Sei sulla pagina 1di 2

DIDATTICA DELLA LETTERATURA E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE

(prof. Caon)

Il mediatore interlinguistico e interculturale e il facilitatore linguistico


Le analogie tra mediatori e interpreti sembrano essere piuttosto immediate da cogliere: stiamo
parlando di due esperti nella resa verbale, coinvolti in tutte quelle iniziative che promuovono uno
scambio linguistico e culturale. Sono entrambi professionisti che facilitano la comprensione tra
due o più soggetti di lingue diverse e che operano in un’ampia cornice di ambiti: dalla
comunicazione interpersonale informale a servizi molto più tecnici e professionali. Tuttavia, vi è
una sottile differenza che fa del mediatore linguistico un esperto capace di muoversi agevolmente
tra una cultura e l’altra, oltre che tra più lingue.
Il percorso di studi di un mediatore linguistico ha punti in comune con quello dell’interprete, ma si
contraddistingue per un maggiore approfondimento degli aspetti culturali.

Questa terminologia non ha ancora trovato a livello nazionale una sua collocazione precisa,
soprattutto per quanto concerne il facilitarore.

MEDIATORE LINGUISTICO (non ha compiti di didattica)


Per quanto concerne il mediatore, una figura sviluppatasi tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli
anni ’90, era dapprima inteso come una sorta di “rappresentante” degli immigrati, o insomma
della migrazione. Il suo sviluppo è chiaramente legato all’evoluzione del fenomeno della
migrazione, alla costruzione quindi di città multiculturali e alle conseguenti politiche messe in atto
per gestirle. Questo giustifica la prossimità della professione del mediatore alle altre professioni
sociali.
Il mediatore è da considerarsi un attore che interviene come intermediario interculturale con il
compito di prevenire o gestire eventuali conflitti. Affinché le persone si capiscano è talvolta
necessario tenere conto del background culturale degli interlocutori. Un mediatore, sebbene
svolga la funzione primaria di assistente linguistico, si occupa principalmente di riadattare in
qualche modo il messaggio in funzione delle differenti implicazioni interculturali. Proprio
attraverso un’interpretazione dialogica, lavora sul messaggio di partenza e lo modifica per
facilitare la comprensione di aspetti linguistici e culturali tra persone parlanti lingue differenti. In
altre parole, la sua attenzione si sposta più sul dialogo piuttosto che sulla traduzione in sé.
Nel pratico, egli è chiamato a svolgere attività di traduzione e interpretazione linguistica e
culturale e attività metalinguistiche, quali l’esplicitazione del linguaggio non verbale. Pertanto, è
una figura che necessita aver sviluppato competenze nel campo della comunicazione
interculturale e della traduzione ed interpretazione. Il suo compito, dunque, è quello di facilitare la
comunicazione e soprattutto prevenire l’insorgenza di conflitti causati da diverse visioni del
mondo.

MEDIAZIONE = per mediazione s’intende un’azione compiuta da un terzo, il mediatore, volta a


favorire la comunicazione e comprensione tra persone o gruppi di persone che condividono un
gap linguistico-culturale che rende difficoltoso il dialogo, con l’obiettivo un modello comune di di
convivenza.

La mediazione, secondo Prats San Roman, presenta 4 fasi di intervento:

- Un iniziale contatto tra i partecipanti, necessario per avviare una sessione di mediazione;
- Una riflessione sulle strategie e sui processi mediatori, che verranno messi in pratica
durante la mediazione stessa;
- La sessione di mediazione in sé;
- Una rivisitazione e riflessione degli accordi raggiunti.

INTERPRETE
È un esperto linguistico il cui ruolo è quello di fare da ponte tra interlocutori parlanti lingue
diverse. Pertanto, la sua resa è necessariamente puntuale ed esatta.

Competenza Esecuzione
Stato finale della conoscenza, l’insieme di Realizzazione effettiva della propria
regole acquisite attraverso un processo di competenza.
acquisizione.

FACILITATORE LINGUISTICO (ha compiti di didattica)


L’aumento massiccio dei flussi migratori che negli ultimi decenni stanno interessando
progressivamente il nostro Paese ha richiesto e determinato la nascita di nuove figure
professionali esperte nell’ambito della didattica dell’italiano lingua seconda e della mediazione
linguistica e culturale, fra queste quella del “facilitatore linguistico”.

Il facilitatore linguistico è colui che si occupa dell’acquisizione linguistica da parte delle persone
straniere - adulti, ragazzi e bambini - presenti in Italia accompagnandone e facilitandone
l’inserimento e l’integrazione nei diversi contesti scolastici, lavorativi e sociali. È dunque un
professionista esperto nella didattica della lingua italiana, un educatore di madrelingua italiana.

Per poter svolgere questa funzione di rilievo e responsabilità al facilitatore linguistico sono
richieste specifiche competenze e quindi dovrebbe possedere una adeguata formazione
linguistica, glottodidattica, pedagogica e interculturale.

IL FACILITATORE LINGUISTICO VS IL MEDIATORE LINGUISTICO E CULTURALE


La figura del facilitatore linguistico non va confusa con quella del mediatore linguistico e culturale,
figura altrettanto importante che opera anch’essa nelle scuole e in altri ambiti formativi, educativi
e sociali e che gioca un ruolo indispensabile in materia di mediazione fra persone con radici,
esperienze e valori culturali diversi ma che condividono gli stessi luoghi di vita.

Il mediatore linguistico e culturale è quindi spesso un madrelingua straniero già inserito in Italia (o
un italiano con una adeguata conoscenza di una delle lingue e culture di “migrazione”) e che, a
differenza del facilitatore linguistico, non necessariamente dispone di una formazione
glottodidattica e pedagogica.

Potrebbero piacerti anche