci
paiano inadeguate, ed è dalla sofferenza che ne deriva che nasce l’acne.
Destinato invece a scomparire nel momento in cui impariamo ad amarci,
ed accettarci per quelli che siamo.

Acne sul corpo

Sul corpo l’acne può comparire sulla schiena, ed in questo caso può esse-
re legata all’eccessiva tendenza dell’individuo a caricare sulle sue spalle
le responsabilità, per soddisfare le aspettative degli altri e non sentirsi ri-
fiutato. Sul petto, invece, l’acne è frutto di un problema relativo al nostro
spazio vitale, ovvero dell’incapacità o impossibilità di vivere a pieno la
propria esistenza.

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Cellulite

E’ uno dei disturbi più comuni nelle donne. Inconsapevolmente possono


essere loro stesse la causa della sua comparsa, quando non amano se
stesse e non accettano una o più parti del loro corpo. La cellulite è un’in-
fiammazione del tessuto sottocutaneo che si caratterizza con una distribu-
zione non equilibrata del grasso e con la ritenzione dei liquidi. E’ legata
ad una svalutazione estetica, e compare quando una donna prova ripul-
sione per una parte del suo corpo. Infatti se pensi al minimo formarsi di
essa già la donna tende ad andare in “allarme”. Se venisse accettata e non
vista come un difetto molto probabilmente se ne accumulerebbe molta
di meno. Il rapporto con il proprio lasciarsi andare anche nei rapporti
con l’altro sesso incide su questo inestetismo. Se pensi le donne dell’est
soffrono molto meno questo disturbo (ma vengono considerate ragazze
“facili”). Il facile o non facile è solo un rettaggio culturale con il quale
siamo cresciuti. Anche le donne cinesi che per cultura non hanno molti
tabù tendono ad avere gambe molto più affusolate e con niente o quasi
niente cellulite. Il rapporto con l’altro sesso incide anche con la bellezza
e robustezza dei capelli. Infatti più siamo stressati e più esso è spento.
Hai presente invece i capelli dei cinesi quanto sono belli e lucenti? A
buon intenditore, poche parole...

Vitiligine

La Vitiligine è un’affezione della pelle caratterizzata dalla comparsa di

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macchie bianche circondate da zone decisamente più scure. Nasce da un
senso di perdita o di allontanamento da una persona cara, ma anche da
tutte le “verità” che non diciamo e teniamo nascoste.

GLI ANNESSI CUTANEI

Sono capelli, peli, unghie, ovvero tutti quei derivati della pelle che oggi
sono rimasti più sviluppati negli animali, mentre negli esseri umani sono
in gran parte scomparsi o regrediti. Proprio come la pelle, dunque, sono
legati a concetti come protezione, calore, rapporto con gli altri.

I capelli

Sono simbolo di bellezza, forza, interazione con gli altri. Per alcune cul-
ture nei capelli risiede la forza, per altre sono centro di spiritualità. Da
qui nascono anche le differenze nelle acconciature o nel modo tradizio-
nale di portare o tagliare i capelli. Come accennato prima, essi risentono
dell’attività ormonale sessuale. Capelli molto folti e resistenti indicano
un alto livello di energia sessuale, mentre capelli fini e sfibrati indicano
un esaurimento energetico sia generale che sessuale. Nella prossima pa-
gina invece ti spiegherò “le calvizie”.

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Caduta dei capelli

E’ la tensione il principale nemico di chi perde i capelli. Periodi di forte


stress contribuiscono alla caduta dei capelli, e non a caso questo capita a
molte donne nel periodo immediatamente successivo al parto, che oltre
alla tensione per il particolare sforzo sostenuto devono far fronte alle
preoccupazioni che derivano dal neonato. Quando capita all’uomo esso
invece si sente depauperato della sua chioma come se fosse un leone a
perdere al sua criniera. Non per niente le aziende che trattano questo pro-
blema maschile, non risentono della crisi e creano business miliardari.
L’uomo per riavere i suoi capelli spenderebbe qualsiasi cifra proprio per
il significato che li attribuisce.

Alopecia

Alla perdita dei capelli concorre anche l’emergere di emozioni negative


come quelle legati alla perdita, alla separazione, alla mancanza di sicu-
rezza e protezione, o alla svalutazione di sé. Può essere di tipo “parziale”
(coinvolgere a chiazze solo una parte della testa e del corpo) oppure di
tipo “totale”.
Ricordo il caso di una donna che già in crisi con il marito e pronta a
avviare le carte della separazione. Il marito purtroppo ebbe un terribile
incidente stradale e lei si sentì costretta ad accudirlo per anni infermo.
Questo mix di emozioni in lei tra: disperazione, rabbia, tristezza e scon-
forto lo tenne tutto dentro di se senza mai versare una lacrima. Risultato?

155
Alopecia totale (ovvero nemmeno un capello o pelo su tutto il corpo). Il
problema rimase per dieci anni fino a quando grazie a particolari mas-
saggi stimolando zone bloccate, sono riuscito a far ricircolare il giusto
flusso energetico. Se non altro sono ricresciuti tutti i peli del corpo e in
abbondanza una sorta di peluria molto fitta sulla testa. Non posso dire che
sono ricresciuti dei veri e propri capelli ma una situazione molto vicina,
che rispetto alla sfera da bigliardo lucida che aveva, è stato un enorme
risultato!

Calvizie

Se la Calvizie, decisamente più frequente negli uomini, è fondamen-


talmente dovuta a fattori genetici, anche determinati comportamenti o
abitudini possono influire. Può essere causata sia da un trauma emotivo
(soprattutto se la persona tiene dentro l’emozione) sia da un surplus di
testosterone.
Si dice infatti che l’uomo pelato abbia “doti nascoste” e di solito è vero in
quanto con più testosterone in circolo hanno più energia sessuale.
Ma perché mai un uomo dovrebbe perdere i capelli? Di solito succede
quando si incontra una donna particolarmente 2esigente” e si ha paura di
non essere all’altezza nel soddisfarla. Inconsciamente il corpo si modifica
per far fronte alla nuova situazione creando questo eccesso di testostero-
ne il quale però incide negativamente sui capelli i quali improvvisamente
cadranno anche in un brevissimo arco di tempo. Quindi mi raccomando
uomini all’ascolto, sceglietevi bene la vostra partner e se per caso perdete

156
i capelli, ne deve valere la pena!

Capelli bianchi

Il capello bianco indica generalmente una perdita di vitalità. Ecco allora


che la decolorazione dei capelli può essere legata a particolari traumi
emotivi che hanno minato un individuo. Quando invece i capelli bianchi
arrivano in persone giovani, indicano che la persona sta vivendo delle
situazioni dove avrebbe voglia di piangere ma tiene questa emozione ben
nascosta in quanto ha paura di manifestarla (di essere derisi o considerati
deboli). I primi capelli bianchi dovrebbero comparire verso i 38 anni e
in questo caso è un processo fisiologico. Se compaiono prima allora tieni
presente quanto appena scritto.
Più è il numero di capelli bianchi in giovane età e più è forte la voglia di
piangere che stanno trattenendo per solitudine e tristezza di vita o per un
particolare episodio che mette a repentaglio la propria salute psichica.

Cuoio capelluto secco o grasso, forfora e prurito

Sono disturbi che hanno a che fare con il pensiero, ed il modo in cui lo
utilizziamo. Un cuoio capelluto secco può indicare l’eccessiva “pigrizia”
dell’individuo, che lascia che siano gli altri a pensare per lui, mentre,
al contrario, un cuoio capelluto grasso indica troppe preoccupazione e
un’iperattività della mente. Modificando questi atteggiamenti, i disturbi

157
si attenuano, e spariscono anche forfora e il fastidioso prurito.

I PELI

I peli hanno una funzione specifica per il nostro corpo, ovvero quella di
regolarne la temperatura. Svolgono il compito di proteggerci e riscaldar-
ci, e questo fa si che abbiano un forte legame con la sfera affettiva.

Irsutismo

Esso è caratterizzato da un eccesso anomalo di peli su tutto il corpo. Mia


moglie dice che anche io ne soffro (effettivamente ho braccia e gambe
abbastanza pelose) ma in realtà chi ne soffre come vero e proprio distur-
bo ha la superficie totalmente ricoperta di peli foltissimi e lunghissimi
molto simile a una scimmia. Essendo il prolungamento della pelle è come
se essa ricercasse con una sua estensione di prolungarsi alla ricerca di
quella carezza che tanto avrebbero desiderato (dalla madre o dal padre)

LE UNGHIE

Le unghie sono una cheratinizzazione esterna dell’epidermide. Proteg-


gono le punte delle dita, ma hanno anche una funzione pratica e servono
a svolgere precise azioni. A livello simbolico, dunque, rappresentano la

158
capacità di agire e difendersi.

Rosicchiarsi le unghie

E’ un atteggiamento che indica il rifiuto di accettare e affrontare le pro-


prie responsabilità, e la volontà di affidarci piuttosto agli altri. Si tratta
di un’abitudine che può nascere dal rancore nei confronti di una persona
che, a nostro giudizio, non è stata in grado di proteggerci e prendersi cura
adeguatamente di noi.

Unghie che si rompono

Se la rottura riguarda le unghie delle dita delle mani, indica un senso di


colpa per un aspetto legato al presente, mentre se riguarda le unghie delle
dita dei piedi il senso di colpa è riferito a possibili sviluppi del futuro.

Unghie fragili

La fragilità delle unghie, specie nelle donne, può rappresentare il fasti-


dio per la sensazione di essere al costante servizio delle necessità e dei
comodi altrui.

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Unghie molli

Le unghie molli indicano l’impressione di non essere capaci, o nelle


condizioni, di difenderci quando veniamo attaccati, concretamente o in
modo figurato, o anche il mancato coraggio di passare al contrattacco,
difendendoci.

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“E adesso, come mi comporto?”

Dopo aver letto questo libro con moltissime informazioni è normale sen-
tirsi un po’ disorientati. Il mio consiglio quindi è di usarlo come un vero
e proprio manuale da consultare ogni volta che hai un dubbio.

Mi raccomando, non dare mai giudizi alle persone su una particolare


somatizzazione in quanto, se il corpo la sta manifestando significa che
alla base c’è un disagio e non sarebbe educato “girare il dito nella pia-
ga”. Quindi potremmo al massimo consigliare la lettura di questo libro
in modo che sia la persona stessa ad auto-analizzare un problema che la
sta affliggendo.

La Psicosomatica non è una scienza esatta o matematica, si basa sempre


su esperienza e interpretazioni dell’essere umano su un numero sempre
maggiore di persone.

Su alcuni punti di questo libro potresti non trovarti d’accordo o in sinto-


nia in quanto le tue esperienze, si discostano da quelle descritte in questo
manuale. Sarebbe del tutto normale quindi che la somatizzazione in alcu-
ni casi, potrebbe essere un mix di due messe assieme o comunque data da
una molteplicità di fattori e esperienze vissute.

Questo libro non sostituisce mai la figura del professionista o del medico
i quali rimangono sempre le persone alle quali rivolgersi laddove si pre-
161
sentasse un problema o una somatizzazione.
Scrivere questo libro per me è stato un vero piacere, sapere di essere di
aiuto a migliaia di persone mi riempie di gioia! Ti mando un grande ab-
braccio e sono sicuro che percepirai la mia energia positiva anche solo
leggendo queste ultime righe.

Beh per ora è tutto. Ti ringrazio per aver trascorso il tuo prezioso tempo
leggendo questo libro e spero di incontrarti un giorno di persona.
Alla tua felicità!

Francesco Ciaccia

162
Settima Parte
___________

Dizionario di Psicosomatica

Di seguito un Dizionario di Medicina Psicosomatica che ti


aiuterà nella ricerca più immediata

ACNE
Eruzione che emerge dalle profondità dell’animo.

ACUFENE
Bisogno interiore sepolto nella propria profondità che cerca di riemer-
gere, o al contrario la volontà di metterlo a tacere con un rumore che lo
sovrasti.

ALLERGIA
Volontà di tenere a distanza, fuori dal nostro corpo, elementi indesiderati
e giudicati dannosi o pericolosi.

ALOPECIA

163
Conseguenza di una ferita dell’animo mai sanata.
ANEMIA
Mancanza dell’energia interiore, fonte della vita, che permette anche di
realizzare la propria identità personale.

ANORESSIA
Rinunciare alla propria essenza femminile.

ANSIA
Eccessiva pressione dell’energia vitale che brama di uscire allo scoperto.

ARITMIA CARDIACA
Necessità di riprogrammare i propri ritmi di vita in base alle proprie reali
esigenze, rifuggendo le imposizioni che arrivano dall’esterno.

ARTRITE
Blocco causato dall’indecisione nell’intraprendere o meno una nuova
strada.

ARTROSI
Costrizione della propria vita e delle proprie ambizioni che impedisce di
esprimere pienamente se stessi.

ASMA
Timore di non poter più contare su persone vicine, o su tutto ciò che rap-
presenta un porto sicuro negli affetti.

164
B

BRONCHITE
Nascondersi per non guardare in faccia i problemi della vita e non affron-
tare conflitti e competizione con gli altri.

BRUXISMO
Trattenere e non esprimere ciò che si pensa in una situazione che non
piace, per paura di aggredire il prossimo, venendone giudicati negativa-
mente, o di ferirlo.

BULIMIA
Bisogno di sentirsi amati ma allo stesso tempo necessità di respingere
l’affetto altrui e di non farlo entrare nella propria vita

CALCOLI BILIARI
Trasformare in materia solida, in questo caso minerale, la propria rabbia
e avversione verso qualcosa o verso qualcuno

CALCOLI RENALI
Difficoltà a lasciar andare i ricordi e le esperienze vissute, e contempora-
nea incapacità di guardare al futuro

165
CARIE
Mancanza di forza di volontà e di carattere necessari ad affermare le pro-
prie idee ed il proprio io.

CEFALEA
Sovrapposizione e sovraffollamento di pensieri che, accumulandosi, por-
tano a confusione e smarrimento tali da procurare dolore.

CELLULITE
Voltare le spalle alla propria sensualità ed alle caratteristiche dell’essere
donna.

CERVICALGIA
Impiego eccessivo del ragionamento logico e concreto, legato spesso
all’autoimposizione di regole ferree.

CISTI
Racchiudere in uno spazio il rimpianto per un’occasione mancata o un’e-
sperienza non completamente vissuta.

CISTITE
Indecisione tra permettere agli eventi di scorrere e il tentativo di control-
larli e frenarli.

COLITE
Incapacità di accettare ogni aspetto del proprio essere, e tentativo di eli-

166
minare ciò che non piace di sè.

COLON IRRITABILE
Profondo senso di insicurezza di fronte alle sfide della vita.

DERMATITE (o ECZEMA)
Esplosione sulla pelle di ciò che sentiamo nel profondo.

EMORROIDI
Volontà di eliminare ciò sentiamo o desideriamo, ma non intendiamo
prendere realmente in considerazione perché ritenuto fonte di vergogna.

ERNIA DEL DISCO


Impossibilità di reggere il peso dei problemi e delle attività quotidiane.

ERNIA IATALE
Conflitto dettato dalle pulsioni profonde che cercano di divincolarsi dai
lacci imposti dalla ragione.

167
ESOFAGITE DA REFLUSSO
L’aggressività troppo a lungo trattenuta sale in superficie, facendosi stra-
da nel nostro corpo.

FARINGITE
Nell’indecisione, tentativo di bloccare tutto ciò che non si conosce.

FEBBRE
Ribellione del corpo ad una situazione di disequilibrio.

FLEBITE
Segnale che impone al nostro corpo di abbandonare un atteggiamento
eccessivamente aggressivo e “maschile”, per ritornare ad una condizione
maggiormente passiva e riflessiva.

GASTRITE
Sopportare situazioni non gradite, che non si riesce però a mutare.

168
H

HERPES SIMPLEX
Richiesta del corpo di riposare per smaltire le tensioni accumulate nel
corso di un’esperienza emotivamente impegnativa e stressante.

HERPES ZOSTER
Prepotente riaffiorare in superficie di un aspetto del nostro passato che
non è stato del tutto risolto e rimosso, e che ora pretende attenzione.

INFLUENZA
Parentesi necessaria al corpo per ritrovare i suoi ritmi biologici alterati
dagli eventi.

INSONNIA
Incapacità di abbandonarsi al riposo, causata dal costante riaffiorare alla
mente dei pensieri dettati dalla giornata.

IPERTENSIONE
Patologia causata dalla tendenza a controllare eccessivamente le proprie
emozioni.

169
IPOTENSIONE
Distacco dalla realtà e dagli eventi della vita.

LARINGITE
Difficoltà a dire ciò che si pensa ed esternare le proprie emozioni.

LOMBALGIA
Difficoltà a reggere le sollecitazioni quotidiane.

MENOPAUSA (disturbi della)


Ingresso, per le donne, in una nuova fase della loro vita.

METEORISMO
Tendenza a pensare continuamente alle stesse cose.

MICOSI
Indecisione tra continuare in un rapporto tanto stretto da essere quasi
simbiotico e la volontà di emanciparsi.

170
N

NAUSEA
Tener distante qualcosa o qualcuno che non incontra il nostro gusto.

OBESITA’
Incapacità di liberare le proprie energie, che restano imprigionate nel cor-
po.

ORTICARIA
Tensione erotica che emerge dal profondo dell’essere.

OTITE
Volontà di non ascoltare ciò che gli altri hanno da dirci.

PANCREATITE
Eccessivo abbandonarsi all’edonismo e al piacere.

PERIARTRITE
Pigrizia e mancanza di volontà nel fare determinate cose che ci vengono

171
richieste o che si rendono necessarie.

PLEURITE
Drastica riduzione dell’afflato vitale che ci sostiene.

POLMONITE
Essere in guerra con gli altri.

PREMESTRUALE (sindrome)
Rifiuto della propria femminilità.

PROSTATITE
Esprimere se stessi e la propria creatività in modo limitato o eccessivo,
comunque non equilibrato.

PRUTITO
Riaffiorare di ciò che abbiamo tenuto celato troppo a lungo dentro di noi.

PSORIASI
Difficoltà nell’accettare ed esprimere le nostre emozioni.

RAFFREDDORE
Esigenza momentanea di prendere le distanze da ciò che ci circonda.

172
RINITE
Espressione di sentimenti ed emozioni trattenuti.

ROSACEA
Affiorare in superficie del libido represso.

SCOLIOSI
Mancanza di equilibrio tra aspetti maturi ed altri ancora acerbi del pro-
prio essere.

SINUSITE
Espressione limitata o impossibilitata della creatività.

STANCHEZZA CRONICA
Conflitto tra ciò che siamo e la vita che stiamo vivendo, in una continua
altalena di sensazioni.

STIPSI
Tentativo di mantenere nascosta una parte di sé giudicata sbagliata e per
questo trattenuta per non incorrere nel giudizio degli altri.

STRESS
Conseguenza della necessità di provare emozioni, al fine di fuggire la

173
morte.

TACHICARDIA
Bisogno di vivere le proprie emozioni in modo più completo, che si ma-
nifesta attraverso un mutato e accelerato ritmo del battito cardiaco.

TORCICOLLO
Tentativo di rifuggire verità e responsabilità, girando la testa da un’altra
parte ed evitando di guardare ciò che ci preoccupa.

TOSSE
Voler tenere a debita distanza aspetti giudicati negativi per la propria vita.

TOSSE SECCA
Sintomo di un’avversione e un’aggressività tenute nascoste.

TOSSE CON CATARRO


Tentativo di espellere pensieri ed emozioni estranee e giudicate negati-
vamente.

174
U

ULCERA PEPTICA
Esempio di autolesionismo, con le frustrazioni che diventano violenza
contro se stessi.

VERTIGINI
Gli istinti prendono il sopravvento sulla razionalità.

VOMITO
Successo delle pulsioni interiori nella loro battaglia contro l’autocontrol-
lo.

175
176
Bibliografia e approfondimenti
Per chi volesse approfondire le tematiche della psicosomatica consiglio
questi libri:
- Dizionario di Medicina Psicosomatica (edizione Riza S.P.A)
- Metamedicina – Ogni sintomo è un messaggio di Claudia Rain-
ville (edizione Amrita)
- Psicosoma di Ken Dychtwald (edizione Astrolabio)

La maggior parte delle informazioni sono state scritte in considerazione


di quindici anni di esperienza nelle studio e l’osservazione di migliaia di
clienti con cui ho avuto il piacere di interagire. Molti concetti dei libri
sopra citati sono stati modificati proprio in virtù di tale esperienza.

RINGRAZIAMENTI

Generalmente si ha l’impressione che scrivere un libro richieda l’impe-


gno di un’unica persona ma se si vogliono raggiungere mete molto am-
biziose, c’è il bisogno di un lavoro di squadra. Innanzi tutto desidero
ringraziare mia moglie Giovanna per la grande spinta emotiva che mi
conferisce ogni giorno, i miei genitori e in particolare mia mamma Ema-
nuela che è la mia più grande fan.
Poi desidero ringraziare Antonella Corsale che ha dato un grande contri-
buto alla realizzazione di questo libro con la sua professionalità, Moira
Pezzetta per averlo impaginato a regola d’arte. Per finire voglio ringra-
177
ziare tutti i miei fan che mi seguono sui miei siti internet ZoneRiflesse.it
e FrancescoCiaccia.com, su Facebook e Twitter dandomi ogni giorno
parole di amore e stima. Infine ringrazio te che sei il lettore di questo
libro per aver ascoltato le tue sensazioni positive nel volerlo acquistare.

Francesco Ciaccia

178
Risorse consigliate

Corso di Riflessologia Plantare


Si tratta di un corso sia online che dal vivo dove potrai apprendere mol-
tissime nozioni di come stimolare le zone riflesse del corpo

Corso Massaggio Metamerico


Scoprirai come stimolare determinate aree sul corpo per sbloccare la par-
te emotivamente repressa sul corpo

Corso di Tecnica Vertebrale


Per i più esperti che vogliono imparare a sbloccare la colonna vertebrale
senza invadere il campo della chiropratica, consiglio questo corso: sco-
prirai i collegamenti delle vertebre con i vari disturbi e tutti i collegamen-
ti con la dentatura

Corso Massaggio in gravidanza


Imparerai come massaggiare le donne in stato interessante dal primo al
nono mese di gestazione.

La produzione dei nostri video-corsi è in costante aggiornamento quindi


ti consiglio di scoprirli alla pagina www.ZoneRiflesse.it/corsi-online

179
180
INDICE

INTRODUZIONE pag. 1

Ma chi è Francesco Ciaccia?


Cosa dicono i suoi followers?
Chi è Francesco Ciaccia nella vita privata?

PRIMA PARTE pag. 9

1. La genetica
2. L’attività e l’esposizione fisica
3. La predisposizione all’essere molto emotivi
4. La nutrizione
5. L’ambiente in cui viviamo

SECONDA PARTE pag. 17

Separazione destra-sinistra
Separazione alto-basso
Separazione danti-dietro
Suddivisione tra corpo e testa
Suddivisione tra torso-arti
181
TERZA PARTE pag. 27

I piedi
Male ai piedi
Piede piatto
Piede torto (o Piede equino)
Piede cavo
Dita del piede
Piedi prensili (dita a martello)
Alluce valgo
Piede d’atleta
Piedi gonfi
Vescica ai piedi
Camminare con i piedi volti verso l’interno
Verruche plantari
Tallone
Dolore al tallone
Peso sui talloni
Persone che camminano in punta dei piedi
Passo pesante (piedi di piombo)
Le anche
I glutei
Nervo sciatico
Dolori al nervo sciatico
Ginocchia e caviglie
Dolori alle caviglie

182
I polpacci
Le gambe
Le pelvi
Il ventre
Il diaframma
Il torace
Le spalle
Spalle curve arrotondate verso il basso
Spalle rialzate
Spalle quadrate
Spalle curve in avanti
Spalle retratte all’indietro
Le ascelle
Il Trapezio
Tendinite
Borsite
Le scapole
Dolore alle scapole
Sensazione di bruciore alle braccia
Braccia deboli e sottosviluppate
Braccia massicce ed iper-muscolose
Braccia sottili e contratte
Braccia grasse e sotto-sviluppate
I gomiti
Psoriasi ai gomiti
I polsi

183
Dolori ai polsi
Cisti ai polsi
Le mani
Eczema nelle mani
Le dita delle mani
Ferite , bruciature e tagli delle dita
Rigidità alle dita
La schiena e la colonna vertebrale
Scogliosi
Lordosi
Cifosi

QUARTA PARTE pag. 61

Il collo
Posizioni del collo
Torcicollo
Rigidità all’altezza della nuca
Mandibola
Mandibola sporgente
Mandibola contratta
La testa
Mal di testa
Emicrania
Nevralgia

184
Orecchie
Sordità
Otite
Vertigine
Labirintite
Acufene
Gli occhi
Occhi grandi e tondi
Occhi sporgenti e sbarrati
Occhi tristi
Congiuntivite
Miopia
Presbiopia
Strabismo
Cataratta
Astigmatismo
Glaucoma
Cheratite
Puntolini neri
La palpebre
Calazio e cisti delle palpebre
Orzaiolo
Palpebre cadenti
Palpebre gonfie
Sbattere le palpebre a ripetizione
La fronte

185
Il volto
Tic nervosi
Labbra bocca
Herpes labialis (febbre)
Ferite alle labbra
Labbra aride
Labbra screpolate che sanguinano
Labbra intorpidite
Ulcera della mucosa della bocca
Labbra leporino
La lingua e la saliva
Lingua spessa
Lingua gonfia e piena di tagli
Mordersi la lingua
Bruciore alla lingua
Lingua intropidita
Il palato
Alito
Mascelle, denti gengive
Dolore alle mascelle
Mal di denti
Carie
Gengive che sanguinano

186
QUINTA PARTE pag. 93

Ruolo della psicosomatica


Le frequenze vibratorie
Il cervello emozionale
L’ipotalamo
L’origine del malessere
Le emozioni sedimentate nel tempo possono …
Come capire gli eventi che hanno dato origine alla malattia

SESTA PARTE pag. 101

Suddivisione per apparati


Le ossa
Osteoporosi
Le articolazioni
Artrite
Artrite reumatica
Artrosi
I muscoli
Mialgie
Crampi
Tendini e legamenti
L’apparato circolatorio
Il cuore

187
Aritmia
Tachicardia
Infarto del miocardio
Ipertensione o pressione alta
Ipotensione o pressione bassa
Colesterolo
Varici
Emorroidi
Flebite
Anemia
La milza
L’apparato urinario
Le vie urinarie
Dolore ai reni
Calcoli renali
Cisti renale
Nefrite
La vescica
Enuresi notturna
Vescica Irritabile
Cistite
Ritenzione urinaria
Ematuria
Prolasso della vescica
Uretrite
L’apparato genitale e il seno

188
L’apparato genitale riproduttivo femminile
Le ovaie
Dolori alle ovaie
Cisti ovariche
Le tube uterine
Dolore a una tuba
Gravidanza extra-uterina
L’utero
Fibromi all’utero
Utero retroverso
Prolasso dell’utero
Mestruazioni
Dolori mestruali
Mestruazioni abbondanti
Endometriosi
Menopausa
La vagina
Prurito Vaginale
Vaginismo
Secchezza vaginale
Sterilità
La gravidanza e i suoi problemi
Le nausee
Gonfiori
Diabete gravidico
Pruriti addominali alla fine della gravidanza

189
Aborto spontaneo
Parto
Il seno
Mastite
Il seno nell’uomo
Dolori al seno dell’uomo
Cancro al seno dell’uomo
Apparato riproduttivo maschile
Prostata
Dolore alla prostata
Prostatite
Calcoli alla prostata
Pene
Fimosi
Difficoltà di erezione
Problemi di penetrazione
Tagli e sanguinamenti della pelle
Eiaculazione precoce
Assenza di eiaculazione
Dolore ai testicoli
Crampi ai testicoli
Ernia ai testicoli
Apparato digerente
Lo stomaco
Dolori allo stomaco
Vomito

190
Bruciori allo stomaco
Diarrea del viaggiatore
Il fegato
Epatite
Cirrosi
Le vie Biliari
Itterizia
Calcoli biliari
Il pancreas
Diabete
L’intestino crasso
L’intestino tenue
Morbo di Crohn
Diarrea
Stitichezza
Coliche
Colite
Flatulenza
Appendicite
Diverticolite
Il retto
L’ano
Ragadi anali
La pelle e i suoi annessi cutanei
La pelle
Pelle morbida

191
Pelle rugosa
Pelle brufolosa
Pelle secca
L’odore della pelle
Pruriti cutanei
Estremità fredde
Polipi
Eczema ai piedi
Psoriasi
Psoriasi al cuoio capelluto
Herpes zoster
Verruche
Ecchimosi
Acne
Acne sul corpo
Cellulite
Vitiligine
Gli annessi cutanei

I capelli
Caduta dei capelli
Alopecia
Calvizie
Capelli bianchi
Cuoio capelluto secco, grasso, forfora e prurito
I peli

192
Irsutismo
Le unghie
Rosicchiarsi le unghie
Unghie che si rompono
Unghie fragili
Unghie molli

SETTIMA PARTE pag. 163

Dizionario di psicosomatica
Ringraziamenti

193
194
195
I MIEI APPUNTI

198
I MIEI APPUNTI

199
I MIEI APPUNTI

200
I MIEI APPUNTI

201
I MIEI APPUNTI

202
I MIEI APPUNTI

203
Questo libro ti darà una nuova visione di oltre 250 manifestazioni
corporee sapendo interpretare i significati più nascosti e cosa cela il
corpo dietro ogni suo disturbo.

La mente è in grado di creare una tale varietà di somatismi che rimarrai


affascinato nel scoprirli e avere finalmente una spiegazione.
Osservando le persone capirai il perché delle asimmetrie tra destra e
sinistra del corpo, tra busto e gambe, il perché di un dolore specifico e il
motivo di tanti atteggiamenti e pensieri che inducono le persone a
somatizzare sul corpo e stare male.

Dare finalmente un significato a tutti questi somatismi ti aiuterà a


comprendere meglio te stesso e le persone che ti sono vicine.
Il corpo parla, sta adesso a noi decifrare il suo linguaggio grazie a questo
potentissimo libro!

Francesco Ciaccia,
massaggiatore-riflessologo dal 1998,
fondatore del famoso sito web
www.ZoneRiflesse.it
e amministratore della ditta
ZoneRiflesse Company Srl

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