Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Satire
Le "Satire", in numero di 6, in esametri dattilici, per un totale di 650 versi, sono precedute da un proemio di 14
versi "coliambi". Il suo intento morale è la critica dei costumi corrotti della società del suo tempo, infatti tramite la
satira ci presenta individui deformati nel corpo e nell'anima. I "coliambi" (14 vv) hanno un vero e proprio valore
programmatico: l’autore vi sostiene che il suo intento è quello di educare moralmente i suoi lettori, polemizza
aspramente contro le mode letterarie del tempo, volte esclusivamente a scopo di piacere ed intrattenimento, e
rivendica orgogliosamente l’originalità della sua poesia e della sua ispirazione.
Molto probabilmente il poeta aveva un ben più vasto disegno, ma la morte troncò tutto. Fu così Cornuto a ritoccare
le "Satire" per l’edizione, postuma, curata da Basso, e pubblicata nel 62 d.C. I revisori provvidero – ad es. – ad
eliminare alcuni versi contenenti allusioni a Nerone apertamente ostili. Nelle sue satire Persio si pone come
maestro, che vorrebbe insegnare ma non riesce mai a trovare una situazione amichevole di equilibrio e parità con
chi lo ascolta. È il predicatore della diatriba arrabbiato e spesso volgare, lontano dall’educazione oraziana.
L’invettiva, la deprecazione del vizio e l’invito alla virtù sono i temi più caratteristici e sono tutti animati da una forte
fede stoica. Eppure spesso il maestro è deriso, privo di venerazione e non trova discepoli obbedienti. il pubblico di
Persio, come quello di Orazio, è selezionato, in quanto l'autore presuppone una cultura medio-alta. Si scorge anche
una sorta di fastidio per il volgo e la persona comune.
Stile
Persio per definire il suo stile si serve di una metafora chirurgica. A suo parere il poeta con la poesia deve radere,
defigere, revellere, vale a dire "raschiare via e incidere per asportare"
* Il suo stile è spesso volutamente sentenzioso e oscuro pur usando parole del sermo humilis grazie alla iunctura
acris, cioè l'accostamento insolito di termini per suscitare l'attenzione nel lettore. Tuttavia il suo stile non appare
affatto sciatto.
* Persio adotta nella sua satira una voce misurata ma ben definita. Queste caratteristiche rendono i testi
stilisticamente originali.
* Il suo è un realismo esasperato che mette in luce solo gli aspetti peggiori della società in cui vive, tende per certi
versi al surrealismo.
Persio e Orazio
Orazio - La sua satira assumeva come riferimento la cerchia di amici Persio- Se pur rivolte formalmente ad un
singolo destinatario sono dirette a un pubblico generico di fronte ai quali il poeta si atteggia a censore del vizio e
dei costumi Orazio- Vediamo una sorta di complicità fra autore e ascoltatore, uno poteva configurare nel testo come
destinatario implicito del proprio discorso e l’altro come compagno del poeta partecipe all’elaborazione di un
modello di vita Persio- All’ascoltatore è negata ogni vicinanza e ogni possibile identificazione, la parola del poeta
satirico si pone su di un piano diverso di comunicazione, distaccato e più in alto. Orazio- Il modo di parlare era
caratterizzato da un’indulgente comprensione per le comuni debolezze umane, quella di un maestro amichevole che
rifiuta il moralismo altezzoso Persio- È presente la forma dell’invettiva, ovvero il poeta si erge a correggere gli
uomini con un moralismo arcigno.