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AMMINE

Iarie IIarie IIIarie


Solubili in acidi minerali diluiti
Se solubili in H2O il pH della soluzione è basico

BASICITÀ BASICITÀ
AROMATICHE VS ALIFATICHE ALIFATICHE

< RNH2 IIarie > IIIarie > Iarie > NH3

perché?
Il doppietto elettronico dell’azoto è
poco disponibile ad accettare il pKb≈10
protone perché delocalizza sull’anello
aromatico

Il doppietto elettronico dell’azoto è


RNH2 disponibile ad accettare il protone
pKb≈3,3

BASICITÀ ALIFATICHE

EFFETTO INDUTTIVO R agisce da elettron- IIIarie > IIarie> Iarie>NH3


donatore per effetto
induttivo (+I)

R ingombranti
IMPEDIMENTO STERICO impediscono l’accesso del Iarie> IIarie > IIIarie
protone

SOLVATAZIONE DEGLI IONI Stabilizza il catione


dell’acido coniugato
Iarie> IIarie > IIIarie
REAZIONI DI RICONOSCIMENTO

1. Saggio di Hinsberg

2. Reazione di Piria

3. Reazione di diazotazione e copulazione


REAZIONI DI RICONOSCIMENTO

1. Saggio di Hinsberg

Distinzione tra ammine Ie, IIe, IIIe

p-toluensolfonil cloruro
IMBUTO SEPARATORE

Fase organica

Fase acquosa
Ammina Ia

H+
Insolubile

Solubile
Ammina IIa

H+
Insolubile Insolubile

Ammina IIIa
H+
Non reagisce Insolubile Sale dell’ammina,
solubile

E’ possibile separare miscele di ammine


2. Reazione di Piria
Ammine primarie alifatiche

Ammine primarie aromatiche

La delocalizzazione della carica sull’anello aromatico rende più


stabili i Sali di diazonio aromatici rispetto a quelli alifatici
Ammine secondarie alifatiche e aromatiche
Oli o solidi gialli,
intorbidamento della
N-nitrosoammine: soluzione
CANCEROGENE

Ammine terziarie alifatiche

Ammine terziarie aromatiche

p-nitrosoderivati
3. Reazione di Diazotazione e Copulazione

Raffreddare!
ESECUZIONE DEL SAGGIO
Provetta 1: sostanza + HCl diluito + NaNO2 (cristallo)
1 2
Raffreddare
+ (acqua corrente) +
HCl NaNO2

Provetta 2: β-naftolo + NaOH


1
+
NaOH

Provetta 1 + Provetta 2
Raffreddare
(acqua corrente)
Precipitato arancio
STRUTTURE FARMACEUTICHE
ALCALOIDI
simile agli alcali
Composti azotati, di natura basica, largamente presenti
nelle piante
Basi libere: solubili in solventi organici
Sali (HCl): solubili in H2O
In base alla loro struttura chimica vengono distinti in:
non eterociclici: l’ N non è parte di un anello eterociclico
(Efedrina)
eterociclici: l’ N è parte di un anello eterociclico
(Chinina, basi puriniche)
Molti otticamente attivi, solitamente quelli impiegati in
terapia sono LEVOGIRI(-). Base libera e sale possono avere
[α]D diverso
EFEDRINA HCl
Sostanza estratta dalla pianta di Ephedra, molto diffusa in Europa,
in Asia e nelle zone aride del Nord-America. Utilizzata nella
farmacopea ufficiale per combattere alcune malattie delle vie
respiratorie, le patologie cardiovascolari e l'ipotensione.
Attualmente c’è una forte produzione di efedrina in laboratorio
(Repubblica Ceca e di Estonia, Lettonia e Lituania)
poichè il procedimento è meno costoso dell'estrazione dalla
pianta. Produce effetti simili a quelli dati dall'adrenalina ed è
utilizzata anche come doping. Provoca forti danni al sistema
nervoso centrale

Adrenalina Efedrina Amfetamina


EFEDRINA HCl

Anello Alcolico alifatico II


benzenico
2 ammina alifatica II
salificata
Solubile in H2O
CHININA HCl

Doppio legame
alifatico

Alcolico alifatico II
Ammina alifatica
III salificata

Etere
aromatico
Ammina
aromatica III

Principale alcaloide presente nella corteccia di alcune


piante del genere Chincona e Remijia.
Il chinino è il solfato basico della chinina ed è impiegato
come antimalarico anche se meno efficace della
clorochina
CHININA FU
REAZIONE DELLA TALLEIOCHINA
Fino a permanenza colorazione gialla!

Precipitato verde smeraldo


ESECUZIONE DEL SAGGIO
Alla soluzione acquosa della sostanza si aggiunge H2O di
bromo fino a permanenza di una leggera colorazione gialla

Soluzione Br2/H2O
acquosa

+ Permanenza
colorazione
gialla

La successiva aggiunta di NH4OH porta alla formazione di un


precipitato verde smeraldo

NH4OH
BASI PURINICHE
Derivati Xantinici

immide

Nucleo
imidazolico

Derivati metilati della xantina, caffeina, teofillina e


teobromina sono composti naturali caratterizzati da
una marcata differenza nella solubilità attribuibile a
differenti associazioni intermolecolari.
CAFFEINA
Sol in H2O:
Solubile in Acidi
1g in 60ml per la presenza
dell’ N imidazolico

Non presenta associazioni intermolecolari perché è


trimetilata. Si trova quindi allo stato monomerico,
presenta una idrosolubilità più elevata rispetto agli altri
derivati oltre ad una più elevata volatilità (sublima ≈
178°C). Presente in vari alimenti di origine vegetale (tè,
caffè, cola, cioccolata, ecc.); ha attività stimolante sul
sistema nervoso centrale e sul miocardio; debole azione
diuretica. Usi clinici: antidolorifico in associazione con
aspirina ed ergotamina.
TEOFILLINA

Sol in H2O: 1g in
120 ml

Per la presenza di associazioni intermolecolari, la sua


idrosolubilità risulta essere circa la metà rispetto a
quella della caffeina. E’ contenuta nelle foglie del tè,
usato in medicina come diuretico, come vasodilatatore e
come rilassante della muscolatura liscia dei bronchi
(broncodilatatore) e delle vie biliari.
Moderatamente solubile in NaOH
TEOBROMINA

Sol in H2O: 1g
in 3000 ml

Per la presenza di associazioni intermolecolari, la sua


idrosolubilità risulta essere notevolmente inferiore sia a
caffeina che a teofillina probabilmente per le forze
intermolecolari dovute all’H dell’anello xantinico. E’
contenuta nel cacao (theobroma cacao), effetti simili alla
caffeina ma in scala decisamente minore.
Solubile in NaOH
Solubilità in acidi

Solubilità in basi
TEOFILLINA ETILENDIAMMINA
(AMMINOFILLINA)

Sol in H2O:
1g in 6 ml

Polvere bianca-gialla, odore di ammoniaca, sapore


amaro, molto solubile in H2O essendo un sale. Usato
in terapia per la cura dell’asma (20 volte più solubile
della teofillina da sola).
BASI PURINICHE FU
O O
CH3 H
H3C N N H3C N N

N O N N
O N
CH3 POCO SOLUBILE INSOLUBILE CH3

Caffeina Teofillina
Solubilità in H2O

SOLUBILE Se in una tripletta sono


O
H presenti le tre basi
H3C N N
H2N puriniche, una semplice
NH2
O N N . 2H2O prova di solubilità in
CH3 acqua permette di
identificare (o escludere)
2

Teofillina etilendiammina l’amminofillina


(Amminofillina)
REAZIONE DELLA MURESSIDE

Acidi urici

Allossana Acido parabanico


Acido purpurico giallo-rosso
NH3

Muresside rosso-violetto
(purpurato d’ammonio)
ESECUZIONE DEL SAGGIO
Alla sostanza solida posta in capsula (coccio) si aggiungono H2O2 e HCl

+ +
HCl H2O2

La miscela viene scaldata in maniera intermittente in modo da non


perdere il prodotto (SUBLIMA!!!!!!!!) fino a completa evaporazione del
liquido e ottenimento di un residuo giallo con bordi rossi.

Si intinge una bacchetta


di vetro in NH4OH e si
lascia cadere una goccia
sul residuo

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