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SPAZIO
Problema della proiezione : Nemmeno le cartine sono rappresentazioni oggettive. La terra è sferica,
quindi impossibile da riportare su un foglio piano. Si devono fare delle proiezioni, alla base delle
quali c'è sempre una scelta (L'europa non è il centro del mondo, ed è piccola).
Problema della distanza : La distanza assoluta sta perdendo importanza con la nascita dei mezzi di
trasporto moderni e con la globalizzazione. E' soggettivo, e dipende dalle priorità di ognuno.
Geografie differenti dal punto di vista differenti: uomo/donna, p. con handicap, bambino/anziano.
• Relazioni orizzontali : Tra oggetti geografici situati in luoghi diversi (Torino – NewYork)
• Relazioni verticali : Tra oggetti geografici e il sito in cui sono radicati (agricoltura – suolo)
LUOGO
Porzione di spazio a cui attribuiamo determinate caratteristiche che lo differenziano. Si trasforma lo
spazio in luogo tramite esperienza e valori. Concetto molto dinamico. I luoghi sono socialmente e
culturalmente costruiti sulla base del rapporto uomo-individuo. Roma può essere un luogo
romantico per una coppia, sacro per un cattolico. Uno stesso oggetto geografico può cambiare di
significato a seconda dei valori che gli sono attribuiti nel tempo (Colosseo).
Territorio : viene spesso usato come sinonimo di luogo, ma non è del tutto esatto. Territorio ha una
forte valenza politica, un'enfasi sui confini, sull'appartenenza e la possessione.
Regione: une pezzo della superficie terrestre con una caratteristica comune.
-Determinismo geografico (scuola tedesca): rapporto tra fatti sociali e naturali-> i caratteri di una
società/cultura/corpo possono essere spiegate dalle condizioni fisiche dell'ambiente in cui si
sviluppano. L'ambiente impone delle condizioni e noi siamo il risultato di esse. I paesi sono
condizionati dalla conformazione degli spazi che abitano, i cui caratteri distintivi sono frutto di
un'influenza ambientale. (ambiente impone). Ritter: le popolazioni si spostano verso paesi caldi.
es. penisola insulare destinata a diventare potenza marittima.
-Possibilismo geografico (Videl de la Blanche): l'ambiente non impone ma propone, crea
possibilità ma l'uomo può plasmare il suo ambiente in infiniti modi.
Amibente-fatti socioculturali (Durkheim)- generi di vita.
SCALA GEOGRAFICA : struttura a più livelli usata nella organizzazione e nella rappresentazione
dei fenomeni geografici. Si fa una analisi multiscalare quando si esamina un oggetto a più livelli
(nord-sud, centro-periferia)
Scala cartografica : rapporto geometrico usato 1:100000
Scala geografica : livello a cui si osservano i fenomeni (globale, nazionale, urbano, locale).
La scala non è statica, ma sensibile a cambiamenti (ampliamento, rescaling, compressione).
3 scale importanti: globale, nazionale, urbana.
Descrizione geografica: si esprime in molte forme, è un punto di vista della realtà, non il suo
specchio.
Esistono molte logiche di rappresentazione nello spazio
Topografia : alla base delle cartine, si basa su aree e distanze
Topologia : si basa su reti, relazioni e connessioni tra spazi. Non sulle distanze.
ATTORE: Protagonista (anche collettivo) dei fenomeni sociali. Ha capacità di autonomia e opera
delle scelte. Tutti i fatti sono radicati nello spazio. Che un fenomeno avvenga a Torino o a Dubai, fa
al differenza. Le relazioni tra gli attori e lo spazio geografico sono bidirezionali.
LOCALE VS GLOBALE
*storiella del ragazzo in Malesia che ha creato il meme del Muppet accanto alla faccia di BinLaden
La globalizzazione è un fenomeno molto complesso. Spesso lo si definisce con
"omogeneizzazione", ma ciò è semplicistico. In realtà è una crescente interazione di cose che un
tempo erano distanti. Dinamismo, fasci di relazioni funzionali. Tutto è interazione sociale. La
globalizzazione non ha annullato spazio e tempo. Procede a velocità diverse in vari ambienti.
*Toyota : Auto Giapponese, ma lo è davvero? E' un prodotto transnazionale (mobilità del
semilavorato)
Globalizzazione :
-Intensificazione, accelerazione (di cose che gia prima c'erano), ampliamento delle relazioni tra
oggetti geografici in diversi luoghi.
-Crescente interdipendenza tra attori che a distanza hanno coscienza di una dimensione "comune",
dell'idea di "cittadino del mondo" e di responsabilità globale.
-Formazione di processi e istituzioni globali (WTO) che prima non c'erano. Nascita di regole.
-Fenomeno parziale, non globale. Selettivo. Vissuto in modo diverso in vari luoghi. In Angola c'è
stata una forte crescita economica legata al Petrolio. Tuttavia il paese resta sottosviluppato. Questo
perchè gli investimenti e i flussi di globalizzazione sono limitati all'area petrolifera recintata e
sorvegliata. Questo modello di crescita economica funzionalmente separata dal sociale e limitata a
una zona si è espanso in altri paesi.
-Processo, non stadio finale. Non coincide con un maggiore sviluppo e non esiste un traguardo.
-Male interpretato causa rappresentazioni sbagliate stereotipate. Il mondo e complesso, e non
potendo studiare tutto a fondo tendiamo a semplificare certi fenomeni con rappresentazioni mentali
(prese dall'immaginario comune). Per esempio tendiamo a considerare l'Africa come un'unità a cui
associamo povertà e guerra.
La globalizzazione non investe il mondo, collega punti di esso, spazio discontinuo.
Critiche :
-Ingiustizia della globalizzazione e squilibri
-Estensione dell'ideologia neoliberista (tutto si trasforma in merce)
-Viscosità dei processi decisionali transnazionali
-Erosione del concetto di cittadinanza
-Mancanza di controllo sugli attori economici (grandi decisori globali). Sia quelli nazionali
(l'America possiede il 15% dei voti nella FAO, e ha diritto di veto) si quelli privati.
LOCALE
-Mosaico: globale come collezione di luoghi e popolazioni. Tre caratteristiche:-enfasi sui confini e
frontiere, aree disegnabili su una mappa. -ogni pezzo ha un differente contenuto, diverse
caratteristiche, personalità, tradizioni. -ogni intrusione è immaginata come minaccia
Critiche:
-ogni pezzo non è mai omogeneo, è una mia rappresentazione(errore statistico, approssimazione)
-mondo non sta mai fermo (flussi)
-non si può assumere che l'apertura del locale al globale implichi la riduzione della differenza.
-anche se il mosaico enfatizza il ruolo delle differenze, l'approccio si basa spesso sulla produzione
di stereotipi
-proiezioni della differenza come “altrove”, confini che ci differenziano dagli altri
-Sistema:Normalmente si pensa che un luogo sia definito dalle sue caratteristiche interne. In questa
concezione invece il locale è definito dal sistema globale in cui è inserito. Il globale definisce il
ruolo e la posizione del locale.
-Reti: Sia locale che il globale sono il prodotto di reti, relazioni e disconnessioni che ogni luogo
intrattiene con altri luoghi, viene meno la coerenza interna. In una rete il locale è globale e
viceversa. L'unicità e il carattere di un luogo non sono minacciati dalle relazioni con il resto del
mondo, ma ne sono in realtà l'esito. (doreen mossey the inglese, colonialismo).
NATURA VS CULTURA
1 video : Video di propaganda inglese sul colonialismo in Africa. La colonizzazione porta cultura
nella natura, civilizzandola.
2 video : Video ambientato a Genova negli anni 70 in cui si scaricano carcasse di Fiat nel mare, per
dare una casa ai pesci. Promosso dai media.
Dicotomia che sta alla base della distinzione tra geografica umana e geografia fisica.
Idea che la natura sia qualcosa di esterno all'uomo, tentativo di raggiungerla con l'esplorazione di
terre selvagge, esotiche (viste come subalterne, come nel caso dell'Africa, dove si arriva ad
animalizzare l'uomo nero). Oggi l'uomo è ovunque, è impossibile trovare spazi incontaminati.
L'oceano, l'ozono, il DNA. La pecora Dolly è natura o cultura? Non c'è più una distinzione netta.
L'uomo manipola tutto.
La natura è una costruzione sociale (prodotta da noi, condivisa da una società). Due approcci:
-Marxista:Con il capitalismo la natura diventa un prodotto del lavoro umano. Animali, frutti, geni,
spazi sono tutti oggetti di produzione, manipolati per estrarne più valore.
Il mondo naturale è forgiato sia dalla manipolazione fisica, sia dall'immaginazione umana.
La nostra esperienza del mondo naturale è sempre mediata da costruzioni retoriche e istituzioni com
fotografia, industria, pubblicità, turismo ecc.
paesaggio come: il nostro incontro con un paesaggio o la nostra rappresentazione di questo incontro
Agency: sfera di poter fare delle cose, soggetti differenti hanno livelli dia agency diversi, anche gli
oggetti hanno agency perchè in grado di influenzarci?
Animal geography: La cultura plasma la relazione che abbiamo con la natura. La scala gerarchica in
con cui consideriamo gli animali è una costruzione sociale. Ad alcuni animali assegniamo qualità
umane, soggettivandoli (Cane, gatto). Altri animali sono oggetti, prodotti alimentari, merci con
fattura (Mucche, Maiali)
SPAZIO VS SOCIETA'
Tutti abbiamo caratteristiche sociali individuali. Alcune hanno valenza sociale (genere) altre no
(colore occhi). Il genere, l'orientamento sessuale, la razza, l'età, nazionalità e religione influenzano
il posizionamento sociale. La posizione sociale determina le risorse a cui si può accedere. -Processi
complessi: ognuno si noi ha multiple affiliazioni la cui rilevanza varia in differenti luoghi ed
epoche. -Non sono processi naturale, ma il prodotto di posizioni di potere e risorse.- Sono relative
allo spazio in cui prendono forma. Tutto il sociale è mediato dallo spazio.
Tre approcci:
1) Dalla società allo spazio
2) La costruzione spaziale della società e la costruzione sociale dello spazio
3) Il terzo spazio
Non ci si pone più la domanda "Come si distribuiscono nello spazio i gruppi sociali?" Ma
"Attraverso quali processi e modalità le forme spaziali, i luoghi e le posizioni contribuiscono
attivamente alla costruzione e riproduzione delle identità sociali?
Lo spazio offre beni, servizi, rischi, opportunità e risorse che producono categorie sociali. *Essere
gay a seconda dello spazio significa essere pazzo, malato, criminale, normale. Queste categorie
sono costruzioni sociali, che la società porta avanti, rafforzando il significato dello spazio. Spazio e
società quindi si co-producono.
**Esempio della "Comunità rurale" : Nell'immaginario collettivo alla campagna è associato uno
stile di vita lento, naturale, comunitario, contrapposto allo stile di vita urbani, caotico, artificiale e
individualistico. Queste categorie precostituite attirano certe persone a spostarsi in campagna, per
vivere così. Una volta in campagna essi assumono comportamenti consoni all'ambiente,
riproducendo la comunità che si aspettano di trovare. La co-producono.
Lo spazio produce la società (attrae persone con valori simili, e le incoraggia a comportarsi così) La
società produce lo spazio (riproduce comportamenti consoni alla categoria, rafforzando l'idea dello
spazio "comunità rurale". Si creano quindi insider (che si rispecchiano in quei valori) e outsider
(che non sentono loro quello spazio). La donna è un outsider nel parco di notte o in uno streepclub,
l'uomo no.
Terzo spazio
Ed Soja: padre scuola di los angeles, opporre sempre una terza alternativa ad una categoria binaria.
Posso trasformare la società trasformando lo spazio.
Lo spazio non è più fisso, materiale, ma viene modificato e caricato di significato, e diventa
qualcosa di diverso, un terzo spazio. Si usa spesso per motivi politici, o propagandistici, ideologici
o per stimolare una prospettiva diversa. (Manifestazioni, gay pride)
MODERNO VS POSTMODERNO
MODERNO: Distingue il nuovo ordine, un nuovo modello dal precedente. E' definito in
contrapposizione al vecchio e al tradizionale.
Dopo l'illuminismo il "moderno" diventa sinonimo di miglioramento, di fiducia nel progresso e
nella scienza, nella ragione.
Le due guerre consolidano il significato di "moderno" come progresso, innovazione, tecnologia.
La nostra esperienza di queste trasformazioni è stata chiamata “modernità”.
L'espressione artistica, cultura ed estetica è nota come modernismo.
Modernità e modernismo si sono formate intorno alla specifica esperienza del XX secolo in
particolari centri urbani
POSTMODERNISMO: Alla fine del 20esimo secolo questo clima di fiducia nella ragione e nella
tecnologia si esaurisce. Il moderno non viene annullato, ma si aggiunge altro, incorpora e supera
(che è una risposta al moderno). Moderno vs Postmoderno è una falsa dicotomia, in quanto le due
cose si compenetrano. Si possono fare vari discorsi, su :
– Stile
– Epoca storica
– Metodo
Stile: Dopo la guerra si voleva dimenticare l'orrore e riportare il mondo all'ordine. In architettura si
vuole superare lo stile "vecchio", canonico, tradizionale, elegante. Il "nuovo" stile moderno
rappresenta l'ordine e la razionalità perfetta (stile funzionalista, linee dritte, spazio minimalistico).
C'è l'idea che costruendo uno spazio ordinato si avrà una società ordinata (logica fallata).
La città del futuro è verticale, e il grattacielo diventa simbolo della modernità. Verso la fine degli
anni 60 finisce questo stile. Il postmoderno è una risposta a questa ideologia di ordine e razionalità
spaziale e sociale. Per contrasto il postmoderno celebra il diverso, lo storto, il curvo, il disordine,lo
strano. Si vuole spezzare la monotonia e la regolarità e si supera il bisogno di ordine. (pirmaide
louvre, las vegas)
Epoca: Dal punto di vista dello stile il passaggio da moderno a postmoderno è chiaro. Dal punto di
vista della storia, dei trend sociali e culturali è meno chiaro. Le due cose si compenetrano.
*David Harvey, La crisi della modernità, analisi marxista.
Anni 80/90 prende forma la postmodernità, clima intellettuale effervescente, sensazione di grande
trasformazione, sta arrivando la globalizzazione, fine comunismo..
la cultura della modernità, durata secoli, stava (forse) volgendo al termine, fine anche dell'idea che
il progresso porta solo cose positive.
Il moderno è associato al fordismo, alla produzione, alla fabbrica. Crisi del
fordismo-”accumulazione flessibile”. Poi si raggiunge un periodo di saturazione del mercato, di
crisi, seguita da una grande trasformazione. Trasformazioni economiche specchio delle
trasformazioni sociali. Il postmoderno è associato al consumismo, alle mode, ai continui stimoli
culturali, all'effimero, al consumo di esperienze, alla ricerca del migliore. Crescente espansione
accelerazione del meccanismo di circolazione del capitale. -espansione geografica -espansione
economico-culurale: moda, economia dell'esperienza (nuovi spazi del consumo culturale, nuovi
spazi del consumo effimero, turismo post-moderno), perdita di profondità nell'arte e nell'estetica
come eco dell'istantaneità.
Metodo: differenti modi di vedere e interpretare il mondo, metodo tipico della modernità: ordine,
razionalità e scienza (eredità illuminismo), ricerca di leggi universali che descrivono il mondo fisico
e sociale, problema delle “grandi narrazioni” (progetto modernista nelle scienze sociali è possibilie
causa-effetto).
Scienze sociali: umano razionale A+B=C
positivismo: possibile studiare il mondo empiricamente vs
marxismo: qualunque fenomeno sociale lotta di classe
Oggi non è più così. Siamo coscienti che non è possibile trovare leggi generali per tutto, le persone
non possono essere ridotte a puntini su una mappa o variabili in un'equazione, non si muovono tutte
nello stesso modo.
SPIEGAZIONE VS SIGNIFICATO
La crisi della modernità è una crisi del metodo di ricerca. Il metodo moderno era basato sulla
razionalià perfetta e sulla scienza, e aveva come scopo trovare leggi universali, modelli. Il metodo
postmoderno rifiuta la ricerca di leggi universali, riconosce che le spiegazioni sono relative e mette
in discussione l'oggetto della ricerca
Modello gravitazionale
Si basa su un'analogia con la legge di Newton, descrive e prevede interazioni spaziali
Come condurre una ricerca? I fenomeni sono spiegati o capiti? – E' solo un problema di metodo, o è
un problema ontologico? Si tratta di un falso dualismo.E' la filosofia con cui si conduce la ricerca a
dar forma al tipo di spiegazione, non il tipo di dati usati (metodo). La posizionalità è essenziale..
Sono le domande che ci si pone e il tipo di risposte che si cercano a definire la ricerca.
QUANTITATIVO VS QUALITATIVO
Esperienze differenti del colonialismo: questioni di classe, etnie, razza, posizionamento, sessualità,
ha creato esperienze molto diverse rispetto al colonialismo
VI. Molti colonizzatori hanno vissuto l’esperienza coloniale leggendo la letteratura coloniale
“storie coloniali” -> genere letterario che raccontava il lato avventuroso dell’esperienza
coloniale (oggi tendenzialmente non esite più)
Ogni momento storico ha bisogno di un apparato ideologico che lo renda giustificabile. Nessuno è
convinto i fare del male - ci credevano - reso possibile da un apparato ideologico che “influenza” le
persone - creano motivazioni differenti. Tutti i progetti - le guerre, i conflitti - avevano una propria
motivazione. Quando immersi in un’ideologia, diventa naturale, non la si nota (ci sei dentro, tante
cose non si vedono, sembrano naturali). Tutto ciò non è un progetto a tavolino, in cui c’è un cattivo
-> è piuttosto proprio un clima culturale che si autoriproduce. (si fanno cose che riproducono la
realtà)
L’esperienza del colonialismo è stata fatta anche da geografie immaginarie -> ma il punto è che
queste geografie immaginarie non sono ai margini /conseguenze dell’esperienza del colonialismo,
ma hanno costituito / hanno contribuito attivamente nel costruire l’esperienza del colonialismo,
anche se hanno preso forma “a casa” -> da soggetti che sono stati a casa
Molti hanno implicitamente supportato l’esperienza del colonialismo, anche senza essere
colonizzatori in senso stretto. Ad esempio: attraverso l’esperienza del consumo (cconsumare
prodotti, oggetti, cose, che proveniano dal coloniale). Il coloniale diventa anche uno stile -> lo
“stile coloniale”. Diventa una pratica di consumo (pratica geografica importantissima).
L’esperienza del colonialismo è l’esportazione forzata di materie prime: divisione internazionale del
lavoro, geografia economica,ecc. Risorse, materie prime portate al centro dell’impero, dove le
industrie le lavoravano e poi i prodotti venivano ri-esportati. Non rimaneva tutto nella madre patria
- perchè le colonie sono anche mercati di sbocco, in cui vendere i prodotti. Si producono tecnologie
che permettono che la colonizzazione prenda forma
Es: motiri dei treni, delle locomotive, ferrovia (simbolo dell’espansione dell’impero, della civiltà,
ecc.)
Colonialismo è un sistema culturale:
Controllo della natura (esperienza che prende forma attraverso l’idea dell’uomo bianco che
addomestica la natura -> prima esplorandola,controllandola e mappandola, e poi addomesticando la
natura)
Tutti gli esempi fatti fin’ora sono modi differenti per vivere l’esperienza del colonizzatore.
Allo stesso modo esistono diversi modi in cui i colonizzati hanno vissuto la colonizzazione:
Alcuni soggetti sono stati più o meno assimilati -> (es: Livingstone che converte al cristianesimo un
abitante locale -> lui sceglie di rinunciare alla poligamia, ecc.)
Soggetti che si arrichiscono e assumono posizioni di potere (diventando soggetti a metà, che
lavorano per l’impero), altri soggetti tentano la rivolta, in molti casi perdendo la propria vita.
Questioni di classe, razza, etnia, posizionamenti ideologici, rendono estremamente variegata anche
l’esperienza dei colonizzati.
La colonizzazione può essere immaginata come una forma di globalizzazione (es: colonizzatori che
vanno in giro per il mondo a colonizzare, l’espansione delle cominicazioni, grande movimento/
spostamento di persone, ecc.)
L’esperienza del colonialismo ha lasciato fortissime tracce. L’eredità culturale di questo è immensa
(infatti esistono studi coloniali, post coloniali
Il fatto che il colonialismo sia stato un movimento globale di persone, potere, merci, è testimoniato
a livello culturale dalla (estrema) diffusione di mode, usanze, estetiche che parlano (di questa
contaminazione) di luoghi e culture diverse.Per noi è cruciale riflettere sull’ineguaglianza delle
forme culturali.
Il mondo apparentemente è caratterizzato da una fusione dei diversi stili -> possiamo considerarlo
come uno degli aspetti più positivi dell’ibridazione culturale.
Nel colonialismo non ha vinto come posizione del mondo della cultura occidentale -> progressiva
ibridazione ma il punto è che non è detto che questo riproduca culturalmente uno scenario di equità.
C’è spesso un rapporto ineguale alla base.
Esiste un residuo del pensiero della modernità che mette implicitamente l’uomo occidentale in una
posizione di superiorità
A scopo illustrativo: la mutilazione dei genitali femminili per ragioni culutrali - no motivo
funzionale,
Pratica che continua a essere praticata in modo illegale - convenzionalmente considerata e descritta
come un segno del sottosviluppo culturale
Pratica: chirurgia estetica - riguarda in particolare alcune parti del mondo
Domanda è: cosa c’è di concettualmente diverso? Che cos’è che fa si che nel primo caso sia
considerato una cosa barbara e nel secondo una pratica normale? Perchè in un caso la deformazione
dell’organo genitale femminile è immaginato come qualcosa che appartiene a barbarie, a qualcosa
che appartiene al passato?
Mentre il secondo è qualcosa che risulta sofisticato, che viene considerato accettabile.
Quanto c’è di eurocentrismo, di implicito nell’immaginare la nostra esperienza culturale migliore,
moderna, ecc.
Eredità del colonialismo, il neocolonialismo e il postcolonialismo
Viviamo in uno scenario “post-coloniale” o “non coloniale”?
Momento di fondamentale importanza 1997: quando Hong Kong smette di essere una colonia
inglese. Momento celebrato e raccontato dai media di tutto il mondo. Una volta si diceva: “Il sole
non tramonta mai sull’impero britannico”, perchè è così vasto. Invece, in quell’anno, il sole ha
tramontato sull’impero britannico. Ma in realtà questo fatto ha suscitato numerosi dibattiti.
L’esperienza coloniale britannica così come altre, non è del tutto finita. Esistono delle tracce, dei
resti, degli scheletri del colonialismo -> che possono essere anche abbastanza significativi sulla
carta geografica.
Le isole Folkland (isole inglesi, retaggio di un passato coloniale) -> chiamate in un altro modo
dall’Argentina, la quale dice che siano sue. Alla fine degli anni 80 ci sono stati tensioni militari
molto forti -> perchè il controllo di quelle isole aveva un potere simbolico molto forte.
Esperienza degli algerini francesi -> hanno a che fare con l’esperienza coloniale
Confini dei paesi africani: si vede che sono tirati col righello -> non sono il frutto di un’evoluzione
storica, sono confini arbitrari dfiniti dalle grandi potenze europe, sono un residuo dell’esperienza
del colonialismo. I problemi del sottosviluppo dei paesi di oggi derivano dai confini stabiliti
arbitrariamente tanto tempo fa.
Caso emblematico: confine tra India e Pakistan (uno dei confini più grandi del mondo). Confine
chiamato la linea Radcliffe (funzionario inglese) che non ha nessuna conoscenza dell’India viene
mandato (con una pila di documenti ufficiali, mandati, mappe, ecc) e gli viene dato l’incarico di
disegnare un confine in 36 giorni. -> lo disegna a tavolino. Ancora oggi i conflitti prendono forma
sulla base di quel confine deciso a tavolino.
Decolonizzazione
Non ha annullato i rapporti ineguali, la fine dei grandi imperi europei ha fatto nascere nuovi imperi
L’esperienza della decolonizzazione, che è stata progressiva (man mano i vari paesi hanno
rinunciato al proprio controllo coloniale -> non ha significato che sia finita l’esperienza
dell’imperialismo e dei rapporti ineguali. Semplicemente la fine dei grandi imperi europei, ha fatto
nascere nuovi piccoli imperi.
Momento ritenuto più significativo:
conflitto sul canale di Suez (dalla metà degli anni 50) - In Egitto ci andarono gli eserciti dei
francesi, degli inglesi e degli israeliani e tutti e tre volevano il controllo sul canale di Suez (canale
importantissimo per ragioni commerciali). L’Egitto, con le proprie asperazioni di indipendenza,
voleva che se ne andassero gli eserciti esteri. Ma succede che l’Unione Sovietica appoggia il
progetto indipendentista egiziano e invita gli eserciti francesi, inglesi e istraeliani ad andarsene. Gli
Stati Uniti spingono questi eserciti ad abbandonare l’area di Suez per paura dello scoppio di una
guerra. Momento storico simbolico importantissimo: dimostra come gli imperi europei non contano
più niente - i veri poteri sono negli Stati Uniti e nell’Unione sovietica - il bipolarismo che gioca la
propria battaglia al di fuori dei loro territori. Uno dei rarissimo momenti in cui gli Stati Uniti si
oppongono alla politica israeliana. Momento geopolito importantissimo.
Esistono altri strumenti oggi che hanno a che fare con l’economia e che continuano a riprodurre un
rapporto ineguale -> in questo senso si parla oggi di Neo imperialismo.
Neocolonialismo e neoimperialsmo: i nuovi poteri
Libro di riferimento: “Impero” di Hardt e Negri -> considerato un vero e posto manifesto
dell’epoca. Produce un parallelismo interessante
Dice: il mondo è un impero (non è un impero in senso metaforico, ma è esattamente un impero in
senso stretto) dove la geometria dei poteri è cambiata drasticamente, le forme del controllo non
sono più quelle tradizionali del controllo con armi, dell’esperienza del colonialismo.
L’impero, secondo Hardt e Negri:
- non ha un centro (ben definito, come nell’impero tradizionale. Es: impero britannico, che è un
impero globale. Dove c’è un eguale distribuzione di potere -> potere militare che ha a che fare con
l’ONU, con lo strapotere militare degli Stati Uniti -> lo scenario sta cambiando, si sta decentrando)
- il potere è distribuito fra apparato militare USA, forza politica ed economica degli stati del G8,
alleanze come la Nato, organismi finanziari e commerciali internazionali (IMF, W8, WTO), imprese
multinazionali
È cambiata la governance, la distribuzione delle relazioni internazionali - nuove forme di
organizzazione dell’economia dell’impero globale. Nuova governance politica fatta di
organizzazioni internazionali che prima non esistevano, imprese multinazionali
Visione di Negri e Hardt:
Critica al capitalismo - c’è un’organizzazione gerarchica che non è tanto diversa da quella
dell’impero dell’antica Roma
Parallelismo con organizzazione politica dell’antica Roma:
- vertice monarchico
- oligarchia
- aristocrazia
- moltitudine (non utilizzano l’idea di classe, ma è l’aspetto più basso, la resistenza a questo ordine)
Cittadinanza e impero secondo Hardt e Negri
- se il mondo è sempre più un impero, anche il concetto di cittadinanza dovrebbe espandersi alla
scala mondiale?
- l’Impero non si limita a controllare l’economia o i flussi migratori, ma modella le vite:
propensioni, desideri e affinità
- il colonialismo economico, a differenza di quello classico, non ha generalmente bisogno di
conquistare territori, ma mercati
Se ho un impero globale in cui lo stato nazione non è più il principale contenitore di potere
Si pondono una serie di interrogativi, che rendono molto attuali le riflessioni storiche da cui siamo
partiti?
Come cambia il concetto di cittadinanza in questo nuovo impero?
Se ho un impero globale in cui lo Stato Nazione non è il più il principale contenitore di potere
-> grandi flussi commerciali - come devo pensare il concetto di cittadinanza?
In che modo l’impero struttura le proprie relazioni di potere oggi?
In che mondo l’impero oggi sviluppa la propria influenza? Tesi di Hardt, Negri e molti altri:
prende forma in modo molto subdolo - l’impero non impone solo le proprie regole, ma impone
e plasma i propri desideri, i propri sogni, trasforma “i nosri stessi corpi” in oggetti -> estrema
esposizione del nostro corpo alla standardizzazione -> fenomeno che ha a che fare col
subalterno culturale.
Tutto sembra essere acquistabile tramite denaro.
Si tratta di conquistare i mercati. I mercati hanno sia una dimensione fisica (mercato delle
risorse in Africa) sia una dimensione che apparentemente è scollegata alla geografia (i centri
delle città, che diventano luoghi di consumo) - riflessione su come cambia la società e
l’appropriazione dello spazio - non è più soltanto geo politica (militare che conquista uno
spazio), ma lo spazio si conquista attraverso gli strumenti del mercato del consumo,
dell’appropriazione.
In alcuni casi prende forma in modo molto esplicito -
Possiamo immaginare molti tipi di relazioni geografiche come forme di controllo del territorio
in termini economici (a scale differenti)
Facebook, Tinder, ecc. -> Casi in cui la logica commerciale si è appropriata di uno spazio di
relazioni sociali -> l’ha trasformata in qualcosa di codificato, consumabile -> estrae profitto da esso.
STATO E SOVRANITA'
-capacità di negoziare e ratificare trattati e altre attività diplomatiche. (riconosciemento di stati da
parte di altri stati, problema dei “quasi stati”)
-il controllo sul territorio è spesso parziale (diversi livelli di sovranità)
-progressiva erosione dei poteri dello stato: questione dell'interdipendenza (migrazioni)
-riconoscimento della sovranità implica forme di non-intervento
sovranità: costruzuine esclusiva, rispetto sov a vicenda (invasione/intervento)
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
• Fondo monetario internazionale istituzioni di Bretton Woods
• Banca mondiale sponsorizzate fort da usa
• Organizzazione mondiale per il commercio (GATT-WTO) e poi Nazioni Unite
Fondo monetario internazionale: per regolare i fenomeni montetari attraverso un sistema di cambi
fissi ma aggiustabili (sistema di bretton woods), basato sulla convertibilità del dollaro in oro. Poi
abolito da Nixon nel 1971. oggi: promozione della cooperazione monetaria e stabilità dei rapporti di
cambio, espansione commercio internazionale, riduzione squilibri bilancia i pagamenti attraverso la
concessione delle risorse del fondo.
Organi:
-consiglio governatori composto da 184 rappresentanti, uno per ogni paese membro
-consiglio esecutivo, 5 membri permanenti che hanno versato la maggior quota (UK, USA,
Germania, Francia, Giappone), 19 rappresentanti eletti
-direttore operativo
Il potere di voto dipende dalla quota detennuta (usa possono bloccare decisioni specifiche)
Banca mondiale
(banca per la ricostruzione e lo sviluppo)
Dagli anni 60 -> Sud del mondo -> progetti per lo sviluppo
Prima di accorrdare un prestito, consulenti ne valutano realizzabilità e remuneratività. I fondi
provengono da emissioni obbligazionarie. I prestiti sono rimborsabili in periodi lunghi (es. 30 anni)
Trasformazione del FMI: apre un dialogo anche con altri attori (es. ONG)
Banca mondiale ha un’evoluzione simile a quello del FMI, nasce con un ruolo e un nome molto
specifico: prestare denaro per i paesi distrutti nella Seconda Guerra Mondiale.
Prestito a un tasso di interesse tanto più elevato quanto più è rischioso il prestito -> grande
problema per i paesi del sud del mondo (devono pagare dei tassi di interesse molto più alti).
Obbligazioni della banca mondiale sono estremamente affidabili (garantiti da tutti i paesi).
L’affidabilità di un debitore è indicata con una serie di lettere in successione. Ogni paese ha un suo
livello di credibilità.
La banca mondiale presta dei soldi ai paesi del sud del mondo con tassi di interesse molto bassi. (?)
FMI e banca mondiale prestano soldi, forte convergenza in quello che fanno. Differenza tra i due:
tradizionalmente era il tipo di cose che veniva finanziato, Fmi si occupa di grande ristrutturazione,
Bm si occupava di finanziare specifici progetto (cose da fare nel sud del mondo che promuovano lo
svluppo). Negli anni 90 la Banca mondiale è stata criticata per gli scadenti risultati e per i danni
sociali e ambientali di alcuni progetti.
Il “nuovo orientamento” ha preso forma con James Wolfensohn nel 1996
Lotta alla corruzione nei paesi beneficiari
Abbandono crescita economica in favore della riduzione della povertà (componente “sociale”)
Gran parte di questi progetti sono stati fortemente criticati.
Dighe portano problemi:
- problemi ambientali (forme di desertificazione),
- problemi tecnici (vanno mantenute, costano tanto),
- necessitano di tanto spazio,
- spesso introdotte da governi autoritari (spostamento di grandi masse di popolazione per costruire
le dighe),
- costruite da imprese occidentali
“atto generoso” di costruire una diga nel sud del mondo spesso riproduce posizioni di potere
occidentali . Sono anche dei motori per l’accumulazione di capitale (abbattono delle barriere per la
circolazione di capitale). Progetti della banca mondiale fortemente contestati: in India e in Pakistan.
Banca mondiale cambia, obiettivo: lotta alla povertà
Collabora coi governi locali per lottare contro la povertà -> non è più la crescita in senso stretto. È
più una crescrita sociale
Secondo obiettivo: lotta alla corruzione. Sulla carta l’operato della banca mondiale ha un mandato
non politico. Non dovrebbe esserci un’ingerenza diretta -> ma lottere contro la corruzione è un
obiettivo politico. Posizione di superiorità della banca mondiale
I governi, come sottoscrittori delle quote di capitale, hanno potere di voto proporzionale alle quote
possedute (capitale versato)
-> stati uniti (16,4% dei diritti di voto), Giappone (7,9%), Germania (4,5%), Francia e Regno Unito
(4,3%). Per convenzione il presidente è statunitense e il direttore del FMI è un europeo.
LEZIONE COMUNE
PAESAGGIO
-Evidenza pre-scientifica
Gmabino:polisemia del termine, difficile definirlo in maniera univoca.
Termine che sorge inotrno al 500, in tempi precedenti esisteva l'idea di paesaggio (teatro di
taormina oppure allegoria del buono e cattivo governo di lorenzetti)
cosa non è paesaggio: ambiente, territorio, spazio, luogo, panorama.
Elementi per una definizione: sintesi (di elementi di un ambito più grande)+ mediazione (attraverso
la mediazione di un soggetto)
ambiguo: al tempo stesso realtà e rappresentazione
Gambino ? Ilk territorio si fa paesaggio quando intervieneuno sguardo
3 modi di interpretare il paesaggio
-come modo di vedere: è rappresentazione, interpretazione politica, far accettare relazione del
potere, proptario terriero organizzatore dello spazio
-come testo: prospettiva seniotica, viene scritto dal contadino ma anche dal potere politico,
costituito da elementi piccoli e grandi, si può leggere e essere interpretato
-come pratica: sensoriale, spazio vissuto, habitat dell'essere umano, paesaggio e identità
PATRIMONIALIZZAZIONE DEL PAESAGGIO
Unesco:
-riconoscimento del valore sovrannazionale del patrimonio
-attenzione esclusiva al patrimonio immobile (luoghi)
-protezione congiunta di patrimonio culturale e naturale
non tutela, pretende che i siti siano già soggetti a tutela, vari tipi di siti:
-siti culurali: monumenti, complessi monumentali, siti (pezzi di territori)
-siti natuali
-siti misti
3 paesaggi unesco
-progettati e realizzati intenzionalmente dall'uomo (giardini)
-prodotti dell'uomo attraverso il suo lavoro, con un piano specifico
p. relitti: testimoniante di sistema socio-economico che non esiste più (p. minerario norma)
sistema ancora esistente (val d'orcia)
-paesaggi associativi, valore dato dal significato dato dalle comunità colcali
critiche: visione etnocentrica, confini del valore, riconosciemtno “esclusivo”
MAPPING VS COUNTERMAPPING
Strumento che guarda una singola narrazione, hanno un potere “attivo”: inquadrano una narrativa
definendo cosa è un problema e cosa non lo è, rilevante o meno.
Offrono narrazioni selettive, producono fenomeni e li sostengono (es mappa prostituzione).
es. rivolte di londra
mappa rivolte/indice di povertà-> il senso stesso della creazione di questa appa crea narrativa.
Povertà è la causa o no? Effetto o causa?
La mappa non ha solo descritto qualocsa, ha suggerito cause, colpe, colpevoli, nessuna mappa è
neutrale in questo senso.
GEOGRAFIA ECONOMICA
La geografia economica studia il modo in cui i fenomeni econonomici prendono forma nello
spazio,è una disciplina molto vicina alla geografia umana (praticata fino ad ora), o a questioni come la geografia
del consumo, geografia della cultura, dello sviluppo, ecc.
nasce focalizzata su una domanda estremamente ridotta: Sulla base di quali criteri le imprese si
distribuiscono nello spazio geografico? Cioè dove le imprese si piazzano nello spazio? (utile x im)
La geografia economica nasce come disciplina molto vicina all’economia, è un’economia
spaziale.Le due scienze possono sembrare simili, ma usano prospettive teoriche e approcci diversi.
La geografia fa un'analisi di tipo qualitativo mentre l'economia fa un'analisi di tipo quantitativo.
La nascita della geografia economica come disciplina è collocabile nella metà dell’800, si interroga
su come le imprese si piazzano nello spazio (dove si localizzano nello spazio le attività
economiche) e quali sono le consegueze della localizzazione delle attività di impresa sullo spazio,
sulle regioni, sui quartieri.
Quali sono le conseguenze per città, regioni, paesi (conoscenza utile alla pianificazione
territoriale/sviluppo)
Avere in mente dei modelli e sviluppare una teoria circa la natura e il meccanismo di funzionamento
di questi fenomeni, è utile per due tipologie di soggetti differenti:
1. Le imprese
2. Chi si occupa di pianificazione territoriale o di sviluppo
Sapere dove si localizzano le imprese, dov’è la localizzazione ottimale per un particolare tipo di
impresa è una tipica prospettiva di ricerca che ha anche fare con il geomarketing. Es (imprese):
devo decidere dove aprire un nuovo centro commerciale. -> ho bisogno di un tipo di conoscenza
estremamente geografica, devo calcoare i potenziali bacini di utenza. Es: (Chi si occupa di
pianificazione territoriale o di sviluppo) Capire questi meccanismi è utile per chi si occupa di
pianificazione territoriale (sindaco di una città, uffici di pianificazione territoriale, per chi si occupa
di programmi di sviluppo nel sud del mondo, ecc.)
Ovviamente tipologie di attività economiche differenti avranno bisogni / priorità differenti
La geografia risponde anche alle seguenti domande: Perchè lo sviluppo economico è diseguale?
Come spiegare le differenze (e specializzazione) regionali?
Parallelamente ci permette di porre alcuni elementi per affrotnare classici temi dello sviluppo: cosa
spiega che lo sviluppo sia così diseguale?
La geografia economica, si evolve attraverso la contrapposizione fra due visioni della produzione di
sapere geografico, contrappposte:
Geografia economica, due approcci (foto)
- ideografico descrizione delle varietà
geografia regionale ricerca sul campo produzione di sapere “enciclopedico”
Per studiare perchè le imprese si concentrano a Biella, la metodologia è tipicamente lo studio sul
campo. Devo andare li, avere un approccio etnografico (parlare con le persone, capire cosa è
successo, capire la storia di quel luogo, ecc.) tipico approccio della geografia regionale. Capisco
cosa è accaduto in quel luogo, e produco una descrizione di tutto questo. Quel tipo di descrizione
di Biella, parla solo e soltanto del caso di Biella (caso specifico di ciò che è accaduto a Biella ed è
unico e irripetibile e sarà necessariamente diverso da quello che potrà succedere altrove).
Il tipo di sapere che produce quel tipo di geografia è molto vicino a quello che è il senso più
banale/tradizionale della geografia -> sapere enciclopedico, produco delle nozioni.
- ricerca delle regolarità e dei processi generali (approccio nomotetico)
Comportamento dei singoli agenti economici
Geografia economica / geografia spaziale enfasi su spiegazione e non su decrizione
forti astrazioni
Approccio completamente differente è cercare di studiare e trovare delle spiegazioni generali che
spiegano la regolarità / gli elementi ricorrenti, nel comportamento delle imprese.
A prescindere dal caso specifico, formulare un’ipotesi, costruire una teoria che sia applicabile
ovunque.-> idea che possa essere ricondotto a un modello economico, un algoritmo. Per far questo
devo guardare alle logiche che guidano il comportamento dei singoli agenti economici.
Unità di analisi fondamentale di questo tipo di geografia economica è l’impresa (o l’imprenditore).
Questo schema di ragionamento è lo stesso della microeconomia, cioè immagino che i singoli attori
economici vogliano massimizzare qualsiasi cosa. Li immagino come agenti economici razionali che
però non si muovono in un contesto privo di spazi (i classici modelli di economia non hanno la
dimensione spaziale).
Questo tipo di geografia economica ha che fare con la variabile distanza. È un’economia che si
occupa di spazio -> viene chiamata economia spaziale.
Questo tipo di ragionamento è più geografia o più economia?
Krugman è un economista e dice: “improvvisamente mi sono reso conto che è tutta la vita che
faccio geografia economica senza rendermene conto”.
La geografia gioca su questo “dualismo”: devo concentrarmi sul particolare? O sul generale?
Ma: la geografia economica come disciplina nasce lagata soprattutto a questo secondo progetto:
cioè trovare dei modelli generali che spieghino la variabile spazio in relazione alle attività
economiche delle imprese.
La “scienza della localizzazione”
Approccio positivista
Concezioni semplicistiche e geometriche nello spazio
Approccio positivista
Implica una concezione dello spazio estremamente semplicistica e geometrica. Lo spazio che ha in
mente il geografo economico è uno spazio che potremmo definire “assoluto”. Concezione di spazio
come un foglio bianco. Marshall considerato uno dei padri della geografia economica, dice:
Sono diverse le motivazioni che influiscono sulla localizzazione delle imprese, ma le principali
sono relative alle condizioni fisiche dei luoghi, come la natura del clima e del suolo, la vicinanza a
miniere o la loro facile raggiungibilità per vie di terra o per vie d’acqua.
Per esempio le imprese di lavorazione del metallo sorgono in genere vicino a miniere o in luoghi
nei quali il carburante è economico. (Marshall, Principles of Economics, 1890)
Esiste una relazione molto stretta fra fatto geografico e fatto sociale.
per tratteggiare i contorni di questa “scienza della localizzazione” o economia spaziale, o geografia
economica, analizziamo tre modelli, che sono i tre grandi classici della geografia economica:
Tre modelli classici:
1. Localizzazione agricola (Von Thuner)
2. Localizzazione industriale (Weber)
3. Localizzazione dei servizi al consumatore (Christaller)
Questi 3 modelli hanno delle logiche abbastanza simili, studiano differenti tipi di attività
economiche.
1. Il primo modello che prende forma ed è considerato il momento in cui nasce la geografia spaziale
(o l’economia spaziale) riguarda la localizzazione delle attività agricole, introdotto da un autore che
si chiama Von Thunen -> infatti è chiamato “il modello di Von Thunen”.
2. Attività manifatturiera ha delle logiche di localizzazione diverse da quelle della localizzazione
industriale -> lo studia un modello chiamato “il modello di Weber”.
3. Stessa cosa per i servizi (se abbiamo bisogno di aprire un’attività che offra un servizio, abbiamo
bisogno di logiche differenti rispetto a una fabbrica) -> “modello di Christaller”
1. Il modello di Von Thunen (1826)
Von Thunen era un’economista, considerato il padre della geografia economica. Possedeva dei
terreni e viaggiava per la Germania e osserva che sembrano esserci delle regolarità nel modo in cui
si alternano le coltivazioni allontanandosi dal centro della città. Come mai si alternano in un modo
che non sembra essere casuale?
Teorizza questa sua ipotesi in un libro pubblicato nel 1826 intitolato “Lo stato isolato in relazione
all’agricoltura e all’economia nazionale”. Si tratta di un modello che decrive, ma che cerca di
individuare anche come dovrebbe essere. Tenta di spiegare la localizzazione agricola ottimale
determinata da una singola variabile: la distanza. La distanza dal mercato di sbocco.
Il libro si chiama in questo modo, perchè immagina uno stato isolato, cioè un luogo, una regione,
chiusa, isolata. In questo modello c’è una singola città, che è il luogo in cui si vendono i prodotti
agricoli e un unico territorio ampio attorno alla città.
Descrive un’economia regionale (ipoteticamente), Scopo: individuazione della localizzazioe
agricola ottimale determinato dalla variabile distanza. Introduce una serie di premesse,
estremamente irrealistiche -> classiche astrazioni
Si suppone (cfr. Ricardo)
Territorio isotropico -> si immagina un territorio isotropico, spazio omogeneo (no montagne,
no infratrutture, costi di trasporto uguali in tutte le direzioni, come fosse un foglio bianco, un
punto vale l’altro in relazione alla distanza rispetto ad altri oggetti) unico mezzo di trasporto (in
questo modello)
Esiste un unico mezzo di trasporto; i costi di trasporto sono una funzione lineare della
distanza da percorrere e del peso (del tipo di prodotto) -> se devo trasportare delle patate per
10 km, spendo la metà di quanto dovrei spendere le traspostassi per 20 km. -> ha a che fare con
la distanza che devo percorrere e le caratteristiche del prodotto che devo spostare.
Certi prodotti hanno un valore rispetto al peso, differente.
L’attività agricola è l’unica attività economica
Concorrenza perfetta, conoscenza perfetta dei mercati, razionalità degli agenti economici
La rendita (profitto) dell’agricoltore è la differenza fra ricavi e costi. Quello che mi costa per
produrre e trasportare al mercato il mio prodotto e quello che ricavo dalla vendita del mio prodotto.
Si presuppone che io svolga la mia attività economica soltanto se questa differenza è positiva. Se
sono maggiori i costi rispetto ai ricavi, l’attività non prende forma ma deve generare un guadagno.
R= Q (p-c) - Qtd
Q quantità di un bene prodotta e venduta
p prezzo unitario di vendita
c costo unitario di produzione
t costo di trasporto per unità d prodotto per unità di distanza
d distanza fra luogo di produzione e mercato di sbocco
In questo particolare modello si considerano solo i costi legati al trasporto -> hanno a che fare con
la tra il costo di trasporto per unità di prodotto per unità di distanza e la distanza tra luogo di
produzione e mercato di sbocco.
Q= costante (territorio isotropico, stessa fertilità in tutte le parti)
(quantità di quello che produco dal suolo è costante (non posso usare fertilizzanti per produrre di
più)
p = costante (il prezzo è esogeno dalla prospettiva del singono produttore)
Il prezzo è esogeno rispetto al singolo produttore (non lo decido io -> è il mercato che individua il
prezzo finale del prodotto)
c = costante (i costi di produzini sono uguli perche il territorio è isotropoco, cioè un foglio bianco,
uguale dappertutto)
t = costante (unico mezzo di traspoto, costi funzione lineare della distanza)
Costi di trasporto sono funzione lineare della distanza
L’unica variabile da cui dipende la rendita (R) è la distanza (d) fra un luogo di produzione e mercato
centrale. Nel caso di un solo prodotto:
Immaginiamo ci siano diverse attività: l’inclinazione di questa retta (delle patate) è diversa
dall’inclinazione di altri prodotti. Ogni prodotto ha una curva con un’inclinazione diversa
Immaginiamo di mettere sulo stesso grafico differenti tipi di prodotti, cioè differenti rette con una
diversa inclinazione.
Ottengo :
Mettere in discussione l'attore fondamentale, agente economico come singola imprese o sin gli
imprenditore. Ragionare in termini di filiera, relazioni prendono forma attraverso reti di imprese
(catena di produzione)
Spiegare meglio ad esempio la concentrazione, perchè continuano a essere competitivi dei luoghi?
Perchè c'è concentrazione industriale?
Per impresa intendiamo una attività economica organizzata ai fini della produzione o dello scambio
di beni o di servizi, una singola unità produttiva. Quando si parla di industria invece, si fa
riferimento all'intero settore. Tuttavia nessuna impresa opera in condizioni di perfetta indipendenza
rispetto alle altre imprese. Le imprese dialogano tra loro, sono immerse in un fascio di rapporti
funzionali che prendono vita nello spazio. Questi rapporti sono tanto più complessi quanto è
complesso il prodotto finale. Le prime forme di industria erano molto semplici e i rapporti
funzionali erano molto semplici.
Rapporti funzionali :
Solo la produzione corrisponde in senso stretto con la trasformazione o assemblaggio di materiali
Stretti legami tra attività industriale e altri comparti del sistema economico
Il processo produttivo si usa descriverlo nei termini di una filiera (catena del valore)
La Generazione del valore economico non determina in un punto isolato della filiera, ma richiede il
coordinamento e il corso di tutte le attività
Sulla base dell'estensione geografica della filiera si individueranno catene del valore di livello
globale o locale.
Dove scelgono di stare le attività economiche? Perché sono concentrate in alcune aree?
Con le industrie moderne viene meno il rapporto ecologico con il territorio. L'energia elettrica può
essere trasportata, i trasporti hanno fatto enormi progressi, le fabbriche in città dispongono sia di
lavoratori che di mercati di sbocco. I vincoli sono quindi cambiati, ma le regioni industriali
continuano a essere quelle. Perchè?
Inerzia locativa
Problema: dal dopoguerra l'industria si è diffusa in altre regioni. Ma le religioni che per prime si
erano industrializzate hanno mantenuto strutture produttive solide -> inerzia locativa -> la
concentrazione di imprese in un'area determina trasformazioni; si creano così le condizoni per
favorire l'instaurarsi delle relazioni funzionali che l'impresa deve necessariamente creare
1. Interno
Posso fare economia attraverso l'aumento della dimensione della mia fabbrica, ECONOMIA DI
SCALA.
Tanto più un'attività cresce di dimensioni più è competitiva nel mercato.
Riduzione dei costi di produzione attraverso aumento dimensione impianti ->
Standardizzazione e produzione di massa
Come aumento le dimensioni:
1. Investimenti diretti verso apparecchiature e macchine specializzate
2. all'interno delle imprese si realizza una divisione del lavoro
2.Esterno
Localizzandosi i un agglomerazione industriale, le imprese usufruiscono di condizioni favorevoli
che non potrebbero rtovare se portassero singolarmente -> ECONOMIE DI AGGLOMERAZIONE
DIVISIONE del lavoro fra diverse unità produttive
Utilizzo congiunto di infrastrutture e servizi
Particolare atmosfera industriale
Particolare immagine (reputazione) per i prodotti locali
Teoria di Marshall: imprese che si mettono vicino producono un'atmosfera industriale
C'è specializzazione del lavoro (riproduzione della conoscenza, area tessile di biella)
3.Economie di urbanizzazione
Nel caso specifico di agglomerazione industriale in ambito urbano-> E. DI URBANIZZAZIONE
Mercato del lavoro differenziato per età sesso qualifiche e specializzazioni
Vasto mercato di sbocco per i prodotti
Infrastrutture e servizi di livello superiore (trasporti, svaghi)
Servizi alla produzione e attività collaterali (ricerca, servizi finanziari)
Visibilità (prestigio della sede urbana)
Agglomerazione "cumulativa"
Le economie esterne e di urbanizzazione spiegano l'inerzia localizzativa elle imprese
Principali aree industriali
1. Numero ristresso di aree circoscritte all'interno di pochi paesi
2. Spesso situate in prossimità dei maggiori centri urbani o dei vecchi bacini carboniferi
Traffico
Inquinamento
Perdita di efficienza nei servizi
Aumento di prezzo del suolo
-> processi di deglomerazione ->
-Rilocalizzazione
-Decentramento produttivo
-Formazione di sistemi industriali periferici