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APPUNTI STORIA

I patti Lateranensi
Suscitarono aspre critiche anche da esule don luigi sturzo.
Furono sin accordo tra stato italiano, partito fascista e santa sede, stato del vaticano x risolvere la questione
romana 1870 ovvero che separava la chiesa cattolica dallo stato italiano dopo la breccia di porta pia, papa pio
9 si dichiara prigioniero politico dello stato italiano e rifiuta ogni intesa con esso fino a non expedit 1874. I
tentavi di trovare un accordo erano già iniziati nel 1926 e andarono avanti per due anni e mezzo e sfociarono
nell’11 febbraio 1929 data della firma dei patti che prendono il nome dal palazzo del alterano dove vennero
firmati. Le parti fondamentali dei patti sono 3 :
1) trattato internazionale—>i due stati si riconoscono a vicenda
2) convenzione finanziaria—> lo stato italiano si impegna a risarcire la chiesa per l invasione nel 1870, per la
perdita di territori e immobili acquisiti dallo stato italiano
3) concordato—>si regolano i rapporti tra lo stato italiano e quello vaticano, ad esempio si stabilisce che la
religione cattolica fosse religione di stato (gia nello statuto Albertino c’era stato confessionale), che dovesse
essere insegnata nelle scuole di ogni ordine e grado, si sancì il valore civile del matrimonio religioso e si
stabilì la sopravvivenza dell’azione cattolica in cui venne assorbita anche la FUCI (federazione degli
universitari cattolici); quindi di fatto si accetta la sopravvivenza di un organizzazione giovanile cattolica che
fosse indipendente da quella dell’opera nazionale balilla e dai GUF ( gruppi universitari fascisti). Nella
nostra costituzione attuale il concordato è accettato dall’articolo 7 che recepisce questi regolamenti anche se
si chiarisce che eventuale modifica di questo concordato non comporta una modifica costituzionale e il
concordato è stato modificato nel 1984 quando la religione cattolica ha smesso di essere religione di stato.
Mussolini si presenta come colui che dopo 60 anni è riuscito a mettere fine alla questione romana, lo stesso
Pio XI saluta i patti lateranensi come un fatto epocale.

Politica economica
Nell’estate del 1925—> svolta dal punto di vista economico, che determina un forte intervento dello stato
nell’economia (Politica dello stato imprenditore).
Italia doveva diventare un regime autarchico ovvero in grado di provvedere da se alle proprie esigenze.
Il ministro delle finanze De Stefani (politica liberista) è sostituito da Giuseppe Volpi .
Nueva politica è incentrata su 4 punti:
1) Protezionismo—>politica economica che mira a proteggere le merci locali rispetto alle merci provenienti
dall’estero, ad esempio aumentando i dazi doganali=> rapporti internazionali sempre più tesi.
2) Deflazione—> processo contrario all’inflazione, ovvero tenta di combattere l’innalzamento dei prezzi
attraverso la riduzione della domanda => una riduzione dei salari=> rendere più difficile il ricorso al credito
soprattutto degli istituti bancari. Nonostante sia svantaggiosa per i consumatori viene applicata per
stabilizzare la moneta, per impedirne una svalutazione eccessiva.
3) Stabilizzazione monetaria—> attraverso ad esempio la rivalutazione della lira per raggiungere quota
novanta ( 90 lire corrispondessero a 1 sterlina inglese),
4) Interventismo statale—>intervento dello stato nei processi economici, tra i più importanti vi sono: il dazio
sui cereali e la battaglia sul grano, per rendere il paese autosufficiente nella produzione del grano=>
ampliamento delle superfici coltivabili ( attraverso bonifica di zone paludose, ad esempio quella dell’Agro
pontino) e impiego di tecniche più avanzate.
A partire dagli anni 30, con la crisi del 29 che colpì il sistema americano e quindi anche le banche americane
la parola d’ordine del sistema italiano diventa autarchia, ovvero autosufficienza interna raggiungibile
limitando le importazioni e affermando il ruolo centrale dello stato nel sostegno alla produzione. Strumenti
per il raggiungimento dell’autarchia:
- intervento maggiore diretto e indiretto dello stato nell’economia, stato imprenditore.
- Sviluppo dei lavori pubblici ( politica simile adottata in Germania e USA)
- Istituzione dell’IMI (istituto mobiliare italiano) fondato nel 1931 era un istituto di credito pubblico che si
sostituiva alle banche nel dare sostegno alle industrie in difficoltà; e dell’IRI (istituto per la ricostruzione
industriale) fondato nel 1933 diviene l’azionista di maggioranza delle banche in crisi, salvando molte
imprese italiane grazie ai finanziamenti pubblici => acquistò il controllo di grandi aziende italiane come
l’ILVA, le acciaierie di Terni, l’Ansaldo; doveva essere inizialmente provvisoria ma non fu cosi.
Il corporativismo
Linea economica che si pone come terza via al liberismo e al comunismo.
Si incentrava sulle corporazioni (derivano dalle arti dei mestieri nel medioevo) termine che voleva
rappresentare diverse associazioni produttive, far si che l’economia dello stato fosse gestita direttamente dai
produttori in concerto con l’ideale dello stato=> gestione diretta dell’economia da parte delle categorie
produttive organizzate in corporazioni distinte per settori di attività e comprendenti lavoratori e imprenditori.
Enunciate in modo ufficiale nella Carta del lavoro 1927.

Politica estera
Tra gli anni 20 e 30 anche in politica estera ci fu una forte frattura, cambiamento della politica fascista.
Negli anni 20 c’è una situazione poco chiara, l’Italia segue in particolare 3 direttrici:
1) quella dei Balcani—>rafforzarsi all’interno di questa macro-regione, divisa dall’Italia dal mar adriatico,
attraverso accordi frammentari, non organici. Il primo accordo fu con la Jugoslavia 1924 (riprendeva il
trattato di Rapallo del 20) in cui l’Italia rinunciava a parte della zona costiera della Dalmazia, ma
acquisiva la città di Fiume=> vittoria straordinaria che mette fine al mito della vittoria mutilata. Altri
paesi interessati dalla presenza Italiana erano l’Albania, un piccolo stato nato nel 1912 di cui l’Italia
aveva assunto il protettorato durante la prima guerra mondiale e che fu da essa abbandonata nel ’20,
l’Italia stringe in questi anni alcuni accordi con questo stato ma solo nell’aprile del ’39 l’Italia invaderà
l’Albania e la trasformerà in uno degli stati appartenenti all’impero fascista. La presenza italiana
interessa anche la Grecia, con cui l’Italia aveva avuto già tensioni dalla guerra con l’impero ottomano
per la Libia perché aveva portato all’occupazione di alcune isole del dodecaneso, rivendicate anche dalla
Grecia; episodio fondamentale è il bombardamento da parte di alcuni reparti della marina italiana
dell’isola di Corfù, che mise l’Italia in forte tensione con la Grecia ; l’invasione italiana della Grecia
fallito ci sarà poi a ottobre ’40.
2) Mediterraneo—> la retorica fascista lo vedeva come il “mare nostrum” di memoria romana, il fascismo
vuole far si che il mediterraneo torni ad essere esclusivamente italiano, ma cosi non poteva essere perché
la flotta che imperava su questo mare dal 700 era quella inglese.
3) Consolidamento coloniale—> l’obbiettivo fu quello della pacificazione della Libia (conquistata
dall’Italia nel 1911-12) perche dall’invasione italiana in poi la libia non accettò la situazione e diverse
tribu libiche tentarono di scacciare gli italiani, la regione che creò più problemi fu la Cirenaica, che il
fascismo tentò di “pacificare” bombardandola e deportando diverse persone in campi di concentramento
creati sulle coste libiche a partire dal 1923 con il governatore Volpi e poi con i successivi ad esempio
Badoglio e Rodolfo Graziani che portarono avanti la pacificazione della Libia fino al 1930 in maniera
violenta, anche con l’uso dei gas asfissianti. Dopo gli anni 30 la politica fascista cambia il Libia,
addirittura Mussolini si pone come capo dell’islam.
Accordi di Locarno (svizzera) 1925—> siglati tra Italia, Gran Bretagna, Francia, Belgio e Germania,
riguardano i confini stabiliti a Versailles che questi paesi si impegnano a rispettare (in particolare quelli tra
Francia, Belgio e Germania mentre Italia e Gran Bretagna fanno da garanti); questi accordi sottolineano
come l’Italia in realtà non assuma in davvero un ruolo da protagonista.

Svolta degli anni 30


L’Italia lancia questa politica di creazione dell’impero, dirigendo le sue mire espansionistiche verso l’unico
regno africano indipendente non ancora colonizzato, ovvero l’Etiopia. Per aggredire un regno indipendente, i
fascisti devono preparare il terreno almeno culturalmente. Convinzione di Mussolini era che un aggressione
all’Etiopia non avrebbe scatenato una reazione di Francia e Inghilterra e quindi della società delle nazioni,
perche esse avevano ancora i loro interessi coloniali e qui di non potevano mettersi contro l’Italia, ma anche
perche era importante mantenere buoni rapporti con l’Italia per mantenere la pace in Europa; in realtà questa
convinzione fu fondata ma fino ad un certo punto perché questi due stati non poterono fare finta di nulla
anche perché l’Etiopia era parte della società delle nazioni, anche se è vero che le sanzioni che quest’ultima
si limito a dare furono economiche e del tutto risibili.
Nel 1934 Mussolini decise di conquistare l’Etiopia partendo dalla base coloniale che l’Italia già possedeva
ovvero la Libia, Somalia e Eritrea; le truppe italiane guidate dall’ex vicegovernatore della Libia, Rodolfo
Graziani, invasero l’Etiopia dalla Somalia già da ottobre 1935, senza dichiarazione di guerra e quindi
violando le norme della Società delle nazioni. Il comando supremo venne affidato ad Emilio de Bono, e
successivamente al capo di stato maggiore Badoglio, già governatore della Libia; pochi giorni dopo la soc.
delle nazioni da sanzioni economiche vietando la vendita all’Italia di beni militari, prestiti ed esportazione di
materie prime. Il Negus, re di Etiopia, fugge a Londra. Tuttavia l’Italia poteva andare oltre queste sanzioni
perche USA e Germania non facevano parte della soc. nazioni, queste misure accrebbero quindi solamente il
vittimismo della retorica fascista. La retorica fascista presentava le potenze plutocratiche ( plutocrazia—>
potere della ricchezza), che si sono arricchite con i domini coloniali vogliono impedire all’Italia proletaria
(recuperata da discorso di pascoli, x guerra libia ), questa retorica ebbe successo. Per rispondere a queste
sanzioni Mussolini lancia le cosiddette “giornate della fede” in cui i cittadini erano incitati a donare l’oro alla
patria, molto spesso fondendo fedi nuziali. Nel maggio 1936 Mussolini dichiara la conquista dell’Etiopia e la
nascita dell’Impero dell’africa orientale italiana, dal 1936 si conteranno anche gli anni oltre che dalla nascita
di Cristo e dalla marcia su Roma anche dall’istituzione di quest’Impero, e Vittorio Emanuele III assume la
corona di imperatore d’Italia e quindi anche di Etiopia.
Una delle conseguenze più drammatiche della guerra di Etiopia fu l’allontanamento definitivo da Francia e
Inghilterra e l’avvicinamento alla Germania, avvicinamento che prima non era scontato perché i rapporti tra
queste due nazioni nei primi 3 anni non furono affatto semplici, anche perché Hitler ispirò da subito la sua
politica estera al rifiuto dei trattati di Versailles e alla creazione di una Germania che unisse tutti i territori
tedeschi, rivendicando alcune regioni italiane come Alto Adige e Brennero. Per sugellare questo
avvicinamento in funzione anti-soc. delle nazioni fu il patto di amicizia conosciuto come “Asse Roma-
Berlino” , da un lato Mussolini sperava di usare l’alleanza con Hitler come minaccia per ottenere delle
garanzie da Francia e Inghilterra dall’altro la Germania voleva affermarsi come nuova grande potenza; dal
33, ovvero dal governo di Hitler la Germania fu anche lanciata da una politica economica tutta incentrata sul
potenziamento militare che doveva per forza avere come fine quello di una guerra. Il suggello definitivo di
questa alleanza furono le “leggi razziali” che l’Italia varò nel 1938, prese in totale indipendenza da Berlino e
in modo improvviso poiché il fascismo inizialmente era stato appoggiato anche da ebrei, quindi il razzismo
fascista si andò creando soprattutto negli anni 30. I papi che si opposero a queste leggi furono Pio XI, che
pero mori poco dopo, e papa Pio XII in cui in un enciclica 1939 “Summi pontificatus” si schierò contro ogni
discriminazione razziale.
Le leggi razziali
Anticipate nel luglio del 1938 da un articolo sul giornale di Italia intitolato “ il fascismo e i problemi della
razza” in cui si affermava la necessità da parte del fascismo di porsi il problema della razza, termine che
circolava nell’ambiente pseudo-scientifico. Secondo queste teorie il fascismo doveva schierarsi dalla parte
della cosiddetta razza pura, ovvero quella ariana. Nell’agosto 1938 venne pubblicato il “manifesto della
razza”. Tra settembre e ottobre 1938 il Gran Consiglio del Fascismo propose a Mussolini e al re Vittorio
Emanuele III il testo delle leggi, che furono da questi approvate. Restarono in vigore fino al gennaio 1944 ,
quando il governo Badoglio emise un decreto regio con cui le abolì.

La crisi del ’29


Crollo della borsa di Wallstreet, culmine della crisi
Anni 20 crescita economica importante negli USA, il cui crollo, essendo diventati una potenza mondiale
provocherà anche il crollo delle potenze europee.
A pagarne le spese fu l’economia tedesca, che era riuscita a rialzarsi dopo la guerra grazie ai finanziamenti
americani, il crollo americano fu poi un’agevolazione alla salita al potere del nazismo.
Anche gli USA conobbero il fantasma della paura rossa, movimenti di questo tipo vennero pero brutalmente
repressi. ( banca vista come un mostro che gli uomini non possono tenere sotto controllo).

Situazione degli USA durante i roaring ‘20s


Consacrazione della solita di massa.
Gli USA furono una delle potenze più importanti durante il conflitto, diventano la prima potenza mondiale,
anche perche la guerra non ha toccato il suo territorio ne la sua economia, anzi ha prodotto un enorme credito
nei confronti di essa, poiché gli USA fornirono massicci prestiti a moltissime potenze europee.
I primi anni di questo decennio furono quindi caratterizzati da una grande crescita economica, che provocò
una trasformazione radicale anche nella società e nello stile di vita, proprio in questi anni si diffonde il mito
dello stile di vita americano, caratterizzato dall’affermazione della società di massa, ovvero l’intera
economia si regge sul principio che essa debba trasformare l’americano medio in un consumatore di massa
(diffusione delle campagne pubblicitarie, nascita dei grandi magazzini, pagamenti rateali che permettono
anche a cittadini meno abbienti di permettersi certi beni), in questo periodo si affermano elettrodomestici,
radio, automobili, in particolare la Ford (macchina dell’operaio), sono gli anni dell’elettrificazione del paese,
del cinema, delle sale da ballo. Stile che accompagna il progresso americano ma che determina degli
squilibri sociali che determineranno poi una crisi.
Politicamente gli anni ’20 furono segnati dal dominio del partito repubblicano guidato non più da Wilson
(uscito nel ’21) ma da 3 presidenti: Harding, Coolidge e Hoover che divenne poi un po il capro espiatorio
della crisi del ’29 che resse fino al ’33 in seguito a cui fu eletto il democratico Roosevelt.
I motivi principali della politica repubblicana:
-Rigido liberismo economico: che prevede progressivo disimpegno dello stato dai processi economici—>
riduzione delle imposte dirette (quelle che colpiscono i redditi)=> aumento di quelle indirette (sui consumi),
taglio alla spesa pubblica (sanità, istruzione, pensioni, assicurazioni…) anche per mantenere bassi i tassi di
interesse (che si applica ai prestiti) che consentirono un più agevole accesso al credito per rendere i cittadini
consumatori di massa. Tutto questo aumentò la circolazione di moneta ma già negli anni ’20 il ritmo
dell’aumento dei salari era inferiore rispetto al profitto degli industriali, crebbe quindi un malcontento sociale
che favorì l’arrivo di una serie di movimenti anarchici, socialisti e comunisti. Inoltre la “paura rossa” si
tramutò anche in un tentativo da parte dei funzionari dello stato di reprimere violentemente chiunque fosse
sospettato di appartenere a questi organi rivoluzionari, famoso fu il procuratore del dipartimento di giustizia
(sotto presidenza Wilson) Palmer. Appartenenti a questi movimenti erano soprattutto immigrati.
Questa legislazione limitò fortemente le proteste dei sindacati, anche violentemente.
-Politica estera: convinzione che occorreva rifiutarsi di intervenire nelle faccende europee, vi fu un vero e
proprio isolamento degli USA—> POLITICA DI ISOLAZIONISMO il cui simbolo fu il fatto che il
congresso non voto né la ratifica dei trattati di Versailles, né l’ingresso nella Società delle nazioni. Tutto ciò
per concentrarsi esclusivamente sulla politica interna e badare agli interessi degli USA nel continente
americano, seguendo la linea già precedentemente dettata dal presidente Monroe, secondo cui l’America
doveva andare agli americani, impedendo sia l’influsso degli europei nelle proprie questioni sia il contrario.
Da questo punto di vista non fece eccezione nemmeno la politica migratoria, fino ad ora abbastanza aperta,
subì una stretta—> furono impediti nuovi arrivi e vi fu anche una selezione etnica (ben voluti arriva dal
nord-Europa meno dal sud=> XENOFOBIA, paura dello straniero), nacque la necessita di preservare entità
etnica ovvero quella degli WASP (White Anglosaxon Protestant), avanza antisemitismo.
Questo è l’ambiente ideologico di un CONSERVATORISMO, e di una politica xenofoba, il cui simbolo fu il
processo a due italiani operai Nicola Sacco e Bartolomeo Mazzetti, che vivevano negli USA dal 1908-9 e
vivevano nel Massachussets che si avvicinarono al mondo comunista e parteciparono a manifestazioni, allo
scoppio della guerra fuggirono per non rispondere alla chiamata alle armi e per questo finirono nella lista del
dipartimento di giustizia come soggetti pericolosi, nel 1921 durante una rapina furono uccise due persone e
Sacco e Mazzetti furono processati senza prove e condannati a morte nel 1923 (uccisi nel 1927) , ciò provocò
uno scandalo generale (lo stesso Mussolini attraverso le sue influenze cerco di premere affinché fosse rivisto
il processo).
Si inasprirono anche le pressioni contro le persone di colore, in quegli anni imperverso anche
l’organizzazione, nata dopo la guerra di secessione, ovvero il “Kukux clan”, che benché sgominata ripartì
dopo la I Guerra Mondiale.
Legge che fece più scalpore fu quella sul PROIBIZIONISMO, ovvero il divieto di fabbricare, vendere,
esportare ed importare bevande alcoliche; che restò in vigore fino al 1933 dopo una lunga campagna guida
da una serie di organizzazioni come “La società per la sobrietà”, molto spesso anche animata e finanziata
anche da importanti industriali come Roc Feller (fondatore della Standard oil, organizzazione che aveva
monopolio nel settore petrolifero), Ford ( fondatore della casa automobilistica).
l’ubriachezza fu un grosso problema in questi anni, anche se vi era il pregiudizio che l’alcolismo fosse un
vizio delle classi meno agiate, in realtà la politica proibizionista in vigore tra 1921 e 1933 quando fu abolita
da Roosevelt che sostituti il 18 emendamento, finì per fare gli interessi dei clan mafiosi, in particolare due
furono i protagonisti del contrabbando illegale di alcolici ovvero Al Capone e Lucky Luciano.
La fiducia della borghesia americana nel progresso aumentava sempre di più nonostante tutto ciò che
abbiamo detto, simbolo di ciò fu il mercato azionario e in particolare la borsa di Wallstreet (un’azione è un
titolo che rappresenta una quota di un’azienda che un privato può acquistare, il prezzo delle azioni aumenta
in base a quanto sono ottimistiche le previsioni sui profitti). La borsa di Wallstreet è un vero e proprio
fenomeno di massa perché molti cittadini investirono in questo tipo di mercato, perché dominavano le azioni
speculative, che portano all’acquisto di un titolo di un’azienda solo al fine di rivenderla poco dopo ad un
prezzo maggiore, accesso al credito sempre più illimitato—> il problema dell’operazione speculativa è il
guadagno senza aver prodotto nulla di reale => il volume dell’economia finanziaria si allontana da quello
dell’economia reale.

Già nel 1928 si iniziarono a manifestare sintomi dell’imminente crisi, in particolare tre:
1) Sovrapproduzione—> conosciuta già negli anni ’70 dell’800, l’offerta supera in eccesso la domanda di
beni, ciò accadde perché i beni di consumo alla fine degli anni ’20 avevano generato una capacità
produttiva sproporzionata rispetto all’assorbimento del mercato, molti di questi sono beni durevoli, che
tendono a saturare il mercato; anche il mercato europeo ne era saturo perciò gli USA non potevano
venderli nemmeno lì.
2) Crisi del settore agricolo—> a partire dal 1927 vi fu un crollo dei prezzi del settore agricolo e quindi un
ribasso drastico dei redditi dei ceti rurali, che portò a una contrazione della domanda.
3) Crisi del settore industriale—> perdita del potere d’acquisto dei consumatori che non erano più in grado
di assorbire la crescente produzione industriale, cioè dato che l’economia si basava sul consumo di
massa calando la domanda, cade l’economia.
Inizialmente questi motivi non determinarono un rallentamento dei prezzi dei titoli, anzi essi continuarono a
salire raggiungendo i prezzi più elevati a settembre 1929; evidenziando sempre di più la differenza con
l’economia reale. Fino a che anche gli speculatori iniziano però a vendere i pacchetti azionari, arrivando al
famoso “Giovedì nero” (24 ottobre) in cui vi fu la corsa alla vendita dei titoli azionari, per cui in un solo
giorno vendettero 13mln di dollarii=> titoli azionari vedono cadere il loro valore in modo drastico, il volume
della vendita più alto si raggiunse nel “Martedì nero” (29 ottobre) in cui le vendite raggiunsero 16mln
dollari. La crisi si sposta poi nel mondo reale, determinando la caduta di tutte le società per azioni,
provocando anche decine di suicidi. Il crollo del sistema borsistico non fu la causa ma il sintomo della
situazione del paese.
Causa del “Big crash” era un sistema basato sull’aumento costante della produzione che si scontrò con un
blocco della domanda.
Il “Big crash” provoco una stabilizzazione già a novembre ma nel frattempo patrimoni si dimezzarono
drasticamente.
Gli effetti del crollo della borsa furono drastici, numerose banche fallirono, provocando panico tra aziende e
consumatori perché vi fu un taglio del credito, che provocò disoccupazione fino a 17mln nel ’33, le
campagne furono invase da una serie di vagabondi. Alla periferia delle metropoli nacquero baraccopoli
definite con disprezzo dal presidente Hoover “Hooverville”.
Inadeguatezza della politica liberista repubblicana nell’affrontare la situazione, il presidente si rifiutò di
prendere una misura importante ovvero quella di svalutare il dollaro, togliere il gold standard
l’agganciamento del dollaro all’oro, se l’avesse fatto avrebbe favorito il circolo di moneta perché se si
svaluta un poco la propria moneta è facile che aiuti il rilancio di credito, domanda e investimento, invece fu
preso un provvedimento nel ’30 di maggiore protezionismo che però mise ulteriormente in difficoltà
l’economia. Perdita di fiducia nell’autogestione del mercato, e diede inizio nel ’30 ad una nuova politica
economica lanciata da Roosevelt, New Deal. Il vero volto di questa politica economica basata su una
maggiore presenza dello stato fu l’economista inglese John Maynard.

Roosevelt e il New Deal


Nel novembre del 1932, anno più difficile dal punto di vista economico-sociale per gli USA, vi furono nuove
elezioni presidenziali, che vedono subentrare, dopo 10 anni di governo repubblicano, T. Roosevelt aderente
al partito democratico. Vediamo differenze tra i due presidenti attraverso i loro discorsi di insediamento.
-Discorso di insediamento di Hoover 1928:
Discorso sull’individualismo, dopo la guerra si presentano due possibilità:
4) Concezione americana—> basata su individualismo e liberismo
5) Filosofia europea—> basata sul paternalismo ( termine dispregiativo) che soffocava la libertà individuale
in nome del bene dello stato, e il socialismo di stato.
Accettare la filosofia europea avrebbe significato la diminuzione della libertà individuale e
dell’intraprendenza personale. Il partito repubblicano infatti appoggia la prima visione (governo=> arbitro e
non giocatore della partita economica), che porta l’America ad affermarsi come potenza mondiale.
-Discorso di Roosevelt 1932:
Si rivolge al popolo cercando di infondere fiducia nella ripresa del paese, ma non nega la situazione difficile.
Sostiene che il primo compito dello stato è dare lavoro al popolo (diverso dalla mentalità di Hoover), lo stato
deve avere un ruolo centrale nell’economia dato il periodo difficile (come se fossimo in guerra). Roosevelt
propone una nuova politica economica il NEW DEAL una sorta di patto tra stato e popolo, l’obbiettivo era
soprattutto quello di infondere fiducia nel popolo (“chiacchierate al camino”).
Il New Deal è un disegno economico ideato da una squadra di tecnici detta Brain Trust, che si ispiravano al
pensiero di John Maynard Keynes, economista britannico che si era opposto alle misure repressive contro la
Germania poiché sosteneva impedissero la pace. Essi si ispirano soprattutto a una sua opera “ Teoria
generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta” 1936, secondo cui in momenti di crisi economica è
necessario l’intervento statale, in particolare per quanto riguarda due punti:
- il rilancio dell’occupazione—> assumendo forza lavoro per le opere pubbliche=> aumento del debito
pubblico
- Rilancio della domanda—> attraverso un’inflazione controllata, che permetta l’aumento della
circolazione di denaro.
Il New Deal fu avviato nel 1933, quando avviene l’insediamento ufficiale di Roosevelt. Quest’ultimo durante
i primi 100 giorni del suo mandato si pose due obbiettivi principali:
1) Ridurre l’offerta—> per fare ciò fece due atti:
- AAA—> l’Agricoltural Adjustament Act, ovvero dei premi in denaro agli agricoltori che limitano la
produzione.
- NIRA—> National Industrial Recovery Act, ovvero diminuzione della produzione industriale, salario
minimo, 8 h massime di lavoro e lotta al lavoro minorile e in nero.
2) Aumentare la domanda—> per fare ciò Roosevelt istituì le opere pubbliche per favorire il rilancio
dell’occupazione ( ad esempio la Tennesee Valley Authority per la costruzione di dighe idroelettriche nel
bacino del fiume Tenesse e la WPA ovvero Work Process Administration ovvero l’agenzia di
occupazione)
A partire dal 1935 fu lanciato il Social Security Act che introdusse una sorta di Wealfare State, previdenza
sociale che prevedeva sussidi di disoccupazione e istituzione di un sistema pensionistico.
Questa linea di governo trova l’appoggio delle organizzazioni di sindacati ma si scontra con la Corte
suprema (conservatori) che vedeva in questi provvedimenti un ostacolo alla libertà del singolo. Nel 1936 in
vista delle elezioni questi principi vengono dichiarati anticostituzionali, ma nonostante ciò Roosevelt venne
rieletto (unico presidente rieletto 4 volte) e la sua linea di governo proseguì.
Politica estera:
Roosevelt prosegue l’isolamento degli USA, cerca di trovare accordi con l’America latina (per evitare le
troppe ingerenze degli USA) e riconosce l’URSS. Inoltre con l’alleanza Hitler-Mussolini la politica estera si
concentra sulla critica alla politica estera aggressiva di Italia e Germania soprattutto. Nel 1937 fa a Chicago
il “ discorso della quarantena” poiché politica estera aggressiva porta epidemie da cui bisogna proteggersi.
Bilancio del New Deal—> ottiene risultati positivi come la diminuzione della disoccupazione, ma il sistema
produttivo USA non riuscì a ritornare ai livelli di prosperità precedenti il 1929 se non con la II Guerra
Mondiale grazie alla produzione bellica e al sostentamento degli alleati.

Germania nel primo dopoguerra: Repubblica di Weimar


Nuova politica economica di nazionalizzazione delle masse, ovvero il tentativo di coinvolgere le masse nel
mito della nazione, che doveva sostituirsi alla fede religiosa, Moss afferma che le radici di questo mito
risiedano nel movimento giacobino della rivoluzione francese (volontà generale).
1933 Hitler eletto cancelliere
Nel 1918 firma dell’armistizio traumatico perche nel novembre del ’18 era caduto il Reich e viene dichiarata
la Repubblica guidata dal partito social-democratico SPD, diviso al suo interno tra l’ala più riformista,
consapevole dell’impossibilità di procedere con una rivoluzione in quel momento; e l’ala massimalista, di cui
una parte andò a formare la lega di Spartaco (primo nucleo del partito comunista) e un’altra parte andò a
costituire il partito social-democratico indipendente USPD, che tentò di avviare una sorta di collaborazione
col partito di governo. In questa situazione il potere è preso dai social democratici guidati da Ebert, la
situazione in Germania nel 1918-19 sembra in buna parte simile a quella della Russia nel 1917, venivano
occupate sedi di giornali… sembrava un contesto rivoluzionario in cui le masse popolari stavano acquisendo
sempre più spazio; ma l’insediamento di un governo come quello bolscevico era poco probabile perché gli
alleati (vincitori del primo conflitto) erano stanziati al confine, inoltre l’SPD era contrario a qualsiasi
soluzione rivoluzionaria e aveva l’appoggio della classe dirigente e dell’esercito (Freikorps—> veterani).
19 gennaio 1919, poco dopo l’attentato della Lega di Spartaco, si tennero le elezioni per l’Assemblea
Costituente, che furono le prime elezioni a suffragio universale indice di progressismo nonostante la rottura
del patto sociale. Le lezioni vengono vinte dal Partito social-democratico ma non con la maggioranza 37%,
per questo motivo l’SPD si unisce allo Zentrum, il partito dei cattolici, e con i democratici del DDP.
L’assemblea costituente porta alla nomina del primo presidente della repubblica, Ebert e alla Costituzione di
Weimar.
La Costituzione di Weimar (agosto 1919) prevedeva:
- Repubblica federale
- Potere legislativo affidato a due camere, il Reichstag (parlamento) e il Reichsrat (Consiglio federale)
- Potere esecutivo—> il governo era presieduto da un Cancelliere (nominato dal presidente della
Repubblica)
Il presidente della Repubblica, eletto dal popolo con suffragio universale, aveva ampissimi poteri (per tentare
di riequilibrare la situazione del dopoguerra), poteri eccezionali garantiti dall’articolo 48 della Costituzione:
- potere di proclamare lo stato di emergenza, che prevede la sospensione temporanea dei diritti
fondamentali
- possibilità di governare per decreto, legge applicata bypassando la discussione parlamentare
Tuttavia l’istituzione del nuovo governo non portò equilibrio al paese, la repubblica era minacciata sia
dall’estrema sinistra (comunisti rivoluzionari) che dall’estrema destra (milirai dei freidoras, capi
dell’esercito, conservatori). Quest’ultima infatti portava avanti il mito della “pugnalata alla schiena” secondo
cui i socialdemocratici di Ebert avevano tradito la Germania consegnandola ai nemici (firmando
l’armistizio), nonostante il paese avesse quasi raggiunto la vittoria senza sconfitte.
Nel 1920 l’estrema destra, guidata dal nazionalista Wolfang Kapp, mise in atto un colpo di stato che fu
sventato da uno sciopero generale delle forze democratiche (tipo secessione dell’Aventino), insieme a ciò vi
furono anche attentai a uomini del governo—> 1921 assassinio di Erzberger ministro delle finanze nonché
leader del Zentrum che aveva firmato l’armistizio con l’intesa.
Dell’estrema destra faceva parte anche il Partito Nazionalista dei lavoratori tedesco NSDAP, in cui si
mescolavano nazionalismo e socialismo (bandiera bianca e rossa) fondato a monaco il 24 febbraio 1920 da
Adolf Hitler.
Giugno 1919—> trattati di pace di Versailles, la Germania fu considerata unica responsabile del conflitto e
nei suoi confronti vennero attuate misure pesantissime a livello territoriale ed economico=> agli occhi
dell’opinione pubblica sconfitta e repubblica erano inevitabilmente collegate.
I governi che si susseguirono dopo il 1919 tentarono di pagare i debiti di guerra (centinaia di miliardi di
marchi d’oro) evitando eccessivi tagli alla spesa pubblica e un aumento esagerato delle tasse per non
richiamare il malcontento del popolo, questo però li obbligò a stampare più carta moneta dando vita al
fenomeno dell’inflazione.
Il cui picco si ebbe nel 1923 quando visto il mancato pagamento di alcune rate del debito di guerra Francia e
Belgio invadono il bacino della Ruhr, zona più ricca e industrializzata della Germania. La risposta tedesca fu
una resistenza passiva, ovvero un blocco della produzione per non collaborare con gli occupanti, questo
causò:
- potere d’acquisto del marco polverizzato—>un crollo del valore del marco che nell’agosto arrivò a 1
dollaro= 5mln di marchi
- continuo cambiamento dei salari—> per adeguarsi al costo della vita
- vantaggio coloro che detengono beni reali e chi si occupa di export (si fa pagare con moneta estera)
Agosto del 1923 si insedia un nuovo governo (cancellierato) di coalizione guidato da Gustav Streseman
leader del Partito Tedesco popolare, il quale raggiunge alcuni obbiettivi:
- Accordo di Dawes con cui le potenze vincitrici, in particolare gli USA si impegnano a sostenere la ripresa
economica tedesca, inoltre la Germania ha più temo per pagare i debiti senza l’aumento degli interessi.
- La Germania rientra in possesso della Ruhr, dove riprende la produzione.
- Fine della resistenza passiva e tentativo di riallacciare i rapporti con la Francia.
- emissione di una nuova moneta, il Retenmark (marco di rendita), il cui valore è garantito dai beni reali,
ovvero dal patrimonio agricolo industriale.
- Avvio di una politica deflazionistica, basata sull’abbassamento della domanda interna, limitando il
credito/spesa pubblica e aumentando le imposte.
Nel clima di incertezza economica l’estrema destra trova sempre più consenso. Nel novembre 1923 Hitler e
altri ufficiali tedeschi (quali Ludendorff capo delle SA, truppe d’assalto, e Rohm) mettono in atto il Putsch di
Monaco, un colpo di stato che punta a sovvertire l’ordine democratico partendo da Monaco per poi allargarsi
all’intera nazione; il colpo fu scongiurato dalle autorità e Ludendorff venne arrestato ma subito liberato in
quanto eroe di guerra, mentre Hitler condannato a 5 anni ne scontò 1 e mezzo, qui scrive “Mein Kamp”. Il
processo e la condanna lo resero celebre in tuto il paese, famosa divenne soprattutto la sua arringa di difesa
in cui richiamò miti e argomenti nazionalisti/antisemiti.
Marzo 1925 si tennero nuove elezioni presidenziali in cui Ebert venne sostituito dal maresciallo Hindenburg,
votato dai conservatori rappresenta il simbolo del passato imperiale.
Tra il 1925-29 ha luogo la ripresa della Germania segnata da:
- una politica interna stabile
- distensione internazionale (i cui simboli sono Streseman e Briand, ministri degli esteri di Germania e
Francia) i cui eventi chiave sono:
1925—> Accordi di Locarno
1926—> Germania entra nella Società delle Nazioni
1928—> Patto Briand-Kellog (segretario di stato USA) con cui le maggiori potenze mondiali, incluse
Germania e URSS, si impegnano a rinunciare alla guerra come mezzo per risolvere le controversie.
Tuttavia con il crollo di Wall Street si verifica un tracollo dell’economia mondiale, specialmente quella
tedesca (direttamente dipendente da quella degli USA), che si traduce nella definitiva rottura del patto
sociale e quindi l’ascesa del nazismo.
Mentre nel periodo di distensione l’estrema destra aveva perso consenso (nel 1928 il NASDAP ottiene 2,5%)
dopo la crisi del ’29 i nazisti fu in grado di fare leva su rabbia e frustrazione del popolo. Inoltre negli anni
’30 in tutta Europa ci fu l’avvento di governi totalitari come il Portogallo 1932, Ungheria, Austria, Polonia,
Spagna. La democrazia entrò in crisi poiché era presentata come un sistema politico non più in grado di
risolvere i problemi del tempo, vista come modello antico, costringe a tempi troppo lunghi per risolvere
problemi urgenti.

Situazione in Germania tra il 1930 e il 1934


Nel 1930 il governo viene preso da Brüning, esponente dello Zentrum, era un governo di coalizione
conservatore/moderato=> gli oppositori, i nazisti, ottennero sempre più consenso. Questo governo tentò di
rialzare l’economia tedesca attuando una politica deflazionistica (contenendo la spesa pubblica, tagliando i
salari e limitando il credito) ed era basato su decreti legge, che potevano essere emanati senza consultare il
Reichstag (parlamento).
La crisi economica raggiunse l’apice nel 1932, quando la produzione venne dimezzata e il tasso di
disoccupazione raggiunse livelli elevati—> in questo clima di dissesto prevalsero gli estremismi dando vita a
sanguinosi scontri tra nazisti e comunisti che provocarono una rottura del patto sociale e un conseguente
collasso del sistema politico.
Marzo 1932 le elezioni presidenziali videro nuovamente riconfermato Hindenburg (prediletto delle forze
conservatrici) ma con pochi voti in più rispetto a Hitler. Hindenburg cedette alle pressioni dell’esercito e
degli industriali (dx conservatrice) e sostituì Brüning chiamando al governo esponenti della destra
conservatrice.
Luglio/Novembre 1932 vi furono invece le elezioni politiche ed entrambe le volte il Partito nazista si
affermò come primo, convincendo così anche i conservatori più moderati che senza i nazisti non sarebbe
possibile formare un governo.
30 gennaio 1933 Hindenburg nomina Hitler cancelliere e lo incarica di formare un nuovo governo
(inizialmente come i fascisti dopo la marcia anche i nazisti avevano solo 3 ministeri).
Cosi tra il 30 gennaio 1933 e il 2 agosto 1934 avviene il passaggio dalla Repubblica di Weimar al III Reich,
essa si verificò grazie a tre leggi, varate in seguito a fatti considerati destabilizzanti per l’ordine costitutivo
(come lotta a controrivoluzione aperta dai bolscevichi):
1) 27 febbraio 1933—> incendio del Reichstag, sede dell’assemblea legislativa, per cui vengono incolpati i
comunisti. L’incendio fu preso come pretesto per operare un decreto legge (“decreto dell’incendio del
Reichstag”) che permise di eliminare ogni forma di opposizione al governo (soppressione delle liberta di
stampa, parola e associazione)
2) 23 marzo 1933—> in seguito alle elezioni del 5 marzo che videro la vittoria del partito nazista, essi si
allearono con il Partito conservatore/nazionalista. Il 23 marzo il nuovo governo formulò un altro decreto,
“legge dei pieni poteri”, con cui esso otteneva la facoltà di emanare leggi e stipulare patti internazionali
senza la ratifica del Parlamento (l’esecutivo prende potere legislativo=> VIENE MENO LA DIVISIONE
DEI POTERI). Il governo accerchiò il Parlamento con le SA e i deputati comunisti furono estromessi,
l’unico partito ad opporsi fu quello social-democratico, che però il 24 marzo venne dichiarato illegale e
sciolto.L’unico ostacolo rimasto era il Zentrum, il quale aveva probabilmente approvato la legge dei
pieni poteri per paura di ripercussioni.
3) 14 luglio 1933—> con un altro decreto il governo dichiara la Germania uno STATO A PARTITO
UNICO, obbligando tutte le altre forze politiche a sciogliersi e dichiarando fuorilegge chiunque provasse a
costituire un partito alternativo.
A questo punto l’unica autorità in grado di limitare il potere del nazismo (di Hitler, cancelliere) era il
Presidente della Repubblica.
Il 2 agosto 1934, alla morte di Hindenburg, Hitler divenne Führer del Reich e del popolo tedesco (la carica di
presidente era stata abolita), ovvero capo con tutti i poteri. Venne inoltre stabilito che chiunque avesse un
incarico pubblico non dovesse più giurare fedeltà alla patria/costituzione ma al Führer. Creando così una
sovrapposizione stato-partito-personalità.
Caratteristiche dei totalitarismi:
- Coincidenza tra strutture del partito e dello stato, e stato monopartitico
- Istituzione di una polizia segreta (OVRA, CEKA, Gestapo), che non deve rispondere alla magistratura=>
sottomissione del potere giudiziario.
- Forte censura attraverso la soppressione delle liberta di stampa e di pensiero, manipolazione
dell’informazione attraverso la PROPAGANDA e penetrazione nella vita privata.
- Dirigismo statale, ovvero rigido controllo statale nei settori produttivi.
- Presenza di un capo carismatico—> in Germania “ideologia del Führer”, colui che incarna lo spirito
profondo del popolo , folk (razza ariana) e dunque comprende le sue necessità meglio di chiunque altro.
- Organizzazione delle masse—> costruire associazioni che regolino la vita privata dlle persone.
Terzo reich
Dopo la presa del potere, le SA volevano una sorta di seconda rivoluzione cioè che il partito nazista ponesse
fine al sistema capitalistico.
Punto fondamentale della politica di Hitler era la alleanza tra industriali e nazisti, nel 1934 venne posta fine
alle SA attraverso la strada della violenza arrivando cosi alla “notte dei lunghi coltelli” 30 giugno 1934 in cui
Rohm, comandante delle SA, e SA vennero fatti fuori dalla Gestapo e dalle SS capeggiate da Himmler e
Heydrich. Tutto questo fu sempre giustificato dal principio del Fuhrer secondo cui egli non era
semplicemente una persona comune ma era colui che rispecchiava in profondità il pensiero, tutte le decisioni
capitali erano in competenza esclusiva del capo del movimento.
Gleichschaltung significa allineamento, era il grande obbiettivo che il partito nazista voleva attuare, far si che
tutto il popolo fosse allineato col partito=> deve venire meno il pensiero individuale. Per quanto riguarda la
politica interna l’obbiettivo era quello della difesa della razza, lo stato tedesco doveva divenire estremamente
puro e privo di ogni contaminazione. A partire da qui si svilupparono poi le leggi razziali a Norimberga, ma
già da luglio del 23 fu ad esempio introdotta la legislazione che imponeva la sterilizzazione degli alcolisti e
di coloro che erano affetti da malattie ereditarie (eugenetica—> tentativo di creare la generazione perfetta) .
Politica estera la ricerca dallo spazio vitale, attuato soprattutto ad est (unione sovietica, che incarnava il male
assoluto), verso le popolazioni slave considerati sotto-uomini, schiavi degli ariani x natura. Iniziano ad
operare anche i lager utilizzati per eliminare chiunque fosse sospetto di essere un sovversivo, il primo campo
fu quello di Dachau il cui obbiettivo era quello di rieducare.
Persecuzione ebrei:
7 aprile 1933—> tutti coloro che non erano ariani dovevano dare le dimissioni da lavori pubblici.
10 maggio 1933—> libri semiti furono messi al rogo perche considerati espressioni di una cultura degenerata
15 settembre 1935—> a Norimberga legge per la protezione del sangue e dell’onore tedesco, vietava ad
esempio matrimoni tra ebrei e tedeschi
1938—> notte dei cristalli tra il 9 e il 10 novembre, il 7 novembre un giovane ebreo polacco uccise un
funzionario delle ambasciate tedesche a Parigi x protestare contro le violenze subite dai sui genitori in
Germania. Il ministro della propaganda Goebbels ordino ai militanti di attaccare la maggior parte delle
sinagoghe e abitazioni ebraiche.
Soluzione finale del problema ebraico—> eliminazione degli ebrei, sterminio, deciso in due momenti:
Invasione delusione sovietica 1941 organizzarono unita di SS che avanzavano e avevano il compito di
uccidere gli ebrei
Nel gennaio del 1942 nella conferenza di Wansee in cui si decise di sterminare tutti gli ebrei ( Eichman—>
maggior responsabile dello stermino ebraico, dopo la guerra scappo in argentina e fu catturato da polizia
israeliana e portato a Gerusalemme dove avvenne il processo in cui era presente anche HannaH Arendt, “la
banalità del male”).
Come avviene il Gleichschaltung
Attraverso la propaganda del ministro Goebbels—> gioventù hitleriana che doveva indottrinare i giovani,
adunate e parate militari, roghi dei libri, bando di opere d’arte degenerata , architettura magniloquente.
Política economica:
Politica dirigista => forte interventismo statale basato su alleanza con grandi gruppi industriali,
Programma di opere pubbliche, riarmo—> costruita rete autostradale
Creazione della volkswagen—> fabbrica di automobili di stato
Fronte tedesco del lavoro
La chiesa cattolica cerca inizialmente un accordo col partito nazista raggiunto nel 33 con il “concordato”, ma
nonostante cio i rapporti degenerarono molto presto—> enciclica di pio XI dove si condanna il governo
tedesco e il nazismo x il razzismo e la divinizzazione dello stato
In Italia le universidad cattoliche pubblicarono il Sillabus antirazzista
Pio XI 39 scrive enciclica Humani generis unitatis .

Totalitarismo sovietico p163


l’unico totalitarismo che sopravvive alla seconda guerra mondiale
Dal 1927, vittoria definitiva di Stalin, fino al 1953, anno della morte di Stalin.
Dopo il 1953 il regime sovietico rimarrà fino al 1989, caduta muro Berlino, 1991 caduta unione sovietica.
Hobsbawn afferma che il 900 sia il secolo breve, perche e il secolo le cui dinamiche iniziarono nel 1914 e
finirono nel 1989.
Tre elementi fondamentali per capire questo totalitarismo:
1)Politica interna, industriale e prettamente economica
2)Politica del consenso, propaganda
3)Politica estera
Si parla di totalitarismo di impronta comunista, da tutta altra parte rispetto a quello fascista e comunista.
Stalin succede a Lenin, eliminando/ mettendo in minoranza avversari politici interni, come Trotsky.
Vince la linea politica di Stalin che prevede il comunismo in un solo paese, anche approvato da Zinovev e
Kamenev. Inizia cosi il totalitarismo sovietico.
Altro oppositore ad essere emarginato dal partito fu Bukharin, considerato l’agitatore dell’opposizione di
destra, addirittura quando Stalin decise di mettere fine alla NEP e sostituirla dai piani quinquennali Bukharin
si oppone.
Politica interna
Per quanto riguarda la politica economica Stalin lancia i piani quinquennali, tentativo di mettere l’economia
sotto un rigido controllo statale (sotto controllo dell’ufficio chiamato Gosplan).
I piani del gosplan furono due:
1)tra il 1928-33
2)tra 1933-37
Che portarono l’URSS a essere
Il sacrificio chiesto alla società russa in cambio di questa industrializzazione forzata fu davvero enorme, in
particolare colpi le campagne, causò fenomeno di inurbamento, le campagne dovevano produrre per le città,
collettivizzazione forzata. Nel 1929 Stalin lancia la “dekulakizzazione” cioè il tentativo di abolire i kulaki
come classe sociale, molti vennero uccisi e molti costretti nei campi di lavoro.
Koljoz e sovkos—> aziende di stato in cui i contadini dovevano produrre secondo le esigenze dello stato.
Per guidare questo enorme processo collettivo serviva una vera e propria politica del lavoro, i lavoratori
erano indottrinati in maniera quasi militare ad adempiere a questo sforzo.
Simbolo di questa mentalità che vedeva il lavoratore come soldato, la figura centrale fu quella di Stacanov,
minatore che in una notte aveva estratto una quantità di carbone 14 volte superiore alla media, egli divenne
un vero e proprio eroe.
Oltre alla dekulakizzazione un altro fatto magico riguardante le campagne ucraine fu una gravissima carestia,
che provo una crisi produttiva a cui il governo stalinista reagì duramente incolpando i contadini ucraini e
sterminandoli, presentandoli come nemici del popolo.

Politica del consenso


Come ogni totalitarismo si regge sul culto del capo, presentato come colui che guida il popolo verso la
liberazione, perpetuato anche attraverso i mass media. La cultura del tempo doveva essere tutta improntata al
cosiddetto realismo socialista. Oltre a cio anche indottrinamento della gioventù era importante, in russia
esisteva il Komsomol a cui erano obbligati ad aderire tutti i ragazzi sovietici del tempo. Legato a tutto cio vi
era anche l’aspetto dell’eliminazone del dissenso, il cui livello più alto fu raggiunto nel 1930, anni del
cosiddetto “Grande terrore stalinista” furono quelli dal 1934, quando fu ucciso un dirigente del partito
bolscevico, Kirov, strettamente legato a Stalin, che gli diede il pretesto
Dal 1935 al 1938 inizia il periodo delle cosiddette Purghe Staliniane, ovvero persecuzioni di chi fosse
sospettato di tramare contro Stalin, attuate attraverso la polizia segreta NKVD, il cui grande protagonista fu
Ezov, poi anche lui accusato di complotto.
Divennero famosi i Gulag, veri e proprio campi di concentramento definiti di rieducazione.
1935 settimo congresso del comintern in cui ci fu una svolta per la politica estera, mentre prima di questa
data l’indirizzo del Comintern era quello di non allearsi con i partiti liberali e socialisti, dopo questa data
invece in nome dell’antifascismo e antinazismo si invitano i partiti comunisti europei ad allearsi con forze
socialiste in funzione antifascista/nazista , era l’indirizzo del fronte unico o popolare.

Cause scatenanti della II Guerra Mondiale:


1)Politica di Hitler
2)avvenimenti tra Cina e Giappone
Situazione in Asia
Dopo la crisi del 29 il Giappone fu tra i paesi a subire le conseguenze economiche, soprattutto perche e un
paese importatore. Queste conseguenze portarono il Giappone a una svolta autoritaria dell’imperatore Hiroito
con appoggio dei nazionalisti che portò negli anni 30 il paese ad espandersi ed appropriarsi di terre
strategiche, in particolare in Cina nella regione della Manchuria al confine con Mongolia e Corea .
Nel 1911 in Cina era crollato il “celeste impero” millenario a causa di una rivoluzione e dal 1912 si era
creata la repubblica cinese, che era però molto debole perche regnava su un grande territorio in cui molti
erano ancora fedeli all’impero. A partire dal 1927 inizia una guerra civile che durerà fino al 1937, si
interromperà brevemente tra il ’37 e ’45 perche la Cina e impegnata nella 2 guerra mondiale e contro il
Giappone, che pero proseguire anche tra il 1946-49 e terminerà con la nascita della Repubblica popolare
cinese, ovvero quella guidata dai comunisti.
Nella guerra civile cinese vi erano da un lato il partito nazionalista Kuomitang guidato da Chiang Kai-Shek e
dall’altro il partito comunista nato nel ‘21 con a capo Mao Zedong . In Cina due governi—> quello
nazionalista con capitale Nanchino e la Repubblica sovietica cinese con sede la regione dello Jiangxi.
Dapprima sembrava prevalere il partito nazionalista che aveva attuato una serie di campagne di
annientamento dei comunisti con le quali li accerchiarono in quella regione, fino al 1934 in cui i comunisti
cinesi decisero per una ritirata da questa regione che li portò alla cosiddetta “lunga marcia” di 12 mila km
che durò fino a ottobre 1935 e li portò a instaurarsi più a nord; in quest’anno il 7 congresso del Comintern
lancia la politica del fronte unico. Per questo nel ’37 cessa la guerra tra nazionalisti e comunisti perche nel
1937 il Giappone decide per l’invasione della Cina, che portera i giapponesi in pochi mesi ad occupare le
principali città della Cina ovvero Nanchino, Pechino e Shangai. Nel 1937 si forma l’asse Roma-Tokio-
Berlino.

Politica estera nazista


Incentrata sull’elemento dello spazio vitale, ma soprattutto il rifiuto radicale dei trattati di pace di Versailles
perche firmati dai traditori della repubblica di Weimar, che doveva passare da 2 punti:
La politica del riarmo
L’affermazione di alcune pretese territoriali 1933-36, per recuperare la germania persa con i trattati—> la
prima fu quella dell’Austria, ovvero annetterla al Reich, lo schema utilizzato per portare avanti le annessioni
fu quello di far operare il partito nazista locale che doveva chiamare i nazisti tedeschi per attuare un colpo di
stato. Nel ’34 partito nazista austriaco uccide cancelliere Dollfuss e tentano di attore colpo di stato che viene
bloccato da Mussolini, alleato di quest’ultimo. Nell’aprile 1935 ci fu una conferenza a Stresa (Piemonte) in
cui Italia guidata da Mussolini, Inghilterra guidata da Ramsey McDonald e Francia guidata dal ministro degli
esteri Laval si alleano per impedire alla Germania di effettuare l’annessione. Tuttavia la guerra di Etiopia
1936 cambio totalmente lo scenario europeo perche l’Italia si allontanò dal “fronte di Stresa” e si avvicino
alla Germania . Nel 1935 Hitler mise la costrizione obbligatoria ( arruolamento) e nel 1936 vi sono altri fatti
importanti: Hitler occupa regione della Renania, demilitarizzata dopo Versailles ; plebiscito della Saar con
cui i cittadini dovevano decidere se restare francesi o passare alla Germania, vinse l’annessione al Reich; a
giugno accordo anglo-tedesco per il riarmo navale della Germania che indispettì la Francia perche l’accordo
venne firmato il 18 giugno anniversario della battaglia di Waterloo ( sconfitta di Napoleone contro duca di
Wellington e prussiano Bruer).

Guerra civile spagnola


Laboratorio della seconda guerra mondiale, 3 anni di conflitto e quasi un migliaio di morti
Si scontrano schieramento democratico repubblicano, fronte popolare, e dall’altra parte lo schieramento
ispirato al fascismo, fronte nazionale, guidato dai militari e dal caudillo Francisco Franco.
Questo scontro attirò tantissimi volontari da tutta Europa, fu avvertito come un conflitto centrale, attiro anche
tanti intellettuali, Orwell.
Termina con la vittoria nel 39 del fronte nazionalista, e franco instaurerà un regime dittatoriale.
Duero dal 36 al 39, ma che era in realtà preannunciata da tutti gli avvenimenti accaduti dall’inizio del 900, la
Spagna dal 900 costituiva una polveriera, un sito di scontri drammatico dovuto ad una arretratezza
economica ed estrema povertà, e tensione sociale e culturale molto forte, che ebbe come conseguenza una
grave polarizzazione del confronto politico, che vedeva da un lato la tradizione di sinistra divisa da comunisti
e socialisti, dai repubblicani fino agli anarchici( fazione molto forte in Spagna), unito dalla contrapposizione
verso i conservatori (monarchici), fazione protettrice della chiesa spagnola, accusata di essere la detentrice
del sistema antico e diseguale del paese. Nel 1923 ci fu un colpo di stato militare guidato da Miguel primo de
rivera che porto alla guida della Spagna e all’opposizione verso avanzata della sinistra, anche grazie all’aiuto
della chiesa.
1931 dimissioni di rivera e nell’aprile di quell’anno le elezioni portarono alla vittoria dei repubblicani, quindi
la Spagna diventa una Repubblica—> II repubblica spagnola
Situazione e simile a quella ce avvenuta in russia 17, nasce governo provvisorio che elabora costituzione
pensata da socialisti SOE il cui leader era Azana e repubblicani, ma fin da subito questa seconda repubblica e
caratterizzata dalle violenze anticlericali ( assalti a chiese cattedrali, sacerdoti) che provocarono una grossa
spaccatura in Spagna, conflitti che portarono nuove elezioni del 1933, vinte dalla CEDA ( confederazione
spagnola delle destre autonome) e attuano una serie di riforme che smantellano il governo delle sinistre
precedente. Biennio nero —> guida delle destre. Queste riforme riguardavano la riforma agraria, che aveva
precedentemente espropriato la chiesa di propri beni che cosi le vennero restituite, il secondo punto era lo
smantellamento della laicizzazione dello stato ( repressione ordine religiosi, come quello dei gesuiti), altro
elemento importante era la limitazione delle autonomie regionali ( proibiti alcuni dialetti)—> aumentano
proteste sociali e nel 1934 vi fu un vero e proprio tentativo rivoluzionario nelle Asturie, a Oviedo, dove i
rivoltosi instaurarono una repubblica asturiana, che si macchio di violenze terribili soprattutto di religiosi—>
Martiri di Turon
Il governo di Madrid rispose con altrettante violenze e represse la repubblica di astuzia, a farlo fu il capo
maggiore francisco franco.
1936 vi furono nuove elezioni, questa volta i fronti furono due: il fronte popolare animato da socialisti
comunisti e repubblicani e il pum ( organizzazione di trozkisti), e il fronte nazionale che pero non vide la
partecipazione della Falange nazionalista con leader Antonio I rivera, figlio di colui che aveva attuato il
colpo di stato, che si presento in maniera autonoma rispetto al fronte nazionalista . Vinse per pochi voti in
più il fronte popolare, vennero fatti assalti a proprieta terriere, chiese, a questo punto le forze di destra
attuano piani per compiere nuovo colpo di stato incentrato su alleanza tra militari, monarchici e chiesa. Il
pretesto per iniziare il copleo di stato si ebbe a luglio 1936 in cui fu ucciso un membro di spicco della destra
spagnola, ovvero Jose Calvo Sotelo, ucciso da socialisti e a questo punto una parte dei militari spagnoli
decise per l’Alzamento, ovvero colpo di stato, guidato in particolare da 4 generali della legione straniera
spagnola, partì dal Marocco spagnolo, dovevi erano le truppe guidate da Emilio mola, e anche da Pamplona
—> inizia guerra civile spagnola.
Dolores ibarruri—> leader comunista
Simone Weil—> a favore dei repubblicani, tra le intellettuali più famose
Il conflitto e vinto dal fronte nazionale nel 39, la cui vittoria fu determinata dal comportamento delle altre
potenze europee, Francia e Inghilterra non intervennero, inizialmente anche eitalia e germania avevano
firmato accordo di non partecipazione ma poi esse aiutarono i nazionalisti ( hitler invio aviazione tedesca);
l’urss invio mezzi strumenti e finanziamenti a fronte popolare, ma cio creo una spaccatura all’interno di esso,
perche i comunisti sovietici volevano avere il primato all’interno delle forze di sinistra, cercarono quindi di
dissolver il poum ( trozkista). Nelle forze di sinistra furono organizzate le brigate internazionali era brigata
italiana assunse il nome di brigata Garibaldi.
Episodi importanti guerra civile:
marzo 37—>battaglia di Guadalajara, in cui si scontrarono italiani, la brigata mandata da Mussolini e la
brigata Garibaldi ( “oggi in Spagna domani in Italia”) che vide la vittoria di quest’ultima.
Aprile 37—> Barcellona vi fu una vera e propria guerra civile nella guerra civile, in cui si scontrarono
comunisti e socialisti da un lato e anarchici e poum dall’altra. Che porto all’eliminazione del Poum, molti
intellettuali come la Weil furono indignati.
Nel 38—> nazionalisti entrando a catalona
Gennaio 39—> nazionalisti prendono Barcellona
Tra gennaio e marzo 39—> battaglia Madrid con cui a marzo i nazionalisti presero la capitale
Fronte popolare voleva trattative ma franco si oppose e volle la resa totale
Nasce regime autoritario, che porta altro paese d’Europa in mano al fascismo internazionale, anche se in
realtà la Spagna fu neutrale nella II guerra mondiale.
Vedi doc drive
Discorso pronunciato da Rosselli movimento “giustizia e liberta” erede pensiero di gobetti, pronunciato da
radio Barcellona, che si intitolava oggi in Spagna domani in Italia.

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