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IL POTENZIALE D’AZIONE

Il potenziale d’azione consiste in una rapida depolarizzazione e inversione del potenziale di membrana. La
depolarizzazione sarà sufficiente ad arrivare al valore soglia, che consiste in una depolarizzazione di 15mV e
scatterà il potenziale.

Caratteristiche del potenziale di membrana:

• Presenta una soglia;

• Segue la legge del tutto o nulla;

• Presenta un periodo di refrattarietà;

• Si propaga senza decremento;

Perché nasce il potenziale solo nelle cellule eccitabili?

Perché le cellule eccitabili hanno i canali ionici voltaggio-dipendenti. Quando la cellula è depolarizzata si
aprono i canali al sodio voltaggio-dipendenti. Quando si raggiunge il valore soglia, il numero di canali al
sodio che si aprono è tale che nella cellula ho un influsso, cioè dall’ambiente esterno entra in cellula sodio,
spinto dal gradiente elettrochimico, poiché l’interno è negativo e fuori è positivo e poiché si ha una
maggiore concentrazione di sodio fuori. Gli ioni attraverso i canali si muovono grazie alla forza
elettromotrice (f.e.m.), cioè la differenza tra il potenziale di membrana e il potenziale elettrochimico dello
ione. Entrando, il sodio depolarizza la membrana, e fa aprire altri canali:

➢ più sodio entra

➢ maggiore è la depolarizzazione;

➢ più canali si aprono

➢ più sodio entra;

➢ ulteriore sodio entra

➢ si innesca quello che prende il nime di ciclo di Hodgkin o feedback positivo.

Perché il potenziale di membrana non raggiunge +45mV, ossia il valore del potenziale di equilibrio
elettrochimico del sodio?

Nel momento in cui i valori di depolarizzazione sono più elevati e persistenti, i canali entrano in uno stato di
inattivazione, cioè in uno stato di impervietà (= non si fanno più attraversare) e non entra più sodio. Nel
frattempo la depolarizzazione ha fatto aprire, con leggero ritardo, i canali voltaggio dipendenti per il
potassio, i quali sono a cinetica più lenta, ossia impiegano più tempo per aprirsi. La conduttanza al potassio
non è subito istantanea come quella del sodio. Il potassio esce, cercando di portare il potenziale di
membrana al proprio potenziale di equilibrio elettrochimico, che è ancora più negativo del valore di
potenziale di membrana a riposo. I canali per il potassio non presentano inattivazione, l’uscita del potassio
permette la ripolarizzazione, ma anche l’iperpolarizzazione. Poi subentra la pompa sodio/potassio che
riporta il sodio fuori e il potassio dentro, e si ripristina il valore del potenziale a riposo. La refrattarietà
dipende dall’inattivazione dei canali.

Fisiologicamente che cosa fa nascere il potenziale d’azione?

I potenziali d’azione nascono nel monticolo assonico, per effetto delle attività sinaptiche. Un neurone riceve
tantissimi input da altri neuroni. Potenziali d’azione si sommano nel monticolo assonico, zona con la
massima densità di canali al sodio voltaggio-dipendenti, quindi è la zona più eccitabile, con il valore soglia
più basso. Se è un neurone efferente sarà il potenziale locale (potenziale piccolo, depolarizzazione creata
dalle sinapsi). Se è un neurone sensitivo, sarà lo stimolo meccanico, chimico ecc, che depolarizza questa
zona (monticolo), e quando la depolarizzazione è sufficiente, si scarica il potenziale d’azione, nasce e si
propaga. Fisiologicamente lo stimolo elettrico è rappresentato da potenziali locali, che si hanno a livello di
recettori, o da potenziali creati dalle sinapsi e si chiamano potenziali post-sinaptici, ma sempre una
depolarizzazione soglia ci deve essere. Il potenziale d’azione è quel messaggio che si propaga senza
decremento, ossia lungo un assone ha sempre la stessa ampiezza. Es: Se inietto corrente positiva in un
punto del neurone, questa si andrà propagando, ma via via che mi allontanando questa andrà scemando. La
corrente incontra una resistenza interna, asso-plasmatica, ed è una resistenza di membrana.

Come fa il potenziale a propagarsi?

L’assone e la membrana delle cellule eccitabili sono stati paragonati ad un circuito resistenza e capacità. Il
fatto che ho un nell’assone punti a potenziali diversi, questo crea delle correnti passive elettrotoniche. Se
ho punti a potenziali diversi, si crea una corrente, veicolata da ioni. Questa corrente creata si propaga, però
più lontano va , più piccola sarà, poiché incontra la resistenza interna assoplasmatica e in più la corrente va
fuoriuscendo.

Quindi, se la corrente va via via diminuendo, come fa il potenziale di membrana ad avere sempre la stessa
ampiezza? Come si propaga?

Se la depolarizzazione è di intensità sufficiente apre, nella zona vicina nella membrana, i canali al sodio
voltaggio-dipendenti; il potenziale d’azione provoca delle correnti passive elettrotoniche che creano
depolarizzazioni sempre più piccole, però esse sono di intensità sufficienti a far si che nella zona vicina si
aprono i canali al sodio voltaggio-dipendenti, quindi si avrà un flusso di sodio e il potenziale rinascerà. Il
potenziale non è lo stesso ma rinasce punto per punto (se la fibra non ha mielina), oppure nascerà e salterà
da nodo di Ranvier a nodo di Ranvier (quando la fibra è mielinica). La mielina è un isolante, dove essa è
presenta, la corrente non si disperde. Le correnti generate dal potenziale d’azione sono sempre di intensità
sufficienti a depolarizzare o i nodi di ranvier (se la fibra è mielinica) o i punti vicino (se la fibra è amielinica).
Le correnti passive si muovono da potenziale più alto verso potenziali più bassi. La refrattarietà fa si che la
propagazione dell’impulso sia unidirezionale. Se deve rinascere punto per punto si impiega tempo, se
invece come nelle fibre mieliniche, la corrente va a distanza, si risparmia tempo, il potenziale in queste fibre
non rinasce punto per punto, bensì nei nodi di Ranvier. L’assone viene paragonato ad un cavo elettrico
sottomarino perché il mare conduce, però ha una resistenza bassissima all’esterno, il cavo avrà una sua
resistenza interna e poi c’è l’isolante che è la guaina. La fibra nervosa è come un cavo: abbiamo una
resistenza interna che è l’assoplasma, una resistenza di membrana e il liquido extracellulare. La corrente si
propaga attraverso le resistenze. La differenza di potenziale tra punti vicini si ha sia all’interno della
membrana, sia all’esterno, quindi le correnti elettrotoniche si propagano sia all’interno sia all’esterno, ma la
direzione va da punti a potenziale più alto verso quelli a potenziali più basso. Il potenziale non torna
indietro perché trova i canali in uno stato di inattivazione. Più la propagazione è affidata a questo processo
passivo (correnti elettrotoniche), più veloce sarà la conduzione, poiché non deve rinascere punto per
punto. Il processo passivo dipende da (costante di spazio).

Distanza alla quale il potenziale mostra un decadimento della sua ampiezza pari al 67%:

λ= √rm/ra

Se inietto corrente in certo punto, si propaga in entrambe le direzioni, incontra una resistenza interna e una
resistenza di membrana attraverso cui si disperde la corrente. La resistenza esterna esiste pure, ma la
consideriamo zero, in quanto è bassissima rispetto a quella interna. La corrente iniettata creerà delle
depolarizzazioni, tanto più bassa è la resistenza interna, tanto maggiore è la resistenza di membrana. Se la
fibra è isolata non ho questa dispersione. Maggiore resistenza di membrana, maggiore lambda, ciò significa
che la corrente andrà lontano, senza essere dispersa. Più grande è l’assone, minore è la resistenza,
maggiore sarà la distanza. La resistenza interna di un assone dipende dal suo calibro, più piccolo è il calibro,
maggiore è la resistenza, minore sarà lambda. La corrente creata dal potenziale d’azione non riesce ad
andare a distanza. Le soluzioni per aumentare la velocità nel mondo animale sono state due:

- Aumentare il calibro dell’assone (invertebrati), assone gigante di calamaro (resistenza interna


bassa e ha un grande lambda);
- Aumentare la resistenza di membrana con la mielina (vertebrati);

La mielina è un vantaggio rispetto ad aumentare il calibro. La mielina è un vantaggio perché fa si che nei
nervi ci sia un numero elevato di fibre. La mielina aumenta la resistenza di membrana.

Perché la propagazione è unidirezionale?

Perché quando tenta di tornare indietro trova la membrana in un periodo di refrattarietà. La conduzione in
una fibra mielinica si dice che è saltatoria, poiché la corrente è capace di creare a distanza la
depolarizzazione.

LEGGI DELLA CONDUZIONE SALTATORIA

• La velocità è Temperatura-dipendente

• Propagazione unidirezionale (fisiologicamente)

• Propagazione bidirezionale (sperimentalmente)

• Integrità anatomica e funzionale

• Velocità proporzionale al calibro della fibra (fibre mieliniche: direttamente proporzionale a r Fibre
amieliniche: proporzionale a radice di r)

Se questi neuroni perdono la guaina mielinica insorge una patologia che è la sclerosi multipla. I Soggetti
che ne sono affetti hanno problemi nel movimento e di comunicazione col corpo. Con la mielina si dice che
c’è un risparmio di tempo e di energia, in quanto la pompa sodio/potassio Lavora solo nei nodi, mentre
nelle fibre amieliniche lavora di più. Risparmio di tempo in quanto la Conduzione è più veloce.

La propagazione della corrente in una fibra nervosa è influenzata da r(a) e r(m)

ΔV(m) = I x r(m)

La velocità di conduzione è temperatura dipendente. Negli anfibi la velocità di propagazione è minore


Rispetto nei mammiferi, poiché c’è una minor agitazione delle molecole e quindi c’è una maggiore
Resistenza interna. Un anfibio, infatti, avverte e risponde ad un pericolo con più lentezza rispetto ad Un
mammifero che, invece, ha una velocità di conduzione maggiore, organizza una risposta in tempi Più veloci.
I rettili abitano all’equatore, ai tropici, dove la temperatura è più alta, così anche la Propagazione dei loro
segnali è più veloce e possono competere con i predatori. Quindi la velocità di propagazione nelle fibre
mieliniche è temperatura dipendente. Fisiologicamente La propagazione è unidirezionale, poiché nelle fibre
afferenti o sensitive (dalla periferia portano L’impulso al centro), il potenziale nasce nel recettore e non può
tormare indietro per via della Refrattarietà; artificialmente, se in un laboratorio prendo un pezzo di nervo e
lo stimolo, il potenziale può andare in entrambe le direzioni (la propagazione sperimentale è bidirezionale),
fisiologicamente non può accadere poiché esiste la refrattarietà. Si dice altresì, che la propagazione
dipende dall’integrità anatomica e funzionale. Ad esempio, se ho Una lesione in una fibra nervosa, il
potenziale arriverà dove c’è la lesione e non salta. Per integrità Funzionale intendiamo che se c’è un tratto
di fibra, che ad esempio viene portato ad una temperatura Più bassa, la propagazione è più lenta e
addirittura la possiamo bloccare, poiché a temperature più Basse l’attività della nostra pompa diminuisce.
Noi possiamo bloccare funzionalmente la propagazione. Lo stesso principio di quando sentiamo Freddo e
percepiamo meno dolore, dovuto alla diminuzione dell’attività della pompa. Quando la Pompa è ridotta in
attività, la cellula si depolarizza, e questa depolarizzazione blocca il passaggio Della corrente. Quando
dobbiamo subire un intervento ai denti, il dentista effettua un’anestesia locale, inietta una sostanza in una
porzione del nervo trigemino, che va a bloccare i canali al sodio voltaggio-dipendente e quindi blocca la
conduzione.

La conduzione, quindi, dipende da:

- Integrità anatomica;
- Integrità funzionale;

La velocità di propagazione dipende dal calibro della fibra.

Le fibre mieliniche non hanno tutte lo stesso calibro, possono avere un calibro che va dai 20 ai 30 Micron.
Maggiore è il calibro, maggiore è la velocità. Le fibre più grandi, che hanno calibro anche di 20 micron, e
velocita che arriva a 120 m/s, sono le fibre che controllano i muscoli, e sono anche le fibre che provengono
da recettori muscolari e articolari e mi danno la sensazione dell’equilibrio. In esse, la velocità di
propagazione è proporzionale al raggio. Le fibre amieliniche come velocità sono più lente, sono collegate ai
visceri e portano informazioni di dolore. Nelle fibre amieliniche, la velocità di propagazione è proporzionale
alla radice del raggio.

ULTERIORI CHIARIMENTI CIRCA IL POTENZIALE D’AZIONE:

- La resistenza interna è dovuta alla struttura dell’assoplasma e dal calibro;


- La velocità di propagazione è temperatura-dipendente, poiché a basse temperature la resistenza
interna è minore. Alle alte temperature le molecole del fluido si muovono maggiormente e quindi
gli ioni sono agevolati a creare queste correnti passive.

COMUNICAZIONE TRA LE CELLULE

 Giunzioni comunicanti
 Segnali dipendenti dal contatto intercellulare
 Comunicazione locale
 Comunicazione a distanza

Alla base dell’omeostasi, della salute dell’organismo vi è la comunicazione tra le cellule. Le cellule hanno
bisogno di comunicare tra di loro. Possiamo avere comunicazioni a contatto diretto, addirittura si può dire
comunicazione tra i citoplasmi, che sono le giunzioni comunicanti. Possiamo anche avere una
comunicazione da contatto, tra una cellula e un’altra. Possiamo avere una comunicazione per mezzo di
mediatori che agiscono localmente, vicino le cellule che li producono. Possiamo altresì avere una
comunicazione a distanza, o tramite neuroni (messaggi elettrici) o tramite mediatori chimici che si
chiamano ormoni.

GIUNZIONI COMUNICANTI

I citoplasmi comunicano attraverso queste giunzioni gap. Esiste tra le due cellule una proteina che si chiama
connessone. Ogni connessone è costituito da 6 subunità di connessina. Nella membrana ho queste unità di
connessina, disposte in modo tale che vanno a formare un poro all’ interno. Il connessone di una cellula si
dispone di fronde al connessone di un’altra cellula vicina, formando un vero canale intercellulare. Quando il
canale è aperto, i citoplasmi delle due cellule comunicano. Queste giunzioni comunicanti rappresentano il
massimo nella rapidità della comunicazione. Questi canali sono piccoli, e quando sono aperti, vengono
attraversati da ioni ( quindi corrente nascita di potenziale) oppure piccole molecole (messaggeri )ecc.
Queste giunzioni rappresentano una via di connessione elettrica e anche metabolica, poiché il secondo
messaggero che si forma in una cellula può diffondere attraverso il canale, passare nell’altra cellula e
trasferire il segnale. Questi canali hanno una bassa resistenza elettrica in quanto si fanno attraversare. È
come se le due cellule funzionassero assieme.

SEGNALE DA CONTATTO

Ad esempio, molecole di adesione richiedono l’interazione tra proteine di membrana, di due cellule vicina.
SEGNALE PARACRINO  una cellula rilascia un mediatore chimico che ha come bersaglio una cellula vicina.

COMUNICAZIONE A DISTANZA

Si ha attraverso gli ormoni, che vengono rilasciati nel sangue e giungono nelle cellule target, e anche
attraverso impulsi nervosi. Ogni funzione fisiologica è sottoposta ad un duplice controllo: nervoso e
ormonale.

Che differenza c’è tra messaggio nervoso e messaggio chimico?

Il messaggio elettrico è rapidissimo, però dura poco. Il messaggio elettrico è sempre mio. Il potenziale
d’azione e ha sempre la stessa ampiezza. Il messaggio elettrico riesce a regolare attraverso diverse
frequenze di scarica.

Il controllo chimico, attraverso mediatori chimici, ossia ormoni, sarà più lento, però dura a lungo. Questo
controllo è specifico poiché vi sono tantissimi mediatori chimici, ognuno dei quali regola una sola attività
attraverso il legame specifico con il proprio recettore.

Messaggi elettrici e chimici: caratteristiche

CHIMICI:

 Lenti, risposte ritardate


 Effetto prolungato e duraturo
 Altamente specifici
 Moltissimi mediatori

ELETTRICI:

 Rapidi, risposte veloci


 Effetto di breve durata
 Unica forma PdA
 Differenti vie e differenti frequenze

MEDIATORI CHIMICI

Vengono classificati come:

- Mediatori sinaptici
- Neurormoni
- Ormoni propriamente detti
- Mediatori locali (Citochine)
- Ferormoni

MEDIATORI SINAPTICI

I mediatori sinaptici sono quelli che il neurone rilascia a livello delle sinapsi, nelle terminazioni, quando
arriva un potenziale d’azione. Ci saranno neurotrasmettitori quando hanno la funzione di far nascere un
potenziale d’azione nell’elemento post sinaptico. I mediatori sinaptici possono essere neurotrasmettitori o
neuromodulatori (influenzano il potenziale di membrana nella cellula post sinaptica).

Quindi, i mediatori sinaptici possono essere: neurosmettitori, deputati a far nascere il potenziale d’azione;
neuromodulatori.

NEURORMONI - Mediatori chimici, sintetizzati dai neuroni, e riversati nel sangue

MEDIATORI LOCALI - Ad esempio l’istamina, che viene rilasciata durante l’infiammazione e determina una
vaso-dilatazione localmente. Ulteriore esempio sono le citochine (la maggior parte sono fattori di crescita).
FERORMONI - Agiscono all’esterno dell’organismo, trasmettono il segnale ad altri organismi, come:

- Segnali di allarme (antopleurina anemoni)


- Segnali di accoppiamento (grassi insaturi, terpenoidi rilascio di gameti)
- Segnali d’insediamento (homing del salmone)
- Metamorfosi

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