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Gli evoluzionisti si chiedevano come mai popoli distanti nel globo avessero e pratiche simili.
Arrivando alla conclusione che la storia dell’uomo e il suo sviluppo si muovesse su una linea di
progresso costante.
o TAYLOR il quale sosteneva che cultura e civiltà fossero sinonimi divideva questa linea di
progresso in tre fasi: Selvaggio, Barbaro e Civilizzato. Le prime due fasi vengono
considerate fasi peggiori che devono raggiungere lo stadio di civilizzato per essere
considerati migliori.
Secondo il funzionalismo ogni parte di una società ha una sua funzione e quanto più queste
funzioni sono diverse tra loro tanto più è difficile sostituirle. Grande importanza ha la figura di
Malinowski che nella sua opera ARGONAUTI DEL PACIFICO OCCIDENTALI rivoluziona i metodi di
ricerca dando priorità alla ricerca sul campo ed elaborando il metodo dell’osservazione
partecipante, una tecnica di ricerca incontrata sulla prolungata permanenza e partecipazione alle
attività del gruppo sociale studiato da parte del ricercatore.
Inoltre Malinowski teorizzò la propria nozione di cultura sostenendo che ogni cultura sia sostituita
dall’istituzione che danno risposte ai bisogni universali dell’uomo. Questi bisogni universali
comprendo bisogni primari (esempio: l’uomo senza esigenza di legami di parentela e di
conseguenza viene istituzionalizzato in matrimonio) e bisogni derivati (l’uomo sente il bisogno di
crescita personale e di conseguenza viene creata la scuola).
Quindi per Saussure la lingua un sistema di segni che si basa su tre dicotomie:
o I SESSI – in quanto secondo Mauss vi era una differenza negli atteggiamenti tra uomo e
donna. Lui fa esempio del pugno. Gli uomini quando vogliono fare pugno mettono il pollice
fuori. Questa gli da maggiore forza. Le donne mettono il pollice dentro.
o ETÀ – sembra che vi siano dei comportamenti che l’uomo perde diventando adulto. Come
ad esempio la accovazzarsi. Ma in realtà vi sono culture che mantengono questi comporti
anche in età adulta. (esempio dei soldati si accovazzavo per non entrare nel fango)
o RENDIMENTO – I bambini durante l’infanzia vengono addestrati a determinati
comportamenti e atteggiamenti. L’esito di questo addestramento si vede poi
nell’adolescenza.
o FORMA DELLE TECNICHE – è una classificazione un po’ impossibile da fare perché
bisognerebbe studiare tutte gli addestramenti delle varie culture del mondo.
GRATITUDINE – O DI SACKS (Medico, psicologo accademico Britannico)
In seguito alla diagnosi di un tumore e alla perdita della vista Sacks aveva rinnovato la propria
visione della vita. Infatti l’essere consapevole del poco tempo che gli rimaneva da vivere lo porta
ad assumere un atteggiamento distaccato nei confronti della vita stessa. Ma allo stesso tempo lo
porta a vivere in maniera più profonda, ricca e produttiva il tempo presente abbandonando
qualsiasi preoccupazione del futuro.
Questa sua visione di vivere a staccarsi dalla vita si collega a MERLEAU – PONTY. Il quale
sosteneva che noi siamo situati all’interno di un contesto o di uno spazio temporale ben definito e
di conseguenza pensiamo nella distanza e nella prossimità. Per Sacks la distanza era un guardare
da lontano.
o HULL – autore del dono oscuro che aveva raggiunto la totale cecità a 48 anni. Hull in
particolare parla di una condizione di cecità profonda. Ovvero il momento in cui si iniziano a
dimenticare immagini ricordi e persino l’idea stessa di vedere. Fa infatti l’esempio di come
non riuscisse a ricordarsi l’immagine visiva del numero tre ma lo ricordava soltanto tramite
l’atto motorio di tracciarlo con il dito. In realtà la perdita della vista aveva portato alla
acuizione degli altri sensi: Infatti racconta di come dal semplice rumore della pioggia
riusciva a ricostruire un intero paesaggio.
Per HULL quindi la perdita della vista ha rappresentato un vero e proprio dono oscuro.
o TOREY – Perse la vita inseguito a un incidente sul posto di lavoro e gli fu suggerito di
passare da una modalità visiva a una visiva tuttavia lui preferì sviluppare il proprio occhio
interiore ovvero la facoltà di immaginazione visiva. Infatti TOREY arrivò a creare un proprio
mondo virtuale intenso e reale come quello di chi vede per esempio racconta di come riuscì
a sostituire la grondaia sul proprio tetto di casa in piena notte completamente da solo.
o LUSSEYRAN – che divenne ceco all’età di otto anni, età che lui definì ideale in quanto le
capacità dei bambini in quel periodo sono più modellabili e flessibili. Arrivò a considerarsi
un ceco visualizzatore in quanto immaginava nella sua mente uno schermo bianco sul quale
proiettare tutto ciò che voleva.
[esame – perché con Sacks si parla di romanticismo scientifico? Sacks si apre alla
possibilità di una scienza romantica che tenga conto non solo dell’aspetto biologico del paziente
ma anche e soprattutto del suo vissuto, quindi dà grande importanza al punto di vista del paziente
che cambia sempre e che è diverso da persona a persona.]
MAKING – INGOLD
Che cosa c’era di positivo e negativo nel pensare a INGOLD?
Secondo Ingold noi possiamo conoscere più di quanto possiamo esprimere e questo è un concetto
che si rifà a POLANYI il quale riteneva che la conoscenza esplicita è solo la punta dell’iceberg
mentre tutto ciò che sommerso rappresenta l’insieme del KNOW HOW senza il quale non
potremmo fare nulla. INGOLD parte dai due significati del verbo inglese TO TELL che può
significare raccontare storie che forniscono all’operatore strumenti per dire ciò che sa senza
specificare oppure carpire i piccoli segnali e rispondere con giudizio.
I due aspetti del dire vengono combinati insieme nella mano che Wilson considerava estensione
del cervello. Di conseguenza la mano era connessa al pensiero. Inoltre INGOLD si rifà alla filosofia
di HEIDEGGER il quale riteneva che la mano non fosse solo uno strumento ma permettesse
anche la strumentalità. Di conseguenza l’umanità della mano la si può vedere nel fatto che la
mano è soggetta alla parola che fondamento essenziale dell’uomo. (parola intesa come pensiero)
A proposito del discorso dell’umanità LEROI – GOURHAN riteneva che l’umanità nel corso del
tempo si fosse liberata degli aspetti biologici dell’esistenza espandendosi verso la vita sociale, la
cultura simbolica e la riconfigurazione tra bocca (linguaggio/pensiero) e mani (operazioni
tecniche). Di conseguenza dunque l’intelligenza si manifesta nell’unione tra mano e mente.
[Aspetto negativo che sembra che vede INGOLD- INGOLD sembra promuovere troppo la
conoscenza personale rispetto a quella articolata come s fosse necessario vivere in prima persona
un’esperienza per conoscerla quando in realtà noi possiamo conoscere qualcosa anche attraverso
le esperienze altrui.]
Tuttavia questa interpretazione venne smentita in quanto nel 1972 la caccia alle teste fu proibita.
E gli illongot si convertirono al cristianesimo trovando un modo per accettare questo dolore grazie
all’idea dell’esistenza del paradiso come luogo sicuri per i defunti.
Quindi Rosaldo si rese conto che la caccia alle teste era proprio una forma di espiazione al loro
dolore.
GEERTZ – è considerato il padre fondatore del post – modernismo ma lui non è post –
modernista e fu erede di una tradizione ermeneutica che riteneva che le culture potessero essere
lette come testi. Quindi l’antropologo nell’interpretazione di una cultura ricostruisce i propri testi
che hanno con la realtà rapporti più o meno distaccati. Inoltre nell’opera descrizione densa Geertz
rigetta l’idea che gli spazi sociali siano immediatamente osservabili. In quanto sono da ricollegare
alle circostanze sociali e culturali. Quindi il compito dell’antropologo e quello di tentare di vedere la
realtà dal punto di vista dell’altro. La riflessione di Geertz parte da un ripensamento del metodo
etnografico: non basta più andare sul posto e osservare ma bisogna comprendere i sistemi di
significati che i nativi attribuiscono alla vita sociale e interpretarli.
Geertz inoltre rielabora il concetto di cultura di Taylor utilizzando la metafora del ragno e
della ragnatela: l’essere umano è un animale bloccato nella rete di significato che egli stesso ha
tessuto. La cultura è una produzione dell’uomo ed è qualcosa all’interno della quale egli vive e per
questo non riesce ad analizzarla in maniera oggettiva. Per questo l’analisi della cultura è una
scienza interpretativa in cerca di significato.
Infine Geertz andò a indagare l’etnografia del pensiero ovvero come si pensa e che cosa si è il
pensiero, ritenendo che esso sia un manufatto culturale che determini e le espressioni delle attività
che lo sostengono. Quindi la comunità forgia e distrugge i pensieri.
Levi – Strauss introdusse il concetto di efficace simbolica con l’omonimo saggio del 1949. In
questo saggio analizza un rituale sciamanico praticato tra i KUNA. (una popolazione di panama –
americana centrale) per la buona riuscita del parto. In particolare serviva a evitare complicazioni e
distrare la donna dai dolori del parto.
Il RITUALE cominciava con la partenza dello sciamano verso la capanna della partoriente.
Durante il rito lo sciamano aiutato dagli spiriti contrastava MUU ovvero la potenza responsabile
della formazione del feto e che si impadroniva dell’anima della partoriente attaccandone la forza
vitale. (Questa forza vitale si chiama curva).
Alla fine del rituale i rapporti con MUU vengono ristabiliti ed equilibrati. IL CANTO dello sciamano
si pone come una mediazione e una manipolazione sia fisica sia psicologica che tramite l’aiuto di
simboli e metafore al fine di distrarre la donna dai dolori del parto.
Levi Strauss tuttavia ritiene che sia giusto definire questa popolazione come selvaggi se mettono
in atto comportamenti primitivi. Infatti a dimostrazione di ciò Levi Strauss fa una comparazione
con la cultura occidentale prendendo in esame l’esempio della psicoanalisi. (in entrambi i casi la
cura si effettua senza toccare i pazienti). La differenza tra la cura sciamanica e la psicanalisi sta nel
fatto che tra i KUNA il MITO e condiviso e l’efficace dei simboli passa attraverso la condizione di
credenze mentre nella psicanalisi il MITO si costruisce nel corso dell’analisi stessa.
Inoltre Levi Strauss per spiegare il rapporto che vi è tra la cura sciamanica e la psicanalisi utilizza
l’esempio del rapporto che c’è tra apparato digerente e il cibo. Ovvero l’apparato digerente è
sempre lo stesso ciò che cambia sempre è il cibo. Di conseguenza rito e psicoanalisi hanno una
struttura comune ovvero la creazione o la condivisione di miti e credente. Quello che cambia
invece e la cultura.
L’intento della globalizzazione era quello di eliminare le frontiere sia tra le civiltà sia tra i beni.
(creazione di un mercato libero). Tuttavia non ha fatto altro che creare nuove frontiere di divieto
andando a creare anche un mondo frammentato. È importante ricordare che le frontiere naturali o
culturali che siano non possono essere cancellate ma andrebbero esplorate e superate poiché il
mondo cambia continuamente e quindi si vanno a creare sempre nuove frontiere.
La Globalizzazione inoltre ha permesso lo sviluppo delle città. Ma questa crescita urbana è
andata a creare un ulteriore divario tra ricchi e poveri soprattutto a livello geografico. Infatti i ricchi
tendono a concentrarsi nella parte centrale della città. Mentre i poveri nella parte periferiche che
diventa luogo di disoccupazione, delinquenza e violenza.
A causa della globalizzazione inoltre gli individui sono stati privati dei loro saperi tradizionali.
Questo insieme a un analfabetismo dilagante va ad escludere una buona parte della popolazione
dal trovare lavoro. In questo caso la mobilità non migliorerebbe la loro condizione perché
rimanerebbero sempre senza cultura e disoccupati. Infine la Globalizzazione ha influenzato anche il
Turismo in quanto i paesaggi sono diventati prodotti dalle agenzie turistiche creando il paradosso
del turista che si reca nei paesi dagli immigranti fuggono.
o ETNOLOGO: viaggia per lavoro perché deve studiare altre culture, viaggia solo e per lungo
tempo in modo da poter osservare sistematicamente le popolazioni. Infine scrive opere che
testimoniano e riportano ciò che lui ha osservato. Inoltre etnologo affronta quella che si
chiama doppia esteriorità, in quanto è esterno alla cultura che sta studiando e allo stesso
tempo deve allontanarsi anche dalla propria cultura per poter osservare in maniera
oggettiva. Levi Strauss chiamava questa doppia esteriorità capacità di estraniarsi
indefinitamente.
o TURISTA: invece viaggia per piacere, viaggia solo o in compagnia o comunque per un
breve periodo di tempo. E infine raccoglie foto e video che però sono fini a sé stessi.
LE RETI TRANSNAZIONALI
Sono importanti per le etnografie delle immigrazioni anche Le reti transnazionali permettono di
recuperare i contatti utili all’interno delle reti parentali e amicali e mettono in mostra come alcuni
legami siano più importanti rispetto ad altri. Il TRANSNAZIONALISMO dei migranti è stato
suddiviso da BOCCAGNI in tre piani:
o Il piano identitario – attitudinale secondo cui il migrante vive una doppia identità: infatti da
un lato sente l’appartenenza al paese d’origine e dall’altro crea una nuova identità nel
paese d’arrivo.
o Il piano delle relazioni sociali a distanza – che il migrante de mantenere.
o Il piano comportamentale – fatto di pratiche sociali di natura economica politica e socio
culturale.
Ugualmente importanti sono le cosiddette rimesse ovvero quella quantità di denaro che serve sia a
pagare i debiti di viaggio sia a pagare le cure e il sussidio economico per sé e per la famiglia in
patria.
POLITICHE MIGRATORIE
o Di accesso ovvero vengono gestiti flussi migratori e vengono stabiliti e criteri di accesso.
o Dei diritti ovvero si definiscono i diritti e le risorse dei nuovi arrivati in base al loro status.
Infine le migrazioni si basano sul concetto di incontro con l’altro. Infatti il migrante viene in
contatto con una cultura diversa dalla propria. Si viene a creare una situazione di razzismo e
xenofobia che può essere interpretata in due modi. O come un tentativo di creare un’identità
attraverso l’esclusione dell’altro oppure come un tentativo di proteggere la propria identità
culturale evitando contaminazioni.
KANT promuoveva un’ospitalità universale e una società utopistica. In epoca moderna questi
principi vengono rappresentati dalla globalizzazione grazie all’apertura dei mercati e alla possibilità
di comunicare e spostarsi in maniera più veloce. Tuttavia se da un lato il principio dell’ospitalità di
Kant lo si può considerare un principio universale dall’altro lato esso si rivela molto irrealistico. In
quanto si applica in una società che invece di eliminare le barriere ne crea sempre di nuove.
In realtà però questo principio non è totalmente irrealistico in quanto si possono individuare tre
punti che sono particolarmente attuali:
o Dal momento che la terra è rotonda siamo tutti destinati a incontrarci e di conseguenza ad
accordarci.
o La libera circolazione è un diritto inalienabile (irrinunciabile) del cittadino del mondo.
o Gli scambi commerciali secondo Kant sarebbero sviluppati meglio su scala mondiale.
TASSIN pensava che la cosmopolitica si bassasse su una relazione tra la ricerca di un mondo
comune e l’acosmismo (ovvero la distruzione del mondo con il pretesto di un dominio economico
tecnico e scientifico).
FOESSEL E LOURME vedevano nel cosmopolitismo una scienza sociale. Mentre la cosmopolitica
si pone come ossimoro in quanto la parola cosmopolitica è formata da due termini: da Politica
(che indica una realtà locale che varia da statua a statua e da nazione a nazione) e Cosmo (che
andrebbe a suggerire una politica a livello planetario ma in realtà questo non è possibile perché
come detto in precedenza la politica cambia da statua a statua). Tuttavia Foessel e Lourme
avevano identificato una universalità nella creazione dei diritti universali. Che ovviamente
dovevano appartenere a tutti anche ai migranti però una delle polemiche più accese del 21esimo
secolo riguarda proprio il fatto che questi diritti sebbene teoricamente dovessero appartenere a
tutti in realtà si fa sempre una distinzione tra chi ha diritto al diritto e chi no. ( discorso che
collega a KHOSRAVI e ARENDT) il diritto di avere diritti.
Quando si parla di cosmopolita si fa riferimento a uno stile vita globalizzato. Per BECK il
cosmopolita è una persona consapevole del fatto che non dovrebbero esserci gerarchie di culture e
che bisogna accettare le differenze in quanto tali. Per AGIER invece il COSPOLISMO è
un’esperienza concreta che si basa sulle relazioni con l’altro e per questo l’esperienza dei migranti
è vista come tensione tra individuo, stato nazione e cosmopolitica. L’esperienza dei migranti non è
altro che quella della frontiera e quello dell’attraversamento:
La FRONTIERA da un punto di vista antropologico mette alla prova la relazione con l’altro
secondo le differenze culturali, linguistiche e geografiche.
Prefazione Italiana
Titolo originale è ILLEGAL TRAVELLER è si può notare come Khosravi utilizzi il temine traveller
(viaggiatore) invece di migrante o profugo per contrastare il lessico della gerarchia della mobilità
che divide i viaggiatori qualificati da quelli non qualificati.
Fin dalla prefazione italiana si inizia a parlare del tema delle frontiere che rappresentano un
problema soprattutto per i poveri. In quanto i ricchi possono sempre accedere a un mercato legale
per superarle comprando la cittadinanza di altri paesi oppure investendo in attività all’estero.
Queste frontiere inoltre impongono sia l’immobilità che una mobilità forzata che si manifesta
nell’andirivieni infinito tra paesi istituzioni, campi di concentramento ecc.. quindi il migrante finisce
per vivere in uno stato perenne di non arrivo.
Quando parliamo di frontiere parliamo anche di muri e i muri possono essere fisici o mentali:
o Muri fisici – è progettato per essere visto è percepito. È per causare sofferenza nelle
persone. (esempio: il filo spinato che lascerà la carne di chi cerca di scavalcarlo) Questi
muri sono molto alti e questo causa maggiore danno di chi cerca di scavalcarlo. Il muro
deve colpire anche da un punto di vista emotivo: infatti i viaggiatori indesiderati una volta
giunti al confine provano un profondo senso di umiliazione e vergogna.
o Muri mentali - segnala che chi sta dall’altra parte è diverso, indesiderato, pericoloso e
contaminante.
Nella parte conclusiva nella prefazione italiana Khosravi afferma che questo libro si pone come
un’indagine politica e intellettuale che si interroga sul nostro mondo è rappresenta anche la
speranza per un futuro diverso.
Nell’introduzione si riprende il tema del confine è di coloro che lo violano. I confini determinano
l’aspetto del mondo: infatti le mappe rappresentano il mondo come un mosaico di nazioni con
profili precisi.
I confini dunque sono il simbolo degli stati sovrani infatti il sistema della stato nazione si fonda sul
nesso tra un luogo determinato (territorio) e un ordine determinato (stato).
Di conseguenza il confine non è più un semplice limite geografico di uno stato ma plasma anche la
nostra percezione del mondo. E quindi il profugo che viola il confine finisce per spezzare il legame
tra natività e nazionalità mettendo la crisi il sistema della stato nazione. Sempre nell’introduzione si
fa accenno al homo sacer che rappresenta un individuo che è stato privato dei suoi diritti. È in
quanto tale l’immigrante irregolare è esposto non solo alla violenza dello stato ma anche a quella
dei privati cittadini.
Cosa è identità in generale poi lo possiamo vedere in Khosravi perché abbandona la sua casa, la
sua famiglia ecc
Capitolo 7:
Khrosravi prende in esame il tema del diritto di avere diritti e della critica che Anna Arendt
ha fatto alla dichiarazione dei diritti umani. Per la Arendt infatti esiste un unico diritto umano
ovvero il diritto di avere diritti. O in altre parole il diritto di rivendicare questi diritti. Secondo la
Arendt il problema stava nel fatto che i diritti umani si basavano su quelli civili (diritti riconosciuto a
cittadino) di conseguenza i diritti umani si posseggono solo nel contesto di una comunità politica.
Secondo questa visione il migrante avendo abbandonato la propria patria è avendo rinunciato al
proprio status di cittadino non avrebbe accesso ai diritti umani.
Infine sempre nel capitolo 7 si parla della politica dell’ospitalità che rappresenta un esercizio di
potere. In quanto manifesta la superiorità dell’ospitante sull’ospitato. L’ospite inoltre deve essere
giudicato meritevole. Cioè deve essere produttivo e legale.
Infine viene ripresa la distinzione tra società antropofagiche e società antropoeniche di Levi
Strauss:
Inizialmente la Cecconi voleva analizzare il processo di riconciliazione post-guerra. Una parte della
popolazione combattevano
Infatti tra questi cucio era usanza mettersi a raccontare i propri sogni.
Collegamento con Mauss – tecniche del corpo. (mauss aveva definito il sogno come influenzato
dalle esperienze.) infatti Cucio dormivano tutti insieme in una stanza e inoltre non dormivano in
maniera continua ma ci si svegliava e ci raccontava pezzi di sogni.
Si fa distinzione tra il sogno che viene da dentro e il sogno che viene da fuori. IL sogno che viene
da dentro è quello legato a ciò che si pensa durante il giorno mentre quello che viene da fuori non
ha alcun legame con ciò che avviene da fuori. Ma in un certo senso è influenzato dalla realtà che ci
circonda. (esempio: sogni premonitori)
L’importanza del rito funebre: l’esempio di una studiosa e viene accolta in una famiglia in cui la
figlia era scomparsa. Lei dice che dormendo nella stanza di questa ragazza e ha sognato che la
voleva uccidere e poi scopre che la ragazza è stata sepolto. Lei le fa omaggio e da li non si sente
più perseguitata.