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L’efficacia simbolica – Lévi-Strauss (Antropologia strutturale)

Efficacia simbolica cura sciamanica. Lungo incantesimo, 18 pagine, preso i Cuna. Parto difficile,
raro che si chiami lo sciamano. Evocazione spiriti come assistenti, dimora di Muu. Si è impadronita
del purba, l’anima. Viaggio al termine del quale la donna guarisce. La strada e la dimora del Muu
= vagina e utero. Medicazione puramente psicologica, manipolazione psicologica. Lotta fra spiriti
malefici e soccorritori per riprendere un’anima. Descrizione della penetrazione tramite i nelegan
che devono vincere ostali. Chiama anche animali, come l’armadillo, scavatore. Rende accettabili i
dolori. L’ammalata ci crede in quanto membro della società. Simile alla cura psicanalitica.
Differenze = Individualità e società. Si segue un certo ordine.

Nell’efficacia simbolica Lévi-Strauss racconta una donna incinta che non riusciva a partorire. Aveva
difficoltà. Allora si reca da uno sciamano, questo sciamano dopo averla analizzata (solo con lo
sguardo) la fa distendere e le racconta di un mito. In questo mito ci sono due uomini e che
penetrano la donna, prelevano il bambino e lo portano all’esterno. Tutto ciò avviene senza un reale
tocco da parte dello sciamano, la cura senza mai ficcarla. Per questo paragona Lévi – Strauss
questa esperienza alla psicologia, perché anche lo psicologo cura il paziente senza mai toccarlo.
Inoltre questa pratica dello sciamano risulta efficace perché lo sciamano e la donna condividono lo
stesso mito.

Lévi – Strauss  propone “l’efficacia simbolica” come un parametro per una corrente di analisi
dei sistemi tradizionali di cura. Degli afferma che l’efficacia simbolica mira a rendere accettabile
alla mente i dolori che il corpo si rifiuta di tollerare. La mitologia dello sciamano non corrisponde a
una realtà oggettiva è un fatto privo di importanza. La “malata” ci crede ed è un membro di una
società che ci crede. Gli spiriti protettori e gli spiriti maligni, i mostri soprannaturali e magici, fanno
parte di un sistema che viene accettato dal membro della comunità.

Effetto Placebo  presenta un canto usato dagli sciamani – cura per guarire le difficoltà del parto.
Il canto presentato si riferisce di un mito in base al quale MUU, la divinità responsabile del
formatore fetale e della nascita si è impadronita di una PURBA , l’anima della partoriente. Lo
sciamano svolge un “viaggio spirituale” durante il quale recupera l’anima della donna scacciando
MUU, e pone fine allo squilibrio. Vi è una descrizione ampia dei preparativi, del canto e una parte a
descrizione dell’azione. Ci sembrerebbe essere un espediente utile al fine di attrare l’autenticazione
della malata verso la stazione iniziale.

Il corpo del partoriente divenne teatro del rito, in particolare “l’ingresso” della vita  l’utero,
vagina uno spettacolo che vede le anime ben equipaggiate dallo sciamano (pelle, ossa di uccello e
anime cattive. Le doglie sono personificatrice con i mostri e animali feroci. Difficile è la “discesa” 
pento. Infine una cuna erboristica.

La cura sciamanistica è dunque si pone a metà fra la medicina e la psicoanalisi.

Abreazione  un soggetto si libera di un trauma.

Sciamano  psicoanalista

Renato Rosaldo – Cultura e Verità (Il dolore e la rabbia di un cacciatore di teste) Ilingot,
morte di un caro. Uccidere una persona per cancellare la perdita di un caro. 1974. Caccia alle
teste proibita. Cristianesimo, cuz paradiso, metodologia ermeneutica  Riposizionamento. Muore
la moglie Michelle, approccio post-modernista anche in modo in cui si provano emozioni dipende
dal proprio aspetto culturale.

L’antropologia culturale pensata dall’autore delinea un nuovo approccio che celebra la diversità
delle culture e dei punti di vista sul mondo, l’importanza delle emozioni e della soggettività nelle
ricerche, la dimensione narrativa dell’analisi e i prasi social, il ruolo dei confini tra e nelle culture
come zone di intesa produttività creativa oltre il conflitto.

 Il dolore della morte, rabbia nel dolore ilongot (Filippine)

Gli ilongot descrissero la pratica culturale della “caccia alle teste”, una rabbia nata dall’infelicità e
dalla privazione che porta gli uomini a caccia alle teste. In realtà Rosaldo comprese solo tanti anni
dopo che forse l’uccisione di un uomo (il taglio della testa) fosse quasi una sorta di “cancellazione”
della morte dell’amico o del parente defunto. Nel 1974 quando la caccia alle teste venne proibita,
gli ilongot trovarono un’aspirazione del loro dolore nella conversione al cristianesimo evangelico. Il
Paradiso viene visto come un luogo sicuro per i morti. Il dilemma dinanzi a cui si trovano gli ilongot
nasceva da un insieme di pratiche culturali all’assenza delle quali, quando furono vietate, fu
doloroso adattarsi. La fine della caccia alle teste impose dei sofferti compromessi, alla ricerca di
altri modi per sfogare la rabbia.

 Secondo la metologia ermeneutica è possibile dire che nel processo interpretativo abituale
gli etnografi si riposizionano per riuscire a comprendere altre culture:

Le domande con cui partono sono domande diverse rispetto a quelle con cui si giunge alla fine (e
quindi vi sono due diverse risposte). Tutte le interpretazioni sono provvisorie, sono realizzate da
soggetti, che conoscono alcune cose e disconoscono altre.

Rosaldo scoprì il dolore e la rabbia che ne deriva solo nel 1970 con la morte di Michelle Rosaldo,
caduta da un precipizio: La previsione non può essere ridotta a rabbia ma ad un vortice potente di
emozioni ma diverso dalla rabbia di ilogot. Ciò per dire che anche le emozioni, le azioni che ne
scaturirono dipendono dall’aspetto culturale, oltre che dall’individualità dell’essere umano. E ciò
che indica un modo di pensare non è più coerente o meno di un altro solo perché è diverso.

 La morte dell’antropologia

L’antropologia favorisce l’interpretazione che equipara la profonda analitica con l’elaborazione


culturale. Gli etnografi preferiscono di solito studiare eventi che si svolgono in spazi ben definiti e il
cui nucleo essenziale sia chiaramente individuabile, al pari dei loro limiti esterni. Il tema della
morte, nelle etnografie scritte è affrontato più come un rituale piuttosto che un’esperienza di
perdita dolorosa. Il rituale stesso poi è definito in base alla formalità ed al suo carattere ripetitivo
(programma prefissato piuttosto che un processo umano): Eliminazione emozione. William
Douglas: Il lutto e la sua cerimonia servono a capire la struttura e l’atteggiamento sociale.

 Il dolore, la rabbia e la caccia alle teste ilongot

I maschi che raggiungono l’adolescenza attraverso un lungo periodo di agitazione: vanno in cerca
della compagna e una volta trovata vivono l’esperienza dell’allontanamento da casa e vita
autonoma con la moglie.

Gli anziani vivono questa cosa diversamente poiché il loro tagliare teste deriva dalla perdita di
qualsiasi tipo come il tradimento.

Riassumendo: L’ Etnografo riesce ad afferrare alcuni fenomeni umani meglio di altri poiché occupa
una posizione strutturale che consente di osservare solo da un particolare angolazione (età,
genere, estraneità, cultura). Rosaldo sostiene che l’oggettivismo ha perso il monopolio in quanto la
verità universale non esiste ed è legata al contesto sociale. La verità è il modo in cui la cultura
modernizza la verità stessa, dunque cultura e verità non sono mai scisse.

Approccio Post-modernista : parla di sé e di ciò che gli è capitato, Rosaldo sostiene che per
capire gli altri bisogna mettere in scena se stessi.
Il Tempo – la concezione del tempo per i nativi è totalmente e chiaramente diversa rispetto a
quella occidentale (legata a motivazioni capitalistiche e manufatti come orologi e meridiane).

L’indeterminatezza del tempo Indiano – Il tempo dei nativi e ciò che ne deriva sono per
Rosaldo qualità positive dell’essere sociale. L’imprevedibilità sociale ha il proprio ritmo specifico che
da modo di stabilire una scansione temporale e una forma di coordinazione, sviluppando inoltre
una capacità di far fronte agli eventi imprevisti.

Ritmo, eleganza e la vista fra gli ilongot – L’atto della visita improvvisa permette di sviluppare l’arte
dell’improvvisazione. Le visite intercorrono fra abitazioni di differenti insediamenti piuttosto che
all’interno di un singolo insediamento. Il ba-at avviene in contesti di visite di piacere per prendere
oggetti in prestito, fare la corte ad una donna o pianificare un raid, malattia di un parente. La
visita funge spesso da metonimia della vita sociale in quanto come la visita si pone un evento
improvvisato che si realizza in corso d’opera, così avviene per qualsiasi evento della quale si deve
sempre parlare in maniera cortese.

Il reale obbiettivo di Rosaldo è quello di verificare l’intrusione che ci induce ad abbandonare il


codice delle caratterizzazioni culturali per interessarci alle qualità sociali in gioco nelle pratiche
effettivi e, presto il ba-at diviene una specifica categoria etnografica.

Gli ilongot interpretano il comportamento umano più come una serie sconnessa di atti singoli che
come un modello umanitario riferibile a un’entità onnicomprensiva quale la nostra concezione del
comportamento o del carattere di un individuo.

Focus sull’arrivo dell’ospite piuttosto che sulla potenza: programmi di chi arriva cambiano per
coordinarsi con quelli degli altri (capacità di adattamento)

Riassumendo: Le versioni locali del tempo indiano vengono messe da parte nel momento in cui le
procedure formali cominciano a regolamentare il ritmo di un tempo rituale programmato. Schema
formale: 1) silenzio 2) cibo 3) richiesta di notizie recenti [flusso di eventi programmato ma non
programmabili nella loro totalità]

Marcel Mausse  Teoria generale della magia, Tecniche del corpo


(1872) è considerato uno dei padri fondatori dell’etnologia (studio della cultura umana
francese). Ogni cultura fa le cose in maniera diversa, tipo nuotare, camminare. Le cose cambiano
anche col tempo prima si insegnava a nuotare facendo bolle con la bocca, come battelli, ed alcuni
lo fanno ancora nonostante non serva. Certi modi di camminare sono associati a certe idee,
posizione delle braccie ecc .. Gender o età : la donna dà il pugno con il pollice fuori. Più che di
habitus, bisogna parlare di educazione e imitazione degli adulti. Gli arabi mangiano solo con la
destra, partorire verticalmente. Tecniche di svezzamento, nutrimento infanzia, età adulta, del
sonno, di corsa, di danza, salto, nuoto, spingere, tirare, mangiare, bere, riprodursi.

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