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Coltivazione delle

piante officinali
Facolt di Farmacia
A.A. 2005/06
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
Il consumo di piante officinali nei paesi industrializzati caratterizzato da
notevoli performance :

Nei paesi aderenti all O.C.D.E. ( Organisation for economic co-operation and
developement ) le importazioni registrano un ritmo di incremento annuo del
7,7%
Negli stessi paesi , in termini economici, il mercato cresciuto da 53 milioni di $
a 71 milioni di $, negli ultimi 10 anni lincremento complessivo del 34 %.
Il Giappone ( mercato strategico ) registra un tasso di incremento medio annuo
del 30 % , le importazioni sono passate da valori di 2,8 a 10,4 milioni di $.
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
Fattori di incremento :
Aumentato impiego di piante officinali per la estrazione di principi attivi utili in
farmacologia e quali precursori di emisintesi chemio-farmaceutiche.
Aumentato fabbisogno di piante officinali per preparazioni galeniche ed
erboristiche
Aumentato fabbisogno nei paesi in via di sviluppo ( Cina , India, paesi africani )
nelle popolazioni che ancora non dispongono di farmaci industriali.
Minore disponibilit di piante selvatiche

Il mercato , inoltre, favorevolmente influenzato dalla pi generale tendenza ad
utilizzare prodotti ad elevati standard di sicurezza e qualit ( prodotti da
agricoltura biologica, I.G.T., I.G.P. ) e dalla diffusa propensione ad un consumo
naturale in senso lato.

Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
La superficie coltivata a piante officinali in Italia si attesta su valori
nellordine di 3.000 Ha complessivi. Deve , comunque , essere
registrata la difficolt nel disaggregare dati che cumulano i valori relativi
a piante medicinali ( contenenti in uno o pi organi sostanze che
possono essere utilizzate a fini terapeutici o che siano precursori di
emisintesi chemiofarmaceutiche ) piante aromatiche ( contenente
sostanze penetranti che conferiscono caratteristiche organolettiche
utilizzabili per usi condimentari ) e piante officinali ( piante impiegate
nelle officine farmaceutiche per la produzione di specialit medicinali ).
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
Dati di coltivazione in Italia ( ISAFA, 1999 )

Regione Sup. ( Ha ) Specie coltivate
Piemonte 578 Menta Piperita, lavanda e
lavandino, Iperico, Finocchio,
Camomilla Romana, Camomilla
Lombardia 45 Rosmarino, Iperico
Liguria 51 Lavanda, Rosmarino
Veneto 18 Echinacea
Toscana 326 Lino, Camomilla, Echinacea,
Malva
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).




Regione Sup. ( Ha ) Specie coltivate
Emilia R. 64 Lavanda,lavandino,Salvia, Timo, Rosmarino
Marche 64 Melioto, Passiflora, Iperico
Abbruzzo 96 Iperico, Camomilla
Umbria 45 Iperico, Psillo, Tasso
Basilicata 15 Maggiorana
Calabria 1.690 Bergamotto, Liquirizia, Cedro
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
Regione Sup. ( Ha ) Specie coltivate
Puglia 73 Camomilla, Aneto,
Liquirizia
Sicilia 227 Manna, Origano, arancio
fiore
Sardegna 50 Zafferano, Eucalipto, Mirto
Totale 3.342
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
Raffronto della superficie coltivata nel 1989 e nel 1999

Specie 1989 1999 Diff. %
Anice verde 4,0 16 + 300
Bardana 4,8 15,0 + 209
Bergamotto 1500 1500 0
Camomilla comune 6,4 171,0 +2.572
Rosmarino 3,7 45,0 +1.116
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
Specie 1989 1999 Diff. %
Tarassaco officinale 1,0 12,0 + 1.100
Menta piperita 415,3 238,0 - 43,0
Dragoncello 122,5 1,9 -98
Gelsomino 20,0 0,0 100
Issopo 5,0 24,0 + 380
Lavanda e Lavandino 78,4 133,0 70
Liquirizia 75,5 146,0 93
Manna ( frassino da manna ) 250 200 - 20
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
Indicatori economico-produttivi di alcune specie


Specie Prod. Unitaria
( q.li/ Ha )
Note economiche e prezzi
Anice verde 7-10 4,65- 6,20 / Kg.
Bardana 87 Prezzi variabili. Da 1,29 a 5,16 ( bio
) . Prod.fresco.
Camomilla romana 162 4,13 Kg ( pianta essiccata ) olio
essenziale da 309,90 a 361,50 /
Kg bio da 464,80 a 774,40
Rosmarino Da 50 ( Sud ) a
100 ( Nord )
1,03- 2,07 /Kg ( fresco ) ; 5,16
( conf. Vaschetta supermercato )
Parte Generale
Evoluzione della produzione nazionale per superficie coltivata e
P.L.V. ( produzione lorda vendibile ).
Specie Prod. Unitaria
( q.li/ Ha )
Note economiche e prezzi
Tarassaco officinale 160 2,58-3,10 /Kg
Menta piperita 60-100 2,68- 15,49 ( prod.essiccato
grossisti erboristerie )
51,64- 67,13 olio essenziale
Dragoncello
80-100
2,07-10,33 ( fresco ) ; 6,20 (
essiccato) ; 61,97 ( olio ess.)
Issopo 100 1,45-2,07( fresco) ; 2,48-5,16 (
bio ) ; 232,40 ( olio ess. )
Lavanda e Lavandino 40-80 2,63 /kg ( fresco )
Parte Generale.
Principi di Agronomia
Definizione di Agronomia : Lagronomia generale ha per
oggetto lo studio dei fattori che condizionano la
produzione vegetale e le tecniche della loro regolazione
per realizzare le massime o pi convenienti produzioni
nel rispetto della conservazione della fertilit del terreno e
dellambiente ( Bonciarelli ).
Le piante interagiscono con le componenti biotiche ed
abiotiche dellambiente , lagronomo interviene
rimuovendo i fattori che limitano ,o sono suscettibili di
limitare, il livello della produzione .
Parte Generale.
Principi di Agronomia
La sostanza secca delle piante superiori composta per il 90-95 % da
composti del carbonio derivati dalla organicazione del carbonio (
fotosintesi clorofilliana ) . La assimilazione netta potenziale secondo
Loomis e Williams corrisponde a 77 g /mq al giorno , corrispondenti a
7,7 q.li ad Ha al giorno di sostanza secca. Infatti :
In condizioni di copertura vegetale fitta ed omogenea il 92 % di energia
luminosa intercettata dal vegetale ( 8 % riflessa per albedo ). Il 10 %
, tuttavia , intercettato da pigmenti non fotosintetici ( es. pareti cellulari
). Per ridurre una grammomolecola di CO2 in una di carboidrato
servono 10 microeinstein ( fabbisogno quantico della fotosintesi ). Le
perdite relative alla respirazione incidono per il 33 %. Fatte le opportune
trasformazioni in base al peso molecolare avremo 77 g / mq/ giorno.

Parte Generale.
Principi di Agronomia
Radiazione solare globale 500 cal/cmq
Quanti totali 4.320 microE/cmq
Perdite per riflessione - 360 microE/cmq
Perdite per assorbimento inattivo - 432 microE/cmq
Quanti assorbiti utili per la fotosintesi 3.528 microE/cmq
Carboidrati prodotti ( moli di CH2O ) 353 micromoli/ cmq
Perdite per respirazione ( 33 % ) - 116 micromoli/ cmq
Produzione netta di CH2O 237 micromoli/ cmq= 2,37 moli/ mq
2,37 moli CH2O x 30 g/mole ( 30 = peso molecolare del CH2O ) = 71 g / mq.
Produzione massima di sostanza secca giornaliera = 71 g di sostanza organica
x 100/92 ( CH2O il 92 % del peso secco essendo l8% costituenti diversi da C,
H, O) = 77g/mq = 77 q.li / Ha.



Parte Generale.
Principi di Agronomia
In realt , invece, laccrescimento massimo giornaliero registrato
oscilla intorno ai 50 g/ mq/ giorno ( Sorgo da foraggio ) , poich le
produzioni vegetali sono in realt molto inferiori a quelle teoricamente
possibili e dipendono in massima parte dalla intensit fotosintetica e
dalla durata della stagione vegetativa :
Assimilazione netta = ( Intensit fotosintetica x durata fotosintesi )
respirazione
In certi casi, inoltre, per luomo non importante la produzione totale (
biomassa totale ) ma la quota di questa che sotto forma di prodotto
utile ( biomassa utile ), ad esempio il frutto e non il ramo in un fruttifero.
Parte Generale.
Principi di Agronomia
I fattori suscettibili di intervenire nella produzione e , quindi, di limitare
le rese delle produzioni vegetali possono essere cos suddivisi :

Fattori climatici
Fattori nutrizionali ( principi di concimazione )
Anomalie pedologiche ( lavorazioni del terreno )
Deficit di ossigeno
Deficit di acqua ( principi di irrigazione )
Competizione ( lavorazioni del terreno )

Parte Generale.
Principi di Agronomia
Fattori climatici
Gli elementi climatici che intervengono in misura pi rilevante nei
processi produttivi dei vegetali, sono :

Radiazione solare
Temperatura
Precipitazioni
Vento
Umidit dellaria
evaporazione
Parte Generale.
Principi di Agronomia
La radiazione solare pu determinare perdite di efficienza delle
produzioni agrarie nel caso di :
eccesso di radiazione
le reazioni biochimiche non riescono a procedere di pari passo
col processo fotosintetico che si rallenta per laccumulo di
prodotti intermedi ( saturazione luminosa )
Un flusso di fotoni eccessivamente intenso determina foto-
imnibizione
Leccesso di temperatura che accompagna leccesso di luce
favorisce i fenomeni catabolici di respirazione e fotorespirazione
Questi fenomeni determinano una riduzione della assimilazione
netta e spiegano il perch , sorprendentemente, in estate alle
latitudini alte e medie lassimilazione netta giornaliera pi alta
che ai tropici. Meglio una radiazione poco intensa ma
prolungata che il contrario. .

Parte Generale.
Principi di Agronomia
Difetto di radiazione :
Solitamente tale evenienza determinata dalla eccessiva fittezza delle
coltivazioni :
Ingiallimento e caduta prematura delle foglie inferiori
Eziolatura ( colorazione bianca di organi normalmente colorati )
Mancata ramificazione ( in alcuni casi utile , quindi, viene indotta
limitando la radiazione es. lino, canapa, juta )
Disseccamento e caduta dei rami bassi ( anche in questo caso pu
essere utile ed indotta es. boschi )
Steli esili e poco lignificati
Fertilit scarsa o nulla
Parte Generale.
Principi di Agronomia
I vegetali non riscaldano i propri tessuti con la respirazione ( se non in
misura trascurabile ) , quindi, lampia superficie disperdente che li
mantiene in equilibrio termico con lambiente. Leffetto della
temperatura , quindi, evidente sui vegetali. Tutti i processi chimici ,
fisici , chimico-fisici che determinano le reazioni biologiche che hanno
luogo nelle piante sono influenzati dalla temperatura ( viscosit dei
liquidi, solubilit dei dei soluti, permeabilit cellulare, velocit di
reazione, stabilit dei sistemi enzimatici ) . La temperatura , di
conseguenza , determina lo svolgimento di tutte le funzioni vitali delle
piante ( germinazione, assorbimento radicale, fotosintesi, respirazione
ecc).
Parte Generale.
Principi di Agronomia
Temperature ottimali : sono quelle in cui le funzioni vitali si svolgono
con la massima velocit
Temperature cardinali : minime e massime sono quelle al di sotto ed al
di sopra delle quali una funzione vitale si arresta
Temperature critiche : minime e massime sono quelle al di sotto ed al
di sopra delle quali si verificano danni irreparabili alle funzioni ed agli
organi delle piante
Piante microterme : Hanno esigenze e limiti termici piuttosto bassi
Piante macroterme : Hanno esigenze e limiti termici piuttosto alti
Parte Generale.
Principi di Agronomia
L acqua un fattore fondamentale della produzione vegetale essa
presente in ragione del 10-15 % nei semi ( valori minimi ) e del 95% in
frutti ed organi in attivit vegetativa ( valori massimi ). Le funzioni
principali sono :
Si combina con la CO2 nella fotosintesi per formare gli idrati di C
Reagisce nei processi idrolitici che avvengono nelle piante
Veicola lassorbimento delle sostanze nutritive attraverso le radici
Veicola il trasporto delle sostanze nutritive allinterno dei vegetali
Rende turgide le cellule e quindi i tessuti
Impedisce leccessivo riscaldamento
Parte Generale.
Principi di Agronomia
Lacqua che entra nella costituzione della pianta e che viene fissata
nella sostanza organica nel corso della fotosintesi solo una
piccolissima frazione dellacqua assorbita dallapparato radicale: il 99%
viene eliminata attraverso la traspirazione , dopo essere stata utilizzata
come vettore dei sali minerali del terreno. Una coltura che produce 50 t
/ Ha di biomassa , corrispondenti a 10 t / Ha di sostanza secca preleva
dal terreno circa 4000 t / Ha dacqua. Un parametro importante il
consumo idrico unitario o coefficiente di traspirazione , cio la quantit
di acqua consumata per produrre lunit di peso di sostanza secca :
4000 t = 400
10 t
Parte Generale.
Principi di Agronomia
Il sistema terreno-pianta-atmosfera un sistema continuo in cui lacqua circola
per effetto di differenze di energia potenziale ( potenziale idrico ) , luomo
interviene con lirrigazione per sostenere i vegetali ed eliminare eventuali
limitazioni dellefficienza delle produzioni. Interviene , altres , per integrare le
precipitazioni atmosferiche ed aumentare quindi lefficienza del sistema.
Evapotraspirazione : somma della acqua perduta per evaporazione ( dalle parti
esterne del vegetale ) e traspirata ( perduta allo stato di vapore dagli organi
vegetali ( mesofillo fogliare, stomi, cuticola epidermica ).
Umidit dellaria : importante per la regolazione delle perdite di acqua per
evaporazione e per traspirazione Climaticamente importante la umidit relativa
, cio , il rapporto % tra la quantit di vapore acqueo presente nellatmosfera in
un dato momento e la quantit che ci sarebbe se latmosfera fosse satura.
Parte Generale.
Principi di Agronomia
La traspirazione lemissione di H2o allo stato di vapore. Nella pianta si crea una corrente
dacqua che dalle radici , ove i succhi cellulari sono molto diluiti per lassorbimento di
soluzioni diluitissime dal terreno va alle foglie nelle quali la concentrazione di succhi
massima sia per effetto della traspirazione ( perdita di H2O ) sia per effetto della fotosintesi (
accumulo di zuccheri ). Le foglie esercitano ,in conseguenza della maggiore concentrazione
dei succhi , una azione di richiamo di H2O dalle cellule dei tessuti circostanti man mano che
cedono acqua attraverso gli stomi . Lapertura ( rima ) stomatica si allarga quando le cellule
reniformi sono turgide ( maggiore scambio con lesterno) e si chiudono quando il turgore
diminuisce ( minor scambio con lesterno ). Le piante dei luoghi molto aridi hanno la cuticola
spessa , stomi poco numerosi ( 18 mmq in alcune cactacee , 11.000.000 mmq nella foglia
del cavolo ) e spesso infossati in cavit nelle quali laria meno mossa. Il meccanismo di
apertura e chiusura degli stomi regolato , inoltre, da meccanismi legati alla presenza di
zuccheri provenienti dalla fotosintesi ( le cellule stomatiche sono le uniche delle cellule
epidermiche a contenere clorofilla ) .
Parte Generale.
Principi di Agronomia
La guttazione la perdita di acqua allo stato liquido, essa avviene quando la
pianta non pu liberarsi di H2O per traspirazione perch laria satura di vapore
dacqua e non ne riceve pi ( mattine fresche senza vento , climi tropicali con
elevata umidit dellaria ). I cereali , ad esempio, hanno foglie dotate di uno
stoma acquifero ( idatodo ) che consente loro di perdere acqua nelle situazioni
di atmosfera satura .

Parte Generale.
Principi di Agronomia
Vento : movimento di masse di aria dovuto a squilibri di pressione tra
punti diversi dellatmosfera terrestre.
Effetti :
Aumento della evapotraspirazione ( viene rimossa laria umida che
tende ad accumularsi sulle superfici evaporanti )
Aumento del ricambio di CO2
Alterazioni morfologiche ( rami o tronco a bandiera )
Stroncamento
Trasporto di Sali ( dannoso il sale proveniente dal mare )
Parte Generale.
Principi di concimazione
Principi di concimazione :
Gli elementi indispensabili alle funzioni vitali dei vegetali sono 12 e
vengono suddivisi in 3 gruppi : microelementi necessari in minime
quantit , macroelementi necessari in maggiore quantit ed elementi
maggiori spesso fattori limitanti della produzione vegetale e , quindi,
apportati massicciamente al terreno agrario :

Microelementi : Boro, Manganese, Rame, Zinco, Molibdeno
Macroelementi: Calcio, Magnesio, Zolfo e Ferro
Maggiori : Azoto, Fosforo e Potassio.

Parte Generale.
Principi di concimazione
Azoto : Elemento principe , entra nella costituzione delle proteine, della clorofilla e
negli acidi nucleici, stimola laccrescimento, la produzione di un ampio apparato
assimilatore e la resistenza alle avversit
Le piante assorbono lN in forma ammoniacale NH4 + o in forma nitrica No3- .
Lazoto ammoniacale, solubile ma ben trattenuto dal potere assorbente del
terreno viene ossidato in forma nitrica . Questa forma solubilissima e non
trattenuta dal terreno. Pertanto lN ammoniacale si presta per concimazioni a
lento rilascio , l N nitrico per concimazioni a pronto effetto. La sostanza organica
grande apportatrice di N.
Sintomi da carenza :
vegetazione stentata, foglie giallastre, disseccamenti apicali delle foglie,
maturazione precoce, bassa produzione.

Parte Generale.
Principi di concimazione
Ciclo dellAzoto : Perdite : dilavamento dei nitrati negli strati profondi del
sottosuolo operato dalle acque ; volatilizzazione dellammoniaca; denitrificazione
ad opera di microrganismi ( ambiente anaerobico ); combustione di sostanza
organica ; Apporti: acque meteoriche ( trascinano N derivante dallinquinamento
industriale , fissano N atmosferico durante i temporali per effetto delle scariche
elettriche ) azotofissazione non simbiotica ( Azotobacter, Clostridium ) fissano N
atmosferico 10 Kg/Ha anno ; azotofissazione simbiotica , leguminose-rizobio 50-
100 Kg/Ha anno; concimazioni umane.
Parte Generale.
Principi di concimazione
Fosforo: il contenuto di fosforo nei concimi , nel terreno o nelle piante si
esprime in termini di anidride fosforica ( P2O5) che contiene il 44 % di
fosforo elementare. La P2O5 ben trattenuta dal terreno , le perdite
per lisciviazione sono trascurabili , la mobilit nel terreno minima.
Funzioni del P2O5 :
entra nei composti responsabili degli scambi energetici ( ATP, ADP )
un componente di molecole che intervengono nella sintesi
clorofilliana ( ac. Fosfoglicerico )
Lac.fosforico un composto di base degli acidi nucleici ( DNA, RNA )
supporto del patrimonio ereditario e responsabili delle sintesi proteiche.
Nelle piante il fabbisogno elevatissimo , sintomi da carenza :
Apparato radicale poco sviluppato
Maturazione ritardata
Sviluppo vegetale stentato e colorazione verde pallido ; margini fogliari
rossastri che in seguito disseccano.
Parte Generale.
Principi di concimazione
ciclo del Fosforo : le perdite per lisciviazione sono trascurabili, le perdite reali di
fosforo sono costituite da quella porzione di P2O5 assorbita dalle piante e non
restituita al suolo attraverso il letame ed i residui colturali. Una volta
determinato il valore delle asportazioni ( 50-70 Kg / Ha anno ) si pu pianificare
la concimazione di mantenimento dato che non necessario arricchire la
dotazione di P2O5 oltre la quantit media asportata dai vegetali annualmente.

Parte Generale.
Principi di concimazione
ciclo del K : le perdite per lisciviazione sono molto limitate , specialmente nei
climi temperati, le asportazioni variano in funzione delle restituzioni effettuate
sotto forma di residui colturali, letame, liquami. Nelle aziende agricolo-
zootecniche con sufficiente pluricoltura ed allevamento semibrado o con
restituzione del complesso letami- liquami avremo una asportazione annua di
50-60 Kg/Ha.
Esempio di prelevamento ( Kg/Ha ) di K2O ( Duthil ) :

Coltura Resa ( q.li / Ha ) Prelievo
comp.
Prelievo
biomassa utile
Frumento 50 190 40
Mais 90 180 45
Barbabietola 500 350 150
Parte Generale.
Principi di concimazione
Potassio : il contenuto espresso comunemente come K2O ( ossido di potassio
) , nel quale il K elementare costituisce il 75 %. Pur non entrando nella
costituzione degli elementi pi importanti dal punto di vista biochimico esso ha
funzioni importantissime come regolatore delle funzioni fisiologiche :
Regolazione della semipermeabilit delle membrane cellulari
Regolazione dellequilibrio acidi-basi neutralizzando gli acidi organici
Formazione ed accumulo sostanze di riserva
Resistenza alle avversit
Aumento della turgescenza cellulare
Influisce positivamente sulla qualit dei prodotti ( tenore zuccherino, resa in
olio, colore dei frutti ) . Sintomi da carenza :
Ingiallimenti dei margini fogliari ( cereali ) , precedute da colore bluastro (
barbabietola , patata ) o chiazze decolorate ( erba medica , trifoglio ). Il K2O
fortemente antagonista del Magnesio ( leccesso da magnesio provoca carenza di
K2O e viceversa )

Parte Generale.
Principi di concimazione
La funzione che esprime la variazione della produzione vegetale
allaumentare della disponibilit di un qualsiasi fattore della produzione (
acqua, azoto, fosforo, ecc) caratterizzata da un grafico di questo tipo :






0
10
20
30
40
50
60
I tratto II Tratto II Tratto IV Tratto V tratto
Quantit
Parte Generale.
Principi di concimazione
Parte Generale.
Principi di concimazione
Nel I tratto a causa della marcata deficienza di un elemento la
quantit di produzione cresce in misura pi che proporzionale alle
successive dosi di fattore apportate . Nel II tratto gli incrementi
sono via via decrescenti man mano che ci avviciniamo alla resa
massima ( questa fase cruciale per la concimazione ). Nel III tratto
raggiunta la soglia di sufficienza la produzione non cresce pi
allaumentare della dose. Fase del consumo di lusso , lelemento
nutritivo viene assorbito senza che aumenti la produzione , spesso
viene accumulato nei tessuti ( foraggi con molto fosforo, tabacco
con molto potassio ) . Nel IV tratto si registra la soglia di tossicit ,
allaumentare del fattore diminuisce la produzione.
Parte Generale.
Principi di concimazione
Legge del minimo ( Liebig ) : Il livello di produzione di una coltura limitato
dallelemento che si trova in quantit pi scarsa in rapporto ai bisogni della
coltura stessa. Estendendo il principio agli altri fattori della produzione ( H2O,
terreno, radiazione solare, ossigeno ) si comprende come la concimazione
determina il massimo beneficio solo se gli altri fattori non si rivelino limitanti.
Parte Generale.
Principi di concimazione
Dosi di concimazione :
Elementi che influenzano la quantit di concime da apportare :
Clima climi aridi concimazioni contenute per non aggravare il rifornimento
idrico delle piante ( eccessiva concentrazione salina ) ; climi umidi , maggiori
rese e maggiori concimazioni.
Terreno sabbioso molto dilavamento concimazioni abbondanti- argilloso
concimazioni contenute
Precessione colturale- dopo una leguminosa si richieder molto meno azoto
Tecnica colturale le dosi di concimazioni per una coltura irrigua sono
necessariamente pi elevate che in una coltura asciutta
Parte Generale.
Principi di concimazione
Concimazioni di alcune colture :


Coltura Produzione
q/ha
Kg/ha N Kg/ha P2O5 Kg/Ha K2O
Grano Duro 20-60 60-200 40-100 0-100
Grano tenero 15-40 40-100 40-80 0-80
Riso 50-90 120-220 60-120 80-150
Mais 60-120 150-300 60-120 100-200
Barbabietola 300-500 150-200 100-170 100-170
Parte Generale.
Propagazione delle piante
La capacit produttiva delle piante dipende dalla buona qualit del corpo
riproduttore e dalle caratteristiche genetiche delle piante stesse. Il corpo
riproduttore pu essere rappresentato dal seme ( riproduzione gamica o
sessuale ) o da una parte vegetativa ( riproduzione agamica o vegetativa ) .
La riproduzione gamica avviene attraverso la fusione di una cellula sessuale
femminile ( ovulo ) con una cellula sessuale maschile ( polline ). La evoluzione
delle cellule che si sono congiunte determina la formazione del seme. Il seme
costituito dallembrione ( il vegetale in miniatura ) , dai materiali di riserva e dai
tegumenti seminali . La riproduzione gamica , essendo determinata dalla fusione
sessuale di due gameti , origina individui differenti dai genitori. La propagazione
per seme prevalente nelle coltivazioni erbacee ad elevata diffusione.
Parte Generale.
Propagazione delle piante
La riproduzione agamica , invece, si ottiene per mezzo di una porzione
vegetativa di pianta che ha la capacit di formare un nuovo e completo
individuo. Alcune forme di riproduzione agamica sono naturalmente presenti in
natura ( rizomi , bulbi, tuberi, stoloni ) , altre si ottengono attraverso tecniche e
manipolazioni delluomo (talea , innesto, coltura di tessuti ). Nella riproduzione
agamica gli individui che si originano sono del tutto identici alla pianta madre da
cui si sono originati ( eccezione fatta per le mutazioni gemmarie ). La
riproduzione agamica si effettua in arboricoltura , diffusa in alcune piante
ortensi ( fragola , aglio , cipolla , cardo ) , in floricoltura ( garofano, crisantemo ) ,
poco diffusa tra le colture erbacee di pieno campo.
Parte Generale.
Propagazione delle piante
Caratteristiche agronomiche della semente. Il valore agronomico della semente
determinato da due gruppi di fattori : i fattori genetici ed i fattori agronomici. I
fattori genetici attengono alle caratteristiche ereditarie del materiale vegetale
utilizzato , i secondi riguardano la purezza e la vitalit del seme e sono
influenzati dalle condizioni in cui il seme stato originato, manipolato e
conservato. Le due caratteristiche fondamentali del seme sono purezza e
germinabilit.
La purezza un indice percentuale che indica in termini di peso quanta parte
della massa della semente costituita da semi della specie indicata. I semi puri
sono quelli appartenenti alla specie di riferimento integri ( anche se piccoli o
immaturi ) , ovvero, lesionati o frammentati purch contengano lembrione e
siano grandi almeno la met del seme integro, frutti o pseudo frutti di alcune
specie non evidentemente vuoti.
Parte Generale.
Propagazione delle piante
La germinabilit la capacit del seme , nelle condizioni ambientali idonee, di
dare origine ad una pianta di normale costituzione.La germinabilit di una
semente si esprime in numero percentuale di semi della specie germinati in
apposita prova di laboratorio ( secondo le regole fissate nel metodo ufficiale di
analisi della semente ). La germinabilit varia in dipendenza di numerosi fattori :
Specie e variet alcune specie producono sementi ad elevata germinabilit (
grano ) altre molto meno ( ginestrino ).
Costituzione le caratteristiche anatomo-morfologiche e genetiche dei semi
inducono maggiore o minore germinabilit. Ad esempio la conformazione
anomala dei semi duri che non assorbono acqua per via della impermeabilit
dei tegumenti corretta con azioni meccaniche( abrasivi ) o chimiche ( ac.
Solforico ) o fisiche ( acqua bollente , raggi infrarossi ) che rendono permeabili i
tegumenti ed assicurano la germinabilit.
Parte Generale.
Propagazione delle piante
Andamento del processo di maturazione- avversit atmosferiche , malattie o
tecniche colturali errate possono determinare ridotta germinabilit
Condizioni di immagazzinamento- umidit e calore sono assai dannosi ai semi.
Et del seme- i semi di certe specie sono in grado di germinare anche allo stato
verde ( frutto immaturo ) , altre necessitano di un completo sviluppo del frutto ,
molto spesso , invece, la germinabilit massima dopo un certo tempo dalla
maturazione del frutto ( 2 , 3 mesi ). Questo fenomeno noto come dormienza
ed provocato da alcune sostanze ( blastocoline ) che ostacolano la
maturazione del seme e che vengono eliminate nel corso della post maturazione
dei frutti.
Certificazione delle sementi . La commercializzazione di sementi delle
principali specie di interesse economico per lUnione Europea subordinata alla
iscrizione delle variet nei registri ufficiali e alla certificazione del materiale
sementiero. La registrazione delle variet, cos come il controllo e la
certificazione delle sementi, compete agli Stati membri, mentre la Commissione
ha il compito di redigere e aggiornare il Catalogo comune delle variet nel quale
confluiscono le variet registrate nei diversi Paesi membri e che hanno titolo per
essere commercializzate in tutta lUnione Europea.
Una volta conseguita liscrizione nel Registro nazionale o nel Catalogo
comunitario la variet pu essere liberamente coltivata, e ci vale anche per le
variet transgeniche, fatta salva lautorizzazione a norma del Reg. n. 1829/2003
o della parte C della Dir. 2001/18 con i quali data garanzia dellassenza di
rischi per la salute umana e per lambiente, connessi con limpiego di tali variet
.
Parte Generale.
Propagazione delle piante
Parte Generale.
Propagazione delle piante
La riproduzione agamica nella tecnica agronomica molte volte preferita alla
riproduzione sessuale. I vantaggi della riproduzione agamica sono :
Mantenimento delle caratteristiche della pianta madre nella discendenza
Tempi di vegetazione pi contenuti
Maggiore facilit a reperire il materiale riproduttivo
Il principio di base della riproduzione agamica che le parti di pianta lignificate o
contenenti i fasci cribro-vascolari in condizioni adeguate di temperatura ed
umidit hanno lattitudine a produrre radici. Tra le tecniche di riproduzione
agamica pi diffuse vi la Talea. Tale tecnica basata sulla propriet dei fusti
interrati di emettere radici avventizie. Si procede selezionando dalla pianta
madre una porzione di ramo , pi o meno lignificato, ed interrando tale porzione
in un substrato vegetale opportunamente arricchito di sostanze nutritive.
Parte Generale.
Propagazione delle piante
Le talee possono essere indotte a produrre radici mediante immersioni in
soluzioni arricchite di ormoni ( auxine, gibberelline ). La radicazione viene
accellerata , inoltre, mediante esposizione a temperature ed umidit controllate.
Altra tecnica di moltiplicazione agamica linnesto , esso consiste nella unione
di due parti che origineranno luna il sistema radicale ipogeo ( soggetto ) e laltra
il sistema assimilatore epigeo ( nesto ). Della massima importanza in
frutticoltura , tale metodo permette di originare individui con sistemi radicali
resistenti a fitopatie ( es. la vite americana resistente alla fillossera ) , alle
differenti caratteristiche pedologiche ( aridit , salinit, Ph ), oppure che
impartiscano uno sviluppo vegetativo controllato ( portainnesti nanizzanti ).
Parte Generale.
Propagazione delle piante
La tecnologia pi innovativa di moltiplicazione agamica rappresentata dalla
moltiplicazione per meristemi. Essa consiste nella coltivazione di foglie molto
piccole (embrionali) e di piccole masse di cellule in divisione presenti negli apici
vegetativi ( meristemi ).
Partendo da un piccolo apice del germoglio formato da un meristema (una
massa di cellule in divisione) con poche foglie embrionali, possibile far
crescere in coltura una nuova pianta intera. Se vengono aggiunti alle giuste
concentrazioni nel mezzo di coltura e in quantit minimali due ormoni, lauxina e
la citochina, non un singolo germoglio, ma germogli multipli risultano dalla
coltura di un singolo apice vegetativo. Questo metodo di manipolazione vegetale
definito propagazione clonale e tutte le piante formano un clone, un gruppo
cio di individui geneticamente identici.
Parte Generale.
Propagazione delle piante
Lottenimento di piante indenni da malattie un altro grande vantaggio
dellapproccio tramite colture sterili di tessuti. Prima di essere trasferiti in un
mezzo per coltura di tessuti i meristemi vengono accuratamente sterilizzati per
uccidere qualsiasi batterio o fungo presente sulla superficie esterna del tessuto.
Il vero vantaggio della coltura di meristemi che produce materiale di impianto
esente da virus. Altro elemento importante della moltiplicazione per meristemi
rappresentato dalla grande velocit con cui il materiale vegetale viene ottenuto.

Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi possono essere suddivisi in
due grandi categorie :

FATTORI NATURALI Dipendono dalle caratteristiche biologiche della
pianta oppure dallambiente in cui essa vegeta e vengono , quindi , distinti in
Endogeni ( ereditari ) ed Esogeni ( ambientali )
FATTORI ARTIFICIALI- Dipendono dalle modalit e dalle tecniche di
raccolta , di estrazione e di conservazione, sono dovuti a processi chimici od
enzimatici


Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

I fattori naturali Endogeni :
Selezione : Quando da una popolazione di individui vengono selezionati quelli
dotati di caratteristiche utili ed essi vengono fatti riprodurre tra di loro, nella
seconda generazione i caratteri prescelti si manifesteranno in misura pi
accentuata. Continuando tale processo si otterranno delle popolazioni
selezionate in cui il carattere prescelto sar rappresentato in misura
preponderante. La selezione dar un risultato utile nella misura in cui la qualit
prescelta era condizionata da fattori genetici. La riproduzione degli individui della
popolazione selezionata dovr necessariamente essere effettuata per via
agamica.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

Ibridazione : fenomeno opposto alla selezione. In questo caso viene ricercata
una popolazione costituita da individui con elevati standard qualitativi
incrociando elementi aventi caratteri ereditari differenti. Lindividuo originato
viene denominato ibrido. Nel campo delle piante medicinali , ad esempio, la
Chinchona stata fortemente migliorata nel contenuto di principi attivi mediante
tecniche di ibridazione.
Mutazione : Questo fenomeno consiste in una modificazione di un gene. Tale
modifica pu avvenire spontaneamente oppure essere indotta artificialmente
mediante luso di raggi x , ultravioletti, reagenti chimici. Spesso in agricoltura
alcune mutazioni avvengono spontaneamente , vengono riconosciute come utili
e stabilizzate con tecniche di riproduzione agamiche.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

Poliploidia : In genere una cellula dotata di un nucleo con due serie di
cromosomi uguali ( biploide ). Per motivi naturali o indotti artificialmente un
nucleo pu , tuttavia , essere dotato di tre serie di cromosomi uguali ( triploide ) ,
o quattro ( tetraploide ) o pi. Laumento del numero di cromosomi pu essere
indotto mediante limpiego di colchicina , mediante la esposizione a stress
termici o luminosi. La Menta piperita , ad esempio, nelle variet poliploidi
manifesta un aumento della superficie fogliare ed un aumento notevole del
contenuto in olio essenziale.
Stadio di sviluppo : Le droghe devono essere raccolte in un periodo
particolare e specifico detto tempo balsamico durante il quale massimo il
contenuto di principi attivi. Il tempo balsamico funzione del ciclo vitale della
pianta, dellet, del tipo di organo utilizzato per la raccolta ed altro. Lo studio del
tempo balsamico viene effettuato in maniera specifica per ogni pianta utilizzata
a fini medicinali, officinali o condimentari.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

I fattori naturali Esogeni.
I pi importanti fattori naturali esogeni sono rappresentati da :
Fattori climatici ( temperatura , radiazione luminosa, umidit, altitudine )
Fattori pedologici ( costituzione del terreno )
Fattori agronomici
Fattori biotici
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

Fattori climatici:
Radiazione luminosa : dal momento che questo fattore influenza decisamente
il metabolismo generale del vegetale ed i principi attivi ( costituenti secondari )
sono prodotti collaterali di tale metabolismo ogni variazione della intensit
luminosa o del fotoperiodismo pu influenzare il contenuto di principi attivi. E
dimostrato , si ricordi, che la maggior produzione di sostanze naturali nel
vegetale dovuta alla luce visibile ( 400-760 nm ) ed , in particolare nella
regione del rosso ( 660-680 nm ). Le lunghezze donda inferiori a 600nm ,
riscontrabili ad esempio a quote elevata , producono crescita ridotta.
Temperatura : come rilevato per le reazioni biologiche in genere anche la
produzione di principi attivi avviene entro un range di temperature prestabilito (
da 0 a 45 ) con intervalli ottimali per ciascuna reazione. Alcune condizioni di
temperatura possono indurre modifiche nella costituzione degli oli essenziali . Le
basse temperature ,ad esempio, determinano olii contenenti acidi grassi con
una percentuale di doppi legami pi elevati.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

Acqua : Le piogge ed il contenuto di acqua in genere determinano un
abbassamento degli alcaloidi, dei glicosidi, degli olii essenziali nelle droghe ;
detta eventualit rilevabile, ad esempio , campionando le percentuali di questi
elementi dopo piogge prolungate.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

Come effetto della azione dei fattori climatici sulle piante officinali possibile
osservare che la stessa specie coltivata in ambienti differenziati, con tecniche
colturali simili produce principi attivi in numero e qualit differenti. Esempio
stato osservato che con laumento dellaltitudine Aconitus napellus e Lobelia
inflata producono alcaloidi in misura minore del 15-20 % rispetto alla pianura ; il
Thimus vulgaris e la Mentha piperita , invece, producono olii essenziali in misura
minore. Nell Artemisia i principi amari legati allazulene sono presenti in misura
inversamente proporzionale allaltezza, nella Gentiana , invece, i principi amari
di natura glicosidica sono legati da una proporzionalit diretta con laltezza sul
livello del mare.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi

Fattori Pedologici
Questi fattori possono essere suddivisi in fattori fisici, chimici e microbiologici.

Fattori fisici suoli sabbiosi o argillosi determinano una differente disponibilit
di acqua per le piante e , di conseguenza , determinano una maggiore o minore
concentrazione di principi attivi. NellAlthea officinalis , invece, i suoli sabbiosi
determinano una alta concentrazione di mucillagine nelle radici .
Fattori chimici- Non dimostrato che il Ph sia suscettibile di influenzare il
contenuto di principi attivi. Valori anormali di Ph, tuttavia , determinano effetti
negativi sullo sviluppo del vegetale. Gli elementi della nutrizione ( Azoto,
Fosforo, Potassio, Calcio ) , invece, hanno dimostrato una notevole influenza
nella composizione quali-quantitativa degli olii essenziali. E stata osservata una
proporzionalit diretta tra impiego di azoto e alcaloidi ( fino alla soglia di tossicit
) , bassa si dimostrata invece la risposta degli alcaloidi alla disponibilit di
fosforo.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi
Fattori microbiologici- sono stati studiati poco e con risultati contrastanti, sembra
che intervengano indirettamente agendo sulle caratteristiche fisiche e chimiche.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi
Fattori Agronomici
I fattori agronomici possono essere riassunti in questi elementi :
Densit di impianto
Epoca di sfalcio
Numero di sfalci nellannata agraria
Tecniche colturali

Diversi studi dimostrano quanto gli elementi sopra riportati possano influenzare sia il
contenuto che la qualit dei principi attivi presenti nelle piante medicinali,
officinali e condimentarie. E importante rilevare , tuttavia , come debba essere
indagata la risposta delle singole specie ad ogni fattore agronomico poich i
risultati individuati per una specie non sono generalizzabili neanche al livello di
specie dello stesso genere.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi
Fattori biotici :
I fattori biotici sono quelli relativi alla interazione tra organismi vegetali, animali ed
umani in un determinato ambiente. I fenomeni limite della simbiosi e dell
antibiosi sono solo gli estremi di una variegata gamma di interrelazioni che si
possono instaurare tra vegetali. LAtropa belladonna, ad esempio, cresce meglio
e produce pi alcaloidi se coltivata vicino alla Artemisia. Nel caso invece di
Datura stramonium gli alcaloidi aumentano quando tale specie coltivata vicino
al Lupinus albus e diminuiscono vicino a Mentha piperita .
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi
Fattori Artificiali.
La maggiore parte delle droghe viene conservata ed usata allo stato secco.
Durante la conservazione e lessiccamento possono intervenire profonde
modificazioni che determinano variazione dei caratteri organolettici ( colore,
odore, sapore ). Le reazioni , evidentemente , possono essere influenzate da
fattori ambientali ( temperatura , umidit , altro ) e catalizzate da enzimi o
microrganismi. I fenomeni pi comuni sono :
Ossidazione A carico spesso degli olii essenziali per azione dellossigeno
atmosferico.I composti aldeici ( responsabili degli odori degli olii ) per prolungata
esposizione allossigeno atmosferico possono essere trasformati in acidi e
perdere il loro odore: RCHO ----O----- RCOOH.
Evaporazione- Anche questa a carico delle droghe ricche di olii essenziali che
caratterizzati da una alta tensione di vapore perdono al passaggio di aria una
quota di principi attivi.
Parte generale
I fattori che influenzano il contenuto di principi attivi
Polimerizzazione- un processo per cui si originano delle molecole
lunghissime ( macromolecole ) a partire da molecole pi piccole. Ad esempio da
pi molecole di etilene si ottiene il polietilene con alterazione dei principi attivi e
formazione di polimeri o resine di scarso valore terapeutico. La polimerizzazione
che altera i principi attivi in genere favorita da ossigeno e perossidi.
Racemizzazione variazione delle attivit biologiche di un prodotto a seguito
della variazione della attivit ottica ( levogiro destrogiro ) , favorita da alte
temperature.
Alterazioni enzimatiche IDROLASI alterazione per idrolisi ; in presenza di
acqua gli esteri vengono trasformati in acidi ed alcoli , i glicosidi in zucchero ed
agliconi. OSSIDASI- reazioni di ossidazione aerobiche ( ossidazione vera e
propria ) ed anaerobiche ( deidrogenazione ).
Altre Alterazioni Imbrunimento dei tessuti vegetali ossidazioni che
determinanp formazione di prodotti colorati e scadimento organolettico del
prodotto- Irrancidimento dei grassi variazioni di odore e sapore a carico dei
grassi che intervengono durante la conservazione e che portano alla formazione
di acidi ( irrancidimento acido ) ; chetoni od aldeidi ( irrancidimento chetonico o
aldeico ) ; perossidi ( irrancidimento perossidico ).
Parte generale
Il metodo di lotta tradizionale e quello biologico

L'IFOAM, la Federazione Internazionale dei Movimenti per l'Agricoltura Biologica
(International Federation of Organic Agriculture Movements), cos definisce l'agricoltura
biologica: Linsieme delle tecniche e dei mezzi agricoli che promuovono la produzione di
alimenti e fibre in modo sano socialmente, economicamente e dal punto di vista ambientale.
Questi sistemi hanno come fondamento la capacit produttiva e la fertilit intrinseca del
suolo e, nel rispetto della natura , delle piante degli animali e del paesaggio, ottimizzano tutti
questi fattori interdipendenti. L'agricoltura biologica riduce drasticamente l'impiego di input
esterni attraverso l'esclusione di fertilizzanti, pesticidi e medicinali chimici di sintesi. Al
contrario, utilizza la forza delle leggi naturali per aumentare le rese e la resistenza alle
malattie". chiaro che dare una definizione coincisa di agricoltura biologica risulterebbe
difficile poich comprende tutta una serie di aspetti che devono essere considerati.
In conclusione basti ricordare che con il termine biologico si intende ci che viene
ottenuto attraverso un metodo produttivo che non ricorra ai prodotti di sintesi e che rispetti
un apposito disciplinare di produzione.


Parte generale
Il metodo di lotta tradizionale e quello biologico
Per inquadrare bene lagricoltura biologica necessario distinguere i diversi sistemi di
agricoltura che conducono obbligatoriamente ad una diversa produzione ed una diversa
qualit del prodotto. Una prima distinzione va fatta per lagricoltura convenzionale e quella
sostenibile.

La agricoltura convenzionale prevede un metodo di coltivazione generalmente intensivo
che utilizza prodotti chimici per la fertilizzazione e la difesa delle piante; ci pu comportare
il ritrovamento di residui nei prodotti (che devono comunque essere sotto i limiti di legge) e
problemi ambientali legati ad alcune pratiche (monocoltura, impiego continuativo dello
stesso principio attivo, ecc.). Tuttavia attualmente anche lagricoltura convenzionale si
muove verso un modello di produzione a basso impatto ambientale perci meno intensivo.
Il termine basso impatto significa che non prevede solo la semplice sostituzione di
sostanze chimiche ma anche ripristino e conservazione delle fertilit fisica, chimica,
biologica e la salvaguardia della biodiversit e delle varie forme di vita presenti nel campo
coltivato.


Parte generale
Il metodo di lotta tradizionale e quello biologico
Lagricoltura sostenibile pu essere condotta con metodologie e tecniche differenti.
La lotta guidata una tecnica che si basa sul parametro della soglia dintervento, ovvero
si interviene con il trattamento chimico esclusivamente quando il danno supera, come
valore, il costo dintervento. La soglia di intervento viene determinata monitorando le
popolazioni di insetti dannosi con trappole a ferormoni, trappole cromatiche od altro.
Lagricoltura integrata una metodologia di produzione che basata sul controllo delle
avversit per mezzo di appropriate tecniche colturali e prevede come ultima risorsa
limpiego di mezzi chimici e , in ogni caso , con tecniche di lotta guidata , con principi attivi a
basso impatto ed in quantit minime. Le tecniche elettive della lotta integrata sono tecniche
naturali : rotazioni colturali, abbondanti letamazioni, impiego di variet resistenti ed adatte
alle condizioni ambientali in cui si opera, stimolazione della resistenza naturale dei vegetali,
utilizzo di insetti utili, utilizzo dei ferormoni per tecniche di confusione sessuale,catture di
massa , ecc
Parte generale
Il metodo di lotta tradizionale e quello biologico
Lagricoltura biologica rappresenta , infine , una radicalizzazione della metodologia della
lotta integrata. Nei disciplinari di produzione della lotta biologica non previsto lutilizzo di
alcun prodotto chimico di sintesi garantendo alimenti privi di qualsiasi residuo tossico e
ricchi di qualit nutrizionali e gusto.
L'Agricoltura Biologica rispetta i naturali cicli stagionali e le caratteristiche del terreno
cercando di rafforzare le leggi della natura che assicurano l'ideale produttivit delle piante e
favorendo il ripopolamento e la diversificazione di flora e fauna con benefici effetti
sull'ambiente e la salute pubblica.
E consentito lutilizzo di alcuni insetticidi o anticrittogamici naturali ( piretro , zolfo, rame ) in
forme e quantit assolutamente sostenibili. Sono predilette tutte le tecniche di controllo delle
avversit naturali che prevedono lo sfruttamento degli antagonismi naturali fra insetti,. Si
riportano alcuni esempi: Bacillus Thuringensis contro le larve dei lepidotteri, il Phytoseiulus
Persimilis contro il ragnetto rosso, la Chrysoperla Cornea contro alcuni afidi, la Rodolia
Cardinalis contro lIcerya Purchasi.


Parte generale
Il metodo di lotta tradizionale e quello biologico
Elementi caratteristici dellagricoltura biologica :

TERRENI PULITI l'agricoltura biologica "sceglie" terreni puri sui quali non
siano stati usati prodotti chimici per un certo numero di anni e soprattutto lontani
da fonti d'inquinamento
FERTILIZZANTI NATURALI la fertilit del terreno viene mantenuta e
potenziata con concimi organici (letame), vegetali o misti (sovescio o composta),
lavorazioni ridotte e rispetto della stagionalit
NO INSETTICIDI sono previsti solo mezzi difensivi naturali: la difesa dai
parassiti viene attuata ricorrendo ad organismi utili (insetti loro predatori, rane,
coccinelle, rondini, ecc.)
Parte generale
Il metodo di lotta tradizionale e quello biologico

NO DISERBANTI la difesa dalle malerbe viene effettuata meccanicamente ( zappature e
sarchiature) o tramite la rotazione colturale: sostituendo le colture infatti si evita di
impoverire il terreno e soprattutto si ostacola la proliferazione di malerbe e parassiti il cui
sviluppo invece favorito dalla monocoltura
SALUTE DEGLI ANIMALI gli animali vengono allevati con tecniche che rispettino il loro
benessere ed alimentati con prodotti vegetali ottenuti secondo i principi dell'agricoltura
biologica; sono evitate tecniche di forzatura della crescita, metodi industriali di gestione di
allevamento e la loro salute viene salvaguardata con l'utilizzo di rimedi omeopatici e
fitoterapici.

Parte generale
Norme di buona pratica agricola
Cosa il G.A.P. Good Agricoltural Practice - Norme di Buona Coltivazione.
Le linee guida per la buona pratica agricola delle piante medicinali ed
aromatiche rappresentano il risultato di un grande sforzo comune per dotare la
componente produttiva delle Piante Officinali di uno strumento di lavoro atto ad
accrescere la propria competitivit sul mercato.
Sono un insieme di norme ed indicazioni cui i produttori dovrebbero attenersi
durante tutto il ciclo di produzione delle piante aromatiche e medicinali, con
l'obiettivo di dare qualit e di conseguenza valore aggiunto alle proprie
produzioni.
Esse non sono obbligatorie e non sono vincolanti ma possono divenirlo per
libera scelta, nel rapporto tra privati, quale forma di autodisciplina che impone
certe prescrizioni e certi accorgimenti per produrre meglio, con maggiori
garanzie e minori o nulli rischi di contenzioso tra offerta (produzione) e domanda
(mercato).

Parte generale
Norme di buona pratica agricola
Campo di applicazione.
Le linee guida si applicano nella coltivazione e nelle prime trasformazioni delle
piante officinali, commercializzate ed impiegate nell'Unione Europea.
Esse si riferiscono alla produzione di tutte le piante e loro parti, che sono
destinate all'utilizzazione da parte dell'industria alimentare, mangimistica,
farmaceutica, cosmetica e delle essenze e degli aromi.
Si applicano inoltre a tutti i metodi di produzione, inclusa la produzione biologica,
in accordo con i regolamenti europei.
Parte generale
Norme di buona pratica agricola
Il prodotto deve ovviamente rispondere ai requisiti digiene e qualit previsti dallo
standard UE in termini di carica batterica, ceneri, contaminanti di varia natura,
prodotti di alterazione e degradazione. In particolare, essendo le erbe officinali
prodotti destinati ad un uso connesso con la salute umana, di fondamentale
importanza che tali requisiti siano rispettati con rigore, anzi valori di riferimento
interni alle aziende produttrici dovrebbero essere fissati a livelli di sicurezza pi
restrittivi rispetto alle varie normative vigenti.
Parte generale
Riferimento normativo regionale
Legge Regionale 16/1996 Art. 11
Protezione della flora spontanea
(Comma 7 bis aggiunto dalla L.R. siciliana n. 14/2006)
1. Con decreto del Presidente della Regione, su proposta dell'Assessore
regionale per il territorio e l'ambiente, di concerto con l'Assessore regionale per
l'agricoltura e le foreste, previo parere del Consiglio regionale per la protezione
del patrimonio naturale, possono essere disposti divieti o limitazioni alla raccolta
di piante o di parti di piante appartenenti a specie o variet della flora spontanea
della Regione.
2. Nel decreto sono individuati, con adeguato supporto cartografico, i limiti di
operativit delle relative disposizioni.
3. Con riguardo a specie o variet di piante in pericolo di estinzione, il divieto o i
limiti di raccolta possono essere estesi a tutto il territorio regionale.
4. I decreti di cui al presente articolo sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale
della Regione Siciliana.

Parte generale
Norme di buona pratica agricola
5. Ai trasgressori delle disposizioni contenute nei decreti di cui al presente
articolo comminata la sanzione amministrativa pecuniaria di cui all'articolo 3
della legge 9 ottobre 1967, n. 950 e successive modifiche, oltre alla confisca
amministrativa di tutto il materiale raccolto. E' in ogni caso fatto salvo l'obbligo,
per i trasgressori, di risarcire, ai sensi dell'articolo 18 della legge 8 luglio 1986, n.
349, l'eventuale maggiore danno arrecato all'ambiente naturale.
6. La vigilanza sul rispetto delle disposizioni di cui al presente articolo affidata,
in via primaria, al Corpo forestale regionale.
7. Le sanzioni di cui al comma 5 sono disposte con provvedimento dell'Ispettore
ripartimentale per le foreste competente per territorio, ai sensi della legge 24
novembre 1981, n. 689.
7bis. La Regione, quale organismo ufficiale di cui all'articolo 2, comma 1, lettera
n), del decreto legislativo 10 novembre 2003, n. 386, si avvale del dipartimento
regionale delle foreste per l'espletamento delle funzioni previste dal decreto
medesimo, ivi compreso il controllo e la istituzione del registro dei materiali di
base.

Parte Speciale
Bergamotto
Fam: Rutaceae ; sottofam : Aurantioidae ; nome scientifico:
Citrus bergamia ( Risso )
Caratteri botanici :
La pianta di medio vigore , portamento fra lassurgente e lespanso ,
pressocch senza spine. Foglie grandi e simili per forma e colore a quelle del
limone. Fiori medio grandi di colore bianco. Il frutto di pezzatura media o
piccola, arrotondati, obovati o piriformi, in genere con stilo persistente. La buccia
sottile , liscia o moderatamente rugosa ed aderente. I segmenti sono numerosi
e la colonna carpellare piena , la polpa moderatamente consistente , di colore
verde, giallo pallido, altamente acido e di sapore amaro. Semi monoembrionici.
Vengono attualmente distinte tre cultivar : Femminello ; Castagnaro ;
Fantastico.
Componenti e principi attivi
Le foglie ed i frutti contengono un olio essenziale aromatico e gradevole
utilizzato fin dal 1750. Esso di grande importanza commerciale quale
costituente essenziale dellacqua di colonia e per luso nellindustria dei profumi.
Foglie e rametti giovani si utilizzano per lestrazione dellessenza petit grain
bergamote ed i fiori per lessenza neroli bergamote .
Parte Speciale
Bergamotto
Aspetti agronomici : La produzione mondiale concentrata per il 95% in
provincia di Reggio Calabria, ove si ottengono le migliori produzioni in termini di
quantit e qualit. Il Bergamotto, tuttavia , cresce e produce bene anche in
Africa ( Mali, Guinea,Costa DAvorio, Cameroun ).
Parte Speciale
Frassino da Manna
Fam.Oleaceae ; nome scientifico: Fraxinus ornus L.
Caratteri botanici : Specie arborea , altezza fino a 10 ml, monoica. Foglia:
imparipennata, lembo ovale , lanceola, margine denticolato; nervatura
penninervia. Fiore : infiorescenza a pannocchia, di colore bianco , fiorisce tra
Aprile e Giugno. Il frutto una bacca indeiscente di colore marrone. Si
raccoglie tra Luglio e Agosto , la parte utilizzata la manna ottenuta per
incisione del tronco.
Componenti e principi attivi : La Manna un succo zuccherino essudato dal
tronco e consolidato allaria; essa contiene mannitolo ( 40-60%) , mannotetroso
( 10-16%) , mannotrioso ( 6-16% ) , glucosio, mucillagine.
Usi : In pediatria la manna trova impiego come debole purgante dal sapore
dolce e gradevole, utilizzata come dolcificante per diabetici, come tonico ,
ricostituente e rinfrescante in medicina popolare.
Aspetti agronomici : Coltivato in Sicilia , in Sicilia occidentale in particolare,
predilige terreni fertili ed asciutti.
Parte Speciale
Rosmarino
Fam: Labiatae- nome scientifico: Rosmarinus officinalis L.
Caratteri botanici: pianta cespugliosa, alta fino a 2 ml, biennale o perenne,
monoica. Foglia: semplice, lembo lineare, margine intero revoluto,nervatura
penninervia.Fiore:infiorescenza tipo spicastro, colore azzurro-lill , fiorisce tra
Marzo e Novembre . Frutto : secco, indeiscente, tipo tetrachenio , colore bruno.
Componenti e principi attivi : Olio essenziale contiene idrocarburi
monoterpenici quali alfa e beta pinene, canfene, limonene, cineolo, borneolo,
canfora ; Flavonoidi : diosmetina, diosmina ; Acidi fenolici: rosmarinico,labiatico,
clorogenico; Acidi triterpenici: ac. Ursolico ed oleanolico; tannini;resina.
Usi : Cosmetico: saponi, creme ,detergenti, profumi, acque di
colonia.Alimentare : utilizzato come condimento e per la preparazione di
bevande alcoliche ( vermouth ); medicina popolare : tonico, stimolante, cura dei
dolori di stomaco e mal di testa, cura della tensione nervosa.
Aspetti agronomici : Specie rustica tipica dellambiente mediterraneo,
preferisce terreni sciolti e calcarei, tollera bene la siccit.
Parte Speciale
Salvia
Fam: Labiatae ; nome scientifico: Salvia officinalis L.
Caratteri botanici: pianta cespugliosa, sempreverde,dellaltezza di 20-60 cm,
biennale o perenne, monoica. Foglia: lembo ovato-lanceolato,margine
intero,nervatura penninervia. Fiore: infiorescenza tipo spicastro, colore viola,
fiorisce tra Maggio ed Agosto. Frutto: secco, indeiscente,tipo tetrachenio di
colore bruno.
Componenti e principi attivi: olio essenziale ( 1-2,8%)contiene fino al 50% di
alfa e beta tujoni ed in minore quantit pinene, cineolo,borneolo, acetato di
bornile, canfora, sesquiterpeni. Contiene ancora composti flavonoidici, acidi
fenolici.
Usi : Cosmetico : impiegata come componente aromatico di saponi,
detersivi,creme,lozioni,profumi. Alimentare: utilizzata come condimentaria e
per la preparazione di bevande alcoliche ( vermouth ); medicina popolare :
tonico, digestivo, antisettico, astringente ed antispasmodico.
Aspetti agronomici : Tipica pianta mediterranea, vegeta in luoghi aridi e
sassosi dal livello del mare fino a 700-900 mt. Predilige terreni calcarei,
sabbioso limosi ben soleggiati.
Parte Speciale
Lavanda
Fam: Labiatae ; nome scientifico: Lavandula officinalis L.
Caratteri botanici: pianta cespugliosa, sempreverde, dellaltezza di 50-80
cm,biennale o perenne,monoica.Foglia: semplice, lembo lineare-
lanceolato,margine intero leggermente revoluto,nervatura penninervia.Fiore:
infiorescenza tipo spicastro, di colore violaceo porporino,fiorisce tra Giugno ed
Agosto.Frutto: secco, indeiscente, tipo tetrachenio di colore bruno lucente.
Componenti e principi attivi : contiene lo 0,5-1,5 di olio essenziale costituito
da pi di 100 componenti tra cui : linalolo, linalil-acetato,lavandulil-acetato,1-
terpinen-4-olo,canfora,pinene,limonene ecc, tannini, sesquiterpeni, ac grassi,
cumarine.
Usi : Farmaceutico e cosmetico : lolio utilizzato come correttivo
dellodore,aromatizzante,ingredienti fragranti in creme , saponi, lozioni e
profumi. Alimentare: componente aromatico di bevande alcoliche,
dessert,canditi, budini. Medicina popolare: antispasmodico,
carminantivo,stimolante, diuretico,sedativo,tonico.
Aspetti agronomici : pianta tipica dellambiente mediterraneo, zone montane e
pedemontane.Predilige terreni asciutti e calcarei.
Parte Speciale
Camomilla
FAM: Compositae ; nome scientifico: Chamomilla recutita L.
Caratteri botanici: specie erbacea, annua, cespugliosa,dellaltezza di 10-15
cm, monoica. Foglia: composta; lembo 2-3 pennatosetto; margine settato;
nervatura penninervia.Fiore: infiorescenza tipo capolino di colore bianco, giallo.
Fiorisce tra Giugno ed Agosto.Frutto : indeiscente, tipo achenio di colore bruno.
Componenti e principi attivi : I capolini contengono olio essenziale ( 0,24-1,9
% ) costituito da camazulene,farnesene,bisabololo ossido; flavonoidi,cumarine,
proazulene,colina, amminoacidi.
Usi : farmaceutico: antisettico, creme, gel per ferite dei capezzoli,gengive
doloranti,antinfiammatorio.Cosmetico:preparati per bagno, saponi,creme,
lozioni,tinture per capelli, shampoo,solari.Alimentare: componente aromatico di
bevande alcoliche, dessert,canditi, budini. Medicina popolare: trattamenti contro
coliche, diarree,indigestioni, insonnie, convulsione dei bambini, mal di denti.
Aspetti agronomici : Si trova spontanea in tutta Italia in zone di altitudine
inferiore ai 300-400 m s.l.m. Predilige terreni tendenzialmente argillosi, nei
terreni acidi si ottengono produzioni di qualit scadente.
Parte Speciale
Valeriana
Fam: Valerianaceae ; nome scientifico: Valeriana officinalis L.
Caratteri botanici: specie erbacea, perenne o biennale, rizomatosa,
dellaltezza di 60-150 cm , monoica.Foglia: composta , imparipennata, lembo
lanceolato,margine dentato, nervatura penninervia.Fiore: infiorescenza tipo
corimbo, colore bianco rosaceo, fiorisce tra Maggio e Luglio.Frutto: secco,
indeiscente, tipo achenio di colore bruno.
Componenti e principi attivi : dai rizomi e dalle radici si estraggono composti
iridoidi chiamati valeopotriati che comprendono: valtrati, diidrovaltrati, isovaltrati.
Lolio volatile ( 0,5-2 %) comprende: bornil-acetato, isovaleriato, cariofillene,
pinene, canfene; alcaloidi,colina,gomme, mucillagini, resine.
Usi : farmaceutico: sedativo ( isterismo lieve ), angoscia ( nevrastenici ),
insonnia, ipocondriasi, coliche intestinali.Alimentari: utilizzata come aromatico
in prodotti alimentari, bevande alcoliche ( liquori, birra ), analcoloiche, dessert,
gelatine,budini. Medicina popolare : antispasmodico, carminantivo, stomachico e
sedativo.
Aspetti agronomici : predilige ambienti freschi dal mare alla montagna vicino ai
corsi dacqua. Terreni umidi e profondi.
Parte Speciale
Biancospino
Fam: Rosaceae ; nome scientifico: Crategus oxyacantha L.
Caratteri botanici: specie cespugliosa o arborea; altezza fino a 5 mt; monoica.
Foglia: semplice, lembo obovato ellittico, margine inciso lobulato; nervatura
penninervia.Fiore: infiorescenza tipo corimbo, colore bianco, fiorisce tra Aprile e
Maggio.Frutto: falsofrutto tipo pomo,colore rosso.
Componenti e principi attivi : Nei fiori:flavonoidi: quercitrinquercetina,
iperoside, vitexina, leucantocianidine, crateguslattone. Nellolio essenziale (
0,15% ) : aldeide anisica, Sali minerali( 7-8 % ), ammine,colina, adenina,
guanina, tannino, amigdalina.
Usi : gli estratti si utilizzano nei disturbi del ritmo cardiaco, nelle coronariti come
vasodilatatori, nellarteriosclerosi e nellangina pectoris; efficace nellinsonnia
nervosa per leffetto sedativo ed antispasmodico.
Aspetti agronomici : E specie eliofila , molto diffusa nella regione
mediterranea, adattabile a vari tipi di suolo, molto rustica.
Parte Speciale
Iperico
Fam: Hypericaceae ; nome scientifico: Hypericum perforatum L.
Caratteri botanici: erbacea, biennale o perenne; altezza 20-80 cm, monoica.
Foglia: semplice, lembo ovato oblungo, margine intero; nervatura
penninervia.Fiore: infiorescenza tipo pannocchia corimbiforme, colore giallo,
fiorisce tra Aprile ed Agosto.Frutto: secco, deiscente, tipo capsula di colore
bruno.
Componenti e principi attivi : Nelle sommit fiorite : flavonoidi ( 4-5%) di cui il
principale liperina, rutina, quercitina; acidi caffeico e clorogenico; ipericina e
pseudo-ipericina. Nellolio essenziale ( 0,5-0,10 % ) costituito da alfa pinene, 2
metil ottano, tannini, grassi, fitosteroli, pectine, Sali, minerali.
Usi : farmaceutico:Estratti di iperico sono utilizzati clinicamente in Russia nelle
forme infiammatorie dei bronchi e delle vie genito-urinarie per lattivit
balsamica, antibatterica, anticatarrale e antiflogistica. Alimentari: utilizzata
come conservante dei prodotti alimentari. Medicina popolare :Lolio essenziale e
gli estratti costituiscono un rimedio popolare come cicatrizzante contro le
bruciature, ulcere, piaghe.
Parte Speciale
Iperico
La pianta ha propriet antisettiche, astringenti e cicatrizzanti. Linfuso
antispasmodico. Le sommit fiorite hanno propriet diuretiche, vermifughe,
aromatiche, stimolanti, digestive, colagoghe. La pianta , per la presenza
dellipericina , ha effetto fotosensibilizzante negli animali.

Aspetti agronomici : Predilige terreni in pianura o collina in luoghi soleggiati.

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