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Tumori della pelle:

Istologicamente la pelle è composta da:


- Componente epiteliale, ovvero epidermide
- Componente connettivale, ovvero derma
Pertanto, le lesioni di carattere tumorale che possono colpire la pelle sono diverse, in particolare si
raggruppano in:
- Tumori dell’epidermide
- Tumori dei melanociti
- Tumori del derma

Tumori dell’epidermide:
Le lesioni tumorali che possono colpire l’epidermide sono classificate in:
- Lesioni benigne, e in particolare si parla di cheratosi seborroica e cheratoacantoma
- Lesioni pre-maligne
- Lesioni maligne, in particolare si cita il carcinoma squamo-cellulare

Istologia dell’epidermide:
l’epidermide è composta da un epitelio di rivestimento pavimentoso pluristratificato cheratinizzato, in
particolare si pone l’attenzione sulla caratteristica di pluristratificato.
Di fatti, esso è composto da diversi strati, e partendo dallo strato più interno a salire troviamo:
- Strato germinativo basale, esso è composto da un singolo strato di cellule di forma cubica la cui
proliferazione determina la formazione degli strati superiori. In particolare, si osserva come le
cellule germinative abbiano una forma cubica, generalmente, e portandosi verso gli strati
superficiali, queste cellule tendono ad assumere una forma appiattita, ovvero pavimentosa e con
esse anche i nuclei tendono ad appiattirsi, fino a scomparire.
- Strato spinoso, così denominato in quanto le cellule epiteliali sono fortemente ancorate le une alle
altre mediante delle giunzioni, denominate desmosomi
- Strato granuloso, denominato in quanto le cellule che lo compongono presentano al livello
citoplasmatico dei granuli
- Strato lucido, strato molto sottile, più o meno visibile
- Strato corneo, strato composto da corpuscoli cellulari, non da cellule, in quanto è composto da
diversi strati di squame di cheratina, ovvero tali corpuscoli sono di forma appiattita, privi di nucleo
e con citoplasma ricco di cheratina.

Citologia dell’epidermide:
Nei diversi strati sono presenti diverse tipologie di cellule:
- Strato germinativo basale presenta le cellule basali, e si osserva la presenza dei soli corpi cellulari
dei melanociti e delle cellule di langhans
- Gli strati spinoso e granuloso presentano i cheratinociti spinosi e granulosi, tali cellule hanno
duplice funzione in quanto coadiuvano la funzione immunitaria delle cellule di Langhans e al tempo
stesso hanno una funzione di barriera in quanto sono cellule strettamente adese tra loro mediante
desmosomi e producono abbondante quantità di cheratina
- Strato lucido in esso si osservano cellule morte
- Strato corneo non presenta più cellule, ma semplici squame di cheratina
- Melanociti, tali cellule possiedono un corpo cellulare dalla quale dipartono prolungamenti
dendritici, il corpo cellulare ricordiamo è posto al livello dello strato basale, mentre i prolungamenti
si portano sugli strati superiori e abbracciano i cheratinociti spinosi e granulosi.
All’interno del corpo cellulare vengono prodotti i pigmenti proteici di melanina, racchiusi all’interno
di vescicole denominate melanosomi e trasmessi lungo i prolungamenti. La funzione principale
della melanina è quella di assorbire e proteggerci dalle radiazioni UV, oltre che donare il tipico
colore della pelle.
- cellule di Langhans si tratta di cellule con funzione immunitaria
- Cellule di Merkel

Lesioni elementari dell’epidermide:


- Ipercheratosi: ispessimento dello strato corneo, causato da un’eccessiva produzione di squame di
cheratina
- Discheratosi: presenza abnorme e anomala di squame di cheratina, causata da precoce
differenziazione delle cellule in squame di cheratina
- Paracheratosi: condizione che mima lo strato corneo, in particolare tale strato è formato da
squame di cheratina nella quale persiste il nucleo.
- Ipergranulosi: ispessimento dello strato granuloso, per eccessiva produzione di cheratinociti
granulosi
- Acantosi: ispessimento dello strato spinoso
- Spongiosi: presenza di edema tra le cellule dello strato spinoso
- Acantolisi: rottura delle giunzioni cellulari e consecutiva perdita di adesione tra le cellule

Lesioni benigne dell’epidermide:

◦ Cheratosi seborroica:

• Definizione: si definisce cheratosi seborroica una lesione benigna della componente epiteliale della pelle,
di origine genetica.

• Patogenesi: si osserva un aumento dello spessore del singolo strato germinativo basale, inoltre tale
strato non è più composto dalle cellule basali classiche, ma da cellule definite basaloidi, tali cellule basaloidi
subiscono un processo di discheratosi, differenziandosi precocemente in squame di cheratina.
Tali squame di cheratina si organizzano in strutture definite cisti cornee.
Inoltre, si osserva il fenomeno dell’ipercheratosi.

La lesione caratteristica è la discheratosi che colpisce le cellule basalodi, pertanto, esse producono
eccessivamente e precocemente le squame di cheratina che tendono ad organizzarsi in strutture cistiche.
Da un punto di vista macroscopico, tali cisti si presentano con le seguenti caratteristiche:
- Lesioni di forma rotondeggiante, di dimensione variabile, osservabili al livello di VOLTO, COLLO e
TRONCO, ben delimitate rispetto la cute circostante
- Con aspetto verrucoso o peduncolato
- Con superficie vellutata o granulosa
- Di colore BRUNASTRO, in quanto le cellule basaloidi possono contenere il pigmento di melanina

◦ Cherato- acantoma:

• Definizione: lesione benigna dell’epidermide non di origine genetica.

• Patogenesi: in tale lesione, il processo di discheratosi colpisce i cheratinociti dello strato spinoso,
pertanto, queste cellule si differenziano precocemente in squame di cheratina che si organizzano in lobuli,
pertanto in lesioni ordinate e regolari.

La lesione caratteristica in questo caso è la discheratosi dei granulociti, pertanto, producono


eccessivamente e precocemente squame di cheratina che tendono ad organizzarsi in strutture lobulari.
Da un punto di vista macroscopico, tali lobuli si presentano con le seguenti caratteristiche:
- Lesioni osservabili principalmente al livello del VOLTO
- Forma tondeggiante, con aspetto cupuliforme e cratere centrale ripieno di cheratina.
Lesioni maligne dell’epidermide:

• Carcinoma squamo-cellulare:
Solitamente questo tipo di lesione maligna insorge su porzioni di pelle precedentemente colpite da lesioni
pre-maligne, ad esempio, evolve come conseguenza di una lesione da cheratosi attinica, o evolve in seguito
a leucoplachia al livello del cavo orale.

• Patogenesi:
Tale neoplasia riconosce come causa una mutazione del DNA dei cheratinociti spinosi e granulosi,
solitamente la mutazione in questione è la formazione di dimeri di timina nel DNA, perché tale mutazione è
in grado di favorire l’insorgenza di altre mutazioni.
Quali sono le cause che portano alla formazione dei dimeri di timina?
- Esposizione ai raggi UV, essi sono in grado di penetrare negli strati intermedi dell’epidermide, e di
indurre mutazione nel DNA di tali cheratinociti
- Esposizione a carcinogeni industriali e chimici
- Esposizione a radiazioni ionizzanti
Breve accenno sulla patogenesi: normalmente quando in una cellula insorge una mutazione al livello del
DNA ci sono delle molecole in grado di rilevare tale danno e di stimolare l’azione di una proteina in
particolare, la cui funzione è quella di bloccare la progressione della cellula all’interno del ciclo cellulare, e
di provvedere alla riparazione del danno insorto, altrimenti, di indurre la morte della cellula mutata, nel
caso in cui il danno fosse irreparabile.
Nel momento in cui, il danno in questione, è la formazione dei dimeri di timina, questi sono in grado di
bloccare l’azione di tali molecole, pertanto, il danno tenterà di essere riparato da altri sistemi, però
suscettibili di errori, pertanto si accumulano le mutazioni.

• Aspetto macroscopico:
- Carcinoma in situ, ovvero le cellule neoplastiche rimangono confinate al livello dell’epidermide, si
presenta come delle placche a margini netti, di colore rosso, con superficie squamosa.
- Carcinoma invasivo, ovvero le cellule neoplastiche hanno invaso la membrana basale, e di fatto, il
derma sottostante, potendo ora invadere i vasi sanguigni e da qui portarsi al livello sistemico,
appare come una lesione nodulare ulcerata.

Tumori dei melanociti:

Lesioni benigne dei melanociti:

• Nevi melanocitici o acquisiti


Si tratta di lesioni benigne dei melanociti, che seppur possiedono una loro evoluzione, molto raramente
progrediscono in melanoma.
Perché? Perché l’origine di tale lesione è una mutazione genetica acquisita e autolimitante.
Tale mutazione colpisce il nucleo dei melanociti, in particolare vengono modificati i fattori di trascrizione
RAS e BRAF, inducendo tali cellule ad acquisire delle capacità, ovvero capacità di proliferazione
incontrollata e cambiamento della morfologia, i melanociti mutano la loro forma, passando dalla
morfologia tipica del melanocita a quella di cellula nevica. Le cellule neviche perdono i prolungamenti
dendritici, di conseguenza, trattengono al loro interno i pigmenti di melanina e per tale ragione risultano
particolarmente colorati e con essi la lesione che ne deriva.
La mutazione di fatto favorisce la proliferazione delle cellule neviche che tenderanno a raggrupparsi in
strutture a nido che inizialmente si localizza al livello della giunzione dermo-epidermica, per poi confinarsi
nel derma.
Aspetto macroscopico: Tali lesioni possono essere:
- piatte o rialzate
- lisce o ruvide
- solitamente hanno il colore della cute, altrimenti possono essere marroni scuro, azzurro-grigio
quasi neri. Inizialmente possono presentarsi di colore rosso per poi scurirsi con il tempo.

Lesione pre-maligna dei melanociti:

• Nevi displastici:
Tali nevi, differentemente dai nevi acquisiti, possono
evolvere in melanoma.
La causa risiede nel fatto che nei nevi acquisiti si ha
una sola mutazione genetica delle cellule
melanocitiche che favorisce la loro proliferazione,
proliferazione bloccata da un meccanismo
denominato senescenza indotta dagli oncogeni,
ovvero sono gli stessi geni mutati che in un certo
senso sono in grado di bloccare l’evoluzione
neoplastica maligna di tali nevi. Mentre i nevi
displastici a seguito di una doppia mutazione, ovvero
di una mutazione di base, spesso ereditaria, che
silenzia tale meccanismo di senescenza, e della
mutazione acquisita che induce aumento della
proliferazione delle cellule, possono eventualmente
evolvere in melanoma.

Aspetto macroscopico:
I nei atipici possiedono caratteristiche diverse rispetto i nei acquisiti, in particolare tendono ad essere
multicolore; infatti, nella medesima lesione possiamo trovare diverse sfumature di marrone, dal più chiaro
al più scuro.
Possono essere asimmetrici e avere forme e bordi irregolari e solitamente sono di dimensioni più grandi
rispetto i nevi acquisiti.
Possono essere piani o rilevati, oppure si può parlare di lesione a bersaglio, nella quale i margini sono piani
e di colorazione più sfumata mentre il centro della lesione è in rilievo e di colorazione più scura.
Tali nevi compaiono più comunemente sulla cute esposta al sole, ma potrebbero comunque presentarsi su
aree non direttamente esposte al sole, come ad esempio sul cuoio capelluto.

Lesione maligna dei melanociti:

• Melanoma:
Il melanoma rappresenta il cancro maligno della pelle originato dai melanociti.
È possibile che il melanoma si sviluppi sulla cute normale come una piccola neoplasia pigmentata,
quando questa è frequentemente esposta al sole, soprattutto in maniera incontrollata. Mentre circa un
melanoma su tre si sviluppa su un nevo pre-esistente.
Si tratta di un tumore molto aggressivo in quanto tende ad estendersi in maniera estremamente rapida, e
di fatto tende a metastatizzare facilmente.

Fattori di rischio:
I fattori di rischio per il melanoma sono:
- esposizione al sole, soprattuto quando si hanno ripetute ustioni solari con vescicole
- ripetute abbronzature con raggi UV
- precedente anamnesi personale di tumori cutanei
- anamnesi familiare di melanoma, ovvero parenti affetti da melanoma
- pelle chiara, lentiggini
- grande quantità di nei pigmentati o presenza di nei atipici
- compromissione del sistema immunitario
- presenza di nevo melanocitico congenito di grandi dimensioni
I soggetti che hanno avuto un melanoma sono a maggior rischio di svilupparne uno nuovo

Aspetto mascroscopico:
I melanomi presentano aspetti diversi:
- alcuni compaiono come chiazze marroni, piane e irregolari contenenti piccole macchie di colore
nero
- altri presentano l’aspetto di chiazze marroni rilevate con macchie all’interno rosse, nere o blu
- altre volte ha l’aspetto di un nodulo duro, rosso, nero o grigio.

Malattie bollose:
• Pemfigo: si tratta di una malattia autoimmunitaria, nella quale l’organismo produce autoanticorpi
diretti contro le proteine desmogleine, ovvero le proteine componenti le giunzioni desmosomiche che
troviamo principalmente al livello dei cheratinociti spinosi, di fatto si ha la rottura di tali ponti cellulari e
la conseguente perdita dell’adesione tra le cellule stesse, fenomeno che prende il nome di acantolisi.

Aspetto macroscopico:
Tali bolle possono formarsi al livello di cuoio capelluto, volto, regione ascellare e tronco.
Il sintomo principale del pemfigo volgare è rappresentato dallo sviluppo di vesciche trasparenti, molli e
dolorose, a volte dolenti, di varie dimensioni. Inoltre, lo strato superficiale della cute può staccarsi dagli
strati inferiori in risposta a una compressione o uno sfregamento leggeri, che provoca il distacco in lembi
e la presenza di aree dolenti di pelle scoperta (erosioni).

Pemfigoide bolloso:
Rientra sempre nelle categorie delle malattie autoimmunitaria nella quale il sistema immunitario
produce autoanticorpi diretti contro la proteina BAPG, ovvero la componente degli emidesmosomi,
ovvero le giunzioni che collegano l’epidermide alla membrana basale.

Aspetto macroscopico:
Si formano grandi vesciche tese molto pruriginose, circondate da aeree di cute di aspetto normale
oppure arrossata e infiammata. Le vescicole solitamente non si rompono, ma quelle che lo fanno spesso
guariscono rapidamente.
Dove si sviluppano tali vescicole?
- Le vesciche comunemente si sviluppano sulle parti del corpo in grado di flettersi, come la parte
posteriore delle ginocchia, le ascelle, la parte interna del gomito e l’inguine.
- A volte si sviluppano in aree di cute lesionata, nell’area anale o genitale, sulle gambe o in aree in
cui è presente un’apertura artificiale verso l’esterno del corpo (ad es. una stomia addominale).
- Una rara forma di pemfigoide bolloso colpisce le mani e i piedi e può apparire come una forma
di dermatite delle mani e dei piedi. Raramente si presentano nella bocca.

Dermatite erpetiforme:
Tale condizione spesso si associa alla celiachia, di fatti è stato dimostrato come soggetti celiaci a contatto
con la gliadina, tendano a sviluppare anticorpi che attaccano tale sostanza, ma si verifica un fenomeno di
cross-reattività, determinando l’attacco non solo della gliadina ma anche della reticolina, ovvero una
proteina che permette il legame della membrana basale con il derma sottostante.

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