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SECONDA LEZIONE 07/1021

CONCETTO DI MEDIOEVO

Il concetto di Medioevo vale soprattutto per l’Italia, e per un piccolo pezzo del mondo. Convenzionalmente tendiamo a
ritenere il Medioevo un periodo compreso tra il V e il XV secolo. Nel corso della storia sono state individuate delle
date, degli eventi, che potessero simbolicamente marcare il passaggio dall’antichità al Medioevo, e dal Medioevo
all’età moderna. Lo si fa perché l’esigenza di periodizzare, è umana, ed è utile anche per motivi strumentali e
funzionali. Qualsiasi data scegliamo per delimitare un periodo, si tratta sempre di scelte convenzionali, un’epoca non
cambia da un giorno all’altro. La popolazione del tempo, inoltre, non poteva sapere che la caduta dell’Impero
d’Occidente portasse ad una nuova epoca. A nostri occhi delle date sono più significative degli altri, ad esempio il 476,
ma agli occhi dei contemporanei non lo fu.
Medioevo è il periodo compreso tra il 476, caduta dell’Impero d’Occidente, e il 1492, la scoperta dell’America, data
fortemente simbolica, ma agli occhi di un contemporaneo questa data non aveva nessun significato, per noi ce l’ha,
questo evento non portò a cambiamenti istantanei, infatti, per avvertirne le conseguenze bisogna aspettare almeno la
metà del Cinquecento, quando l’arrivo massiccio dell’oro e dell’argento, immisero sul mercato europeo degli elementi
di novità importanti, a beneficio di quei stati che più attivamente ebbero parte in causa nella colonizzazione del nuovo
mondo.
Il concetto di Medioevo si definisce a partire dall’età umanistica, Keller individua due date, il 326-330 e il 1453. La
prima è quella in cui l’imperatore Costantino si trasferisce con la propria corte da Roma a Bisanzio, che da lui prende
il nome di Costantinopoli, dando avvio a quel processo, che si realizzerà a distanza di qualche decennio, di
differenziazione dell’impero in due tronconi, Orientale e Occidentale. Keller riteneva che questa fosse una data
qualificante per dare inizio al Medioevo. La fine, invece, poteva essere la caduta di Costantinopoli per mano dei
turchi. Anche in questo caso sono date che valgono per i posteri non per i contemporanei.
Qualcun’altro con un punto di osservazione alla storia religiosa ha pensato al 313, come inizio del Medioevo, con
l’editto di Milano dell’imperatore Costantino. Mentre la fine, sempre in un’ottica di storia religiosa, può essere il
momento in cui l’unità religiosa europea viene scossa per arrivare poi alla separazione, con all’avvio della riforma
protestante, quando Martin Lutero pende le famose tesi alla cattedrale. Anche qui è un punto di osservazione dei posteri.
Per i contemporanei le date di inizio e fine del Medioevo potrebbero essere il 410, con il sacco di Roma, quando i
visigoti attaccano Roma, anche se in quel momento la capitale era Ravenna, Roma, però, era il simbolo dell’Impero e
della Chiesa. Questo evento ebbe un impatto molto forte sulla popolazione. L’altra data potrebbe essere la battaglia di
Adrianopoli, in Tracia, vicino alla Turchia europea, vista dai contemporanei quasi come la fine di un mondo: l’esercito
romano fu sconfitto in campo aperto dai goti, e l’imperatore Valente muore in battaglia. L’impero romano aveva un
limes, un confine, spesso era un confine non solo fisico, ma mentale, culturale, serviva a dividere la civiltà romana da
quella barbarica. L’area a est del confine romano, è un’area che nei secoli finali del tardo antico, gioca un ruolo
fondamentale (Dalmazia, penisola balcanica) nelle dinamiche dell’epoca, in quanto area di confine, area di movimenti,
di incontri e scontri.

CONCETTO DI TARDO ANTICO

Il tardo antico è il periodo compreso tra il IV e il VI-VII secolo. È in questo periodo che si gettano le basi per la
trasformazione. Il concetto di tardoantico, è un po' come il Medioevo, la tarda antichità, come se questo periodo non
avesse una propria identità, legittimità. Anche dietro questo concetto si cela una valenza negativa, invece questi secoli,
sono i secoli in cui si vanno a realizzare quei cambiamenti e quelle trasformazioni che porteranno gradualmente a una
nuova epoca. Questo periodo fino a non molti decenni fa, era un periodo mal considerato dagli storici, una specie di via
di mezzo, che non era né storia antica, ne storia medievale. Negli ultimi 30-40 anni, invece, la storiografia ha rivalutato
questo periodo, ed è stato molto studiato.
Diocleziano è l’imperatore che regna dal 284 al 305, originario della Dalmazia, era un comandante della guardia
imperiale, che ad un certo punto viene acclamato imperatore. A partire dal III secolo, la nomina degli imperatori, più
che seguire il criterio dinastico, seguiva il criterio dell’appoggio da parte dell’esercito. Noi a Diocleziano colleghiamo
due fenomeni storici. Il primo è quello di avere inaugurato un nuovo, un originale, sistema di governo, che è la
cosiddetta tetrarchia. La grande estensione dell’Impero romano aveva mostrato grossi limiti per la gestione e
l’organizzazione di un territorio così vasto, troppo per essere gestito da una sola persona, quindi Diocleziano crea la
cosiddetta tetrarchia, cioè un’organizzazione dell’impero distinta tra due Augusti e due Cesari, a ognuno dei quali
spettava il controllo di un territorio. Si tratta di una strategia politica, che va nella direzione di un controllo più capillare
del territorio, senza minare, però, l’unità imperiale. Diocleziano fu protagonista di una campagna di persecuzioni
contro i cristiani (303-305). Il cristianesimo si andava sempre di più affermando e non era legittimato, questa
campagna è fortemente legata ad un altro processo gestito, sempre, da Diocleziano, cioè il rafforzamento del potere
imperiale. I tetrarchi sono considerati diretti discendenti di Giove e di Ercole, quindi l’ideologia è molto chiara, è il
potere imperiale che è di diretta derivazione dagli dei pagani. L’elemento cristiano rappresentava un elemento
fortemente disturbante di questo processo di rafforzamento imperiale. Il sistema della tetrarchia introdurrà degli
elementi di trasformazione profondi nella società e nella politica romana.
Costantino il grande, regna tra il 306 e il 337, anche lui originario dei Balcani. Costantino si fa battezzare secondo il
rito cristiano, la famosa conversione di Costantino. A lui sono legati almeno tre eventi importanti che avranno grandi
ripercussioni sui secoli medioevali. Il primo è l’Editto di Milano, nel 313, che dà la libertà di culto hai cristiani,
ponendo fine alle persecuzioni. Riguarda sempre questioni religiose anche il secondo evento legato a Costantino, cioè il
concilio di Nicea, nel 325, il primo concilio ecumenico della storia, a cui partecipa il leader della chiesa cristiana,
questo concilio preseduto da Costantino, galante dell’ortodossia, condanna la dottrina di Ario, prete di Alessandria. In
questo periodo in Oriente ci sono un serie di dibattiti sulla natura del Cristo, che ne accentuano la natura umana o quella
divina, questo prete, Ario, era sostenitore di una tesi in base alla quale la natura del Cristo non era uguale a quella del
Padre, in qualche modo Cristo era subordinato al Padre, aveva una natura minore rispetto al Padre (Dio), da qui il nome
arianesimo, per indicare coloro che aderivano alla dottrina di Ario. La dottrina di Ario fu condannata dal concilio di
Nicea come eretica. E da questo momento in poi eretici furono sempre considerati gli ariani. Con questo concilio, però,
l’arianesimo non sparisce, diversamente avrà vita lunga, anche all’interno dell’Impero. Da Nicea inoltre, emerge il
dogma, ciò che viene ancora oggi ritenuto dogma dalla Chiesa, cioè che Cristo ha la stessa natura del Padre. Ma sarà
l’arianesimo la forma di cristianesimo alla quale aderirà la maggior parte delle popolazioni barbare, passando dal
paganesimo al cristianesimo. Sembrerebbe che lo stesso Costantino abbia ricevuto il battesimo da un vescovo ariano.
L’ultimo evento che noi leghiamo a Costantino, è il trasferimento della corte e della residenza dell’imperatore, da
Roma a Costantinopoli, tra il 326-330 (Istanbul, Turchia), ovviamente questo trasferimento non ha la volontà di
dividere l’Impero in due parti, l’unità imperiale è sempre salvaguardata. La divisione dell’Impero in due parti si andrà
realizzando con i successori di Teodosio, quindi all’inizio del V secolo. Dal momento del trasferimento in poi Bisanzio
diventa una città importante.

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