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1,20 Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
I Serenissimi
di Antonio
Padellaro
dc
impidi come acqua di fonte, tranquillissimi e naturalmente sereni, i politici beccati a trafficare con smeraldi e lingotti d'oro, inquilini a sbafo di ville turrite o senza la ricevute (smarrite) comprovanti il pagamento di vacanze di sogno alle Antille, molto si dolgono delle diffamazioni che osano mettere in dubbio il sacrificio di chi si speso per ciascuno e per tutti i lavoratori della sua terra. Serenissimi Rosi Mauro e Roberto Calderoli, serenissimo Roberto Formigoni, tutti naturalmente intenzionati a non mollare la poltrona, tutti con le motivazioni pi nobili e disinteressate che il governatore lombardo riassume in una frase che andrebbe scolpita sul monumento nazionale alle facce di bronzo: Inutile dire che non mi dimetter poich sarebbe da irresponsabili piegarsi al ricatto dei calunniatori e dare soddisfazione a lobby a cui nulla importa della crisi che sta devastando l'Italia. Ecco, ci vuole un'impudenza assoluta per mescolare i 13mila euro dei dorati soggiorni ad Anguilla, pagati chiss da chi, con la disperazione di milioni italiani impoveriti dalla crisi e che non sanno pi dove sbattere la testa. Ma in questa oscena manifestazione di s si avverte un senso di onnipotenza e invulnerabilit purtroppo non del tutto immotivato. I Formigoni non nascono dal nulla ma sono al vertice di una piramide di potere dove tutto si tiene. Perch nessuno nel consiglio regionale lombardo ha la forza (e forse anche la voglia) per sfiduciare il vanesio personaggio. E perch se lui cade, tutta la piramide edificata e tenuta insieme dal cemento degli interessi e dei favori, degli affari e dei ricatti verrebbe gi. E questo lo sanno bene tutti i Formigoni d'Italia che insaziabili fruitori di resort, appartamenti e aragoste pagate a loro insaputa, il massimo favore che ci possono fare quello di cambiare giacca o cambiare sigla alle loro combriccole di partito. Se ne fregano e ci sfottono ben consci che anche se alle elezioni non votasse pi nessuno loro continuerebbero imperterriti a dividersi la torta, l'unica in un paese che va in malora.
Cala anche il gradimento di Monti. Scandali e ruberie fanno precipitare la fiducia nei partiti. Il primo banco di prova le comunali di maggio pag. 2 - 3 z
LA CONTESTAZIONE
In duecento hanno atteso i due ministri fuori dal Teatro Nuovo. Tafferugli e Caselli pag. 7 z cariche della polizia.
segretario I Itante partito di unsiimporitaliano se ne va, scompare, non trova pi. Non si pu dire: Non troviamo pi il segretario. Bisogna sostituirlo subito. Per fortuna lo scomparso ha un gemello. pag. 14 z
CATTIVERIE
Formigoni: Mai nessuno mi ha dato un euro. Ma c una folla qui fuori pronta a rimediare (www.spinoza.it)
con viva costernazione che apprendiamo dell'intenzione di Rai1 di spostare Qui Radio Londra di Giuliano Ferrara dalle 20.30, dopo il Tg1 di cena, alle 14, dopo il Tg1 di pranzo. Per carit, apprezzabile il riguardo mostratogli dalla Rai, che lo associa comunque all'ora del desinare. Ma inaccettabile che lo voglia degradare sul campo con la scusa del crollo degli ascolti (passati dal 20% delle primissime puntate all'attuale 15 e qualcosa). Intanto perch, se si dovesse punire chi fa perdere ascolti alla Rai, bisognerebbe cacciare quasi tutti i direttori di rete e di tg, cosa impossibile, sia perch sono troppi, sia perch sono stati assunti apposta. Qualcuno, per dire, ha mai obiettato alcunch a Bruno Vespa, che nelle recenti prime serate di Porta a Porta con quel che resta dei leader di partito ha desertificato Rai1, portandola al 13 e poi addirittura al 10%? Un'azienda normale licenzierebbe in tronco per scarso rendimento e giusta causa sia lui sia chi ha avuto la bella idea di mandarlo in prima serata (fra l'altro, pagato extracontratto). Invece c' pure il caso che gli arrivi il cestino a Natale. Ma che s'aspettavano i dirigenti Rai quando affidarono a Ferrara il posto che fu di Enzo Biagi? Che facesse ascolti? Basta esaminare il successo delle sue numerose imprese editoriali, televisive e politiche: una serie di fiaschi mai visti neppure in una cantina sociale. Fonda il Foglio e non lo legge nessuno (ma lo paghiamo tutti). Fonda il partito No Aborto e non lo vota nessuno. Si candida al Mugello e porta Forza Italia al minimo storico di tutti i tempi. Inventa Otto e mezzo e fa scappare la gente, poi arriva la Gruber e triplica gli ascolti. Lo sapevano tutti, compresi i suoi mandanti in Viale Mazzini e soprattutto a Palazzo Grazioli, che Ferrara su Rai1 avrebbe messo in fuga milioni di spettatori: addirittura pi di quelli che Minzolingua e il suo degno erede Maccari, noti sfollagente, sono riusciti a far perdere in quattro anni al Tg1. In fondo, com' noto, le reti berlusconiane han sempre sofferto gli ottimi ascolti di Affari tuoi: bastava sostituire al traino del Tg1 la palla al piede di Ferrara e il gioco era fatto. Al debutto, il 14 marzo 2011, Qui Radio Londra fece registrare il 20,63%. Il tempo di accorgersi che roba era, e due settimane dopo era gi precipitata al 17. In settembre scese ancora: 16,5. Ora, nell'ultima settimana, finita sotto il 16 per la gioia delle reti concorrenti (si fa per dire). Pi in basso di cos, a quell'ora e su Rai, umanamente impossibile per via dell'effetto zapping: il riflesso condizionato del telespettatore medio, che lascia accesa la tv sul primo canale dopo il tg in attesa dei pacchi di Affari tuoi (che, nonostante la palla al piede che lo precede, registra ancora un ottimo 20%). Se, al posto di Ferrara, mandassero in onda il fermo immagine di un paracarro o di un radiatore spento, farebbe comunque il 15-16%. Insomma Ferrara ha svolto egregiamente il suo compito di buttafuori del pubblico. Missione compiuta. Rimproverarglielo e punirlo per questo, quando gli altri buttafuori vengono regolarmente premiati e i buttadentro vengono cacciati, sarebbe ingiusto, umiliante e impietoso. Infatti lui rifiuta la panchina pomeridiana e rilancia: Ho controproposto al direttore di Rai1 Mazza di fare un commento di 2 minuti e mezzo in coda al Tg1. Chiss se Mazza e gli altri papaveri Rai leggono Internazionale: qui di John Hooper del Guardian ricorda che Ferrara un ex ministro e un impiegato di B., dunque grottesco che abbia dato al programma il nome della trasmissione della Bbc rivolta alla resistenza antinazista, come a dire che d voce alle vittime di una dittatura. Ed difficile immaginare un altro paese europeo, eccetto forse la Bielorussia, in cui un giornalista cos sfacciatamente di parte possa chiarire il senso delle notizie sulla tv pubblica. Si attende ad horas una protesta ufficiale del governo di Minsk.
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in tv tornano le lacrime. Venerd sera toccato alla deputata Pd Livia Turco, ospite di Luisella Costamagna a Robinson. Ha appena visto un sondaggio e dice: Io sono molto angosciata da quel dato: 48% di persone che non credono nella politica. Sono molto angosciata perch quando ero giovane ho avuto la possibilit di incontrare la politica come grande passione, come partecipazione,
E
Aprile 2012
LA GRANDE FUGA
e ho sempre pensato che la politica fosse quella di tante persone che partecipano e che ci credono. E quindi percepire questo distacco qualcosa che angoscia. Poi si commuove e dice: Confesso una grande sofferenza, la sofferenza di si fa il mazzo, di chi gira per il territorio, di chi conosce i problemi sociali...per chi vive la politica cos, dover sentire parlare di diamanti, di lingotti, beh, veramente una grande sofferenza.
Se domani mattina ci fossero le elezioni politiche per il Parlamento, per quale partito voterebbe? PD PDL IDV UDC SEL LEGA NORD MOV. 5 STELLE FLI FED. SINISTRA LA DESTRA Altri 30,2% 22,5% 9,5% 8,5% 7,8% 7,4% 5,5% 2,8% 2,0% 2,0% 1,8%
LEGENDA
Dati in %
60
58,3 50,1
50
Vanno a votare e hanno scelto il partito 38,1 35,0 Non vanno a votare
40
30 27,7 20 18,4 18,6 4,7 4,9 0 7,1 17,3 19,8 Incerti sul partito
10
Incerti se votare
E se fosse presente una lista guidata da Mario Monti? 29,6% LISTA MONTI 19,6% PD 15,2% PDL 7,4% IDV 6,1% UDC 6,8% SEL 6,1% LEGA NORD 4,8% MOV. 5 STELLE 1,0% FLI 1,7% FED. SINISTRA 1,0% LA DESTRA 0,7% Altri
ontenitori di nuova foggia, grandi alleanze, partiti della nazione, movimenti di popolo, antipolitica in cerca di una via democratica di consenso. Nelle ultime settimane si moltiplicano annunci e riunioni per scomporre, ricomporre e rifondare vecchi e nuovi scatoloni, in vista di elezioni politiche neanche fissate. Il punto, ci informa un sondaggio della Cise Luiss del professor Roberto DAlimonte (riportato ieri dal Sole24Ore), che nella transizione tra la fine del governo Berlusconi e la messa in opera dei tecnici, sono finiti a spasso la bellezza di 16 milioni di voti. Sedici milioni di elettori sono in cerca di partito. E non che proprio lo stiano cercando: aspettano che lofferta politica si adegui al passaggio brusco dorizzonte che si verificato con la crisi di governo e quella economica che lha accompagnata. Cifre come queste non si vedevano dalla fine della Prima Repubblica, dal dopo tangentopoli, da quando quei voti in uscita dai grandi serbatoi dei partiti di governo (fondamentalmente Dc e Psi), finirono per premiare lofferta nuova di Lega Nord e Forza Italia, a scapito di chi rest in piedi (il Pds).
quale barrare la preferenza. In sostanza il 60% degli aventi diritto, vale a dire sei elettori su dieci, non sa chi votare. Lemorragia di consensi riguarda principalmente i parti-
Il governo non molto apprezzato ma una lista del premier sarebbe quella con pi consensi
ti del centrodestra. Nelle intenzioni di voto il Pdl ha preso lo scivolo: 29,7% nellaprile 2011, 23,3% a novembre, 22,5% oggi. Anche la Lega, che mettendosi allopposizione del governo Monti era passata dal 9,8% di aprile 2011 al 12,2% di novembre, precipitata con gli eventi giudiziari degli ultimi giorni al 7,4%. Sono questi i voti che maggiormente viaggiano verso il bacino dellastensionismo. Di contro, con un Pd stabile al 30,2%, crescono lIdv (al 9,5% contro il 7,1% di novembre 2011 e il 6,9% dellaprile precedente), lUdc (8,5%), Sel (7,8%) e il Movimento Cinque Stelle, che dall1,3% di aprile 2011 era passato a novembre
al 4,6% e ora viaggia sul 5,5%. Stiamo per parlando sempre dei dati espressi in quel 38,1% che ha detto di aver scelto cosa votare. Dietro di loro si muove una maggioranza confusa e consistente, il vero bottino di future campagne elettorali. CERTO NON AIUTA la lontanza dalle urne (si voter a ottobre o nel 2013, e con quale sistema elettorale?) e il momento di crisi dei vecchi simboli della rappresentanza politica. La confusione talmente alta sotto al cielo che seppure Mario Monti goda ad oggi di un consenso non propriamente elevato (solo il 43,79% mantiene sul premier un giudizio positivo), unipotetica
Lista Monti senza una collocazione politica definita, sarebbe il primo partito e leverebbe consenso principalmente alle due aggregazioni maggiori. Una lista guidata da Monti, arriverebbe al 29,6%, lasciando al Pd il 19,6% e al Pdl il 15,2%. Daltronde, per, il 56,46% degli intervistati non vedrebbe di buon occhio la sua discesa in campo. Sul segno politico da attribuire allesecutivo dei tecnici, del resto, gli elettori mostrano pochi dubbi: un governo di centro per il 28,93% degli intervistati. un governo di centro-destra per il 27,82%. un governo di destra per il 20,83%. Solo l8,38% ritiene che i tecnici siano di sinistra. Il
14,05% che sia di centro-sinistra. Ai partiti oggi rappresentati in parlamento, per non scomparire davanti a unofferta politica che lelettorato pu giudicare nuova, non resta che attrezzarsi per portare al voto almeno i propri delusi e indecisi (in questo senso oggi in controtendenza il Pd che pesca voti tra i delusi che non andarono a votarlo nel 2008). Il segretario del Pdl Angelino
GIUSTIZIA DAULA
Zanca
43,79%
IL CONSENSO ATTUALE PER IL PREMIER
Roberto Formigoni chiede aiuA dessopopolo dei fax.eProprio lui,comto al che con i video esilaranti i twitter pulsivi ha colonizzato la Rete, affida ai fedelissimi il ritorno al vecchio terminale: in questo momento difficile supplicano i suoi - inviategli un fax con scritto 'Presidente, siamo con te!'. Ma non solo il mezzo a trascinarci nel passato. che il popolo dei fax nato nel '92, quando i cittadini indignati inondavano le redazioni dei giornali con i loro messaggi carichi di 'vergogna'. Erano gli anni di Mani Pulite, quei giorni - dall'aprile del '92 all'aprile del '94 - in cui durante i lavori della Camera si parl per 896 volte di autorizzazioni a procedere. Un po come in Lombardia, la regione presieduta da Formigoni: in nove mesi, tra assessori e consiglieri, ha sfornato 10 indagati. Bazzeccole in confronto a quello che successo in Par-
SE SI VOTASSE oggi, afferma il sondaggio, il 35% degli elettori non andrebbe proprio alle urne, e un altro 7,1% sarebbe indeciso se farlo o meno. Quelli che gi sanno chi votare sono appena il 38,1% (erano il 58,3% appena un anno fa), contro un 19,8% di indecisi - ma solo sul partito sul
43,54%
CHI GIUDICA POSITIVA UNA SUA CANDIDATURA
lamento: nello stesso periodo, da luglio a oggi, ci sono quattro onorevoli che secondo i giudici dovevano essere arrestati. Invece siedono ancora nelle aule di Montecitorio e palazzo Madama. E per i cittadini che al posto loro non avrebbero avuto speranze di salvezza non esattamente un paragone rasserenante. Che sia anche questo a far passare agli elettori la voglia di partecipare? C chi propone, come il Pd Francesco Sanna, una class action dei parlamentari onesti contro chi sta devastando la nostra credibilit. Lui nella giunta per le immunit del Senato e domani sera alle 20.30 ascolter la difesa di Sergio De Gregorio, il deputato Pdl per cui la procura
In nove mesi, quattro richieste darresto, tutte respinte Domani larringa di De Gregorio
di Napoli ha chiesto i domiciliari. accusato di truffa e false fatturazioni nellinchiesta sui fondi alleditoria per lAvanti di Valter Lavitola: i pm credono che possa fuggire o commettere altri reati, la Giunta mercoled prossimo valuter se proporre allAula lautorizzazione allarresto, al massimo entro met mese il Parlamento dovrebbe decidere se Sergio De Gregorio merita la custodia cautelare o solo un perseguitato dalla giustizia. Negli ultimi trentanni, la prima sorte toccata solo ad Alfonso Papa, deputato Pdl coinvolto nellaffare P4: fin a Poggioreale il 20 luglio 2011, ci rimase 101 giorni e usc dai domiciliari alla vigilia di Natale. Un precedente
a fatwa arrivata dopo essere apparso a Servizio Pubblico e a Piazza Pulita, gioved. Tempo 24 ore e Beppe Grillo ha deciso: I talk show televisivi sono unarma contro il Movimento 5 Stelle. I suoi rappresentanti, quindi, devono tenersi alla larga dalle trasmissioni tv: Sono spazi poco igienici dove chi partecipa viene omologato alle scorie del
LA GRANDE FUGA
Sistema. Chi si siede su quella poltroncina, su quella sedia, alla merc di conduttori schierati che hanno due obiettivi: lo share e lobbedienza al partito o allo schieramento di riferimento. Farsi vedere in tv, quindi, uninvoluzione del Movimento 5 Stelle, non un passo avanti: per chi non lo sapesse ancora, le televisioni appartengono ai partiti insieme ai giornalisti. Senza alcuna eccezione.
Alfano annuncia una rivoluzione dopo le elezioni amministrative: il partito di cui fa parte si rifar il trucco puntando sulla proposta chock di non accettare pi il finanziamento pubblico. Inoltre si valuta lipotesi, ventilata gi negli scorsi mesi, di affiancare una lista civica nazionale al proprio simbolo tradizionale. Alchimie, per lappunto, che non tengono conto di quello che questa fascia di elettori, delusi
e indecisi, mette per iscritto nei sondaggi. Certo, il 33% del campione monitorato dal Cise Luiss, vorrebbe tagliare le spese di funzionamento dello Stato, ma uno su tutti dei provvedimenti portati avanti dallesecutivo ha il gradimento della maggioranza assoluta degli intervistati, con il 54%: la lotta allevasione fiscale. Per il partito che ha depenalizzato il falso in bilancio non proprio una buona notizia.
re sfide dallalto valore simbolico e politico (Genova, Palermo e Verona), una campagna elettorale allinsegna dei comizi quotidiani di Beppe Grillo e delle difficolt dei partiti, il 6 e il 7 maggio 1019 Comuni (tra cui 28 capoluoghi) vanno al voto (ballottaggio fissato per il 20 e il 21), con 9 milioni di elettori coinvolti. Al rinnovo dei consigli comunali per Genova e Palermo si arrivati dopo primarie che hanno mostrato tutte le difficolt del centrosinistra. Nel capoluogo ligure il candidato appoggiato dalla coalizione di centrosinistra Marco Doria, espressione di alcune liste civiche e di Sel. Si guadagnato la candidatura sbaragliando le due candidate del Pd (Roberta Pinotti e Marta Vincenzi). Adesso i sondaggi lo danno favorito, con il 47 per cento dei consensi, ben 25 punti in pi di Enrico Musso, che guida una lista civica sostenuta dal Terzo Polo. A Palermo, il centrosinistra si presenta diviso, dopo la sconfitta di Rita Borsellino, candidata ufficiale di Pd e Sel, battuta da Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale Idv, espulso dal partito proprio per la decisione di correre alle primarie. Dopo le accuse di brogli (e anche quelle di inquinamento del voto da parte di Lombardo e dei suoi), sceso in campo Leoluca Orlando, al quale per andato solo lappoggio di Idv e Rifondazione, mentre il Pd e Sel hanno scelto di sostenere Ferrandelli. I due sono dati in un testa a testa con Massimo Costa, candidato di Pdl, Udc e Grande Sud. Il caso Verona, invece, emblematico della situazione nel cen-
trodestra: super favorito il Sindaco uscente, Flavio Tosi, appoggiato dalla Lega Nord (e da 7 civiche, tutte col suo nome del simbolo): prima delle dimissioni di Bossi sembrava destinato allespulsione. Non lo appoggia il Pdl, tant vero che i 14 dirigenti cittadini pidiellini che hanno scelto invece di sostener-
lo sono stati sospesi da Alfano. Gli altri capoluoghi di provincia in cui si va al voto sono Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Monza, Belluno, Gorizia, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, LAquila, Isernia, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani, Catanzaro, Agrigento, Trapani, Oristano, Lanusei. La geografia delle alleanze d il segno della situazione politica generale: ovunque, tranne a Gorizia, Lega e Pdl corrono separati. In 16 capoluoghi di provincia da Nord a Sud resiste la foto di Vasto, con lalleanza Pd, Idv e Sel. Mentre in sei citt i Democratici si alleano con lUdc. A La Spezia, Carrara, Taranto e Trani i centristi si aggiungono alla cosiddetta foto di Vasto. I centristi per in molte citt si presentano con il Pdl.
Queste amministrative raccontano poi lentrata in scena a pieno titolo e in grande stile di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 stelle. Al 7,5 per cento dai sondaggi, 101 liste su tutto il territorio nazionale, il tour elettorale del comico genovese sta sbancando a livello mediatico, con slogan allinsegna dellanti-partitismo e dellopposizione dura e pura a Monti. Sia una ventata di antipolitica o no, la sfiducia nella politica tradizionale si vede non solo dal dato in ascesa continua di chi a votare pensa di non andare, ma anche da una serie di casi in giro per lItalia. Ad Alessandria ci sono 16 candidati sindaci e 34 liste. A La Spezia gli aspiranti consiglieri comunali sono 800, in 27 liste con 14 candidati sindaci. A Isernia si presenta tra i 600 consiglieri comunali anche lex parroco Don Vincenzo Chiodi (come indipendente del Movimento del Guerriero Sannita). A Como scende in campo lex campione del mondo Pietro Vierchwood, nella lista Il Faro. Slogan evocativo: Stop(er) candidarmi. Hanno fatto un passo indietro invece le porno star: Ilona Staller allultimo momento ha deciso di non andare alla conquista di Monza, ma di preservarsi per le politiche. Mentre Amanda Fox a Taranto non riuscita a raccogliere le 350 firme per candidarsi Era arrivata, infine, a un soffio dalla corsa a Rittana, nel torinese, la lista Bunga bunga: stata ricusata. Sarebbe stato invitato a fare un passo indietro anche Vittorio Sgarbi: il Tribunale di Marsala, dopo che il suo comune di Salemi stato sciolto per mafia, lo ha dichiarato incandidabie per Cefal. Ma lui non molla.
di Lidia Ravera
che nei palazzi viene rievocato in maniera solenne: ci vorranno altri trentanni, dicono, prima che risucceda. Prima di Papa, che ora tornato a sedersi sul suo scranno nella quarta fila dellemiciclo, era toccato al senatore Pd Alberto Tedesco. Per due volte respinto il suo arresto, chiesto dai pm di Bari che indagano sugli affari della sanit pugliese. I suoi colleghi di scranno hanno detto no prima al carcere e poi ai domiciliari. E ora che la Cassazione ha emesso il suo verdetto definitivo (Tedesco continua a mantenere relazioni
e rapporti con burocrati e funzionari rimasti allinterno dellamministrazione sanitaria grazie anche al suo rilevante ruolo politico di senatore della Repubblica) palazzo Madama continua ad aprirgli ogni mattina il portone con tutti gli onori del caso: il Senato si gi pronunciato e, secondo il principio del ne bis in idem, non lo rifar pi. Non ci esprime due volte sulla stessa cosa. Poi stata la volta di Marco Milanese, lex braccio destro del ministro Giulio Tremonti accusato di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associa-
zione per delinquere. I pm chiedevano che andasse in carcere da luglio, la Camera lo costrinse a unestate sulle spine, poi a settembre lo salv, anche se con soli 7 voti di scarto. Ora anche lui passa giornate serene tra il Transatlantico e la buvette. E poi c Nicola Cosentino, che si concesso perfino il bis. La prima volta a dicembre 2009, la seconda a gennaio 2012, in entrambi i casi per i suoi legami con appartenenti al clan dei Casalesi. Due inchieste diverse, due volte il Parlamento ha deciso di tenerselo stretto.
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SPROFONDO NORD
ribadito la sua posizione sul ciclone che si abbattuto sulla Lega: Non faccio parte dellamministrazione e sono contento di non farne parte ha detto ma posso garantire che i vertici del partito non sapevano nulla. E, anzi, ha fatto una strenua difesa del Senatur: Umberto Bossi lo conosco da 25 anni: ha tolto il pane di bocca ai figli per darlo alla Lega. Poi uno sguardo al futuro: Io credo che dopo lo tsunami, a mente pi fredda si riuscir ad avere unidea della dimensione delle cose e mi sembra che giorno per giorno le cose si stiano ridimensionando. Rispetto ai sondaggi che sono usciti, devo dire che sono anche contento che il danno non sia cos esagerato. Bossi e Maroni sul palco? Un bel segnale di unit.
ppena saputo del mio coinvolgimento, sono andato dal presidente a dare le dimissioni, ma Bossi mi ha detto tu resti l. Dopo due giorni, mi sono recato da Maroni e dalla Dal Lago: mi hanno mandato a quel paese e preso a male parole, aggiungendo tu devi continuare . Parola di Roberto Calderoli, che ieri a Jesolo ha
o voglio il bene della Lega e oggi il bene della Lega Maroni. Bossi sorprende ancora e arriva fino a Besozzo, alle porte di Varese, per consegnare larmistizio a Roberto Maroni. Il patto del risotto verde, cos battezzato dal sindaco del paese Fabio Rizzi, stato condito dallex tesoriere, Francesco Belsito, costretto a bonificare il campo di guerra: Non mi risulta alcun dossier sullex titolare del Viminale. Opl: la verit di Belsito durata appena tre giorni ma, di fatto, gi quando era stata pubblicata da Panorama venerd, appariva poco credibile che Maroni fosse stato attenzionato da investigatori privati al soldo di Belsito. Era per bastato a scatenare i Barbari Sognanti sul fronte finale della guerra interna al Carroccio: sposdestare definitivamente Umberto Bossi. Perch lui, a dire di Belsito, era al corrente del presunto dossieraggio. Cos Maroni, da gioved, ha abbassato lelmetto ed evitato il confronto con Bossi. Non bastato vedere il Senatr ripetere per tre giorni che non ne sapeva nulla. Maroni, come con la pulizia interna, ha optato per la fermezza. Anche con lamico Umberto, il Capo. Che ieri ha ceduto e si presentato a un comizio del segretario in pectore. E dopo essersi cosparso ancora una volta il capo di cenere davanti ai militanti (ripetendo anche di aver commesso un errore a far entrare nel partito i figli), ha investito definitivamente Maroni. Al congresso federale io voto per il bene della Lega, e Maroni il bene della Lega. Poi confida a un cronista del fattoquotidiano.it: Se rompo con Bobo il partito si spacca.
Da Monza a Cant passando per Verona: in gioco i nuovi poteri. E Belsito fa retromarcia sui dossier
rere con Tosi. Fin qui i problemi sono di stretta osservanza politica. In altri comuni invece potrebbero farsi sentire le conseguenze delle indagini sulla gestione allegra dei fondi del partito da parte di Belsito. Un caso su tutti: Erba, dove la candida Erica Rivolta. La deputata considerata maroniana della prima ora che, intercettata al telefono con Lubiana Restaini, lasciava capire che Maroni fosse al corrente di quanto lex tesoriere combinava con i fondi della Lega. No, no, al telefono non dico niente. INSOMMA se un terremoto c stato rischia di rivelarsi una scossa leggera rispetto a quello che potrebbe colpire la Lega alle amministrative. Le rassicurazioni di Belsito sembrano inutili, pi possibilit pu avere larmistizio tra Bossi e Bobo che adesso eviteranno di partecipare a comizi separati e si mostreranno uniti. Per due settimane. La Lega lunico punto fermo, gli altri sono un casino, Maroni docet.
LECCALECCA
Il governatore lombardo a meditare:Ho ladrenalina alle stelle. Sotto le insegne di Rimini carovana bipartisan
Roberto Formigoni sul palco del Meeting di Rimini (FOTO ANSA)
UN ARMISTIZIO. Da tempo necessario, forse tardivo: perch tra appena due settimane ci sono le amministrative. E la Lega al Nord, dopo aver perso lalleanza con il Pdl, si presenta da sola in 408 comuni e rischia di perderne molti. In Lombardia, tra le 122 amministrazioni al rinnovo, 22 sono guidate dal Carroccio. Si vota a Como e Monza, Cant, Legnano e Cassano Magnano, paese che ha dato i natali al Senatr. Tra queste la pi importante Monza dove, il sindaco leghista uscente, Marco Mariani, cerca la riconferma. La speranza il ballottaggio, impossibile passare al primo turno come cinque anni fa quando conquist il 53,5%. Anche perch la coalizione che lo sosteneva non esiste pi: Lega, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc e altre liste. Inoltre a spingere fu il partito di Berlusconi che port in dote il 29,1% dei voti, 8,7% la Lega. Altra citt delicata Cant. Qui Bossi ha imposto la candidatura del deputato Nicola Molteni. Giovane, preparato, bravo ma costretto a unalleanza acrobata con La De-
COMUNIONE E LIBERAZIONE
fosse una delle CClhelola politica gi Don Giusstrade maestre del movimento di predicava sani. Che forse per non ne aveva previsto la deriva a 5 stelle di yacht, aragoste e consulenze a troppi zeri che laffaire Formigoni sta scoperchiando. Il governatore lombardo sta partecipando agli annuali esercizi spirituali di Comunione e Liberazione a Rimini, forse per cercare di ricordarsi delle ricevute delle vacanze extralusso alle Antille: C un attacco politico e mediatico senza fondamento, quando ti tirano vagonate di fango ti sale ladrenalina. Rimini Rimini, la passione tra Cl e la politica
un tratto che accomuna deputati, senatori e ministri di destra e sinistra che agitano la foglia di fico degli universali valori cristiani. Del resto, ai funerali del fondatore, nel 2005, si present mezzo parlamento: Berlusconi, Bersani, Mastella, Casini, Pera, Letta jr. Palco donore di questi reciproci corteggiamenti, il Meeting di Rimini. Un posto dove Dio e Mammona si danno affettuosamente la mano, davanti a un passeggio misto di famiglie con prole numerosa al seguito e uomini daffari con occhiali scuri e affamati portafogli. Basta dare uno sguardo alla sezione il Meeting e la politica sul sito ufficiale: quasi nessuno s sottratto allevangelica passerella. A partire, naturalmen-
te, dagli storici leader della Dc: Forlani, Fanfani, Rognoni, Goria, Gava e molti altri negli anni 80-90, Giulio Andreotti nel 2006. Negli anni della Seconda Repubblica, allappello non manca nessuno. Certo non il generoso Berlusconi, i cui rapporti con Cl risalgono alla fine degli anni 70 quando il cavaliere rampante finanzi il settimanale darea Il sabato. Il periodo coincide con la fase piduista di B, ma agli ecumenici ciellini la circostanza non dava fastidio. Al Meeting fu invitato quattro volte: nell87, nel 2000 e nel 2006 da capo dellopposizione e nel 2002 con le effigie di presidente del Consiglio. Nessuna meraviglia: don Giussani laveva benedetto e
investito con un imprimatur importante: Luomo della provvidenza. E infatti, allalba del nuovo millennio, folle di ciellini accolgono entusiaste B, tanto che lAnsa batte un lancio intitolato Berlusconi conquista Cl, al netto dei consueti insulti alla magistratura che animano il discorso. Ma i guai giudiziari non sono mai stati pregiudiziali per i ciellini: invitarono anche Tot Cuffaro nel 2006, presidente della Regione Sicilia (allora imputato per mafia). Con la Lega, che in questi giorni condivide con Cl le grane giudiziarie, i rapporti sono pi tempestosi. Il primo Bossi, quello dellera rivoluzionaria, disse nel 1996: Dovremo stare molto attenti a come si muovono questi sporcaccioni.
Poi le cose si appianarono e nel 2009, a Rimini sfilano Calderoli, Tosi, Zaia e Cota. Cl appogger i candidati padani alle Regionali del marzo successivo. Cota e Zaia restituiranno il favore - come ricorda Ferruccio Pinotti in La lobby di Dio - con dichiarazioni pubbliche contro la pillola abortiva. E i compagni? I ciellini non hanno mai amato i comunisti, ma dopo le mille svolte democratiche ci hanno un po ripensato. Tant che Bersani stato ospite assiduo della kermesse agostana: da governatore dellEmilia Romagna, da ministro dellIndustria e da capo dellopposizione. Una volta fu invitato perfino alla conferenza stampa di presentazione a Roma, in qualit di testimonial: Il Meeting loccasione per tornare a casa con qualcosa di nuovo a cui pensare. Tipo gli affari delle coop rosse, sempre presenti al PalaFiera con imponenti stand, per nulla infastidite (anzi) dai vicini della Compagnia delle opere, con cui spartiscono gli affari del Nord. Nel 2003 Bersani e Letta si aggregarono a Lupi, Alfano e Volont dellUdc, formando lIntergruppo parlamentare per la sussidiariet, labracadabra del modello Formigoni. E nel 2009, mentre incombevano le primarie per la segreteria del Pd, Bersani si fece un lungo giro di padiglioni ciellini, sorrisi e strette di mano per una giornata di campagna elettorale extra-territoriale. Lo accolse il compagno di intergruppo Lupi: Ecco il mio candidato. Ma siccome il Meeting uno dei luoghi delle grandi decisioni, ci sono sempre andati pi che volentieri anche i tecnici governativi. Mario Monti, come commissario europeo, soprattutto Corrado Passera, negli anni di Intesa era un habitu. Vedremo se questanno (il tema il rapporto con linfinito) si concederanno di nuovo.
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A SBAFO
capo della Protezione civile indagato allAquila per omicidio colposo plurimo. Per la verit, il consiglio dellateneo pavese sera spaccato in due sullipotesi di assegnare la cattedra a Bertolaso, ma alla fine lok arrivato. Non fosse altro perch a organizzare il corso c lex braccio destro di Superguido, cio quel Gian Michele Calvi indagato sempre allAquila per lo stesso reato in quanto membro della Commissione Grandi Rischi che tranquillizz gli aquilani a poche ore dal terremoto. In pi, Calvi stato indagato per frode nel progetto Case: gli isolatori utilizzati sotto la sua direzione lavori sarebbero poco antisismici secondo i magistrati. Bertolaso&Calvi, The Great Team.
Ch. Pa.
ost-Earthquake Management: A Case Study. Lecteur: Guido Bertolaso. Si rivolge anche agli stranieri il master di secondo livello offerto a Pavia dallIstituto Universitario di Studi Superiori (un super ateneo tipo Normale di Pisa). E per dare lezione su come si gestisce un terremoto hanno ben pensato di chiamare proprio lex
DA LUSI A FORMIGONI
di Luca Telese
unimmaginario supercafone che diventato, inchiesta dopo inchiesta, il retroterra morale (pi spesso immorale) della politica italiana, il punto di arrivo delle sue aspirazioni, dei suoi desideri. Per quanto possa sembrare strano, c un unico filo che unisce il Kooly Noody di Pier Mosca e il resort dellex sottosegretario Carlo Maliconico, le Antille di Roberto Formigoni, il Suv in leasing del figlio di Umberto Bossi e la Porsche slovacca di Massimo Calearo, la vasca da bagno piena di cozze pelose, il patetico mercatino dei diplomini e delle lauree, i diamanti e i lingotti, il giochino delle regalie anemoni che solo un anno fa fecero la fortuna del leader spirituale della Cricca e che oggi sono diventate un sistema di pensiero. C un minimo comune denominatore insomma che unisce tutte le storie di piccola e grande oscenit pubblica di questi tempi, le regale, le sconocchiatine, i massaggi, e i favoretti munifici distribuiti o bramati come status symbol. La prima cosa che colpisce lassoluta trasversalit della febbre supercafona. Dirigenti giovani e meno giovani, deputati e governatori, sindaci e capi di partito, leader o trote, tutti sembrano uniformati ad un comune imperativo, ad un gusto kitch, a un bisogno di gratuit. Anche le differenze ideali sembrano essere fagocitata da questo pensiero omologante: cadono ugualmente, nella grande febbre supercafona, dirigenti di sinistra o di destra, di centro, di sistema o di antisistema. Impunemente a pancia piena Questo pensiero unico supercafonista, poi, una sottocultura che si aggiunge ad unaltra sottocultura: quella dello scrocconaggio. Si fatta strada in molti leader della presunta classe dirigente che in questi anni ha governato lItalia un pensiero di impunit. A loro tutto dovuto, a loro tutto deve essere pagato, a loro il kitch deve essere riconosciuto come un diritto. E infine c un altro male inconfessabile della politica. Un sentimento che le cronache giudiziarie non raccontano, e che anche quelle politiche di solito ignorano, ma che sempre di pi un nuovo morbo che avvelena la politica: la taccagneria. Dietro a questa vulnerabilit alle lu-
casa, Renzo Bossi intasca i soldi del rimborsino senza chiedersi come arrivano, i beni privati di Rosi Mauro si confondono osmoticamente con quelli della Lega e quelli del Simpa, Lusi se la gode con spaghetti al caviale da 180 euro in conto alla Margherita, a Calearo preme far sapere che ha bisogno dello stipendio parlamentare per pagare il suo mutuo privato, e che la sua Porsche elude le tasse e non le evade. Dopo Moro, il Trota Al futuro antropologo che studier questo basso impero importa poco chi ha pagato la Porsche, ma piuttosto capire perch il gusto di questa pseudoclasse dirigente si ridotto alla venerazione del lusso, delle vacanze negli atolli, perch diventato cos supercafone e conformista. Si dir. Ma i politici rubavano anche ieri, e rubavano sempre. vero. Ma il supercafonismo ci impone di scoprire perch i politici cadono in tentazione oggi. Severino Citaristi violava la legge sul finanziamento non per se ma per il partito a cui aveva consacrato la sua vita, e questo anche se socialmente non meno grave sicuramente molto diverso. I politici di ieri pagavano tangenti per sostenere unidea di sviluppo sbagliata, ma avevano costruito autostrade, opere pubbliche e spesso modernizzazione e benessere, i politici di oggi sembrano tardo-adolescenti privi di bussola, assolutamente centrati solo sulla gratificazione del proprio narcisismo. Infine, sotto la scorza dellItalia supercafona, sotto il maglioncino a girocollo di Bertolaso & dei suoi simili c una cultura del leaderismo che direttamente figlia di quel narcisismo splendidamente ritratto da Carla Vites. Sono tutti bambini, questi leader, sono tutti ugualmente viziati, sono tutti ugualmente narcisi, e per questo terribilmente vunerabili. Anche senza santificarlo, Aldo Moro era forse vulnerabile allidea del potere, Enrico Berlinguer era di certo attratto da unidea di assoluto, Amintore Fanfani solo per fare dei nomi a caso aveva sicuramente il senso e la vertigine della propria figura, ma nessuno di questi leader avrebbe considerato meno che indecente lidea di venire stipendiati, mantenuti, omaggiati, con soldi pubblici o privati. Quei leader leggevano libri, studiavano problemi, producevano grandi sintesi politiche, gestivano i loro partiti come ordini monastici, destinati a formare classe dirigente. Questi leader sono tutti arrotolati sul proprio ombelico, non leggono pi, non studiano, non costruiscono futuro, vivono prigionieri dei propri staff e delle proprie auto blindate. La classe dirigente supercafona, chiusa in questa autoreferenzialit fa pena. Ed ecco perch questo ossessivo bisogno della gratificazione effimera del lusso, figlia, soprattutto di una miseria culturale e di una sterilit politica.
I Bossi Brothers
Renzo e Riccardo: Suv, Bmw e altre auto nelle loro disponibilit: tanto paga il partito di pap (FOTO ANSA)
singhe e alla cultura del regaletto, infatti, si nasconde lidea disperata che il politico italiano ha di se in questi tempi. Servono soldi, tanti soldi, e non si pu cedere nemmeno un nichelino, perch il conto in banca lunica cosa che ti salver quando dovrai combattere nel partito e fuori. Ieri intere paginate dei quotidiani erano occupate dalla lenzuolata epistolare di Roberto Formigoni. Una lettera apparentemente scritta con il capo cosparso di cenere, una lettera che vorrebbe essere sincera, e che probabilmente crede di esserlo. Formigoni, per esempio, spiega che lui ha perso le ricevute delle Antille, perch preoccupato anche di difendersi giudiziariamente. A-sua-insaputismo: la sindrome E cos non spiega il perch di quella voglia di esotismo, quella leggerezza (stando alla sua ricostruzione) nel farsi anticipare soldi da altri: C una legge che fa obligo di tenere gli scontrini dei viaggi se questi viaggi non sono per lavoro?. Scrive a Carla Vites, la sua compagna di Cl, moglie di uno dei suoi migliori amici, che lo ha infilzato dipingendo, in una lettera aperta, il pericolosissimo ritratto di un narciso anche onesto, ma terribilmente vulnerabile nel suo narcisismo. La Vites raccontava delle migliaia di euro spesi dallimprenditore-amico Dacc per organizzare un tour di ristoranti di alto rango. Formigoni risponde con una affettuosa e carognesca chiamata di correo: Ceri talvolta anche tu in quelle vacanze al mare e in quelle cene, lo sai. Il politico preso dalla febbre supercafona, insomma, prova a difendersi opponendo lo scudo dellinconsapevolezza, e quello della-sua-insaputismo. Scajola non sapeva che limprenditore e architetto gli stavano pagando la
la sua biografia (compilata dalla Digos), si capisce S correndo haGiorgio DAmbrosio non diventare un politico Per subito che un uomo fortunato. tutta la vita avuto un solo obiettivo: importante. Classe 1957, inizi da impiegato al Comune di Pescara e gi a 28 anni ebbe la prima denuncia per peculato, falsit ideologica e truffa aggravata. Da allora i carabinieri di Pianella, il paesino di cui DAmbrosio - spesso - sindaco, sono andati parecchie volte a denunciarlo o arrestarlo (sette volte in dieci anni), ma ci non ha turbato la sua carriera. Segretario provinciale del Ppi, poi consigliere regionale, nel 2006 trionfa: capo della Margherita abruzzese e deputato (ricandidato nel 2008 al Senato col Pd perse di poco). E, soprattutto, presidente dellAto4 Pescara dal 2003 al 2007, un sacco di soldi e rapporti da maneggiare per lente che gestisce le acque potabili e reflue. Appena nominato organizz il primo e unico concorso pubblico dell'ente: tre candidati per tre posizioni. Dopodich, tutte assunzioni a chiamata diretta per gente cui magari difettava qualche titolo formale. Come Vincenzo Di Giamberardino, luomo pi devoto, scelto co-
me coordinatore dellufficio di presidenza Ato nonostante vantasse la terza media. L'impiegato non lo puoi fare con la terza media, manco l'usciere puoi fare - ammetteva una segretaria intercettata con DAmbrosio -. Se poi vogliamo dire che la terza media l'avr presa in cinque, sei anni, potete dire che ha fatto come un diploma, s, perch l'ha presa in dieci anni, ma sempre terza media . Oltretutto Di Giamberardino, per essere stabilizzato, dichiar di essersi diplomato presso lIrish School di Francavilla. La scuola, interpellata, sment. Pi furbo DAmbrosio, che per conquistarsi una laurea chiese aiuto al professor Luigi Panzone delluniversit di Pescara, finito pure lui sotto inchiesta. Titolo della tesi: Il finanziamento degli Enti Locali. Profili tradizionali e innovativi. A forza di innovare, per DAmbrosio e Di Giamberardino arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per truffa, peculato e falso. Laccusa di aver sprecato i soldi dellAto in consulenze agli amici nonch in viaggi con l'autista (inclusi 2.300 euro di multe), cene e rappresentanza. Una gestione tanto spavalda da costringere lente allaumento delle tariffe. "Sai quanta gente ci accontentiamo con i fondi che si recupereranno?" si sfregava le mani DAmbrosio. Tra le carte dindagine c una foto scattata negli uffici Ato in cui si vede il santino elettorale di DAmbrosio appiccicato a un poster della Madonna: a fare i miracoli ci dovevano pensare loro due, per tutti.
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e a ottobre il governo aumenter lIva, nel 2012 i contribuenti italiani pagheranno 19,9 miliardi di tasse in pi rispetto al 2011. Nel 2013 si ritroveranno con un maggiore aggravio di 32,5 miliardi. Tra due anni il peso delle nuove imposte sar di 34,8 miliardi. Risultato? Salvo novit, nel triennio 2012/2014 il raggiungimento del pareggio di bilancio coster a tutti noi 87,3 miliardi di tasse in pi. I conti li
rima la Fornero annuncia che un sussidio, poi a un decreto, poi che quasi tutto a posto perch ci sono 65mila salvaguardati, gli altri potrebbero anche tornare in azienda. Ma i lavoratori nel limbo in attesa della pensione restano scoperti.
ministri ci provano a ogni Consiglio dei ministri. Ma Monti poi si oppone: non il momento per destinare parte dei proventi della lotta allevasione a ridurre le imposte, con un fondo previsto (ma mai usato) dal governo precedente.
l ministro Giarda aveva promesso di analizzare il bilancio pubblico e scovare ogni spreco. Ma prima ancora di presentare le misure, gi avverte che non ci saranno abbastanza risorse per ridurre le tasse.
ultimo caso quello del ministro Elsa Fornero: in teoria dovrebbe essere intenta a cercare risorse nel bilancio pubblico per salvare gli esodati da anni di indigenza tra lavoro e pensione, nel concreto si limitata a suggerire alle aziende di riprenderseli, parlando di nuove opportunit occupazionali. Ma a misurare la distanza tra le promesse del governo Monti e la loro attuazione c soprattutto il negoziato partito a Roma tra Comune e la lobby dei tassisti: i conducenti non soltanto hanno evitato laumento delle licenze, protestando contro la
legge che impone loro di garantire il servizio pubblico, ma stanno addirittura strappando un aumento delle tariffe del 20 per cento, hanno schivato perfino la ricevuta obbligatoria, gi votata dal Comune di Roma e mai applicata. Non stupisce certo che le liberalizzazioni nel decreto dei tecnici siano state presentate come un miracolo da +11 per cento del Pil (nel lungo periodo) e ora, per lo stesso governo, valgano meno dello 0,3 annuo. Il pareggio mancato La divergenza maggiore tra promesse e risultati proprio nel dominio di Monti, il bilancio: Non questo governo che ha sottoscritto l'obiettivo del pa-
reggio di bilancio nel 2013, ha ribadito pi volte il premier, pur impegnandosi a rispettare la gabbia imposta a suo tempo da Bruxelles alla demagogia contabile di Silvio Berlusconi. Soltanto pochi giorni fa Monti ha annunciato le stime ufficiali del governo, nel Documento di economia e finanza: il deficit nel 2012 sar lo 0,5 per cento, se la recessione si aggrava pu diventare almeno 0,8. Una distanza consistente, di quasi 15 miliardi, dal deficit zero promesso ad Europa e mercati. Certo, dal Tesoro ribadiscono sempre che quello che conta lavanzo primario, il risparmio dello Stato che erode automaticamente il debito e che dovrebbe permettere allItalia di rispettare i vincoli europei sulla riduzione dellindebitamento (un ventesimo allanno per la parte che eccede il 60 per cento del Pil) dal 2015. Ma questo virtuosismo si fonda su una disciplina di bilancio che finora lItalia non ha mai saputo rispettare nellintera storia Repubblicana. E se i mercati non hanno attaccato di nuovo i tito-
li di debito italiani (lo spread solo a 400), si deve alla maggior credibilit di Mario Monti rispetto a quella di Berlusconi pi che ai numeri: il rapporto tra debito e Pil nel 2012 sar al 123,4 per cento, quattro punti pi di quanto previsto un anno fa. E soprattutto in crescita, invece che calante. Le tasse e gli evasori Il premier tende a non scendere mai in dettagli, quando si parla di tasse, preferisce parlare di sacrifici. Ma ogni timore di batosta si sta realizzando: dallImu, necessaria per rimediare allabolizione dellIci, alla carbon tax, un salasso previsto dalla delega fiscale in discussione che potrebbe far salire il prezzo della benzina ben sopra i due euro. Perfino lLa riforma del lavoro, a sorpresa, coster 1,8 miliardi pagati da tasse sui biglietti aerei e taglio ai bonus fiscali per le auto e le case dei professionisti. E il nobile proposito di migliorare le abitudini alimentari per ridurre i costi a carico del servizio sanitario si traduce in un nuovo balzello, sullo junk food, i cibi spazzatura, come an-
nunciato dal ministro della Salute Renato Balduzzi. Ogni mese qualche ministro lascia filtrare ai giornali amici, che prontamente rilanciano, larrivo di un fondo taglia tasse, che dovrebbe restituire ai contribuenti onesti lincasso dalla lotta allevasione fiscale. Ma Monti deve sempre smentire. Anche ie-
ri, dal salone del mobile di Milano, ha ribadito che non ci sono margini per una deroga al rigore. Qualche flessibilit, o deroga, per c: la tassa sugli evasori protetti dallo scudo del 2009, pi volte citata dal premier come prova dellequit dei sacrifici, non funziona e continua a slittare. Se ne riparla a luglio, forse, visto che sembra pi complicato del previsto superare il muro dellanonimato. La spesa non si tocca Il ministro Piero Giarda sta lavorando alla spending review, annunciata da Monti fin dal suo discorso di insediamento in Senato, il 17 novembre, come alternativa razionale ai tagli lineari (riduzioni in percentuale) che praticava Giulio Tremonti. Ma pochi giorni fa, alla Stampa, Giarda ha chiarito che dalla spending review non c da attendersi nessun tesoretto da destinare a una riduzione delle tasse. Non quindi molto chiaro perch allora il ministro ci stia lavorando tanto. Eppure i soldi servirebbero, non solo per le tasse ma anche per pagare le imprese creditrici verso la pub-
Tecce
rabbia di Mediaset L aneledel beauty contest,contro l'aboliziola gara gratuita per frequenze televisive, si raffreddata quando il presidente Fedele Confalonieri ha fatto il ragionamento pi semplice: Aspettiamo le regole che scriver l'Autorit di garanzia, poi decideremo se partecipare. Non fa una piaga. Perch il futuro televisivo dipende proprio dall'Agcom, che entro maggio dovr rinnovare i vertici. I numeri dei commissari si dimezza rispetto al passato, ne restano quattro che verranno eletti da Camera e Senato (due ciascuno), mentre il presidente sar indicato dal governo. Meno poltrone non vuol
Il Pd si divide sui candidati da sostenere: DAlema vuole Decina, Gentiloni tifa Sassano
dire meno potere dei berlusconiani che da anni, prima che Giancarlo Innocenzi fosse costretto a lasciare per l'inchiesta di Trani e le trame per chiudere Annozero, controllano un'Autorit imparziale per definizione. Non sar neppure necessario puntare al bersaglio grosso, al presidente: al Pdl non dispiacerebbe Antonio Catrical, attualmente sottosegretario a palazzo Chigi e unico candidato. I berlusconiani sperano di sfruttare la maggioranza relativa al Senato, dove il Pdl il primo partito, e riuscire a piazzare due commissari confermando il fidatissimo Antonio Martusciello, gi fondatore di Forza Italia. Siccome il meccanismo di votazione potrebbe favorire la destra, il se-
natore Luigi Zanda (Pd) aveva presentato in commissione un emendamento al decreto Salva Italia, ma durante la spedizione all'estero di Monti e anche per il contributo di Catrical la modifica fu respinta. E il rischio intatto. Non aiutano nemmeno le spaccature del Partito democratico, che dovrebbe esprimere un candidato, ma che non trova una sintesi fra i tanti contrasti interni. Massimo D'Alema spinge per Maurizio Decina, docente di Telecomunicazioni al Politecnico di Milano; l'area vicina all'ex ministro Paolo Gentiloni sostiene il professore Antonio Sassano (Universit la Sapienza), senza considerare le alternative politiche di Roberto Zaccaria (ex presidente Rai) e Carlo Rognoni (ex Cda di viale Mazzini). E l'Udc aspetta serenamente di formulare un nome per il posto riservato ai casiniani. Per lennesima lottizzazione mancano soltanto i leghisti, mutilati fra lingotti doro e diamanti purissimi.
Blitz della finanza a Como: irregolari pi della met degli esercizi commerciali
opo le pi famose localit turistiche tocca alla provincia di Como essere passata al setaccio dalla Guardia di Finanza che all'alba di ieri ha fatto scattare una vasta caccia all'evasore. Risultato: oltre la met degli esercizi controllati non era in regola. Su 58 tra attivit commerciali ed esercizi pubblici controllati dalle fiamme
blica amministrazione: da Bruxelles, lato Commissione europea, guardano con un certo sospetto i tentativi dellItalia di tenere fuori bilancio i debiti commerciali, per migliorare le statistiche mentre le aziende muoiono. Il ministro Corrado Passera aveva annunciato pagamenti in Btp, sono rimasti pochi spiccioli, ora si parla di un rating (cos, forse, le banche anticiperanno il dovuto). Davanti agli investitori asiatici, a marzo, Monti ha annunciato la vendita di beni pubblici, immobili e non solo, per 35-40 miliardi. Ma quello lo ha sempre promesso anche Silvio Berlusconi. Ovviamente senza farlo mai.
Twitter @stefanofeltri
I protagonisti Il ministro
Elsa Fornero e la contestazione subita a Torino. A sinistra il premier Mario Monti
(FOTO ANSA E LAPRESSE)
n questo paese c un clima poco costruttivo, ma anzich lamentarsi e protestare bisogna lavorare insieme. Ci aveva provato Elsa Fornero. Ma qualcuno non lha ascoltata. Erano in circa duecento ad aspettarla fuori dal Teatro nuovo di Torino. Lancio di uova, insulti, qualche carica di alleggerimento e tutto finisce. Ma a Torino lintensit dello scontro sociale si misura in termini di prevedibilit. Si sapeva che la mattina in corso Massimo DAzeglio, dove la Conferenza Regionale sulla Scuola organizzata dalla Cei ospitava sia il ministro del Welfare Fornero che il collega dellistruzione Francesco Profumo (entrambi torinesi) sarebbe finita cos. Le forze dellordine, dalle prime ore del mattino avevano creato un cordone di protezione su via Sclopis, praticamente allinterno del Parco del Valen-
tino in corrispondenza delluscita lato palco. Di fronte si erano radunate alcune decine di manifestanti, in prevalenza esponenti dei Cobas e delle organizzazioni studentesche, tra cui alcuni provenienti da via Verdi 15, la residenza universitaria di fronte alla sede regionale della Rai occupata dalla met di gennaio. Slogan, striscioni e poco pi.
NON APPENA il corteo ha cominciato a sciogliersi, le forze dellordine (come prevedibile) si sono trovate di fronte un gruppo di manifestanti in buona parte riferibili al centro sociale Askatasuna, quelli sempre in prima fila, dalla lotta No Tav in Val di Susa alla manifestazione degli indignati del 15 ottobre scorso a Roma. C stato un lancio di uova allindirizzo delle auto dei ministri Fornero e Profumo. Quindi, una carica di alleggerimento per disperdere i manifestanti: chiaro - racconta un dirigente della Digos di Torino - che quando si preme e si tirano oggetti si intervenga per allontanare i manifestanti. Dopo pochi minuti tutto era concluso, senza incidenti di rilievo. Dallaltra parte della barricata si contesta innanzitutto la natura confessionale della Conferen-
za regionale sulla scuola: Mentre la scuola pubblica va a pezzi si legge in un comunicato - il governo in carica si mostra in perfetta continuit con quello precedente. I ministri mostrano con chiarezza quali siano i loro interlocutori privilegiati. Partecipando ad una conferenza episcopale, si ribadisce l'idea (tutta politica) di una formazione e una cura delegata alla Chiesa e alle sue appendici sociali, smantellando il pubblico o dandolo in pasto al privato o agli istituti paritari. Ovviamente motivo della contestazione anche la riforma del lavoro. Ma lobiettivo principale degli strali dei contestatori (tanto per cambiare) la sbirraglia, sempre pi nervosa di contestazione in con-
I manifestanti, in 200, hanno atteso il titolare del Welfare e il collega Profumo fuori al Teatro nuovo
testazione, chenvorrebbe imporre limpossibilit di manifestare. In realt la sbirraglia s nervosa, ma per altri motivi: Oggi - dichiara Massimo Montebove, consigliere nazionale del sindacato autonomo di polizia Sap - i poliziotti torinesi si sono presi pietre e uova per difendere la signora Fornero. Dovrebbe essere sufficiente questo per far capire al ministro che non pu continuare a tirare la corda anche con gli operatori delle forze dellordine, soprattutto in materia pensionistica. Diventa difficile per un poliziotto o un carabiniere che non arriva a fine mese e che sa che andr in quiescenza a 65 anni con una pensione da fame, come vorrebbe Fornero, continuare a lavorare e operare con la necessaria serenit. IL MINISTRO, insomma, non ha mai avuto cos pochi amici come in questi mesi. Domani la aspettano i lavoratori dellAlenia Aermacchi a Caselle Torinese. Elsa Fornero, spiazzando quasi tutti, ha accettato linvito della Fiom a recarsi in fabbrica per confrontarsi con i lavoratori sul a riforma del Welfare. Dentro la aspettano con favore, quanto meno per la cortesia. Fuori chiss.
l monito sempre seguito da una scia densa di aggettivi o superlativi. Perch il monito pu essere autorevole, forte, chiaro, alto, nuovo, prezioso, durissimo. Talvolta il monito di estrema rilevanza. Altre volte ancora, il monito ha dei sinonimi: sferzata, frustata, auspicio. Il monito, infine, sempre ovvio, differente dallesternazione di cossighiana memoria altres definita picconata. Un caso di scuola: C bisogno di maggiore senso delle istituzioni. Ecco, se a pronunciare questa frase scontata il presidente della Repubblica, le parole si elevano ad autorevole monito, come scrivevano i giornali del primo novembre scorso. Da quando Giorgio Napolitano al Quirinale, dal maggio del 2006, la monitologia assurta a fenomeno politico-mediatico quasi quotidiano. Il capo dello Stato, infatti, ha un monito per tutte le stagioni politiche. Ha monitato con Prodi a Palazzo Chigi, ha monitato con Berlusconi (e senza mai essere ascoltato) e oggi monita con Monti premier. Nellera delle sobriet adesso calante del Professore il monito anche un ombrello per proteggere lamato governo tecnico. Del resto la nomina di Monti a senatore a vita fu la mossa del cavallo che spiazz il Cavaliere e lo costrinse alle dimissioni. Lultimo monito di Napolitano, che Dagospia con irriverenza istituzionale sfotte come Giorgio Banalitano, di venerd scorso: La sfida vedere oggi la politica risollevarsi dalla decadenza. Un altro appello destinato a cadere rumorosamente nel vuoto, visto che i partiti nonostante proclami e promesse continuano a
termine il Cavaliere va a stringergli la mano e lintervento di Napolitano passa alla storia come il discorso della mano tesa. Disse lallora Principe Giorgio non ancora Re: Siate misurati e saggi, colleghi della maggioranza. Lopposizione non deve impedire che si deliberi in Parlamento, ma ha ragione di esigere misura e correttezza, riconoscimento e rispetto dei propri diritti. Lopposizione non deve impedire che questo governo governi. La fine della Prima Repubblica fu vissuta da Napolitano in una posizione di prima fila: la presidenza della Camera. Il suo comportamento venne giudicato timoroso e calcolatore da un craxian-berlusconiano come Giuliano Ferrara. E adesso che si va verso la Terza, il capo dello Stato adopera una metafora comunissima (fare di tutte erbe un fascio) per arginare la temuta anti-politica, ovviamente sotto forma di monito autorevole, forte e chiaro: I partiti non sono il regno del male, del calcolo particolaristico e della corruzione. Il marcio ha sempre potuto manifestarsi, e sempre si deve estirpare: ma anche quando sembra diffondersi e farsi soffocante, non dimentichiamo tutti gli esempi passati e presenti di onest e seriet politica, di personale disinteresse, di applicazione appassionata ai problemi della comunit. Guai a fare di tutte le erbe un fascio, a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica.
Il monito spesso prolisso, con superflui giri di parole un po tromboneschi. Ecco come Napolitano coniuga i problemi della crescita economica e delloccupazione in un intervento del giugno scorso: Un deciso e accresciuto impegno per la salvaguardia e la valorizzazione del capitale umano del nostro Paese e delle sue risorse di creativit e di innovazione condizione indispensabile per assicurare una equilibrata crescita economica e la stessa tenuta del tessuto civile e sociale. Nel solo mesi di aprile, Napolitano ha monitato sulla politica, sulla trasparenza dei partiti, sui magistrati, su Benigno Zaccagnini, sulle Fosse Aredatine, sulla Protezione civile, sulle risorse per il territorio, sul paesaggio come ricchezza, finanche sullAmericas Cup a Napoli. Che cosa rester di tutti questi moniti?
@PBERSANI Con tutte le novit politiche annunciate in queste ore alla fine noi siamo lusato sicuro. @PIERFERDINANDO Mi piacciono tanto i #treni perch hanno una stazione di partenza e una certa d'arrivo!Complimenti a #Montezemolo e Soci!
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MALITALIA
N
NUOVI FASCISMI
egnalazioni, telefonate a politici e curricula che passavano di mano in mano, alcuni perfino con il nome del raccomandante in capo. il quadro sconfortante che viene fuori leggendo le 26 mila pagine depositate dalla Procura di Roma che per circa un anno ha indagato sulle assunzioni in Ama, la municipalizzata che si occupa delligiene della capitale. Una vicenda questa per la quale rischia di finire sotto processo, con l'accusa di falso, abuso d'ufficio e violazione della legge Biagi, Franco Panzironi, ex ad di Ama, insieme ad altri 5. Perch secondo i pm romani titolari del fascicolo, Alberto Caperna e Corrado Fasanelli, proprio avvalendosi della vecchia tecnica del sono amico e figlio di.., ci sarebbero state circa 841 assunzioni sospette avvenute tra la fine del 2008 e il 2009, di cui 41 per chiamata diretta.
diventata impiegata a tempo indeterminato dopo aver fatto la segretaria in un centro sportivo e lapprendista commessa in un negozio. Il suo curriculum arrivato in Ama tramite fax dal Comune, firmato Dario Panzironi: Allepoca mio figlio Dario assunto presso il Comune di Roma aggiunge Panzironi padre lavorava presso la segreteria del Sindaco. E ancora unaltra conoscenza con tramite Alemanno: si tratta di Drigo Costanza che Panzironi ammette di aver conosciuto presso la segreteria del sindaco ad aprile del 2008, o anche Stefano Andrini, condannato nel 91 per tentato omicidio nei confronti di due militanti di si-
nistra, inserito nel 2008 come quadro per circa 90 mila euro lordi lanno. Nel curriculum Andrini scrive di aver lavorato presso il dipartimento Esteri di Alleanza Nazionale e studi e incontri per la Fast Ferrovie per linteroperabilit del trasporto ferroviario. E ancora: tra i curricula sospetti viene segnalato anche quello di Antonio Bettidi, gi consigliere municipale Pdl e coordinatore di zona del Popolo di Roma, che prima di ottenere lassunzione a tempo indeterminato ha avuto due collaborazioni al consiglio regionale dello staff di esponenti politici. Come pure Gaetano Mottola, pure lui preso come impiegato, nello stabilimento di Ponte Mal-
nome, in passato con un ruolo nello staff per lassessore Gaetano Rizzo del Pd. PER NON PARLARE poi della sfilza di curricula senza competenze specifiche. Unimpiegata ha come unico curriculum le prestazioni da hostess e animatrice di miniclub. Unaltra stata segretaria in palestra. E questi sono solo alcuni della lunga lista di nomi, che una volta finita sui giornali, ha reso lAma la metafora di una parentopoli tutta romana. Ma per entrare nella municipalizzata, bisogna dirlo, cerano anche delle prove da dover superare. A formare i futuri candidati, era il consorzio Elis, che ha
preparato i test. Il primo concerneva una serie di domande, della serie: A cosa non sei disposto a rinunciare? o anche Perch partecipi a questo concorso?. E sono state tante le risposte che rimandavano al desiderio di avere un lavoro stabile. Certo questi candidati non dovevano essere molto in linea con il clima di monotonia del posto fisso, di cui il governo parla ultimamente. Per la seconda prova invece bisognava trovare lentrata e luscita di un labirinto. E bisogna dire che qualcuno si perfino perso tra quelle mura disegnate. E poi cera lultimo test che invece comprendeva una serie di domande a risposta vero o falso, alcune anche di media difficolt. Per poi concludere la selezione con un colloquio orale. Per la procura romana per queste prove sono servite a poco, dato che era molto pi influente il nome del raccomandante, che i risultati ottenuti nei test.
partigiano Mario Bottazzi, ospite di unassemblea organizzata al Liceo Avogadro di Roma dal collettivo di sinistra, stato contestato dagli studenti di destra di Lotta Studentesca (Forza Nuova). Pap Castoro raccontaci una storia, lo striscione srotolato davanti al partigiano. La preside ha chiamato la polizia.
PORTO DI IMPERIA
INSOMMA per i magistrati non era necessario avere un curriculum dignitoso e superare i test con buoni risultati, ma per entrare nella municipalizzata bastava affidarsi alle segnalazioni dei politici. Tanto che ci sarebbero 4 curricula, dove compare il nome di un consigliere comunale del Pd, Gianfranco Zambelli. Ma anche curricula siglati Fabio Rampelli, deputato Pdl. O almeno questo ha confermato Franco Panzironi in un interrogatorio del 26 febbraio 2011. Per la procura in Ama cera una rete di amicizie e parentele pi o meno sotterranee. Come quella dello stesso genero di Panzironi, Armando Appetito: Mi venne segnalato da Bruno Frigerio (anche lui indagato, ndr) ha affermato lex ad della municipalizzata . Allepoca dei fatti credo che non avesse alcuna relazione con mia figlia anche se poi sono diventati coniugi. E poi c anche la figlia del caposcorta di Alemanno, Ilaria Marinelli,
di Pino
Corrias
e Sandra Rizza
uale Q ni di azienda spenderebbe 12 milioeuro per formare 500 persone in soli quattro mesi? E quale azienda spenderebbe altri 18 milioni di euro per formarne altri duemila circa? La risposta semplice: la Sicilia di Raffaele Lombardo, che in perfetta continuit clientelare con il suo predecessore, Tot Cuffaro, ha resuscitato come laraba fenice un carrozzone della formazione professionale ormai in liquidazione, il Cefop, e lo ha coperto di finanziamenti. Miracoli della campagna elettorale iniziata nellisola a suon di contributi a pioggia (oltre 286 milioni di euro in tre anni provenienti dallEuropa) per un centinaio di enti mangiasoldi gestiti da sindacati, patronati, associazioni di famiglie emigranti incaricati di formare estetiste, parrucchieri ed esperti di informatica senza alcun aggancio reale al mercato del lavoro. Lo scandalo Cefop supera per ogni immaginazione: con le casse vuote e 40 milioni di euro di debiti, lo scorso anno lente era finito in liquidazione, tanto da restare escluso dal piano formativo. Il Tribuna-
le aveva dichiarato lo stato d'insolvenza nominando tre commissari giudiziali, ma nonostante la situazione fosse compromessa dalla cattiva gestione ai primi di questanno la Regione riuscita a ripescare il Cefop, assegnandogli, per il 2011, ben 9 milioni di euro da utilizzare in quattro mesi nel 2012 per fare lavorare 500 degli 800 dipendenti e per pagare, poco, i corsisti.
FACENDO un po di conti un mese di piano formativo coster circa tre milioni di euro dice Fabrizio Russo, uno dei rappresentanti sindacali i costi di gestione peseranno per altri tre milioni. In soli quattro mesi. E visto che lappetito vien mangiando, il Cefop ormai resuscitato ha ottenuto per il 2012 altri 18 milioni di euro, spalmati in 18 corsi nelle nove province dellisola: la parte del leone la fa Palermo, che ha avuto assegnati in due corsi oltre 10 milioni di eu-
ro per formare, a partire da settembre, 950 persone. Ora i sindacati, alle prese con la tutela di 300 lavoratori rimasti fuori, si chiedono cosa c dietro il Cefop e quali interessi si nascondono attorno a uno dei pi grossi enti di formazione siciliana, vicino prima a Cuffaro e oggi a Lombardo. E in una lettera aperta i lavoratori del sindacato Snals-Confals puntano il dito contro lassessore Centorrino ed il dottore Albert (direttore dellassessorato, ndr) che hanno cosi anche raggiunto questo virtuoso risultato: sperperare dodici milioni di euro delle casse re-
gionali e mandare definitivamente sul lastrico le famiglie di circa trecento lavoratori. Ovviamente nessuno sar formato. Come potrebbe essere altrimenti in appena quattro mesi?. Sono fortunata perch non ho figli dice Daniela Drago, assunta nel 1988 e adesso senza lavoro direi loro di fuggire dallItalia. Qui tutto un muro di gomma: in assemblea ci hanno detto chiaramente di cercarci uno sponsor politico, ma io non ho alcuna voglia di barattare il mio diritto al lavoro con le mie idee. I SINDACATI minacciano esposti alla magistratura contabile e alla commissione parlamentare dindagine sulla formazione professionale, chiedendo lavvio di unindagine conoscitiva. Il caso Cefop indigna anche il Pd, che pure sostiene il governo Lombardo: Siamo davanti ai soliti metodi che garantiscono solo alcuni enti cos detti storici, ma di precisi e identificati riferimenti politici denuncia il deputato Pino Apprendi, fedelissimo dellex presidente dellAntimafia Beppe Lumia siamo stanchi di assistere a proclami sulla trasparenza di alcuni assessorati; qui cambiato poco o nulla.
MODENA
Il Cefop, vicino a Cuffaro e Lombardo, lo scorso anno aveva 40 milioni di euro di debiti
22 APRILE 2012
Passera gi bravino!
Non era vero che lideona non cera! Il Presidente del Consiglio non ha scoperto le sue carte prima di essere sicuro del consenso di Oltretevere e la notizia ancora pi clamorosa: il Papa ha spiegato a Mario Monti come moltiplicare i pani e i pesci! Il primo, vero, contributo concreto per fronteggiare la crisi che colpisce tanti italiani non poteva che essere un miracolo. Il Presidente Monti, molto emozionato, si subito messo al servizio dellirrazionale, anche se la sua formazione da economista lo rendeva un po goffo, almeno al confronto con il Papa che, nonostante let, ha ancora una mano da Vicario di Cristo. Tornato a Palazzo Chigi, Monti ha messo a disposizione dei ministri le nuove risorse contro la fame e la povert. Passera si dimostrato il pi voglioso di riuscire. Sembra che il Governo sia gi in grado di moltiplicare spigole e filoncini da mezzo chilo di pane sciapo. un inizio. Un ottimo inizio!
di Enrico Caria
File al botteghino per lappuntamento pi importante della stagione cinematografica: Il Tonto di Montecristo, interpretato da Umberto Bossi e gli attori della compagnia stabile Cerchio Magico. Strepitoso il Senatur nel ruolo del Tonto di Montecristo che non si accorge dei tesori che si accumulano e spariscono sotto i suoi occhi. Grandi caratterizzazioni, forse un po sopra le righe, di Belsito e Rosy Mauro. Una favola con pochi riferimenti con la realt ma che diverte fino alle lacrime e fa piangere fino al riso isterico.
La criminalit disorganizzata
una vera eccellenza lombarda
di Alessandro Robecchi
Formigoni: Mai preso un euro. Belsito: Nemmeno io, meglio i diamanti. CL aumenta gli incontri di preghiera: S, preghiamo che non ci prendano tutti!. Spunta un dossier contro Bobo Maroni che dice: una montatura schifosa!. Parlava dei suoi occhiali.
Roberto Formigoni non ricorda le sue vacanze di Capodanno a Parigi gentilmente offerte dal faccendiere Dacc. Intendete quando mi sono rovesciato lo champagne sulla giacca? Quando abbiamo
posteggiato in divieto di sosta accanto al Louvre? Quella volta che abbiamo saltato la fila al Moulin Rouge? No, non ricordo, ha dichiarato. Poi, fingendo una crisi mistica, si paragonato a Ges, a San Pancrazio martire e ha dichiarato di non aver nulla da dire alla procura di Milano:Ho gi scritto ai Corinzi la settimana scorsa. Per molti la strategia di Formigoni chiara: sta puntando tutto sullinfermit mentale, e ci sta riuscendo. Intanto, se le cifre sottratte alla sanit lombarda fossero confermate, CL sarebbe la seconda potenza economica mondiale, subito dopo la Cina. A preoccupare gli inquirenti non sono solo casi specifici, ma una tendenza evidente: la malavita, la criminalit, la corruzione si stanno spostando al Nord. Lo dimostrano, tra laltro, i cospicui traffici allinterno della Lega: oro e diamanti, ma anche diplomi, lauree e un grosso contrabbando di vocabolari per Calderoli che si difende:Non ne ho mai aperto uno!. La procura gli crede. Non basta. La criminalit disorganizzata lombarda pesca nel torbido mondo della politica. Il tesoriere della Lega Belsito, per esempio, aveva un dossier su Bobo Maroni, di cui Il Misfatto entrato in possesso. Il dossier contiene tutte le cose intelligenti compiute da Maroni mentre sedeva al ministero dellInterno e consiste in due pagine. Bianche. In compenso, il Nord non rinuncia a presentarsi come un esempio per tutti. Certo che rubiamo - dicono allunisono in CL e nella Lega - ma poi ci facciamo beccare, e questa una grande lezione morale. Proprio su questo punto verte il dibattito nelle carceri italiane: Per far funzionare unazienda non basta avere tanti soldi, servono esperienza, professionalit, impegno. A parlare un boss siciliano detenuto al 41 bis che commenta le recenti vicende lombarde e chiosa con un lapidario:Dilettanti.
II
Ecco perch lo Stato a caricarsi le spese processuali, e non i famigliari delle vittime: perch non ci sono vittime. La stagione delle stragi stata una enorme allucinazione collettiva figlia di quegli anni, non a caso anni di piombo: non piombo in senso letterale, ma piombo nel senso di pesanti, droghe pesanti. Le stragi sono datate fra il 1969 e il 1980: anni di droghe leggere ma anche sintetiche, usate con disinvoltura dalla maggior parte della popolazione allindomani del 68; popolazione - quella italiana - cattolica, quindi molto credulona e facilmente impressionabile. Questo mix di pensiero debole e droghe, ha portato a molte allucinazioni collettive: elefanti rosa, volti liquidi e deformati, ma anche banche e treni che esplodono, detonazioni in mezzo alla folla, gente morta.
III
Il Professor Manfrutino Lellerato mostra la Costituzione ritrovata: dalle correzioni a penna si pu desumere risalga allet berlusconiana. Allora, si voleva modificarla. Poi si scelsero labbandono e loblio.
"In realt," - confessa il professor Manfrutino Lellerato, a di Comunardo Pestalozzi, politologo capo dell'quipe - "eravamo alla ricerca di tracce che confermassero l'esistenza, nel secolo scorso, dei socialisti. Come sa- La Costituzione esiste. Ho potuto esaminarla attentamenpete, c' chi sostiene che non soltanto esistessero ma, ai loro te e non vi sono dubbi si tratti di un documento autentico, quasi sicuramente quello che ha regolato la vita degli Italiaprimordi, non fossero neanche ladri...". Con il procedere degli scavi, il professor Manfrutino e i ni lungo tutto il periodo arcaico. Allora, la trasformazione suoi collaboratori si sono trovati di fronte a riferimenti degli Stati nazionali in Centri Commerciali del capitalismo concordanti sull'esistenza di una "carta costituzionale". finanziario era ancora unutopia guardata con sospetto. All'inizio, pensavano si trattasse di una sorta di scheda Sembrer incredibile ma dal cittadino non veniva estratto sanitaria ma, mano mano, si sono convinti di essere sulle il massimo profitto per riversarlo nellimpresa e nella finantracce della Costituzione Italiana, il mitico corpus di leggi za. Anzi, gli venivano garantiti privilegi assurdi. che sanciva i diritti ed i doveri dei cittadini italiani e la Nellarticolo 4, per fare un esempio, si legge La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e pronatura dello Stato. Con l'avvento del liberismo, con il passaggio dal libero muove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. mercato al mercato obbligatorio, in cui esistono soltanto rapporti economici e l'unica legge necessaria quella del profitto, tutto questo sembrava appartenere soltanto alla leggenda. Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma dal suo staff trapela sconcerto: rimettere in circolazione idee cos bizzarre potrebbe indebolire lo sforzo per inculcare negli italiani i valori della partita doppia e i principi della ragioneria. Non tace la ministra Fornero: Paccata di principi inderogabili, non compatibile con lo sviluppo economico. Se non si possono con- Il momento del ritrovamento: sotto gli occhi sbalorditi trattare i diritti, crolla il degli archeologi, la leggenda si rivela storia e la Costituzione libero mercato. riemerge dalla polvere.
Quando l'hanno ripulita dalla polvere ed apparsa la scritta sul frontespizio, non riuscivano a crederci.
Allucinante! Non solo il lavoro come diritto ma come diritto che deve essere effettivo, non come imbonimento elettorale ma proprio sul serio! Non finita: articolo 9,La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione; articolo 36, Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantit e qualit del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a s e alla famiglia unesistenza libera e dignitosa; articolo 41, Liniziativa economica privata Non pu svolgersi in contrasto con l'utilit sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libert, alla dignit umana.. Praticamente, una dittatura dei diritti che renderebbe impossibile massimizzare i profitti. Il mondo non potrebbe essere cos come lo vediamo se la Costituzione valesse ancora. Si, stata fondamento della nostra storia. Ma la nostra storia, una storia finita.
Il Presidente Obama annuncia il modello Saigon per il ritiro degli Usa dallAfghanistan.
Stronzoalterysia Tremens
Dopo aver ipotizzato le pi diverse cause come spiegazione del comportamento del Ministro del Lavoro, con il feroce scontro tra chi riteneva determinante l'influenza dell'ambiente e del vissuto e chi, invece, optava per un'origine genetica impressa fin nei tratti somatici, il mistero stato risolto da un biologo. Analizzando un capello della Fornero, che la ministra si era strappato perch fuori posto, ha identificato il terribile batterio Stronzoalterysia Tremens, responsabile di una sindrome che costringe lammalato a pronunciare una frase sgradevole o arrogante o offensiva o sprezzante almeno una volta al giorno. Lo sforzo di concepire qualcosa di universalmente sgradevole h24 produce un segno tipico: quella ruga, cos profonda da sembrare una coltellata, che possiamo notare sulla fronte di Elsa Fornero. Il pianto, invece, sarebbe soltanto un effetto meccanico: serrando labbra e setto nasale nella concentrazione che precede una frase malefica, le ghiandole lacrimali vengono spremute e rilasciano il loro contenuto. Per ora, non esistono cure per linfezione da Stronzoalterysia. Un anziano medico, che ha trattato un caso simile in giovinezza, ha dichiarato di aver guarito un paziente a colpi di vaffanculo, ma si tratta di una terapia non testata clinicamente. Una soluzione estrema ed arrischiata. Ma, per ora, per la ministra potrebbe essere lunica speranza.
DRAMMATICA DIAGNOSI
stato il microscopio elettronico a chiarire l'enigma che attanaglia gli italiani: perch la Fornero fa cos?
di Enrico Caria
Se il buongiorno si vede dal mattino, la nuova Lega Ovest si vede dal simbolo: triglie alla livornese, carciofo romanesco, pizza napoletana... ma che sto magnamagna? E Disegni che si propone come Segretario ne vogliamo parlare? Attacca Grillo, attacca Celentano, attacca la Guzzanti... e poi? Eccolo l: lennesimo satiro che cavalca lantipolitica per il proprio tornaconto. Ma Amalfi dice no! Amalfi dice mo basta mo! Basta con le cialtronerie quando in ballo c il sacrosanto diritto allautodeterminazione dei popoli! Perch chiavatavill dentro alle chiocche: qua senza Amalfi non esiste Lega Ovest, non esiste Patria Tirrenia e a dirla tutta, oggi come oggi non ci fosse manco il Mar Tirreno, al massimo un mare dallimpronunciabile nome arabo. Perch nel IX secolo, quando il Mare Nostrum era ormai Mare Lorum gi da qualche secolo, e alla vista della prima goletta di pirati arabi a Roma, Genova e Pizzo Calabro si cacavano sotto nelle mutande, noi amalfitani abbiamo fondato la prima Repubblica Marinara del mondo e liberati navigazione e commercio nel Mediterraneo, creato basi mercantili in Africa e Medio Oriente, scritto il moderno codice di diritto navale e inventato la bussola che pure oggi quando uno se la perde gli devono mettere una camicia di forza! Insomma se non era per noi altro che triglie, pizze e carciofi... caprone, datteri e latte di cammella! E come ci ringraziano? Il 4 agosto del 1135 quei porci dei pisani, invidiosi fino al midollo, al soldo di quel maiale di Papa Innocenzo II, penetrano col tradimento nella nostra ospitale ed ingenua Amalfi, la mettono a ferro e fuoco e fine della storia! Ma nuie nun cio scurdamm! Lurida Pisa, Amalfi ancor t invisa/ su Pisa vigliacca Amalfi fa la cacca/ Pisa spergiura, Amalfi ti sincula! Disegni chiaro il concetto? O noi o loro!
COMUNIONE VIETATA A UN DISABILE, MESSA PER I SUICIDI A CORRENTE ALTERNATA. I PRETI HANNO PERSO LA BUSSOLA
Saviano fazista
ancora unaltra lista?
A maggio, su La7, comincer il nuovo programma di Fazio e Saviano. Quello che non ho
sar lideale prosecuzione di Vieni via con me, rispetto al quale presenter molte novit, come ad esempio il nuovo simbolino del canale in basso sulla destra. Ruffini, dunque, punter su una fascia dascolto solida come quella dei camorristi: telespettatori ideali, dato che hanno il pregio di essere agli arresti domiciliari. Nel 2010, gi alcuni dirigenti Rai criticarono la scelta della televisione pubblica di non proseguire Vieni via con me, visto lenorme successo che la lettura di elenchi di cose scontate e retoriche aveva riscosso. Nel nuovo programma dovrebbero essere ripresi i consueti temi: camorra, mafia, elenco dei modi in cui si salvano gli ascolti di una rete che affonda, elenco delle angolazioni da cui Saviano preferisce essere inquadrato. Sebbene sia spesso presente sui giornali, Saviano in televisione non compare molto, soprattutto per il fatto che mettergli tutta la scorta in camerino rende ben presto laria irrespirabile. Lultima volta che andato in tv stato per partecipare a Le invasioni barbariche di Daria Bignardi. Il suo intervento fu un tale flop in termini di ascolto che la Bignardi il giorno dopo si iscrisse ai Casalesi. Ma Saviano ora ha deciso di tornare sul piccolo schermo, sebbene abbia ricevuto gi diverse intimidazioni (fra cui la testa mozzata di un telegatto fra le lenzuola). Con la nuova trasmissione, spera di bissare il successo di Vieni Via con me. Che poi, la gente ormai guarda Saviano un po per lo stesso motivo per cui guarda la Formula Uno: aspetta che ci scappi lincidente. Ad esempio Saviano che viene avvelenato in diretta, un sicario che sale sul palco camuffato da Serena Dandini o Fabio Fazio che riesce a non fare un complimento a qualcuno. Se poi qualcuno abbatter il sicario beh se la sar cercata. La prossima volta impara a far credere di essere la Dandini.
Canta anche tu col simpatico Max! Ogni settimana un brano reinventato dal bravo fantasista da cantare intorno al fuoco. E con gli accordi!
Sulle note di MONTAGNE VERDI (M. BELLA)
SOL RE MIm SIm SOL RE LA RE Mi ricordo Carfagne verdi MIm7 e le corse di una Brambilla col Cicchitto mio pi sincero RE un La Russa dal muso nero. SOL LA RE Poi un giorno cambiato il trend SOL SI MIm Silvio, Umberto e Pierluigi SI7 MIm7 scomparivano piano piano LA7 RE esultando gli dissi addio. SOL LA RE Quanto vorrei levarmi il mutuo SOLSI MIm per pagare il mio bilocale SI7 MIm7 io tra un p vado a dorm in una aiuola LA7 RE quanto vorrei esser come Scajola SOL RE MIm SIm Il mio destino di stare accanto a un tecnico SOL RE MIm SIm con lui vicino la benzina aumenter SOL RE LA e con le pezze al culo torner. RE Mi ricordo le Fiamme Gialle MIm7 con Lavitola che ritornato... sta vuotando il sacco gli fanno il mazzo RE tanto poi non succede un cazzo. SOL LA RE Nella nebbia tutti i servizi SOL SI MIm tanto sempre la stessa storia SI7 MIm7 c una casta a cui pagmo i vizi LA7 RE e noi qu co un piatto de cicoria. SOL LA RE Io rimpiango Forlani e Andreotti SOL SI MIm io rimpiango la vecchia scuola SI7 MIm7 co sta nuova classe dirigente LA7 RE affondiamo in una bagnarola SOL LA RE La la la la, la Bce SOL SI MIm la la la la, ci mangiano in tre SI7 MIm7 la la la la, cost Btp LA7 RE la la la la, ci puoi pure mor SOL RE MIm SIm Il mio destino di avere un grosso spread SOL RE MIm SIm con Mario vicino pi risparmi non avr SOL RE LA e un disgraziato io sar. SOL RE Rimango al verde MIm LA7 RE massacrato da st Bot
di Max Paiella
E P R O V A T! C I VOI!
Invecchiamo e diventiamo pi buoni: questa volta, le battute erano moscine ma il premio lo diamo lo stesso. Loriginale va ad Andrea Cusato. Per la prossima volta, una bella vignetta di Tauro. Siatene allaltezza, tirate fuori il lampo di genio. Provateci, provateci, provateci.
Potevi incontrarlo per caso: da oggi, lo puoi acquistare nei migliori negozi
LALBUM DELLE FIGURacce LALBUM DELLE FIGURacce effediemme effediemme effediemme effediemme
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PAOLO IANNELLI
Il primario al Cardarelli di Napoli intercettato al telefono chiede di liberare un posto letto: "Cacciane una, ho un'amica da operare".
(http://napoli.repubblica.it 7 marzo 2012)
radio2.rai.it
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"La ricetta per guarire dalla vaginite: secondo la dottoressa Mereu, che un medico chirurgo, per risolvere efficacemente la malattia sarebbe sufficiente inserire in vagina una medaglietta raffigurante la Madonna e recarsi poi a messa". (Il giornale di Vicenza, 16 febbraio 2012)
Scarica il Podcast su
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In coma dopo un trauma cranico, legata alla barella con delle lenzuola per evitare cadute e senza nutrizione da quattro giorni. la condizione in cui i senatori Marino e Gramazio hanno trovato una signora di 59 anni al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma. (roma.corriere.it, 20 febbraio 2012)
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CLAUDIO LOTITO
"La Corte d'Appello di Milano ha ridotto la condanna da 2 anni a 18 mesi per il patron della Lazio accusato di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza per la vicenda del 2005 con al centro la compravendita dei titoli della societ".
GABRIELLA MEREU
RENATO BALDUZZI
VII
LA SORA CESIRA
Stefano Disegni in viaggio. Nello spazio di solito occupato dalla sua strip ospitiamo le opere di un artista straniero direttamente impegnato nella difesa della libert di espressione. Naturalmente, la prossima settimana ritroverete lamata strip dellamato direttore.
VIII
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ITALIE
avvero Erri De Luca ha detto cos? Gli anni di piombo un invenzione? Certo, perch non le ha prese lui le pallottole. Antonio Iosa nel suo lettino allospedale di Niguarda, a Milano. Non pu alzarsi, immobilizzato com tra flebo e cannucce. Mi sento un prigioniero politico, scherza amaro. Ernia, una nuova operazione dernia. Ha settantanove anni, Iosa, e ne aveva quarantasette quando i brigatisti della colonna Walter Alasia fecero irruzione nella sezione della Dc di Quarto Oggiaro. Era il 1 aprile del 1980. I capelli bianchi, radi tra le basette ancora folte, segnano il tempo passato. Il viso segna altro. Racconta il calvario che lo aspettava dopo quel giorno. Misero al muro lui e altri tre militanti democristiani, poi mirarono alle gambe. Cos andavano colpiti, gli urlarono in faccia, i servi di Cossiga. In realt l immigrato pugliese tutto era fuorch uomo della repressione. I terroristi erano bravissimi, per giustificare i
delitti, a diffamare le loro vittime. Iosa era stato il fondatore del circolo Perini, una delle pi importanti realt associative milanesi di periferia. Integrazione sociale, cultura, lotta alla marginalit, pace, dialogo. Luogo di incontro di amministratori e di contestatori. Molti i pugliesi e i siciliani che grazie al circolo, giunto oggi al suo cinquantesimo anniversario, riempirono di senso la loro nuova cittadinanza. Molti i giovani che poterono sentire dal vivo intellettuali, sindacalisti, sindaci, magistrati o cardinali e preti di frontiera. Da allora Iosa non ha mai smesso la sua lotta in difesa delle vittime del terrorismo, della memoria di chi non c pi, dei diritti dei familiari o dei sopravvissuti. Convegni, pubblicazioni, mostre, dibattiti, lettere ai giornali. Sempre pronto a dare una mano anche alle vittime delle stragi nere o di Stato e a quelle della mafia. Disposto a riconoscere agli ex terroristi il diritto al reinserimento, ma intransigente verso ogni rimozione; o verso ogni giustificazione o apologia mascherata del-
la lotta armata. Tanto che proprio lui, il servo di Cossiga, guid agli inizi degli anni novanta la protesta di familiari e vittime contro il Picconatore, accusato di essere pi sensibile alle ragioni dei terroristi delle varie sigle che non a quelle di chi ne aveva subito la violenza. Gli diede del servo di Curcio per quella familiarit compiaciuta verso i militanti del terrore, che lo aveva portato a fare anche da testimone di nozze a uno di loro.
PER QUESTO sgrana gli occhi incredulo quando gli raccontano dell intervista di Erri De Luca di due settimane fa a 8 e mezzo: Gli anni di piombo? Saranno stati di piombo per gli idraulici, perch ancora non c era il Pvc, ha chiosato beffardo lo scrittore, quasi a confermare la legge sciagurata che vuole i grandi intellettuali italiani particolarmente inclini a dir castronerie quando siano in ballo i drammi del paese. Non ne ha parlato nessuno, di quel passaggio cinico, perch anche il paese dorme pi che mai il sonno della ragione. Si vergo-
gni, riesce a dire Iosa a stento. Per poi distillare poche parole in pi: Certo, perch a lui non hanno sparato, e nemmeno hanno ammazzato suo fratello o suo figlio o un suo genitore. Queste persone non hanno rispetto. Lo vogliono per s o per quei loro amici o compagni o conoscenti che fecero certe scelte. Ma lo negano a noi. Sento sempre dire che uccisero per nobili motivi, ma io non penso che ci siano motivi nobili per i quali si possono uccidere brave persone che non sono in guerra con nessuno. Per me,
Certo a lui non hanno sparato e nemmeno ammazzato suo fratello o un genitore
sembra dire, sono stati anni di piombo sul serio; e non facevo lidraulico. Non si arresa certo da allora la sua attivit sociale, perch il Perini ha continuato a macinare dibattiti e iniziative, compresa quella - una vera sfida- del cinema in periferia. Non si fermato il suo impegno per una societ solidale. Ma nel frattempo ha tenuto un conto molto particolare, chiamiamolo il conto dellidraulico. Si segnato il numero degli interventi chirurgici che ha dovuto subire per aiutare la sua capacit di deambulare (ormai in queste cose parla come un medico...) dopo la gambizzazione. Sono trentaquattro, trentaquattro interventi, alcuni pi pesanti altri pi leggeri. Spesso stata colpa delle complicazioni, che fanno nascere patologie complesse. Anche adesso, per esempio, mi hanno operato dernia. Non mi sento di dire che sia per la ferita alla gamba, per ogni volta il medico che interviene nota delle anomalie e io allora devo spiegare mi hanno sparato alla gamba tanti anni fa.... Non riuscito, invece, a tenere il conto esatto
delle visite specialistiche. Quelle sono oltre quota centoventi, ma pi preciso non posso essere. ORA, ALLA SOGLIA degli ottanta, ha una preoccupazione quasi ossessiva: che la memoria di quegli anni non venga pi difesa. Per questo da tempo ha quasi passato la staffetta a un giovane. A un trentenne. Si chiama Giorgio Bazzega. Suo padre era maresciallo della Digos e venne ucciso proprio da Walter Alasia a Sesto San Giovanni nel 1976. Iosa se lo coltiva, lo presenta in pubblico come una specie di figlio-erede. E in questi giorni ha invitato, dal suo lettino di Niguarda, anche se sono qui in croce, a partecipare allintitolazione del parco Teramo a Milano alla memoria di Andrea Campagna. Poliziotto, figlio di immigrati calabresi, ucciso il 19 aprile del 78 davanti al portone di casa della fidanzata. Tra gli assassini, secondo la legge italiana, Cesare Battisti. Perseguitato politico per la legge brasiliana, con lettera di garanzia, pensa te la storia, di Francesco Cossiga.
firmare senza D eveorecchie lassegno preso rompere i coglioni. Va per le e deve onorare quanto deve. Siamo tra il maggio e il luglio 2009 quando il Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro intercetta queste parole che trasmette ai magistrati con una dettagliata informativa: questa volta un ufficiale dei Carabinieri che, per riscuotere un credito, sta usando il metodo mafioso. Anzi: manda dal creditore direttamente un uomo della ndrangheta, spingendolo a prenderlo per le orecchie e a fargli firmare lassegno senza rompere i coglioni. E in questo modo sottolinea il Gico il debitore Giovanni Lucente si convince che lazione intimidatoria giunge direttamente dalla ndrangheta e la sua capacit di reazione, per la comprensibile paura, viene completamente annullata. Invece lazione intimidatoria, stando agli atti dindagine, partiva da un uomo dello Stato: parliamo di Enrico Maria Grazioli, maggiore dellArma ora in servizio allInterpol, indagato a Catanzaro per tentata estorsione con laggravante del metodo mafioso. Nello stesso fascicolo, in concorso con Grazio-
li, accusato Nicola Arena, esponente dellomonima famiglia di Isola Capo Rizzuto: a lui che lufficiale dei Carabinieri aveva chiesto dintervenire per riscuotere il pagamento del debito. gi grave che una delle pi potenti cosche di ndrangheta abbia rapporti con un ufficiale dellArma ma se poi, come in questo caso, lo Stato veste i panni della mafia, in una regione come la Calabria, la vicenda davvero inquietante.
L8 GIUGNO quando Grazioli chiama Nicola Arena per spiegargli che il messaggio non stato recepito e i suoi amici non intendono essere presi in giro: chiede un intervento per chiudere la partita, perch Lucente va preso per le orecchie e bisogna costringerlo a onorare quanto deve. Il 27 luglio 2009 Grazioli richiama Nicola Arena e discutono del debito di Lucente. E arrivano a questa conclusione: se non vuole pagare, attraverso un amico di Nicola, bisogna fargli firmare un assegno. I fatti risalgono al 2009 ma lindagine nonostante riguardi un episodio cos grave andata avanti a singhiozzi: ora finalmente nelle mani del procuratore aggiunto di Catanzaro, Francesco Borrelli,
(FOTO LAPRESSE)
Catanzaro: ufficiale dei carabinieri indagato per tentata estorsione Usava uomini della ndrangheta
che gli ha dato un nuovo impulso. Iniziata dal pm Pierpaolo Bruni, lindagine fu richiesta da due pm della dda di Catanzaro, Salvatore Curcio e Paolo Petrolo: nellagosto 2010, la procura generale risolse il contrasto di competenza, sottraendo il fascicolo a Bruni e destinandolo ai due pm antimafia. Dopo aver richiesto il fascicolo, per, il pm Curcio ha deciso di astenersi. Grazioli che aspirava a un posto nei servizi segreti - ora allEuropol. E non la prima volta che viene coinvolto in unindagine giudiziaria. Nel 2009 fu indagato per violazione del segreto istruttorio dal pm di crotone Pierpaolo Bruni. Peraltro si scopr che era anche in contatto con lex direttore della security Wind, Salvatore Cirafici, dal quale aveva ricevuto una scheda poter conversare tranquillamente e senza timore di essere intercettati. Ed durante gli interrogatori dinanzi a Bruni che Grazioli, per la prima volta, accenna a un debito di Lucente: Mi permisi dice il 30 ottobre 2009 - di fare una richiesta al Cavarretta (Anselmo, imprenditore di Isola Capo Rizzuto, coinvolto in altre indagini, ndr) ovvero di intervenire con sue amicizie o personalmente () nei confronti di Lucente, un imprenditore edile di Crotone, che aveva un debito(...) nei confronti del mio amico, Danilo Silipo di circa 50mila euro. Non sono a conoscenza se poi () abbiano fatto quanto chiestogli, n tantomeno se il Silipo sia stato o meno pagato. Nel frattempo, per, il Gico laveva gi intercettato mentre, proprio per il pagamento di quel debito invece di Cavarretta, parlava con un uomo della ndrangheta. E cos, allindagine per violazione del segreto dufficio, ora si aggiunge quella di tentata estorsione con laggravante mafiosa.
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AL VOTO AL VOTO
Sudan Obama: Fermate subito il conflitto
Barack Obama ha inviato un videomessaggio ai popoli del Sudan e del Sud Sudan per chiedere di fermare unescalation militare che rischia di portare alla guerra. Sappiamo cosa deve accadere, il governo del Sudan deve fermare le sue azioni militari, compresi i bombardamenti aerei, allo stesso modo il Sud Sudan interrompa il sostegno ai gruppi armati. (FOTO ANSA)
Marsilli
Parigi
cos stasera, salvo terremoti carsici e inattesi, il capo dello Stato francese sar messo al suo posto: dietro il socialista Franois Hollande, a quattro o cinque ruote di distanza. Laritmetica, se i sondaggi dicono il vero, appare impietosa: per un Sarkozy in seconda posizione, fermo attorno al 25 per cento dei suffragi, sar impresa epica rimontare e vincere al secondo turno. Tra due settimane non avr pi riserve alle quali attingere, se non parte dei voti lepenisti e parte di quelli centristi. Invece Hollande potr contare, oltre che sui centristi ai quali Sarkozy fa venire lorticaria, su un bel riporto di voti da sinistra, a cominciare da quelli di Jean Luc Mlenchon e del suo Front de Gauche, che gli ultimi sondaggi davano al 14/15 per cento.
al seggio per buttar fuori Sarkozy e la sua combriccola. Ecco che il socialista Hollande, questa sera, potrebbe avere in tasca un consenso virtuale che ruota attorno al 45 per cento, mentre laltro arriverebbe, ansimante, forse al 40 per cento. Per la sinistra francese, globalmente intesa, sono percentuali che non si percepivano dal 1981, quando Mitterrand port la rosa nel pugno al governo del Paese. Questo spiega anche la convergenza di tutti i sondaggi in vista del secondo turno: almeno il 54 per cento per Hol-
anni fa, il riposo del guerriero a bordo dello yacht dellamico Vincent Bollor. Galeotti furono i rolex, gli amici della jet society parigina, quello stile che venne battezzato bling-bling. Galeotte furono le esenzioni fiscali ai pi abbienti, le parole sprezzanti rivolte alla plebe: Levati di torno, coglione. GALEOTTO fu soprattutto lo sgarbo nei confronti della funzione presidenziale, che per i francesi figlia di unelezione ma si nutre di unanima monarchica. Il re devessere altero nella solitudine del potere, Sarkozy stato un monellaccio rumoroso e maleducato. Ma galeotta stata anche la testarda rotta politica tenuta da cinque anni: fare a gara con il Fronte nazionale a chi pi tartassa gli immigrati, legali e non, a chi evoca di pi lislam e i suoi esoterici pericoli. A Sarkozy era andata bene nel 2007, adesso basta: da ministro degli Interni o da presidente della Repubblica, sono dieci anni che agita gli stessi spettri. Risultato: il Fronte nazionale sempre l, anzi pare tornato ai fasti del 2002, quando Jean Marie Le Pen si gioc la finale con Jacques Chirac, e la sinistra rimase alla finestra, traumatizzata e orfana di Lionel Jospin. Gli errori degli inizi e le coazioni a ripetere gli son rimasti incollati, al presidente Sarkozy. Hanno forgiato la sua immagine, e di conseguenza nutrito lantisarkozysmo. Che ha messo
radici troppo larghe e profonde per sparire dincanto, il tempo di unelezione. Si detto e scritto che la campagna elettorale ha volato basso, che si parlato pi della carne halal e della patente a punti che della crisi economica. vero, la crisi stata costantemente evocata ma non analizzata e soprattutto nessuno ha osato preconizzare le modalit e i prossimi tempi duri e austeri, che dovranno necessariamente arrivare anche per la spesa pubblica pi alta dEuropa. Ma c stata unaltra cosa che ha accomunato tutti i candidati,
NON CHE a Mlenchon e ai suoi piaccia il socialdemocratico Hollande, ingenerosamente battezzato capitano di pedal, altroch presidente. Ma la loro conclamata priorit di sloggiare Sarkozy dallEliseo, e se il grimaldello per farlo si chiama Hollande, ebbene, si voti Hollande: Aux urnes, citoyens!. Lo dice persino loperaio operaista marxista leninista Philippe Poutou, che non vede lora di tornare in fabbrica: Sar l gi il 2 maggio, e il 6
Il direttore di Le Monde: I candidati hanno animato la campagna con uno sgradevole antieuropeismo
dando vita ad una specie di colonna sonora di tutti i meeting: latteggiamento verso lEuropa. Ha scritto il direttore di Le Monde, Erik Izraelewicz: La musichetta anti-europea che ha animato tutta la campagna ci stata particolarmente sgradevole. A noi pare che ne sia uscita una Francia rimpicciolita: neanche Franois Hollande, che pur si form alla scuola di Jacques Delors, ha fornito una visione europea, davvenire del suo progetto. Quanto a Sarkozy, ha evocato lUnione solo in quanto ombrello protettore dei francesi contro le malefatte della mondializzazione. Non parliamo degli altri: per Marine Le Pen lEuropa unarmatura di cui liberarsi, per Jean Luc Mlenchon una cattedrale di burocrazia, e persino il centrista Franois Bayrou, in altre campagne vessillifero del progetto europeo, stavolta non ne ha indossato i colori, scegliendo come slogan produrre francese, comprare francese. Un ripiego generale di qua dal Reno, una Maginot degli spiriti.
che risultare N on potevaClaudelaAngeli:originalelanalisi di dal 1971 redattore capo per politica del Ca nard enchan, prestigioso settimanale satirico francese, del tutto indipendente senza finanziamenti pubblici, n pubblicit da sempre antimilitarista e anticlericale, autore di indagini su scandali politici, economici e finanziari; con le 500 mila copie vendute a ogni tiratura e il bilancio ampiamente in attivo, turba da sempre il sonno dei potenti, scrivendo quel che gli altri non scrivono, secondo il suo motto, coniato in occasione della fondazione nel 1915 a opera dei coniugi Marchal nellintento di criticare la guerra con larma dellironia, dellumorismo e della derisione, convinti delleffetto vendicativo e consolatorio del ridere. Angeli ha quindi, senza dubbio alcuno, le antenne lunghe. Il Canard chi sceglier domenica fra i candidati allEliseo? Il nostro un giornale di sinistra,
quindi vedete voi. Ritengo per che spicano questi attacchi, ma non si la campagna elettorale non sia stata di esclude che entro questanno gli grande qualit, n da parte della mag- israeliani non tentino di colpire lIgioranza attuale, n dellopposizio- ran, prima che venga in possesso delne. la sua arma nucleare. Va detto che il Per quale motivo? Paese nella paranoia anche per via Si parla e straparla di patente, del bur- della stupidit del regime iraniano qa, insomma di questioni margina- con i suoi propositi annunciati di voli Ma i problemi sono ben altri, e mi ler distruggere Israele. Quanto allAfcolpisce il silenzio, da parte di tutti, ghanistan, basti pensare che per Sarsulla politica estera: si ignorato il kozy il ritiro avverr nel 2013, per gli conflitto israelo-palestinese, nel ti- americani nel 2014 e per Hollande more di reazioni da parte degli elet- entro questanno, come se migliaia di tori e per evitare di impeLa copertina del Canard gnarsi; tutti si dicono daccordo sulla creazione di uno Stato palestinese, ma permane la questione delle colonie, e i giornalisti si guardano bene dallinterrogare i politici a questo proposito. E sul rischio di un raid israeliano sullIran ho scritto un articolo, che uscir mercoled prossimo, sulla base di un rapporto riservato del nostro Ministero della difesa: francesi, americani e altri, non au-
Lestrema destra ha fatto una propaganda intelligente con la difesa dei servizi pubblici
tonnellate di materiale bellico si potessero mettere su un aereo. La mancanza di dibattito sulla politica estera quali ripercussioni avr? Secondo i sondaggi, lastensione, ad esempio, potrebbe arrivare al 30%. Mi rincresce che non si affrontino i problemi essenziali: come abbiamo potuto lasciare la Grecia e la Spagna andare alla deriva? Con quale faccia tosta vengono ora a parlare di crescita? Dinanzi alle questioni delicate, tutti fuggono, e la disinformazione comporta inevitabilmente un ritorno indietro della democrazia. Ormai noi, cittadini, elettori o militanti dobbiamo accontentarci di quanto ci propinano la radio e la televisione, falsit il pi delle volte. Vogliamo parlare dei 15 milioni di immigrati che sarebbero giunti in Francia, secondo Marine Le Pen?
Potrebbe arrivare lei, come nel 2002 suo padre Jean Marie, al secondo turno? Lo ritenevo impossibile fino a un anno fa. Credo per che ora raccoglier non pochi voti, poich giocano a suo favore tutte le debolezze sociali e psicologiche dellelettore, nonch la mancanza di cultura politica, e lei porta avanti una campagna intelligente, con la difesa dei servizi pubblici ad esempio, cosa che suo padre si guardava bene dal fare. Si d ormai per scontata la vittoria di Franois Hollande, forse pericolosamente, e lui stesso si detto preoccupato che questo porti alla dispersione e al disimpegno dellelettorato. Hollande auspica un voto utile poich teme un elettorato troppo convinto della sua vittoria, e che dunque non lo voter al primo turno. Ricordo la lezione del 2002, quando, sicuri della vittoria di Jospin, alcuni e ne conosco non pochi non si recarono alle urne, ripromettendosi di andare al secondo turno. Trionf Le Pen, poi sconfitto da Chirac al ballottaggio.
ALTRI MONDI
Siria LOnu approva linvio di 300 osservatori
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato allunanimit una risoluzione che porta fino a 300 il numero di osservatori che saranno inviati in Siria per monitorare il cessate il fuoco previsto dal piano di pace dellinviato di Onu e Lega Araba, Kofi Annan. Ma linvio degli osservatori avverr solo se lOnu riterr sicuro per loro recarsi in Siria. (FOTO ANSA)
Gli ultimi comizi elettorali di Francois Hollande e Nicolas Sarkozy (FOTO ANSA)
L'ULTIMO SONDAGGIO
di Robert Fisk
29%
FRANOIS HOLLANDE
PARTI SOCIALISTE
25,5%
NICOLAS SARKOZY
UMP
e fosse Assad a tirare fuori 50 milioni di euro per far disputare il Gp in Siria, Ecclestone sarebbe contento di fornire una copertura politica alla brutalit del suo regime? Se il ministero degli Esteri della Gran Bretagna invita gli appassionati di automobilismo a non andare in Bahrain, allora, amici miei, non sport, politica. Che poi lo sport centri poco o nulla lo dimostrano anche le autorit del Bahrain accogliendo a braccia aperte i cronisti sportivi e rifiutando il visto agli altri giornalisti che vorrebbero raccontare al mondo cosa succede in questo minuscolo regno governato da una minoranza sotto lo stretto controllo dellArabia Saudita. Ma che ci dicono i nostri eroi dal circuito che si trova a 25 miglia da Manama, capitale del Bahrain? Jenson Button e Lewis Hamilton sono l solo per una manifestazione sportiva.
tutto lanno le autorit del Bahrain hanno fatto del loro meglio per cercare di convincerci che la repressione era giustificata da una rivolta armata). Prendiamo come esempio lIran. Questo Paese musulmano nel 2009 ha soffocato le proteste e imbavagliato lopposizione. Ora sembra tutto tranquillo e non muore pi nessuno. Vuol forse dire che se lo invitassero, Bernie Ecclestone si precipiterebbe a Teheran per organizzare un bel Gran premio di Formula1? ORA UNA IPOTESI a cui rispondere sicuramente molto pi facile. Come andrebbero le cose se il Bahrain invece di opprimere una comunit musulmana sciita che chiede la democrazia stesse opprimendo una comunit ebraica? Button, Hamilton e Ecclestone - per non parlare di quello sventato di Sebastian Vettel - griderebbero ai quattro venti che non intendono correre in un Paese del genere. E, ovviamente, farebbero bene. Come si pu affermare che si sta esagerando quando Vettel sa a meno di essere completamente estraneo alla realt di questo mondo - che lo stesso governo del Bahrain ha ammesso che nellultimo anno ci sono stati detenuti morti in carcere, casi di tortura da parte delle forze di sicurezza e cittadini uccisi in strada a colpi di arma da fuoco? Vi prego di notare che non ho fatto cenno al Sud Africa del periodo dellapartheid n ai Giochi Olimpici di Berlino strumentalizzati da Hitler, con la complicit del resto del mondo, come vetrina per esibire le meraviglie del nazismo. Il Bahrain non n il Sud Africa n la Germania nazista e chi azzarda paragoni del genere fuori di testa. SIAMO nel ventunesimo secolo e gli uomini e le donne che fanno sport a livello professionistico non possono far finta di ignorare - quando conviene - i valori morali in cui tutti diciamo di riconoscerci. Se vogliono comportarsi come gli imbecilli tutto muscoli e niente cervello di 50 anni fa dovrebbero percorrere la pista del Bahrain a bordo di unAlfa Romeo 6C, di una Triumph Roadster o di una Crosley Hotshot. Auto del passato per uomini del passato. The Independent Traduzione di Carlo Antonio Biscotto
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MARINE LE PEN
FRONT NATIONAL
Ritorniamo al franco
Tecnicamente e giuridicamente rinegozieremo i trattati e la restaurazione della nostra sovranit nazionale
MARINE LE PEN
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J. L. MLENCHON
FRONT DE GAUCHE
LA REPRESSIONE feroce della minoranza al governo nei confronti della maggioranza dei cittadini? Nulla a che vedere con noi, la cosa non ci riguarda, rispondono. E Sebastian Vettel? Penso si stia esagerando. Esagerando? La primavera araba si fatta sentire anche in Bahrain un anno fa. Gli sciiti, che costituiscono la maggioranza del Paese, chiesero un governo eletto democraticamente. La minoranza sunnita che esprime il monarca rispose con lesercito in assetto di guerra, le torture e i morti. E il campioncino senza valore Vettel - rimasta una qualche traccia di quella che una volta veniva chiamato bussola morale - se la cava con penso si stia esagerando. Che uomo da poco! Supponiamo che il regime di Assad, oltre a bombardare Homs, avesse sborsato 50 milioni di euro per ospitare una gara di Formula1. Bernie Ecclestone avrebbe cenato a Damasco e sarebbe stato pi che felice di offrire una copertura sportiva ad un regime oppressivo e sanguinario? Per lo meno si ha la sensazione che Ecclestone abbia idea di quello cha sta accadendo da quelle parti. S, lo concedo, in Bahrain non stanno massacrando la gente come fa il governo di Assad. E in Bahrain non c una rivolta armata come in Siria (anche se per
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SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out
VI TA /DA LIBRAIO
Il durolavoro di chi deve smistare quintali di best-seller, tenere docchio il budget, capire chi Justin Bieber ed evitare usi impropri del Kamasutra
decide che Gramsci non pi attuale? A febbraio lo citano al festival di San Remo e si scopre che non pu mancare. Aggiungete il girone delle presentazioni, imposte dalle case editrici, e lo stress da tessera, obbligatoria per fidelizzare il cliente (No, signora, quella per la donazione degli organi. Ma io non li voglio donare), e avrete un mestiere che ha perso la sua mitologia. Come si legge sul blog Cronache eccentriche, altro che intellettuale in giacchetta di velluto: Il libraio lunico intellettuale che per lavoro spolvera.
IL NATALE il periodo pi caotico dellanno, spiegano i librai, quello su cui tutti azienda, distributori, case editrici e rifornitori puntano per far quadrare i conti. Immancabili, scrive Buzzi, i volumi di Bruno Vespa o Forattini, lequivalente dei cinepanettoni dei Vanzina. E poi c lAllevi natalizio, la vera storia dellultima miss maglietta bagnata, lultimo Odifreddi, che ormai scrive un libro a settimana. Sappiamo tutto su Dio grazie a Mancuso e andiamo a Roma, Parigi o Londra con Ges e Augias. LA CLASSIFICA (DEI RIFIUTI) Dal preservativo usato, al sacchetto di Mc Donalds (con bibita annessa), dalla cacca di cane e, forse, umana. Nella sua breve carriera, Buzzi rivela di aver trovato di tutto: Al primo posto si piazzano gli scontrini, al secondo i fazzoletti di carta usati, al terzo le cicche, al quarto la plastica che ricopre i libri. Mi considero una specie di Edward mani di forbice che ha, al posto delle forbici, degli Swiffer. GIOVANI&LIBRI Dimenticate lultimo rapporto Istat e Censis sui giovani e la lettura. Qualche giornata in librerie sar pi istruttiva sul tema. Devo passare continuamente dalle sale per assicurarmi che non stiano fumando, per dire loro di non mettere i piedi contro il muro, di non coricarsi sui libri, si smetterla di toccarsi con il Kamasutra in mano. Se i ragazzi non leggono, le ragazze chiedono libri di canfica piazzare in evidenza i titoli ad alta vendibilit, cio gli scrittori che hanno venduto bene il primo romanzo o quelli su cui gli editori puntano. Come in supermercato tu entri e trovi pile di costolette dagnello e cascate di prosciutto quando magari ti serve solo una salvietta. Il sistema gestionale delle librerie, spiega Buzzi, ordina automaticamente i titoli altovendenti una volta che sono scesi sotto una certa quantit. Una macchina perfetta? Non proprio. Spesso le pile di libri che noi spingiamo vanno in resa nella stessa quantit in cui sono arrivate. Segue telefonatina dallalto che ti dice che il libro non ha venduto bene perch non lo hai posizionata bene, quando magari lhai messo persino nel bagno dei clienti. PRECARIET Se prima eravamo in cinque per fare 10 scontrini, adesso siamo in 4 per fare 10 scontrini. Se prima eravamo in quattro per fare 10 scontrini adesso siamo in 3 per fare 10 scontrini. Se prima eravamo in tre per fare 10 scontrini, adesso siamo in 2 per fare 10 scontrini. IL SOGNO DEL LIBRAIO Poter dire allaltoparlante, in chiusura della libreria: Vi informo che se entro cinque secondi non siete fuori dalla libreria libero i cani. Oppure: Attenzione Fabio Volo appena entrato in libreria, se non ve ne andate subito cercher di fare il simpatico con voi.
cusi, lei un commesso?. Avverto un brivido lungo la schiena, sono paralizzato, sembro la sorella brutta di Chucky, la bambola assassina. Perch, con rispetto dei commessi, io non sono un commesso. Lui Marino Buzzi, libraio bolognese. Sulle disavventure del mestiere tiene lesilarante blog Cronache dalla libreria, e poi ci ha scritto un libro dal titolo eloquente: Un altro besteller e siamo rovinati (Mursia editore). Non lunico, in rete, a tenere un blog dagli scaffali. Forse perch scrivere lunico modo per reggere lo stress da domanda assurda (Scusi, ha Gomorrea di Savino?), da insensata richiesta di consiglio, (Cosa posso comprare a qualcuno cui piace Severgnini? Provi con Kafka la stessa cosa). Soprattutto da fatica fisica. Se la stupidit dei clienti e lacido lattico ci sono sempre stati, oggi fare il libraio ancora pi difficile. Anzi, purtroppo, pi semplice: Quando ho iniziato, spiega Buzzi, il nostro ruolo era preminente. Si decidevano i libri e le quantit, le proposte per le vetrine, i posizionamenti. Oggi il tutto rimandato ad accordi commerciali fra le sedi e le case editrici. E poi, naturalmente, c la tv: Se ci viene segnalato che un autore sar ospite di Fazio, rinforziamo immediatamente lordine. A settembre si
A settembre Gramsci non pi attuale, poi lo citano al festival di San Remo e si scopre che non pu mancare
tanti gi sconosciuti ad un trentacinquenne. Ma Justin Bieber chi ? Il figlio segreto di Cristina DAvena?. LINCUBO BUDGET Il vero thriller che non manca mai in libreria quello del budget, lelemento alieno pronto a divorarti lo stomaco. Ti svegli la mattina e chiedi: raggiunger il budget? Guardi, ora dopo ora, gli incassi della giornata per capire se ti stai avvicinando a quanto richiesto dallazienda, vai nel panico se comincia a nevicare, piove-
Illustrazione di Doriano
re, grandinare, ti scagli contro i vigili se vedi che transennano la via. AVANTI IL BESTSELLER Massificare gli altovendenti!, ecco limperativo morale del libraio. Tradotto in soldoni, signi-
Un tempo decidevamo i libri, oggi tutto rimandato ad accordi con le case editrici
e due Italie, quella L del sud, sembranodel nord e quella divise anche dal Record Store Day del 21 aprile, che nel mondo ha coinvolto migliaia di negozi, centinaia di artisti ed etichette discografiche, con le uscite in edizione limitata. La giornata che celebra i negozi di dischi indipendenti e che auspica un ritorno allascolto della musica meno distratto e massificato magari recuperando il vinile sembra funzionare da Roma in su e sparire nel nulla nel meridione. Attraversare lItalia in occasione dellevento, ideato in America nel 2007 e in breve tempo
diventato un cult internazionale, offre una lezione sullo stato del paese e della sua cultura. La sterminata provincia del profondo nord la pi vivace, con la Casa del Disco di Varese che per loccasione organizza DJ set di storia del rock in Piazza del Podest, fa suonare gruppi locali allinterno del negozio e avvicina i passanti informandoli sulla manifestazione. Risultato: negozio pieno, dischi esauriti e grande festa.
ALLOMBRA della madunina al Record Store Day si aderisce, i dischi si ordinano; ma in fondo, di sabato pomeriggio, nella ressa in Piazza Duomo,
a chi importa se uno entra per lultimo di Madonna o per il remix da collezione degli Arcade Fire? I dischi pubblicati per levento, comunque, vanno a ruba. Si tratta di pubblicazioni divise in tre categorie: i dischi pi rari, messi in vendita in pochissime copie solo nei negozi che partecipano allevento; quelli di tiratura maggiore, ma sempre esclusivi, e infine quelli che dopo quattro-sei settimane saranno venduti anche altrove (grandi catene e e-commerce). Ma ordini dieci copie e ne arrivano due spiega, laconico e polemico, Eugenio di Doctor Music a Roma, che dalla capitale fa il proprio punto sulla giornata: I collezionisti, che di solito comprano su Internet, cercano di approfittare dellevento per pagare poco un disco che diventer un pezzo pregiato, ma io
preferisco chi compra i dischi tutto lanno, non chi si fa vivo solo per il Record Store Day. Roma un po lo spartiacque. LA GENTE si muove, ma solo perch fa fico, domani sar tutto come prima: si torner a scaricare mp3 a tutta birra. Si scende al sud e la festa finita. A Napoli partecipano pochissimi negozi, a Bari una giornata come tutte le altre, di feste e celebrazioni neanche lombra. Un dato positivo linteresse per le edizioni speciali degli artisti italiani, sia quelle delle major (Litfiba, Marlene Kuntz), sia quelle delle etichette indipendenti: sono sparite in poche minuti le copie dei Cani, degli Zen Circus e il divertentissimo box set dei Calibro 35, che hanno chiuso i loro quattro album in un cofanetto di vinili a forma di contenitore di pizza. Il mercato discografico? Come lItalia: morto a met.
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SECONDO TEMPO
TELE COMANDO
TG PAPI
SALISCENDI
Figurine in sfilata
di Paolo Ojetti
uneuro lora, se va bene. Il sospetto che qualcuno stia prendendo in giro qualcun altro. Luciano Ghelfi ha firmato la giornata della Lega. Maroni trionfa, i ladri gi sono perdonati.
di Carlo
un P er anni, pi realistilidiforre despota, a Mediaset hanno pensato che n mazione fosse soltanto un intralcio. Una buca scavata allinterno di un palinsesto che poteva causare danni e infortuni diplomatici con il proprietario-politico. A volte meglio non fare informazione che introiettare censure. Quello che non si vede pi utile di quello che si vede seppur in maniera distorta. Adesso che il Cavaliere disperso a fare carit a quelle ragazze che ospitava in villa per cene eleganti e impeccabili, spifferi (naturali) riprendono a riempire la stanza: ossigeno per unazienda, notizie. E cos Tgcom24, il canale che trasmette telegiornali in diretta per 18 ore, la dimostrazione che Mediaset pu raccontare anche i giorni normali di italiani normali (e scandali ordinari) senza confondere i telespettatori con tacchi a spillo, veline seminude e salotti insopportabili oppure fare concorrenza a Bruno Vespa con i plastici di Avetrana e la cronaca nera. Il direttore Mario Giordano
sempre Alfano, in coda Vendola (deve avere almeno starnutito, se no niente). Unica notizia, Maroni. Bossi lha nominato il bene della Lega. Hanno finito i diamanti.
nel vizio del rullo, cio una serie incontrollabile e stancante di notizie di agenzia sparate a ripetizione oppure collegamenti a raffica con linviato immobile davanti palazzo Chigi o Montecitorio. La qualit di un telegiornale non si misura col numero di voci e di parole, ma con la capacit di spiegare un evento, che sia una rapina in farmacia o un decreto legge. E il Tgcom24 viaggia a buon ritmo perch alterna, in uno spazio massimo di mezzora, i fatti di giornata con le interviste o il dibattito. Anche il telegiornale di Giordano, per, soffre le notizie che invecchiano in fretta e non riesce, a lavori in corso, a eliminare il superfluo per proteggere la sostanza. Capita di ascoltare e riascoltare lo stesso servizio per ore. Consumato il debutto e con vari aspetti migliorabili (pi organizzazione, meno improvvisazione), curioso scoprire che la televisione italiana pu reggere tre canali tematici: il nuovo Tgcom24, il frizzante Skytg24 e il ragionato Rainews. Il pubblico ha pi di una faccia, ma la notizia non ha versioni.
LA TV DI OGGI
I FILM
13.10 RUBRICA SPORTIVA Pole Position 13.30 NOTIZIARIO TG1 13.40 RUBRICA SPORTIVA Pole Position 14.00 EVENTO SPORTIVO Mondiale F1 2012 GP del Bahrain: gara (DIRETTA) 15.45 RUBRICA SPORTIVA Pole Position 16.30 NOTIZIARIO TG1 16.35 VARIET Domenica In - L'Arena 17.25 VARIET Domenica in - Cos la vita 18.50 GIOCO L'eredit 20.00 NOTIZIARIO TG1 20.35 RUBRICA SPORTIVA Rai TG Sport 5 minuti di recupero 20.40 GIOCO Affari tuoi 21.30 PRIMA TV MINISERIE Titanic - Nascita di una leggenda 23.25 ATTUALIT Speciale TG1 0.30 NOTIZIARIO TG1 Notte - Che tempo fa 13.00 NOTIZIARIO TG2 Giorno 13.30 RUBRICA TG2 Motori 13.45 VARIET SPORTIVO Quelli che aspettano 15.40 VARIET Quelli che il calcio 17.05 NOTIZIARIO TG2 L.I.S. - Meteo 2 17.10 RUBRICA SPORTIVA RaiSport Stadio Sprint 18.00 RUBRICA SPORTIVA 90 Minuto 19.35 TELEFILM Il Clown 20.30 NOTIZIARIO TG2 20.30 21.00 PRIMA TV TELEFILM N.C.I.S. 21.45 PRIMA TV TELEFILM Hawaii Five-0 22.35 RUBRICA SPORTIVA La Domenica Sportiva 1.00 NOTIZIARIO TG2 1.20 RUBRICA RELIGIOSA Sorgente di vita 1.50 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 2 12.00 NOTIZIARIO TG3 12.25 ATTUALIT TeleCamere 12.55 RUBRICA Lezioni dalla crisi 13.25 CULTURALE Il Capitale di Philippe Daverio 14.00 NOTIZIARIO TG Regione - TG3 14.30 ATTUALIT In 1/2 h 15.00 NOTIZIARIO TG3 L.I.S. 15.05 EVENTO SPORTIVO Ciclismo, Liegi-BastogneLiegi 2012 255 km (DIR.) 17.10 FILM Ipcress 19.00 NOTIZIARIO TG3 TG Regione - Meteo 20.00 VARIET Blob 20.10 ATTUALIT Che tempo che fa 21.30 ATTUALIT Report 23.30 NOTIZIARIO TG3 23.40 NOTIZIARIO TG Regione 23.45 RUBRICA Cosmo 0.45 NOTIZIARIO TG3 Meteo 3 20.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 21.00 NOTIZIARIO News lunghe da 24 21.27 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 21.30 RUBRICA Prima Serata 21.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 22.00 ATTUALIT Magaziene del giorno (REPLICA) 22.24 NOTIZIARIO Approfondimento 22.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 23.00 RUBRICA Il punto + Rassegna stampa 23.27 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 23.30 RUBRICA Il punto + Rassegna stampa 23.57 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 0.00 NOTIZIARIO News lunghe da 24 0.27 PREVISIONI DEL TEMPO Meteo 18.50 GIOCO The Money Drop 20.00 NOTIZIARIO TG5 Meteo 5 20.40 VARIET Paperissima Sprint 21.30 FILM Caldo criminale 23.30 FILM L'amore ritrovato 1.30 NOTIZIARIO TG5 Notte - Meteo 5 Notte 14.00 REAL TV Donnavventura 14.55 FILM Airport '77 17.20 TELEFILM Il tenente Colombo 18.55 NOTIZIARIO TG4 19.35 SOAP OPERA Tempesta d'amore 21.30 FILM Alexander 0.40 RUBRICA L'Italia che funziona
SC1= Cinema 1 SCH= Cinema Hits SCP= Cinema Passion SCC= Cinema Comedy SCF= Cinema Family SCM= Cinema Max
LO SPORT
SP1= Sport 1 SP2= Sport 2 SP3= Sport 3
18.30 NOTIZIARIO Studio Aperto - Meteo 19.00 RUBRICA Bau Boys 19.25 FILM Richie Rich - Il pi ricco del mondo 21.30 PRIMA TV MEDIASET FILM Daddy Sitter 23.15 PRIMA TV CARTONI ANIMATI I Griffin 0.15 RUBRICA SPORTIVA Controcampo - Linea notte
18.05 TELEFILM L'ispettore Barnaby 20.00 NOTIZIARIO TG La7 20.30 ATTUALIT In Onda 21.30 FILM Il mio grosso grasso matrimonio greco 23.30 VARIET Show Must Go Short 23.45 NOTIZIARIO TG La7 23.50 NOTIZIARIO TG La7 Sport
17.45 Una pazza giornata a New York SCF 17.55 La volpe e la bambina SCH 19.00 Striptease SCP 19.10 Dylan Dog - Il film SC1 19.15 L'acchiappadenti SCF 19.15 The Circle SCM 19.20 Scuola di Polizia SCC 19.35 La marcia dei pinguini SCH 21.00 Benvenuti al Sud SCC 21.00 Shrek 2 SCF 21.00 Innocenti bugie SCM 21.00 Beauty Shop SCP 21.10 Prima tv African Cats SC1 22.40 Holes SCF 22.45 Into the Wild SC1 22.50 Ricomincio da capo SCC 22.50 La stanza di Marvin SCP 22.55 Senza scrupoli SCM 23.35 Mean Girls SCH 0.30 Supercop SCM 0.35 Un amore a 5 stelle SCP 0.40 Pirati dei caraibi - La maleSCF dizione della prima luna
12.25 Calcio, Serie A 2011/2012 34a giornata Fiorentina - Inter (Diretta) SP1 13.25 Calcio, Premier League 11/12 35a giornata Manchester SP3 Utd - Everton (Diretta) 13.45 Tennis, ATP World Tour Masters 1000 2012 Montecarlo: SP2 finale (Diretta) 16.55 Calcio, Premier League 11/12 35a giornata Wolvs Manchester City (Diretta) SP3 20.40 Calcio, Serie A 2011/2012 Posticipo 34a giornata Juventus - Roma (Diretta) SP1 21.00 Golf, US PGA Tour 2012 Da San Antonio Valero Texas Open: 4a giornata (Diretta) SP2 21.25 Calcio, Liga 2011/2012 35a giornata Valencia - Betis SP3 Siviglia (Diretta) 2.00 Baseball, Major League 2012 Boston Red Sox - New SP2 York Yankees (Diretta)
Speciale TG1
Un fatturato che non conosce crisi: quello della criminalit organizzata.A Speciale tg1 linchiesta, la fotografia dello stato delle mafie in Italia e gli investimenti allestero. In studio con Monica Maggioni il magistrato Nicola Gratteri del tribunale di Reggio Calabria. Da Monasterace lintervista con il sindaco Maria Carmela Lanzetta che ha coraggiosamente ritirato le dimissioni dopo le intimidazioni della ndrangheta.
/ Daddy Sitter
Charlie e Dan sono amici e soci in affari da ben trentanni. Ora la loro compagnia di pubbliche relazioni sul punto di firmare un contratto di grande importanza con unazienda giapponese. Ma, a sole due settimane dalla firma, Dan riceve una sorpresa: una donna, che, circa nove anni prima, aveva sposato spinto dai fumi dellalcool, si presenta alla sua porta con due gemelli di sette anni, frutto del loro fugace amore.
Report
Loccidente vive da anni una crisi paurosa. Sono in tanti ormai che da tempo cominciano a domandarsi se possibile uscirne e soprattutto come. Senza denaro pubblico, uno stato sociale sempre pi in affanno, fabbriche che chiudono, famiglie che ormai stentano ad arrivare a fine mese. Eppure un piccolo barlume di luce si intravede. Report ha attraversato lItalia, lEuropa, Gli USA e il Sud America per trovare segnali positivi.
Rete 4 21,30
Rai 3 15,05
Rai 1 23,25
Italia 1 21,30
La7 21,30
Rai 3 21,30
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SECONDO TEMPO
PIAZZA GRANDE
Il trono vuoto della politica
di Furio Colombo
FATTI di VITA
di Silvia Truzzi
I segretario di un importante partito italiano se ne va, scompare, non si trova pi. Non mai accaduto. Non si pu dire: non troviamo pi il segretario. Bisogna sostituirlo subito. Per fortuna il segretario scomparso ha un gemello. Identico, tanto che le televisioni non noteranno. Ma un uomo profondamente diverso. Per esempio, un filosofo. E di politica, nel senso in cui si intende la parola (saperci fare) non sa niente. Comincia per forza una storia completamente diversa. il romanzo di un regista diventato scrittore, Roberto And, (Il trono vuoto, Bompiani) che ha trovato una soluzione per uscire dal peggio. Ma realt romanzesca, naturalmente. E per quanto ben scritto, non ci porta fuori dalla politica cos come la stiamo vivendo. Dice per con chiarezza che siamo arrivati a uno strano posto di blocco. Se ne esce solo con limmaginazione. Per siamo costretti a constatare che, tranne i cittadini, il senso del tempo tragico che stiamo vivendo non ha raggiunto nessuno. Ognuno tra i politici non ancora scomparsi pronto a dire che il momento difficile. Ma a tutti loro sembra sfuggire la differenza fra malessere e disperazione. Questo salto si nota se entri e esci dai dibattiti della politica. Dentro la politica non tutti sono pazzi e non tutti sono in vendita come sentite dire. Ma anche nelle circostanze migliori (che certo non sono tante) ascoltate cose giudiziose che sarebbe stato utile dire trentanni fa o forse trentanni da adesso, ma che , in tempo reale, non hanno alcun rapporto con ci che sta realmente accadendo.
cui non si ha memoria, perch chi partecipa sa benissimo di entrare in un vicolo senza uscita, un grido alto ma diretto a nessuno e senza speranza. Ora il treno della politica procede alla luce artificiale di un governo tecnico che un terzo e diverso protagonista dello strano gioco. Non ha lostinata persuasione di continuare a esistere che anima ancora la politica regolare. Non ha la disperazione dei cittadini che molto rapidamente, negli ultimi mesi, sembrano avere abbandonato ogni credo. No, il terzo protagonista ha severe misure da proporre per gli altri, non deve tormentarsi su se stesso, e sembra avere adottato la regola che le scuole
cos il finanziamento della politica, e a come si distraggono facilmente, quegli stessi angosciati cittadini, se parli, pur con seriet e competenza, di una o dellaltra nuova legge elettorale. IN QUESTO mondo diviso fra creditori e debitori, dove i creditori non danno pace e non vogliono sentire ragione, i cittadini si sentono creditori e le ragioni sembrano a loro enormi. Sbagliano? Temo di no. Ma se anche fosse, non il punto. Non c dubbio che essi sono in diritto di esigere la restituzione di ci che hanno pagato, o in danaro o in fiducia o in passione e sostegno politico. E poi un classico evento della Storia che anche
SEMBRA restare invisibile il contesto in cui alcuni si uccidono (non appare pi un isolato scatto patologico), molti promettono di non votare pi (il numero, dicono i sondaggisti, altissimo), molti si organizzano in colonne di una protesta cupa di
di medicina americane inculcano fin dallinizio ai giovani studenti: Ricordatevi che i malati non siete voi. Questo atteggiamento pu portare a un deficit di empatia, ma consente di programmare, quando necessario, cose terribili, perch limportante non l'approvazione del paziente ma lefficacia della cura. Non tutti guariscono, e il medico passa ad altro. Altrimenti incasser gratitudine, ma passer ad altro comunque. Tutto ci per dire che la morsa che si stringe intorno alla politica non si pu allentare o distrarre indicando i tecnici e le loro decisioni, come la causa di tutto. I politici devono sapere (lo avranno capito tutti ? ) che i cittadini non sono in cos ansiosa attesa di qualcosa di meglio da loro. Sono in cerca di punizione. E conta poco se sia logico o illogico. Conta poco se i cittadini non stanno attenti a quanto funzionerebbe la nuova idea appena annunciata di cambiare cos e
I partiti devono sapere che i cittadini non sono in attesa di qualcosa di meglio da loro: sono invece in cerca di punizione, e conta poco se questo atteggiamento sia logico o illogico
chi non ha pagato n in un modo n in un altro, si unisca al corteo, che non pi di protesta ma di distacco. Sta creandosi una cultura del sommerso politico che si nota poco nelle piazze. una fuga dai partiti di cui non si conosce ancora il percorso. Non si sa se si diriger verso il palazzo o no. una cultura si pu vedere dagli infiniti documenti in rete fraterna per chi la vive insieme, dalla stessa parte, e inesorabilmente scheggiata dove prima passavano i contatti con la politica. La definizione di antipolitica piccola. Ci che sta accadendo aspetta ancora la sua definizione, fra anarchia, solitudine, disperazione e rivolta. Nella vera vita non c il gemello del segretario, che sembra uguale, ma pensa e agisce in un modo che sembra folle, e cambia tutto (come sarebbe accaduto per Robert Kennedy, se non lo avessero ucciso). Lo spazio in cui dovrebbe materializzarsi il coraggio di far nascere unaltra vita pubblica, che si chiami o non si chiami politica, resta vuoto. Al momento ci sono luci artificiali e alcune gelide infermerie, contro la politica come clinica di lusso che serve solo alcuni privilegiati da centomila euro di diamanti. Il pronto soccorso a volte salva la vita, ma un luogo duro, anche scoraggiante. Il rischio vero, il rischio spaventoso che non si presenti nessuno.
iuto 42 ragazze, distrutte dalle accuse dei pm. Con questo processo la Procura ha rovinato loro la vita in quanto le ha diffamate per sempre. Hanno perso il fidanzato e forse non ne avranno pi, e nessuno le fa lavorare. Ruby una ragazza che mi ha fatto veramente tanta pena, ha raccontato una storia di vita drammatica dicendo di essere stata buttata fuori dalla famiglia perch si era convertita alla religione cattolica. Si era costruita unesistenza fantasiosa, vergognandosi della realt. Decidemmo di aiutarla per evitare che si prostituisse. Ma adesso non pi, perch ha trovato una persona perbene che lha sposata. S, le mie ospiti si sono travestite da poliziotti, da infermiere, da Babbo Natale ma facevano gare di burlesque, si allenavano tra loro. Le donne sono per loro natura esibizioniste. E se poi sono donne dello spettacolo, gli piace di montare degli spettacolini. E gli abiti da suora? Macch, erano vestiti che mi ha regalato Gheddafi. Un cadeau arrivato dalla Libia dopo che Berlusconi, come lui stesso ha raccontato, ha espresso apprezzamenti per i vestiti adocchiati negli stand che riguardavano la produzione della moda libica. Tuniche nere con pietre applicate che tracciano i seni sul petto, senza croce, pi adatte in un harem che in un convento. Milano, scene di ordinario squallore da un interno di Tribunale. Lidea di donna che viene fuori da questo patetico tentativo di difesa dellimputato Silvio Berlusconi ripugnante. Possiamo anche passare sopra allesilarante e pietosa scusa delle gare di burlesque, anche se giustamente le artiste del burlesque si sono inferocite (Scarlett Martini ha precisato che quelli di Arcore erano spettacolini infantili e volgari). Tralasciamo anche i doni del dittatore libico. Ma la cosa incredibile che nellimpresentabile vaniloquio, lanziano imputato osa ricacciare le donne in una dimensione di assoluta dipendenza, di primitiva inferiorit che nemmeno negli Anni Cinquanta era cos spudorata. Per cui le donne sono aiutate, mantenute finch non trovano una persona per bene disposta a sposarle. Ma dove vive questuomo, pieno solo di denaro e disprezzo per il prossimo? Qualcuno gli dica che votiamo, lavoriamo, che la maggior parte di noi provvede a se stessa e non ha bisogno dellaiuto di nessun uomo. Che non il matrimonio a darci cittadinanza nella societ. Le donne che gli stanno attorno non sono solo le sue sventurate ospiti (aiutate nonostante siano testimoni di un processo che lo vede imputato), ci sono anche le figlie, le deputate del suo partito, le ex ministre. Possibile che nessuna tra loro, oltre la ex moglie, abbia un sussulto dorgoglio e si ribelli a questo schiaffo, indecente e reiterato? Le donne, prosegue il monologo offensivo-difensivo, sono esibizioniste per natura: ma questo signore si ascolta quando parla? Lui, diventato celebre per le calze sulle telecamere che nascondono le rughe, lui che ha fatto dellimmagine una religione si permette di dire, generalizzando, che le donne sono esibizioniste? Non un problema politico, una banale questione di dignit: Berlusconi deve smetterla di umiliarci. Non sono la maggioranza quelle che vendono se stesse e i propri sogni. Speriamo che le tante (purtroppo) elettrici si ricordino degli insulti che con il sorriso dordinanza e una galanteria finta come i soldi del Monopoli il signore di Arcore ci riserva.
LA DONNA SECONDO B. A
er uscire dalla crisi sappiamo cosa fare: ridurre il debito, tagliare la spesa pubblica, rendere pi competitivi i lavoratori, aumentare il ruolo dei privati nell'economia. Sappiamo tutte queste cose, ma non ci chiarissimo perch le sappiamo. Anche gli economisti pi assertivi, tipo Francesco Giavazzi e Alberto Alesina sul Corriere della Sera, faticano a dimostrare che queste sono le ricette migliori. Bisogna fare cos e basta, perch lo dicono gli economisti pi autorevoli, quelli ascoltati dai mercati. Cio loro.
LUCIANO GALLINO sostiene una spiegazione sorprendente nella sua semplicit: questo genere di misure non sono neu-
tre e indiscutibilmente giuste, ma la traduzione in politica economica della Lotta di classe dopo la lotta di classe, come si intitola il nuovo libro del sociologo torinese pubblicato da Laterza (un'intervista a cura di unaltra sociologa, Paola Borgna). L'analisi di Gallino corrisponde al passo indietro che, in un museo, permette di vedere un quadro come un insieme invece che come somma di dettagli. La tesi questa: nei primi 70 anni del Novecento la lotta di classe ha portato a una ridistribuzione verso il basso delle risorse: la costruzione dei sistemi di welfare ha protetto milioni di persone dalla povert e dalle incertezze, la pressione dei sindacati ha ridotto la quantit di lavoro e ne ha migliorato la qualit, l'istruzione di massa ha permesso mobilit sociale. La classe dei lavoratori
Le misure di austerit, i sacrifici e la riduzione dei diritti imposte dalla crisi sono in realt le armi di una guerra che da ventanni sta redistribuendo risorse dal basso verso lalto, sostiene Luciano Gallino
ha vinto la battaglia. Ma la guerra continuata, iniziato un contromovimento come lo chiamava Karl Polanyi. I numeri di Gallino sono difficili da confutare: tra il 1976 e il 2006 crolla la percentuale dei redditi da lavoro sul Pil, misura di quanta parte della ricchezza nazionale finisce nelle tasche dei lavoratori. Tra il 1976 e il 2006, nei 15 Paesi pi ricchi dell'area Ocse, si passa dal 68 al 58 per cento. In Italia i redditi da lavoro scendono addirit-
tura al 53 per cento. Questo significa, ricorda Gallino, che i lavoratori dipendenti hanno perso 240 miliardi di euro all'anno. Ma pagano comunque moltissime tasse e tuttora in Italia l'aliquota pi bassa dell'Irpef (23 per cento) maggiore di quella sui proventi finanziari, passata
sostiene che se il Pil cresce tutti ci guadagnano, che rimuovere gli ostacoli alla crescita, rendere il lavoro pi flessibile e i salari pi competitivi, alla fine nell'interesse di tutti. Il filosofo John Rawls affermava nei suoi principi di giustizia che una disuguaglianza accettabile soltanto se migliora la condizione anche di chi ha meno. E Gallino dimostra che all'arricchimento di pochi, soprattutto nella finanza, ha corrisposto un impoverimento della base della piramide sociale, con la perdita della capacit di essere una classe per se (soggetto attivo, consapevole di avere interesse comuni). IL LIBRO DI GALLINO costringe a una perenne ginnastica mentale, perch a ognuno delle dimostrazioni della violenza della nuova lotta di classe al lettore scatta subito la risposta mainstream. I nostri lavori sono poco produttivi? Dobbiamo accettare meno diritti e pi flessibilit, o la disoccupazione. Sbagliato, risponde Gallino: con un minimo di coscienza dell'essere classe anche i sindacati dovrebbero porsi il problema di far aumentare i salari dei lavoratori cinesi e
nel 2012 dal 12,5 al 20 per cento. Non colpa della globalizzazione, sostiene Gallino. la lotta di classe. Perch mentre i lavoratori dipendenti diventavano pi poveri, altri si arricchivano. Una superclass globale, ma fortemente radicata anche all'interno delle singole nazioni, si appropriava di quella ricchezza sottratta ai lavoratori. La teoria (neo)liberista, che secondo Gallino una delle espressioni pi compiute della lotta di classe,
indiani, denunciando le condizioni di sfruttamento, invece che rassegnarsi a veder scendere quelli italiani o americani. C' un punto di fragilit nel libro di Gallino: l'ascesa della finanza, il trionfo del capitalismo a debito e la conseguente crisi di finanza pubblica non soltanto un prodotto di questa lotta di classe. Ma anche, per dirla sempre con termini marxisti, l'epilogo di una crisi di sovrapproduzione: i poveracci americani ricorrevano a carte di credito e mutui subprime per avere uno stile di vita che non potevano permettersi e mantenere artificiosamente alto il livello dei consumi. In Europa le finanze allegre della Grecia hanno permesso ai greci di continuare a comprare prodotti tedeschi, e cos via. La bolla della finanza, insomma, non ha contagiato l'economia reale, come sostiene Gallino, ma si fonda sulle sue debolezze.Dopo aver letto il libro di Gallino, quando si vedono Mario Monti ed Elsa Fornero accampare spiegazioni scivolose sulla necessit di ridurre le tutele al lavoro, viene da parafrasare Bill Clinton: la lotta di classe, stupido.
Twitter @stefanofeltri
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SECONDO TEMPO
MAIL
Licenziati dal Ministero del Lavoro
Spett. redazione, vorrei rivolgermi con questa lettera a Maurizio Landini come categoria, visto che per tanti di noi diventato un punto di riferimento in questi anni. Segretario, ricordi Italialavoro? lagenzia tecnica del Ministero del Lavoro, nei fatti il suo braccio operativo. Questo braccio, seppur del Ministero del Lavoro, si regge quasi esclusivamente sui collaboratori. Sui precari, insomma. Quelli che a parole si dice di voler disincentivare e quelli per i quali Italialavoro attua uno dei suoi progetti pi grossi e importanti, Welfare to Work, e finalizzato proprio alla stabilizzazione dei lavoratori. Ecco, io vengo proprio da quel progetto. A dicembre, in centinaia lazienda ci ha abbandonato. Fino a quel momento, di contratto in contratto, si riusciva a lavorare. Da dicembre non pi, e collaboratori anche storici sono rimasti fuori, senza alcuna prospettiva. Ecco, il Ministero, ovverosia Italialavoro, ha invece messo in pericolo la nostra stessa sopravvivenza. In piena recessione, ci ha completamente abbandonato. Prima, almeno, esisteva un bacino di prelazione dal quale attingere per i nuovi progetti. Ora non pi. Vorrei segnalarti inoltre, che per fare il nostro lavoro, come sede ci veniva assegnato a ognuno un Centro per lImpiego. In questi anni tanti lavoratori di quei Centri sono andati in pensione e tantissimi ne andranno nei prossimi anni. Quelli che vedevamo noi, si stanno sguarnendo sempre pi di personale e fra pochi anni non ci sar quasi pi nessuno a svolgere quel tipo di servizio. Nel frattempo, per, nessuno si sta preparando allevenienza e, come sempre, parlare di un nostro ricollocamento, visto che conosciamo gi lambiente e la materia, o comunque di riaprire in generale le assunzioni, sembra uneresia.
licenziato/abbandonato Italialavoro
BOX
A DOMANDA RISPONDO LA MARCIA MISTERIOSA
Radicali) di condividere ogni specifico punto (ce ne sono molti di pi nel loro programma e su alcuni il dibattito appassionato e continuo). Ma mi sento in buona compagnia con persone che mettono davanti a tutto, dai fatti personali alla convenienza politica, i diritti umani e civili. Anche prima di questa crisi eravamo cittadini di un mondo gelido e distratto, nel quale te la cavi se sei potente, o ti aggreghi a un partito in cerca - magari anche onesta e disperata di un aiutino. Qui l'idea, cos ostinata da rasentare l'ossessione, che ci sono alcuni diritti (che vengono sempre visti non come qualcosa che spettava a me e che mi hanno tolto, ma come qualcosa che spettava ed stato sottratto ad altri) che non tollerabile negare ad alcuni solo perch non sono abbastanza forti da garantirsi da soli. Neppure i radicali sono forti, e questa la ragione per cui non voglio trascurare il loro appello e il loro invito. Non sono forti ma non pensano che sia una buona ragione per rinunciare, non vincono (non sempre, qualche volta in modo clamoroso perch la gente all'improvviso si sveglia e vede il paesaggio con occhi normali) ma ritentano sempre da capo. Mi conviene, da cittadino, che ci sia questo filtro di mondo pulito. E come posso, cerco di prendere parte.
Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano 00193 Roma, via Valadier n. 42 lettere@ilfattoquotidiano.it
Furio Colombo
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C
aro Furio, ormai macano pochi giorni all'evento. Sar il 25 aprile. Sar la seconda volta che c' una marcia per l'Amnistia, la Giustizia, la Libert. Il giorno della Liberazione partir da Castel Sant'Angelo per raggiungere piazza San Silvestro, a Roma. La tua partecipazione pu fare la differenza per la riuscita dell'evento che vede al momento straordinarie adesioni di personalit, associazioni, sindacati, religiosi, eletti nelle istituzioni, che hanno annunciato di prendervi parte, laici, cattolici e appartenenti ad altre religioni uniti da un unico obiettivo sempre pi urgente e vitale, di interrompere la flagrante violazione dei diritti umani universali che da decenni quotidianamente consumata in Italia a causa della drammatica situazione nelle nostre carceri, per il malfunzionamento della giustizia, soffocata da dieci milioni di procedimenti penali e civili inevasi. Rita Bernardini
HO PUBBLICATO soltanto un paragrafo della lunga lettera di Rita Bernardini, ma il nome per intero dellautrice imposto dal senso politico della lettera, perch mi preme pubblicamente dire alla deputata Radicale che intendo accettare l'invito. Non si tratta (e accade spesso con i
ramente protetto da deprecabili se pur possibili soprusi. Soltanto un forte coinvolgimento dellopinione pubblica potr determinare il ripristino della collegialit dellOrgano.
Gen. Avv. Giorgio Bianco Associazione Nazionale Garanti del Contribuente
schiodino dai loro scranni e che lascino il posto ai nostri migliori giovani e che vadano loro un po allestero, a rinfrescarsi le idee.
Liviana
Capita di tutto di questi tempi, compreso che in una intervista al Fatto Quotidiano in cui io dichiaro chiaramente che nessuno pu sequestrare il pensiero di don Giussani, n io n altri, si faccia poi un titolo don Giussani avrebbe giudicato colpevole Formigoni. In vita mia non ho mai fatto il Savonarola e meno che mai il Maramaldo. Don Giussani mi ha insegnato che noi possiamo giudicare i fatti. [...] Don Giussani condannerebbe i fatti ma non la persona, perch gli uomini sono sempre pi grandi delle cose che fanno e anche dei loro peccati, e il loro cuore lo giudica soltanto Dio. Non so che giudizio avrebbe dato don Giussani su questa vicenda. So che avrebbe condannato fatti immorali, so che non avrebbe condannato la persona perch la persona la giudica soltanto Dio. Come ovvio io non ho condiviso un certo modo di fare politica di Formigoni, e per questo ho pagato un prezzo pesante. Proprio per questo mi sento libero di dire che sono personalmente vicino alluomo Formigoni e soprattutto al movimento di Comunione e Liberazione in un momento difficile.
Rocco Buttiglione vicepresidente della Camera dei deputati
I nostri errori
Ieri, sintetizzando in due righe una disavventura capitata all'on. Italo Bocchino e svelata qualche mese fa da Report, ho scritto che si fece beccare con una trans in al-
bergo e poi disse che la trans in questione gli aveva chiesto un'intervista e risultava iscritto all'Ordine dei giornalisti. Detta cos, la frase si presta a un equivoco (che Bocchino abbia trascorso del tempo in un albergo con la trans, cosa che nessuno ha mai sostenuto) e non tiene conto degli sviluppi anche giudiziari della vicenda. C' infatti un'inchiesta a Roma su una presunta trappola ai danni del deputato di Fli, per la quale indagato lo stesso personaggio gi rinviato a giudizio per aver passato ad alcuni giornali la falsa notizia di una prostituta emiliana pagata da Fini. In quell'indagine, Bocchino ha spiegato di aver incontrato la trans due volte: la prima in una piazza pugliese dopo un comizio per un'intervista davanti a molte persone; la seconda davanti a un albergo di Roma, dove il deputato aveva appena accompagnato Matt Carter, consulente per la comunicazione di Fli: fu allora che venne avvicinato dalla trans, che cenava nel ristorante di fronte, e che parl con lui per alcuni minuti. Una delle ipotesi investigative che Bocchino sia stato avvicinato per incastrarlo, come gi si era tentato di fare con Fini. Questi sono i fatti, allo stato dell'arte. Mi scuso dunque per l'imprecisione con Bocchino e con i lettori.
(m.trav.)
LA VIGNETTA
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In merito allintervista a Rocco Buttiglione comparsa ieri a pag. 2, pubblichiamo la seguente precisazione dellonorevole:
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