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JAN VERMEER

1. Introduzione
Jan Vermeer è uno dei pittori principali del Seicento olandese. La sua opera,
sebbene relativamente limitata, ha avuto un impatto significativo sull'arte
occidentale. I soggetti dei suoi dipinti sono per lo più personaggi borghesi ritratti
mentre compiono in serenità gesti ed azioni di vita quotidiana molto semplici,
inserendosi in un filone piuttosto ricorrente nell’arte olandese dell’epoca. Riscoperto
solo a metà Ottocento, è oggi considerato uno dei maestri del suo tempo per
l’innovativo utilizzo della luce nei suoi dipinti

2. Biografia

Si conoscono poche notizie della vita di Jan Vermeer, desunte soprattutto documenti
ufficiali e da commenti riportati da altri artisti. Jan Vermeer nacque nel 1632 a Delft,
nei Paesi Bassi, si narra che dedicò quasi esclusivamente la sua vita alla pittura
restando molto defilato dalla vita sociale e dagli episodi che coinvolsero la sua
famiglia. Per questo carattere schivo e per la sua dedizione all’arte, si guadagnò il
soprannome di “Sfinge di Delft”. Il padre era un commerciante di tessuti, un
mercante d’arte ed acquistò anche una locanda nella piazza principale del mercato
di Delft. Alla sua morte, le attività commerciali passarono tutte in eredità a Vermeer.
La sua famiglia era protestante, ma egli sposò una giovane ragazza cattolica,
Catherina Bolnes, molto più benestante di lui. Vermeer probabilmente si convertì al
cattolicesimo, in quanto i figli, in tutto quattordici, vennero chiamati con nomi di santi.
La sua vita familiare e le responsabilità patrimoniali influenzarono probabilmente la
produzione artistica di Vermeer, che fu costretto a dipingere per necessità finanziarie
piuttosto che per il puro piacere artistico.

3. Stile Artistico
Vermeer dipingeva i suoi quadri utilizzando una tecnica dal nome “pointille” (da non
confondersi con il successivo “puntinismo”) che consisteva nell’utilizzare il colore con
pennellate molto piccole e ravvicinate, in modo che il colore stesso risultasse quasi
trasparente. il soggetto ricorrente nelle opere di Vermeer sono persone,
principalmente donne e giovani ragazze, ritratte in ambienti domestici borghesi e
curati, intente a compiere faccende quotidiane. Ma, a ben vedere, il soggetto umano
non è assoluto protagonista del quadro: viene infatti incasellato in un’inquadratura il
cui obiettivo è rappresentare una scena naturale. Grazie alla tecnica pittorica
utilizzata, le scene dei dipinti di Vermeer, pur essendo molto semplici a livello
narrativo, risultano vibranti e piene di vita, inquadrate in un gioco di luci ed ombre in
cui la luce viene riflessa dagli oggetti e personaggi presenti nel quadro e modulata a
seconda dell’effetto che riproduce realmente in natura a contatto con materiali di
diverso tipo. Vermeer fa un uso della prospettiva molto rigoroso, in cui gli oggetti
sono ridotti al minimo e posti in oculato equilibrio nello spazio a disposizione.
4. Eredità e Influenza
Nonostante la sua produzione artistica limitata e il relativo anonimato durante la sua
vita, Vermeer ha avuto un'enorme influenza sull'arte successiva. Le sue opere sono
ammirate per la loro bellezza e per la loro capacità di catturare l'essenza della vita
quotidiana. Artisti successivi, come Édouard Manet e Vincent van Gogh, hanno tratto
ispirazione dal suo lavoro e hanno contribuito a diffondere la sua influenza nel
mondo dell'arte. Vermeer è considerato uno dei precursori del realismo e del genere
di pittura nota come "vedutismo", che si concentra sulla rappresentazione accurata
di scene di vita quotidiana.

LA LATTAIA

Descrizione

La lattaia di Vermeer è un frammento di vita reso eterno sulla tela.


Più simile a una fotografia che a un dipinto, l’opera rappresenta una stanza umile e
spoglia in cui una donna sta versando il latte in una brocca.
Sul pavimento è posato uno scaldino, sul tavolo sono disposti vari oggetti, mentre la
luce proviene dalla finestra che si intravede a sinistra.
Il soggetto di questo dipinto non è la donna ma il gesto che compie, ovvero l’atto di
versare il latte. Un’azione semplice e banale ma descritta con poesia.
Ogni dettaglio è rappresentato con precisione, sono perfetti e necessari per dare
realismo a un'azione che veniva svolta quotidianamente. La lattaia di Vermeer è un
dipinto semplice. Non ci sono eroi, divinità o grandi condottieri in questo quadro, ma
neppure una principessa da ammirare per la sua bellezza oppure una natura morta.
L’impressione che quest’opera offre è tutta racchiusa in un banale frammento di
vita e ci restituisce il sospetto che ci sia un senso più profondo da interpretare.

Il colore e l’illuminazione

L’illuminazione proviene dalla finestra che si vede chiaramente sulla parete di


sinistra. La luce colpisce la donna e la natura morta di fronte a lei in modo diretto e
mette in evidenza i volumi. Il volto della lattaia è illuminato per la sua metà sinistra
così come il corpo e le braccia. Jan Vermeer utilizza l’illuminazione per creare zone
di interesse nella sua composizione. Il tono generale del dipinto è caldo ed i colori
sono tutti parte di una gamma di marroni, gialli e ocra.
Lo spazio

La lattaia è ambientato all’interno di uno spazio domestico. Al centro del dipinto si


trova una figura femminile al lavoro. La lattaia sta versando, con una brocca, del
latte all’interno di una ciotola. Sull’umile piano di lavoro, inoltre, si trova una piccola
natura morta. Su di un cesto si vede del pane. Altro pane, poi, parzialmente
spezzato, si trova anche sul piano coperto da una tovaglia scura. Un panno spunta
dal cestino e cade in basso. Una elaborata bottiglia si intravede dietro al cesto. In
alto verso sinistra si trovano altri oggetti che descrivono l’ambiente come un grande
cesto ripieno di pagnotte e un contenitore per il latte.

Lo spazio del dipinto La lattaia di Jan Vermeer è un ambiente chiuso, una povera
stanza dove lavora la donna. A dimensionare l’ambiente è l’angolo, non visibile, ma,
suggerito dall’incontro delle due pareti con il pavimento in prossimità del tavolino. È
la luce che si riflette sulle pareti e sul pavimento a descrivere efficacemente l’angolo
tridimensionale nel quale avviene la scena. La strategia di porre il tavolino in obliquo,
crea immediatamente una dimensione in profondità. La sovrapposizione, poi, tra gli
oggetti, il tavolino e la donna contribuisce a dimensionare l’ambiente della scena.

La composizione e l’inquadratura

La composizione del dipinto è centrale e le linee diagonali del quadro si incontrano


nella zona riservata alle mani della lattaia che versano il latte. È l’interno scuro della
brocca che sembra catturare in modo ipnotico la nostra attenzione. Da qui un rivolo
di latte bianco cade verso il basso. Questo è il centro di un movimento, a cascata,
che nasce dallo sguardo della donna e si sposta, attraverso le braccia, alla brocca.
Da qui, passando attraverso il rivolo di latte, si sposta quindi in basso e poi
nuovamente verso sinistra sul cesto di pane illuminato. Questo movimento si sposta
lungo la diagonale che sale dal basso a sinistra verso l’alto a destra. La diagonale
contraria, invece, è sottolineata dagli oggetti che si trovano appesi in alto a sinistra e
dalla scatola di legno raffigurata in basso a destra in prossimità dell’angolo.

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