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Riduzionismo è un “peccato”, è ciò che molti studiosi attribuiscono alle neuro scienze cognitive, secondo il
quale i neuro-scienziati tendono a ridurre tutto ciò che è comportamento, alle strutture del cervello; tendenza a
ridurre tutto ai minimi termini. Chi è spiritualista (filosofi) dice “ma l’anima dove la metti? Noi non siamo solo
cervello”. Teoria biologica che tende a ridurre i fenomeni vitali e la formazione di ogni organismo a un unico
sistema teorico considerato più fondamentale
Parlare solo dei prodotti della mente è riduttivo (linguaggio, memoria, percezione, controllo del movimento),
perché in realtà per capire tutto ciò bisogna rivolgersi anche al cervello. Infatti, mente e cervello sono come un
foglio (ha due facce mente e cervello), se rompo il foglio, rompiamo entrambi gli aspetti.
Capiremo cosa significa che la mente è implementata nel cervello. Il linguaggio e la comunicazione sono
implementati nel cervello.
La ragione è l’antecedente di quello che prende il nome di funzione cognitiva.
C’è un modo per studiare in modo empirico i rapporti tra prodotti della mente e strutture del cervello?
Si, ci sono varie tecniche (metodo neuropsicologico). Per molti millenni l’unico modo è stato l’osservazione
autoptica post mortem (esami autoptici fatti su cadaveri di persone che hanno avuto botte in testa o lesioni al
cervello e in seguito a questi problemi, prima di morire, avevano una serie di sintomi). L’unico modo, perciò, era
esplorare indirettamente se nel cervello di una persona che non parlava più o non ricordava più niente, ci fossero
alterazioni nelle strutture del cervello non presenti negli altri metodo neuropsicologico.
*Esame autoptico esame medico dettagliato e attento del corpo e degli organi della persona dopo la morte per stabilire modalità, causa e i mezzi che l'hanno
causata.
A partire dalla seconda metà dell’900 sono state sviluppate molte tecniche per indagare direttamente le funzioni
del cervello in condizioni sperimentali controllate. Hanno incominciato a svilupparsi le tecniche di registrazione
corticale, di nueorimaging strutturale e nueorimaging funzionale.
Neuroimaging È l'uso di varie tecniche per la mappatura diretta o indiretta della struttura, della funzione o
della farmacologia del sistema nervoso. A partire dagli anni ‘70 grande famiglia di tecniche che permettono di
indagare un’intuizione di Musso (neurochirurgo di Torino di fine ‘800), il quale si accorse che mentre operava il
cervello (durante un intervento neurochirurgico il paziente è sveglio, in quanto il cervello non sente niente perché
non dispone dei recettori di dolore) dei pazienti e questi aprivano gli occhi, alcune parti del loro cervello (quelle
più posteriori lobi occipitali), diventavano più calde di prima; se questi avessero mosso una mano, un’altra parte
di cervello sarebbe diventata più calda (significa che quella parte del cervello sta lavorando più di altre.
*Il cervello è una centralina che decodifica il dolore e tutte le sensazioni che provengono da tutto il resto del corpo, ma il cervello di per sé non sente niente, per
questo motivo il paziente è sveglio (deve essere sveglio).
Le tecniche di neuroimaging implementano l’intuizione di Musso (anni ’70). Due tecniche frequenti.
RISONANZA MAGNETICA
Tecnica più raffinata. Prima di sottoporsi a questa tecnica viene fatto compilare un questionario. Non è fatta da 2
dispositivi, ma da uno solo è un grande e potente magnete che sviluppa campi magnetici nell’ordine di
svariati tesla. Si crea un potente campo magnetico magnete così forte da orientare tutti i vettori di tutti gli atomi
di ossigeno all’interno dei tessuti della parte che stiamo indagando, dalla parte analizzata verso la parte del
magnete. Magnete così forte da orientare verso di sé tutti i vettori magnetici degli atomi di ossigeno che
compongono l’H2O all’interno del sangue. Viene dato un caschetto che manda delle onde radio che rompono
questi legami magnetici (perciò tutti gli atomi di ossigeno iniziano a riorientarsi e il magnete stesso è in grado
capire dove c’è la maggior concentrazione di questi atomi che si stanno riorientando, di conseguenza in quella
parte c’è più sangue, quindi quella parte lavora più di altre.
Ha una risoluzione spaziale molto alta (1mm) e una soluzione temporale (100/150 millisecondi).
Da una parte, quella funzionale, permette di capire cosa si attiva mentre faccio qualcosa, dall’altra parte, quella
strutturale, ci permette di fare tante scansioni del cervello in modo di conoscere la volumetria delle strutture del
cervello di una persona. Abbiamo dei cervelli che in teoria sono tutti uguali, ma in realtà siamo tutti diversi.
Perché? In realtà i cervelli non sono tutti uguali, proprio a livello strutturale. Tutti noi abbiamo un cervello
specializzato in qualcosa = cervelli diversi.
Attiviamo sempre aree diverse del cervello.
Colori delle aree del cervello: modo di rappresentare in modo statistico le aree che sti attivano nel cervello.
Più l’area del cervello è rossa, più è probabile che quell’area si attivi su tutti gli individui.
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Tecniche invasive di registrazione e stimolazione corticale invasive, significa che tu fai qualcosa che non è
del tutto indolore. Capire se ci sono porzioni di tessuto cerebrale che non vanno toccate. Tecnica che consiste in
un piccolo sondino a V rovesciata, uno fa massa, l’altro scarica, a seconda del tipo di scarica posso mandare una
scarica anodica (che eccita i neuroni sottostanti) oppure catodo, che inibisce i neuroni, li blocca. I neuroni si
scambiano informazioni elettriche (ma anche sostanze neurotrasmettitori). Tecnica che si usa dagli anni ’60 del
Novecento.
Tecniche di neuro modulazione Insieme di modificazioni della trasmissione degli impulsi nervosi
indotte, a scopo terapeutico, a livello del sistema nervoso centrale (encefalo, midollo spinale) o del
sistema nervoso periferico (nervi encefalici, nervi spinali) mediante stimolazione elettrica. Bobina
magnetica che manda impulsi magnetici molto mirati che permettono di inibire o eccitare parti diverse del
cervello, io posso interferire con il modo in cui i neuroni si scambiano informazioni in quel punto di
cervello, in questo modo posso creare delle vere e proprie lesioni virtuali (la comunicazione tra quei
neuroni torna normale nel giro di 10 minuti e la persona nemmeno se ne accorge).
- Esempio:
Viene chiesto a degli studenti universitari di raccontare delle storie in 3 condizioni, in particola una
in cui veniva inibita la parte sinistra del cervello. La seconda condizione inibiva una parte diversa
del cervello. Nella terza condizione non veniva inibita nessuna parte, ma veniva fatto credere di si.
Solo quando veniva inibita la parte sinistra del cervello veniva ridotta la capacità delle persone di
tirare fuori la parola giusta nel contesto.
Il nostro cervello fa una copia carbone di quello che ascolta. Il cervello è un potente simulatore, imita. Il
linguaggio è musica.
Esempio:
Rilevazioni con onde elettromagnetiche in varie categorie di persone (bambini con problemi, adulti, musicisti).
Persone che suonano la musica, hanno una risposta del tronco encefalico più elevata, con onde più ampie, parte
del loro cervello lavora in modo automatico ed efficiente, soprattutto se tu suoni la musica.
I musicisti, quando sentono un eloquio hanno onde molto più ampie, significa che quella parte profonda del loro
cervello lavora in modo del tutto automatico in appena 30 millisecondi dopo aver sentito determinati suoni, lavora
in modo più efficiente se tu conosci la musica, la ascolti, la suoni, la decodifichi.
Se tu non hai mai fatto musica invece, avrai delle onde meno ampie, c’è una percezione differente.
Flow experience indica la condizione in cui siamo completamente immersi in un qualcosa; ci isoliamo dal
contesto.
Qualunque funzione cognitiva (anche patologica), si basa su tanti tasselli che si condizionano a vicenda.
NEUROSCIENZE SOCIALI
Cerano di capire come funzioniamo a livello sociale, indagano le strutture cerebrali. Quando ci facciamo male in
un certo punto, una parte del nostro cervello (corteccia motoria) che controlla i movimenti di quella parte che mi
fa male, si inibisce, cioè il mio cervello riduce al minimo i movimenti di questo dito. Il nostro cervello simula
quella che sta osservando (esempio: vedo in un film una persona che si fa male a un dito, io che lo vedo attivo le
stesse aree che si attiverebbero se mi fossi fatto male io nello stesso punto)
Serotonina modula gli istinti aggressivi, è codificabile dal nostro cervello da un gene presente nel nostro
cervello, questo gene prende il nome di 5-HTT. Cira il 20% ha gli alleli corti del 5-HTT, ossia sono persone a
livello genetico predisposte all’aggressività.
Neuroprotesi
Sviluppo di tecnologie che ci permettono di riparare il cervello. Prima neuroprotesi impianto cocleare (per i
sordi). Altre neuroprotesi sono i chip iniettati ai pazienti di Parkinson (morte dei neuroni che producono la
dopamina ormone neurotrasmettitore responsabile delle azioni motorie).
Neuroprotesi che permettono alle persone non in grado di muoversi, di muoversi:
- Esoscheletri, impalcatura metallica che permette a una persona tetraplegica di muoversi.
Sono tecnologie fondamentali per il recupero.
Studio recente
Persona sottoposta allo schermo di un computer, serie di sensori decodificano il suo pensiero e gli permettono di
scrivere sullo schermo di un computer la risposta delle domande che gli vengono fatte.
Ictus gli ha colpito il tronco cerebrale 16 anni fa, cronicizzato
Microelettrodi (poggiato tra la meninge e il cervello) manderanno l’info al computer
Il computer sta scrivendo quello che i suoi neuroni vogliono dire. Emette suoi incomprensibili, eppure i
microelettrodi rilevano ciò che i suoi neuroni vogliono dire.
13/10/2022
- Parafasia verbale dire cane al posto di divano (semanticamente sbagliata). Potrebbe anche
verificarsi che al posto di dire cane dico gatto è sempre un errore semantico però è meno grave
Parafrasia semantica produzione di una parola semanticamente sbagliata ma pur sempre
all’interno del campo
- Paragrammatismi legati sostituzione di un morfema all’interno di una parola (esempio: che bella
la bambine)
- Paragrammatismi liberi
- Metatesi prendo un fonema e inverto la sua posizione. Processo di mutamento fonetico per cui
l'ordine di successione di due fonemi viene rovesciato. Esempio: fradicio, fracido
INSETTI
Formiche comunicazione chimica (feromoni), sono una specie di ingegneri. La loro comunicazione
sfrutta molti canali, ma grazie agli etologi, sappiamo che tra le forme di comunicazione c’è quella chimica.
Si noti che le formiche che si muovono nel formicaio lo fanno in fila indiana, ma per quale motivo? Perché
le formiche usano un messaggio chimico (feromoni), perciò c’è una sorta di passaggio di questa sostanza.
Api il cervello delle api è semplice, fatto di un milione di neuroni e di strutture nervose facilmente
identificabili. In uno studio hanno analizzato la proboscide delle api, veniva dato dello zucchero o una
sostanza amara non nutriente (ovviamente quella non nutriente veniva “assaporata” solo una volta”) le api
hanno una vita cognitiva molto complessa. Api esploratrici, viaggiano per molti km finché non trovano il
fiore che cercavano. Le api fanno la Waggle dance danza comunicativa
ANIMALI
Cani e gatti i cani hanno iniziato ad essere addomesticati ancora ai tempi dell’agricoltura umana.
Riconoscimento dei suoni linguistici.
Uccelli comunicazione verbale. Derivano dai dinosauri, quindi dai rettili, stiamo parlando di centinata di
milioni di anni fa. Evoluzione convergente. Gli uccelli usano lingue e dialetti. I vocalizzi degli uccelli
(attraverso la siringe, che equivale alla nostra laringe) prendono il nome di “trilli”. I canti sono formati da
note paragonabili ai suoni delle lingue umane. Le note si combinano per formare unità maggiori (gruppi
tonali o sillabe). Le sillabe sono a loro volta combinate fra loro secondo particolari regole combinatorie.
Hanno una forma arbitraria di comunicazione (uccelli che provengono da parti diverse, comunicano in
modo diverso). Hanno una capacità di imitazione dei suoni, decodificare i suoni che ascoltano e riprodurli.
Pappagalli possono parlare come noi, e sono in grado di mentire (nell’umano mente già dalle prime 3
settimane di vita, saper mentire avviene dopo, dai 7/8 anni).
Mentire è una funzione cognitiva complessa (dosare molto bene quello che sapete e quello che non sapete).
I pappagalli prima di rispondere osservando e toccano con il becco.
Parallelismo con i bambini che da piccoli mettono tutto in bocca.
Esempio: pappagallo Alex
Scimmie molto vicine a noi nella scala evolutiva. Scimpanzè e i bonobo sono i più vicini. Numerosi
studiosi hanno tentato di allevare scimpanzè insieme ai propri figli.
Primi casi fine ‘800, cercavano di insegnare alle scimmie di parlare come noi (inutile perché non hanno il
nostro stesso apparato fonatorio).
Fino agli anni ’60 senza risultati apprezzabili cambio di prospettiva: insegnare a comunicare mediante
gesti,…..
Esempio:
- I coniugi Beatrix e Allen Gardner (2 etologi che passano anni a guardare le scimmie) con Washoe
(anni ’60)
Primo essere non umano addestrato ad imparare una lingua, impara a richiedere cibo tramite gesti (la lingua
dei segni è una lingua a tutti gli effetti).
- Penny Patterson, acquista Koko (un gorilla), gli insegna la lingua dei segni, e lui impara ad usare
oltre 1000 segni dell’ASL.
La frattura del 1979
Incoraggiato dal successo del progetto Washoe e simili Herb Terrace alleva uno scimpanzè con lo scopo di
insegnarli un lessico ed una sintassi.
Per Chomsky il linguaggio era solo grammatica, per questo Herb Terrace adottò Nim Chimpsky (scimpanzè) per
dimostrargli il contrario.
Dal 1979 ricevere fondi per effettuare ricerche sul linguaggio negli animali diventa quasi impossibile.
Kanzi è un bonobo, sa usare i lessigrammi (simboli astratti che corrispondono a diverse parole)
19/10/2022
Filogenesi sviluppo di una specie, evoluzione della specie a cui appartiene il singolo essere vivente
Ontogenesi sviluppo di un individuo, evoluzione biologica del singolo essere vivente dallo stadio
embrionale fino alla sua morte.
PHASE TRANSITIONS OF BRAIN EVOLUTION THAT PRODUCED HUMAN LANGUADE AND BEYOND
L’ambiente e la cultura hanno plasmato lo sviluppo cerebrale, è stato fatto uno studio a riguardo da esperti
spagnoli e giapponesi, i quali hanno sviluppato dei modelli per comprendere da dove veniamo e da dove abbiamo
origine.
Il bambino quando nasce ha la laringe alta, può contemporaneamente respirare e ingoiare l’acqua, dopodiché dai 3
mesi scende.
Competenza insieme di conoscenze in parte implicite, in parte esplicite che ci permettono di fare o saper fare
qualcosa.
Vari tipi di competenza:
COMPETENZA IMPLICITA
Implicito Implicito. Posso avere una competenza che è nata implicita ed è rimasta implicita.
Esempio: da bambini quando abbiamo imparato a fonare, non lo abbiamo fatto consapevolmente. Ad
oggi quando parliamo abbiamo sempre un’alterazione legata alla regione di provenienza.
- Esplicito Implicito. Oppure posso acquisire una competenza. Deambulazione, attività molto
complessa. Esempio: guidare
La comunicazione è un processo interazionale che consente ad agenti diversi di trasmettersi in modo reciproco
informazioni codificate attraverso un determinato canale. Informare significa dare forma a qualcosa. Le
informazioni sono i contenuti della nostra mente, che hanno bisogno di essere codificati attraverso un determinato
canale.
Noi abbiamo dei pensieri, ma per poterli comunicare noi siamo costretti a tradurre i contenuti del nostro pensiero
in un formato che ci permetta di veicolare a qualcun altro. Nel momento in cui c’è una codificazione implica che
ci sia una trasformazione, e il fatto che ci sia una trasformazione implica che la codificazione del contenuto sia
imperfetta.
Esempio:
La mia bambina oggi è andata a scuola, io che non so quanti anni abbia, potrei pensare ad un essere umano
compreso tra i 2 ai 19 anni, posso pensare che vada al nido, alla scuola dell’infanzia, alla scuola elementare,
medie, superiori. La parola bambina non mi fa capire quanti anni abbia effettivamente. In altre lingue ci sono
termini per riferirsi a fasce d’età differenti.
CANALE VERBALE
Si riferisce ai suoni, non a linguistico o non linguistico.
Passa attraverso canali diversi della voce.
Competenza paralinguistica: Insieme delle conoscenze in parte implicite, in parte esplicite che ci
permettono di veicolare informazioni modulando i suoni (non solo parlare, anche le pause) che
emettiamo. Si intendono tanti fattori che accompagnano l’acustica del linguaggio (pause nell’eloquio,
enfatizzazione di determinati parti del discorso, risate o esclamazioni)
Competenza linguistica: è alla base della capacità umana di comunicare utilizzando il codice linguistico.
Studi che dicono che gli aspetti paralinguistici sono i primi che si sviluppano nei neonati:
Bambini collegato con un ciucco in bocca da un computer. Il bambino appena nato assiste a qualcosa di
non noto, perciò manifesta ansia (ciuccia più veloce in stato d’ansia, più lento se sente qualcosa di già
noto). Che cose è emerso? Quando l’americano sente una vocale tipica
Perché evidentemente dalla nascita il bambino ha già una rappresentazione delle vocali della mamma (le
sente durante la gravidanza). Quando un bambino sente qualcosa di noto, pone più attenzione.
Come succede ai bambini esposti a due lingue differenti come francese (lingua ad accento intensivo fisso)
e tedesco (intensità prima della parte mediana di una parola)?
Gli aspetti primari che il bambino sin dalla nascita è in grado di codificare.
Esempio: foto di donne, siamo in grado di dedurre un’affermazione estremamente intima, ossia l’emozione
che stanno provando. Proviamo ad associare ad ogni donna che manifesta emozioni differenti l’enunciato
“sei tu”, quest’ultimo assume un significato diverso, noi lo interpretiamo in base all’emozione che viene
espressa.
La modulazione dei movimenti del corpo è un qualcosa che noi non necessariamente abbiamo imparato.
Molte volte comunichiamo più di quello che vorremmo fare.
Esempio: espressioni di neonati in risposta a diversi tipi di sapore, questi producono già determinate
espressioni, nonostante non abbiamo una percezione del mondo (non sanno nemmeno di essere al mondo).
Si tratta perciò di una cosa innata.
Competenza prossemica: insieme di conoscenze in parte esplicite, in parte implicite che ci permettono di
veicolare informazioni modulando la distanza interpersonale
Esperimento sulla prossemica testato sulle scimmie:
Nel 1992 a Parma, un gruppo di fisiologi stavano studiando i potenziali d’azione (risposte elettriche
all’interno dei neuroni) di alcune scimmie. In queste scimmie avevano impiantato alcuni microelettrodi in
grado di registrare quanti pulsi elettrici passassero in quel neurone. Con questa tecnica si è dimostrato che
ci sono neuroni che rispondono alla competenza prossemica sono stati scoperti i neuroni a specchio.
La competenza prossemica è un qualcosa di implicito, che ritroviamo anche nelle scimmie.
Neuroni specchio sono una categoria di neuroni che hanno la caratteristica di attivarsi sia quando
eseguiamo una specifica azione o proviamo una specifica emozione, sia quando vediamo qualcuno eseguire
la medesima azione o provare la medesima emozione.
Nel nostro cervello ci sono delle strutture preposte al controllo dei movimenti di tutte le parti del nostro corpo e
dalla percezione sensoriale del nostro corpo.
Motorie primarie??? (una a destra e una a sinistra)
Somato sensoriali?? (una a destra e una sinistra)
Se prendo una corteccia motoria primaria, so che è organizzata in un modo
Somo topica significa che punti diversi della corteccia primaria controllano punti diversi del nostro corpo
20/10/2022
LINGUAGGIO: è la facoltà cognitiva che permette gli esseri umani di veicolare informazioni usando un codice
estremamente complesso. Questo codice ha un funzionamento di base comune a tutti.
LINGUE: ogni singola attuazione storico culturale (le lingue per essere considerate tali devono esistere o essere
esistite e devono essersi sviluppate in modo naturale) della facoltà del linguaggio
COMPETENZA: conoscenza potenziale di usare il linguaggio. Insieme di conoscenze astratte che poi vengono
implementate nell’esecuzione.
ESECUZIONE: l’atto di mettere in pratica quella competenza
5. Livello di analisi morfosintattica cerca di studiare come le parole richiedano dei contesti
grammaticali per funzionare bene nelle frasi, le unità minime sono le parole.
Anni ’50, sviluppo di un’idea ogni parola avrebbe al suo interno le informazioni necessarie per sapere
come inserirle in una frase. Le parole funzionano come atomi (hanno elettroni liberi che girano attorno).
Esempio:
Marco si colpisce. Marco colpisce Alessio
Le informazioni possono essere elaborate in 4 livelli: selezione semantica (agente d’azione, paziente),
selezione categoriale, selezione grammaticale (diventiamo consapevoli alle elementari, con l’analisi
grammaticale)
6. Livello di analisi sintattica unità minime sono i sintagmi, cerca di capire le frasi, prende in
considerazione le singole unità del discorso e le relazioni tra loro.
7. Livello di analisi semantica è un livello che si raddoppia cerca di capire come vengano organizzati i
significati letterali di singole parole (semantica lessicale), o di frasi (semantica frasale). Unità minime:
semi. Pillole di contenute
8. Livello di analisi pragmatica cerca di capire come vengano contestualizzati i significati letterali di
singole parole o intere frasi. Le unità minime sono le intenzioni comunicative.
9. Livello di analisi testuale discorsiva come vengano legate fra di loro le proposizioni che noi abbiamo
letto o ascoltato, rispettando vincoli di coerenza concettuale.
COMPETENZA FONETICA
Esempio: bambino sull’altalena, noi lo spingiamo, nel momento in cui lo spingiamo lo stiamo caricando
di energia motoria, il movimento viene contrastato da una forza latente (invisibile). L’altalena inizia a
salire, poi viene contrastata dalla gravità (scendendo). Scendendo si carica di energia cinetica e torna a
risalire. C’è un punto “in sospeso” che dura pochissimo.
Come facciamo a capirci se abbiamo delle frequenze diverse per la stessa vocale?
Per capirci ci devono essere degli indici acustici invarianti per tutti.
COMPETENZA SINTATTICA
Insieme di conoscenze in parte implicite, in parte esplicite che cerca di capire la struttura delle frasi, prende in
considerazione le singole unità del discorso e le relazioni tra loro. Le unità minime sono i sintagmi.
Questo tipo di analisi venne criticata a partire dagli anni ’50 da Chomsky (teoria X-barra), perché non riflette la
reale complessità cognitiva. Negli anni ’80 Chomsky ha cambiato la prospettiva della linguistica, da una
linguistica descrittiva ad una esplicativa (ti spiego perché funziona così).
Le frasi sono fatte da sintagmi, ogni sintagma dipende da una parola che lo genera. Ipotizza che la parola è X
(un’incognita).
26/10/2022
COMPETENZA SEMANTICA
Unità minime semi (tratti semantici), pillole d’informazione che nel loro complesso formano il significato
complessivo della parola.
Teoria dei tratti semantici: i significati veicolati dalle parole possono essere scomposti in tratti
semantici binari in base alla presenza/assenza di un determinato tratto. Questa teoria si limita a
determinare la natura composizionale del significato delle parole. Non esplora la relazione tra i significati
delle parole.
Teoria del prototipo concettuale: tentativo di organizzare dei significati lessicali, secondo questa teoria,
una determinata parola viene assegnata a una specifica categoria semantica in modo più o meno veloce e
accurato in funzione del numero di tratti semantici che condivide con il prototipo della categoria
concettuale di appartenenza.
Teoria della rete semantica: i significati delle parole sono collegati tra loro, teoria delle organizzazioni
lessicali. I significati delle parole costituiscono i nodi di una rete concettuale: ogni nodo dispone di
specifici livelli di attivazione che devono essere superati affinché il concetto della parola corrispondente
possa divenire disponibile. Le soglie di attivazione dei concetti lessicali non sono fisse , ma possono
variare in funzione di parametri come la frequenza d’uso, il fatto che una parola sia stata utilizzata più o
meno recentemente, la rilevanza rispetto un determinato contesto comunicativo.
COMPETENZA PRAGMATICA
Insieme di conoscenze in parte implicite e in parte esplicite che ci permettono di contestualizzare quello che
pensiamo.
Abilità che ci permette di essere bravi nella comunicazione (capire se uno è sarcastico, ironico, indiretto).
Filosofi statunitensi, anni 60/70: ma il linguaggio fino a questo momento è stato solo in forma astratta?
CONTESTO LINGUISTICO (o cotesto) insieme di concetti che ci siamo già trasmessi con il
linguaggio. È dato dalla somma delle tematiche e dei rifermanti attivati in un discorso, una
conversazione, un libro, queste ultime possono essere attivate sia in modo diretto, mediante esplicita
enunciazione, sia in modo indiretto, grazie a meccanismo inferenziali.
Esempio: concetti di competenza, fonologia, competenza comunicativa cinesica, paralinguistica
Oltre all’elaborazione vi è l’abilità di trarre inferenze appropriate riguardo alle intenzioni comunicative dei nostri
interlocutori.
INFERENZE capacità di arrivare ad una conclusione sulla base di dati incompleti e a volte addirittura
contradittori. Processo di integrazione di informazioni sulla base di dati incompleti o insufficienti. Consente di
associare i significati letterali di un enunciato orale o una frase scritta al contesto di emissione/comprensione in
modo da indentificare le corrette intenzioni comunicative, a prescindere dal significato letterale degli enunciati
emesso o dalle frasi scritte per veicolarle.
Esempio: se io passo in autostrada in un’area bruciata inferisco che ci sia stato un incendio.
Inferenza referenziale
Teoria della mente ToM)
Principio di cooperazione (Grice) è uno dei principi cardine della comunicazione umana, una cosa
che nessuno ci ha insegnato, ma che tutti i bambini hanno. Implica che quando comunichiamo con
qualcuno cerchiamo il modo migliore per comunicare con qualcuno.
Impiccature conversazionali
COMPETENZA TESTUALE-DISCORSIVA
Capacità di partire dalle proposizioni (punto di arrivo della semantica frasale) e agganciare fra di loro per formare
dei testi scritti o discorsi orali. Oggetto di studio della linguistica del testo. Questa competenza si situa al vertice
della struttura piramidale che caratterizza la comunicazione verbale. La comunicazione avviene attraverso lo
scambio di messaggi che possono raggiungere livelli di complessità concettuale e formale, questi prendono il
nome di TESTI produzione strutturata a cui vengono sviluppati in modo coerente argomenti compatibili tra
loro anteverse strutture linguistiche organizzate in modo coesivo.
MACRO ANATOMICO il cervello appare come una corteccia d’albero (corteccia). All’interno ci sono molti
solchi (scissure veri e propri canyon).
Lobo frontale (ce ne sono due) sono implicati nella capacità, per esempio, di pianificare una serie di
azioni in vista di un evento futuro.
Lobo occipitale (è quello posteriore) implicati nella visione
Lobo temporale (situato sotto)
Lobo parietale (tra il lobo frontale e il lobo occipitale)
Disciplina relativamente recente. Termine coniato già nel XVI secolo ma non usato in modo sistematico. Studio
dei prodotti dell’anima.
Distinzione tra:
Psicologia empirica (prescientifico) seconda metà del XIX secolo, Wilhelm Wundt (fisiologo) che
fondò un laboratorio sperimentale. Sviluppa una serie di idee volte ad indagare la funzione della mente
umana con tecniche sperimentali. Indagare i funzionamenti della mente umana.
Sviluppa il parallelismo psico-fisico si convince che quelle che avviene nella mente si traduce in quello
che avviene nella testa e nel corpo. C’è una corrispondenza tra quello che stai facendo e quello che
succede nel cervello.
Chi si formava con Wundt, tornava nei propri paesi e fondavano scuole di psicologia sperimentale che
però non tutte andavano nella stessa direzione.
Esempio: Stati Uniti, si dividono in due fazioni: naturalisti e introspezionisti (prendono da Wundt l’idea
di quantificare le cose, problema è che erano troppo astratti)
Approccio comportamentista
APPRENDIMENTO
Condizionamento classico (Pavlov) quando uno stimolo neutro viene associato a uno stimolo che evoca una
risposta riflessa diventa anch’esso capace di evocare da solo la stessa risposta riflessa.
Condizionamento operante (Skinner) è una forma di apprendimento che consiste nell’associare uno stimolo a
una risposta affinché la risposta si verifichi più o meno. Cioè, si verifica un comportamento e dopo il
comportamento c’è una conseguenza, qualcosa che accade dopo. Quindi ci sono due opzioni: che la conseguenza
sia positiva o negativa:
- Se la conseguenza è positiva, quel comportamento sarà più probabile che si verifichi in futuro, poiché il
comportamento è associato all’evento positivo che si è verificato in seguito.
- Se la conseguenza è negativa, il comportamento sarà meno probabile che si verifichi in futuro, poiché il
comportamento è associato all’evento brutto. Questa connessione tra comportamenti e conseguenze porta
a una tecnica di modifica del comportamento che viene utilizzata per far ripetere o meno un
comportamento. Esistono diversi tipi di condizionamento operante.
E il linguaggio?
Un bambino acquisisce il comportamento verbale quando delle vocalizzazioni relativamente immodulate, rinforzate selettivamente, gradualmente
assumo forme che producono appropriate conseguenze in una data comunità verbale (Skinner).
Durante Seconda Guerra Mondiale, fondamentale permettere ai soldati di comunicare in modo efficiente con le
cannoniere. Chiamarono linguisti per sviluppare tecnologie per pulire il segnale acustico.
Negli Usa, le cose stavano rapidamente trasformandosi. Anni 50, controrivoluzione cognitiva (è una
restaurazione). Quello che faranno i cognitivisti sarà restaurare il comportamentismo.
I comportamentisti trattavano le funzioni della mente come meri rapporti tra stimoli e risposte. La percezione,
perciò, per loro era la capacità di discriminare gli stimoli.
L’approccio comportamentista aveva portato ad una rivoluzione nel campo della psicologia sperimentale negli
USA.
Tuttavia, in Europa…
Federico Barlett (Cambridge, UK) lavorava sui rapporti tra mente e pensiero.
Jean Piaget (Ginevra) lavorava sullo sviluppo mentale nei bambini.
A.R. Luria (Mosca Unione Sovietica) studiava le interconnessioni tra la mente e il cervello.
Donald Hebb, anni ‘50 psicologo, neurofisiologo e medico canadese. Lui ha capito come funzionavano le reti
neurali insieme di unità di elaborazione interconnesse tra loro, operanti in parallelo caratterizzate dal fatto che
ciascuna informazione da esse elaborate è distribuita tra le singole unità.
1956 (anno cruciale) anno critico per lo sviluppo della psicologia del processamento delle informazioni.
Miller The magical number seven, plus or minus two. La capienza è limitata ma può essere estesa con delle
strategie (esempio: 061945011918/ 06-945-01-1918).
1957
1959 Noam Chomsky pubblica sulla rivista Language una review del libro di Skinner in cui demolisce gli
assunti del comportamentismo.
Skinner replicò che Chomsky non aveva compreso lo spirito del libro ma ormai il danno era fatto.
Sviluppa un’idea che è diventata nota come “argomento della povertà dello stimolo”.
I comportamentisti non si riprenderanno più dopo questa critica cessa di essere il paradigma dominante.
Nel giro di 4 anni cominciò ad essere chiaro che stava nascendo un nuovo approccio interdisciplinare
Cognitive studies
MANCA VEDI SLIDE
1978
La Sloan Foundation istituì una commissione di studiosi provenienti da varie discipline. COPIA SLIDE
La relazione della commissione conteneva una figura in cui si mettevano in evidenza le relazioni tra le varie
discipline che studiavano la cognizione.
Grazie all’istituzione dello Sloan Special Program in Cognitive Science divenne possibile promuovere la
cooperazione tra le varie discipline.
Uno dei grant più piccoli andò da Michael Gazzaniga che poté dare inizio a quelle che sarebbero diventate le
neuroscienze cognitive.
27/10/2022
Misure:
Velocità della risposta (tempo di reazione)
Percentuale di accuratezza (numero di errori e di risposte corrette)
Ipotesi 1: non è vero che la mente elabora informazioni sulla base di calcoli nascosti
Cosa dovrei osservare in termini di velocità di risposta in questo esperimento?
Devo desumere che la mente, nel momento in cui vede quelle lettere sappia già tutto.
Questo genere di esperimenti si chiamano paradigmi di Posner hanno tutti lo stesso principio, cioè mostrare
qualcosa e valutare il tempo di risposta.
La nostra consapevolezza è edotta di cose che sono state già elaborate in modo differente da elaborazioni nascoste
Il nostro cervello ci inganna.
Libet Persona sta in risonanza, compaiono dei numeri, lui decide quando premere il pulsante, dopodiché deve
dire che numero era rappresentato nel momento in cui ha premuto il pulsante.
TRIANGOLO DI KANISZA
È stato uno dei fondatori della psicologia italiana (esperto di Gestalt).
Il nostro cervello colma degli spazi e gli da un senso.
Noi abbiamo un’illusione di avere un campo visivo di 180° (ma non è così).
Processo di mascheramento saccadico immagine illusoria che sembra muoversi (in realtà è statica). Un miope
senza occhiali non percepisce il movimento, al contrario si (la vista non è nitida, perciò il cervello si “adatta”).
Queste illusioni percettive possono verificarsi anche nella vita reale, e possono essere dovuti a un problema di
prospettiva.
Memoria iconica memoria che memorizza le ultime immagini percepite con gli occhi.
Ulteriori conseguenze:
Percezione subliminale è una percezione di cui noi non siamo consapevoli.
Stanislas Dehaen, ha fatto un esperimento:
Studenti dovevano sedersi davanti al computer, comparivano nello schermo delle immagini per pochissimi
millisecondi (2 immagini con figure geometriche-parola “RADIO” - figura geometrica-parola “radio”).
Tutto ciò che viene mostrato per meno di 40 millisecondi è subliminale, la nostra consapevolezza non entra in
gioco. Perciò è percepita ma non è consapevole.
La parola che è stata percepita subliminalmente ha fatto si che comunque io l’abbia letta senza esserne
consapevole. Nel momento in cui mi verrà ripresentata la stessa parola, io saprò percepirla in maniera più veloce
perché mi è stata già presentata (subliminalmente) in precedenza.
A proposito di lettura…
Non importa in che ordine appaiono le lettere in una parola, la cosa importante è che la prima e l’ultima lettera
siano nel posto giusto (lettura fluida). (Prendi immagine slide) Le nostre conoscenze guidano le nostre
percezioni.
1° Condizione di controllo in cui il 50% delle figure erano magre e il 50% grasse.
Cosa succede se mostri più persone grasse? Iniziano a piacerti quelle più grasse.
Quanto si è esposti a un tipo di corporatura, anche questa variabile incide sul fatto che una persona trovi piacevole
o meno certe corporature (nessuno di noi è consapevole). Basta guardare le corporature in voga di tanti anni fa.
Effetto McGurk (anni ’70) se io sento “PA” ma vedo il labiale fare “CA” io non sarò più in grado di capire di
che suono si tratta. Percezione uditiva è in conflitto con quella visiva.
Cecità di disattenzione io guido, so che da qui a 100 metri dovrò girare a sinistra, con la coda dell’occhio
registro che una moto sta per arrivare anche se non ho distolto il punto focale. È una registrazione subliminale,
fatta in modo non consapevole. È la causa di molti incidenti delle moto.
È stato appurato che la mente fa dei calcoli nascosti, così, verso la fine degli anni ’70 venne posta un’altra
domanda: Ma quanti calcoli riesce a fare la mente contemporaneamente con la stessa efficienza? La mente ha
risorse limitate o illimitate?
Condizione 1 (NEUTRA): vedo delle stringhe che non hanno significato ma hanno un determinato
colore
Condizione 2 (CONGRUENTE): leggo la parola rosso ed è scritta in rosso. Il mio cervello
automaticamente attiva il concetto rosso e in più attiva il colore della sequenza, a questo punto il mio
cervello fa un’equivalenza.
Condizione 3 (INCONGRUENTE): automaticamente vediamo la parola “giallo” scritta in verde. I
nostri occhi vedono verde. Due concetti antitetici che entrano in competizione reciproca. Per risolvere in
modo corretto dobbiamo impiegare del tempo.
Risposta alla domanda: Abbiamo poche risorse, perciò limitate, per questo molte cose non siamo consapevoli di
elaborarle. Il nostro cervello deve concentrarsi su quello che è in grado di fare.
Fine anni ’70, Marr, uno psicologo esperto di visione, pubblica un libro sulla percezione visiva, secondo il quale
qualunque funzione che compie la mente, deve essere realizzata da un insieme di sistemi specializzati che
secondo Marr lavorerebbero in modo quasi del tutto autonomo, dove questo “quasi del tutto autonomo” varia a
secondo del compito. Muore giovane in un incidente, non ha potuto approfondire la sua teoria.
Jerry Fodor (colui che approfondì le teorie di Marr), 1983, pubblica un libro, libro che è uno spartiacque “The
Modular Mind”. Cosa sostiene? Sostiene che il sistema cognitivo sarebbe organizzato in un sistema centrale e
una costellazione di subunità che lui chiama “MODULI”. Che caratteristiche hanno il sistema centrale e i
moduli?
I criteri per identificare i moduli sono troppo rigidi, infatti, un modulo per essere tale deve rispettare tutte
e 7 le caratteristiche. (Vedi slide)
Il caso della prosopagnosia disturbo acquisito, non riconoscere più le persone guardandole in faccia (mamma,
cugino, papà). Puoi riconoscere in altri modi, ad esempio il modo in cui camminano. Si riferisce proprio al fatto di
non saper più riconoscere la faccia.
Esempio:
Studio fatto su una signora di 70 anni, analizzata a Padova, affetta da prosopagnosia
Si ricordava solo del papa, Gesù e Berlusconi. Perché? Perché erano tre immagini che si erano trasformate in
simboli per quella signora. Nel momento in cui un volto diventa un simbolo, viene trasfigurato. In quel momento
la persona elabora il volto con altre vie neurali.
Soluzione pragmatica:
Teorie unidirezionali teorie che postulano il funzionamento dei moduli. Bottom-up vs. Top-down.
Unica direzione. Tutto parte dall’alto e arriva verso il basso o il contrario
Teorie interattive teorie che postulano ciò che viene…??? Non ho capito. Nel momento in cui ho un
contesto non attivo tutte le parole che iniziano con B. Informazione vengono costantemente elaborate in
entrambe le direzioni. Bottom-UP Top-down.
IL GENERATIVISMO (quando la linguistica si fa modulare)
È la corrente che si sviluppa negli anni ’60 con Chomsky. Quando viene sviluppato l’approccio modulare, i
linguisti generativisti si sono trovati alla perfezione in quel modello.
Linguaggio sistema cognitivo modulare indipendente da altre funzioni cognitive.
È la realizzazione del modularismo in ambito linguistico. Anni ‘70/’80 arrivano allo sviluppo di una Grammatica
Universale (GU):
Uguale per tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla lingua parlata.
L’idea è che i bambini nascono già con un sistema modulare preimpostato che gli permette di
imparare la lingua. Language Acquisition Device (capacità innata).
Principi e parametri
Nella grammatica di tutte le lingue umane ci sono degli elementi che non cambiano da lingua a lingua (es.
principio dell’indipendenza della struttura). Enuncia che nelle lingue umane è impossibile deviare l’algoritmo
grammaticale X-barra.
I parametri sono elementi geneticamente predeterminati, nelle varie lingue si possono trovare in uno o in un altro
modo.
Esempi di innatezza del linguaggio:
- Argomento della povertà dello stimolo
- Pidgin e Creoli indigeni. Non c’è una vera e propria grammatica
- Lingue dei segni
- Somiglianze strutturali tra le lingue umane
CONTRO
Estrema astrattezza.
Supposta (o sbagliata!) idea che il linguaggio sia un sistema completamente indipendente sia durante il suo
sviluppo sia nel corso del suo normale funzionamento.
02/11/2022
Approccio che nel tempo ha dato risposte molto differenti, a differenza di quello modulare ha avuto minore
fortuna. Nasce con Donald Hebb parte dal basso dai neuroni. Si basa su simulazioni al computer
dell’interazione tra neuroni che vengono definiti unità computazionali. Le funzioni cognitive emergono
dall’interazione di questi neuroni.
Linguaggio: inteso come sistema cognitivo modulare specializzato nell’esecuzione di compiti altamente
selettivi:
Produzione orale (eloquio)
Comprensione orale (ascolto)
Produzione grafica (scrittura)
Comprensione grafica (lettura)
Il modulo del linguaggio è a sua volta suddiviso in sub-moduli (moduli più piccoli, specifici), ovvero elaboratori
specializzati che corrispondono ai livelli di analisi individuati dalla linguistica generale.
DIMENSIONE MICROELABORATIVA
Elaborazione fonetica, fonologica, morfologica, semantico-lessicale, morfosintattica, sintattica, semantico-
frasale (unità minime significati letterari delle parole).
A loro volta costituiscono:
Elaborazione frasale: necessario per comprendere e produrre frasi, organizza i contesti morfosintattici
richiesti dalle parole in strutture, i sintagmi, in modo da generare frasi ben formate.
Elaborazione lessicale: responsabile della produzione e comprensione delle parole, organizza le
configurazioni fonologiche e grafemiche in sequenze morfologiche e parole, determinando il contesto
morfosintattico richiesto dalle parole.
Merge (fusione) operazione che prende esattamente due elementi (X, Y) e li mette insieme per costruire un
insieme non precedentemente organizzato X Y.
Secondo Chomsky la grammatica umana è la capacità di fondere parole, è innato ma non specifico della nostra
specie (ce l’hanno anche le scimmie). Merge non è una funzione solo linguistica.
Processi Top-down
Processi Bottom-UP
IPOTESI LESSICALE
Lessico mentale Intermediario tra i livelli di concettualizzazione e formulazione grammaticale della frase sia in
produzione che in comprensione. È un deposito di conoscenze dichiarative riguardanti le parole delle lingue
conosciute da un individuo. Possediamo circa 50.000 parole nella memoria a lungo termine dichiarativa.
Organizzazione del lessico mentale
Le informazioni riguardanti le parole sono immagazzinate nel lessico mentale sotto forma di entrate lessicali.
Entrata lessicale entrata nel vocabolario
In ogni entrata lessicale sono presenti vari tipi di informazione:
Il suo significato concettuale
La sua struttura interna
La categoria morfologica di appartenenza
Le sue valenze morfosintattiche
La sua struttura fonologica/ortografica
Relazioni fonologiche/ortografiche
La velocità e l’accuratezza di accesso alle parole nel lessico mentale è influenzata dall’effetto della
vicinanza acustica/ortografica delle parole.
DIMENSIONE MACROELABORATIVA
Costituita dal livello di elaborazione pragmatica, in cui i significati veicolati da singole parole e da intere frasi vengono
contestualizzati mediante la generazione di inferenze e dal livello di elaborazione testuale/discorsiva, in cui le frasi che
costituiscono un testo scritto e gli enunciati che formano un discorso orale o una conversazione sono integrati in modo d
dedurne il significato generale sotto forma di modello mentale di quanto appena udito o letto.
Elaborazione pragmatica
- Contestualizzazione del linguaggio
- Informatività
- Generazione di inferenza
03/11/2022
La correlazione è una misura statistica che può essere effettuata sulla quantità anche ridotta di soggetti
e mi da informazioni sulla relazione tra due variabili, non dicendo però nulla sulla direzione di questa
relazione. Mi dice se due variabili sono in qualche modo collegate ma non mi dice se una di queste
variabili determini il comportamento dell’altra.
Per sapere quale sia la direzione di queste relazioni, occorre avere molti più soggetti (in genere almeno
una cinquantina per variabile, meglio 100).
Queste regressioni sono tecniche statistiche che permettono di determinare se un’ipotesi che
formuliamo a priori sia corretta o meno. Mi permette anche di sapere in che misura sia corretta o
sbagliata.
- Esempio: indagare relazione tra la memoria di lavoro fonologica e lo sviluppo linguistico di un
bambino, posso ipotizzare che quel bambino che ha migliori doti di memoria di lavoro avrà anche
migliori abilità linguistiche. Allora vado a vedere se questa predizione è corretta, se la memoria di
lavoro è perditore della abilità linguistica.
Le equazioni strutturali sono tecniche che permettono di vedere se queste relazioni siano presenti
anche tra molte virabili differenti.
SES (Social Economical Status) altro parametro ottenuto da un questionario. È una variabile che può
essere recuperata da dei questionari da dove otteniamo informazione su quanto hanno studiato i genitori,
che titoli di studio hanno, che lavoro fanno e quanto guadagnano. Queste sono misure molto importanti
perché il livello socioeconomico di provenienza di un bambino impatta significativamente sullo sviluppo
intellettivo e cognitivo.
- Esempio: se io vengo da una famiglia dove i genitori hanno studiato pochissimo e hanno minori
disponibilità economiche rispetto a chi ha raggiunto un buon livello lavorativo e quindi di guadagno,
ovviamente questi genitori parleranno con un lessico più povero (perché hanno studiato meno) e
dovranno far fare meno esperienze perché non hanno le risorse economiche per portare il bambino in
giro. Questo si traduce in minori conoscenze che normalmente avrà un altro bambino che magari
proveniene da una famiglia in cui i genitori sono laureati questi bambini avranno un lessico molto
sviluppato e magari faranno anche più esperienza, di conseguenza questi bambini saranno più forte a
livello linguistico, avranno più conoscenze ed esperienze.
HLE è un parametro che valuta i livelli del QI (?) in famiglia, ad esempio permette di sapere se in
quella famiglia ci sono tanti o pochi libri, se papà e mamma leggono o meno, se leggono al loro bambino.
ALTRI PARAMETRI
vWM (Verbal Working Memory o Phonological Working Memory) misura della componente di lavoro
della memoria fonologica.
psTM (Phonological Short Term Memory, sarebbe il magazzino fonologico) è la componente passiva
della memoria fonologica.
ELISSI
Expressive
Receptive
LE 4 VARIABILI LINGUISTICHE
I 4 rettangoli a destra rappresentano quattro variabili linguistiche:
NT (Naming Task, compito di denominazione) compito che consiste di far vedere delle immagini e
farli dire che cosa rappresentano. Denominare l’immagine, è un compito che mi fa esplorare la capacità di
selezionare una determinata parola. Introduzione di parole.
SF (Semantic Fluency, fluenza semantica) è un test che valuta la capacità del bambino di recuperare
delle parole di una strategia semantica. Viene detto al bambino di riempire quante più parole possibili in 1
minuto e ricollegarlo ad una specifica categoria semantica (esempio: tutti i termini che fanno riferimento
ad animali). Scelta di parole con criterio semantico.
LC (Lexical Comprehension, comprensione di parole) è un test in cui il bambino ascolta una serie di
parole, per ogni parola vede 4 immagini, queste immagini rappresentano rispettivamente: una, il
significato della parola appena ascoltata, una, il significato di una parola che è fonologicamente simile
alla parola target ma è sbagliata (distrattore fonologico), una che rappresenta una parola semanticamente
collegata alla parola ascoltata ma è sbagliata (distrattore semantico) ed infine una parola, chiamato
distrattore non correlato, che non centra niente con la parola data esempio: dico pasta, e mi viene
mostrata un immagine con della posta (distrattore fonologico), in una c’è un piatto di pasta (target), in una
c’è un piatto di carne (distrattore semantico), in una c’è una matita (distrattore non correlato).
Comprensione di parole.
SyC (Syntatactic Comprehension, comprensione sintattica grammaticale) il bambino ascolta delle frasi,
queste frasi vengono dette dall’esaminatore e il bambino di fronte a sé ha 4 immagini che rappresentano
rispettivamente: una, il significato corretto della frase appena ascoltata, gli altri 3 sono 3 distrattori
morfosintattici esempio: un bambino vede un bambino a piedi che spinge una bambina in bicicletta
(target), gli altri 3 distrattori potrebbero essere ad esempio il bambino in biciletta che viene spinto dalla
bambina, bambina in bicicletta che spinge il bambino a piedi. Comprensione di frasi.
Perciò questi 4 rettangoli a destra rappresentano 4 intrecci linguistici.
Se la linea è solida è la relazione tra l’età gestazionale, memoria di lavoro fonologica, dove poi
quest’ultima impatta sulle abilità espressive.
- Esempio: se un bambino è nato al 6° mese di gravidanza (molto pre-termine) e ha bassi livelli di
memoria di lavoro, ha un’alta probabilità di avere poche parole nel suo patrimonio lessicale,
probabilmente potrà avere dei disturbi.
Se quel bambino nato molto pre-termine ha livelli di lavoro molto efficienti potrà avere invece un
esito nella norma.
Se un bambino invece nasce a termine ha bassi livelli di memoria fonologica è a maggiore rischio di
avere problemi di linguaggio espressivo.
Se invece quel bambino nato a termine e ha un adeguati o alti livelli di memoria di lavoro
fonologica, non corre questo rischio.
La memoria di lavoro si pone come fattore intermedio tra l’età gestazionale e lo sviluppo lessicale. Le abilità
espressive del bambino sono anche impattate direttamente dal livello di lettura in famiglia, più si legge in
famiglia, più parole il bambino conosce e produce e anche dal livello socioeconomico di provenienza, che impatta
direttamente anche sullo sviluppo dell’attività recettiva.
I numeri raffigurati sono numeri decimali, se li trasformiamo in percentuale, osserviamo che queste percentuali ci
dicono quanto e in che misura la variabile che precede impatta sull’oscillazione tra tutti 700 i bambini della
variabile in sé.
Se prendiamo in considerazione queste variabili scopriamo che lo sviluppo della produzione lessicale del bambino
è spiegata per circa il 60% da queste variabili: quanto si legge in famiglia, il livello socioeconomico di
provenienza e i livelli di memoria di lavoro fonologica che moderano l’impatto dell’età gestazionale.
Cosa ci dice questo? Ci dice che lo sviluppo linguistico non è il prodotto di un modulo, non c’è un algoritmo,
un modulo, un gene che determina il linguaggio, ma il linguaggio, che forse ha una componente genetica (non
vuol dire che sia tutto genetica), come il resto del sistema cognitivo, risente di un’interazione tra gene e
ambiente, ovvero l’ambiente impatta in buona misura sullo sviluppo lessicale del bambino.
Il nostro cervello è un processore statistico, cioè apprende, creando reti neurali, queste ultime si consolidano se
siamo esposti alla stessa cosa molte volte.
Esempio:
Un bambino in media riceve un certo numero di parole in famiglia, il numero e il tipo di parole che ascolta,
risentiranno del livello culturale dei genitori.
Sistema, deposito di informazioni a tempo indeterminato. È un sistema che incamera informazioni per periodi
variabili di tempo, alcune info ci accompagneranno per tutta la vita, altre solo per pochi giorni o mesi, poi
cadranno nell’oblio. Non è un deposito ferreo di informazioni, non è che ricordiamo tutto.
Memoria a lungo termine non dichiarativa (implicita ) è un sistema che è in grado di gestire per
periodi di tempo variabili informazioni di tipo prevalentemente automatico (inconsapevole). All’interno
di questo sistema troviamo vari sottosistemi:
- Apprendimento non associativo forma di apprendimento che non ti insegna ad associare a un
determinato stimolo una determinata risposta come il condizionamento, ma modula in maniera del
tutto automatica le nostre risposte emotive e fisiologiche a certi stimoli(associazione).
Assuefazione: è un processo fisiologico che si basa su un apprendimento inconsapevole, che è alla
base di molte cose (uso di droghe, caffeina, dipendenze in generale). Tutto ciò che in modo
artificiale plasma il funzionamento del nostro cervello rendendolo più efficiente al momento,
qualunque cosa determini questo meccanismo porta velocemente all’assuefazione: significa che per
avere quei livelli di serotonina, adrenalina, bisogna aumentare il dosaggio fino a quando si arriva al
punto che io con quel dosaggio, per quanto sia alto, non ottengo più quell’effetto, ma a quel punto,
se non sono esposto a quella cosa, mi manca e mi sento male. Vale anche per le dipendenze dai
comportamenti, non solo da sostanze. Dissuefazione.
- Condizionamento classico risposte condizionate fra due stimoli (apprendimento associativo)
- Memoria procedurale abilità motorie e cognitive, è un tipo di memoria implicita, legata a
procedure routine motorie o cognitive che mettiamo in campo in maniera automatica. (esempio:
sapersi allacciare le scarpe, cuocere la pasta, guidare). Una procedura può essere l’applicazione
ricorsiva di X-barra.
- Sistema percettivo della rappresentazione priming percettivo, prime (innesco) target
(bersaglio), può essere semantico, fonologico.
Memoria a lungo termine dichiarativa (o esplicita) esplicita significa che sono forme di memoria di
cui siamo consapevoli, dichiarativa perché ne possiamo parlare, parlare dei contenuti di questi sistemi di
memoria. All’interno della memoria dichiarativa troviamo 2 sistemi, di cui il secondo si può
ulteriormente suddividere in altri due sistemi:
- Memoria per i fatti (o semantica) sistema di memoria nel quale incameriamo informazioni
collegate a nozioni (esempio: sapere che questo è un telefono, che H2O è la formula dell’acqua, i
contenuti delle parole).
- Memoria per eventi (o episodica) memoria che ci permette di gestire informazioni molto
diverse. Ulteriori sottotipi:
o Memoria per eventi che non riguardano la nostra vita personale (esempio: trama di un film,
quello che ci ha detto il nostro amico durante una chiacchierata). Sono eventi, episodi, trame
che non riguardano la nostra vita personale, ma che ci sono stati raccontati.
o Memoria autobiografica riguarda i nostri eventi personali. Siamo noi, siamo la somma delle
storie che ci siamo raccontati e raccontiamo fino ad oggi relativamente alla nostra esistenza, in
quanto tali, siamo diversi rispetto a come eravamo ieri e tra un anno saremo molto diversi
rispetto a come siamo oggi, perché la nostra storia personale è andata avanti e saremo cambiati.
In particolare, la memoria autobiografica è un altro dei tanti esempi dell’interazione tra il linguaggio e memoria,
quindi del fatto che il linguaggio e la memoria non sono moduli completamente isolati l’uno rispetto all’altro.
Esempio: pensare al giorno del nostro diploma e al giorno in cui prenderemo la laurea, secondo Tulving, facendo
questo, noi abbiamo fatto un esercizio di proiezione del sé, da questo momento, in un ricordo passato abbiamo
proiettato quello che siamo ora, nel secondo caso, abbiamo proiettato ciò che siamo ora in un possibile incontro
futuro.
…Problema
Tulving non aveva le idee chiare su cosa volesse dire proiettarsi.
Ai tempi in cui Tulving formula per la prima volta questa idea, non erano ancora noti gli studi di una psicologa,
Elizabeth Loftus (anni’80/’90) racconta la sua avventura nel mondo della memoria autobiografica. Studiò
sistematicamente le caratteristiche dei nostri ricordi, scoprendo che la nostra memoria ci tradisce. Quello che lei
ha dimostrato è che raramente quello che abbiamo in testa si è verificato come noi ce lo ricordiamo.
La Loftus ha dimostrato che ogni volta che noi recuperiamo un ricordo del nostro passato, in realtà non stiamo
recuperando un ricordo passivamente da un cassetto della memoria ma lo stiamo riassemblando, ricostruendo, lo
stiamo ricostruendo sottoforma di uno scenario narrativo.
Esempio: se io ripenso al giorno in cui mi sono diplomato, io non sto aprendo un cassetto della memoria ma sto
riassemblando per l’ennesima volta delle informazioni che io poi vado ad organizzare con tono narrativo.
Il punto essenziale è che se i ricordi passati non sono ricordi passivi in cui io mi proietto, figuriamoci i possibili
ricordi futuri, quelli non stanno da nessuna parte, in nessun “cassetto”.
Nei primi anni del 2000, un filosofo del linguaggio italiano, Francesco …, se ne è uscito con un’idea che
inizialmente sembrava una follia, dopodiché si rivelò interessante: potrebbe essere che la capacità di recuperare i
ricordi del passato si basi sulle stesse abilità che ci permettono di raccontare la storia? Non sarà mai che costruire
scenari narrativi si basi sugli stessi concetti di base che ci servono per costruire scenari del nostro passato e
costruire possibili scenari futuri?
Difficoltà nel generare legami causali tra gli eventi e una storia
Difficoltà nel gestire le interazioni sociali (Teorie della Mente capacità di mettersi nei panni
dell’interlocutore)
Eccessiva focalizzazione su dettagli senza la capacità di integrarli nel contesto globale.
Come sono le capacità di viaggiare mentalmente nel tempo per gli ASD?
Ipotesi: gli autistici hanno difficoltà a costruire scenari futuri.
Cercare di capire se in queste persone ci fossero realmente delle difficoltà nel costruire scenari futuri non di natura
linguistica. Come si può valutare questa cosa? test che permette di valutare la capacità di queste persone di
costruire scenari psicologici o meccanici.
È stato dimostrato che negli autistici, a parità di livello intellettivo e di funzionamento linguistico di base, c’è una
difficoltà di costruire scenari futuri. Parità di livello intellettivo vuol dire che nella valutazione del loro livello
intellettivo, di costruzione non di scenari futuri, ma di immagini (non si riferisce alla capacità di costruire oggetti
di per sé ma è solo quando devono costruire scenari futuri).
Ipotesi
La capacità di genare storie potrebbe almeno in parte basarsi sugli stessi processi che permettono di ricostruire
episodi del passato o costruire possibili episodi futuri?
E quindi: la difficoltà di generare discorsi coerenti potrebbe essere collegata alle loro difficoltà nell’Episodi
Future Thinking?
Sviluppato ulteriore test È emerso che tra gli autistici ci sono bambini in grado di costruire possibili scenari
futuri (punteggio 8) e altri incapaci di farlo (punteggio 1).
È emerso che il 40% (del totale) degli autistici che non era in grado di costruirsi scenari futuri, cadono nella
narrazione, gli altri sono più bravi. Chi non è in grado di farlo producono molti più elementi presenti
nell’immagine che hanno di fronte.
Lo studio 1 supporta l’ipotesi che ci sia una relazione tra EFT e capacità di generare un discorso
narrativo.
Tuttavia, non esplora esplicitamente la possibilità che il processo di costruzione di scenari svolga un
ruolo rilevante per generare un modello mentale o scenario che è alla base della costruzione del discorso.
ATTENZIONE
Il linguaggio intreccia profonde relazioni anche con un altro sistema cognitivi: l’attenzione
Attenzione la mente umana è limitata, è uno di quei sistemi cognitivi fondamentali per superare questo
problema. È quel sistema cognitivo che si è evoluto come se fosse un riflettore, è quel qualcosa che
dirotta tutte le nostre risorse cognitive verso quello che è di nostro interesse.
Attenzione automatica è quella che si innesca se ad un certo punto sentiamo un rumore, noi ci giriamo
per capire cosa è successo, oppure quando suona il cellulare. Qualcosa si innesca dentro di noi e c’è uno
spostamento automatico del riflettore verso qualcosa che è successo fuori dal nostro condizionamento.
Attenzione volontaria esempio: guarda la. Abbiamo deciso di seguire quanto detto, cioè guardare
nella direzione indicata.
Tipi di attenzione
Un tipo di attenzione non esclude automaticamente un’altra!
Attenzione sostenuta nostra capacità di mantenere le nostre risorse cognitive puntate su un certo
stimolo per periodi di tempo prolungati. Esempio: seguire la lezione.
Attenzione divisa non solo dobbiamo per tanto tempo mantenere l’attenzione (attenzione sostenuta)
ma dobbiamo anche dividere le nostre risorse cognitive su più fronti, su ciò che ascoltiamo (attenzione
uditiva), quello che vediamo (attenzione visiva?) e di altro tipo (fisica motoria). Dobbiamo anche
contemporaneamente concettualizzare le informazioni. Non solo manteniamo l’attenzione per tempi
prolungati ma anche suddividere l’attenzione su più punti.
Attenzione selettiva l’apprendimento non associativo, è tra i meccanismi che permettono anche di
ignorare stimoli che non sono pertinenti (sedie che si muovono, penne che cadono, rumori esterni). Noi
costantemente ignoriamo queste cose. Ignoriamo ciò che potrebbe determinare distrazione.
Esempio:
Consegna Mantenere una postura corporea ad occhi chiusi per 75 secondi. Inibire l’impulso a rispondere a
distrazioni uditive non distogliere l’attenzione a causa di rumori esterni.
L’attenzione selettiva uditiva è il meccanismo che permette di concentrare l’attenzione su uno solo tra molteplici
stimoli uditivi.
ASCOLTO DICOTICO
Che significa? Vuol dire che io sento due messaggi contemporaneamente ma diversi, si può chiedere in questo
compito di porre attenzione solo su uno dei due messaggi tecnica di ombreggiatura concentrati solo su
quello che arriva dall’orecchio sinistro.
N.B. i miei occhi si sposteranno verso sinistra, se invece mi viene chiesto di ascoltare il messaggio dall’orecchio
destro allora i miei occhi si sposteranno a destra).
Se mi viene chiesto qualcosa sul contenuto io non saprò rispondere bene, io la ricevo ma non pongo attenzione, è
quasi come non averle sentite, anche se io ho ignorato quello che veniva dall’altro orecchio.
Se non c’è attenzione non riusciamo a dare un senso a tutto quello che ci arriva, veniamo sovrastati dall’immensa
mole di informazioni che raggiungono il nostro cervello ogni istante.
Esempio: durante le lezioni riceviamo molte informazioni.
Quando facciamo un tragitto per la prima volta, dato che stiamo guardando ogni vicolo, ogni strada e il navigatore
perché non vogliamo sbagliare, ponendo tutta questa attenzione, abbiamo la percezione soggettiva di un tempo
che scorre più lentamente. Quando un determinato posto lo abbiamo giù visto una prima volta, la seconda volta
andiamo sul sicuro e abbiamo la percezione che lo stesso tragitto duri di meno, quando in realtà è durato allo
stesso modo.
10/11/2022
16/11/2022
Non esistono solo aree a specchio, ma esistono proprio dei neuroni che hanno questa funzione “specchio”..
Esperimento, 2012
Viene fatta una metanalisi ( studio importante della letteratura in cui si prendono gli studi fatti in precedenza più
forti con alti numeri di soggetti e si rianalizzano tutti i loro risultati, in modo da avere basi campionarie di migliaia
di individui). È stato dimostrate che le funzioni specchio sono spalmate in molte aree del cervello.
SELEZIONE LESSICALE
Nel momento in cu noi abbiamo attivato il fonema, innesco la ricerca della parola target.
Fattori che modulano il riconoscimento di una parola
Frequenza di occorrenza e familiarità di una parola (frequenza soggettiva)
Età di acquisizione (prima=meglio)
Contesto fonologico/grafemico e/o semantico di occorrenza una parola che ha tanti competitori
fonologici o grafemici, potrebbe avere barriere più alte rispetto ad una parola inclusiva
Sua lunghezza tempi di ricerca e di attivazione superiori
Sua complessità morfologica
Regolarità/irregolarità della parola irregolari tendono ad essere prodotte con maggior lunghezza
Tipo di parola (classe aperta vs. chiusa si modificano molto lentamente nel tempo). Una parola
funzione o funzionale (classe chiusa o funtori) è una parola, generalmente con un'alta frequenza di
occorrenza nel testo e appartenente a una classe chiusa, che non veicola propriamente un significato, ma
che ha semplicemente una funzione grammaticale ≠ parole contenuto (classe aperta).
Concretezza/astrattezza. Vengono prima attivate prima quelle concrete e poi quelle di astrattezza.
Numero di “vicini” semantici, morfologici o fonologici
ACCESSO AL LEMMA
L’accesso lessicale coinvolge direttamente un accesso al lemma fase fondamentale in cui andiamo ad
accedere a tutte le informazioni ad essa contenute, in particolare le informazioni morfosintattiche e
grammaticali.
Possibilità di contestualizzare quello che la persona ha detto all’interno di quel specifico contesto.
Analisi visiva
Due bulbi, nella sclera (parte bianca) si trova l’iride. Il cristallino e l’iride sono coperti dalla cornea (protezione
trasparente molto dura), la luce passa attraverso il cristallino e va toccare la retina che è costellata da due tipi di
cellule (coni e bastoncelli).
Questi due tipi di cellule vengono colpiti dai fotoni, dopodiché le cellule si sfaldano momentaneamente e
innescano un potenziale d’azione che viene immediatamente trasferito a delle cellule dietro la retina (cellule
bipolari) e da queste cellule il segnale elettrico viene trasferito al nervo ottico.
Quello che noi vediamo è una piccola parte dello spettro magnetico. Lo spettro del visibile è piccolo.
Coni e bastoncelli si sfaldano se vengono raggiunte da fotoni che viaggiano a lunghezze d’onda differenti. Coni e
bastoncelli non sono organizzati tutti allo stesso modo nella retina. I coni servono a vedere i colori, i bastoncelli
a percepire i chiaro/scuri. I coni sono prevalentemente al centro della retina.
Il tratto ottico trasporta informazioni retiniche relative all'intero campo visivo. In particolare, il tratto ottico
sinistro corrisponde al campo visivo destro, mentre il tratto ottico destro corrisponde al campo visivo
sinistro. Per formare il campo visivo giusto, le fibre retiniche temporali dall'occhio sinistro e le fibre retiniche
nasali dall'occhio destro formano il tratto ottico sinistro, mentre il campo visivo sinistro è formato dalle fibre della
retina temporale dell'occhio destro e le fibre retiniche nasali di sinistra.
“Pandemonium” termine che deriva dalla filosofia. Cartesio pensa che il pensiero sia reso possibile da una serie di
sistemi che sono incomprensibili. Idea ripresa da Selfridge capacità di riconoscere i grafemi si baserebbe su 4
sistemi elaborativi, ognuno dei quali presieduto da sistemi cognitivi quasi sovrannaturali:
PRO il cervello analizza le caratteristiche di configurazioni visive semplici sulla base di neuroni
specializzati che funzionano come rilevatori di contorni, fessure e linee.
CONTRO: incapacità di studiare il fenomeno noto come…
Effetto della superiorità della parola, Reicher (1969) è più facile riconoscere una lettera che compare
all'interno di una parola piuttosto che all'interno di una non parola o come lettera singola.
Il modello Pandemonium (Bottom-up) ipotizza che per leggere una parola io devo fare una ricostruzione di
ogni singola grafema della parola stessa.
Modelli connessionisti
Modello sviluppato negli anni ’90 osservando pazienti. Presuppone due vie:
Via lessicale se i grafemi formano una parola reale. Passa attraverso il lessico ortografico
Via non lessicale via in cui abbiamo convertito i singoli grafemi che stavamo leggendo nei rispettivi
fonemi.
SCRITTURA