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Corpo

La rivoluzione industriale del 1760 fu un processo di sviluppo economico che


modificò i sistemi industriali sfociando nello sfruttamento della forza operaia e quindi
del corpo. Iniziarono studi volti a comprendere i limiti fisici dell’uomo, con lo scopo
di migliorare la produzione.

Uno dei più grandi pensatori del periodo che si occupò dei meccanismi di
sfruttamento della classe operaia fu Karl Marx (1818/1883). Egli analizza la
condizione di alienazione che caratterizza l’operaio all’interno della società
capitalista: “Non è l’operaio che adopera i mezzi di produzione ma sono i mezzi di
produzione che adoperano l’operaio”. È bene specificare che l’alienazione di cui
parla Marx non è solo un concetto astratto, bensì, un fenomeno che riguarda
soprattutto la condizione corporea. Per emanciparsi da questa condizione di
alienazione Marx parla di una vera e propria azione rivoluzionaria che riguarda in
primo luogo la società.

Il corpo inizia a emergere fino ad arrivare alla riflessione di Friedrich Nietzsche


(1844/1900) il quale ne rivendicò la centralità. Per il filosofo tedesco lo sviluppo del
pensiero occidentale ha portato con sé un fraintendimento del concetto di corpo, ad
esempio, il razionalismo pose il pensiero al di sopra del corpo e fu proprio tale
visione ad essere criticata in quanto il corpo è ben più importante delle funzioni
considerate tradizionalmente più alte.

Nel XX secolo la fenomenologia di Maurice Merleau-Ponty (1908/1961) apportò una


riflessione intorno al corpo inteso come fonte di conoscenza certa in quanto corpo
proprio. La conoscenza è il risultato dello strettissimo legame tra il corpo e il mondo
ed è in virtù di questo rapporto che ogni corpo è in relazione con gli altri, in
un’intersoggettività.

Lungo questa tradizione opera il filosofo francese Michel Foucault (1926/1984) che
si occupò di biopolitica ovvero l’insieme delle norme e delle pratiche adottate da uno
Stato per regolare la vita biologica degli individui. Egli analizzò i mezzi con i quali le
società capitaliste “usano” i corpi: controllo della sessualità, reclusione carceraria, e
in generale tutte le istituzioni che mirano a esercitare un controllo sui corpi. Tali studi
furono portati avanti da Foucault con l’obiettivo di liberare i corpi da questo processo
di assoggettamento.

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