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L’illuminismo francese

Nel 700 la Francia propone le idee migliori e più innovative. A porsi il problema dell’educazione
sono gli insegnanti, i politici e i rappresentanti civili francesi. Dopo ricerche, vengono trovati i
seguenti problemi:
-la mancanza di un adeguata istruzione morale e politica
-la poca attenzione al benessere fisico e al progresso sociale
-l’inefficacia dei metodi didattici
-la cattiva scelta dei contenuti
-l’ingerenza della chiesa

Per questi problemi vengono varate le seguenti soluzioni:

-il rinnovamento dei contenuti con più attenzione al sociale


-il miglioramento dei maestri tramite scuole apposite per loro
-l’estensione dell’istruzione alle classi popolari
-il maggior coinvolgimento dello stato nell’educazione

il discorso che vede il rapporto fra l’educazione e l’emancipazione popolare sarà uno dei temi più
discussi.

Voltaire e l’attacco alla società “non illuminata”


Voltaire si contrappone in modo particolare a tutte quelle che sono le vecchie istituzioni che lui
definisce di un regime passato, questo perché secondo lui, questo vecchio regime, e le sue
istituzioni andrebbero travolte e trasformate dal lume della ragione. Voltaire utilizza molto le storie
e dunque la narrazione come strumento di educazione e divulgazione delle sue idee.

Il suo più famoso scritto: Candido o l’ottimismo, contiene un attacco ai vizi e alla società del tempo
e una risposta al concetto di ottimismo. La storia è quella che segue:

-Candido è un allievo di Pangloss. L’allievo ammira molto il maestro e insieme vivono in un


castello. Dopo la guerra tra Bulgari e Abari, i due vengono cacciati e lasciati a loro stessi. D’ora in
po i due vivranno mille avventure e conosceranno la malvagità e la crudeltà. Dopo tutti questi
viaggi Candido ne ricava la morale che Dio è indifferente ai mali di tutti gli uomini.-

Voltaire dice che il viaggio e l’esperienza sono due ottimi strumenti per educare lo spirito umano.

Diderot e l’Enciclopedia
l’opera massima dell’illuminismo francese può essere trovata nel libro: l’Enciclopedia o dizionario
ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri (si matty, è tutto un nome) in ventisette volumi. Lo
scopo di questo libro è quello di diffondere il lumen della ragione. L’opera viene diretta da Denis
Diderot e Jean-Baptiste Le Rond D’Alembert (si matty, i genitori gli hanno voluto male).
Alla base dell’enciclopedia c’è il desiderio di diffondere un sapere omogeneo e ordinato. Secondo i
due, l’enciclopedia deve diventare d’ispirazione anche al modello formativo del sapere scientifico.
La rivoluzione francese e l’educazione
Nel periodo rivoluzionario si fanno strada sempre più movimenti che propongono riforme
nell’educazione tenendo conto molto degli ideali di fraternità, ugualianza e libertà.
Le posizioni sull’argomento sono varie e si possono riassumere in:
-chi pensa che la scuola non debba essere né obbligatoria e nemmeno gratuita
-chi pensa che la scuola debba essere gratuita ma non obbligatoria perché l’individuo è libero di
scegliere
-che vorrebbe infine una scuola gratuita e obbligatoria

Condorcet: L’educazione nello stato rinnovato


Merie di Condoret, un matematico, organizza la riforma del sistema scolastico francese il suo
progetto non verrà mai né discusso né attuato.
Secondo condorcet lo scopo principale dell’educazione nazionale è quello di offire a tutti i mezzi
per provvedere ai propri bisogni ed esercitare i propri diritti.
Dice che anche le donne hanno diritto e devono studiare, infatti afferma che non saranno le
differenze di sesso, credo o razza a determinare i migliori ma bensì saranno solo le disparità
intellettuali individuali a fare la differenza. Lo stato deve insegnare a distinguere la verità in modo
tale da ottenere la libertà nonostante ciò giustizia naturale, scienza morale e scienza politica (le
materie del luminismo) dovranno avere un ruolo importante.
Egli elabora un sistema scolastico su 5 livelli, solitamente gratuiti ma non obbligatori:

1) le scuole primarie: durano quattro anni, esse forniscono le regole basiche per la vita sociale
(come ad esempio lavati il culo) educano alla lettura, scrittura, al calcolo, alla soluzione di problemi
pratici e comuni e la ginnastica. La domenica si potranno fare educazione morale e formazione dei
principi del diritto.
2) scuole secondarie: presenti in distretti e città, hanno un carattere tecnico e professionale,
insegnano: matematica,storia naturale, chimica, commercio, scienza sociale e morale.
3) gli istituti: presenti in ciascuni dipartimento, forniscono un istruzione superiore completa
4) licei qui troviamo la formazione dei dotti, ovvero studiosi si professione
5) la società nazionale delle scienze e delle arti ha il compito di sorvegliare e dirigere le altre
istituzioni

la scuola di Napoleone (...napoleone mlmlml…)


Napoleone decide di riformare la scuola e le finestre della sue reggia. Ciò che fa è spingere ad un
accentramento dell’istruzione imponendo presidi, autorità, controlli e divise. L’educazione
elementare non è più gratuita e obbligatoria viene in gran parte affidata alla chiesa. Napoleone
spinge però la fondazione di scuole speciali, accademie, Scuole Normali Superiori e scuole militari.
Secondo napoleone la scuola dev essere uno strumento dello stato (e anche Sibil)
L’illuminismo italiano
In lombardia troviamo una serie di riforme dei sovrani (fra il 1760 e il 18059 le cui conseguenze
furono:
-la laicizzazione dello stato
-la creazione di scuole normali
-il riordino di tutto il sistema scolastico

troviamo comunque un attenzione alla qualità didattica. Il cuore milanase dell’illuminismo è un


gruppo di intellettuali dell’accademia dei Pugni che per un po’ di tempo pubblica: Il Caffè. Che si
tratta di un periodico che si mira alla liberazione dalle menti del pregiudizio e che veicola le idee
per il miglioramento della vita civile. Sul giornale troviamo importanti figure come Alessandro
Verri. Pe Verri lo scopo dell’educazione è quello di formare un pensiero critico della ragione. Colui
che vuole solo ingegno e idee, secondo Verri fa parte della vecchi istruzione che l’illuminismo
vuole trasformare radicalmente.

Francesco Soave
Francesco Soave diventa famoso con un libro sull’infanzia: Novelle morali ad uso de’fanciulli.
Soave si propone di fornire in forma dilettevole e narrativa l’insegnamenti morali. A Milano Soave
scrive: Compedio del metodo, in questo libro scritto alla formazione dei maestri, Soave racchiude i
valori e i contenuti dell’istruzione primaria.
Soave parla anche delle principali funzioni sociali e parla naturalmente dell’istruzione religiosa
affiancata a l’educazione ai raopporti civili.

Filangieri
A Napoli le maggiori riforme sul campo educativo vengono fatte da Bernardo Tanucci, ma la figura
più di spicco è Gaetano Filingieri che scrive: Scienza della legislazione, tetso per il quale diviene
famoso.

Vico
Giambattista Vico si colloca fuori dal pensiero pedagogista classico. Nell’opera: sul metodo degli
studi del nostro tempo, Vico critica questa affermazione: l’uomo può avere conoscienz acerta solo
di ciò che produce mentre invece la matematica è un sapere astratto, inadatto alla concretezza
umana. Il filosofo napoletano dunque dice che: è la conoscenza della storia della civiltà umana che
può permettere una maggiore comprensione del mondo.

Vico dice che ci sono tre età (degli dei, degli eroi e degli uomini) tramite le quali il ragazzo passa
mentre viene istruito in maniera individuale e specifica.
Al pari di Rosseau, Vico rivendica la peculiarità dell’intelleto del bambino che non conosce meno,
ma a differenza dell’adulto, il bambino conosce con la fantasia (ma dio, ma parla di noi)
La prima fase dunque è incentrata sulla mente fantasiosa del bambino. Nelle fasi successive
l’educazione dovrà essere improntata sul concetto: conoscere è fare. L’educazione dovrà cercare di
sviluppare la capacità argomentativa ma anche le arti e la storia.
L’illuminismo crucco

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