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TESSUTI CONNETTIVI
- Propriamente detto, quello per definizione
- Specializzati a funzione di sostegno: tessuto osseo e cartilagineo
- Specializzati a funzione di nutrimento: sangue e linfa
Perché tessuti connettivi? perché letteralmente connettono, mettono in comunicazione altri due tessuti: Se
facessi una sezione di un organo il tessuto connettivo non lo trovo mai completamente all’esterno e mai a
rivestire la periferia di un organo, lo troverò sempre in mezzo ad altri tessuti e talvolta funzionano da
riempitivi tra due tessuti.
Benché siano tra di loro diversi, sono tutti da considerarsi tessuti connettivi, quel vuol dire che hanno degli
elementi in comune:
ESEMPIO: Immagina il tessuto connettivo come una rete, dove abbiamo delle maglie più o meno grandi
disegnate da una corda. La corda: fibre; gli spazi delimitati dalla corda (quadrati rettangolo): sono
incorporati delle cellule; Lo spazio lasciato libero intorno alla cellula viene riempito dalla sostanza
fondamentale.
Le fibre a seconda della loro composizione (è diversa la proteina che forma il singolo tipo di fibra) e delle
caratteristiche fisiche che impartiscono al tessuto possono essere di tre tipi:
1. Collagene
2. Reticolari
3. Elastiche.
1. Fisse, stazionano per tutta la durata della loro vita nella stessa sede;
2. Migranti, hanno capacità di muoversi e quindi di spostarsi da una sede all’altra.
La sostanza fondamentale è una sostanza amorfa che può essere più o meno gelatinosa a seconda del
tessuto connettivo e va a riempire gli spazi tra una cellula e l’altra. È formata da diversi componenti:
Glicosamminoglicani (GAG), Proteoglicani e Glicoproteine
Le fibre (dal punto di vista molecolare):
(i componenti di un tessuto connettivi vengono prodotti dalle cellule presenti in quel tessuto connettivo)
Le fibre collagene sono le più abbondanti in tutti i tipi di tessuti connettivi. Le proteine di cui sono formate
le fibre collagene da chi vengono prodotte? Da una classe di cellule: I FIBROBLASTI
Il processo mediante il quale si ottengono fibre collage si chiama FIBRILLOGENESI. Una fibra collagene in
realtà è un fascio di più piccole fibrille (assemblamento di diverse fibrille: fibra collagene).
FIBRILLOGENESI: Processo mediante il quale queste fibre vengono sintetizzate le fibre collagene a partire
dal momento in cui il fibroblasto produce la proteina fino al momento in cui ci troviamo con questo fascio
di fibrille (FIBRA COLLAGENE)
Quindi quando vado ad osservare una fibra di collagene o anche una fibra reticolare ad un microscopio
elettronico osservo una bandeggiatura (alternanza in bande chiare e ganze scure che compare sempre ogni
640 A, questo deriva dalla disposizione delle molecole di protocollagene che si dispongono in maniera
sfalsata ma con una continua ripetitività). Questa alternanza di bande chiare e scure prende il nome di
PERIODICITÀ ASSILE
Le bande più scure corrispondo ad una zona (freccia azzurra) dove incontro 9 molecole di protocollagene,
nell’altra zona (freccia rossa) incontro 6 molecole e quest’ultima banda al microscopio la vedrò più chiara
rispetto all’altra.
Nella molecola di tropocollagene ci sono tre catene peptidiche che si arrotolano su di loro e l’esistenza di
esse che possono assortirsi in maniera differente dà luogo a 21 molecole di collagene (collagene di tipo
1,2,3 fino a 21) differiscono per le tre catene peptidiche che formano la molecola di tropocollagene
(esempio nell’1 ci sarà due alfa e un beta, cc). Il collagene di tipo 1 è più diffuso, di tipo 2 entra nella
composizione della cartilagine
IN COSA DIFFERISCONO FIBRE COLLAGENE E FIBRE RETICOLARI? Nella loro organizzazione spaziale.
Le fibre collagene:
Le fibre reticolari:
- sono ramificate
- sono più sottili rispetto alle collagene
Le fibre elastiche sono formate anch’esse da strutture più piccole che chiamano microfibrille ma la proteina
che forma la microfibrilla è la FIBRILLINA.
LE CELLULE
Possono essere fisse o migranti, in base al fatto che stazionino o no nella stessa sede e tutte derivano dalla
cellula staminale mesenchimale. Ciascun tipo di tessuto connettivo avrà una cellula maggiormente
rappresentata rispetto alle altre
CELLULE FISSE
- tra le cellule migranti troviamo i MACROFAGI ATTIVATI che derivano dai macrofagi fissi attaccati a
delle fibre, quando questi macrofagi devono innescare una risposta immunitaria e andare in un
distretto dove c’è bisogno di innescare una risposta immunitaria si staccano dalle fibre ed entrano
in circolo mediante il sangue, quando questo succede non si chiameranno più macrofagi fissi ma
macrofagi liberi o attivati (attivati perché fin quando sono fissi non sono capaci di attuare
fagocitosi).
La classificazione dei vari tipi di tessuto connettivo si fa tenendo conto di quale sia il componente che
prevarica in termini di quantità gli altri due.
- LASSO: tessuto nel quale immagino la rete con maglie molto morbide, molto ampie, questo vuol
dire che predomina la sostanza fondamentale rispetto alle fibre; si divide in areolare e reticolare e
adiposo.
- DENSO: tessuto nel quale immagino la rete con maglie strettissime vuol dure che c’è poca sostanza
fondamentale ed è massiccia la corda, quindi abbondano le fibre; si divide in regolare, irregolare ed
elastico.
LASSO
LASSO AREOLARE, predomina sempre la sostanza fondamentale, è quel tessuto presente nel 95% dei casi,
le fibre più rappresentate sono quelle collagene.
LASSO ADIPOSO si classifica come un tessuto connettivo lasso perché predomina la sostanza fondamentale,
è detto adiposo perché è una riserva di lipidi, le cellule maggiormente presenti sono gli adipociti e si
distinguono due tipi di adipociti; giallo (quello soggetto a regime dietetico) e bruno (termogenesi).
Gli uniloculari (adipociti) sono presenti nel tessuto adiposo giallo: quello che si modifica a seconda del
regime dietetico (eccezione mani e piedi), è quello che quotidianamente chiamiamo grasso, ha una
disposizione specifica, fino alla pubertà la distribuzione del tessuto adiposo giallo è uniforme in tutti i
distretti corporei, nel senso che il corpo del bambino è rivestito da
uno strato uguale, quindi con lo stesso spessore, chiamato
PANNICOLO ADIPOSO. Alla pubertà, sotto effetto degli ormoni
sessuali (estrogeni nella femmina, testosterone e androgeni nel
maschio), la secrezione degli ormoni sessuali da parte delle gonadi
(ovaio e testicolo) comporta una variazione nella localizzazione del
tessuto adiposo giallo che poi diventa sesso specifica, nel senso che
nella femmina il tessuto giallo è maggiormente localizzato sulle
natiche e sui fianchi, nel maschio sul ventre. Il tessuto adiposo giallo oltre a modificarsi a seconda del
regime dietetico si modifica anche nel corso della vita: diminuisce nella terza età.
I multiloculari (adipociti)sono quelli presenti nel tessuto adiposo bruno è prevalentemente coinvolto nella
termogenesi, cioè produce calore. Il tessuto adiposo bruno non si modica nel corso della vita ne sotto
effetto degli ormoni sessuali, la localizzazione non cambia neanche dalla vita intrauterina a quella extra
uterina, al massimo si riduce un po' durante la terza età, ma sostanzialmente la sua localizzazione è sempre
la stessa ed è circoscritta alla regione postero-cervicale, regione interscapolare, regione ascellare e lungo i
vasi sanguigni ( questo garantisce una temperatura del sangue che circolare all’interno del vaso sempre
intorno ai 37/38 gradi). Sedi: regione postero-cervicale, regione interscapolare, regione ascellare, lungo i
vasi sanguigni
DENSO REGOLARE, IRREGOLARE ED ELASTICO
Nei primi due ci sono le fibre collagene, in quello elastico le fibre elastiche.
La differenza tra regolare e irregolare è la disposizione delle fibre, nel regolare si dispongono in maniera
regolare, le une sotto alle altre, nel tessuto connettivo denso irregolare le fibre collagene si dispongono in
maniera disordinata, maniera sfalsata.
Dove si trovano?
(Il tessuto denso regolare è assimilabile a dei fasci di fibre collagene, tra i quali si individuano dei fibroblasti)
ELASTICO, predominano fibre di tipo elastico, sono formate dalla fibrilla, nello specifico la sostanza amorfa
qui è ricca di un'altra proteina che prende il nome di elastina.
Lo troviamo in tutte quelle sedi nelle quali è indispensabile una certa elasticità, per esempio nei legamenti
tra le vertebre per permettere una buona mobilità di una vertebra rispetto all’altra, quindi anche una
buona mobilità della colonna. Lo troviamo anche nelle corde vocali che per emettere suono devono vibrare
o nelle tonache sia interne che esterne delle arterie.
( differenza tra un arteria è una vena: le arterie sono i vasi che dal cuore portano il sangue ossigenato in
periferia e sono soggette a pressione; le vene sono i vasi che portano il sangue carico di anidride carbonica
dalla periferia, per periferia intende qualsiasi distretto corporeo che non sia cuore o polmoni, quindi
riportano questo sangue carico di anidride carbonica al cuore, quindi le vene non sono soggette a
pressione) quindi l’arteria deve avere elasticità nelle sue pareti per poter sopperire continuamente alla
pressione con la quale il sangue viene messo nelle arterie)