Sei sulla pagina 1di 3

ESERCITAZIONE DI ANATOMIA CALSSE IVG

ALUNNO GELSOMINO GRILLO

30/03/2020
1. Cellula – è l’unità fondamentale in biologia – è costituita da organuli, i quali a loro volta sono un
insieme di molecole. Tessuto – gruppi di cellule che svolgono una specifica funzione. Organo – gruppi
di cellule o tessuti che svolgono una funzione globale. Apparati – gruppi di cellule, tessuti e organi
che svolgono una specifica funzione principale. Organismo – una o più cellule caratterizzate da un
unico corredo di cromosomi.

2. Il tessuto muscolare liscio costituisce la muscolatura dei visceri e dei vasi sanguigni, la cui
contrazione è involontaria. Questo tipo di tessuto muscolare ha le seguenti particolarità: contrazione
lenta e prolungata, contrazione indipendentemente dalla volontà e mediata dal sistema nervoso o
autonomo da ormoni, contrazione che avviene per tutto il muscolo contemporaneamente: questa è
la caratteristica più importante del muscolo liscio. Il muscolo si comporta proprio come se si trattasse
di un'unica fibra, anche se nella realtà ci sono più fibre che si susseguono l'una all'altra. In questo
caso si dice che questo tipo di tessuto si comporta come un sincizio funzionale, mentre Il tessuto
striato, o scheletrico, è formato da fascicoli muscolari, all'interno dei quali si distinguono le fibre
muscolari (cellule del tessuto muscolare). Ciascun fascicolo è circondato da tessuto connettivo, detto
perimisio. L'unità cellulare è formata da fibre muscolari di forma allungata fusiforme.

3. Sarcomero unità contrattile presente in ogni miofibrilla della fibra muscolare striata. Le miofibrille
mostrano una caratteristica striatura trasversale, dovuta al succedersi di zone chiare (banda I,
filamenti sottili di actina) e zone scure (banda A, filamenti spessi di miosina), intercalate da una linea
(stria Z) che divide a metà la banda I: il sarcomero corrisponde a quel segmento di miofibrilla
compreso fra due linee Z successive. Durante la contrazione il sarcomero si accorcia in seguito allo
scorrimento dei filamenti di miosina rispetto a quelli di actina; lo scorrimento è causato dall’azione di
proiezioni laterali dei filamenti di miosina (ponti trasversali) i quali, con un moto ciclico ripetitivo,
contraggono legami con i filamenti di actina, esercitando su questi una trazione verso il centro del
sarcomero.

4. Ogni filamento spesso è costituito da due fasci di polarità opposta di molecole di miosina,
composte da 2 parti: una testa, deputata al legame con l’actina e dove avviene l’idrolisi dell’ATP
necessario per la contrazione (permettendo all’actina di avvicinarsi alla linea M), e una coda. Ogni
filamento sottile è formato da due filamenti di actina ad elica, ai quali sono associati tropomiosina e
troponina. La tropomiosina è una proteina lineare che, nel muscolo a riposo, impedisce fisicamente il
contatto tra actina e testa della miosina. Solo l’attività calcio-dipendente della troponina fa sì che la
tropomiosina si sposti per permettere alle teste di miosina di legarsi all’actina. La troponina è
costituita da 3 subunità: una I (inibitrice della tropomiosina), una C (che lega calcio) e una T (che lega
tropomiosina). La subunità I si lega all’actina, mentre quella T alla tropomiosina. Ogni subunità C può
legare 4 ioni calcio. Quando la subunità C della troponina lega calcio, si verificano cambiamenti di
forma e struttura che fanno sì che la distanza tra le subunità I e T aumenta, con conseguente
imposizione alla tropomiosina di scivolare, liberando il sito di legame sull’actina per le teste di
miosina.

5. La pelle rappresenta il rivestimento più esterno del nostro organismo e come tale costituisce una
prima barriera di protezione contro gli agenti esterni. La pelle o cute può essere definita come un
tessuto continuo - o meglio, come un vero e proprio organo - appartenente a quello che in anatomia
viene chiamato "apparato tegumentario". Più nel dettaglio, la pelle è costituita da tre strati principali:
L'epidermide, ossia lo strato più esterno che si trova direttamente a contatto con l'ambiente esterno;
Il derma, cioè lo strato intermedio posizionato subito sotto l'epidermide; L'ipoderma, anche
conosciuto come strato sottocutaneo, poiché rappresenta lo strato più profondo della pelle. Ciascuno
strato contiene al suo interno differenti tipi di cellule e strutture, ognuna delle quali svolge uno
specifico compito, permettendo così alla pelle di svolgere tutte le sue numerose funzioni.
Indipendentemente dal tipo di pelle che abbiamo, essa svolge le medesime importanti funzioni in
ciascuno di noi. Più precisamente, tali funzioni consistono in: Protezione dall'aggressione di agenti
esterni di natura chimica, fisica (come, ad esempio, le radiazioni ultraviolette) e/o biologica (come,
per esempio, i microorganismi). Termoregolazione. Infatti, la pelle - attraverso le ghiandole
sudoripare e la capacità di regolare il flusso sanguigno - è in grado di controllare la dispersione di
calore, partecipando in questo modo al meccanismo di regolazione della temperatura corporea.
Controllo della perdita di liquidi. La pelle costituisce una sorta di barriera in grado di limitare e
controllare la perdita di liquidi, così come la perdita di elettroliti attraverso il processo di sudorazione.
Funzione metabolica e di riserva; la pelle, infatti, rappresenta una riserva lipidica di notevole
importanza ed è sede di un processo metabolico di rilievo, ossia la sintesi della vitamina D. Funzione
sensoriale. Nella pelle, infatti, sono presenti diverse terminazioni nervose che consentono di
percepire stimolazioni di vario genere, come stimoli tattili, stimoli termici, vibrazioni e sensazioni
dolorose.

6. Il neurone rappresenta l’unità strutturale e funzionale del sistema nervoso. Un tipico neurone
(motorio) possiede un corpo cellulare (pirenoforo), neurofibrille, neurotubuli e, come la maggior
parte delle altre cellule, un nucleo, mitocondri ed altri organuli cellulari. Il neurone è provvisto di due
prolungamenti cellulari: i dendriti e l’assone (neurite). I dendriti formano di regola numerose
ramificazioni che raccolgono i segnali afferenti (di eccitazione e di inibizione) provenienti da altri
neuroni e che generano attraverso la membrana cellulare del pirenoforo una somma dei segnali.
L’assone, che si origina in corrispondenza del cono di emergenza del pirenoforo, ha il compito di
trasmettere il segnale nervoso efferente ad altri neuroni o agli organi effettori (cellule muscolari o
ghiandolari), spesso situati a notevole distanza. Se, a livello del cono di emergenza, la somma dei
segnali supera un certo valore di soglia, allora si genera un potenziale d’azione che si propaga lungo
l’assone fino ai bottoni sinaptici. La membrana plasmatica del pirenoforo continua lungo l’assone
come assolemma e risulta circondata nel SNC da oligidendrociti, e nel sistema nervoso periferico
dalle cellule di Shwann. In alcuni neuroni le cellule di Shwann formano numerosi doppi strati
fosfolipidici concentrici intorno all’assone, il cosiddetto strato mielinico, che funge da isolante per i
flussi ionici e risulta interrotto lungo l’assone, circa ogni 1.5mm, da un cosiddetto nodo di Ranvier. Le
fibre nervose mieliniche sono caratterizzate da una maggiore velocità di propagazione dell’impulso
rispetto alle fibre nervose amieliniche. La velocità di propagazione aumenta inoltre con il diametro
della fibra nervosa. La sinapsi rappresenta la zona di contatto tra l’assone di una cellula nervosa e un
effettore o un altro neurone. Nei mammiferi, in corrispondenza della sinapsi, avviene una
trasmissione chimica e non elettrica dell’informazione. In seguito all’arrivo del segnale elettrico, a
livello della membrana presinaptica, vengono liberate vescicole contenenti un neurotrasmettitore.
Questo diffonde attraverso la fessura sinaptica , fino alla membrana postsinaptica, dove genera
nuovamente cambiamenti elettrici della membrana.

7. Le ossa hanno varie funzioni: Costituiscono la riserva e il deposito di minerali come calcio, fosforo,
sodio e magnesio, indispensabili per la regolazione di molti meccanismi fisiologici; Il midollo osseo in
loro contenuto ha la facoltà di produrre le cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi, piastrine);
Danno forma e sostegno alle parti del corpo da cui sono formate; Grazie all’interazione con i muscoli
e i tendini consentono il movimento degli arti; Hanno fondamentali funzioni protettive (si pensi
all’importanza del cranio nella protezione del cervello); Danno supporto e stabilità anche in
mancanza di movimento.

Potrebbero piacerti anche