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Dermatiti da contatto e alimenti

Eczema o Dermatite

L'eczema (dermatite) un malattia della pelle di tipo infiammatorio. Il termine indica una reazione
dermica infiammatoria pruriginosa e non contagiosa.

Come si manifesta
Inizialmente abbiamo delle piccole macchie rosse, gruppi di foruncoli infiammati, o placche in
rilievo e umide. La malattia pu progredire e nei casi pi gravi presentare delle vescicole che
possono rompersi liberando un liquido chiaro. In seguito queste vescicole si cicatrizzano formando
delle croste e la desquamazione della pelle.
Nella zona colpita da eczema, la pelle molto pruriginosa e se grattata appare umida, il prurito pu
impedire addirittura il sonno. Grattarsi determina un peggioramento delleczema.
Nei bambini, di solito leczema esordisce intorno i 2-6 mesi inizialmente sulle guance, passando poi
nella zona interna dei gomiti, ai polsi, nel retro delle ginocchia e nelle zone strofinate quando i
bambini gattonano.

Cause
Non c un'unica causa per quanto riguarda questo disturbo della pelle. Possiamo infatti individuare
cause fisiche (legate ad una temperatura troppo calda o troppo fredda), cause chimiche (farmaci,
prodotti cosmetici o tinture), cause biologiche (come una copiosa sudorazione), cause alimentari
(suscitate da intolleranze alimentari). Un eczema pu scaturire anche da patologie come diabete,
iperuricemia o insufficienza epatica.

Tipologie
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Le principali tipologie di eczema o dermatite sono:


Eczema o dermatite da contatto: forma dovuta al contatto con sostanze irritanti o allergizzanti;
Eczema o dermatite atopica: tipologia causata da disfunzioni del nostro organismo.
Nel primo caso linfiammazione viene provocata da particolari sostanze che vengono a contatto con
la pelle e si manifesta nei punti in cui avvenuto il contatto. La dermatite da contatto pu essere di
tipo allergico o non allergico. Con leczema da contatto allergico si manifesta una sensibilizzazione
allergica verso alcune sostanze, mediata da cellule.
Al contrario per leczema allergico, lirritazione cutanea avviene quando la sostanza viene applicata
sulla pelle per un tempo e con una concentrazione sufficiente, danneggiando le cellule.
Alcuni esempi di sostanze sensibilizzanti, che portano alleczema sono: i metalli come cromo,
nichel, cobalto, alcuni farmaci come antibiotici e antistaminici, cosmetici come tinture per capelli,
deodoranti, fibre tessili o alimenti.
I test allergologici saranno sufficienti per scoprire da quale sostanza sia stato scatenato leczema. La
dermatite atopica si manifesta nel 60% dei casi nel primo anno di vita.

Leczema atopico o dermatite atopica

Leczema atopico o dermatite atopica (detta anche eczema costituzionale) legata a fattori genetici,
immunologici e ambientali.
Nella maggior parte dei casi questo tipo di eczema si manifesta nei primi mesi di vita e raramente
nellet adulta. Spesso leczema atopico legato ad intolleranza verso il latte o ad un allergia agli
acari della polvere. In questo caso per la diagnosi indispensabile unattenta anamnesi personale e
familiare, e la misurazione della quantit di immunoglobuline E presenti nel sangue.
Altre forme di dermatite sono: eczema seborroico (si manifesta nel bambino e viene detto crosta
lattea ma anche nelladulto) e la disidrosi (tipo di dermatite localizzata nelle dita delle mani o nella
piante del piede).
Consigli utili per la prevenzione

Indossare abiti in fibra naturale, preferire la seta, il cotone e il lino, evitando i tessuti sintetici
che favoriscono la sudorazione;
Fare attenzione allalimentazione, evitando cibi che generalmente possono provocare allergie,
come fragole, pesche, arachidi e crostacei;
Utilizzare prodotti cosmetici acquistati in farmacia e che siano ipoallergenici;
Pulire dolcemente la pelle, non strofinando ma tamponando delicatamente;
Fare la doccia per non pi di 10-15 minuti e con lacqua che non superi i 34-36 C, il contatto
prolungato con lacqua calda irrita la pelle e aumenta la sudorazione;
Evitare saponi eccessivamente sgrassanti

Eczema del bambino

Nel caso di bambini affetti da eczema consigliabile tenere molto corte le loro unghie, per evitare
che si graffino oppure fare loro indossare dei guanti durante la notte. Se il prurito molto forte,
meglio contattare il pediatra per leventuale somministrazione di un antistaminico.
Altri consigli per prendervi cura dei vostri bambini sono di vestirli con indumenti di lino o cotone
bianco rimuovendo anche le etichette che possono creare prurito, gli indumenti non devono essere
aderenti e devono essere lavati a 60 C con sapone di Marsiglia, risciacquandoli a lungo. Sono da
evitare in generale qualsiasi capo in lana, compresi sciarpe e cappelli.

Dermatite da contatto irritativa

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La dermatite irritativa causata dallazione di una sostanza che produce un danno cellulare se
applicata alla pelle: rappresenta la forma pi comune di dermatite ed abbastanza semplice, nel
senso che rimane circoscritta e una volta cessato lo stimolo irritativo, regredisce spontaneamente.
La dermatite da contatto dovuta ad una sensibilizzazione che pu insorgere nei confronti di
numerosissime sostanze: ha un esordio brusco e si manifesta con prurito, arrossamento della pelle,

gonfiore, bolle, croste e desquamazione dello strato superficiale. E una forma di dermatite pi
complicata per la tendenza a persistere, recidivare ed estendersi in seguito a nuovi contatti con
lagente sensibilizzante. La localizzazione iniziale nelle sedi di esposizione alla sostanza in causa,
ma i continui contatti sensibilizzanti, possono allargare il fenomeno: ad esempio la dermatite pu
iniziare da una mano, estendersi successivamente allaltra mano, diffondersi alle braccia, interessare
in seguito volto, gambe, tronco.
I sintomi della dermatite irritativa da contatto, se non complicati da processi infettivi, sono
essenzialmente dovuti al prurito e alla presenza delle lesioni che possono determinare fenomeni da
stress nervoso come insonnia, inappetenza, astenia.
Cause
Le sostanze che possono causare la dermatite sono numerosissime : alcuni metalli, come il nichel, il
cromo, il cobalto, componenti della gomma, sostanze antibatteriche, come il mercurio e derivati,
formaldeide, alcuni farmaci ed additivi di medicamenti, vegetali, come primula, crisantemo,
alimenti, detersivi.
Molte sostanze usate nellindustria possono originare dermatiti allergiche definite professionali.

Terapia
La terapia risolutiva rappresentata dalla sospensione del contatto con la sostanza incriminata: per
fare questo il dermatologo ricorre ad esami allergologici specifici (tests epicutanei), eseguiti sul
paziente ed in grado di individuare lagente nocivo. Si utilizzano poi farmaci a base di cortisone che
riducano linfiammazione e il prurito; in caso di sovrapposizioni infettive si ricorre
allantibioticoterapia.

Alimenti che possono indurre una dermatite irritativa da


contatto

Gli alimenti che, pi frequentemente, inducono una DIC sono:


succo di limone, cipolla, aglio, mais, ravanello, senape e ananas.
Nella DIC professionale ananas e mais sono le cause pi frequenti.
Il succo di ananas contiene un enzima ad attivit proteolitica, la bromelina: essa crea un distacco
dermo-epidermico, un aumento della permeabilit capillare e una liberazione istamica, con prurito e
macerazione della cute. Gli addetti all'industria dolciaria sono pi esposti, durante l'uso di canditi,

anche per il contatto prolungato con lo zucchero, altro irritante, e per i frequenti lavaggi con
detergenti tensioattivi.
L'aglio (Allium sativum) particolarmente impiegato come aromatizzante e per le sue attivit
farmacologiche. Viene descritta una grave dermatite bollosa a seguito di medicazioni occlusive.
Caratteristica una dermatite localizzata ai polpastrelli soprattutto nelle casalinghe.
La senape (brassica nigra), un olio essenzialedella famiglia delle Cruciferae, oltre ad essere un
potente allergene, responsabile di una dermatite irritativa; a contatto con l'acqua libera l'allyl
isothiocyanato da un tioglucoside (sinigrina). Con analogo meccanismo agisce il ravanello della
stessa famiglia botanica. L'allyl isothiocyanato contenuto in altri vegetali come i broccoli,
cavolfiori, il rafano, la verza e il cavolino di Bruxelles, tutti potenziali irritanti.
Gli oli essenziali, contenuti nelle spezie, hanno un elevato potere irritativo, oltre ad essere potenti
allergeni. Gli agricoltori sono particolarmente esposti pei il contatto durante le fasi di raccolta. Si
crea un doppio trauma, chimico e da "frizione".
Il Timo (Thymus vulgaris) pu indurre una dermatite da contatto airborne nei lavoratori esposti.

Protein Contact dermatitis (PCD)

La Protein contact dermatitis (PCD) una condizione molto pi rara, rispetto alle altre forme di
dermatite da contatto. Descritta da Hjorth e Roed-Peterson nel 1975, la PCD una reazione
eczematosa di tipo immediato, indotta da proteine alimentari.
Si ipotizza che queste proteine penetrino nella cute gi compromessa e inducano una orticaria
immediata e una reazione vescicolare, dopo 30 minuti dal contatto con l'allergene.
La PCD si manifesta, nella maggior parte dei casi, come un eczema cronico e ricorrente. Viene
ipotizzata una reazione mista (immediata Tipo I e ritardata tipo IV). La sintomatologia riferita pai
pazienti di prurito e sensazione "puntoria".
La dermatite localizzata nella zona palmare delle mani e interdigitale. La diagnosi si avvale del
prick test, delle IgE specifiche e del patch test.
La maggioranza dei pazienti che hanno PCD rappresentata dai food handlers. L'atopia non
essenziale per lo sviluppo di questa dermatite. Gli allergeni contenuti nelle carni sono una delle

maggiori cause di PCD. Macellai e addetti alla macellazione sono fra i lavoratori pi colpiti; in una
ricerca stata rilevata la presenza di PCD nel 22% in 144 lavoratori di macello.
Un'altra categoria interessata dalla PCD quella dei panettieri: in questo caso sono implicati diversi
tipi di farina, incluso segale, grano e orzo, e l'ennesima alfa.amylasi. Oltre ai farinacei e alla
proteina della carne, sono stati descritti casi di PCD verso frutta, vegetali, spezie e piante. (Tab. 1)
Tab 1. Allergeni responsabili di protein contact dermatitis
Frutti, vegetali,piante: mandorla, banana, fagiolo, cumino dei prati, carota, semi di ricino, cavolfiore,
sedano, cicoria, crescione, cetriolo, curry, aneto, melanzana, indivia, fichi, aglio, nocciole, kiwi,
limone, lattuga, funghi, cipolla, paprika, pastinaca, arachidi, annanas, patata, pomodoro.
Proteine animali: sangue (maiale, mucca), intestino (maiale), grasso mesenterico (maiale), fegato
(vitello, pollo), carne (mucca, maiale, cavallo, agnello), latte, pelle (tacchino, pollo), pesce
(merluzzo, seppia, aringa, aragosta, sgombro).
Farinacei: segale, frumento e farina d'orzo.
Enzimi: alpha amylasi.

Spezie, aromi ed erbe da cucina

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Le spezie sono semi, frutti, radici, cortecce e sostanze vegetali usate in quantit esigue, dal punto di
vista nutrizionale, essenzialmente come ingredienti per dare sapore ad un alimento.
Molte di queste sostanze hanno anche altri usi, ad esempio la preservazione del cibo, in medicina,
rituali religiosi, cosmesi o profumeria. Le spezie si distinguono dalle erbe da cucina: queste ultime
sono parti verdi o foglie fresche di piante, anche esse usate per migliorare il sapore, mentre le spezie
sono in genere essiccate.
Nell'antichit l'uso delle spezie era ampiamente diffuso tra gli Egizi, gi intirno al 2600 a.C.;
venivano forniti cibi speziati agli schiavi, impiegati nella costruzione delle piramidi, con lo scopo di
mantenere le maestranze in forze e di proteggerle dalle epidemie.
Nel papiro Ebers (redatto intorno al XVI secolo a.C.) sono descritti numerosi rimedi a base di erbe
aromatiche e spezie e fra i ritrovamenti archeologici vi sono tracce di anice, fieno greco,
cardamomo, cassia, cumino, aneto e zafferano. Gi in quest'epoca la gran parte delle spezie
proveniva dall'india.

Le spezie possiedono una notevole allergenicit e sono responsabili di reazioni sia lievi-moderate
che sistemiche.
Contengono sostanze ative dal punto di vista farmacologico e queste possono indurre reazioni
avverse che andranno differenziate da quelle immunologiche. Le donne sono due volte pi
predisposte al rischio di allergia alle spezie, per motivi sconosciuti. Queste reazioni sono
influenzate dalle abitudini alimentari ( come l'allergia al sesamo in Israele) e molto frequenti anche
nei bambini.
La sensibilizzazione pu avvenire direttamente, per via gastroenterica o, spesso, per reattivit
crociata con allergeni inalanti (pollini), che condividono alcuni epitopi (pan-allergeni come
Profilline e le Lipid Transfer protein). La pericolosit di queste allergie risiede nell'elevato rischio
di "occultamento" di questi alimenti all'interno di preparati, sughi, condimenti, ricette tipiche ecc.;
pertanto il paziente, pur conoscendo la sua sensibilizzazione, non riesce ad escludere
completamente l'allergene dalla dieta.
Nella tabella che segue sono elencate alcune spezie e i loro possibili effetti allergenici
Manifestazioni cliniche
Aglio :
Alloro :
Aneto :
Anice :
Basilico :
Cannella :
Cipolla :
Chiodi di garofano:
Paprica :
Peperoncino :
Coriandolo :
Cumino :
Finocchio :
Senape :

Anafilassi, dermatite da contatto, asma, rinite


Dematite allergica da contatto, dermatite periorale, asma
Anafilassi, orticaria da contatto
Allergia alimentare, orticaria da contatto, dermatite ritardata
Dermatite allergica da contatto
Dermatite allergica da contatto, asma, rinocongiuntivite, stomatite, eritema polimorfo

Anafilassi, dermatite da contatto, asma, rinocongiuntivite


Dermatite allergica da contatto
Orticaria da contatto, rinocongiuntivite
Eczema generalizzato, sintomi respiratori
Allergia da contatto, asma, anafilassi
Anafilassi, Dermatite da contatto
Rinocongiuntivite, asma, dermatite atopica
Anafilassi, orticaria da contatto, reazioni ritardate

Dermatite da contatto sistemica e nichel

Mentre la dermatite da contatto sistemica (DCS) indotta da farmaci un'entit nosologica ben
definita, le reazioni sistemiche a metalli sono sempre state controverse. Ci nasce dalla ubiquitariet
di questi apteni, soprattutto del nichel, e dalla difficolt di quantificare esattamente l'esposizione
quotidiana, determinato dalla presenza negli alimenti e nell'acqua.

L'evidenza sperimentale, tuttavia dimostra una netta induzione di reazioni sistemiche,


dermatologiche e di altri organi, dopo esposizione orale con solfato di nichel, in pazienti sensibili
all' aptene; la percentuale di soggetti reattivi e l'entit delle reazioni direttamente proporzionale al
dosaggio dei test di provocazione e allo stato di sensibilizzazione.
Il ruolo del nichel, come aptene responsabile di DCS, confermato altres dai report, degli ultimi
anni, di reazioni sistemiche a protesi ortopediche, apparecchi ortodontici e cateteri endovenosi. I
quadri clinici associati alla dermatite da contatto sistemica da nichel sono:
1. coinvolgimento di aree gi esposte al metallo con riaccensione delle lesioni eczematose e di
pregressi patch test;
2. coinvolgimento di aree non esposte sotto forma di pompholyx, baboon sindrome, esantema
maculo papulare, eczema flessurale, orticaria, prurito sine materia, lesione vasculite-like.
La prima osservazione risale al 1975, con la dimostrazione della insorgenza di pompholyx in
soggetti allergici al nichel, dopo assunzione del metallo in quantit elevate, rispetto alla dieta
"normale". La criticit di questi studi, a prescindere dal rapporto inequivocabile entit
reazioni/quantit di nichel, risiede soprattutto nei differenti dosaggi adottati, con un range da 0,6 a
5,6 mg/pro die, come rilevato in una accurata metanalisi.
La quantit media "normale" di nichel assunto quotidianamente stata stimata fra 0,02 e 0,48 mg.
In tutti gli studi viene confermata la stretta correlazione fra la presenza di una sensibilizzazione
ritardata al metallo e la reattivit ai test-dose, confermata dall'assenza di reazioni nei soggetti di
controllo. La metanalisi di Jensen, ancorch rimarchi l'estrema variabilit dei criteri di inclusione e
delle modalit di scatenamento adottate nei 17 trials, rileva una reattivit alla dose di 0,35 - 0,53 mg
del 1% dei pazienti allergici al nichel; un dosaggio di 0,55 - 1,33 mg determina una reazione nel
10% di questi soggetti.
La maggioranza dei pazienti inseriti negli studi presenta dei sintomi di dermatite da contatto
sistemico e una marcata frequenza di eczema cronico delle mani, riacutizzato dalla esposizione al
test-dose. In diversi trials, come quello di Nielsen, i soggetti con flare-up dell'eczema, avevano
tollerato un contatto prolungato con utensili di metallo contenenti nichel.

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L'apporto reale di nichel attraverso l'acqua e le bevande costituisce un altro aspetto controverso e
non completamente definito. In molti studi stato stimato un livello medio di 1-10ug di nichel per
litro di acqua fornita attraverso la rete idrica; ma questo dato presenta una estrema variabilit, anche
all'interno della stessa area geografica, con valori anche di 35-50ug.
Fra i fattori, che influenzano la concentrazione di nichel, prevale la permanenza dell'acqua nelle
tubature; stata stimata una quantit del metallo di 490ug nei primi 250 ml di acqua corrente,

erogata da rubinetto. Dopo 5 minuti di erogazione la concentrazione di nichel ritorna ai valori


normali, a conferma della cessione del metallo da rubinetti e tubature. Anche la modalit di
assunzione dell'acqua pu influenzare la bio-disponibilit e l'assorbimento gastroenterico del nichel,
in base, ad esempio, alla concomitanza dei pasti o al digiuno, e la temperatura del liquido.
Tutti gli studi individuano in circa il 25% dell'apporto quotidiano complessivo di nichel, quello
avvenuto attraverso i liquidi, anche se con alcune eccezioni. Hindsen e coll. hanno dimostrato
l'esistenza di una correlazione tra entit della risposta al patch test, presenza di atopia, pompholyx e
risposta al test di provocazione orale con NiSo4. Anche la dose scatenante era correlata a pi
frequenti riacutizzazioni delle lesioni, come gi evidenziato in altri trials. Altro parametro stato la
comparsa di un costante flare-up dei patch test, applicati un mese prima della provocazione orale.

Nichel, ambiente e alimentazione

Il nichel un elemento ubiquitario, presente nel suolo e nell'acqua; si trova negli organismi viventi
perch sia i vegetali che gli animali assumono il loro nutrimento dal suolo e dall'acqua. il contenuto
varia inoltre in funzione della contaminazione del suolo con rifiuti industriali e urbani, del tipo di
terreno, dell'impiego di fertilizzanti sintetici.
Il contenuto in nichel dei tessuti vegetali (0,5-5 ug/g) mediamente quattro volte superiore rispetto
a quello presente nei tessuti di derivazione animale, anche se con estrema variabilit. Il fabbisogno
minimo quotidiano, di nichel per l'uomo, stimato in circa 50 ug (0,05 mg), ed coperto da una
normale dieta, anche se appare controversa la sua essenzialit, in assenza di descrizioni di sindromi
carenziali, accertate negli animali.
Solo l'1 % del nichel assunto con gli alimenti viene assorbito, mentre il resto rimane nel tratto
gastrointestinale e viene eliminato con le feci. L'assunzione concomitante di vit. C e di ferro riduce
l'assorbimento del nichel alimentare. Il nichel assorbito si lega all'albumina sierica e viene poi
eliminato attraverso il sudore, la bile e l'apparato urinario, attraverso complessi a basso peso
molecolare. La concentrazione di nichel nel sudore alta ( 8-250ug/l). L'aumento di escrezione
urinaria di nichel stato correlato alle fasi di aggravamento dell'eczema, in soggetti patch-positivi.
Quella normale di 2-5ug/ al giorno.
Apporto quotidiano di nichel con la dieta

Le abitudini alimentari, con un diverso consumo di vegetali e derivati animali, nonch di cioccolato
e t (come nei paesi Anglosassoni) sono ovviamente importanti e si riflettono sul diverso intake
medio di nichel nelle varie popolazioni. Anche il contributo dell'acqua e delle altre bevande pu
influenzare la quantita totale di nichel assunto con l'alimentazione.
Canada
Danimarca
Finlandia
Italia
Regno Unito
Svezia
Stati Uniti
Valore medio

0,20-0,58 mg
0,15 mg ma fino 0,9 mg /die
0,13 mg
0,3-0,4 mg
0,12-0,20 mg
0,2-4,5 mg
0,17-0,6 mg
0,2-0,6 mg

Le variazioni abbastanza ampie nella assunzione di nichel delle popolazioni scandinave sono
collegate alle particolari abitudini alimentari (farina d'avena, soia, noci, cacao, ecc.).

Alimenti e contenuto di nichel


I prodotti vegetali hanno un maggiore contenuto di nichel, rispetto agli alimenti di derivazione
animale e tra questi (carni, latticini e uova) l'uovo quello a pi alto contenuto. L'assenza di
univocit negli elenchi di alimenti ad alto contenuto di nichel, legata alla mancanza di una
concentrazione soglia condivisa in mg/kg, rispetto al quale un alimento possa essere definito "ad
alto contenuto". Si passa da una soglia di > 0,5 mg/kg della Swedish Food Administratio a quella di
0,03 mg/kg di altri autori, fino a una review di Falagiani e al. del 2008, che fissa a > 1,0 mg/Kg la
soglia di definizione di alimento ad alto contenuto.
In questo caso gli alimenti ad alto contenuto sarebbero soltanto arachidi, avena, cacao e cioccolato,
pomodoro concentrato, lenticchie, mandorle, noci e nocciole. A rendere ancora pi empirico questo
quadro va detto che per lo stesso alimento viene riferito un contenuto di nichel di sovente diverso,
secondo le varie fonti e le differenze appaiono a volte rilevanti. Questo fatto non sorprendente
poich in funzione del contenuto di nichel nel suolo e nelle acque, in base alle regioni, alle
stagioni e agli eventi climatici, potendo variare nel medesimo alimento, a volte, anche di dieci volte.

Allergia sistemica al nichel e sintomatologia gastroenterica


Numerose sono le segnalazioni e le casistiche di pazienti con sintomatologia gastro enterica
correlata all'ingestione di alimenti ad alto contenuto di nichel. Un elemento sicuramente obiettivo
rappresentato dalla dimostrazione di alterazioni della mucosa intestinale, nello challenge con nichel,
e l'incremento, nei pazienti sensibilizzati, dell'infiltrazione nella lamina propria di CD45RO+ di
memoria con riduzione di CD8+

Rilascio di nichel dagli utensili della cucina

Per molti anni stato ipotizzato un ruolo importante, in questa patologia, degli utensili di acciaio
inossidabile, per la possibilit di liberare nichel, durante la cottura degli alimenti. Alcuni autori
hanno accertato che il contributo dato dagli utensili, alla quantit totale di nichel assunto, quasi
trascurabile: il rilascio da una porzione di cibo cotto in pentole gi usate inferiore a quanto
contenuto in 5 gr di cioccolato.
Secondo altre opinioni, tuttavia, il problema potrebbe essere reale, come nel caso della cottura, in
pentole e padelle, di alimenti acidi come pomodori, aceto e limoni, che incrementerebbero il rilascio
di nichel dai tegami e gli studi che hanno escluso questo meccanismo potrebbero essere stati
inficiati da abitudini alimentari che prevedono, in maniera preminente, l'uso di cibi non acidi.

Medicine alternative e integratori alimentari

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Una nuova "emergenza" allergologica proviene dalle esposizioni collegate alla medicina alternativa,
come i prodotti omeopatici, gli integratori alimentari, i prodotti della medicina cinese, nigeriana,
ecc. Alcuni casi sono gia stati oggetto di segnalazione per dermatite da contatto sistemica: al cromo,
per un trattamento iposensibilizzante omeopatico a base dello stesso metallo e al mercurio, con un
caso di sindrome di Baboon (Immagine A) in una bambina di 5 anni, trattata con un rimedio
omeopatico per la tosse. Su internet possibile verificare l'esistenza di un lungo elenco di prodotti

collegati a queste forme di terapia, con un consistente quantitativo di nichel.


In molti casi questi prodotti vengono "consigliati" proprio in pazienti affetti da dermatosi, come
l'acne, la dermatite seborroica, la psoriasi e l'eczema. Per alcuni prodotti omeopatici possibile
raggiungere un apporto quotidiano da 0,125 a 9 mg/pro die (tab 2) (si riporta un esempio di 4
prodotti omeopatici), con un rischio altissimo di indurre una dermatite da contatto sistemica in
soggetti sensibilizzati. Il costante ricorso a queste forme di trattamento non-convenzionale
rappresenta un rischio notevole per i soggetti allergici, anche perch questi rimedi vengono
prescritti proprio per la cura di eczemi e dermatite atopica.

Immagine A Sindrome di Baboon (Sindrome del babbuino)

Tabella 2
Nella seguente tabella viene riportato la quantit di nichel per compressa e la raccomandazione di
dosaggio per 4 rimedi omeopatici
Nichel

dose di partenza

dose massima

giornaliera

Acunol
Eczemol
Psorizide Forte
Psorizide Ultra

mg

proporzionale al peso

0,5
0,5
1,0
1,5

0,25-1 mg/2 volte al giorno


0,125-2 mg al giorno
0,5-3 mg al giorno
0,75-4,5 mg al giorno

proporzionale al peso

0,5-2 mg/2 volte al giorno


0,25-4 mg al giorno
1,5-9 mg al giorno
1,5-9 mg al giorno

Bibliografia:
1 - Mcllveen WD, Negusanti JJ. Nickel in the terrestrial environment. Sci TotalEnviron
1994;148:109-38
2 - Schiavino D, Nucera E, Alonzi C, Buonomo A, Pollastrini E, Roncallo C, De Pasquale T,
Lombardo C, Latorre G, Sabato V, Pecora V, Patriarca G. A clinical trial of oral hyposensitization
in systemic allergy to nickel. Int J Immunopathol Pharmacol. 2006 Jul-Sep; 19(3):593-600.
3 - Falagiani P, Di Gioacchino M, Ricciardi L, Minciullo PM, Saitta S, Carni A, Santoro G,
Gangemi S, Minelli M, Bozzetti MP, Massari S, Mauro S, Schiavino D. Systemic nickel allergy
syndrome (SNAS). A review. Rev Port Imunoalergologia 2008; 16 (2):135-147.

4 - Van Ulsen J, Stolz E, van Joost T. Chromate dermatitis from a homeopathic drug. Contact
Dermatitis 1988:18:56-57
5 - Audicana M, Bernedo N, Gonzales I, Munoz D, Fernandez E, Gastaminza G. An unusual case of
baboon syndrome due to mercury present in a homeopathic medicine. Contact Dermatitis
2001:45:185.

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Dott. Ignazio Madonia

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