Argomenti: retto (morfologia interna, comportamento del peritoneo, mesoretto, rapporti); canale anale (morfologia interna);
conclusioni sul tubo digerente addominale; fegato (sede, forma,lobi,legamenti,rapporti, accenni sulla suddivisione funzionale).
1.RETTO
Il retto fa parte dell’ultimo tratto del tubo digerente. Fa seguito al colon sigmoideo e termina all’estremità superiore
del canale anale. La sua lunghezza è c.a. 15 cm.
La proiezione del retto sul rachide va dalla terza vertebra sacrale fino all’apice del coccige. Inferiormente all’apice del
coccige vi è il canale anale.
Il retto non ha un andamento rettilineo, presenta delle curvature: sul piano sagittale si descrivono due curve (l’organo
assume una forma simile a s italica), mentre sul piano frontale ve ne sono tre, delle quali la superiore ha concavità a
destra, l’intermedia a sinistra e l’inferiore ancora a destra (il retto appare come un 3).
A livello del retto non vi sono né haustra, né tenie, di conseguenza il tubo non appare più mammellonato, bensì
presenta una parete liscia sia esternamente, che internamente.
MORFOLOGIA INTERNA
MESORETTO
RAPPORTI
I rapporti laterali del primo terzo del retto con la parete laterale pelvica sono indiretti, poiché il retto, in tale tratto, è
avvolto dal peritoneo, mentre i due terzi inferiori contraggono con la parete rapporti diretti, poiché non vi è
peritoneo.
Anche i rapporti della faccia posteriore del retto sono indiretti per quanto riguarda il primo terzo, mentre sono diretti
per i due terzi inferiori dell’organo.
Gli stessi rapporti con la vescica sono sia diretti, che indiretti; la faccia anteriore del terzo superiore del retto, infatti, si
appoggia alla vescica, che è anch’essa rivestita da peritoneo, per cui i due organi hanno lo stesso rapporto che
contraggono fra di loro le anse dell’intestino tenue. Tali anse talvolta si possono anche infilare tra la vescica e il tratto
intraperitoneale del retto.
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Nei due terzi inferiori tra il retto e la vescica è presente del tessuto connettivo, ma il tessuto connettivo non media
rapporti indiretti, bensì determina rapporti diretti.
Il retto con la prostata contrae rapporti diretti.
Nella femmina il retto contrae rapporti sia indiretti che diretti con l’utero, mentre con la vagina ha solo rapporti
diretti.
2. CANALE ANALE
Il canale anale inizia a livello della giunzione anorettale e termina a livello dell'orifizio anale, che si trova nel perineo
posteriore. Ha una lunghezza che varia dai 2,5 ai 5 cm.
Il retto sul piano sagittale forma una s, ma se includo sagittalmente anche il canale anale ecco che la s diviene un 3.
Tra i due organi, quindi, si viene a creare un angolo, detto angolo anorettale, la cui angolazione dipende dalla
lunghezza del muscolo puborettale, il quale origina a livello delle ossa del pube, si porta dietro il retto passando a
fionda e si continua con il controlaterale. La continenza, a livello anale, non dipende solo dagli sfinteri, ma anche
dall’angolo anorettale. Durante il parto, quando il feto transita nel canale del parto, mette in trazione i muscoli pubo
rettali, che rimangono stiracchiati, facendo diventare l’angolo anorettale più ottuso, provocando nella donna
un’incontinenza transitoria.
MORFOLOGIA INTERNA
- Mucosa
- Sottomucosa connettivale
- Tonaca muscolare, che si è organizzata a costituire lo sfintere liscio, che è involontario e interno. Tale
sfintere è un ispessimento dello strato circolare interno, ma nella porzione inferiore presenta anche fibre
dello strato longitudinale esterno, intercalate a quelle circolari. Esternamente allo sfintere interno vi è il
muscolo longitudinale esterno e attaccato a questo strato vi è il muscolo sfintere striato, che è volontario ed
esterno; infatti, è la continuazione del muscolo elevatore dell’ano, il quale si porta verso il basso e avvolge il
canale anale. L’elevatore dell’ano, oltre a trasformarsi in sfintere esterno, manda delle fibre striate, che
attraversano lo sfintere esterno nello stesso modo con il quale le fibre longitudinali lisce attraversano lo
sfintere interno, e si fissano sulla cute (come i muscoli mimici). Nello sfintere striato esterno si riconoscono
tre porzioni:
Profonda
Superficiale
Sottocutanea
Queste porzioni si individuano procedendo parallelamente al lume dell’organo e non perpendicolarmente, per cui la
loro distanza dal lume dell’organo è la stessa. La parte profonda si trova più vicina all’elevatore dell’ano, mentre la
porzione sottocutanea è più vicina al sottocute.
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Al di sotto della linea dentata vi è una banda di mucosa più rosea, bianchiccia e una banda di un colore più
pigmentato. Il punto di passaggio tra le due bande di differenti colori è leggermente depresso, cioè è un solco e viene
detto solco intersfinterico o linea di Hilton. Lo sfintere striato arriva più in basso dello sfintere liscio, che quindi
termina prima dello striato; ciò determina una zona intersfinterica, che corrisponde al solco intersfinterico. Sopra al
solco intersfinterico, quindi, si ha sia lo sfintere liscio che quello striato, mentre inferiormente vi è solo lo striato.
Sopra la linea dentata è presente un epitelio cilindrico monostratificato con ghiandole, come nel retto.
Tra la linea dentata e il solco intersfinterico (banda di mucosa più bianchiccia) vi è un epitelio pavimentoso
pluristratificato paracheratinizzato. È la paracheratinizzazione che conferisce alla mucosa un colore roseo, bianchiccio,
come accade a livello del palato duro e delle gengive.
Sotto la linea di Hilton (banda di mucosa più rosea) è presente un epitelio pavimentoso pluristratificato cheratinizzato,
ricco di melanociti, con follicoli piliferi, per cui è cute.
Il professore ha rapportato l’organizzazione del canale anale con quella delle labbra affermando che a livello delle
labbra il solco intersfinterico corrisponde al punto di passaggio tra la faccia esterna del labbro e l’orletto roseo, la parte
di mucosa bianca all’orletto roseo, mentre la parte scura con i peli alla faccia esterna del labbro, la parte interna del
labbro invece corrisponde a ciò che c’è sopra la linea dentata.
Sotto la linea dentata vi è un’innervazione sensitiva somatica abbondante, per cui in questa zona non si devono
effettuare manovre bioptiche. Sopra la linea dentata, invece, il paziente non sente nulla, per cui si può effettuare una
biopsia, poiché il paziente non sente dolore.
Nella sottomucosa a livello dello sfintere liscio interno e appena sopra la linea dentata vi sono molto vasi che
costituiscono il plesso emorroidario, ovvero le emorroidi.
Suddivisione anatomica:
- parti fisse, che chirurgicamente sono mobilizzabili;
- parti mobili.
Suddivisione funzionale:
- di conduzione: esofago e canale anale;
- assorbimento: dallo stomaco al retto, con tipologie di assorbimento differenti.
4.FEGATO
È la principale ghiandola extramurale associata al tubo digerente, e la più voluminosa del nostro corpo. Ha una
larghezza di 25-28 cm, un’altezza di 7-10 cm e pesa 1,6-2,3 kg.
Il fegato appartiene agli organi vitali insieme a cuore, polmone e rene. Nel caso in cui l’encefalo smetta di funzionare,
ma questi organi continuino a svolgere le loro funzioni, il paziente non muore.
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SEDE
Occupa l’ipocondrio destro, l’epigastrio e l’ipocondrio
di sinistra. Si trova nella loggia sovramesocolica.
A destra il fegato va dal 5° spazio intercostale fino
alla 9°-10° costa. A sinistra, invece, è meno spesso e
più basso, infatti inizia a livello della 6° costa e
termina a livello della 7° costa. Il margine inferiore
del fegato contribuisce a delimitare sia il triangolo di
Labbè, che l’area del Traube [riguarda sbobina n°40
“STOMACO E PRIMA PARTE DELL’INTESTINO TENUE”
paragrafo 3 “rapporti dello stomaco”].
FORMA
È assimilato a un ovoide al quale è stato asportata la faccia infero-posteriore, per cui presenta una parte convessa e
una parte piatta, che guarda in basso e indietro.
Vi sono 2 modi per descrivere l’anatomia esterna di questo organo:
1. si individuano a livello del fegato le seguenti facce:
- superiore
- anteriore
- laterale destra
- posteriore
- inferiore
2. In questa descrizione la faccia anteriore, che guarda verso le coste, la faccia superiore, che è rivolta verso il
centro frenico e la parte laterale destra vengono considerate come un’unica superficie, che viene detta faccia
diaframmatica. Questa faccia rappresenta la parte convessa dell’ovoide. La faccia diaframmatica può essere
suddivisa in tre porzioni: anteriore, superiore e destra.
La faccia postero-inferiore, invece, è chiamata
faccia viscerale.
Le due facce trapassano l’una nell’altra
anteriormente a livello del margine anteriore,
che è sottile, e posteriormente trapassano
attraverso il margine posteriore, il quale
corrisponde alla faccia posteriore della
descrizione precedente, per cui risulta un po’
arrotondato e ha una sua dimensionalità, che è
maggiore rispetto al margine anteriore. [Il
professore consiglia di utilizzare questo tipo di
descrizione per il fegato]
LOBI
LEGAMENTI
RAPPORTI
- Faccia diaframmatica: ha rapporti indiretti con ciò che sta sopra al diaframma, ovvero cuore, basi
polmonari, e con la parete toraco-addominale;
- Margine posteriore: l’area nuda è in rapporto diretto con il diaframma e tramite un’incisura contrae un
rapporto diretto con la vena cava inferiore;
- Faccia viscerale: tramite rapporti indiretti è in rapporto con molti organi: fondo dello stomaco, piloro,
duodeno, rene di destra, flessura colica destra e colecisti