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(pag. 35-53)
La percezione del nostro corpo il risultato dellintegrazione fra diverse informazioni
sensoriali.
Le molteplici rappresentazioni che possediamo del nostro corpo sono di natura
multisensoriale, e hanno la funzione di renderci consapevoli di come siamo fatti, della
posizione dei nostri arti e di come li stiamo muovendo.
dopo la crisi. La mappa riduce la tridimensionalit del corpo ad una sola dimensione.
Figura 1.1
I diversi distretti corporei occupano territori corticali di estensione differente e che,
soprattutto, non corrispondono necessariamente alla reale estensione della parte
corrispondente. Le cortecce dei due emisferi somatosensoriali sono in costante
comunicazione fra di loro attraverso fasci di fibre dette callosali che collegano regioni
omologhe nei due emisferi cerebrali. Le distorsioni della rappresentazione corporea
legate alla rappresentazione del corpo disponibile nella corteccia somatosensoriale
primaria, in una certa misura esistono e possono creare illusioni tangibili nella
percezione del nostro corpo.
Lillusione di Weber: se tocchiamo due punti A e B rispettivamente alla stessa
distanza, sul dito o sul braccio, percepiremo i due punti come pi distanti sul dito in
quanto una zona ad alta densit di recettori sensoriali, mentre sul braccio che invece
una zona a bassa densit. Nello stimare la distanza fra due punti sulla cute la mente
sembra utilizzare, almeno in parte, la metrica distorta disponibile al livello della
corteccia somatosensoriale , lanomala rappresentazione del corpo disponibile nella
corteccia somatosensoriale in una certa misura in grado di influenzare alcune delle
nostre percezioni corporee.
Eppure nella vita di tutti i giorni non crediamo che il dito indice occupi una superficie
superiore a quella del braccio. Questo perch la geometria del corpo (ovvero la
definizione delle sue propriet metriche come la lunghezza o lestensione), la
mereologia del corpo ( ovvero la sua differenziazione in parti categorialmente
distinte) e la topologia del corpo (ovvero la specificazione delle relazioni spaziali fra
le parti stesse) siano il prodotto di uninterazione di informazioni multisensoriali e
motorie e in questo senso non si possa ridurre il corpo alle sole sensazioni che
ricaviamo dai sensi corporei.
I due neurologi inglesi Head e Holmes (1911) hanno suggerito che la nostra mente
possieda almeno
due rappresentazione largamente inconsapevole, basata su informazione
prevalentemente
propriocettive e motorie, finalizzata soprattutto al controllo dellazione. Dallaltro una
rappresentazione pi consapevole, largamente fondata su base visiva e finalizzata
soprattutto alla
nostra consapevolezza corporea. Diversi autori hanno associato al primo tipo di
rappresentazione:
schema corporeo, mentre al secondo tipo di rappresentazione hanno associato
lespressione
immagine corporea. Un disturbo allo schema corporeo la deafferentazione
periferica mentre
dellimmagine la deafferentazione centrale (dopo un danno alla corteccia
somatosensoriale
primaria e secondaria perdono la sensibilit somatosensoriale per uno o pi distretti
corporei
controlaterali alla lesione). Alcuni autori hanno suggerito ad esempio che entrambe
queste
rappresentazioni del corpo debbano essere ricondotte a una rappresentazione unica e
geneticamente
determinata. Altri invece hanno proposto che sia possibile unulteriore suddivisione
allinterno del
concetto di immagine corporea fra gli aspetti pi strettamente legati alle conoscenze
esprimibili su base verbale (semantica del corpo).