Sei sulla pagina 1di 4

Le malattie della pelle

Le malattie che colpiscono la pelle sono piuttosto numerose e notevolmente differenziate per quanto
riguarda le cause e la gravità.

1 L’acne
L’acne (dal greco achné = eruzione) è una malattia della pelle caratterizzata da un processo infiam-
matorio del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa (figura 1).
Il «poro» da cui fuoriesce il pelo si ottura e si riem-
pie di sebo e di piccoli frammenti di cellule epiteliali
morte. All’esterno del poro appare un punto bian-
co (comedone chiuso). Il tappo si può aprire sot-
to la pressione del sebo e si può formare un punto
nero (comedone aperto). Per quanto brutto, esso è
meno temibile, infatti non provoca infiammazione.
Se invece il tappo resiste, il sebo si accumula nel ca-
nale dove si trova il pelo, fino a lacerarne la guaina
che lo riveste, e interagendo con i batteri presenti
sulla cellule epiteliali (generalmente, stafilococchi e
streptococchi) crea un’infiammazione.
L’acne adolescenziale colpisce soprattutto la zona di
fronte e naso; l’acne dell’età adulta, invece, la parte Figura 1
bassa del viso, il collo e le spalle o comunque tutte le Acne
zone dove ci sono più ghiandole sebacee.

2 L’eczema
L’eczema (figura 2) è un’infiammazione della pel-
le caratterizzata da rossore e prurito persistente,
talora accompagnati dalla presenza di vescicole
e/o formazione di croste.
Frequenti sono le infezioni secondarie dovute al
grattamento.
Alla comparsa di un eczema contribuirebbe una
combinazione di fattori di tipo ambientale e ge-
netico.

Figura 2

3 L’orticaria Eczema

L’orticaria (figura 3) è una malattia della pelle caratterizzata dall’eruzione improvvisa e apparente-
mente non motivata dei cosiddetti pomfi, rilievi cutanei di dimensioni variabili (da alcuni millimetri
a diversi centimetri di diametro), rossastri (come quelli che compaiono in seguito alla puntura di una
zanzara) associati, talvolta, ad una sensazione di bruciore o pizzicore.

1

Espansione online

Queste lesioni cambiano rapidamente nell’arco delle 24 ore, entro le quali


regrediscono del tutto per poi eventualmente insorgere altrove; pertanto,
anche se il pomfo in sé scompare nell’arco di 24 ore, è possibile che l’orti-
caria perduri più a lungo.
L’orticaria acuta è una condizione comune ed insorge più frequentemente
nei bambini, nelle donne di età compresa tra 30-60 anni e in soggetti aller-
gici. L’eruzione cutanea, infatti, può dipendere da una reazione allergica.
In un soggetto suscettibile, i pomfi diventano evidenti qualche minuto
dopo l’esposizione ad uno specifico allergene, ma in circa la metà dei casi il
fattore scatenante è sconosciuto.

Figura 3

4 La psoriasi Orticaria

La psoriasi (figura 4) si caratterizza per la comparsa di chiazze rosse sollevate, ben definite e sor-
montate da abbondanti squame bianco-argentee, spesse e sec-
che. Tendenzialmente pruriginose, queste lesioni tendono alla de-
squamazione spontanea e vengono facilmente asportate con il gratta-
mento (da evitare!), lasciando delle emorragie puntiformi per la rottu-
ra dei capillari sottostanti.
Le chiazze sono localizzate soprattutto nelle ginocchia, nella regione sa-
crale, nei gomiti, nelle mani, nei piedi e nel cuoio capelluto. Sono grandi
e tendono a confluire, potendo così interessare ampie zone del corpo.
La malattia ha un andamento cronico recidivante, ovvero è soggetta ad
attenuazione, regressione e ricomparsa dei sintomi.
È una malattia di cui non si conoscono con esattezza le possibili cau-
se. Sembra probabilmente in rapporto con conflitti psichici (traumi
emotivi e affettivi, stati di angoscia o di particolare preoccupazione).
Figura 4
Negli individui predisposti sono sufficienti stimoli irritativi anche di
Psoriasi non eccessiva durata per determinare l’insorgenza dei sintomi della
malattia.

5 L’Herpes zoster
L’Herpes zoster (figura 5), comunemente chiamato fuoco di Sant’Antonio, è una patologia a carico
della cute causata dallo stesso virus che provoca la varicella (che nei bambini dà appunto la varicella,
mentre nell’adulto dà o la varicella o lo zoster).
La sintomatologia è molto caratteristica: malessere
generale, dolore e irritazione della cute precedono
la comparsa di vescicole e poi delle croste. La ca-
ratteristica è che queste lesioni cutanee seguono
il decorso dei nervi (ad esempio, nervi intercostali
nella regione toracica). È pericoloso se viene colpito
il nervo oftalmico.
Il suo nome deriva da due parole greche («serpente»
e «cintura») che descrivono in modo molto appro-
priato una malattia dolorosa, come un serpente di
Figura 5
fuoco che si annida sul corpo e che a volte ha strasci-
chi lunghi e invalidanti. Herpes zoster

2

Le malattie della pelle

6 L’Herpes simplex
Infezione virale molto diffusa, distinta in due tipi, a seconda della zona colpita:
— herpes labiale, la caratteristica «febbre delle labbra» (figura 6);
— herpes genitale, più rara, ma molto fastidiosa per la sensazione di bruciore.
Il virus, una volta entrato nell’organismo, può restare in un particolare
«stato di latenza» per molto tempo (anche per anni), per poi venire
«attivato» da alcuni fattori scatenanti ed in momenti particolari, ad
esempio: sforzi fisici, stress psichici, infezioni, stati tossici, mestrua-
zioni, esposizione ai raggi solari ecc. Tende a ripresentarsi di tanto in
tanto.
La febbre erpetica è molto contagiosa, per esempio attraverso il ba-
cio, il bere dallo stesso bicchiere ecc.
La sintomatologia è inconfondibile: eritema ed edema circoscritti, for-
micolio e prurito, bruciore; segue poi la formazione di piccole vesci-
cole che si riuniscono a grappolo; queste successivamente si rompo-
no lasciando fuoriuscire il liquido sieroso in esse contenuto e si ha la
Figura 6
formazione di croste che poi cadono. Il tutto nel giro di una settimana
Herpes simplex senza lasciare cicatrici, a meno di sovrapposizioni batteriche.

7 Le verruche
Le verruche (figura 7) sono rilievi cutanei conseguenti a ipertrofia delle
papille dermiche e di cui sono responsabili i virus HPV (Human Papilloma
Virus) che sono in grado di localizzarsi e riprodursi a livello cutaneo. Sono
volgarmente note con la denominazione di «porri».
Le verruche sono contagiose, con un periodo di incubazione di un mese/
un anno. Il contagio può essere anche indiretto, tramite indumenti, bian-
cheria, asciugamani, calze, scarpe ecc.

Figura 7
8 L’impetigine Verruche

Dermatosi molto contagiosa di cui sono responsabili gli


streptococchi come lo Streptococcus pyogens; frequente
nell’infanzia, di solito localizzata intorno alla bocca e al
naso.
Si manifesta con eritema, pustole che poi si rompono forman-
do croste giallastre (figura 8); talvolta si presentano febbre e
malessere generale.

Figura 8
Impetigine

3

Espansione online

9 La vitiligine
La vitiligine (figura 9) è una malattia caratterizzata dalla comparsa, sulla
cute o sulle mucose, di chiazze non pigmentate, ovvero di zone dove man-
ca del tutto la fisiologica colorazione dovuta al pigmento melanina conte-
nuto nei melanociti.
I melanociti resterebbero vitali, ma smetterebbero di produrre melanina.
Le macchie interessano soprattutto viso, dorso delle mani, avambracci e
zone genitali e tendono a comparire prima dei 20 anni.
Le cause di questo disturbo antiestetico non sono purtroppo ancora note;
sembrano implicati fenomeni autoimmuni, che portano alla distruzione
della melanina o dei melanociti, disturbi neurologici o comunque situa- Figura 9
zioni di forte stress. Vitiligine

10 La tigna
La tigna (figura 10) è una micosi, cioè un’infezione provo-
cata da miceti o funghi microscopici.
I miceti sono spesso normalmente presenti sulla cute e sul-
le mucose e solo in condizioni particolari (stress cronico,
diminuzione delle difese immunitarie, alterazione del pH
fisiologico della pelle, scarsa igiene ecc.) possono determi-
nare infezioni opportunistiche, approfittando della debo-
lezza dell’ospite in quel momento.
Spesso la zona interessata è il cuoio capelluto dove si
presenta con chiazze tonde o ovali eritematose, di varie di-
mensioni, ricoperte di squame secche.

Figura 10

11 L’alopecia Tigna

Con il termine alopecia si definisce la perdita dei capelli o di peli in generale.


Esistono diversi tipi di alopecia. La forma più diffusa è quella androgenetica dovuta a fattori genetici
e ad un eccesso di testosterone, l’ormone maschile, che fa rimpicciolire il follicolo pilifero, ritarda la
crescita del capello e ne causa la caduta.
Il problema calvizie colpisce circa il 60% degli uomini, ma può interessare
anche la donna soprattutto in relazione alla menopausa, per il crollo degli
ormoni femminili (figura 11).
L’evoluzione della calvizie segue diverse tappe: inizia con diradamento dei
capelli lungo la linea fronto-temporale, la classica «stempiatura»; continua
poi con aree calve al vertice della testa, sempre più estese che finiscono per
confluire con quelle della regione fronte-temporale. Nelle fasi più avanzate
la presenza, seppur diradata, di capelli è limitata alla regione sovrauricolare
ed occipitale con disposizione a ferro di cavallo.

Figura 11
Alopecia

Potrebbero piacerti anche