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Durante un esame clinico sono quattro le caratteristiche fondamentali di una lesione cutanea che devono
essere considerate:
- Se si tratta di una lesione primitiva o secondaria
- Forma delle singole lesioni
- Distribuzione delle lesioni
- Come queste lesioni eventualmente si raggruppano
È preferibile iniziare l’osservazione ad una debita distanza in maniera tale da essere in grado di valutare la
pelle nella sua interezza, e valutare le lesioni nel loro complesso, per essere in grado di analizzare al meglio
la loro distribuzione.
Inoltre, non bisogna limitarsi ad osservare solo la pelle, ma osservare peli, capelli, unghie, e, nei limiti del
possibile, cercare di osservare la mucosa della bocca, degli occhi, del naso.
Una volta accertata la distribuzione di tali lesioni si deve determinare la loro natura.
L’intento è quello di avere una visione di insieme del vostro cliente, perciò, cercare di osservare se esso
presenta oltre alle lesioni cutanee anche sintomi annessi quali ad esempio, prurito, bruciore o dolore.
Per riassumere:
- Se la lesione non è palpabile: • Macula
- Se la lesione è palpabile e presenta contenuto solido:
• Papula: lesione palpabile di piccole dimensioni
•Nodulo: lesione palpabile di dimensioni maggiori
•Pomfo: lesione palpabile circoscritta, pruriginosa, e fugace, solitamente
non permane più di 24 h
- Se la lesione è palpabile e ha contenuto liquido:
•Vescicola: piccola rilevatezza circoscritta
•Bolla: rilevatezza circoscritta di maggiori dimensioni
•Pustola: rilevatezza circoscritta contenente pus
Immagini relative:
Descrizione delle lesioni elementari
secondarie:
- Squama: eccessivo accumulo dello strato corneo, ovvero dello strato superficiale della pelle
- Lichenificazione: ispessimento della pelle, causato da aumentata crescita degli strati superficiali
dell’epidermide
- Crosta: solidificazione di essudato, ovvero stravaso di liquido che si forma a seguito di una
infezione, di colore giallo o rosso
- Ulcera: perdita di pelle, interessa sia l’epidermide, ovvero la porzione superficiale della pelle, che il
derma, porzione profonda ricca di vasi sanguigni e terminazioni nervose
- Erosione: perdita di pelle, che interessa solo ed esclusivamente l’epidermide
- Escoriazione: erosione ricoperta da croste
Dermatite atopica:
• Definizione: si definisce dermatite atopica uno stato infiammatorio cronico della pelle causato da
un’eccessiva attivazione del sistema immunitario:
esso deriva dall’unione dei termini dermat-ite, dove il suffisso -ite indica in medicina la presenza di uno
stato infiammatorio, pertanto, si parla di infiammazione del derma, ovvero della cute in generale. Mentre il
termine atopica, indica l’origine immune di tale stato infiammatorio.
• Cause:
- Fattori genetici
- Meccanismi immunologici
- Fattori ambientali
Tale malattia è causata da un difetto strutturale della barriera cutanea, che predispone la cute stessa
all’infiammazione. Questi soggetti ereditano una mutazione genetica a carico
del gene che codifica per la proteina filaggrina, ovvero una proteina
strutturale dello strato corneo, lo strato più superficiale, dell’epidermide. Di
fatto, la mutazione induce una perdita della funzione di questa proteina che
non potendo mantenere l’architettura dello strato corneo, ne induce
alterazione dell’effetto barriera.
Come voi sapete, l’epidermide, ovvero lo strato più superficiale della cute o
pelle, è a sua volta composto da diversi strati, tali strati di cellule hanno la
caratteristica di essere strettamente connesse tra loro in maniera tale da
costituire una vera e propria barriera che permette di separare l’intero
organismo dall’ambiente esterno, e di proteggerlo. Per tale ragione, se per
svariate mutazioni, come in questo caso, una mutazione della filaggrina, tale barriera viene compromessa,
si attiva come risposta un meccanismo di infiammazione il cui compito è cercare di ristabilire tale barriera,
ma con un tipo di tessuto differente e che di conseguenza avrà una funzione differente.
• Segni e Sintomi:
Si tratta di una malattia prevalentemente pediatrica, per i cui i primi sintomi solitamente insorgono durante
i primi anni di vita del soggetto, però, in alcuni casi, può insorgere anche in età adulta.
I primi sintomi configurano la fase acuta di tale malattia, mentre con il tempo con l’instaurarsi e il
consolidarsi della malattia, tali sintomi cronicizzeranno e non si parla più di fase acuta, ma di fase cronica
della malattia.
• Fase acuta:
- Chiazze o placche di eritema, ovvero chiazze di pelle arrossata
- Vescicole con presenza di essudato; l’essudato è la porzione liquida del sangue ricca di cellule e
proteine
- Squame o croste
- Prurito molto intenso
Tale eruzione cutanea, nel neonato e nel bambino, compare
inizialmente sul viso, e poi si diffonde al livello del collo,
palpebre, cuoio capelluto, mani, braccia, piedi e gambe.
Mentre nell’adulto, tali lesioni cutanee si presentano principalmente al
livello della parte anteriore del collo, delle pieghe interne dei gomiti,
nelle pieghe interne delle ginocchia.
• Prevenzione:
- Evitare un lavaggio eccessivo ed eccessivamente aggressivo
- Ridurre l’uso di saponi e usarne di indicati
- Lavare la cute sempre con acqua tiepida, ed evitare lo sfregamento per asciugarla, ma picchiettare.