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Uno dei più grandi pensatori del periodo che si occupò dei meccanismi di
sfruttamento della classe operaia fu Karl Marx (1818/1883). Egli analizza la
condizione di alienazione che caratterizza l’operaio all’interno della società
capitalista: “Non è l’operaio che adopera i mezzi di produzione ma sono i mezzi di
produzione che adoperano l’operaio”. È bene specificare che l’alienazione di cui
parla Marx non è solo un concetto astratto, bensì, un fenomeno che riguarda
soprattutto la condizione corporea. Per emanciparsi da questa condizione di
alienazione Marx parla di una vera e propria azione rivoluzionaria che riguarda in
primo luogo la società.
Lungo questa tradizione opera il filosofo francese Michel Foucault (1926/1984) che
si occupò di biopolitica ovvero l’insieme delle norme e delle pratiche adottate da uno
Stato per regolare la vita biologica degli individui. Egli analizzò i mezzi con i quali le
società capitaliste “usano” i corpi: controllo della sessualità, reclusione carceraria, e
in generale tutte le istituzioni che mirano a esercitare un controllo sui corpi. Tali studi
furono portati avanti da Foucault con l’obiettivo di liberare i corpi da questo processo
di assoggettamento.