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Onde Terapeutiche a Bassa Frequenza – Le basi della progettazione.


La magneto-encefalografia consente di evidenziare i campi magnetici associati all’attività delle
cellule cerebrali. Sì è potuta di fatto misurare la frequenza delle diverse aree cerebrali, che è
risultata di 5 Hz nell’ippocampo, 32-45 Hz nelle aree somato-sensoriali e 8-32 Hz per molte altre
aree. Tali ricerche sorte in ambito neurologico per essere utili e per lo studio di pseudo-malattie
come la depressione e la schizofrenia, sono state riprese, ampliate ed integrate con gli studi
dell’ing. Marco Todeschini sulla Psicobiofisica, per sviluppare macchinari elettronici denominati
biofrequenziali da società a vario titolo che non citerò qui.

Psicobiofisica è il nome che l’ing. Todeschini dà ai suoi studi sulla natura fisica della materia, la
biologia (anatomia e fisiologia) e la psiche (ente senziente) unico ente, secondo Todeschini, attivo
ed attore della vita di un individuo, essenza di tutti comportamenti e disfunzioni che poi si
manifestano biologicamente in un individuo. Per Todeschini le sensazioni di luce, calore, suono,
tatto non sorgono nel corpo, ma in quell’ente immateriale che chiama Psiche mutuandolo dagli
antichi filosofi. I nostri organi di senso verrebbero esclusivamente sollecitati dal mondo esterno
attraverso urti provenienti dalla natura oscillatoria della materia, urti che vengono tradotti dagli
organi di senso in correnti elettriche che attraverso i nervi, arrivano al cervello, e suscitano nella
psiche e solo in essa le relative sensazioni.

Ogni fenomeno e perciò funzione di tre variabili: una fisica (l'urto della materia), una biologica (la
trasformazione dell'urto in correnti bio-elettriche e la trasmissione di esse al cervello) ed una
psichica (elaborazione delle sensazioni). Tutte le informazioni provenienti dagli organi di senso non
solo arrivano alla centrale (il cervello), ma trovano nel telencefalo la sede nella quale si
concentrano tutte le informazioni o segnali elettrici provenienti dagli organi di senso.

Le aree laterali del cervello funzionerebbero come un “telemetro”, le cui immagini, nel caso
dell’organo della vista, si sovrapporrebbero nel centro, telencefalo, appunto, che funzionerebbe
proprio come il prisma di questo strumento di puntamento usato a livello militare (pag. 187
Psicobiofisica). Questo spiegherebbe la duplicità degli organi di senso (2 occhi, 2 orecchie, 2
narici, etc…) e la lateralità dei 2 lobi (destro e sinistro) del cervello.

Inoltre, secondo questi studi, nel corpo vi sarebbero trasmissioni di correnti attraverso linee
nervose che vanno dagli organi di senso periferici al cervello e quindi al centro psichico
(centripete) e linee centrifughe che partono dal predetto centro, passano al cervello e portano la
corrente prodotta verso gli organi situati alla periferia del corpo umano, che possono essere
corpuscoli di moto (corpuscoli Pacini) oppure glandole endocrine sostenendo la scoperta di elettro-

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regolatori automatici cerebrali di tali glandole, di cui uno principale risiederebbe in quello che viene
chiamata ipofisi. Da Psicobiofisica, p. 435: “Il funzionamento di tale dispositivo è il seguente:
quando il sangue eccede o difetta di certe sostanze chimiche, irrorando esso anche l’ipofisi, vi
produce una variazione di corrente elettrica, la quale tramite la linea nervosa centrifuga (nc), va a
ritardare od accelerare l’azione secretiva chimica della glandola periferica (gl), la quale così
ripristina l’equilibrio chimico indispensabile a normalizzare le specifiche funzioni vegetative ed
immunologiche cui essa è preposta (cfr. Cap. XII, § 9, n. 22)”.

Sempre nella stessa pagina – “Questi regolatori sono migliaia, funzionano quindi
automaticamente, ma per ragioni che sarebbe troppo lungo qui spiegare, sovente possono
sregolarsi. Allora è chiaro, da tale tecnologia, che si possono ristabilire le normali funzioni, cioè la
salute, in due modi: od introducendo nel sangue le sostanze mancanti ingerendole per via orale,
oppure tramite iniezioni intramuscolari o endovenose, come prescrivono i medici con la
farmacoterapia occidentale, oppure facendo variare le correnti elettriche nervose che vanno ad
eccitare le glandole periferiche in modo da accelerare o ritardare la loro secrezione chimica di
ormoni, vitamine, anticorpi, atomi o molecole diverse, ecc.., come si fa ora applicando la
marconiterapia con generatori (g) di corrente alternata, la quale percorrendo il filo del circuito
chiuso (f) genera un campo magnetico (m) concatenato oscillante, il quale investendo la linea
nervosa (nc), produce in essa per la legge di Lenz, una corrente elettrica indotta, la quale va ad
accelerare od a ritardare l’azione secretiva della glandola endocrina periferica (gl)”.

“Gli stessi effetti hanno raggiunto il dr G. Oldano con l’apparecchio per magnetoterapia da lui
ideato ed installato nella clinica a Torino, il dr. Martinelli di Vicenza ed il dr. Colaciuri di Acitrezza
con due diversi apparecchi per elettroterapia. Tutti e tre i dispositivi sono stati ideati in base ai
principi della mia teoria, ed alla scoperta degli elettroregolatori automatici delle glandole endocrine
periferiche, da me effettuata, ed hanno consentito di guarire svariate malattie ed innumerevoli
sofferenze (Cfr. Cap. XII, § 9, n. 23)”.

Todeschini estende e chiarifica ulteriormente il “processo umano” abbozzato dalle neuroscienze


descrivibile attraverso i seguenti tre sottosistemi:

 sistema percettivo (organi di senso), che si occupa di ricevere lo stimolo sensoriale


proveniente dall'esterno e di trasformarlo in correnti elettriche dirette al cervello,
 sistema motorio (organi di moto), che si occupa di produrre le azioni tradotte in correnti
elettriche provenienti dalla stimolazione del cervello da parte della psiche,
 sistema cognitivo, che collega tra di loro i due precedenti sottosistemi e dove risiede il
soggetto individuo o essere sensato o senziente. Nel sistema cognitivo troviamo le regole con
cui attuare l’interpretazione e dove risiede di fatto la coscienza umana l’autentico "processore",
nel quale risiederebbe anche la "memoria", sistema caratterizzato dalla qualità immateriale di
non occupare spazio e per questo non reperibile nel cervello, e la cui sede Todeschini
individua in quell’area particolare chiamata Telencefalo.
Così facendo egli descrive il corpo umano, ovvero la biologia come una sorta di dispositivo
elettronico sofisticato la cui centrale di controllo si trova nella scatola cranica. Gli organi di senso,
ed tutti vari sistemi (polmonare, cardio-circolatorio, digestivo, etc.) sono collegati attraverso la rete
dei nervi al cervello e a sua volta alla Psiche immateriale, ma non per questo inconsistente. Ogni
area corrisponderebbe ad uno specifico sistema: una “trasmissione multicanale” è l’analogia con il
mondo delle telecomunicazioni che Todeschini usa per spiegare come fa il nostro cervello a funzionare
e la psiche a ricevere ed inviare comandi al tutto l’organismo.

Tutti gli organi e sistemi della nostra biologia quindi funzionerebbero come una raffinata tecnologia
elettronica e pertanto una volta compreso il suo funzionamento e componentistica potrebbero
essere riparati come una qualsiasi apparecchiatura esistente. Il cervello risulta essere la centrale
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suprema dove si trovano tutti gli apparecchi di ricezione delle correnti provenienti dagli organi di
senso periferici, tutti gli apparati trasmittenti per tele azionare gli organi di moto periferici, gli
apparecchi della regolazione delle ghiandole secretive e del moto ritmico degli organi vegetativi
periferici, tutti i complessi di amplificazione, rivelazione, commutazione, trasformazione delle
correnti elettriche in arrivo ed in partenza, nonché i centri psicofisici di percezione e di moto. Tutta
questa attività elettrica è mossa e genera campi elettromagnetici a bassa frequenza, ed ogni
sistema preso in esame manifesta specifiche frequenze riconducibile a specifiche aree cerebrali e,
seguendo le linee nervose percorse da queste correnti, specifici organi del resto del corpo umano.

Le sensazioni, secondo Todeschini, sono attività esclusive della nostra psiche, ragione per cui noi
vediamo perché è la nostra psiche che trasforma le vibrazioni elettromagnetiche in sensazioni
visive, se noi udiamo è perché essa trasforma le vibrazioni atmosferiche in sensazioni acustiche, e
così via per tutti gli altri organi di senso. Se la trasformazione delle correnti elettriche trasmesse
dagli organi di senso fosse dovuta al cervello, quale organo materiale, questi non farebbe altro che
vibrare e trasmettere gli urti ricevuti. Poiché invece queste correnti elettriche vengono trasformate
in sensazioni immateriali, l'organo che permette questa trasformazione non può che essere
immateriale identificandosi quindi con la Psiche. Le “sensazioni” immateriali che ogni individuo può
asserire di sperimentare quotidianamente se non costituiscono le prove sperimentali definitive ed
incontrovertibili dell’esistenza della “psiche”, sollevano sicuramente solidi interrogativi.

E' questo l'elemento veramente rivoluzionario della teoria Todeshiniana: le "sensazioni" (visive,
uditive, di tatto, del gusto, di calore, etc.) sono immateriali e quindi irreperibili nel mondo fisico. Si
apre di fatto un campo di studio completamente nuovo che può portare alla scoperta di cosa sia
realmente un individuo, dato che non sarebbe più, secondo questa visione, identificabile od
ascrivibile esclusivamente alla forma del suo corpo ed ai suoi processi biologici, perché di fatto
sarebbero conseguenza ed interdipendenti da come egli pensa ed interpreta ed è in grado di
affrontare le vicissitudini della sua vita. Todeschini ci da l’opportunità e gli indirizzi medici non solo
di come risanare emotivamente un soggetto, ma anche come ripararne, ove possibile, le
conseguenze accidentali degli eventi che gli occorrono.

Per quanto apparentemente queste affermazioni possano sembrare assurde meritano riguardo
dato che di fatto a livello medico scientifico non si sia ancora arrivati ad una conclusione definitiva
nello spiegare certi fenomeni relativi al funzionamento globale di un individuo. Todeschini da
questo punto di vista suggerisce una possibile strada di indagine che non esclude, ma certamente
estende il campo di indagine sia delle neuroscienze oltre il funzionamento del cervello che della
fisiologia in merito ad organi di senso, di moto, il sistema nervoso e tutti i sistemi ad esso correlati
compresa l’endocrinologia. Il sistema nervoso è assimilabile ad un complesso circuito elettronico
regolato dalle ghiandole endocrine, per cui la stimolazione elettromagnetica delle linee nervose,
nei modi più appropriati, può agire come stimolatore del sistema endocrino.

Anche la dinamizzazione dei farmaci omeopatici rientra nelle teorie todeschiniane, in quanto
questo processo produrrebbe particolari energie salutari di tipo vibratorio atte a ripristinare
nell’organismo il riequilibrio a livello protoplasmatico, cellulare e nervoso attraverso i mediatori
chimici neuro-ormonali. Su queste basi è possibile sviluppare dispositivi in grado di generare onde
quadre e triangolari a bassa frequenza sintonizzate con le frequenze di funzionamento delle
specifiche aree cerebrali, producendo non solo generale benessere psico-fisico, ma anche un
progressivo miglioramento dell’attività motoria, metabolica, disinfiammatoria e di rilassamento.

Utilizzando un campo magnetico pulsato simile a quello terrestre messo in fase o risonanza con le
già note frequenze cerebrali DELTA, THETA, ALPHA e BETA abbiamo sviluppato un macchinario
(Ontera A01) in grado di attivare gli stimoli ormonali, cellulari, bio‐chimici consentendo di fatto il
ripristino dell’equilibrio dell’intero organismo passando dalle suddette frequenze e per questo detto
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equilibrio “bio-frequenziale”. Le soluzioni tecnologiche che si possono sviluppare consentono di


generare onde elettromagnetiche naturali in grado di agire tramite questa sorta di “bio-risonanza”
con l’organismo di un individuo con lo scopo di produrre la magnetoterapia (a bassa frequenza)
descritta da Todeschini. Tra le caratteristiche fondamentali di questo dispositivo e che lo
differenziano da altri similari in commercio, è la qualità e la pulizia del segnale emesso, ovvero la
precisione dei punti di campionamento e l’approssimazione a più decimali nella sintonizzazione delle
onde generate, insieme alla possibilità di funzionare per ore ininterrottamente senza avere problemi.

A vari livelli in ambito medico è oramai accettato che ogni essere vivente emette oscillazioni Elettro
Magnetiche di diversa intensità, frequenza e durata, oltre che di forma d'onda, che si propagano
informando l'intero organismo del proprio stato fisico attuale, in modo che il cervello (sede del centro
psichico), attraverso onde EM, può intervenire con risposte appropriate per il mantenimento della
omeostasi dinamica. Quando le frequenze EM diventano incoerenti e disarmoniche si hanno quello che
comunemente chiamiamo “malattie”.

Uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Neuroscience” (intitolata - Large-scale cortical
correlation structure of spontaneous oscillatory activity) a firma di un gruppo (di Joerg F Hipp,
David J Hawellek, Maurizio Corbetta, Markus Siegel, Andreas K.Engel) di ricerca di una
collaborazione tra la Washington University School of Medicine a St. Louis, l'University Medical Center
a Hamburg-Eppendorf e l’Università di Tübingen emerge che: “Molti disturbi neurologici e psichiatrici
probabilmente riguardano la segnalazione nelle reti cerebrali”, e che “Esaminare la struttura temporale
dell’attività cerebrale da questa prospettiva potrebbe essere particolarmente utile per comprendere
patologie psichiatriche come la depressione e la schizofrenia, in cui i marcatori strutturali sono scarsi.”

Il risultato di questo studio ha modificato di molto il paradigma nello studio dei cosidetti “network”
cerebrali, reti fra aree del cervello tra loro interconnesse che funzionano regolarmente insieme.
Normalmente queste reti vengono studiate utilizzando la risonanza magnetica funzionale, che permette
di evidenziare le aree attive tracciando quelle in cui si evidenzia un aumento del flusso sanguigno
durante un determinato compito svolto dal soggetto.

Questa metodica ha tuttavia importanti limitazioni. “La risonanza magnetica funzionale permette di
tracciare l’attività delle cellule del cervello solo in modo indiretto e solo quando tale attività è associata a
frequenze maggiori di 0,1 hertz, ovvero un ciclo ogni 10 secondi”.

Per arrivare a studiare queste frequenze si è utilizzata una


tecnica differente, denominata magnetoencefalografia (MEG) che
consiste nella misurazione di campi magnetici prodotti nel corso
dell’attività cerebrale e che da tempo viene utilizzata come
strumento di indagine nelle ricerche sull’epilessia.

Nello studio, applicando la MEG a 43 volontari in buona salute è


stato riscontrato che differenti network cerebrali sono sintonizzati
ognuno su un gruppo di frequenze diverse: 5 Hz nel caso
dell’ippocampo, 32-45 Hz nel caso delle aree somato-sensoriali,
mentre altre aree operano a frequenze comprese fra gli 8 e i 32
Hz (allegato 1). I risultati forniscono così una sorta di mappa della
struttura temporale delle aree cerebrali che completa, e in
qualche modo supera, la mappa spaziale dei network ottenuta
con la risonanza magnetica funzionale.

La differenziazione delle frequenze soddisfa un principio


funzionale: l’instradamento entro conduttori giusti di correnti
Figura 1 - apparecchiatura per la
giuste. Da un’area motoria si dipartono fasci di nervi
magnetoencefalografia (© Jim impacchettati in un unico condotto e destinati ad alimentare con
Thompson/ZUMA Press/Corbis)
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energia elettrica il gruppo muscolare da quell’area governato. Durante il tragitto, il fascio, si suddivide in
raggruppamenti di fibre sempre più minuti le quali si distaccano, dal condotto primario, quando
attraversano apposite punti di derivazione (plessi, placche, sinapsi). I circuiti derivati si innestano, così in
muscoli specifici, in fibrille muscolari di dimensioni microscopiche. Dalle aree corticali partono milioni di
fibre nervose impacchettati in condotti che ne contengono da 50 a un migliaio.

Ogni fibra nervosa porta una corrente di una determinata frequenza, è tarata, per trasportare proprio
quella corrente di quella frequenza. Parliamo di diverse correnti oscillanti di frequenze diverse,
trasportate, ciascuna, dal suo conduttore appositamente tarato, scorrono su e giù per l’organismo senza
disturbarsi tra loro. E’ stato dimostrato che la frequenza e insieme la forma degli impulsi elettrici
determinano l’esatta via degli impulsi discendenti da uno stesso focus corticale. (W.S.McCulloch).

Il cervello visto come una radio, dove gruppi di neuroni fisicamente distanti si coordinano sintonizzandosi
su determinate frequenze. È questa l'immagine che emerge da uno studio della University of California
(Berkeley) e pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science (Pnas).

La ricerca aggiunge nuove informazioni su come funziona il cervello di fronte a compiti complessi,
come afferrare una palla in movimento. Fondamentali per la sintonizzazione coordinata sarebbero le
oscillazioni dei neuroni corticali. “Uno dei principali problemi delle neuroscienze è capire il meccanismo
che fa agire miliardi di neuroni diversi e indipendenti come un sistema unificato, in grado di agire e
sopravvivere in un mondo complesso”, spiega Jose Carmena, docente presso il Dipartimento di
Energia Elettrica e Informatica di Berkeley.

“La nostra ricerca supporta l'idea che le oscillazioni neuronali abbiano un ruolo fondamentale
nell'organizzare l'attività di singoli neuroni in gruppi funzionali più ampi”. Per il loro studio, i ricercatori
hanno analizzato l'attività neuronale di quattro macachi, due impegnati in compiti di interfaccia cervello-
macchina, due alle prese con compiti di memorizzazione.

I ricercatori hanno osservato la relazione tra la l'attivazione delle cellule nervose e i ritmi corticali in
varie zone del cervello. L'analisi dei dati ha dimostrato che la tempistica dei picchi neuronali è
sincronizzata in diverse aree del cervello sulla base di ritmi corticali identificati da frequenze ben
precise. Per esempio, la frequenza compresa tra 25 e 40 hertz sembra essere particolarmente
importante per l'attivazione di neuroni anche lontani coinvolti nel controllo del movimento e nella
pianificazione.

Due neuroni sensibili a frequenze diverse avranno un'attività elettrica distinta, non importa quanto vicini
essi siano. Viceversa, due neuroni in aree diverse del cervello ma sensibili allo stesso “richiamo”
avranno pattern di attivazione simili.

“E' come una comunicazione radiofonica tra diverse unità impegnate in un'emergenza”, hanno spiegato
gli autori: “Ogni gruppo si sintonizza su una frequenza e ha il suo canale: così non c'è il rischio di
sovrapporsi e si può comunicare anche a distanza”. Secondo i ricercatori, la scoperta potrebbe essere
utile sia per migliorare le performance di interfacce uomo-computer, sia per trovare nuove strategie di
intervento sulle disfunzioni di reti neuronali tramite la stimolazione elettrica.

Un esempio è il trattamento dei disordini del movimento tramite la stimolazione del cervello: di solito
l'azione si concentra su una singola area; i risultati fanno ipotizzare l'efficacia di stimolazioni ritmiche
più leggere su aree diverse (Riferimento: doi: 10.1073/pnas.1008306107 By Giulia Belardelli - Tratto
da galileonet.it). La seguente immagine sintetizza le aree cerebrali coinvolte nei vari processi cognitivi
di un individuo, queste aree emettono specifiche frequenze o onde hertziane.

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Da questi studi e vari lavori ne abbiamo dedotto ed individuato non solo le aree cerebrali coinvolte, ma
le relative frequenze e gli effetti delle stesse sul metabolismo generale. Segue sintesi:

- L’area DELTA COMPRENDE LE FREQUENZE PIU’ BASSE (DA 0,6/0,8 HZ FINO A 4 HZ .


RIENTRANO LE ATTIVITA’ DELL’IPOFISI, EPIFESI, IL CONTROLLO IMMUNITARIO OLTRE ALLA
REGOLAZIONE DELLA FUNZIONALITA’ ESACARDIACA E POLMONARE.

- L’area THETA: DA 4 HZ A 8HZ – REGOLA LE AREE CHE INTERESSANO LE ARTICOLAZIONI,


BRACCIA E GAMBE. FAVORISCE IL RICAMBIO CELLULARE, LA VITALITA’ DELLE CELLULE
(STIMOLAZIONE CELLULARE ORGANICA). ATTIVA IL SISTEMA AUTOIMMUNE.

- L’area ALPHA: DA 8 A 13 HZ – INTERESSA IL SISTEMA SIMPATICO (ACCELLERATORE) E IL


PARASIMPATICO (MODERATORE DELL’ACCELERAZIONE)– STIMOLA L’ATTIVITA’ BIOCHIMICA
DEL CORPO (DEGLI ORGANI INTERNI), LA REGOLAZIONE DEL METABOLISMO E FUNZIONA
SULLE CAPACITA’ COGNITIVE ( ANCHE INTUIZIONE, MEMORIA, CALCOLO E ANALISI).

- L’area BETA (ATTIVITA’ EMOZIONALE): DA 13 HZ A 20 HZ : REGOLA TUTTA LA COLONNA


VERTEBRALE – OGNI VERTEBRA E’ COLLEGATA AD OGNI ORGANO. AGISCE
PREVALENTEMENTE SUL CERVELLETTO(NON SUL CERVELLO) SUL QUADRO EMOTIVO.

Da questo lavoro si intende produrre 4 programmi base specifici per aree di onde hertziane e con il
proposito di rigenerare specifiche funzioni dell’organismo ed estendibili a molti altri di più.

NEL PROGRAMMA 1 - C’E’ UNA SEQUENZA DI ONDE(CRESCENTI E DECRESCENTI) CHE


VANNO, ATTRAVERSO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO, AD ACCORDARE L’AREA ALFA.

NEL PROGR. 2 - C’E’ UNA SEQUENZA DI ONDE (CRESCENTI E DECRESCENTI) CHE VANNO,
ATTRAVERSO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO, AD ACCORDARE DELTA, ALFA E THETA.

NEL PROGRAMMA 3 - C’E’ UNA SEQUENZA DI ONDE (CRESCENTI E DECRESCENTI) CHE


VANNO, ATTRAVERSO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO, AD ACCORDARE DELTA E THETA. IN
QUESTO PROGRAMMA LAVORIAMO SUL PIANO EMOZIONALE FAVORENDO LA PRODUZIONE
DI ENDORFINE E SUL PIANO ORMONALE PERMETTENDO ALLE SURRENALI DI PRODURRE PIU’
SEROTONINA.

NEL PROGRAMMA 4 - C’E’ UNA SEQUENZA DI ONDE CHE VANNO, ATTRAVERSO UN


LINGUAGGIO APPROPRIATO, AD ACCORDARE THETA E BETA (BETA SOLO PER QUEL
RIGUARDA L’EQUILIBRO EMOTIVO).

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La diagnosi e quindi la scelta del tipo di programma da adottare per l’applicazione viene dalla sintesi
della relazione tra le aree coinvolte nel programma e il sintomo diagnosticato.

Gli effetti più evidenti a livello della salute e del benessere sono che col programma 1 si va a
riequilibrare la tensione emotiva, agisce favorendo il rilassamento e il calo dello stress, con il 2 si
favorisce l’attività respiratoria, risultando molto utile anche in caso di problemi allergici, col il 3 si
aumentano le difese organiche e con il 4 decontrarre e rigenerare il sistema muscolare, rinvigorendo la
rispondenza nell’attività fisica. Queste terapie energetiche complementari alla medicina tradizionale,
possono essere praticate senza precauzioni particolari, consigliando comunque il trattamento di ogni
programma ad intervalli di ventiquattro ore.

La macchina
E’ possibile con una discreta conoscenza elettronica sviluppare e costruire un generatore di onde a
ultra bassa frequenza, in grado di stimolare e quindi di aiutare le nostre cellule cerebrali a svolgere il
loro compito dando loro l’energia occorrente che, per svariati motivi legati al nostro modo di vita,
risultano insufficienti. Come sia possibile fare tutto questo è evidentemente coperto dalla riservatezza a
tutela della progettazione in essere. L’azione quindi si sviluppa con programmi dedicati che agiscono su
frequenze che sono proprie del nostro cervello, (alfa, beta, tetha, delta) il quale con questo aiuto, ha la
possibilità di gestire l’attività chimico elettrica del nostro sistema nervoso in modo ottimale e secondo i
parametri del nostro metabolismo. Il generatore non ha effetti collaterali, dato il suo funzionamento non
invasivo, con valori di potenza al di sotto di quelli elencati dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nelle coppe auricolari della cuffia che si posiziona normalmente sul capo, sono inserite delle bobine
attraverso le quali vengono trasmessi con un programma ben definito dei campi elettromagnetici con
frequenze da (0,2 a 25 Hz) ed emissione di onde triangolari e quadre. Queste onde, emesse attraverso
la cuffia con polarità differenti, intervengono in maniera particolare sui neuroni relativi alle frequenze
trasmesse in modo alternato: in polarità negativa calmando e in polarità positiva stimolando.

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Allegati
1) “IL CERVELLO” Tratto dal volume PSICOBIOFISICA – file “Cervello_Todeschini.pdf”
2) Todeschini - Applicazioni delle sue Teorie – “Todeschini_applicato.pdf”
3) PROF. DOTT. ING. MARCO TODESCHINI - APPLICAZIONI E CONFERME SPERIMENTALI DELLA
PSICOBIOFISICA – file “conferme_psicobiofisica_ridotto.pdf”
4) Grafici e mappe estratte dallo studio Large-scale cortical correlation structure of
spontaneous oscillatory activity fatto con strumento - magnetoencefalografia (© Jim
Thompson/ZUMA Press/Corbis)
5) Nonuniform High-Gamma (60 –500 Hz) Power Changes Dissociate Cognitive Task and Anatomy in
Human Cortex – file “Nonuniform High-Gamma.pdf”
6) Università di Pavia, facoltà di Ingegneria – Tesi di Laurea di Francesco Piccolo – “Analisi parametrica
multivariata del segnale EEG per la stima della connettività corticale“- file “Analisi Parametrica.pdf”
7) BASI FISIOLOGICHE DEI SEGNALI BIOLOGICI COMPLESSI di Andrea Brovelli – file “BASI
FISIOLOGICHE.pdf”
8) Università degli studi di Napoli “Federico II” - Tesi di dottorato - FACOLTA’ DI MEDICINA E
CHIRURGIA DOTTORATO DI RICERCA IN – “IMAGING MOLECOLARE XXIV CICLO DIR. PROF. M.
SALVATORE” – relatore Arturo Brunetti, candidato: Ferraioli Marco. – file “Ferraioli_Marco_24.pdf”.
9) “I circuiti cognitivi” di Salvatore Leonardi – “I circuiti cognitivi.pdf”
10) “Correlazioni elettrogenetiche tra foci corticali e scariche bisincrone sottocorticali” – Alberto
Giannelli e e Dario de Martis – Clinica psichiatrica dell’università degli studi di Milano – file “ddm
042.pdf”

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12) J.N. KENION: “Tecniche Moderne di Medicina Elettronica” – Edizioni RED
13) M. TODESCHINI: “Psicobiofisica” – Centro Internazionale di Psicobiofisica – Bergamo
14) M. TODESCHINI: “La Teoria delle Apparenze” – Centro Internazionale di Psicobiofisica-Bergamo
15) G. MANCINI: “Physiologia Nova” – Ed. Vita Sana SA 6932 Breganzona, CH.
16) L. MUTI: “Conoscere la Pranoterapia” – Edizioni KARNAK 5
17) W.EHRMANN, H.v.: LEITNER, W.LUDWIG, M.A.PERSINGER, W.SODTKE, R.THOMAS: “Entwicklung
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19) G. ALTMANN: “Die physiologische Wirkung elektrischer Felder auf Organismen” Arch. Met. Geoph.
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22) N. GEYER, G. FISHER, H. RIEDL, H. STRAMPFER: “The Effects of an Artificial Electroclimate on
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23) E.S.MAXEY: “Critical Aspects of Human versus Terrestrial Electromagnetic Symbiosis”. USNC/URSI-
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