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Storia della pedagogia

Prof. Tiziana Pironi


Nascita della didattica come scienza

• Quando nasce la didattica


come scienza: importanza di
estendere l’istruzione a tutti
• Mondo antico: conoscenza come acquisizione
del già dato, come trasmissione (immutabilità
del sapere).
Fattori di cambiamento

• Mondo moderno:
• -rivoluzione scientifica: la conoscenza non è più un dato
definitivo da raggiungere, ma è il prodotto dello stesso
individuo che trasforma la realtà (Bacone).
• -nascita degli stati nazionali: coesione di valori (identità
culturale-patrimonio comune).
• -riforma protestante. Scuole popolari per combattere
l’analfabetismo
• -rivoluzione industriale- esigenza di omologare
comportamenti in grado di adeguarsi ai processi
produttivi
• Comenio- educazione-istruzione per tutti per
costruire un mondo di pace: didattica come
scienza dell’insegnamento: “Didattica magna”(
1627).
• Metodo ciclico e gradualità
• Illuminismo: centralità educativa della scuola
e della famiglia rispetto al collegio
• esigenza della scuola pubblica, la cui
realizzazione è delegata allo Stato
• importanza della formazione di base e al
tempo stesso della classe dirigente
• J. LOCKE (1632-1704) –
Iniziatore dell’Illuminismo e
rappresentante di un pensiero
critico che vuole sottoporre
ogni affermazione alla prova
dell’esperienza.

• “Saggio sull’intelletto umano”


(1690) Empirismo e anti-
innatismo
• J. LOCKE – Convinto dell’importanza
dell’educazione, in un momento di grande
cambiamento socio-economico dell’Inghilterra
• Il criterio dell’utilità: centralità dei bisogni-curiosità
 
• Mens sana in corpore sano

• Obiettivo formazione del carattere: Autocontrollo


attraverso la formazione delle abitudini fin dalla
prima infanzia (esercizio e ragionamento).
• Centralità dell’esperienza e dei rapporti sociali
(conversazione)
• La figura del gentlemen come modello ideale
della nuova classe dirigente: esigenza di un
rinnovato curriculum di studi (utilitarismo):
centralità dell’infanzia per acquisire
precocemente buone abitudini (esercizio,
gioco, conversazione)
• Dibattito politico sulla scuola: due i modelli di riferimento
• 1. Voltaire – Realismo e Conservatorismo sociale:
l’istruzione rivolta solo alla borghesia, quale ceto
emergente; si tratta di formare la classe dirigente
• 2. Diderot: democrazia e principio di uguaglianza:
istruzione per tutti
• Durante la Rivoluzione francese l’istruzione pubblica e
gratuita rimane una dichiarazione di principio
• Solo durante il periodo napoleonico nasce il sistema
scolastico pubblico
• prevale il modello elitario di Voltaire: l’istruzione è
necessaria solo alla borghesia perché provveda ai commerci
e all’amministrazione pubblica.
• Con Bonaparte si estende il modello francese
in tutta Europa: principale obiettivo è quello di
formare la classe dirigente (Liceo)
• Illuminismo: centralità educativa della scuola e della famiglia
rispetto al collegio
• Cambiamento delle teorie nei confronti dell’infanzia, ma difficoltà
nel cambiare mentalità sedimentate
• Secondo lo storico P. Aries è a partire del Settecento che si afferma
il sentimento verso l’infanzia. La sua tesi è stata in parte messa in
discussione da altri storici, come Stone, i quali sostengono che la
mancanza di un tetto o del cibo, lascia poco spazio ai bisogni
affettivi.
• Dal Settecento aumentano in maniera drastica gli abbandoni in
tutta Europa a causa dell’aumento delle nascite illegittime,
provocate soprattutto dal fenomeno dell’urbanizzazione.
• Romanticismo (Inizio Ottocento)
• Si diffonde soprattutto in Germania: qui non è ancora avvenuta la
Rivoluzione Industriale; risveglio del nazionalismo in funzione
antifrancese.
• Antiutilitarismo: 1. si valorizza l’educazione estetica; 2. recupero dei
classici contro lo specialismo e il frazionamento della personalità
• Bildung : l’educazione non è vista come un processo dipendente
dalle circostanze ambientali, ma quale processo di
autoperfezionamento interiore: Valore universale della cultura
classica che va interiorizzata da ciascun individuo, quale ideale di
auto perfezionamento continuo: armonia tra ragione e sentimento
• Pubblicazione di studi in Francia a inizio ‘700
che riportano gli indici di mortalità tra i
bambini allattati dalla madri e dalle nutrici.
Nel 1773 viene emessa un’ordinanza per
trasportare i neonati a balia, utilizzando carri
coperti: durante il viaggio il 10% dei bambini
moriva.
• Nel Settecento la malattia più pericolosa resta
ancora il vaiolo: muore un bambino su 10. Nel
1796 nasce la vaccinazione antivaiolosa.
• Con l’affermazione degli stati nazionali, il
bambino viene visto come un investimento a
lunga scadenza
• L’Illuminismo si fa promotore dei principi di
uguaglianza, di libertà, di felicità individuale,
incrinando il principio di autorità.
Voltaire: “La cosa più importante che si deve
perseguire è vivere felici. Scopo della filosofia
non è più insegnare a morire, ma insegnare a
vivere”.
• La Costituzione francese
del 1791 decreta
l’eguaglianza civile di
uomini e donne, ma nel
1804, il Codice Civile
Napoleonico sancisce
l’inferiorità della donna
con la legge
dell’autorizzazione
maritale: da cittadine a
mogli di cittadini.
• J. J. ROUSSEAU (1712-1778) Iniziatore della
pedagogia contemporanea: centralità del
soggetto infantile; individuazione di fasi di
sviluppo
• Nasce a Ginevra, figlio di un orologiaio e
orfano di madre, condusse una gioventù
disordinata ed errabonda, fino al suo arrivo a
Parigi, dove si inserisce nel circuito illuminista.
• La contrapposizione natura/società: i due
Discorsi. Nel 1750 partecipa al concorso indetto
dall’Accademia di Digione per una tesi che pone il
seguente interrogativo: Il progresso delle scienze
e delle arti ha contribuito al miglioramento del
costume?
• Vince il concorso con la tesi che “la diffusione
delle scienze non ha reso migliori gli uomini; anzi,
l’hanno corrotto allontanandolo dalla vita
semplice e genuina di una vita secondo natura e
moltiplicandone i bisogni”.
• Mette in luce le contraddizioni
dell’Illuminismo: la cultura e le scienze sono
alla base del progresso sociale.
• Nel 1754 partecipa nuovamente ad un
concorso indetto dall’Accademia di Digione,
dal titolo: Discorso sull’origine
dell’ineguaglianza tra gli uomini. L’uomo
attuale è il prodotto di condizionamenti storici
economici e sociali (proprietà privata)
• La cultura del tempo ha reso innaturale l’uomo,
moltiplicandone i bisogni. L’uomo attuale è frutto
di condizionamenti storici, non è l’uomo
“autentico”: occorre risalire ipoteticamente
all’uomo originario (natura buona).
• conflitto tra natura e cultura. Occorre separare
ciò che è artificiale da ciò che è originario nella
vita dell’uomo. I due Discorsi segnano la rottura
con l’Illuminismo
• Amore di sé e pietà
• Natura originaria del sentimento che antecede
la ragione: innatismo della coscienza, quale
attività del sentimento, non innatismo delle
idee (Cartesio).
• Rifondare la società sulla natura umana
autentica
• Centralità e specificità dell’infanzia fin dalla
nascita: scoprire i bisogni originari
dell’infanzia che sono quelli della natura
umana
• Emilio (1753-1762)– l’allievo ideale - 5 libri – 5
fasi. Scopo del libro: Neutralizzare i
condizionamenti negativi per favorire una
nuova educazione secondo “natura” per
creare una nuova società (“Contratto sociale”)
• Dalla Prefazione dell’ Emilio: “L’infanzia non è
affatto conosciuta: con le idee sbagliate che si
hanno in proposito, più si va innanzi, più cresce la
confusione: i più saggi si attengono a quello che
importa agli uomini di sapere, senza considerare
ciò che i fanciulli sono in grado di apprendere;
cercano sempre l’uomo nel fanciullo e non
pensano a ciò che egli è prima di essere uomo”:
noi non possiamo conoscere fino in fondo la
natura infantile, quindi non possiamo
preordinarla, ma creare le condizioni per il suo
sviluppo.
• I libro- La bontà originaria (il sentimento). Fasi
di sviluppo (genesi e maturazione
dell’intelligenza L’educazione dalla nascita ai
tre anni: sviluppo e apprendimento del
linguaggio. Il ruolo educativo della famiglia; la
campagna come luogo educativo. La cultura
medica del tempo. L’attività senso-motoria;
L’educatore deve saper osservare.
• II libro dai tre ai 12 anni. “Non guadagnare
tempo ma perderne”. L’educazione non deve
partire dai contenuti ma dai bisogni del
soggetto. Educazione negativa (formazione
dell’uomo senza condizionamenti (divario
natura/società).Educazione indiretta
(centralità dell’ambiente/ruolo dell’educatore-
regista.Autoeducazione (esperienza-
autonomia). L’esperienza è la prima
condizione di sviluppo della natura umana
• III libro dai 12 ai 15 anni: “ora il tempo non è
mai abbastanza” -educazione dell’intelligenza.
Il passaggio dalle conoscenze sensibili a quelle
intellettuali: la curiosità. Il valore educativo
del lavoro (utilità)
• IV libro dai 15 ai 20 anni: l’educazione delle
passioni. La pietas; l’educazione morale e
religiosa
• V libro dai 20 ai 25 anni. Il viaggio come
esperienza educativa. L’educazione politica
come coronamento del percorso formativo.

• L’educazione di Sofia: la natura femminile


• La pubblicazione dell’ “Emilio” (1762) dà avvio alla
divulgazione dell’idea relativa alla “spontaneità
dell’amore materno”: esaltazione dell’amore
materno come valore naturale e sociale,
favorevole alla specie e alla società (Badinter).
• Si tratta di una concezione che nel corso dei due
secoli successivi farà emergere in primo piano la
figura della madre, mettendo nell’ombra quella
del padre.
• Sofia e l’educazione femminile (madre-
nutrice; il padre è il vero educatore). Uomo e
donna sono diversi perché la loro natura è
diversa.
• Rousseau nel “Contratto sociale” espone una
teoria radicalmente nuova della famiglia: la
famiglia è una realtà provvisoria che sussiste
finché i figli ne hanno bisogno per la
sopravvivenza: dal momento in cui il figlio non
ha più bisogno dei genitori, il figlio non ha più
alcun dovere di obbedienza verso i genitori.
Federico Froebel

• F. Froebel (1782-1852): è il primo ad elaborare una


teorizzazione pedagogica relativa al Giardino d’infanzia e
fa del gioco la sua centrale categoria pedagogica: il gioco
genera soddisfazione nel bambino perché lo fa sentire in
armonia con l’universo
• Nel 1805 Froebel fa visita alla scuola di Pestalozzi
(Yverdon).

• Nel 1816 apre a Keilhau il primo prototipo di giardino


d’infanzia, dove educa i suoi sei nipoti
• Spontaneità infantile: il gioco quale categoria
pedagogica- armonia tra regola e
improvvisazione
• Sviluppo come continuum: ogni fase
successiva poggia sulla precedente
• I periodo del lattante: attività finalizzata fin
dalla nascita
• II periodo fanciullezza: gioco e linguaggio
• La curiosità dà avvio al processo di apprendimento: il
bambino è spinto a scoprire le proprietà degli oggetti
• Autoeducazione: l’attività finalizzata del soggetto è
centrale: il gioco è la manifestazione dell’attività infantile
• Giochi di movimento (aria aperta)
• Giochi d’occupazione (doni e giardino)
• I doni: vengono stabiliti dei precisi criteri per presentarli al
bambino: gradualità e collegamento tra gli opposti.
• Ciascun dono che si presenta al bambino
• Educare attraverso i doni: la manipolazione dei
“doni” permette al bambino di intuire le
grandezze; il concetto di numero
• Importanza del “giardino”: suddiviso in due parti
• Esercizi vocali (canto e conversazione)
• Kindergarden: ambiente adatto allo sviluppo
infantile
• Scrive “L’educazione dell’uomo” (1826): principio
di continuità
• Influenza di Rousseau (natura infantile), ma a
differenza di R. Froebel è l’iniziatore di una
corrente pedagogica che predispone un
materiale didattico per favorire
l’apprendimento.
• Diffusione dei giardini froebeliani
• ENRICO
PESTALOZZI
• Nasce a Zurigo
(1746-1828).
• Educatore e
filantropo: tra
Illuminismo e
Romanticismo
• Educatore impegnato in prima persona
nell’organizzazione di comunità educative; è
considerato l’iniziatore della cosiddetta
“pedagogia popolare” e della didattica della
scuola elementare: sviluppa dopo Comenio il
metodo didattico.
• Contesto in cui opera: Cantone di Zurigo in
Svizzera. Situazione preindustriale:
produzione tessile a conduzione famigliare
che affianca l’attività agricola (lavoro a
domicilio); a livello politico vigono ancora
regole feudali, come il divieto ai contadini di
intraprendere mestieri diversi da quelli
agricoli.
• Pestalozzi frequenta i circoli illuministici di
Zurigo e si appassiona ai problemi delle
tecniche agricole: aderisce ai principi della
fisiocrazia: l’agricoltura ritenuta la fonte di
ogni ricchezza. Condivide gli stessi ideali con la
moglie (Anna Schless).
• Nel 1768 acquistano la tenuta agricola di
Neuhof per rendere produttive quelle
campagne con le nuove tecniche agricole e
con annessa una filanda. Vengono ospitati 50
bambini senza famiglia, di età diverse per
educarli a un mestiere (connessione tra lavoro
agricolo e tessitura): maschi (lavoro agricolo);
femmine (economia domestica); avviamento
alla tessitura per entrambi. Fallimento e nel
1779 chiusura.
• Orfanatrofio di Stans (1798-1799) diretto da
Pestalozzi. Qui l’idea del lavoro assume una
precisa connotazione pedagogica. Paratica del
mutuo insegnamento. Modello di casa-
comunità (le istituzioni educative devono
ispirarsi all’ambiente domestico). Viene chiuso
dagli austriaci.
• Burgdorf (1799.1804) qui Pestalozzi viene
chiamato a dirigere una scuola elementare
(allievi dai 5 ai 13 anni). Avviene l’elaborazione
del metodo intuitivo (scuola-casa): la scrittura
viene appresa partendo dal disegno. Finalità
pratica dell’aritmetica (risparmio); educazione
professionale all’interno della formazione
generale. Frutto di questa esperienza è l’opera
“Come Gertrude istruisce i suoi figli” (1801).
Anche qui costretto a chiudere la scuola dalle
circostanze politiche.
• Pestalozzi riprende da Kant e da Rousseau l’idea che la
conoscenza è l’attività del soggetto che viene mediata
alltraverso l’esperienza.
• Importanza dell’osservazione della vita dei ragazzi;
Pestalozzi scrive anche un Diario sull’educazione del
figlio, dove raccoglie osservazioni sullo sviluppo morale
ed intellettuale del bambino: esigenza di cogliere le
leggi dell’apprendimento. La didattica è l’arte di
agevolare il processo di apprendimento.
• Pestalozzi trasferisce la questione educativa all’interno
della società a differenza di Rousseau
• Antinomia presente nella natura umana tra il bene
(altruismo, benevolenza)e il male (egoismo), così come
nella società. La natura umana è ambivalente, problematica
e la realtà sociale è il riflesso di tale dualismo. L’uomo è
dunque possibilità: inserito nella vita sociale necessita di un
sostegno esterno per realizzare le sue potenzialità positive
(scuola e famiglia); occorre innalzarsi dallo stato di natura
allo stato morale..
• Didattica: gradualità (dal semplice al complesso; dal
concreto all’astratto).
• Influenza di Kant: la conoscenza è attività del soggetto, ma
deve essere mediata dall’esperienza.
• Il metodo è trasversale alle tre aree (morale,
cognitiva, pratica,) che devono essere
armonizzate tra loro.
•  
• Morale (cuore): Importanza di formare abitudini
al vivere sociale:non dopo i 15 anni come
Rousseau. Piriorità del sentimento (Il bambino
prima di imparare e agire, ama). Amore quale
vincolo di fraterna collaborazione tra gli uomini e
come legame con Dio. Amore che si realizza nella
concretezza dei rapporti famigliari e comunitari
• Cognitiva (mente): numero (aritmetica,
calcolo); forma (scrittura, geometria, disegno);
linguaggio (lingua, musica)
• Pratica (mano) lavoro agricolo e artigianale
perché formativo in quanto finalizzato a uno
scopo. Critiche alla rivoluzione industriale che
incatena l’infanzia alle macchine. Concezione
antiutilitaristica di Pestalozzi
• Importanza della figura materna (amore
pensoso). Orfano di padre a 6 anni, Pestalozzi
è cresciuto dalla madre e dalla governante
• Romanzo storico Leonardo e Gertrude (1781-
1787): la vera rigenerazione spirituale è frutto
dell’educazione
• La storia è ambientata in un immaginario
villaggio tedesco di nome Bonnel
• Polo positivo: la famiglia di Gertrude,
incentrata sulla figura di madre esemplare che
vive e lotta in nome dei valori positivi della
natura umana; Leonardo rappresenta la
debolezza umana. E’ Gertrude a denunciare la
corruzione morale del villaggio al feudatario
Arner. Alla fine la giustizia trionfa
• Polo negativo: l’osteria del podestà Hummel
• Istituto di Yverdun (1805-1824) diventa
famoso, visitato dai maggiori pedagogisti del
tempo (Froebel, Herbart): il lavoro manuale è
inteso come una vera e propria ginnastica
intellettuale (tornio, giardinaggio,
falegnameria, ecc)
• Saggio “Legislazione e infanticidio” (1789) anche qui
ritroviamo l’antinomia, l’ambivalenza che
caratterizzano l’opera di Pestalozzi): la madre non
coniugata, in quanto madre (natura superiore) non
può non amare il proprio figlio, e ciò nonostante
giunge al delitto (natura inferiore, animale); lo Stato
che ha il fine di tutelare il benessere dei cittadini
(natura superiore) mettendo al bando la ragazza-
madre, la induce all’infanticidio (natura inferiore).
L’infanticidio nasce dal pudore, che è insito nella
natura umana) e il senso del pudore conduce a leggi
disumane (poste dalla società),
• Concetto di società statica: ordine sociale
immodificabile; ma esigenza della
partecipazione del popolo nei consigli; migliori
condizioni del popolo, ma nel rispetto della
gerarchia sociale. Esigenza di educare il
popolo e di elevarlo a migliori condizioni di
vita, senza però cambiare l’ordine sociale
esistente. Critica al selfhepismo e
all’accumulazione del profitto che sono alla
base della rivoluzione industriale.
• KANT (1724-1804)
• “Abbi il coraggio di servirti
della tua intelligenza”
• Ogni uomo essendo dotato di ragione è
soggetto di diritto
• L’intelletto umano è legislatore della realtà:
nel conoscere la realtà l’uomo la sente e la
giudica problematicamente e con ciò la
convalida, anche se non in senso assoluto
(criticismo kantiano).
• Le categorie di spazio, tempo, causa sono
forme a priori per organizzare l’esperienza
• Compito dell’educazione è sviluppare le
potenzialità interiori dell’uomo. Coscienza
etica: Occorre sviluppare in ogni uomo la
capacità di scegliere sempre da sé. Quindi non
si tratta di procurare un’obbedienza alla
volontà del singolo educatore, ma a una legge
in sé “buona” e ragionevole: un’obbedienza
spontanea al dovere che l’educando sente
dentro di sé.
• Ogni interesse egoistico, famigliare o
nazionale, deve essere subordinato
all’interesse universale dell’umanità.
• Ognuno ha diritto al rispetto in quanto uomo e
quindi a non essere strumento al
raggiungimento di scopi particolari e che non
interessino la comunità degli uomini-
• Tutti gli uomini sono uguali per capacità
naturali, e quindi hanno diritto alla possibilità
di formare e perfezionare tali capacità,
indipendentemente dalla tradizionale
gerarchia sociale, da respingere, essendo un
prodotto storico di violenze e soprusi.
• FINE

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