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il tessuto connettivo
propriamente detto
Giordano Perin Istologia 2: tessuto connettivo propriamente detto
LA COMPO ONENTE AMORFA: o matrice amorrfa o sostanza fondameentale; conseente allo stesso tempo o
permeabilittà e diffusion
ne di varie molecole gassose. Si riconoscono:
1. FASSE DISPERDEENTE ACQUOSA: composta di acq qua, gas, Saali minerali; è liquido interstiziale,,
estrremamente variabile in composizion
c ne nei vari co ompartimentti del corpo umano in co omponenti e
quaantità. I GAG stessi sono componenti solubili e molto affini all’acqua.
2. FASSE DISPERSA generalmen nte solida, coostituita di vaarie componeenti:
a. Enzimi.
b. Proteogglicani.
c. Glicopro oteine di adeesione.
d. Glicopro oteine.
Tutte le compo onenti vengo ono sintetizzzate dai fibro oblasti, cioè la componeente cellularre principalee
del tessuto connettivo.
Enttrambe quesste fasi sono o essenziali per dare allla matrice extracellular
e re le sue caratteristichee
fonndamentali come l’imp portantissimma permeab bilità selettiiva della m matrice a componentii
BATTTERICHE, VIRALI E NEOP PLASTICHE.
Le componeenti della maatrice extraceellulare sono o numerose e variabili; in n particolare si ricordano o:
GLICOSAMINOG GLICANI o GAG:
G sono polimeri
p di disaccaridi
d e polianioni glucidici, ciioè zuccherii
modificati tramite AMMINA AZIONE e AGGIUNTA DI GRUPPI G FOSFFATO; ciascuno di essi è composto
c dii
un acido
a uronicco e di un am mminozuccheero sono:
o Acido iaaluronico: è il GAG sicurramente più ù diffuso nelle matrici exxtracellulari in generale,,
contribuisce a numeerose funzioni della matrrice extracellulare, in parrticolare:
Controllo della diffusion ne tissutale.
Grrazie a densiità
Controllo della diffusion ne di agenti esogeni.
e
Crea spazzio essend do estremaamente
voluminoso o per altre soostanze.
Viene sintetizzato in zone molto vicin ne alla
superficcie cellulare e resiste molto bene a stimoli
di commpressione; è molto reesistente maa viene
facilmente digerito o dall’enzimaa IALURONID DASI; è
così effficace come barriera chee molti batte eri secernono o ialuronidassi proprio pe er inibirne lee
funzioni.
o Condroitin solfato.
o Eparinaa: utilizzata in n numerosisssime altre procedure;
p co
ostituita da G GLUCOSAMINA e ACIDO O
IALURO ONICO, è secreta
s prin
ncipalmente dai masttociti e haa una fortte funzionee
anticoagulante.
o Cherataanosolfato: si s riconoscon no due tipi di cheratan so olfato:
I presente nella
n cornea,, è l’unico GA AG presente nella struttu ura oculare.
II presente a livello prevvalentementte scheletrico o.
o Eparino osolfato: un GAG ubiquittario nelle matrici
m extraccellulari, è siimile all’eparina ma con n
meno gruppi
g solfato
o e più grupp pi amminici.
Gen neralmente queste
q struttture sono associate a pro oteine.
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Giordano Perin Istologia 2: tessuto connettivo propriamente detto
PROTEOGLICANI: sono molecole costituite da un asse proteico molto consistente cui si legano
numerosi GAG in catene; hanno la capacità di:
o Richiamare molecole di acqua.
o Fornire resistenza alla compressione del tessuto.
o Ostacolo alla diffusione di:
Sostanze batteriche e virali.
Cellule anomale.
o Veicolo di fattori di crescita, in due modi diversi:
FGF cioè il fattore di crescita dei fibroblasti è direttamente veicolato da loro.
In linea generale favoriscono la formazione di interazioni cellula cellula fra cellule in
crescita.
o Contribuiscono alla adesione cellula matrice grazie ad alcune forme trans membrana.
Sono molecole estremamente polimorfe, sia per la quantità di GAG che li compongono sia per la
qualità dei GAG stessi.
Esempi particolarmente importanti di proteoglicani sono sicuramente:
AGGRECANO: è il proteoglicano tipo della cartilagine; queste strutture si associano in
complessi enormi attorno ad un asse di acido ialuronico; arrivando a formare strutture di
3 4µm di lunghezza e fino al milione di dalton di peso.
SINDECANO: è uno dei proteoglicani di membrana; come le integrine consente adesione
fra il citoscheletro di actina e la matrice extracellulare.
I proteoglicani, nonostante condividano le stesse componenti di base, sono strutture decisamente diverse
dalle glicoproteine:
PROTEOGLICANI GLICOPROTEINE
Sono costituiti di una matrice proteica associata a Sono proteine alla cui estremità ammino terminale
molti GAG. sono associati oligosaccaridi non appartenenti alla
famiglia dei GAG.
Hanno svariate funzioni generalmente Vanno spesso a formare il glicocalice ancorate alla
extracellulari. membrana plasmatica.
LE PROTEINE DI ADESIONE: sono proteine fondamentali per mantenere l’adesione fra le
componenti del tessuto connettivo; si distinguono:
o FIBRONECTINA: sicuramente la componente più diffusa di questa classe di proteine; si
tratta di un grosso dimero che media l’interazione fra le proteine di membrana e collagene
e GAG, cioè le componenti principali della matrice.
o LAMININA: proteina costituita di tre subunità a croce; quasi trifogliare; si colloca a livello
della membrana basale e media le relazioni fra le cellule del tessuto epiteliale soprastante e
le componenti della matrice extracellulare.
o CONDRONECTINA: proteina di adesione delle cartilagini.
o OSTEONECTINA: proteina di adesione del tessuto osseo.
o TENASCINA: proteina di adesione tipicamente embrionale.
o INTEGRINA: proteina costituita di un etero dimero di due subunità:
Subunità che media la relazione con lo ione Mg++.
Subunità che media la relazione con la matrice extracellulare.
Questa proteina ha numerose funzioni oltre a quelle di connessione fra cellule e matrice,
questo in virtù delle numerose possibili composizioni eterodimeriche:
Si occupa della trasduzione del segnale.
o In numerose attività del ciclo cellulare.
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Giordano Perin Istologia 2: tessuto connettivo propriamente detto
III. FIBR RE: sono struutture sicuraamente più spesse e volu uminose, arriivano anche a 12 µm di spessore.
s
a. SONO MOLTO
M SPESSSE.
b. SONO COSTITUITE
C D NUMEROSSE FIBRILLE.
DI
LE SPECIE DI D COLLAGENE sono nu umerose, come già dettto se ne conoscono ben 15 isoform me; tuttaviaa
quattro son no le forme principali
p e più comuni:
1) COLLLAGENE DI TIPO T I: costittuisce tessutti molto resisstenti, come::
a. Osso.
b. Derma, che è una sttruttura estrremamente resistente.
r
c. Legameenti.
d. Dentinaa.
e. Cartilaggine fibrosa: questa si colloca in particolare sulla colonna verrtebrale
dove coostituisce i diischi interverrtebrali; la su
ua funzione è di.
i. Sostenere il peso del co orpo.
ii. Sopportare gli urti.
f. Cementto.
g. Capsulee di alcuni orrgani.
2) COLLLAGENE DI TIPO II: compone sosttanzialmente e i tessuti caartilaginei di cui si
rico
onoscono due forme prin ncipali:
a. Ialino.
b. Elasticoo.
3) COLLLAGENE DI TIPO III: costituisce dellee fibre retico olari; è una qualità
q di collagene
diveersa sia per composizion ne che per organizzazion
o ne; si organizzza in sottili maglie
3D all’interno di organi; da un sosttegno ragionato ad alccuni movimenti in
particolare per tessuti e orggani quali:
a. Sistemaa linfatico.
b. Milza.
c. Fegato.
d. Sistemaa cardiovasco olare.
e. Polmon ni.
f. Derma.
4) COLLLAGENE DI TIPO IV: si organizza
o in LAMINE inve ece che in normali fibre;; crea buonaa parte dellee
lam
mine basali; è prodotto o quindi da FIBROBLASTI e CELLULE EPITELIA ALI. Queste strutture sii
organizzano prima in fibre e poi in reti bidimensiona
b ali.
Una sindrom me legata a problemi neella sintesi deel collagene,, in questo caso a livello genetico, è la sindromee
di ehlers daanlos; caratteerizzata da:
Ipermobilità delle articolazioni.
Iperelasticità deella pelle.
Altra sindroome, legata però
p a problemi inerenti alla via di sintesi
s del co
ollagene, è loo SCORBUTO O: si tratta dii
una patologia dovuta a carenza di d vitamina C (acido asccorbico); in particolare si manifestaa attraverso o
sanguinameento gengivaale; la prima manifestazione si ha prroprio a livello gengivale perché nel cavo orale ill
turnover deel collagene è elevatissim mo.
IL PROCESSO O DI SINTESII DEL COLLAG GENE: il proccesso di sinte esi del collaggene deve risspondere a due
d esigenzee
strutturali sostanzialme
s ente:
1) La fibra di collagene devee essere sintetizzata in modo da impedirne l’assemblaggiio in fibrillee
all’iinterno dellaa cellula, se così non fossse l’associazione nella cellula
c provo ocherebbe un
u accumulo o
inteerno con con nseguente morte della ceellula stessa.
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Giordano Peerin Istologia 2: tessuto connettivo propriamentte detto
2) La fibra
f di collaggene deve asssemblarsi in ena fuori dalla struttura della cellula, se così non
n fibrilla appe n
fossse rimarrebb bero delle fib
bre libere sen
nza alcun tipo di coesione e funzionaalità.
La sintesi avvviene quinddi in questo modo:
m
•GLICOSILAZIONE: ulteriore
u glicosilazione.
GOLG
GI •TELLOPEPTIDI essen nziali per impeddire la associazione in fibrille del
collagene dentro la cellula NON vengono
v eliminati dagli enzimi
d
pro
oteolitici del golgi.
AMBIEN
A NTE •RIM
MOZIONE DEI TEELOPEPTIDI.
Il turnover del collagen ne è molto raapido, si arriva a sostenere che vi siia produzion ne di ben 400 grammi dii
fibre di collaagene al giorrno. I fattori che influenzzano il turnovver del collaggene sono:
1) Con ntrollo genettico.
2) Con ntrollo ormonale in particcolare:
a. GLUCOC CORTICOIDI:: cortisolo e corticostero
c ne riducono la biosintesii del collagen
ne.
b. ESTROG GENI E PROG GESTERONE: impediscono o la degeneraazione del coollagene.
3) Nuttrizione (vitamina C).
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Giordano Perin Istologia 2: tessuto connettivo propriamente detto
LE FIBRE ELASTICHE: la fibra elastica rende il tessuto connettivo particolarmente elastico; queste fibre sono
quindi caratterizzate da:
COLORE GIALLO.
SINTETIZZATE DA FIBROBLASTI E DA CELLULE MUSCOLARI LISCE dei vasi sanguigni.
POSSONO ESSERE:
o Isolate.
o Organizzate in reti o lamine che si anastomizzano fra loro cioè si collegano fra loro in modo
stretto (le fibre di collagene non possono anastomizzare).
SI TROVANO:
o Nella cute.
o Nei tendini e legamenti.
o Nelle pareti dei vasi sanguigni, in particolare nelle arterie dove consentono alla struttura
del vaso di rispondere in modo efficace alla pressione enorme esercitata ad ogni battito
cardiaco sulle pareti.
o Nell’epiglottide dove consente la corretta separazione fra il sistema respiratorio e
digerente.
o Nel padiglione auricolare.
È COSTITUITA DI DUE COMPONENTI:
o FIBRILLARE: costituita principalmente di fibrillina esterna alla fibra stessa e in piccola parte
interna, spesso associata alla proteina MAGP1 per un diametro di 11nm.
o AMORFA: parte centrale della fibra, costituita di associazioni di una proteina detta elastina;
questa viene sintetizzata nella cellula in
questo modo:
DENTRO LA CELLULA si ha
associazione della struttura proteica
con proteine anti polimerizzanti; nel
reticolo avviene una idrossilazione
dei residui di prolina.
FUORI DALLA CELLULA: si ha ad
opera dell’enzima LISIL OSSIDASI
ossidazione e deaminazione dei
residui e conseguente distacco di
peptidi anti polimerizzanti e
POLIMERIZZAZIONE tramite gli
amminoacidi modificati.
Questa componente è insolubile, ma allo stesso tempo è estremamente idratata.
LE CELLULE CHE COMPONGONO IL TESSUTO CONNETTIVO: le cellule che compongono il tessuto connettivo
sono numerose e presenti in quantità variabile a seconda del tipo di tessuto connettivo; in ogni caso si
distinguono due vie di derivazione embrionale:
CELLULA STAMINALE MESENCHIMALE: CELLULA EMOPOIETICA EMBRIONALE:
Condroblasto. Linfociti.
Adipocita. Eritrociti.
Fibroblasto.
Mesoteliale.
Endoteliale.
Osteoblasto.
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Giordano Perin Istologia 2: tessuto connettivo propriamente detto
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Giordano Peerin Istologia 2: tessuto connettivo propriamentte detto
cellulari, cellule del sangue inveecchiate, cellule tumorali, corpi inerti e molte altrre cose.
e. In generale condiividono un apparato lisosomiale molto efficace, carattterizzato in n
particollare da:
i. Lisozima. si tratta di due idrolasi acide ed efficaci battericid
di
ii. Mieloperosssidasi.
iii. Anione sup perossido O °; ° altra sostaanza con forrte azione baattericida, si tratta di un
n
radicale libero che essendo particolarmen
p nte reattivo attacca il batterio o
uccidendolo o.
f. Si trovaano in varie diverse
d formme in tutto il corpo uman no e costituiscono in que esto modo ill
sistemaa DEI MACR ROFAGI O MONOCITO
M MACORFAGICO O RETICOLO ENDO OTELIALE O
SISTEMA MACROFA AGICO DIFFUSO:
i. Sistema nerrvoso centrale = cellule dellad microglia.
ii. Fegato = ceellule di kupp pfer.
iii. Respiratorio o = macrofagi alveolari negli alveoli polmonari sstessi; si collocano fra ill
tessuto connnettivo e lee cellule dell’epitelio a lvveolare, sono in grado di d fagocitaree
numerosisssimi prodotti nocivi.
iv. Vie genitali femminili: doved fagocitano gli spermmatozoi chee risalgono lee vie genitalii
femminili.
v. Epidermidee: sono le cellule di langhereans.
vi. Osteoclasti: cellule maccrofagiche de ell’osso.
Il ricconoscimentto dell’oggettto da fagociitare è un processo essen nziale che interessa due componentii
fondamentalmeente:
ANTICO ORPI che circoondano l’anttigene.
PROTEINE DEL COM MPLEMENTO: che aiutano o nel processso di riconosscimento.
ATTTIVAZIONE: i macrofagi, riconosciuto
r un antigene e esterno, entrano in azioone producendo:
1) Ossido di d azoto o osssido nitrico..
2) Prostagglandine che provocano:
a. Vasodilatazione.
b. Aumento deella permeab bilità capillarre.
3) Richiam mo di varie paarticelle sia per
p segnalaziione sia per permeabilizzzazione:
a. Colony stim mulating facto ors.
b. Eritropoietina.
c. Interferone.
d. TNF.
e. FGF.
f. PGDF.
In caso
c di infiam mmazioni crroniche, com me possono
esseere tubercolosi sifilide e lebbra, si haa spesso la
formmazione di GRANULOMI
G I: i macrofaggi per dare
unaa risposta im mmunitaria piùp efficace e forte si
ragggruppano fin no a diveniree una cellula epitelioide
dettta CELLULA A GIGANTE caratterizzzata dalla
presenza di num merosissimi nuclei
n per:
Aumentto numerico dei fagociti.
Aumentto di volumee dei fagociti.
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Giordano Perin Istologia 2: tessuto connettivo propriamente detto
6) ADIPOCITI: cellula che va a costituire in associazione con altre già citate un tessuto connettivo a
parte, il TESSUTO CONNETTIVO ADIPOSO: si tratta di un tessuto dinamico estremamente
importante per numerose funzioni del nostro corpo. Gli adipociti sono cellule piene di grasso che al
microscopio sono visibili in due modi diversi:
a. CAMPIONE NON VIVO: prima dell’inclusione in paraffina per poter osservare la struttura è
necessario eseguire un lavaggio con un solvente inorganico, la chiarificazione; in questo
modo gli accumuli di adipe, che non sono limitati da una membrana, si sciolgono e vengono
dispersi è quindi possibile osservare unicamente cellule praticamente vuote.
b. CAMPIONE VIVO: il metodo di isolamento del campione è tale per cui è possibile vedere il
campione integro anche se in modo meno preciso.
IL TESSUTO ADIPOSO: il tessuto adiposo è un tipo particolare di tessuto connettivo costituito
prevalentemente da adipociti; si distinguono due tipi di tessuto connettivo adiposo:
1) TESSUTO ADIPOSO BIANCO è il più diffuso sicuramente, può essere bianco o giallo in dipendenza
dalla presenza di pigmenti liposolubili come il carotene; funge da:
a. FORMA DI IMMAGAZZINAMENTO DI SOSTANZE MOLTO NUTRIENTI.
b. SINTESI E LIBERAZIONE DI LIPIDI in risposta a stimoli di natura:
i. Ormonale.
ii. Nervosa.
c. ASSICURA UN APPORTO COSTANTE DI NUTRIENTI ALL’ORGANISMO.
d. RIEMPIMENTO DI VUOTI FISICI in particolare nelle reni e nell’occhio.
e. ACCUMULO IN ZONE COME:
i. Sottocutanea, ipoderma; si parla di pannicolo adiposo, isola il corpo da dispersioni
di calore.
ii. Loggia renale dove si colloca il rene.
iii. Mediastino: spazio connettivale dove è contenuto il cuore.
iv. Peritoneo.
f. Si nota una forte differenza distributiva dopo la pubertà fra uomini e donne.
Le cellule che compongono questo tessuto sono definite UNILOCULARI perché la cellula contiene
una sola grande goccia di grasso circondata da filamenti intermedi e priva di membrana.
Le possibili modalità di colorazione dei lipidi sono:
Sudan nero.
Sudan III.
Tetrossido di osmio.
Le vescicole adipose contengono TRIGLICERIDI, COLESTEROLO, MONO E DI GLICERIDI; la limitazione
della dimensione dell’accumulo di grasso, che in ogni caso genera una diminuzione consistente
della quantità di citoplasma e relegazione del nucleo in posizione periferica, è garantita dalla
presenza di una copertura di filamenti intermedi che consente, in caso di necessità, anche
traspirazione.
In linea generale il tessuto adiposo può svilupparsi in due modi diversi:
IPERPLASIA: si tratta di un meccanismo di proliferazione cellulare molto semplice tramite
mitosi.
IPERTROFIA: si tratta di una metodologia di crescita diversa, associata alla crescita in
dimensione dell’adipocita stesso che diviene più grande.
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Giordano Perin Istologia 2: tessuto connettivo propriamente detto
La combinazione di questi due fattori di crescita cellulare può provocare numerosi problemi a
partire da obesità fino al cancro.
Gli adipociti inoltre possono svolgere numerose funzioni a livello di secrezione endocrina paracrina,
autocrina, endocrina e locale; generalmente secernono:
A. Leptina: una proteina codificata dal gene OB la cui secrezione è direttamente proporzionale
alla presenza di tessuto adiposo e coinvolta nei meccanismi di:
a. Regolazione del peso corporeo.
b. Regolazione della sensazione di sazietà.
c. Regolazione del pancreas esocrino e di alcune cellule immunocompetenti.
B. Ormoni steroidei come TGF .
C. Adipsina o TNF .
L’adipocita è una cellula capace di sintetizzare lipidi anche a partire da glucosio e amminoacidi.
La regolazione del turnover degli acidi grassi e in generale della dimensione e della quantità degli
adipociti è data da ormoni diversi con funzioni anche molto diverse fra loro:
I. ORMONI LIPOLITICI: sono ormoni dotati della capacità di smantellare i lipidi assunti e
consentire il loro trasporto nel sangue; sono principalmente:
a. CATECOLAMINE: sono ormoni prodotti dalla midollare del surrene, sono adrenalina
e noradrenalina.
b. GLUCAGONE.
c. ACTH.
d. TIROSINA.
e. TSH o tireotropo.
f. STH.
Sono tutti ormoni che attivano lipasi di vario tipo che possono degradare i trigliceridi ad
acidi grassi che vengono poi disciolti nel circolo sanguigno dove si associano ad una
proteina detta ALBUMINA PLASMATICA.
II. ORMONI LIPOGENICI: sono ormoni che favoriscono l’ingresso di glucosio, amminoacidi e
altre sostanze favorendo in questo modo la sintesi dei lipidi nella struttura dell’adipocita
stesso, l’insulina, stimolando l’ingresso si glucosio nell’adipocita e la sintesi di lipidi dal
glucosio, è un ormone lipogenetico.
IL METABOLISMO DEI LIPIDI: i lipidi, prima di poter entrare a contatto con l’adipocita subiscono una
serie di trattamenti molto vari che comportano la loro distruzione e ricostruzione numerose volte:
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Giordano Peerin Istologia 2: tessuto connettivo propriamentte detto
•SECONDA DEMOLIZIONE
D E
CAPILLARI
C •si ha una ulteriore scissio
one delle mollecole adiposee da parte di una
u molecola lipolitica =
A
ASSOCIATI LIPOPROTEEIN LIPASI.
AGLI
A
ADIPOCITI
Il metabolismo
m dei lipidi è così
c rapido chec il tempo di emivita dei trigliceridi nell’adipocita è di circaa
8 10 0 giorni.
2) TESSSUTO ADIPOSO BRUNO O: si definiisce bruno o multilocu ulare, ed è caratterizzaato da unaa
disttribuzione molto
m limitataa a pochi organismi e a po
ochi organi:
a. Animalii che vanno in letargo, sono ricchi di questo tiipo di tessutto in partico olare perchéé
devonoo resistere a temperature
t e molto rigide e molto a lungo.
l
b. Neonatti: devono resistere allo sbalzo
s termicco dell’uscitaa dall’utero m
materno.
Talee tessuto è costituito
c di numerose ceellule piccolee e ricche di piccoli depoositi di grasso
o pigmentatii
cosìì da conferire al tessuto il suo tipico colore scuroo.
In liinea generale esso è PIÙ VASCOLARIZZZATO E PIÙ INNERVATO O DEL TESSUTTO ADIPOSO O BIANCO.
La sua
s funzionee principale è quella di produrre calo ore, ENERGIA A TERMICA e questo è re eso possibilee
uniccamente dalla natura particolare di questo
q tessuto:
LA PROODUZIONE DII CALORE: è indispensab bile per il perriodo del lettargo, questaa è possibilee
unicamente perchéé negli adipociti del tessu uto adiposo bruno
b I PROCESSI DI OSSSIDAZIONE E
FOSFOR RILAZIONE SONOS SEPARRATI, cioè la catabolizzazione ossidaativa di nutrrienti non è
associatta alla produzione di ATTP, bensì esiste una pro oteina chiam mata TERMOG GENINA chee
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Giordano Perin Istologia 2: tessuto connettivo propriamente detto
LAMINA LUCIDA.
integrine +
laminina
sintetizzato dal
tessuto epiteliale.
LAMINA DENSA.
MEMBRANA collagene IV
BASALE
sintetizzato dal LAMINA
tessuto RETICOLARE.
connettivo. collagene I e III
CONNETTIVO.
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