Sei sulla pagina 1di 6

SISTEMA NERVOSO

Il sistema nervoso ha uno speciale tessuto, il tessuto nervoso, la cui unità di misura è il neurone.
Struttura del neurone: corpo cellulare, i dendriti (estroflessioni del citoplasma), un singolo lungo assone
(sono le 3 principali)
Il neurone può sia ricevere che trasmettere i segnali. I dendriti li ricevono, l’assone li rilascia.
L’assone in fondo ha una parte ramificata. Membrana dei neuroni apolare.
Nei neuroni le proteine di membrana sono chiuse quando la cellula è a riposo, di conseguenza evitano la
diffusione. Nelle altre cellule le proteine di membrana lascerebbero passare i vari componenti chimici per
ottenere una situazione di equilibrio.
L’assone rilasciando le informazioni, va a contattare i dendriti degli altri neuroni si forma una rete di
neuroni.
I segnali sono rappresentati da onde di elettricità, possono essere quindi definiti segnali di natura
elettrica.

POMPASODIOPOTASSIO: proteina che, a spese di atp preleva il sodio dall’interno, lo manda fuori e fa
entrare il potassio, stabilisce il gradiente elettrochimico, ha 2 situazioni di allosteria.
Recettore= proteina sui dendriti del neurone, ha una zona esposta all’esterno della cellula, la quale si può
legare ad un ligando, nel momento in cui il recettore percepisce il ligando, il canale a cui il recettore
corrisponde si apre, lasciando entrare il sodio.

→ Resting state e potenziale d’azione; cosa succede?


Nella situazione iniziale di riposo ci troviamo a –70mv, ci sono ioni sodio fuori dalla membrana e ioni
potassio all’interno. Gli ioni sodio sono positivi, quelli potassio anche, ma dentro alla membrana si trovano
assieme a proteine di carica negativa. Di conseguenza all’interno della membrana prevale la carica
negativa. All’interno anche se c’è il potassio, ci sono alcuni, pochi ioni sodio. All’esterno anche se prevale il
sodio, ci sono alcuni ioni potassio. La pompasodiopotassio porta fuori 3 ioni sodio e ne fa entrare 2 di
potassio. = resting state
A questo punto, per far partire il segnale, lo stimolo deve raggiungere la soglia dei –50mv (treshold).
Il recettore lascia entrare il sodio, il quale depolarizza la cellula. Se la depolarizzazione è bassa lo stimolo è
piccolo, il treshold non viene raggiunto e il sodio viene buttato fuori quasi subito.
Se si raggiunge il treshold si aprono dei canali sodio (voltaggio-dipendenti); così il sodio entra all’interno
della cellula, troppe cariche positive = depolarizzazione (+30mv)
Ora i canali sodio si chiudono e si aprono quelli potassio, che quindi fanno uscire le cariche positive ed
entrare le negative, prevalgono così quelle negative = ripolarizzazione
I canali potassio si chiudono in ritardo e per un certo periodo si assiste ad una iperpolarizzazione =troppe
cariche negative. La pompasodiopotassio riporta una situazione di equilibrio.

Perché il sodio cerca di entrare?


1)Essendocene poco all’interno, il sodio, per diffusione, cerca di entrare (il sodio porta carica positiva)
2)Il sodio è attratto dalle cariche negative che ci sono all’interno
Il potenziale d’azione è un tipo di depolarizzazione

.
La ripolarizzazione è il risultato dell’apertura dei canali per il potassio, anche loro voltaggio-dipendenti, ma
che si chiudono un po’ dopo. Questa ripolarizzazione estrema porta il potenziale di membrana (d’azione)
anche sotto i –70 mv = iperpolarizzazione (perché ha perso troppo sodio).
Il potenziale d’azione non è modulabile in forza; è un segnale qualitativo, non quantitativo. Il piccho
rimane sempre tra i 30 e i 40 mv.

Le sinapsi

sono il punto di contatto tra la fine dell’assone e i dendriti di un altro neurone


Neurone pre-sinaptico + spazio sinaptico + neurone post-sinaptico = sinapsi
I due neuroni in questione non si toccano tra di loro grazie allo spazio sinaptico.
La parte finale dell’assone, che è ramificata, presenta un bottone sinaptico con sopra delle micro vescicole,
le quali sono piene di microtrasmettitori. Quando arriva il potenziale d’azione, vengono rilasciate tramite
esocitosi (le due membrane si toccano, si fondono e il contenuto della microvescicola viene rovesciato
all’esterno della cellula senza che la membrana si rompa).
A questo punto il contenuto si trova nello spazio sinaptico.
Sul secondo neurone (quello post-sinaptico) ci sono già delle proteine canale ligando-dipendenti, non si
aprono quando cambia il potenziale d’azione, ma quando vengono a contatto con la giusta molecola, in
questo caso il neurotrasmettitore (delle micro vescicole).
La sinapsi è come un ponte che fa passare il segnale elettrico dalla cellula A alla cellula B, trasformandolo in
un segnale chimico
Sinapsi eccitatorie = permettono l’ingresso del sodio e promuovono un potenziale d’azione nella nuova
cellula
Sinapsi inibitorie = fanno entrare il cloro e iperpolarizzano la cellula

Integrazione del segnale

A un neurone non basta una sola sinapsi per far partire il segnale, deve essere stimolato fino al treshold,
servono tante sinapsi.
Al neurone arrivano migliaia di segnali, di conseguenza migliaia di obiettivi a cui darli, decide lui se gli sono
arrivati abbastanza segnali per sparare il segnale
In breve: se il neurone arriva ad un certo livello di segnali, si attiva e inizia a spararli verso gli altri obiettivi.
NEUROPLASTICITA’= è la capacità di una rete di neuroni di modellarsi sulla base di stimoli ripetuti, funziona
anche al contrario, è maggiore nei bambini.
Es: quando i neuroni della vista vedono lo stesso colore nello stesso posto ripetutamente, a questo punto
stimolano gli stessi neuroni, si distinguono così dei sentieri all’interno della rete neurale più battuti di altri.
Questa cosa il cervello la ricorda. Quando una via è particolarmente utilizzata, il neurone può apportare
delle modifiche ai neuroni che ai canali, aumentandoli o diminuendoli, ci sono così o più proteine canale
sulla sinapsi oppure meno. Ciò significa che il segnale che arriva da quella precisa via è una sinapsi che vale
più delle altre. Quella via diventa più facile.
Piu una “via” viene presa, quindi più il segnale passa da lì, più si rafforza e viene trasmesso con più
rapidità e facilità.
Le modifiche anatomiche o alla membrana che il neurone apporta, permettono alla rete neurale di
funzionare meglio quando una via è particolarmente utilizzata.
→ La neuroplasticità e maggiore nei bambini, è per questo che se durante l’infanzia ti succede
qualcosa di negativo (traumi, abusi), quel fatto ti lascia un’impronta maggiore rispetto a se quella
cosa ti succede da adulto. È legata anche ai vizi, sono comportamenti che il cervello ha associato al
rilascio di certi neurotrasmettitori associati alla felicità. Se un determinato comportamento ti dà
sensazioni piacevoli, il cervello se ne ricorda, formalizza quelle vie come importanti e ti richiederà la
stessa esperienza per riprovare quelle sensazioni = dipendenze
Arco riflesso: forma d’integrazione + semplice
I neuroni, dal punto di vista funzionale, possono essere:
I. Recettori; I sensi, ricevono i segnali dall’esterno
II. Interneuroni; trasmettono l’impulso nervoso da un neurone all’altro, neuroni di mezzo, la
maggioranza
III. Effettori; ricevono il segnale e lo trasmettono ad elementi contrattili (muscoli, ghiandole),
comandano le parti del corpo motore

Anatomia del sistema nervoso:

Biforcazione principale:
→ Sistema nervoso centrale: cervello (o encefalo) e midollo spinale, che percorre tutta la schiena
→ Sistema nervoso periferico: organi di senso, nervi (fasci di assoni), neuroni motore, tutte le altre
parti che il cervello vuole controllare.
A sua volta il sistema periferico è diviso in afferente (prende i segnali e li porta al cervello, la sua specialità
è l’elaborazione e l’integrazione di una risposta) ed efferente (prende le decisioni/ i segnali già elaborati dal
cervello e li porta con dei neuroni effettori a due tipi di organi, che possono essere solo muscoli e
ghiandole, in modo tale che il corpo risponda a quello che dice il cervello).
Il sistema efferente può essere a sua volta
→ sistema somatico, ne siamo consapevoli, è sotto il nostro controllo, è quello dei muscoli volontari,
muscolatura striata
→ sistema autonomo; va da solo, è involontario, ghiandole, muscolatura liscia (ad esempio la
peristalsi, è automatica)
Il cervello ha due tipi di comportamento
→ Fight or flight; modalità in cui il cervello affronta il pericolo, l’uomo è naturalmente in uno stato
costante per cui sta sull’attenti, quando il cervello è in fight or flight sta aumentando il battito
cardiaco, la risposta muscolare, i riflessi. Il sangue è nei muscoli e negli organi che servono a dare
una risposta al pericolo.
→ Rest and digest; situazione opposta, quando il cervello si sente al sicuro, riposare e digerire, il
sangue in rest and digest viene convogliato verso lo stomaco dove serve per una buona digestione.
Il sistema autonomo può avere due funzioni, può essere
o Simpatico; attiva gli organi del corpo e mobilita le risorse in situazioni di emergenza, fight or flight
o Parasimpatico; ristabilisce l’equilibrio una volta affrontata la situazione di pericolo, rest and digest.
sono funzioni opposte.

Il cervello

La materia grigia si accumula soprattutto vicino alla superficie, rappresentata dai corpi dei neuroni, dai
corpi cellulari
La materia bianca (+ interna) è rappresentata dai gruppi di assoni, connessioni tra i neuroni.
Il cervello ha tanti ripiegamenti proprio avere più superficie ospitare più neuroni, se fosse liscia (come
quello dei gatti) avrebbe chiaramente meno spazio per i neuroni.
È sostanzialmente composto da 3
parti; una + interna, una intermedia,
e una esterna. La corteccia (parte +
esterna) è divisa in aree dette lobi, si
occupa delle funzioni + alte tipo la
logica. È’ la sede del ragionamento
logico, in base ad esperienze passate
possiamo supporre (es.: c’è un
determinato cielo, possiamo suppore
se pioverà o meno). Ci fa sentire i
suoni, noi non sentiamo delle parole
ma delle botte di pressioni emesse
nell‘aria, poi il nostro cervello lavora
e ci fa comprendere quelle parole I
lobi sono suddivisi in aree d’interesse (vista, udito ecc.). La zona + interna, la porzione centrale, è un
prolungamento del midollo spinale e si occupa di quelle azioni meno complicate, ad esempio quando il cibo
deve scendere nell’esofago, cosa automatica, non serve un segnale.
Il cervelletto ha un ruolo fondamentale nelle attività motorie, nella coordinazione motoria, prima di
muovere un muscolo il segnale deve passare da lui, si occupa della coordinazione. Gli ordini legati al
movimento partono dal cervello, passano dal cervelletto che li riordina e coordina, e infine arrivano ai
muscoli.
Il cervello è inoltre diviso in 2 emisferi connessi fra loro dal cosiddetto corpo calloso, un fascio di fibre
nervose.
→ Emisfero sinistro: legato + alla logica, ragionamento, matematica, linguaggio
→ Emisfero destro: + legato alla musica, creatività, arte, intuizione
L’emisfero sinistro controlla la porzione destra del corpo, l’emisfero destro controlla la porzione sinistra.

I sensi

Sono in realtà 9, ma ne evidenziamo 5


→ Olfatto e gusto = basati su chemiocettori, basati quindi su sun segnale chimico. I chemiocettori sono
neuroni specializzati ad accorgersi dei segnali chimici, hanno proteine che si aprono a contatto di
uno specifico ligando. Per l’olfatto stanno nel bulbo olfattivo, per il gusto stanno nelle papille
gustative.
→ Tatto e udito = basati su meccanocettori, i canali dei meccanocettori si aprono con uno stimolo
meccanico
→ Vista = basata sui fotocettori, rispondono ad un segnale elettromagnetico, la loro proteine cane è il
carotene

Ciò che vediamo/sentiamo è una costruzione della realtà creata in base agli stimoli che arrivano al cervello.
I. Olfatto: il + antico, la mucosa olfattiva si trova a ridosso dei semi nasali all’interno della cavità
nasale, sui cui lati si trovano un sacco di neuroni con i dendriti rivolti verso l’aria, pronti a ricevere le
molecole che si trovano nell’aria.
II. Gusto: stessa cosa dell’olfatto, ma le molecole in questo caso devono avere un contatto con il
corpo, il gusto prende molecole disciolte nei cibi. Esistono 5 gusti/recettori (aspro, dolce, salato,
amaro, umami). Noi percepiamo il gusto di un cibo perché oltre al sapore del cibo stesso, ci arriva
un mix dei cinque recettori.
Gusto e olfatto lavorano insieme, es.: raffreddore
III. Tatto: Diffuso in tutto il corpo con tanti recettori di natura diversa, in quantità diverse. Ce ne sono
molti sulle dita, pochi sulla schiena, nocicettori= recettori del dolore.
IV. Udito: padiglione auricolare, canale uditivo = orecchio esterno
Timpano (può vibrare a seconda delle pressioni dell’aria), martello, incudine, staffa = orecchio medio;
amplifica il segnale e lo trasmette tramite la staffa
Come funziona? = le onde sonore creano un movimento meccanico dell’orecchio medio, le vibrazioni delle
onde raggiungono la membrana timpanica e l’orecchio medio, questo fa sì che i 3 ossicini (martello,
incudine, staffa) si muovano sulla finestra ovale. Le ossa entrano in contatto con la struttura dell’orecchio
interno, ovvero la coclea.
La coclea è il vero e proprio organo uditivo; è un unico spazio ripiegato a chiocciola, si può srotolare, fatto
di una serie di tessuti diversi. Internamente è cavo, è un lume pieno di un liquido/fluido.
La 2°parte della coclea è il labirinto, un sistema di 3 semicerchi (dotti semicircolari), disposti nelle tre
direzioni dello spazio e pieni di un liquido all’interno del quale ci sono dei sassolini, gli otoliti, che per loro
natura cadono verso il basso.
Gli ossicini, con il loro movimento meccanico, muovono il fluido interno alla coclea. Questo movimento
(dei liquidi) stimola le cellule cigliate (appoggiate su una lamina basale intermedia che suddivide la coclea
in due parti) che attivano i recettori del nervo acustico. Le ciglia si muovono solo se si trovano sulla parte di
lamina basale che sta vibrando, quindi in base alla nota.
I segnali vengono trasportati al lobo temporale del cervello, tramite il nervo acustico.
V. Vista: l’occhio ha forma sferica, l’interno è in realtà trasparente, non bianco, serve a trasferire
la luce sul fondo dell’occhio, dove c’è la retina (il vero epitelio sensoriale della vista).
La luce entra dalla pupilla, viene piegata dal cristallino e viene rifratta sul fondo dell’occhio.
Iride: può contrarsi restringendo la pupilla, controlla la quantità di luce che entra nell’occhio attraverso
dilatazioni o contrazioni.
Sul fondo della retina troviamo 4 tipi fotocettori: un bastoncello e tre coni, il bastoncello si occupa di dire
che la luce c’è e dà una risposta immediata, i coni lavorano quando la luce è tanta e distinguono i colori (un
cono per il blu, uno per il verde e uno per il marrone)
La retina è inversa, bastoncelli e coni sono rivolti verso l’interno dell’organismo. La retina cattura la luce.
Come funziona? = I raggi riflessi di un corpo illuminato attraversano la cornea e la camera anteriore. La
pupilla, la cui apertura è regolata dai muscoli dell’iride) si dilata o contrae a seconda della quantità di luce
che entra e permette il passaggio dei raggi luminosi, attraverso il cristallino, nella camera posteriore. I raggi
si proiettano sulla retina dove l’immagine si presenta rimpicciolita e capovolta. Le cellule nervose della
retina, tramite il nervo ottico, trasmettono gli impulsi al cervello, che raddrizza l’immagine e li trasforma in
sensazioni visive.

Potrebbero piacerti anche