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ETICA DELLA PERSONA E DIRITTI UMANI

LA PROSPETTIVA DEL PERSONALISMO POLACCO

INTRODUZIONE

In Polonia, nonostante le condizioni avverse e proibitive, si sviluppò il tema della “persona”


e il “pensare l’uomo” (temi ispirati dal Cristianesimo). Gli studiosi polacchi hanno dato un
enorme contributo tra cui K. Wojtyla e la scuola Lublinese. Influenzato da Mounier, il
personalismo polacco, si basa sull’antropologia con l’idea dell’ “uomo interso”, inteso
come carne ed ossa e un’attenzione alle condizioni materiali da parte delle istituzioni come
abitante della polis.

CAPITOLO 1 – ORIGINI DEL PERSONALISMO POLACCO

LA SCUOLA LUBLINESE

La scuola di Lublino ha avuto molta influenza nella diffusione del pensiero personalistico in
Polonia ed, in particolare, Karol Wojtyla che, proprio nell’università di Lublino, ha tenuto la
cattedra di Etica Sociale. Si può dire che Karol Wojtyla abbia dato origine alla cosiddetta
antropologia integrale fondata su tre basi: tomismo, misticismo e fenomenologia. Il
personalismo si è manifestato già nel periodo fra le due guerre mondiali. Maritain e Mounier
sono considerati in Polonia come i due pensatori che hanno avuto maggiore ascolto poiché
hanno richiamato lo stretto legame tra fede e storicità. C’è da dire che questa scuola di
dottrina sociale su basi personalistiche nacque in condizioni nono favorevoli per l’opprimente
dittatura comunista. Ma paradossalmente fu proprio questo clima di martellante
indottrinamento al marxismo a suscitare l’interesse dei cattolici, laici e religiosi verso i
problemi sociali. Nell’ambito della scuola Lublinese non solo sorge e si sviluppa il pensiero
personalistico polacco, ma si diffonde in vasti ambiti della società cattolica. La scuola, nelle sue
ricerche, dà spazio alle questioni di diritto naturale. Altra caratteristica della scuola è
l’attenzione alla dimensione storica dei problemi e alle questioni sociali ed economiche nella
Polonia post-bellica. Un’altra dimensione è quella etica. Il personalismo si afferma anche nel
campo della letteratura. Anche in economia si afferma un personalismo che promuove i valori
umani. Un contributo al fenomeno del personalismo lo hanno dato anche gli psicologi.
La scuola, da un lato, divulga il pensiero sociale di Maritain, Wojtyla e Monier, dall’altro,
approfondisce il pensiero di San Tommaso D’Aquino.
La filosofia personalistica polacca si è sviluppata principalmente presso l’università cattolica di
Lublino. Karol Wojtyla fa notare che una persona porta in sé la capacità di possedere e
dominare se stessa, la capacità di auto creazione e autodeterminazione. Esiste un doppio atto
di trascendenza nella persona: orizzontale, che si esprime nel superamento di se stessi verso
un oggetto esterno, verticale, che si esprime nel predominio della persona sul suo dinamismo.
La persona è una sintesi della sfera materiale e spirituale, fisica e mentale, soggettiva ed
oggettiva, fatuale ed essenziale, interiorizzata ed esteriorizzata, immanente e trascendente.
Una persona si realizza attraverso la mente, la volontà, i sentimenti, l’esperienza, la cultura.

La riflessione personalistica cerca di difendere la società contro le manipolazioni globaliste,


sottolineando il fatto che l’individuo e la comunità siano una coppia. L’uomo diventa se stesso
in una nazione e la nazione è un uomo vivo, sociale, protetto dalle leggi speciali divine e
umane. L’elemento più importante della struttura personale è “l’anima della nazione”, una
sorta di ego collettivo. Questo concetto di nazione viene legato ad un idoneo sistema
dell’educazione. Il sistema consiste principalmente nel rispetto per la famiglia, il personalismo
sostiene che i genitori siano i primi educatori. L’educazione nello spirito personalista insegna
la cultura del dono, solo con la donazione di se stessi all’altro si compie lo sviluppo
personale. L’educazione personalistica invita al superamento dell’inerzia attraverso la
razionalità. Ancora, un uomo non può essere solo passivo osservatore della realtà.

Subito dopo la seconda guerra mondiale si è formata, nell’ambito delle scienze sociali, presso
l’università cattolica di Lublino, la cosiddetta “scuola personalistica di Lublino”. Così, non
possiamo non evidenziare un altro aspetto del personalismo polacco che viene definito
“personalismo economico”. I personalisti economici formularono principi che sono funzionali
alla promozione di una società libera, costruita sulle virtù. Queste ultime sono espresse in:
primato della persona umana, economia e dignità umana, capitale umano, creatività umana,
solidarietà e giustizia umana.

Il personalismo come avvenimento storico, in Polonia, si sviluppa durante la fine della seconda
guerra mondiale. Il nazismo, prima, e il comunismo, dopo, si considerano come sistemi
totalitari in cui la dignità della persona e i valori che la costituiscono non troveranno
un’adeguata difesa, anzi un umiliante misconoscimento (mancato riconoscimento dei meriti).

CAPITOLO 2 – ANTROPOLOGIA ADEGUATA: IL PERSONALISMO DI KAROL WOJTYLA

La proposta etico-filosofica di Wojtyla si articola intorno ad un ruolo unico: l’uomo come


persona, nella realtà di oggi. La persona è il luogo delle esperienze di valore e tra queste la
principale esperienza di valore che si possa dare è l’esperienza di valore della persona stessa,
che si dà nel rapporto interpersonale. Wojtyla costruì un suo personalismo, cristianamente e
spiritualmente caratterizzato da un forte spessore scientifico-teoretico, attento alla
promozione umana di tutti e di ciascuno. La sua non è un’etica per uomini eccezionali, è
un’etica della persona per l’affermazione dei valori e dei diritti dell’uomo.

LA FORMAZIONE

Karol Jòzef Wojtyla nasce il 18 maggio 1920. La famiglia Wojtyla abita in una casa di proprietà
di ebrei. Subisce la morte della madre e del fratello. Prosegue gli studi e impara le lingue
(idiomi). Si dedica al teatro, scrive poemi. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Karol
e suo padre sono costretti a scappare da Cracovia. Nel 1942 Karol decide di entrare nel
seminario di Cracovia. Egli come sacerdote dà testimonianza con la sua vicinanza ai più poveri.
La filosofia, la teologia, l’arte, il teatro, la letteratura secondo Wojtyla devono avere la funzione
di aiutarci a pensare. Diventa docente di teologia morale e di etica sociale all’università di
Lublino. Viene eletto papa il 16 ottobre 1978.

1. IL METODO FENOMENOLOGICO

I punti-chiave del pensiero del filosofo Wojtyla, si trovano in modo particolare nel suo capolavoro
“Persona e atto”. Wojtyla non parte dal concetto di persona per dedurre gli atti, ma parte da
un’analisi degli atti per giungere alla persona. L’atto costituisce il particolare momento in cui la
persona si rivela. La linea di Wojtyla è quella dell’analisi dell’esperienza che fa comprendere a
fondo l’agire umano. Gli atti costituiscono il punto di partenza per comprendere l’essenza
dinamica della persona. Per Wojtyla la fenomenologia deve aiutare a capire in che modo l’uomo
sia persona. L’obiettivo di Wojtyla è stato quello di sviluppare un’antropologia integrale capace di
comprendere e di interpretare l’uomo in ciò che è realmente umano. L’attenzione Wojtyliana è
dunque volta alla comprensione della dimensione soggettivo-esperienziale della persona.

2. PERSONA E ATTO (studio della persona attraverso l’atto)

Per Wojtyla, l’esperienza dell’uomo ha un duplice significato: esperienza che ognuno fa di sé


(esperienza interiore), ed esperienza che uno fa dell’altro (esperienza esteriore). E’ nell’agire,
infatti, che si esprime l’autodeterminazione della persona, la sua singolarità. Ed è grazie alla
coscienza che l’uomo vive interiormente se stesso come soggetto. L’attenzione fenomenologica di
Wojtyla è volta all’uomo in quanto agisce, all’atto attraverso il quale la persona si realizza e si
rivela. Mentre l’atto è lo studio della persona, la persona è, per Wojtyla, qualcuno in
contrapposizione a qualcosa.

3. INTEGRAZIONE E LIBERTA’ DELLA PERSONA

Il concetto di integrazione indica la manifestazione dell’unità e si riferisce alle modalità in cui le


diverse “attivazioni” del corpo vengono unificate nell’atto.

3. LA PARTECIPAZIONE: PROPRIETA’ DELLA PERSONA E DELL’ATTO

Il filosofo polacco cerca di comprendere la dimensione sperimentale più profonda della persona.
Wojtyla si preoccupa di descrivere questo modo “personale” dell’essere, sottolineando l’interiorità
propria alla persona come soggetto cosciente. L’uomo, nell’atto, attualizza le potenzialità che gli
sono proprie in quanto persona.

4. LA PARTECIPAZIONE COME CORRELAZIONE DINAMICA DELL’ATTO CON LA PERSONA

L’atto è il momento della particolare manifestazione della persona. In “persona e atto” un


concetto molto importante è quello di partecipazione: l’uomo agisce e spesso lo fa insieme agli
altri. Per partecipazione Karol Wojtyla intende l’azione che ciascun uomo compie in unione con
altri uomini conseguendo obiettivi, sottolineando il carattere relazionale dell’atto umano. La
partecipazione, assieme alla trascendenza e all’integrazione, sono caratteristiche fondamentali
dell’atto. La condizione necessaria per cui possa avvenire la partecipazione è la presenza del bene
comune. Il movimento comunitario esprime l’arricchimento spirituale della persona. La
partecipazione è tratto strutturale della persona. Il carattere di partecipazione ha un significato
teoretico poiché tenta di spiegare il significato di natura dell’uomo, empirico perché la teoria della
partecipazione spiega il fatto sperimentale dell’agire e dev’essere con gli altri, normativo perché la
persona, agendo insieme con gli altri, non solo si realizza in questo agire ma indica anche una sorta
di dovere.

Limitano la partecipazione, l’individualismo e il totalitarismo. L’individualismo presenta il bene


dell’individuo, il totalitarismo subordina l’individuo e il suo bene alla comunità e alla società.
Nell’ottica dell’individualismo, gli altri sono, per l’individuo, fonte di limitazione e, in molti casi,
di contrasti.

7. PERSONA E BENE COMUNE

Nella comunità si realizza la realtà della partecipazione. L’attuazione del bene comune aiuta
ogni persona a perfezionare la propria vita.

8. ATTEGGIAMENTO DI SOLIDARIETA’

Strettamente connesso al concetto di partecipazione è quello di solidarietà. La solidarietà


consiste nella disponibilità dell’uomo a svolgere la parte che gli compete all’interno di una
comunità. L’uomo solidale è colui che agisce “per il bene dell’insieme”, per il bene comune. Gli
uomini cercano il proprio posto nella comunità intendendo partecipare alla realizzazione del
bene comune.

Una filosofia del dialogo, che rispetti le persone, pur portatrici di idee e orientamenti diversi,
favorisce sempre lo sviluppo della persona e della comunità. Il dialogo ha sempre canale
dinamico , un “io” che si muove verso l’altro.

9. TRASCENDENZA E ASSIOLOGIA

L’assiologia è la teoria che studia quali siano i valori sociali nel mondo. L’assiologia si riferisce
ad una gerarchia ideale, basata metafisicamente, alla quale deve aspirare la scala dei valori
umani per avvicinarsi quanto più possibile ad essa.

La trascendenza è l’oltrepassare una certa soglia, un certo limite. Fenomenologicamente


indica il varcare il limite del soggetto verso l’oggetto (TRASCENDENZA ORIZZONTALE). Vi è
anche un tipo di trascendenza che rivolge il soggetto verso il proprio interno. L’uomo trascende
se stesso in quanto è libertà, perché è e diviene, perché si autodetermina. L’uomo ha la
capacità di cogliersi e rivelarsi attraverso l’atto e di distinguersi dagli altri. Il termine
autodeterminazione significa che l’uomo, in quanto soggetto della sua azione, determina se
stesso. Il personalismo Wojtyliano si caratterizza nella visione dell’uomo come soggetto libero
teso alla comunità. La spiritualità appartiene solamente all’uomo, è oltrepassare/oltrepassarsi
l’apertura.
La TRASCENDENZA VERTICALE si realizza attraverso il rapporto tra libertà e verità. La persona
è agente e creatrice delle sue azioni. La capacità di discernere il bene e il male nei propri atti e
in quelli degli altri, fonda la differenza tra l’uomo e l’animale.

Ontologicamente ogni atto è la realizzazione della persona, assiologicamente la realizzazione


avviene solo per mezzo del bene.

10. PERSONALISMO ETICO

Wojtyla costruisce un’antropologia su base esperienziale, dà valore all’esperienza dell’uomo.


Viene ripristinata una solidarietà con il mondo della storia e delle cose. Wojtyla vuole
riaffermare il valore della persona umana ed il profondo legame tra vita personale e
comunitaria.

11. DIRITTI UMANI NEL PERSONALISMO POLACCO

Un argomento a favore dei diritti umani è che gli stessi scaturiscano dalla dignità umana.

L’uomo vive in un mondo di valori materiali e spirituali. Il loro bisogno riguarda


contemporaneamente entrambi gli ambiti. La minaccia dei diritti di libertà e dei diritti sociali
che attentano all’uomo, mettono in discussione la dignità della sua integrità. L’analisi critica
dei bisogni degli uomini e delle comunità è necessaria per molte ragioni: un dialogo critico può
permettere una comprensione comune dei diritti umani; una critica profetica può attivare una
dinamica dei doveri morali; Il principio dei diritti umani è anche programma delle politiche
interne ed internazionali. Il problema del debito internazionale non è solo di tipo economico-
materiale-monetario, ma, prima di tutto, un problema dei diritti umani. Lo sviluppo risulta
essere così il nuovo nome della pace.

3. FONDAMENTO ETICO PERSONALISTICO

La crescente interdipendenza tra gli uomini esige soprattutto una forte solidarietà morale,
culturale, economica. La soluzione al male del sottosviluppo, ai drammi, è, di natura,
principalmente etica. La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo rimane una delle
espressioni più alte della coscienza umana del nostro tempo. Il problema più grave con cui si
deve confrontare oggi il cristianesimo in Europa è il Nichilismo (è la crisi della speranza, della
propria vita, dell’esperienza stessa). La persona ha, nella sua natura, tutti i diritti in quanto essa
è il diritto sussistente, l’essenza stessa del diritto.

PER UNA NUOVA STAGIONE DEI DIRITTI-CONCLUSIONI

Le diverse tradizioni culturali si devono incontrare per tentare di ridurre la distanza che le
separa.

4. Fenomenologia e persona [il personalismo fra tomismo (Pensiero filosofico di San


Tommaso D’Aquino. Per San Tommaso, fede e ragione si possono conciliare, anzi, la
ragione serve agli esseri umani per interrogarsi anche su alcuni enigmi di fede. Lo scopo
della fede e della ragione è lo stesso), misticismo e fenomenologia]
5. FIERI= dal latino, in divenire.

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