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Giolitti (storia)

PERIODO: FINE 800 INIZI 900

CLASSE DOMINANTE → BORGHESIA

La borghesia è una classe sociale e un termine vago. Può essere un piccolo


borghese (prof, medico, ecc) e la classe imprenditoriale, i capitalisti, coloro che
fanno denaro investendo altro denaro.
Il libro si riferisce all'alta borghesia, cioè a quelli che investono.

L'800 è un secolo di grande progresso. Durante questo periodo c'è la seconda


rivoluzione industriale, che porta l'elettricità, farmaci, motore a scoppio.
Questo è anche il periodo dell'IMPERIALISMO. In questa fase le potenze
europee controllano il globo. È anche un periodo di razzismo, in cui nasce l'idea di
dividere gli uomini in razze, razze poste in una gerarchia. Anche nelle società
sviluppate, tra le varie classi sociali ci sono delle lotte, ci sono delle gerarchie.

Si diffonde il nazionalismo. Per Nazione intendiamo una comunità umana che


ha delle cose in comune: si discende da antenati comuni, stessa lingua e
religione, ecc. La nazione è anche un diritto, diritto allo Stato.

Nella prima metà dell'800 c'è un nazionalismo eversivo, dal momento che ci
sono nazioni dominate da altre.
Non si parla più nazionalismo per la libertà, ma di nazionalismo per la conquista
di altre nazioni, per imporre la propria forza, la propria cultura.

Il nazionalismo, alla fine dell'800, si accompagna al concetto di potenza.


Ma il nazionalismo ha anche la funzione di attenuare il conflitto sociale. Anche se si
è oppressi e conquistati, si fa parte di una Nazione più forte e superiore.
La piccola e la media borghesia aderiscono al nazionalismo, perché trovano
una vita più ricca ed emotiva.

CASO ITALIANO

Dal 1901 al 1914 ci fu l'età Giolittiana, con a capo Giolitti. Anni di grande
sviluppo economico anche per l'Italia, con un po' di ritardo. Crescita politica, con
la conquista della Libia.
Giolitti è un liberale Progressista.

Il suo scopo principale era che i lavoratori potessero partecipare alla vita
politica del paese. Infatti lui aumentò i salari, fece riforme per i lavoratori, non
bannò gli scioperi.

1898: ci fu una manifestazione per il pane e ci fu un generale che fece sparare


sulla folla e il re Umberto I gli diede una medaglia. Due anni dopo, Gaetano
Bresci, un anarchico, uccise Umberto I.

Obiettivi Giolitti:
1. Integrazione delle masse → le masse sono i lavoratori. Integrare significa farli
partecipare alla vita economica, alla vita politica. Giolitti arriverà a dare anche
il suffragio universale maschile. Vuole questa integrazione perché quella estrema
differenza che c'era era ingiusta, ma ci sono altre motivazioni.
Motivi politici: può succedere che questa situazione possa sfociare in una
rivoluzione. Quindi, per far sì che queste istituzioni liberali restino in piedi, fanno sì
che i lavoratori partecipino alle varie attività.
Motivi economici: un'economia nazionale non può crescere se la domanda interna
non è abbastanza grande, cioè degli italiani che vogliono comprare i beni. Ma se
questi hanno salari bassi, come fanno?
E, infine, la prosperità dei lavoratori è la prosperità dell'Italia.
Per farle entrare, cerca l'appoggio dei socialisti, se non in alcune misure. Ma
sostanzialmente non li appoggiano, perché loro pensano (i socialisti) che gli interessi
della borghesia e quelli dei lavoratori non sono conciliabili. Una parte dei socialisti li
vuole appoggiare, ma temono di tradire il partito. Gli altri vogliono la rivoluzione.
I cattolici, nella fase finale, prima della prima guerra mondiale, aiuteranno Giolitti.
Un altro strumento che lui usa è una serie di riforme. Si comincia a gettare le basi
per le pensioni per vecchiaia, ecc.
Ci sono riforme per la scuola. Infatti si alza l'età obbligatoria a 12 anni. Fa diventare
le scuole statali.
Giolitti cerca di integrare i lavoratori nelle varie attività era quello di non fare
assolutamente niente per combattere lo sciopero generale.
Lui dice che bisogna intervenire se lo sciopero, da economico, diventa politico.

2. sviluppo economico dell'italia → lo sviluppo lo si ottiene attraverso la


neutralità, perché questo permette ai salari di aumentare e quindi permette ai
lavoratori di investire, aumentando la crescita dell'Italia. C'è sviluppo grazie alle
commesse. Le varie industrie sono stimolate dalle Stato.
3. tentativo di risolvere il divario nord-sud → dopo l'unità non c'è una grave
distinzione tra nord e sud. Piano piano il nord si industrializza, mentre il sud no.
Al sud c'è più analfabetismo, c'è una minor urbanizzazione (simbolo di apertura
e sviluppo), c'è una struttura agricola arretrata, è costretto a pagare tasse che
prima non doveva, per le infrastrutture e perchè deve pagare il debito pre-unità,
al sud gli imprenditori sono costretti a pagare anche il pizzo, a causa della
criminalità.
Giolitti fa l'acquedotto, abbassa le tasse, favorisce le aziende nel sud Italia,
assicura la costruzione delle carrozze. Non funziona poiché la sua politica è
ambigua: tramite i prefetti controlla le elezioni politiche: politica clientelare e
appoggia i criminali.

Lezione 2

Bismarck era prima cancelliere della Prussia e poi successivamente divenne


cancelliere della Germania, egli la unifica e per unificarla deve andare contro
una potenza europea, cioè la Francia. La guerra contro la Francia, quest’ultima
perde e viene umiliata perché perde due regioni molto importanti.

Bismarck isola la Francia, per fare ciò crea in alleanza con Austria, Russia (patto
dei tre imperatori) e anche con l’Italia, poi crea un accordo tacito con
l’Inghilterra per farla essere neutrale. Ma questo disegno di Bismarck non
funziona in particolar modo perché Austria e Russia hanno interessi sulle stesse
cose (ad esempio la presenza nei Balcani), per questo due potenze non possono
essere nella stessa alleanza; altro punto importante —> quando Bismarck viene
allontanato dal potere tedesco, va al potere Guglielmo II, esso teme
l’Inghilterra e rafforzerà le flotte e le colonie, ciò va contro l’interesse
dell’Inghilterra, ciò non va perché si rompe l’accordo.

L’Italia si allea con l’Austria, anche se è sempre stata una grande nemica, ma fa
ciò perché era interessato al colonialismo per fare ciò doveva allearsi a grandi
potenze e non poteva allearsi con la Francia perché essa aveva preso dei
territori (Tunisia) che interessavano anche all’Italia.

Imperialismo → gli stati europei con gli Stati Uniti hanno il controllo diretto o
indiretto sull'intero globo, sia dal punto di vista politico che economico, tutto ciò
grazie al fatto che godono di un primato militare e tecnologico.
Ciò che spinge all’imperialismo: ragioni economiche, cioè bisogno di materie
prime e di mercato (le colonie servono come sfogo delle merci invendute), politica
di potenza, cioè la volontà di essere più potenti degli altri, sovrappopolamento,
si sentivano legittimati a controllare questi territori perché erano di razza e di
cultura superiore, e quindi dovevano aiutarli (motivi solo di facciata)

Il controllo con l'Afghanistan è strategico, Russia e Inghilterra se lo


contendono. Ma controllare quello stato è molto difficile.

Russia e Francia hanno in comune un nemico: Austria e Germania. E poi Russia


e Francia, anche se sono molto diverse, non hanno mire espansionistiche comuni.
Dopo la rottura della neutralità dell’Inghilterra, quest’ultima e la Francia, anche se
hanno interessi coloniali che si contrastano entrambe rivolte verso l’Africa, si alleano
Triplice Intesa (1907)
Francia, Russia (1898 fine della guerra del Fascioda, guerra diplomatica tra Francia e
Inghilterra)
Francia, Inghilterra (intesa cordiale 1904)
Francia, Inghilterra e Russia (triplice intesa)
Triplice Alleanza
Germania e Austria (1870 circa tre imperatori) tale alleanza resta anche se va via la
Russia
Germania, Austria e Italia (1882)
Bismarck vuole assicurarsi i confini meridionali, ma l’Italia ha sempre avuto buoni
rapporti con la Francia, questi rapporti si raffreddano quando la Francia prende la
Tunisia.
L’Italia vuole delle colonie perché si è nazione se si è potente e essere potente
significa avere delle colonie.

Lezione 3

Shogun—> carica giapponese che ha soppiantato il potere dell’imperatore


Restaurazione Meiji—> ritorna il potere dell’imperatore in Giappone. Nell’800 il
Giappone era isolato e l’America minaccia il Giappone ad aprire i porti alle merci
occidentali, ma il Giappone capisce che non può diventare dipendente
dall’Occidente, come successe in Cina ( mercato dell’oppio).
Il Giappone vuole modernizzarsi. Parte un capitalismo dallo stato, che poi vengono
prese dai privati. Il Giappone in poco tempo diventa una grande potenza militare ed
economica. Ci fu una guerra tra giapponesi e russi, vincono i giapponesi quindi i
russi sono costretti a dare la Manciuria.
Soviet—> consiglio (una specie di democrazia diretta)

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