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12. Cordati. Cora a remo postnatale, corda dorsale derivata dall’intestino primitivo,
tubo neurale ectodermico dorsale, intestino branchiale con endostilo, inversione dorso-
ventrale.
Nel phylum dei Platelminti sono compresi 22500 specie circa, si tratta di animali di
semplicissima struttura, a volte muniti di organi anche complessi, che si sono adattati
a vivere, alcuni nel mare, altri nelle acque interne, altri sulla terraferma, altri ancora da
parassiti.
Conosciuti come vermi piatti, i platelminti sono i primi animali nella scala evolutiva
ad acquisire la forma a verme, con importanti innovazioni:
Capacità di muoversi in una direzione, per ricerca cibo o partner per accoppiamento.
4. Cefalizzazione
Organizzazione corporea
Solo nei Trematodi esiste una rete di canali probabilmente per la distribuzione dei
nutrienti.
Organizzazione tissutale
Muscolatura
Sotto l’epidermide troviamo una fascia di muscolatura cutanea formata da uno strato
interno di muscolatura circolare ed uno esterno longitudinale con due strati interposti
incrociati. Nelle forme parassite le ventose, quando presenti, originano dal tegumento
e dalla muscolatura parenchimale.
Sistema nervoso
Tranne che in alcuni Aceli, sotto la fascia muscolare troviamo un cervello dal quale
diramano numerosi cordoni longitudinali connessi tra loro. In tutte le specie sono
presenti organi di senso di diverso tipo come cellule recettoriali ciliate o ocelli a coppa
pigmentata.
Apparato digerente
Dopo l’ingresso nella cavità orale il cibo passa nel faringe muscoloso e ricco di
ghiandole e da lì entra nell’intestino che è solitamente chiuso e senza parte terminale
ed ano (presente solo negli Aplofaringidi). La digestione è sia eso- che endocellulare.
Le specie a vita libera sono predatrici salvo alcuni microturbellari che brucano tappeti
di alghe (Diatomee). Alcune specie che ospitano alghe verdi o dinoflagellati simbionti
non si nutrono più allo stadio adulto (mixotrofia).
Quasi tutte le specie sono acelomate. Il parenchima connettivale, costituito da
neoblasti, cellule muscolari, cellule parenchimali immersi in una matrice
extracellulare, si trova tra la matrice basale del gastroderma e quella dell’epidermide.
Sistema escretore
Apparato riproduttore
Mancano vasi deferenti per il trasferimento dei gameti che migrano attraverso i tessuti.
Il tuorlo è dentro le uova e non è prodotto da apposite cellule vitelline (uova
endolecitiche).
Nei gruppi più evoluti (quasi tutti i Rabditiformi) troviamo gonadi sacciformi avvolte
da una tunica di origine mesodermica e canali per il trasferimento dei gameti. Il tuorlo
è prodotto da apposite cellule vitelline (uova ectolecitiche). Si identificano così un
germario ed un vitellario.
Riproduzione e sviluppo
Due gruppi:
A. Non Parassiti:
B. Parassiti (Neodermi):
Gruppo certamente parafiletico che riunisce i Platelminti a vita libera e poche specie
di commensali o parassiti non appartenenti ai Neodermi.
Solitamente bentonici
Solitamente sotto 1 cm
Acelomorfi
Catenulidi
Il cibo è digerito nella farige per azione di enzimi, penetra poi nell’intestione per la
fagocitosi delle cellule della parete e la completa la digestione intracellulare delle
particelle più piccole.
Sul capo sono presenti inoltre due macchie oculari per la percezione della luce.
Si tratta di animali predatori lunghi per lo più 1-2 cm, ma anche 10-15 centimetri nelle
forme terrestri.
I turbellari marini vivono in tutti gli ambienti, ma sono più comuni nelle zone tranquille
di baia e laguna, e lungo il reef esterno. Frequente l'associazione con coralli duri e
molli. Molte specie sono notturne.
Spesso i turbellari si nutrono estroflettendo la faringe dalla bocca. In alcuni casi dalla
faringe vengono estroflessi diversi tubuli che vanno ad attaccare gli organi interni delle
prede (ad es. ascidie coloniali). I diversi tubuli faringei penetrano nei sifoni inalanti.
L'uovo fecondato (zigote) viene fornito di materiale di riserva, esso viene poi rinchiuso
in una capsula poco permeabile entro la quale si svolge, ben protetta, la prima parte
dello sviluppo.
Le uova sono bentoniche, aderiscono a corpi sommersi. Dalle uova può fuoriuscire una
larva natante, ma in molte specie si produce direttamente un piccolo.
Acelomorfi
Le circa 400 specie comprendono microturbellari marini. Mancano di matrice
extracellulare. Caratterizzati da forma a goccia e una o più statocisti all’estremità
anteriore.
Mancano i protonefridi.
Possiedono tutti e tre i tipi di riproduzione asessuata dei Bilateri: architomia, paratomia,
gemmazione.
Comprendono i:
Nemertodermatidi
Aceli
Acelomorfi: Nemertodermatidi
Sono note 380 specie, solitamente bentoniche, raramente pelagiche, tutte caratterizzate
dalla presenza di una sola statocisti.
Spesso manca una apertura del sistema riproduttivo femminile il trasferimento degli
spermatozoi avviene per via ipodermica.
Catenulidi
Tricladi (Planarie, canale intestinale tripartito. Specie Marine, Acqua dolce, Terrestri.
Procerodes littoralis - Bdellura candida - Crenobia alpina - Planaria torva - Girardia
tigrina - Microplana terrestris - Bipalium sp. - Diversibipalium multilineatum)
Tutte specie parassite che perdono il proprio epidermide all’ingresso nel corpo
dell’ospite sviluppandone uno nuovo sinciziale.
Neodermi: Trematodi
Aspidobotri
Digenei
Trematodi, Aspidobotri
Manca l’alternanza di generazioni e l’ospite solo di rado può o deve essere cambiato.
Caratterizzati da una grande ventosa ventro caudale (ventosa discoidale o disco di
Baer), suddivisa in fossette (alveoli, loculi) disposte in file longitudinali.
Trematodi, Digenei
Con circa 7200 specie in più di 80 famiglie costituiscono in taxon di Trematodi più
ricco in specie.
Gli stadi di sviluppo prevedono: uovo, miracidio, sporocisti (a volte sporocisti madri e
sporocisti figlie) o redie, cercaria (a volte metacercaria) e adulto.
Dall’uovo schiude una larva ciliata detta miracidio in grado di nuotare e penetrare
nell’ospite, dove muta in una sporociste che dà per partenogenesi delle larve dette
sporocisti figlie nel caso in cui siano prive di canale intestinale, e redie se ne sono
dotate. Queste due tipologie larvali possono riprodurre sé stesse o generare delle larve
mobili dotate di una coda più o meno sviluppata, le cercarie.
Neodermi: Cercomeromorfi
Monogenei
Cestodi
Cercomeromorfi, Monogenei
Solitamente non cambiano l’ospite nel corso dello sviluppo e non presentano mai
alternanza di generazioni.
Gli adulti di quasi tutte le specie presentano una ventosa all’estremità posteriore del
corpo (opisthaptor) e da una a tre ventose (prohaptor) intorno alla bocca che si apre
solitamente all’estremità anteriore.
Il canale intestinale, di solito biramoso, diviene ramificato nelle specie più grandi.
La maggior parte delle specie è ovipara (solo i Monopistocotilei, Girodattili sono
vivipari). Le larve ciliate sono dette oncomiracidi e sono caratterizzate organi adesivi
contenenti da 10 a 16 uncini.
Cercomeromorfi, Cestodi
Solitamente cambiano l’ospite nel corso dello sviluppo e non presentano alternanza di
generazioni. Solitamente vivono nel tratto intestinale degli ospiti definitivi (vertebrati)
Gli adulti di molte specie sono ermafroditi proterandri con organi riproduttivi presenti
in singole porzioni del corpo dette proglottidi che fanno apparire l’animale come
segmentato.
Girocotilidei (specie monozoiche con organo adesivo caudale (organo a rosetta), larva
licofora, circa 10 specie parassite di chimere (Pesci Condroitti Olocefali))
Anfilinidei (di aspetto foliaceo e privi di organo adesivo, larva licofora con uncini)
Cestoidei
Gruppo più numeroso, comprende specie con organi adesivi all’estremità anteriore e
corredi di organi riproduttivi multipli in quasi tutte le specie, il corpo si presenta
suddiviso in una porzione cefalica (scolice) con organi adesivi o uncini, una porzione
proliferativa post-cefalica detta collo ed una strobila, apparentemente multisegmentata,
lunga anche alcuni metri costituita da 3 a 4000 proglottidi separate da strozzature)
le uova di un altro individuo della stessa specie presente nello stesso ospite
(preferenzialmente).
Procercoide,
Cisticerco,
Cisticercoide,
Strobilocerco,
Cenurus,
Idatide
Le proglottidi più giovani sono quelle più vicine al collo. Man mano che si allontanano
da questo, sospinte dalla formazione di nuove proglottidi, gli organi riproduttori
maschili e femminili, contenuti in ciascuna di esse raggiungono la maturità.
La riproduzione dei Cestodi segue la strategia tipica di tanti parassiti intestinali: l'adulto
produce uno sterminato numero di uova che l'ospite dissemina con le proprie feci. Le
larve che schiudono da queste uova vengono ingerite da un animale, entro il quale si
accrescono e trasformano, attendendo che il loro ospite intermedio venga mangiato da
quello definitivo per divenire adulto e riaprire il ciclo.