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POTENZIALI SINAPTICI

Quelli d’azione dipendono dal funzionamento dei canali attivi voltaggio dipendenti, mentre
adesso abbiamo canali attivi a porta chimica, la cui apertura è comandata dalla
comunicazione diretta o indiretta con il ligando (sostanza lasciata in corrispondenza delle
sinapsi chimiche). Il potenziale d’azione si propaga ma non manifesta delle variazioni
(l’intensità delle oscillazioni è sempre uguale), ma non è così per i potenziali sinaptici, che
sono graduati (e non “tutto-nulla”): il potenziale può essere piuttosto intenso in
corrispondenza della sinapsi, e man mano che ci allontaniamo da essa, l’intensità e
l’oscillazione diminuiscono (si propaga con decremento). Sono legati all’ingresso e alla
fuoriuscita di ioni.

La depolarizzazione è chiamata potenziale post sinaptico eccitatorio (excitatory postsynaptic


potention), la membrana si è depolarizzata e ci avviciniamo al valore soglia; questo prevede
l’ingresso di ioni positivi (ioni sodio).
L’iperpolarizzazione genera un potenziale postsinaptico inibitorio, l’esatto opposto.

L’ampiezza di questi potenziali dipende dalla quantità di calcio (mediatore chimico).


Perché abbiamo questa relazione? Più mediatore chimico rilascio, più recettori attivi attivo
(perché il mediatore si lega e interagisce con i recettori) e più canali apro, facendo entrare di
conseguenza ioni sodio; l’oscillazione, dunque sarà maggiore, dovuta all’ingresso di ioni
positivi. In sintesi, aumentando l’attività recettoriale, si modifica l’oscillazione.

Abbiamo il milli mole, uguale a 10-3 , una nano mole è uguale a 10-12 , una micro mole 10-6

È il calcio che determina la liberazione del mediatore chimico (ricordiamo che il calcio, nel
funzionamento della sinapsi, quando entra nella cellula, le vescicole si immobilizzano, si
avvicinano alla terminazione presinaptica, si fondono con la membrana e il mediatore
chimico esce fuori e si diffonde).

RECETTORE METABOTROPICO
Immaginiamo che il recettore e il canale non stiano nella stessa molecola; dobbiamo dunque
immaginare un’altra procedura. Affinché si apra il canale ionico, deve essere informato
tramite la trasduzione del segnale sulla membrana. Il legame tra il ligando e il recettore deve
essere comunicata dal canale ionico (a porta chimica), aprendosi. Come arriva il segnale? Si
deve generare una risposta da parte della cellula, un secondo messaggero (meccanismo
utilizzato da molti ormoni), attraverso la quale si ottiene una riposta biologica, ovvero
l’apertura del canale. Il segnale che porta alla modificazione della modificazione del canale
deve portare alla fosforilazione o alla metirilazzione. Risponde attraverso proteine speciali,
G, associate ad un nucleotide, che hanno un movimento sulla membrana. Una parte della
proteina si stacca, viaggia sulla membrana e si lega ad un enzima, attivandolo; l’enzima
attivato si chiama adenilato ciclasi, che catalizza la formazione di un secondo messaggero
(amp ciclico, mentre il primo era NE, l’ormone noradrenalina), il quale attiva una cascata di
eventi intracellulari che viene attuata a carico di oarticolari tipi di proteine, le chinasi. Questa
attivazione a cascata alla fine determinerà la fisforilazione di questo canale.
Quando il fosforo arriva sul canale potassio, quest’ultimo si chiude (fosforilazione del
canale). Cosa determina questo? Si depolarizza, poiché chiudendo il canale potassio, non
escono ioni potassio, che accumulandosi, arricchiranno l’interno della cellula di positività. Ma
è un processo più lento.
Dunque questi recettori, per la loro attività, impiegano più tempo rispetto a quelli ionitropici.

Se invece avessero mantenuto più a lungo aperto il canale potassio, l’effetto sarebbe stato
una iperpolarizzazione, poiché la cellula avrebbe perso ioni positivi.

Molte cellule producono proteine (enzimi), che non sono subito attivi. L’attività enzimatica
deve essere tenuta sotto controllo, poiché potremmo avere la catalisi di eventi non voluti.
Vengono mantenuti nella cellula sotto forma di precursori, e vengono attivati rimuovendo dei
residui di amminoacidi.
Se noi avessimo un certo ormone, come quello della crescita, esso deve essere liberato, ma
anche controllato. Se non fosse controllato, la crescita non sarebbe normale. Quindi si
avrebbero risposte cellulari inattese e non volute. La crescita incontrollata potrebbe portare
al gigantismo, o la poca crescita potrebbe portare al nanismo ipofisiario. Dunque gli ormoni,
così come gli enzimi, devono essere regolati in maniera molto fine. Ciò avviene anche per
cambiare la frequenza dell’attività cardiaca.
Il lavoro e l’effetto, dunque è indiretto e mediato tramite questo meccanismo di trasduzione.

(Acetilcolina come mediatore chimico tra le giunzioni neuromuscolari, il recettore è


ionotropico; un recettore del genere, nell’apprendimento preferisce lavorare con meccanismi
sinaptici con recettori metabotropici, poiché l’apprendimento è un processo più lento; le
catecolamine entrano in gioco in alcuni cambiamenti di stato, come dal sonno alla veglia, un
fenomeno che presuppone meccanismi sinaptici molto lenti; quindi tutto dipende dalla
funzione)

Tutte le risposte cellulari devono prevedere questo tipo di interazioni. Nella sinapsi
dobbiamo prevedere l’esistenza di un elemento presinaptico e di uno postsinaptico. Per farla
funzionare occorre che arrivi il potenziale d’azione. Appena arriva, si aprono i canali per il
calcio voltaggio dipendenti, il calcio entra (spinto dal suo gradiente) libera e destabilizza il
reticolo tridimensionale che tiene insieme le vescicole, che si allineano sulla membrana e si
fondono, cosicché il recettore attua l’esocitosi.
Il mediatore chimico non può rimanere allo stato sinaptico. Perché? L’effetto postsinaptico
perdurerà poiché se lo lasciamo nello spazio sinaptici, l’effetto si manterrà per un tempo più
lungo. Noi utilizziamo ciò come target terapeutico: inibizione del distacco della decaptazione
del mediatore chimico si una in farmaci che amplificano l’effetto del mediatore chimico (si fa
lavorare il gaba nei farmaci epilettici, al contrario si utilizza il meccanismo opposto per la
depressione con la serotonina e la noradrenalina, in modo che non vengano decaptati).
Ilmediatore chimico, una volta svolta la sua funzione, deve dunque distaccarsi. Si stacca dal
suo recettore e viene ricaptato di nuovo dentro in due modi: o come tale o può essere
degradato enzimaticamente, recaptando i costituenti, che vengono sintetizzati da capo e
formando delle vescicole. Gli enzimi che possono essere utilizzati per risintetizzare il
mediatore chimico si trovano nel corpo cellulare.
Acetil colina degradata dall’esterasi molto velocemente
Acetil transferasi la risintetizzerá
Il primo trasmettitore ad essere stato scoperto fu l’acetilcolina: si stava controllando il battito
del cuore della rana, e come esso veniva propagato. Un professore universitario sognò un
esperimento: prese un cuore di rana a cui era legato un nervo vago, e si acccorse che
siptinolando elettivamente questo nervo, il battito rallentava. Fece la stessa cosa con un
cuore senza il nervo, e ottenne l’effetto opposto. Ad un certo punto vide che quello collegato
con nervo rallentava, così come quello senza nervo. Quindi capi che c’era una sostanza
rilasciata e diffusibile , chiamata sostanza vagale, che venne identificata anni dopo come il
nervo vago.
Il nervo vago infatti riduce il battito cardiaco.
Negli anni 50 , dei giovani ricercatori svedesi scoprirono che esponendo regioni del cervello
di ratto, alcuni neuroni cominciavano a emettere fluorescenza, mappando queste regioni e
individuiamo cellule che producevano ormoni. Quindi la presenza dei neuroni vennero
associati all’attività chimica, e quindi ai mediatori chimici. Queste sinapsi possono essere
aggredire farmacologicamente, infatti i farmaci creati possono agire sulle patologie che vi si
vengono a sviluppare. Immaginiamo che un mediatore chimico non venga rilasciato in
quantità adeguate. Si otterrà lo stesso effetto grazie ad un agonista (che agisca proprio sul
quel recettore, che mima l’effetto del mediatore).
La cioccolata, e dunque il cacao, è ricco di triptofano, per cui quando noi assumiamo il
cioccolato, abbiamo quello strano effetto di benessere, dovuto al rilascio di serotonina.
Quando è troppo accentuato, avremo dei problemi.
S S R I: farmaci che agiscono selettivamente sia sulla serotonina che sulla noradrenalina

Agendo su diversi ambiti della sinapsi chimica possiamo creare dei farmaci. Possiamo
anche avere degli effetti deleteri.
L’eccesso di rilascio di serotonina (ecstasy, MDMA) ha effetti devastanti

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