Sei sulla pagina 1di 4

Approccio al cliente con malattia cutanea:

Durante un esame clinico sono quattro le caratteristiche fondamentali di una lesione cutanea che devono
essere considerate:
- Se si tratta di una lesione primitiva o secondaria
- Forma delle singole lesioni
- Distribuzione delle lesioni
- Come queste lesioni eventualmente si raggruppano
È preferibile iniziare l’osservazione ad una debita distanza in maniera tale da essere in grado di valutare la
pelle nella sua interezza, e valutare le lesioni nel loro complesso, per essere in grado di analizzare al meglio
la loro distribuzione.
Inoltre, non bisogna limitarsi ad osservare solo la pelle, ma osservare peli, capelli, unghie, e, nei limiti del
possibile, cercare di osservare la mucosa della bocca, degli occhi, del naso.
Una volta accertata la distribuzione di tali lesioni si deve determinare la loro natura.
L’intento è quello di avere una visione di insieme del vostro cliente, perciò, cercare di osservare se esso
presenta oltre alle lesioni cutanee anche sintomi annessi quali ad esempio, prurito, bruciore o dolore.

Descrizione delle principali lesioni elementari primitive:


- Macula: piccola modificazione circoscritta del colore della pelle, ovvero si tratta di una lesione
colorata, ovvero si distingue un colore diverso rispetto la colorazione della pelle, piana, ovvero non
rilevata rispetto la pelle e quindi non palpabile, con diametro inferiore a 2 cm. Esempio: lentiggine
- Chiazza o macchia: come la macula, ma con diametro superiore a 2 cm. L’unico elemento che
distingue una macula da una chiazza è la dimensione, più grande per quest’ultima.
- Papula: piccola lesione a contenuto solido, rilevata, ovvero in rilievo rispetto la pelle circostante, e
di conseguenza palpabile, lesione molto piccola con diametro inferiore a 0.5 cm
- Nodulo: esattamente come la papula, l’unica differenza è che presenta un diametro superiore a 0.5
cm, infatti, può arrivare anche ad avere dimensioni di circa 5 cm
- Placca: lesione ampia, piatta o in rilievo, i cui margini possono essere netti, quindi ben distinguibili
rispetto la pelle circostante, oppure sfumati, quindi, fondersi gradualmente con la pelle circostante
- Vescicola: piccola cavità contenente liquido limpido, con diametro inferiore a 0.5 cm, rilevata
rispetto al piano della pelle circostante
- Pustola: uguale alla vescicola, solamente che il contenuto della lesione, non si presenta limpido
come nella vescicola, ma è purulento, ovvero si presenta torbido, opaco, meno limpido.
- Bolla: cavità contenente liquido, rilevata, spesso limpida e traslucida con diametro superiore a 0.5
cm. È molto simile alla vescicola, ma presenta un diametro superiore rispetto quest’ultima.
- Pomfo: placca o papula rigonfia, arrossata e rilevata.
- Teleangectasia: vasi sanguigni superficiali dilatati, e pertanto visibili ad occhio nudo

Per riassumere:
- Se la lesione non è palpabile: • Macula
- Se la lesione è palpabile e presenta contenuto solido:
• Papula: lesione palpabile di piccole dimensioni
•Nodulo: lesione palpabile di dimensioni maggiori
•Pomfo: lesione palpabile circoscritta, pruriginosa, e fugace, solitamente
non permane più di 24 h
- Se la lesione è palpabile e ha contenuto liquido:
•Vescicola: piccola rilevatezza circoscritta
•Bolla: rilevatezza circoscritta di maggiori dimensioni
•Pustola: rilevatezza circoscritta contenente pus

Immagini relative:
Descrizione delle lesioni elementari
secondarie:
- Squama: eccessivo accumulo dello strato corneo, ovvero dello strato superficiale della pelle
- Lichenificazione: ispessimento della pelle, causato da aumentata crescita degli strati superficiali
dell’epidermide
- Crosta: solidificazione di essudato, ovvero stravaso di liquido che si forma a seguito di una
infezione, di colore giallo o rosso
- Ulcera: perdita di pelle, interessa sia l’epidermide, ovvero la porzione superficiale della pelle, che il
derma, porzione profonda ricca di vasi sanguigni e terminazioni nervose
- Erosione: perdita di pelle, che interessa solo ed esclusivamente l’epidermide
- Escoriazione: erosione ricoperta da croste

Dermatite atopica:
• Definizione: si definisce dermatite atopica uno stato infiammatorio cronico della pelle causato da
un’eccessiva attivazione del sistema immunitario:
esso deriva dall’unione dei termini dermat-ite, dove il suffisso -ite indica in medicina la presenza di uno
stato infiammatorio, pertanto, si parla di infiammazione del derma, ovvero della cute in generale. Mentre il
termine atopica, indica l’origine immune di tale stato infiammatorio.

• Cause:
- Fattori genetici
- Meccanismi immunologici
- Fattori ambientali

Tale malattia è causata da un difetto strutturale della barriera cutanea, che predispone la cute stessa
all’infiammazione. Questi soggetti ereditano una mutazione genetica a carico
del gene che codifica per la proteina filaggrina, ovvero una proteina
strutturale dello strato corneo, lo strato più superficiale, dell’epidermide. Di
fatto, la mutazione induce una perdita della funzione di questa proteina che
non potendo mantenere l’architettura dello strato corneo, ne induce
alterazione dell’effetto barriera.
Come voi sapete, l’epidermide, ovvero lo strato più superficiale della cute o
pelle, è a sua volta composto da diversi strati, tali strati di cellule hanno la
caratteristica di essere strettamente connesse tra loro in maniera tale da
costituire una vera e propria barriera che permette di separare l’intero
organismo dall’ambiente esterno, e di proteggerlo. Per tale ragione, se per
svariate mutazioni, come in questo caso, una mutazione della filaggrina, tale barriera viene compromessa,
si attiva come risposta un meccanismo di infiammazione il cui compito è cercare di ristabilire tale barriera,
ma con un tipo di tessuto differente e che di conseguenza avrà una funzione differente.

• Segni e Sintomi:
Si tratta di una malattia prevalentemente pediatrica, per i cui i primi sintomi solitamente insorgono durante
i primi anni di vita del soggetto, però, in alcuni casi, può insorgere anche in età adulta.
I primi sintomi configurano la fase acuta di tale malattia, mentre con il tempo con l’instaurarsi e il
consolidarsi della malattia, tali sintomi cronicizzeranno e non si parla più di fase acuta, ma di fase cronica
della malattia.
• Fase acuta:
- Chiazze o placche di eritema, ovvero chiazze di pelle arrossata
- Vescicole con presenza di essudato; l’essudato è la porzione liquida del sangue ricca di cellule e
proteine
- Squame o croste
- Prurito molto intenso
Tale eruzione cutanea, nel neonato e nel bambino, compare
inizialmente sul viso, e poi si diffonde al livello del collo,
palpebre, cuoio capelluto, mani, braccia, piedi e gambe.
Mentre nell’adulto, tali lesioni cutanee si presentano principalmente al
livello della parte anteriore del collo, delle pieghe interne dei gomiti,
nelle pieghe interne delle ginocchia.

Il sintomo principale in entrambi i casi rimane il prurito, si


presenta come molto intenso e porta il
soggetto a grattarsi insistentemente, perciò, è possibile osservare
anche la lichenificazione, ovvero l’ispessimento della cute con
accentuazione di pliche o solchi cutanei, la porzione di pelle
lichenificata appare come molto invecchiata.
Tale prurito tende a peggiorare con aria secca e irritazione.

Tra i fattori ambientali che scatenano i sintomi, vi sono:


- Eccessivo lavaggio della cute
- Utilizzo di saponi aggressivi
- Infezioni cutanee, causate da Staphylococcus aureus, è uno dei principali in quanto si tratta di un
patogeno residente al livello cutaneo
- Tessuti ruvidi, come la lana
- Eccessiva sudorazione
Inoltre, è fondamentale ricordare che tali pazienti sono predisposti allo sviluppo di reazioni allergiche da
contatto, come ad esempio allergia da contatto con il nichel.

I segni tipici sono:


- Pallore periorale, ovvero area più chiara intorno alla bocca
- Piega cutanea aggiuntiva sotto la palpebra inferiore, anche
chiamato segno di Denne-Morgan
- Accentuazione pieghe palmari
- Prurito esacerbato dalla secchezza cutanea

• Prevenzione:
- Evitare un lavaggio eccessivo ed eccessivamente aggressivo
- Ridurre l’uso di saponi e usarne di indicati
- Lavare la cute sempre con acqua tiepida, ed evitare lo sfregamento per asciugarla, ma picchiettare.

Potrebbero piacerti anche