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Nel maschio da un certo punto della prostata in poi c’è una condivisione di funzione, da un lato l’uretra
trasporterà l’urina dall’altro trasporterà anche lo sperma.
Nella femmina invece il genitale è separato dall’urinario e quindi l’uretra è impegnata nell’esclusivo
trasporto dell’urina.
APPARATO URINARIO
Apparato urinario ha anche una funzione ormonale e regolatoria dal punto di vista della pressione.
Il rene produce l’eritropoietina, un ormone in grado di interagire dal punto di vista midollare per indurre la
produzione di serie cellulari, tra tutti i globuli rossi sostenendo la capacità di trasportare ossigeno del
sangue.
Si ha un calo di produzione nel soggetto con organo deficitario (es. soggetto affetto da insufficienza renale
cronica che ha necessità di dialisi e somministrazione di eritropoietina).
RENI
I reni sono organi pari (coppia) simili a due fagioli che si localizzano all’interno della cavità addominale nel
retroperitoneo (assieme con gli ureteri, la vescica urinaria, l’arteria e la vena renale, le ghiandole surrenali).
Hanno una dimensione di 12cm di lunghezza, 6cm di larghezza e 3cm di spessore.
I reni producono l’urina e tutto ciò che c’è a valle serve al suo trasporto. Essa viene prodotta a livello
dell’addome superiore e deve essere poi conservata tra gli atti di eliminazione del corpo, detti minzione.
L’urina deve quindi essere trasportata in altro luogo, la vescica nella piccola pelvi (scatola ossea del bacino),
e questo passaggio tra l’addome superiore e il bacino ben più basso avviene grazie ad un condotto (via di
trasporto), l’uretere.
I reni si affacciano alla cavità addominale (non sono dentro alla cavità addominale) e sono applicati al
versante anteriore della parete addominale posteriore (dietro ai reni ci sono gli strati muscolari).
Si trovano quindi nella cavità addominale a livello dell’addome superiore e dall’apice della cupola del
diaframma alla sinfisi pubica i reni si pongono nella metà superiore.
La loro posizione è relativamente fissa ma in base ai movimenti respiratori modificano la loro posizione. Ad
esempio, durante l’ispirazione il diaframma si appiattisce e nel far questo porta più in basso i reni.
Il peritoneo è una membrana sierosa sottile e quasi trasparente costituente l’involucro degli organi
addominali e il rivestimento interno delle pareti dell’addome.
Questa lamina ricopre tutto ciò che guarda all’interno della cavità del peritoneo ma non vi è nessun organo
contenuto nella cavità peritoneale, solo uno nella femmina, l’ovario. Tutto il resto è al di fuori della cavità
peritoneale.
Il peritoneo costituisce il rivestimento della cavità addominale e di parte di quella pelvica (peritoneo
parietale) e ricopre anche gran parte dei visceri contenuti al suo interno (peritoneo viscerale), fissandoli al
contempo alle pareti della cavità (legamenti dei visceri). Essendo un foglietto che chiude una cavità è in
continuità con tutte le sue porzioni, quindi è chiuso.
Se prendiamo reni e gli proiettiamo nella superficie dorsale con la loro sagoma si cade in corrispondenza
delle ultime coste. Non sono nel torace per la presenza del diaframma.
Il rene di dx è un po’ più basso caudalmente rispetto al rene di sx. È dovuto al fatto che al di sopra del rene
di dx troviamo il fegato.
Rene di dx ha un profilo che si sovrappone all’ultima costa di dx (12esima) mentre il rene sx intercetta
invece le ultime due coste a sx (la 11esima-12esima).
Un traumatismo della colonna lombare può essere problematico per l’integrità di un rene.
RAPPORTI (RELAZIONI ANATOMICHE)
● Diaframma superiormente;
● Ghiandola surrenale
● Fegato
● Colon
● Duodeno
● Ghiandola surrenale
● Milza
● Stomaco
● Colon
Anteriormente il rene di dx si trova vicino alla cava mentre il rene di sx vicino alla aorta addominale.
Nel rene dx la vena renale è più corta rispetto alla vena renale di sx e viceversa l’arteria renale di sx sarà
più corta dell’arteria renale di dx.
L’arteria renale di dx passa al di dietro della vena cava per raggiungere all’ilo il rene di dx.
I rapporti del rene con gli altri organi sono mediati dal rivestimento peritoneale.
Nel versante posteriore (da dietro) il rene di dx e sx dono inclinati verso il davanti.
A livello del terzo medio del margine mediale si presenta l’ilo renale.
L’ilo è il punto in cui entrano ed escono strutture di quell’organo, cioè i vasi arteriosi, vasi venosi, vasi
linfatici, e le componenti nervose (che possono avere bidirezionalità).
Gli ureteri quindi passano posteriormente alla vescica ed entrano in essa dal basso, passando obliquamente
attraverso la sua parete muscolare e aprendosi nel suo pavimento. Un piccolo lembo di mucosa agisce
come una valvola all'apertura di ciascun uretere nella vescica, impedendo all'urina di refluire nell'uretere
quando la vescica si contrae.
L’uretere rimane sempre extraperitoneale da prima retro e poi sotto, e in basso converge con il contro
laterale verso l’organo impari mediano che è la vescica.
FASCIA RENALE
Il foglietto anteriore passa al davanti dei grossi vasi ma si continua con il suo omologo dell’altro lato, non si
interrompe.
Lo spazio tra foglietto anteriore e posteriore definito loggia renale prevede che la loggia renale di dx
teoricamente possa comunicare con quella di sx ma è sufficientemente denso da non presentare
comunicazione fra i due lati (ma si dice che sono in continuità).
LOGGIA RENALE
All’interno della loggia renale intorno al rene abbiamo del grasso perirenale e rispetto alla parete
posteriore e il peritoneo abbiamo altro grasso, detto
pararenale (esterno rispetto alla fasci mentre il
perirenale è dentro la loggia sempre nel retro
peritoneo).
L’insieme della piramide, della sua base corticale e di parte delle colonne renali rappresentano nell’insieme
un lobo renale.
Sono presenti dei calici minori che abbracciano l’apice delle piramidi e questi confluiscono a formare un
calice maggiore ad un livello più basso.
Ci sono tre calici maggiori: uno superiore, uno intermedio o medio , uno inferiore. Ogni calice maggiore ha
il suo gruppo di calici minori.
Questi calici minori possono essere correlati ai calici maggiori direttamente o attraverso una parte più
lunga, l’infundibolo caliceale.
Calici maggiori e minori convergono gli uni con gli altri a creare una cavità ampia unica all’interno dell’ ilo,
chiamata pelvi renale. Essa raccoglie l’urina (collettore) e continua all’interno dell’uretere.
La filtrazione avviene a livello del parenchima (tessuto renale) e una volta che viene prodotta l’urina essa è
veicolata da vie che non modificano il suo carattere.
Il sangue arriva al rene in modo copioso, il rene fa da filtro attraverso l’arteria renale che si dirama in
divisioni via via più minute per giungere all’unità funzionale del rene, il nefrone.
Zone specifiche del rene possono avere una autonomia vascolare: i segmenti renali (i quali nell’uomo non
sono costanti ma variabili).
Le arterie renali sono rami dell’arteria addominale. Quando raggiungono l’ilo del rene si dividono
solitamente in due rami (arterie segmentali),
uno davanti e uno dietro, quello sul davanti di
dimensioni maggiori. Da questi rami originano
le arterie interlobari, che si portano nelle
colonne renali per proseguirsi a livello della
base delle piramidi nelle arterie arcuate o
arciformi, che percorrono il contorno della
piramide per poi chiudersi a cappio sull’arteria
interlobare dalla quale originano. Dalle arterie
arcuate (o arciformi) nascono le arterie
interlobulari, che si dirigono verso la superficie
del rene perpendicolarmente alle arterie dalle
quali originano. A loro volta le arterie
interlobulari irradiano piccole ramificazioni, le arteriole afferenti , che daranno origine al glomerulo
all’interno di un corpuscolo renale. Parte del sangue esce dai capillari glomerulari e rimane all’interno del
corpuscolo renale, mentre la parte restante viene
condotta all’esterno tramite un’arteriola efferente. A
seconda della distanza del glomerulo dalla zona
midollare i capillari originatisi dall’arteriola efferente
saranno di due tipi diversi, capillari peritubulari o vasa
recta.
Il nefrone è costituito dai glomerulo, dalla capsula di Bowman e dal tubulo renale, quest’ultimo distinto
nelle sue diverse parti.
Tubuli e condotti modificano l’urina per partire da un ultrafiltrato per arrivare all’urina definitiva che viene
poi scaricata.
Glomeruli si trova nella corticale, i tubuli invece hanno una prevalente espressione nell’ambito della
piramide.
Il glomerulo è contenuto nella capsula di Bowman, una sorta di raccoglitore che abbraccia il glomerulo.
Il glomerulo ha una struttura di delimitazione dei vasi arteriosi che rappresenta il filtro.
Prima passa il sangue, poi il glomerulo lascia filtrare l’acqua e i soluti, la capsula la raccoglie e comincia a
farle fare il percorso nei tubuli che poi la modificheranno (pre-urina).
A livello del polo vascolare abbiamo a ridosso dell’arteria afferente delle cellule che fanno parte
dell’apparato iuxtaglomerulare (sistema che controlla pressione sanguigna dell’organismo). È struttura che
fa parte del rene che controlla l'attività dei singoli nefroni, le
unità morfo-funzionali del rene.
Quest’ultima inizia il suo percorso nel polo urinoso nel lume dei tubuli.
Dei tubuli riconosciamo una sequenza: un tubulo contorto prossimale (più vicino al glomerulo) a cui segue
un tratto sottile e costituisce con una prima porzione discendente e una seconda porzione ascendente
sottile l’ansa di Henle. Poi si continua con un tratto ascendente ma più spesso in tubulo contorto distale.
Fino a questo livello il filtrato viene modificato.
L’urina eliminata costituirà la minima quantità di acqua necessaria ad eliminare le sostanze che devono
essere eliminate (farmaci, residui di scarto, metalli pesanti). Il sistema deve infatti essere il più efficiente
possibile per non perdere quella quota significativa di acqua di cui noi siamo costituiti.
LE VIE ESCRETRICI
Il giunto pielo-ureterale è importante perché se ci sono una serie di calcoli, questi si possono mobilizzare
ed entrare nelle vie escretrici. Qui possono arrestarsi o permettere comunque il passaggio di urina.
In questo modo l’urina si accumula e in entrambi i casi può essere percepito del dolore, la colica renale
(dolore ad andamento colico, che va e viene).
La pelvi renale può avere aspetto ampollare o aspetto più ramificato (racemoso).
Primo tratto di uretere è quello addominale (si trova infatti nella cavità addominale).
Quando l’uretere accavalla i vasi iliaci (arteria e vena) descrive un tratto che viene chiamato flessura
marginale dell’uretere. Da questo punto in poi caudalmente entra nella piccola pelvi.
Inizia con il giunto pielo-ureterale, tratto addominale, flessura marginale, tratto pelvico (siamo nella piccola
pelvi).
All’interno della pelvi si porta caudalmente medialmente per confluire nella vescica.
Qui c’è l’ultimo tratto: tratto addominale, tratto pelvico, tratto intramurario vescicale (tratto finale dell’
uretere che penetra nella parete della vescica, terzo e ultimo restringimento).
L’uretere ha quindi tre restringimenti fisiologici: il giunto pielo-ureterale, la flessura marginale (dove si
accavallano i vasi illiaci), lo sbocco della vescica.
Nel genere femminile solitamente gli ureteri sono poco più corti che nel genere maschile perché l’altezza
media delle donne è minore di quella degli uomini. È più corto il destro rispetto al sinistro perché il rene
destro è più basso per la presenza del fegato.
Nella sezione rileviamo il lume delimitato da un epitelio di transizione, l’urotelio (il rivestimento della
vescica e delle vie urinarie). Questo epitelio è formato da tre tipi di cellule: ad ombrello, clava e basali.
Essi consentono nell’insieme di determinare l’impermeabilità di questo rivestimento epiteliale.
L’urina non va modificata ma solo trasportata e sarebbe grave se l’urina (acqua con prodotti di scarto)
dovesse essere dispersa nell’addome.
È presente una lamina o tonaca propria, ma non una tonaca sottomucosa. Importante è il doppio strato
muscolare, uno interno che è longitudinale (secondo andamento cranio caudale dell’uretere), uno
all’esterno circolare. All’esterno si trova l’avventizia.
Con un coordinamento della contrazione questa organizzazione muscolare permette di spingere contenuto
dell’uretere (urina).
VESCICA
La vescica è un serbatoio che si trova contenuto nella piccola pelvi, nello spazio extraperitoneale
sottoperitoneale.
Si colloca nella regione anteriore del bacino, appoggiata al pavimento pelvico; è situata dietro la
parete addominale e la sinfisi pubica, davanti al retto e sopra la prostata nel maschio, davanti
ad utero e vagina (che sovrasta) nella femmina. Riceve lo sbocco degli ureteri e comunica con l'esterno
attraverso l'uretra.
La forma dipende da quanto è piena, se l’abbiamo vuota nella femmina ha una sezione sagittale quasi
triangolare.
Una normale vescica contiene medialmente 350-500mL che portano allo stimolo e alla naturale minzione.
Ha una forma grossolanamente sferica, parlare di rapporti varia in funzione di quanto sia piena.
Quando si ha il riempimento della vescica la parte di parete anteriore e la base vescicale si continuano in
basso con il collo e rimangono invariate, quello che aumenta sono l’infero laterale e il postero superiore,
apici che si sviluppano in maniera importante fino a raggiungere la linea dell’ombelico (profilo della vescica
piena supera profilo superiore sinfisi pubica e quindi è palpabile).
La vescica ha la superficie interna sollevata in rughe e pieghe. È una superficie trabecolata sia nell’uomo che
nella donna ma più nell’uomo in età avanzata.
In età avanzata infatti la prostata dell’uomo aumenta di volume e la vescica che deve vincere questa
resistenza per fare uscire l’urina deve spingere di più.
Il muscolo della vescica si chiama muscolo detrusore e si compone di tre strati indistintamente separati di
muscolatura liscia.
Nel pavimento della vescica esiste un’area permanentemente liscia, il trigono vescicale, un triangolo
delimitato dalle aperture dei due ureteri e dall’uretra.
Tra i due orifizi abbiamo un sollevamento della mucosa che rappresenta la barra interureterica.
Il terzo angolo inferiore corrisponde a livello del collo vescicale con l’orifizio uretrale interno. L’uretra le
esterno è quello all’apice del glande nel maschio, nel vestibolo della vagina per la donna. Di qui l’aspetto
triangonale del trigono.
Meccanismo di antireflusso funzionale (no valvola vero e propria) che agisce da valvola, che matura nei
primi anni di vita.
Nei bambini reflusso vescico ureterale è un reflusso parafisiologico senza problematiche serie.