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Ergonomia/Fattore umano
Le teorie motivazionali
Si è già visto (si veda la scheda ‘Organizzazione del lavoro’) come le teorie
motivazionali siano state originate nell’ambito degli studi sempre più avanzati sulle
logiche ed i meccanismi dell’organizzazione del lavoro.
La motivazione può essere definita come ‘ciò che spinge all’azione e fa sì che degli
individui formino una comunità’.
Le teorie motivazionali costituiscono una branca a sé dell’analisi socio-economica, e
possono venire classificate nei tre grandi gruppi descritti nel seguito.
1. Content theories
Le “content theories” si concentrano sulla predisposizione individuale, sul ‘che cosa’
motiva le persone: le motivazioni vengono classificate in base alla loro origine:
estrinseche: determinate da condizionamenti esterni. Nel caso del lavoro,
quando le componenti motivazionali non sono correlate al lavoro in sé ma a
fattori esterni ad esso, ad esempio incentivi erogati su iniziativa esterna ed in
funzione delle performance;
intrinseche: endogene rispetto al lavoro svolto. Comprendono tutti gli effetti
che lo svolgimento del lavoro ha in maniera diretta sulla persona che lo compie:
soddisfazione, apprendimento, ecc.
Maslow (si veda la scheda di approfondimento ‘Storia dell'organizzazione del lavoro’),
Alderfer, Herzberg e McClelland hanno studiato la motivazione da una prospettiva di
contenuto.
2. Process theories
Queste teorie sono incentrate sul processo di motivazione, analizzando ‘come’ le
persone vengono motivate; esse contribuiscono a supportare l’alta direzione a:
definire gli obiettivi (usando la partecipazione ed il feedback degli impiegati come
fattore motivazionale);
fissare gli incentivi (tenendo conto delle diverse aspettative);
valutare le performance (comparandole con gli obiettivi prefissati).
Di seguito sono riportati le principali “process theories”, molto diffuse nella pratica del
management organizzativo.
la complessità.
Secondo Locke, affinché gli obiettivi possano influenzare positivamente la performance
occorre che gli individui siano consapevoli dell’obiettivo e siano in grado di
raggiungerlo, accettandolo come qualcosa per cui valga la pena di impegnarsi;
l’individuo si deve inoltre sentire coinvolto dall’obiettivo (goal commitment) ed essere
propenso a profondere tutto l’impegno possibile per il suo raggiungimento.
La teoria di Locke è stata sottoposta a numerose verifiche comportamentali e
rappresenta una efficace tecnica motivazionale all’interno dei contesti organizzativi: è
stato verificato che un goal impegnativo, ma realizzabile, porta ad una performance
migliore rispetto ad un goal semplice. Inoltre, è stato dimostrato che quando un
individuo fissa i propri obiettivi o è direttamente coinvolto nella loro definizione ha un
rendimento maggiore.
3. Outcome theories
Le “Outcome theories” sono incentrate sulle conseguenze delle interazioni
individuo/ambiente.
Bibliografia
- BANDURA A., 1977. Social Learning Theory, Prentice Hall, Englewood Cliffs, NJ
- DANIELS A. C., 2016. Bringing out the Best in People: How to Apply the
Astonishing Power of Positive Reinforcement, McGraw-Hill (ISBN:
9781259644900)
- MINGHETTI M., CUTRANO F., 2004. Le nuove frontiere della cultura d'impresa.
Manifesto dello humanistic management, Etas (ISBN: 97888453079359
Conoscere il rischio
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