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Antonello da Messina

(Messina 1430 ca. – 1479)


verismo fiammingo & prospettiva italiana
Renato d’Angiò a Napoli: 1438-1442
Barthélemy d’Eyck e Colantonio

Dal tempo dell’attività di Giotto e della sua scuola


“non avemo avuto da queste parti né omo externo
né paesano celebre, fino a maestro Colantonio
nostro napolitano, persona tanto disposta all’arte
della pictura che, se non moriva iovene, era per fare
cose grandi. Costui non arrivò, per colpa delli
tempi, alla perfezione del disegno delle cose
antique, sì come ci arrivò lo suo discepolo
Antonello da Messina, omo secondo intendo, noto
appresso voi. La professione del Colantonio tutta
era, sì come portava quel tempo, in lavoro di
Fiandra e lo colorire di quel paese. Al che era tanto
dedito che aveva deliberato andarci. Ma il re
Raniero lo ritenne qua, con mostrarli ipso la pratica
e la tempera di tal colorire”.
Pietro Summonte a Marcantonio Michiel, 1524.

la “cona” di San Lorenzo Maggiore


Predilezioni fiamminghe
di Alfonso d’Aragona

A Napoli opere di Jan Van Eyck


(San Giorgio acquistato nel 1445
dal mercante valenzano Giovanni
Gregori, un San Girolamo
appartenuto ai Lomellini di
Genova, un’Adorazione dei magi
nella Cappella di Santa Barbara in
Castelnuovo) e Rogier Van der
Weyden (arazzi con Storie della
Passione per la Sala del trionfo di
Castelnuovo).
Entrambi celebrati da Bartolomeo
Facio (1456 ca.).
Presenza del pittore valenzano
Jacomart Baço (che al rientro a
Valenza avrebbe iniziato il retablo
Borgia, commissionato per la
Cappella di Jativa dal Cardinale
Borgia, segretario di Alfonso).
influssi provenzali (Barthelemy d’Eyck)
e castigliani (Jacomart Baço)
Van Eyck Colantonio
Nel 1460 il padre di Antonello affitta un brigantino
con sei uomini per andare a prendere ad Amantea il
figlio Antonello insieme con moglie, figlio, fratello,
sorella, suocero, attrezzi da lavoro, e che doveva
rientrare non si sa da dove, ma certamente da un
luogo piuttosto lontano, dal momento che era
prevista un’attesa di otto giorni e anche più.
Possibilità di un viaggio in Provenza, per i rapporti
con la pittura di Enguerrand Quarton (1410 ca.-1466):
Crocifissione di Sibiu
Millesimo quatricentessimo sextage
simo quinto VIIIe Indi antonellus
messaneus me pinxit
C’è un errore nella corrispondenza tra la data 1465 e “viiie Indi” cioè indizione ottava
(in riferimento al ciclo quindicinale usato nella cronologia notarile medievale e
derivato dal periodo delle revisioni fiscali dei romani): ciò non è possibile perché nel
1465 l’indizione era tredicesima, dunque:
- la data è giusta e l’indizione è da correggere in “xiiie”
- l’indizione è giusta e la data è da correggere in 1475 (che aveva l’indizione ottava)
Polittico di San Gregorio - 1473
Annunciazione di Palazzolo Acreide - 1474
Antonello Jan van Eyck
Piero della Francesca Antonello

entrambi al Louvre
Petrus Christus, Annunciazione 1452 (Bruges)

In casa di Alvise Pasqualino a Venezia: “el


quadretto del S. Ieronimo che nel suo studio
legge in abito Cardinalesco, alcuni credono che
el sia stato de mano del Antonelo de Messina,
ma li più, e più verosimilmente, l’attribuiscono a
Gianes ovvero al Memelin pittor antico
ponentino: e cussì mostra quella maniera,
benchè il volto è finito all’Italiana, sicchè pare
de man de Jacometto”; (Michiel).
Pala di San Cassiano (Venezia) – 1475-1476
“sarà de le più excelenti opere de pennello
che habia Ittalia e fuor d’Ittalia”
Antonello Giovanni Bellini
Pale di San Cassiano e San Giobbe
Mantegna e Antonello
Pietà del Museo Correr
una composizione veneta
e un paesaggio messinese
Giovanni Bellini
(Venezia 1430 ca. – 1516)

il più grande pittore veneziano del Quattrocento


Jacopo Bellini (il padre)
allievo di Gentile da Fabriano
La tradizione veneziana: Giovanni d’Alemagna e Antonio Vivarini
Giovanni Bellini guarda a Padova
(Donatello, Squarcione, Mantegna)
Giovanni Bellini
allievo e cognato di Mantegna
Mantegna lasciato alle spalle:
la Trasfigurazione di Capodimonte
e l’invenzione della pittura veneta
(natura e colore)
L’incontro con Antonello
e la pala di San Giobbe
L’evoluzione
della pala
d’altare
Le aperture
prospettiche
della pala
di Pesaro
1473-1475
Anche l’aspetto di Venezia cambia… Mauro Codussi (San
Michele in Isola) e Pietro Lombardo (Santa Maria dei Miracoli)
Un colosso donatelliano
in laguna
il Bartolomeo Colleoni
del Verrocchio
1488: registri diversi
nel medesimo anno

il trittico dei Frari


e la pala Barbarigo
Gentile Bellini: il fratello “vedutista”
La Processione in Piazza San Marco (1496)

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