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FISIOLOGIA DEL MUSCOLO SCHELETRICO

Il muscolo scheletrico è formato da fibre muscolari avvolte da fasci connettivali. Dall’esterno


all’interno troviamo (1) epimisio (2) perimisio (3) endomisio.
La componente contrattile del muscolo è data da una struttura che prende il nome di sarcomero,
in cui si organizzano i miofilamenti spessi e i miofilamenti sottili.

 I miofilamenti spessi sono costituiti dalla molecola miosina, dotata di due code e di due
teste con attività ATP-asica: la miosina è una proteina che presenta sulla sua struttura una
‘zona nuda’ → non sono presenti le teste ma esclusivamente le code ed è una zona
presente solo nel muscolo scheletrico e ne determina una specifica contrazione.
 I miofilamenti sottili sono costituiti dalla molecola actina, una proteina globulare,
associata ad altre due proteine, la troponina e la tropomiosina. La troponina ha un sito di
legame per la tropomiosina e il calcio.
Altre proteine strutturali poste nel sarcomero mantengono in sede i filamenti di actina e di
miosina. Tra queste proteine troviamo la nebulina, che allinea i filamenti di actina nel sarcomero e
la titina, che è un elemento stabilizzante per la miosina e fornisce una componente elastica al
sarcomero.
ACCOPPIAMENTO ECCITAZIONE-CONTRAZIONE
L’ accoppiamento eccitazione contrazione nel muscolo scheletrico prende il nome di sinapsi
neuromuscolare. Durante la sinapsi neuromuscolare avviene la trasmissione dell'impulso elettrico
tramite motoneuroni alfa e una fibra muscolare che indurrà una variazione del potenziale di
membrana delle cellule muscolari che a sua volta indurrà la contrazione del muscolo.
Quindi arriva il potenziale d'azione al motoneurone e avviene la liberazione del
neurotrasmettitore, che è l’acetilcolina, e che porterà una risposta sulle fibrocellule muscolari
scheletriche.
Nel muscolo scheletrico troviamo delle strutture che prendono il nome di triadi, che sono
costituite dai tubuli T e dal reticolo sarcoplasmatico. Una parte del reticolo sarcoplasmatico è in
rapporto con la membrana cellulare: sono posti dei recettori per la driidopiridina sul tubulo T e i
recettori per la rianodina sul reticolo sarcoplasmatico. Quando arriva la depolarizzazione i canali
del calcio si aprono e il calcio fuoriesce dal reticolo sarcoplasmatico e viene liberato nel
citoplasma.
Fasi della contrazione muscolare
Quando la fibra è a riposo la miosina presenta su uno dei suoi siti di legame l’ ATP.
La liberazione del calcio nel citoplasma promuove il legame del calcio con la troponina e questo
modifica la conformazione della tropomiosina permettendo l'esposizione dei siti attivi dell’actina:
la miosina ha idrolizzato ATP in ADP e pirofosfato.
La miosina perde il pirofosfato e cambia conformazione piegandosi → questo prende il nome di
power stroke e permette lo scorrimento dei vari filamenti di actina e di miosina gli uni sugli altri.
Successivamente, la miosina perde anche il gruppo ADP e ritorna nella posizione iniziale,
rompendo il complesso actina-miosina.
Se è disponibile calcio e ATP, la miosina si lega con l’ATP e ritorna nella forma energizzata e si
forma un altro ponte trasverso in modo tale che il ciclo continui.
[lo scorrimento dei filamenti determina l'accorciamento del sarcomero].
RILASCIAMENTO MUSCOLARE
Il rilasciamento muscolare dipende dalla graduale mancanza della stimolazione, quindi dalla
mancanza del potenziale di azione. Questo comporta l'arresto del neurotrasmettitore e una minor
quantità di calcio circolante nel citoplasma. Il calcio viene recuperato dalle pompe che portano il
calcio nel reticolo sarcoplasmatico.
MODULAZIONE DELLA CONTRAZIONE
La contrazione è definita come la tensione per la forza muscolare.
I fattori che influenzano la tensione muscolare a livello di ogni singola fibra sono:
1) diametro della fibra muscolare→ dipende dal numero delle miofibrille e dei sarcomeri posti
in parallelo;
2) tipo di isoforme di miosina→ più veloce l'attività di idrolisi di ATP della miosina è più veloce
sarà la contrazione;
3) lunghezza iniziale del sarcomero → la sua lunghezza ideale rappresenta il maggior numero
di ponti trasversi che può formare e dando una maggiore tensione;
4) frequenza di stimolazione → sarebbe la relazione tra il potenziale d'azione e l'attività
contrattile delle miofibrille. Possiamo aumentare la frequenza di stimolazione mediante la
sommazione temporale. La frequenza di stimolazione può essere definita da una scossa
singola o dalla condizione che prende il nome di tetano: il tetano sarebbe la massima
capacità di forza che il muscolo può sviluppare.
Cosa regola la frequenza del potenziale d’azione? → il periodo refrattario assoluto.
Si dice unità motoria l'insieme di un modo neurone e delle fibre muscolari con cui esso è legato.
RECLUTAMENTO ASINCRONO DELLE UNITA’ MOTORIE
Generalmente si parte dal reclutamento dell'unità motorie più piccole per poi passare a quelle più
grandi. Tale reclutamento dipende dal metabolismo delle fibre stesse:
- metabolismo ossidativo → dato dalle fibre rosse, sono fibre con una bassa attività e un'alta
resistenza.
- metabolismo glicolitico → dato da fibre bianche, sono fibre con alta attività e una bassa
resistenza.
- metabolismo ossidativo/ glicolitico → dato dalle fibre intermedie.
FISIOLOGIA DEL MUSCOLO LISCIO
La muscolatura liscia si trova nei vasi sanguigni e nei canali delle vie aeree e mantiene sempre un
certo grado di contrazione involontaria → dotata di una motilità eterogenea.
Il muscolo liscio occupa in genere organi cavi ed è responsabile della vasocostrizione, generando
una contrazione maggiore. Il muscolo liscio lavora su un range di lunghezza molto alto, per
esempio dove vasti sappiamo che lo stomaco si dilata notevolmente.
Nel muscolo liscio non sono presenti i sarcomeri, le fibre sono più piccole e più allungate e sono
strettamente associate tra di loro; inoltre le fibre presentano uno o pochi nuclei.
Nonostante l'assenza del sarcomero vi è un meccanismo simile di accorciamento delle fibre: sono
sempre presenti i filamenti sottili costituiti da actina e filamenti spessi costituiti da miosina, ma
abbiamo anche filamenti intermedi. Quello che cambia è una distribuzione differente, in particolar
modo meno lineare ma distribuita su più assi.
NB: i filamenti intermedi sono presenti solo nel muscolo liscio e non nello scheletrico.
Nel muscolo liscio inoltre mancano anche le linee Z dei sarcomeri in quanto sono sostituiti dai
cosiddetti corpi densi che funzionano come sistema di ancoraggio per i microfilamenti.
ACCOPPIAMENTO ECCITAZIONE-CONTRAZIONE
L'accoppiamento eccitazione contrazione nel muscolo liscio sfrutta delle strutture dette caveole:
sono strutture molto simili alle zattere lipidiche e hanno un ruolo simile ai tubuli T presenti nello
scheletrico.
Nel muscolo liscio non abbiamo la zona nuda ma le teste della miosina sono sempre disposte
lungo il filamento→ quando viene la contrazione i ponti trasversi si formano lungo tutto il
filamento, di conseguenza il muscolo liscio si può accorciare di più rispetto al muscolo scheletrico
fino 80% della sua lunghezza.
L'innesco della contrazione è dovuto sempre dalla presenza del calcio. Nel muscolo liscio il calcio
non proviene dal reticolo sarcoplasmatico, come abbiamo visto nello scheletrico, ma proviene da
altre fonti extracellulari (canali voltaggio dipendenti, neurotrasmettitori). La contrazione può
essere innescata non solo tramite impulso nervoso ma anche tramite impulso ormonale.
L’attivazione della contrazione nel muscolo liscio non riguarda l’actina ma riguarda la miosina ed è
un'attivazione di natura biochimica. Ci sono numerosi eventi che causano un incremento di calcio
nel citoplasma ma il calcio non lega la troponina ma lega un'altra proteina detta calmodulina→ il
complesso calcio- calmodulina (enzima attivo) attiva la chinasi della catena leggera della miosina in
modo da avere il passaggio da ATP in ADP + Pirofosfato.
RILASCIAMENTO
Anche rilasciamento è un evento biochimico. Abbiamo una fosfatasi che porta la miosina nella
forma inattiva e causa il rilasciamento. Dipendendo da molecole enzimatiche il rilasciamento e la
contrazione avvengono in base alla disponibilità di questi stesse molecole: se la fosfatasi è lenta ad
agire allora i ponti trasversi rimangono e rimane la contrazione. Questo rappresenta un vantaggio
per ottenere una contrazione più duratura e questo porta un vantaggio economico dal punto di
vista energetico.
Un altro meccanismo di rilasciamento avviene tramite lo stiramento che è un meccanismo di
contrazione attraverso cui può entrare il calcio.
Il muscolo liscio quindi può contrarsi tramite un accoppiamento nervoso ma presenta comunque
un'attività spontanea: questo si verifica perché ci sono delle oscillazioni della membrana che sono
indipendenti dalle informazioni ricevute dall'esterno. Il muscolo liscio può contrarsi in modo
autonomo tramite la presenza di:

 cellule pacemaker→ sono cellule che possono spontaneamente portare il proprio


potenziale a soglia.
Il potenziale pacemaker e una lenta depolarizzazione spontanea della membrana che
porta alla generazione di un potenziale d'azione: quindi le cellule pacemaker innescano
un'attività elettrica e spontanea che si trasmette alle cellule adiacenti.
 potenziali a onde lente → sono depolarizzazione spontanee che arrivano al limite della
soglia e mantengono il tono della membrana della muscolatura liscia a dei valori di
oscillazione.

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